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Allegato B
Seduta n. 79 del 29/11/2006
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
D'IPPOLITO VITALE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
la commissione pari opportunità presieduta dal Ministro Barbara Pollastrini è ferma da aprile: l'ultima riunione plenaria é stata effettuata il 30 marzo 2006 e da allora non é stato convocato nemmeno l'ufficio di Presidenza;
l'attività del Comitato nazionale è bloccata e restano da esaminare centinaia di progetti di azioni positive;
l'articolo 29 del decreto-legge n. 223 del 2006 (decreto Bersani) non giustifica le operazioni - già avviate sin dal marzo 2006 - di smantellamento degli uffici e di destinazione del personale di segreteria ad altre attività;
il Governo e per esso il Ministero pari opportunità non ha ancora elaborato un programma per l'anno 2007, proclamato dalla Commissione Ue «Anno europeo delle pari opportunità»;
i membri del Comitato Nazionale di parità presso il Ministero del Lavoro - Cgil, Uil, Ugl, Cisal, Confindustria, Confai, Confagricoltura, Moica, Agi, Fidapa, Acli, Cif, Confartigianato, Confcommercio, Federcasalinghe, Fondazione Belisario, Soroptimist, Aidda, Associazione nazionale giuriste - hanno approvato all'unanimità un documento nel quale si chiede al Presidente del Consiglio - on. Romano Prodi - di rendere note al più presto le strategie del Governo per l'anno 2007 - anno europeo delle pari opportunità - per tenere fede agli impegni richiesti dall'Unione Europea;
secondo quanto risulta all'interrogante nell'ottica del contenimento della spesa si tenterebbe di riordinare la Commissione e il Comitato Nazionale di Parità e di Pari Opportunità presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; in particolare si vorrebbe diminuire il numero delle componenti della commissione e privare il comitato nazionale dell'apporto delle associazioni che rappresentano espressione democratica della società civile impegnata nella realizzazione del bene comune, che incoraggia e realizza il dialogo fra le diverse componenti della società della Politica;
all'articolo 29 del decreto Bersani si sono stabilite riduzioni di spesa per comitati e commissioni, sicché ci potrebbe essere il rischio di trovarsi di fronte al paradosso di avere organismi delle Pari Opportunità depotenziati proprio nell'anno che l'Europa dedica alle Pari opportunità -:
quali iniziative il Ministero delle Pari Opportunità intenda assumere per affrontare e sbloccare la delicata situazione in vista della straordinarietà dell'anno 2007;
quali iniziative intendano adottare affinché i massimi organismi di parità, nel pieno della loro funzionalità, possano dare il loro contributo per il miglioramento della condizione delle donne italiane, come previsto dalla Direttiva Europea 2006/54/CE del 5 luglio 2006.
(3-00436)
Interrogazioni a risposta scritta:
NESPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
dei due termovalorizzatori previsti nella regione Campania, quello di Acerra deciso fin dal 1997 sarà operativo dalla seconda metà del 2007, sempre che il cantiere non subisca ulteriori attacchi ingiustificati da parte della popolazione mal informata dai competenti organi regionali, e quello di Santa Maria la Fossa per il quale a tutt'oggi non è stata completata la procedura di VIA;
gli agenti inquinanti riconducibili ai rifiuti, come la diossina sono nella regione ben al di sopra dei livelli di tolleranza consentiti, nell'aria, nell'acqua e nei prodotti agricoli. Infatti la criminalità organizzata ha fatto dello smaltimento illegale dei rifiuti una cospicua fonte di guadagno attraverso il controllo di oltre 5.000 discariche abusive dove la combustione incontrollata di RSU (rifiuti solidi urbani) provoca l'immissione di tali diossine ed altri agenti inquinanti nell'ambiente. Nel territorio compreso tra Nola, Acerra e Marigliano, l'indice di mortalità per tumore al fegato sfiora il 36 per cento ogni 100.000 abitanti contro la media nazionale del 14 per cento;
in ambito europeo la sostituzione delle discariche con i termovalorizzatori è ormai prassi consolidata, anche grazie alla elevata tecnologia ormai raggiunta in tale settore nel controllo delle emissioni di tali impianti e l'Impregilo, azienda chiamata a realizzare i due impianti campani, è all'avanguardia in tale settore ed ha in costruzione altri 12 impianti in paesi dell'Ue -:
se sia vero che il Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti intenda riaprire o forse riutilizzare, sia pur in via provvisoria, alcune discariche di RSU localizzate nel territorio del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, riserva «Man and Biosphere» dell'UNESCO, le quali,
oltre a ricadere in ambito protetto si trovano in prossimità di Siti di importanza comunitaria, con rischi per la salute dei cittadini nonché con la possibile esclusione del Parco dalla lista del Patrimonio dell'Umanità, per il venir meno dei requisiti ambientali di tutela;
perché ad oggi il Ministro dell'ambiente non abbia dichiarato la compatibilità ambientale del secondo termovalorizzatore previsto per la Campania, nonostante le sue assicurazioni in tal senso risalenti al luglio 2005;
perché perlomeno nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano non si abbia la raccolta differenziata dei rifiuti al fine di ridurre la pressione della loro raccolta ed adduzione a discarica sul territorio protetto, arginando così la malavita organizzata nel settore;
quali iniziative reali si trovino nei programmi del ministero per la raccolta differenziata degli RSU dentro e fuori le aree protette del Mezzogiorno.
