Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 79 del 29/11/2006
TESTO AGGIORNATO AL 6 DICEMBRE 2006
...
TRASPORTI
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
IX Commissione:
TASSONE. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la sicurezza stradale è stata uno degli aspetti di maggior rilievo nell'attività legislativa della passata legislatura come dimostra la riforma del codice della strada e l'introduzione della patente a punti;
tra le misure più incisive e meno onerose introdotte con la riforma del codice della strada va senz'altro menzionato l'obbligo di evidenziare la sagoma dei mezzi lunghi e pesanti con strisce retroriflettenti, al fine di contribuire in maniera davvero efficace alla diminuzione dell'incidentalità in un Paese come il nostro in cui l'85 per cento del trasporto merci
avviene su gomma e il numero degli incidenti che coinvolgono i mezzi lunghi e pesanti rimane purtroppo alto;
l'obiettivo europeo di dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime della strada è lontano e molto rimane da fare, in particolare in Italia dove oggi ancora si registra un forte ritardo rispetto agli altri Paesi europei;
come chiaramente emerso durante la IV Conferenza di Verona dei Ministri dei Trasporti dell'Unione europea sulla Sicurezza Stradale, del 3 e 4 novembre scorsi, tra il giugno 2005 ed il giugno 2006 l'Italia ha fatto registrare un calo di incidentalità appena del 3 per cento a fronte di una media europea dell'8 per cento;
questi dati allarmanti insieme all'impegno di fare della sicurezza stradale uno dei punti fondanti dell'azione di Governo, annunciavano un impegno dell'Esecutivo in questa direzione e non certo la volontà di disperdere il lavoro fatto in merito, tra l'altro, ad una disposizione che fa dell'Italia un esempio a livello europeo -:
se si intenda non accedere alle richieste di sospensione dell'introduzione dell'obbligo di evidenziare le sagome dei mezzi lunghi e pesanti con strisce retroriflettenti ponendo come giustificazione l'armonizzazione con provvedimenti analoghi europei, considerato che tale armonizzazione non potrebbe che avvenire in tempi lunghissimi che porterebbero ulteriori gravi conseguenze per la sicurezza, di fronte alla quale secondo l'interrogante alcune «esigenze» di associazioni di categoria non possono trovare moralmente alcuna accoglienza.
(5-00427)
CARBONELLA e BARBI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nella scorsa legislatura è stato approvato il decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 285, recante il «Riordino dei servizi automobilistici interregionali di competenza statale»;
tale provvedimento è volto, tra l'altro, a superare le rendite e i diritti di esclusività attraverso il graduale passaggio dal regime concessorio a quello autorizzativo, ad introdurre parametri intesi ad elevare gli standard di sicurezza e qualità dei servizi resi all'utenza, a disporre il riordino dei servizi esistenti nel rispetto delle competenze delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano in materia di trasporto pubblico locale, nonché a riformulare il relativo apparato sanzionatorio;
l'articolo 4, nel prevedere esplicitamente gli adempimenti a carico dell'allora Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dispone l'adozione, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, di un decreto ministeriale volto a stabilire, tra gli altri, le modalità e i criteri per il rilascio dell'autorizzazione per l'esercizio dei servizi di linea di cui all'articolo 3, comma 1;
tale decreto ministeriale ad oggi non risulta essere stato emanato e non è pertanto possibile procedere al rilascio delle predette autorizzazioni, il cui possesso, peraltro, costituisce il presupposto per far svolgere il servizio ad imprese subaffidatarie, ai sensi dell'articolo 3, comma 4;
inoltre lo stesso decreto ministeriale avrebbe dovuto stabilire anche le funzioni e l'organizzazione dell'elenco nazionale delle imprese che esercitano servizi di linea in qualità di imprese titolari o subaffidatarie, da istituire presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti -:
quando il Governo intenda procedere all'emanazione del decreto ministeriale di cui all'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 285, in modo da consentire la piena attuazione della riforma dei servizi automobilistici interregionali di competenza statale.
