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Allegato B
Seduta n. 85 del 12/12/2006
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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazioni a risposta scritta:
MIGLIORI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
i beni immobili del complesso di San Domenico nel centro storico di San Gimignano (Siena), città patrimonio mondiale dell'umanità per l'UNESCO sono dal 1992, anno in cui l'Istituto Carcerario si trasferì in altra località del Comune, inutilizzati e conseguentemente al centro, come contenitore di straordinario pregio, di svariate ipotesi progettuali di riuso;
tali beni immobili sono di proprietà demaniale statale e vincolati ai sensi del testo unico in materia di beni culturali ed ambientali di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490;
nel corso degli anni si sono succeduti interventi come proposte di legge per trasferire a titolo gratuito al demanio comunale il complesso di San Domenico;
nella prima stesura della Legge Finanziaria consegnata al Parlamento figurava una lista di beni e Comuni interessati a trasferimenti a demani comunali tra i quali non figurava San Gimignano;
risulta evidente sia l'esigenza di chiarezza circa le prospettive del complesso di San Domenico sia la volontà dello Stato di dotarsi o di un autonomo progetto di uso o di considerare l'opportunità di entrate dall'alienazione di tali immobili -:
quale definizione urgente e concreta di tale situazione l'Amministrazione Statale intenda perseguire, tenendo conto del particolare pregio degli immobili e delle esigenze architettoniche e culturali della città di San Gimignano.
(4-01929)
GUADAGNO detto Vladimir LUXURIA e FOLENA. - Al Ministro per i beni e
le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'inadeguatezza dell'attuale amministrazione del CSC (Centro sperimentale di cinematografia) ha compromesso ormai la funzione di servizio pubblico garantita in oltre 70 anni della sua storia;
negli ultimi quattro anni con la presidenza Alberoni, non solo non è avvenuto il rilancio promesso della Fondazione ma al contrario il CSC ha visto una costante e progressiva perdita di prestigio e un sostanziale isolamento culturale;
le funzioni di produzione culturale della scuola sono stati esternalizzati a una SRL che con una gestione totalmente privatistica produrrà, gestirà e promuoverà per conto terzi i lavori degli allievi del CSC;
in particolare la scelta della Presidenza e del Consiglio di Amministrazione ha aggravato la già precaria condizione prodotta dal taglio del FUS (Fondo unico per lo spettacolo) alla voce produzione culturale operando un drastico taglio alle attività della sede storica di Roma con la sospensione nel triennio 2007-2009 di tutti i corsi che hanno da sempre caratterizzato il Centro Sperimentale come scuola di formazione, compreso il corso di regia che tanto prestigio ha portato al CSC Sperimentale e allo stesso cinema italiano;
l'unico corso attivato nel biennio 2007-2009 è quello di recitazione che sarebbe affiancato da una nuova struttura, creata appositamente e denominata «C.S.C. Service Cast Artistico», il cui referente sono le produzioni cinematografiche e televisive, con il compito di occuparsi, come qualsiasi Agenzia di Casting, dello sfruttamento commerciale, previa cessione dei diritti, di tutte le prestazioni artistiche degli allievi, snaturando in questo modo il fine istituzionale del corso stesso «di formazione culturale artistica, tecnica e professionale nel campo cinematografico, valorizzando al massimo le capacità creative e di lavoro di gruppo degli allievi»;
nello stesso bando al concorso di ammissione, tra i requisiti richiesti per accedere alla selezione, viene sottolineato come «l'aspetto fisico attraente e incisivo e la fotogenia sono qualità importanti per gli attori del cinema»;
il richiamo alle caratteristiche fisiche dell'aspirante attore, con particolare riferimento all'aspetto attraente, non compariva tra i requisiti richiesti per il corso di recitazione dagli ormai lontani anni quaranta e tale sottolineatura, non trattandosi di un concorso di bellezza, appare discriminatoria e inopportuna rispetto a quelle che dovrebbero essere le qualità complessive di un buon attore, caratterista o comprimario che sia -:
se il Ministro sia al corrente di questa situazione e come intenda operare per ripristinare la funzione formativa del Centro Sperimentale in tutti i settori ponendo fine a questa gestione privatistica delle attività della Fondazione;
cosa intenda mettere in atto per impedire che norme discriminatorie riferite all'aspetto estetico del candidato ne possano compromettere l'accesso al corso in presenza di altri requisiti maggiormente qualificanti per la professione di attore.
(4-01930)