Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 86 del 13/12/2006
ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
i giornali nazionali in data 23 e 24 ottobre 2006 hanno riportato notizie relative alla Cassa di Risparmio di Genova;
secondo alcune dichiarazioni dei vertici della Carige vi sarebbe un orientamento verso un nuovo assetto societario che prevederebbe sostanzialmente una posizione di forza di banche francesi;
tale decisione sarebbe maturata per opporsi a non meglio precisati poteri forti che starebbero tentando il take over sulla Carige;
Carige detiene 11.869 quote (corrispondente a 27 voti) della Banca d'Italia;
Banca d'Italia è una Authority indipendente che deve sovrintendere al settore;
recentemente sono stati rinnovati gli organi di vertice della Banca d'Italia di cui è partecipante la Cassa di Risparmio di Genova;
l'assetto in questione potrebbe inficiare la incisività del ruolo di vigilanza della Banca d'Italia, in termini di rapporti tra controllante e controllato e per di più con presenza straniera -:
se le notizie apparse sui media rispondano a verità;
se ritenga che l'assetto societario ipotizzato per la Banca Carige sia idoneo a realizzare le finalità istituzionalmente perseguite dalla fondazione conferente;
a chi spetti la decisione di vendere le azioni della fondazione;
se risponde al vero che importanti banche che svolgono funzioni fondamentali creditizie sul territorio italiano, una volta effettuata una operazione di acquisizione da parte di banche straniere, spostino all'estero i propri centri decisionali, rimanendo in Italia solo la rete degli sportelli, magari solo per la raccolta del risparmio che viene utilizzato per investimenti in altri Paesi;
quali iniziative voglia prendere al riguardo in conseguenza delle notizie apparse sulla stampa;
quali siano gli orientamenti del ministero per far sì che la Banca d'Italia rimanga effettivamente indipendente e che non abbia nell'assetto societario i controllati;
quali conseguenze potrebbero esservi circa il mantenimento in Italia, ed a favore delle imprese italiane di adeguati livelli di impieghi, in funzione della sempre più accresciuta presenza di banche straniere nel capitale di banche italiane, che di italiano sembrano avere solo il nome ed il risparmio raccolto.
(2-00285) «Pedrini».
Interrogazione a risposta orale:
BURTONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in Italia 25.000 medici specializzandi contribuiscono a prestare assistenza presso il SSN e si occupano attivamente, e spesso in maniera insostituibile, della salute dei cittadini italiani;
la legge n. 368 del 1999, che prevedeva la stipula di un contratto di formazione specialistica per i medici specializzandi, non ha trovato, negli anni scorsi, applicazione per mancanza dei fondi finanziari necessari;
le finanziarie per il 2006 e per il 2007 hanno previsto un adeguato stanziamento di fondi;
gli uffici del MIUR hanno definito lo schema tipo di contratto di formazione dei medici specializzandi, incompleto per la
mancanza solo del previsto parere del Ministero dell'economia e delle finanze;
i ritardi del Ministero dell'economia e delle finanze rischiano di compromettere le procedure di programmazione del Ministero della salute per i posti delle scuole di specializzazione del prossimo anno;
in assenza di comunicazione della predetta programmazione da parte del Ministero della salute, il MIUR non può avviare le procedure per l'emanazione del bando che, quindi, verrebbe pubblicato oltre gennaio del 2007, con conseguenze negative per gli aspiranti medici specializzandi -:
quali iniziative intenda adottare per accelerare l'iter per l'approvazione dello schema tipo di contratto, in modo da superare i ritardi, e permettere la pubblicazione del bando di concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione nei tempi auspicati.