(5-00428)
PEDRINI e MISITI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in Italia resta alta l'emergenza relativa al problema dell'incidentalità stradale che continua a far registrare un numero imbarazzante - per un Paese civile - di morti e feriti sulle nostre strade;
il 50 per cento dei decessi causati da incidenti stradali colpisce persone con meno di 41 anni e il 25 per cento persone con meno di 23 anni;
negli ultimi 30 anni sono morti in Italia per incidente stradale circa 300 mila persone, di cui un terzo aveva tra 15 e 29 anni;
si calcola che i costi complessivi a carico del Servizio sanitario nazionale e dell'intero sistema paese si aggirino intorno ai 35 miliardi di euro l'anno;
nonostante l'Unione europea e i singoli Stati membri si siano impegnati a dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime della strada, l'obiettivo è ancora lontano e molto rimane da fare in particolare in Italia dove si è accumulato un consistente ritardo rispetto agli altri Paesi europei;
nonostante l'impegno del Governo, continua purtroppo a registrarsi una sostanziale carenza di azioni concrete atte a garantire una maggiore efficacia nella prevenzione dell'incidentalità stradale e una scarsa ottimizzazione di quelle già adottate;
tra tali misure rientra senza dubbio l'obbligo di evidenziare la sagoma dei mezzi lunghi e pesanti con strisce retroriflettenti introdotto, nella passata Legislatura anche grazie all'attuale maggioranza, al comma 2-bis dell'articolo 72 del codice della strada;
tale disposizione prevede, in particolare, che i veicoli di nuova immatricolazione devono essere dotati di strisce retroriflettenti dal 1o aprile 2005 ed i veicoli in circolazione entro il 31 dicembre 2006;
l'obbligo di equipaggiamento con strisce retroriflettenti, che per il parco circolante è stato oggetto di proroga per ben tre volte a seguito di forti pressioni di alcune associazioni di categoria di autotrasportatori, può garantire un risparmio in termine di incidentalità, e quindi di morti e feriti, tra il 21 per cento e il 42 per cento come dimostra il recente rapporto promosso dalla Commissione europea al fine di misurarne l'efficacia;
risulterebbe l'intenzione del Governo di sospendere a tempo indeterminato l'obbligo di installazione sui veicoli delle strisce retroriflettenti -:
se il Governo intenda effettivamente sospendere una misura - attesa ormai da molto tempo da milioni di cittadini utenti della strada - alla quale oltre il 60 per cento del parco circolante, del resto, ha già provveduto ad adeguarsi e se intenda quindi dare attuazione a quanto previsto dal codice della strada e dimostrare all'elettorato che la sicurezza stradale è tra le priorità dell'agenda politico-istituzionale del Paese.
(5-00429)
CAPARINI e PINI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
a seguito dell'introduzione di disposizioni che escludono o limitano fortemente il ricorso al lavoro straordinario per il personale che effettua missioni in conto privato, il personale tecnico e gli esaminatori della Motorizzazione (M.C.T.C) della provincia di Forlì-Cesena, si astengono dall'effettuazione di operazioni tecniche e collaudi presso le sedi delle imprese private in regime di lavoro straordinario;
nella sola provincia di Forlì-Cesena, a seguito di una datata tradizione industriale, sono attive decine di aziende che operano nel settore della costruzione di furgonature per cassonetti refrigeratori, aziende che costruiscono cisterne, che risultano essere fortemente penalizzate dalle norme di cui sopra;
le associazioni di categoria, Confindustria Fc - Confartigianato Fe - Api Fc - Cna Fc, lamentano gravi disagi alle imprese del settore che dovranno effettuare le operazioni tecniche presso i locali della M.C.T.C, impegnando personale proprio per condurre i veicoli e per effettuare lunghe soste in attesa delle prescritte verifiche di collaudi, con grave danno alla competitività delle stesse;
a causa di questa situazione si pone anche un grave problema riguardante la viabilità locale, già pesantemente penalizzata da obsolescenza delle infrastrutture, con inevitabili pericoli di incidenti e ingorghi stradali dovuti alla movimentazione e spostamento dei mezzi pesanti;
a fronte di quanto sopra anticipato, si evidenzia un'inefficienza dell'ente pubblico che naturalmente grava sui costi delle imprese in questione. Si deve considerare insufficiente ed esiguo il numero delle giornate a disposizione delle stesse per effettuare tali collaudi nelle sedi della M.C.T.C di Forlì e Cesena, tre giorni alla settimana, che consentono solo un numero limitato di collaudi rispetto alle attese e alle richieste delle numerose imprese del territorio;