(4-01762)
BRIGUGLIO, PEZZELLA, RAMPELLI, GIULIO CONTI e MURGIA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Messina osserva che «dal documento del Ministro Di Pietro sulle "Priorità infrastrutturali nazionali" nel quale è stato individuato un elenco di opere da fare nei prossimi cinque anni per un ammontare di circa 60 miliardi di euro, la città di Messina è inesorabilmente assente: si parla del nodo ferroviario di Palermo e dell'hub interportuale di Catania, che tra l'altro dovrebbe assumere la funzione di raccordo Nord-Sud per il cosiddetto Corridoio 1 della rete di trasporto europea, del nodo ferroviario di Genova, del Passante di Mestre e di altre grandi opere in progetto, ma della città di Messina nessuna traccia»;
in particolare il documento ribadisce l'impegno per inserire nei programmi di RFI la liberazione dell'affaccio a mare tra la Stazione centrale e Gazzi da chilometri di linee ferrate prevedendo l'interramento dei binari lungo quel tratto, ponendo come prioritario il problema delle opere ferroviarie per la liberazione dei 400.000 mq. di affaccio a mare dalla cortina di ferro che da quasi cento anni ne impedisce la fruizione, non solo in termini paesaggistici ma anche sociali, culturali ed economici;
secondo l'Ordine si tratta di «un'area che ha non solo straordinarie valenze ambientali ma che con un'attenta programmazione urbanistico-economica potrebbe essere destinata in parte, a nuovo e rinato distretto produttivo della città, anche con centri di eccellenza di ricerca universitaria»;
l'interramento della linea ferroviaria è un'occasione unica per Messina, che solo con questo intervento potrebbe proiettarsi realmente verso una concezione ed una fruizione tutta nuova dei suoi spazi urbani, potendo così concretamente attrarre capitali privati da affiancare a quelli pubblici da investire sul recupero delle nuove aree, bonificate da discariche e bidonville varie;
senza questi interventi parlare di investimenti privati ed anche pubblici sul ridisegno urbano della città è puro esercizio accademico: questa parte del territorio è la nuova centralità di Messina;
l'analisi dei suddetti professionisti sottolinea che se non si interrano i binari per liberare dalla servitù di ferro il territorio compreso tra la Stazione centrale e Gazzi fino a Contesse anche la futura redazione del Piano strategico centrale sarà lettera morta;
la valutazione del citato Ordine professionale è che «per attrarre investimenti, capitali, idee, progetti quest'area deve essere libera dalla sua "servitù di ferro" e da spazi abusivamente e/o non al meglio utilizzati, per diventare così un concreto volano di sviluppo economico-sociale e
culturale per l'intera area metropolitana» tanto che si chiede ai rappresentanti istituzionali di convocare uno specifico Tavolo Tecnico Stato-regione Sicilia prima della stipula dei nuovi Accordi di programma quadro nazionali che indicheranno le opere ritenute prioritarie per ciascuna regione, ed in tale sede impegnare il governo regionale e nazionale ad inserire l'interramento della rete ferroviaria e la realizzazione di una nuova stazione tra le opere prioritarie della regione Sicilia;
pertanto in sede di confronto con la Conferenza Stato-regioni, e con il Governo per la definitiva approvazione dell'elenco delle opere prioritarie da realizzare nel prossimo quinquennio, occorre destinare alla città i fondi necessari a progettare e realizzare un nuovo Nodo ferroviario di Messina risolvendo così la principale emergenza infrastrutturale del nostro territorio rappresentata dalla liberazione del water front cittadino dalle opere ferroviarie presenti -:
se il Governo intenda assumere le iniziative necessarie per la realizzazione del nuovo Nodo Ferroviario di Messina.
(4-01782)
LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nelle società per azioni il compenso dei consiglieri di amministrazione, se non determinato dallo statuto, è stabilita dall'assemblea ordinaria;
numerose polemiche hanno riguardato le elevatissime retribuzioni e liquidazioni, che l'interrogante giudica immorali, di molti consiglieri di amministrazione, amministratori delegati, e presidenti di società a prevalente partecipazione pubblica -:
che cosa intenda fare il Governo, in qualità di azionista delle società a partecipazione pubblica, per ricondurre gli emolumenti degli amministratori a livelli accettabili;
se non intenda attivarsi per evitare che vengano concesse liquidazioni ad amministratori delegati e a presidenti, soprattutto nel caso in cui le società registrino perdite.
(4-01785)