(3-00487)
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
V Commissione:
DUILIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
negli scorsi anni ha assunto particolare rilievo, ai fini del perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, la valorizzazione del patrimonio dello Stato, con specifico riferimento a quello immobiliare oltre che alle partecipazioni detenute in aziende e imprese;
sono state adottate numerose disposizioni volte, in primo luogo, ad individuare il complesso dei beni da iscrivere nel conto patrimoniale e, in secondo luogo, a garantirne la redditività, quando si tratti di beni suscettibili di utilizzi produttivi;
esemplari al riguardo risultano alcune operazioni di cessione di alcuni immobili effettuate dal Ministero dell'economia e delle finanze a Fintecna, società controllata dallo stesso ministero;
alla valorizzazione del patrimonio pubblico si è accompagnata l'adozione di misure dirette al contenimento e alla qualificazione delle spese, ivi comprese quelle relative all'acquisto di beni e servizi ovvero per la locazione di immobili da adibire ad usi istituzionali;
a fronte di tali iniziative, si riscontrano comportamenti che sembrano ispirati a logiche del tutto incoerenti con l'obiettivo della riduzione della spesa e scarsamente comprensibili sotto il profilo della razionale gestione del patrimonio pubblico;
sempre con riferimento alle operazioni di cessione precedentemente richiamate, risulterebbe, infatti, in base a notizie riportate recentemente da alcuni giornali, che un immobile già venduto a Fintecna, sede dell'anagrafe tributaria, e situato a Roma, sarebbe stato successivamente affittato alla Sogei, società di proprietà del Ministero dell'economia e delle finanze, la quale corrisponderebbe un canone annuale di 7 milioni e mezzo di euro, pari addirittura al 6,5 per cento del corrispettivo della vendita;
la misura del canone risulterebbe, ove confermata, decisamente esorbitante, e comunque tale da assicurare alla società locatrice una redditività assai elevata;
da ultimo, sempre secondo le notizie riportate da alcuni giornali, la Sogei avrebbe avviato le trattative per acquistare il medesimo immobile da Fintecna mediante accensione di apposito mutuo -:
se le notizie di stampa abbiano fondamento e, in tal caso, quali ragioni di carattere economico possono giustificare operazioni di questo genere che, secondo l'interrogante, oltre a risultare poco trasparenti e contraddittorie, non recano alcun vantaggio alla finanza pubblica e rischiano anzi di aumentare significativamente le spese sostenute, sia pure indirettamente, dallo Stato.
(5-00499)
PERETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge n. 223 del 2006, convertito dalla legge n. 248 del 2006, ha introdotto, nell'ambito delle misure dirette a concorrere alla manovra di finanza pubblica per il 2007, un nuovo regime fiscale per gli immobili dati in locazione stabilendo che i relativi contratti non debbono più essere assoggettati ad IVA ma dovranno essere assoggettati all'imposta di registro;
il nuovo regime è suscettibile di determinare un aggravio della tassazione per la maggior parte dei contribuenti interessati, e trova giustificazione esclusivamente nell'obiettivo di conseguire maggiori entrate, in termini di recupero dell'IVA già, detratta, da destinare al conseguimento degli obiettivi stabiliti in relazione ai saldi di finanza pubblica;
è peraltro evidente che il perseguimento dell'obiettivo della tutela della finanza pubblica non può essere conseguito a scapito dei cittadini e delle imprese;
nel caso di specie, all'aggravio del carico fiscale si accompagna l'ulteriore disagio derivante dalla previsione per cui l'imposta sui contratti di locazione deve essere pagata con modalità telematica, a tal fine stabilendosi quale termine di adempimento la data del 30 novembre 2006, termine da ultimo prorogato, con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, al 18 dicembre 2006;
in sede di esame in prima lettura alla Camera del disegno di legge finanziaria per il 2007 sono stati inseriti nel testo del provvedimento i commi 56 e 57 dell'articolo 18, con i quali si stabilisce che le locazioni dell'edilizia convenzionata sono assoggettati ad IVA e, conseguentemente, ad imposta di registro in misura fissa;
qualora confermate in sede di esame del provvedimento al Senato, le disposizioni inserite nel disegno di legge finanziaria, in quanto destinate ad entrare in vigore a decorrere dal 1o gennaio dell'anno venturo, renderebbero inutile l'adempimento dell'obbligo di pagamento entro la data del 18 dicembre 2006, nei termini previsti dal decreto-legge n. 223 e dalle relative disposizioni di attuazione -:
se non ritenga necessario adottare tempestivamente una iniziativa volta a differire il termine attualmente fissato al 18 dicembre 2006, in modo da evitare inutili e gravosi adempimenti a carico dei soggetti interessati, nel rispetto del principio per cui l'obiettivo del conseguimento dei saldi di finanza pubblica va perseguito in modo da salvaguardare la certezza del diritto e al fine di non introdurre ingiustificate penalizzazioni ai danni dei cittadini e delle imprese.