è da imputarsi a questo risultato di inefficienza burocratica il rischio di un deficit di capacità concorrenziale delle numerose imprese che realizzano allestimenti speciali, costrette ad un iter inutile e costoso che prevede prima l'immatricolazione del veicolo e in un secondo momento il suo collaudo. Queste inefficienze comportano il rischio da parte delle aziende di non soddisfare l'utenza e di perdere opportunità imprenditoriali, con conseguente gap competitivo del sistema economico provinciale;
si mette in dubbio, sempre riportando il malcontento delle associazioni di categoria, l'operatività stessa degli uffici della M.C.T.C della provincia di Forlì-Cesena che non sempre riesce ad assolvere una funzione di supporto dell'economia locale, con servizi puntuali ed efficienti nei confronti della filiera della costruzione di veicoli commerciali e delle imprese di autotrasporto che costituiscono, come già ricordato, una realtà economica determinante del territorio della provincia romagnola -:
quale tipo di intervento il Ministro in indirizzo intenda attuare per tutelare le imprese romagnole e il territorio della provincia di Forlì-Cesena da un sistema di inefficienze burocratiche che penalizza fortemente la capacità competitiva delle imprese che operano nel settore, le quali si vedono costrette a sostenere un consistente aumento dei costi a causa della limitazione dei pagamenti straordinari, in seno agli organi di controllo della M.C.T.C di Forlì-Cesena.
(5-00430)
FABRIS e AFFRONTI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nell'ultimo anno, come certificato dalla Corte dei conti, si è verificato un aumento, secondo gli interroganti, esorbitante delle spese per la comunicazione e il marketing delle FF.SS., a fronte di una immagine trasmessa dagli organi di stampa di un'azienda esempio di inefficienza e, come dichiarato dall'amministratore delegato alla Commissione Trasporti, quasi al collasso;
si è provveduto a modificare taluni percorsi, tagliando intere zone del Nord Ovest dalla comunicazione Eurostar diretta con Bologna e Firenze, come consta agli interroganti, senza giustificazione di vantaggi economici che ne derivino all'azienda, né miglioramenti del servizio, e senza alcuna preventiva comunicazione all'utenza, né concertazione e né informazione alle istituzioni (Regioni, Province e Comuni), che vengono chiamate in causa solo per le richieste di sovvenzionamenti;
le Province del Nord Ovest (TO-AT-AL-PV-PC) chiedono più comunicazione con le istituzioni e la sospensione dei provvedimenti presi -:
quali provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare nei confronti
di Trenitalia, riguardo alle decisioni assunte ed esposte nella presente interrogazione.
(5-00431)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
TASSONE. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe all'interrogante la soppressione di fermate e di treni a lunga percorrenza, sia sulla linea ferroviaria del versante ionico-catanzarese che di quello ionico-reggino;
la riduzione di treni e fermate riguarderebbe anche quelli locali, senza tenere conto dei bisogni e delle esigenze degli utenti residenti;
oltre a causare gravi disagi alle popolazioni locali tale politica adottata da Trenitalia arreca un significativo danno economico agli operatori turistici calabresi in generale e ionici in particolare -:
se non ritenga di sollecitare la società Trenitalia affinché ripristini i treni e le fermate soppressi in maniera tale da garantire un servizio adeguato alle esigenze dell'utenza.
(5-00426)
MANCUSO e AIRAGHI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la cosiddetta «Bretella autostradale Boffalora-Malpensa» dovrebbe collegare l'autostrada Torino-Milano con l'aeroporto intercontinentale di Malpensa;
i lavori iniziati a giugno 2005 proseguono a rilento e, a quanto risulta all'interrogante, fonti A.N.A.S. affermano l'impossibilità di rispettare il termine di consegna dei lavori dei 16 ottobre 2007;
alcuni ostacoli avrebbero rallentato i lavori dell'opera lunga 18 km fino a farli slittare a giugno 2008;
la regione Lombardia, competente per territorio, ha espresso grande preoccupazione, stante l'importanza vitale di questo collegamento per la viabilità ordinaria delle province di Milano, Varese nonché di quella novarese;
in particolare per il novarese l'opera alleggerirebbe il traffico sulla Strada Statale 32 per Oleggio e, conseguentemente, sull'ottocentesco ponte di ferro sul fiume Ticino, ormai assolutamente inadeguato a sopportare i livelli attuali di movimento e di cui non si conoscono i tempi di progettazione e realizzazione -:
se il Governo voglia attivarsi per limitare al massimo il ritardo nella consegna dell'opera in oggetto;
se non ritenga di dover rendere noti i dati relativi alla progettazione e alla realizzazione del nuovo ponte di collegamento tra Oleggio (Novara) e Lovate Pozzolo (Varese).
(5-00455)
Interrogazioni a risposta scritta:
MARIO RICCI, OLIVIERI e LOCATELLI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la Direzione Regionale Lazio di Trenitalia nell'anno 2004 ha assunto 24 lavoratori con la qualifica di apprendistato;
allo scadere dei tre anni (2007), i suddetti lavoratori dovranno avere la trasformazione del contratto a tempo indeterminato;
i medesimi lavoratori vengono impiegati in turni di lavoro a rotazione (compreso i turni notturni) e in prestazioni di lavoro straordinario che comporta, oltre alla maturazione immediata (sotto il profilo giuridico) del diritto di passaggio al contratto a tempo indeterminato, una aperta violazione delle norme contrattuali vigenti in materia;
l'inadempienza contrattuale da parte di Trenitalia risulta essere largamente praticata, in tutti i livelli societari -:
se il Ministro intenda assumere provvedimenti, per ripristinare la corretta applicazione
del contratto nazionale di categoria da parte di Trenitalia e, quindi, l'utilizzo del personale come previsto dalle normative vigenti.
(4-01760)
PATARINO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nell'orario di Trenitalia risultano soppressi i quattro intercity che giornalmente collegavano Bari a Taranto ed a Reggio Calabria, rendendo definitiva quella che, così come più volte garantito, doveva essere una sospensione per temporanee ragioni di restyling;
con tale, a giudizio dell'interrogante, inopinata ed ingiustificata soppressione si appesantisce ulteriormente uno stato di isolamento e di marginalizzazione del territorio jonico, al quale manca tuttora il completamento di un'autostrada che si ferma in realtà a venti chilometri di distanza dal Capoluogo ed il raddoppio della linea ferroviaria per Bari, bloccato in particolare dalle resistenze di alcune Amministrazioni Comunali;
mentre da più parti si sostiene la necessità di migliorare la qualità e l'efficienza dei nostri servizi ferroviari per invogliare un numero sempre maggiore di viaggiatori a prendere il treno per fare diminuire il traffico su gomma, sovente al centro dell'attenzione per la crescente quantità di incidenti mortali e per il grave impatto ambientale, di fatto si registrano assurde decisioni di soppressioni di servizi indispensabili (come quelli degli intercity Bari-Taranto-Reggio Calabria) e notizie sempre più allarmanti sulle condizioni igienico-sanitarie dei treni italiani (dalle zecche del 2005 alle tracce della legionella, scoperte ultimamente dai carabinieri dei NAS a seguito di prelievo di campioni di acqua prelevata nei bagni di alcuni treni in Piemonte, alla carenza delle più elementari operazioni di pulizia ordinaria);
ciò avviene in un momento di particolare difficoltà per l'economia jonica, pesantemente colpita - tra l'altro - dalla grave ed inaffrontata crisi di mercato dei suoi prodotti agricoli, sia dalla discutibile declaratoria di dissesto finanziario del Comune di Taranto -:
quali iniziative intenda urgentemente intraprendere, affinché sia restituito ad un territorio che sta vivendo un momento di particolare sofferenza, almeno quel poco finora concessogli - nell'ambito dei trasporti - a partire dal ripristino dei quattro servizi intercity già menzionati, evitandogli un'ulteriore, ingiusta e devastante penalizzazione.
(4-01767)
FABRIS. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi tempi si sono verificati numerosi incidenti tecnici sugli aereomobili della compagnia aerea Alitalia;
in data 26 ottobre 2006, i passeggeri del volo Alitalia in partenza per la città di Tirana (Albania) alle ore 14,30 dall'aeroporto internazionale di Fiumicino «Leonardo da Vinci» hanno vissuto momenti di altissima tensione e di grave disagio quando, durante la fase di decollo, hanno avvertito con chiarezza taluni rumori apparentemente causati da un guasto ad un motore del velivolo che ha costretto il pilota ad invertire la rotta;
in data 20 novembre 2006 un Airbus A320, volo AZ 717 (un MD 80) da Atene a Roma, ha avuto un guasto al sistema di pressurizzazione della cabina, costringendo i passeggeri a subire una brusca variazione di quota e ad indossare le maschere per l'ossigeno apertesi automaticamente;
la sicurezza del trasporto aereo è una necessità assoluta a cui non possono certo essere opposte eccezioni di alcun tipo -:
se corrisponda al vero quanto descritto dalla presente interrogazione e nel caso quali iniziative, il Ministro interrogato, intenda assumere per garantire la
regolarità della manutenzione e la sicurezza dei velivoli della compagni di bandiera Alitalia;
se sia a conoscenza dei motivi per i quali gli organi di stampa non abbiano dato notizia, o se lo hanno fatto solo in maniera molto marginale, dei gravi episodi descritti dalla presente interrogazione.
(4-01770)
BOCCHINO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
Trenitalia ha ridisegnato la mappa degli orari e dei trasporti da e per Sapri (e quindi il comprensorio del Basso Cilento, Vallo di Diano, Potentino Meridionale, e Alta Calabria fino a Diamante) verso numerose destinazioni sul territorio nazionale;
tali cambiamenti, che diventeranno operativi dal prossimo 10 dicembre, prevedono tra gli altri disagi, la cancellazione dell'unico collegamento diretto diurno attualmente esistente con Milano e la cancellazione di tutti i collegamenti diretti diurni oltre che con il capoluogo lombardo, anche con Livorno, Pisa, Genova, Trento, Bolzano e, verso sud, con la Sicilia;
i passeggeri saranno così costretti a raggiungere le località sopra citate solo cambiando più volte treno, con il conseguente disagio in termini di tempo (oltre due ore) e il maggior dispendio di denaro (quasi il cinquanta per cento in più), circostanza, quest'ultima, non trascurabile per un'area notoriamente depressa economicamente;
il bacino di utenza colpito da questi disagi comprende circa 50 comuni, con oltre 100.000 abitanti che quadruplicano nei periodi festivi;
basterebbero piccoli accorgimenti, come ripristinare corse e fermate esistenti per anni, pian piano scippate alle tratte interessate, il cui «costo» in termini temporali non supererebbe i 3 minuti per treno, minuti recuperabili normalmente in poche decine di chilometri -:
quali iniziative il Ministro intenda prendere affinché sia restituita alla popolazione residente la legittima aspettativa a godere di collegamenti agevoli con il resto d'Italia e non sia penalizzata ulteriormente un'area geografica dove il turismo andrebbe agevolato piuttosto che disincentivato da frequenti cambi di mezzi e maggiori costi per viaggiare.
(4-01773)
FABRIS. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
gli autocaravan sono il mezzo privilegiato dalle famiglie che si dedicano al turismo itinerante, cui deve essere garantito, al pari di qualunque altro cittadino, la libertà di circolazione e soggiorno prevista dall'articolo 16 della nostra Costituzione;
gli autocaravan sono altresì annoverabili tra i mezzi di trasporto più comodi e funzionali per consentire agevoli spostamenti alle persone disabili, in particolare al fine di permettere loro di beneficiare di quei momenti di svago, da condividere con i propri familiari, che la loro condizione di menomazione rende meno accessibili;
il nuovo codice della strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 consente ai sindaci di emettere ordinanze che limitano la circolazione di una particolare categoria di veicoli solo per accertate e motivate esigenze della circolazione stradale;
nonostante ciò, gran parte delle ordinanze emesse dalle amministrazioni locali a questo proposito risultano ingiustificatamente discriminatorie nei confronti degli autocaravan, limitando ad essi particolari prescrizioni e divieti di circolazione e di sosta, ad esempio consentendoli solo in apposite «aree attrezzate»;
da ultimo, il comune di Bologna, con ordinanza del 23 ottobre 2006, protocollo n. 232113/2006, ha addirittura disposto la
soppressione, con decorrenza 8 novembre 2006, dell'area camper sita nel parcheggio di via Luigi Tanari 17, restringendo così ulteriormente la libertà di circolazione e sosta esistente in tale città -:
come valuti l'On. Ministro interrogato quanto descritto nella presente interrogazione e quali iniziative normative intenda adottare al fine di consentire a tutti i cittadini la piena fruizione della propria libertà costituzionale di circolazione, anche sotto l'aspetto della libertà di scegliere il mezzo con cui muoversi.
(4-01776)