(5-00500)
ALBERTO GIORGETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
Veneto Strade S.p.A. a partire dal 2002 gestisce circa 1500 chilometri di rete viaria regionale e provinciale in concessione nella Regione Veneto;
realizza nuove opere infrastrutturali definite nei Piani Triennali regionali, esplica un servizio di pubblico interesse e risponde alla primaria esigenza di garantire la percorribilità della rete viaria: infatti la società è istituzionalmente chiamata non solo a garantire la manutenzione ordinaria della rete viaria regionale e provinciale in gestione, ma anche ad effettuare massivi lavori di somma urgenza a seguito di avverse situazioni meteorologiche e/o problematiche strutturali di infrastrutture viarie ingenerate a seguito di motivazioni diverse (cedimenti strutturali, problemi idrogeologici, fenomeni franosi, incidenti, eccetera); oltre a ciò anche il versante del pronto intervento è particolarmente significativo posto che la pulizia della rete viaria anche da neve e ghiaccio, con ben 535 chilometri nella provincia di Belluno, è attività necessaria a garantire l'interesse primario della percorribilità delle strade e la sicurezza delle stesse;
Veneto Strade S.p.A. è detenuta per il 30 per cento dalla Regione Veneto, per il 50 per cento dalle 7 province, il restante 20 per cento da Autovie Venete, Autostrada Venezia Padova, Autostrada Brescia Padova, Autostrade per l'Italia;
nella Gazzetta Ufficiale n. 174 del 28 luglio 2006 è stato pubblicato l'elenco, predisposto dall'Istat, delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi dell'articolo 1 comma 5 della legge n. 311 del 2005;
in tale elenco compare - nella categoria Amministrazioni Locali-altri Enti Locali - anche la Società Veneto Strade S.p.A.;
tale repentino e discutibile inserimento della Società in detto elenco, dagli interroganti ritenuto illegittimo per violazione dei principi di trasparenza e di partecipazione oltre che per violazione e falsa applicazione della vigente normativa comunitaria e nazionale, risulterebbe gravemente penalizzante alla luce dei vincoli di bilancio derivanti dalla automatica inclusione della Società tra i soggetti tenuti al rispetto del patto di stabilità a partire dall'esercizio 2007;
dalla documentazione acquisita dagli uffici di Veneto Strade S.p.A., è emerso che l'inserimento nel suddetto elenco trova fondamento in un'operazione di riclassificazione dei bilanci 2003 e 2004 della Veneto Strade S.p.A. operata dall'Istituto Nazionale di Statistica nell'anno 2005 sulla base dei criteri previsti dal SEC95 da cui, secondo l'interpretazione applicata dall'Istituto, deriverebbe in capo alla Società natura di «unità istituzionale facente parte del Settore delle Amministrazioni Pubbliche»;
a prescindere dai forti dubbi in ordine alla legittimità del provvedimento adottato, ciò che si rileva è la gravità della situazione venutasi a creare a causa dell'inserimento della Società nell'elenco de quo, per gli effetti contingenti che la vigente normativa di riferimento vi ricollega: a titolo esemplificativo basti il richiamo ai rigorosi limiti di spesa prescritti dall'articolo 1 comma 5 della legge n. 311 del 2004 oppure ai gravosi vincoli imposti, in ordine ai costi di produzione, dall'articolo 22 decreto-legge n. 223 del 2006 (decreto Bersani);
porre dei precostituiti vincoli massimi di spesa non consentirà più alla società di far fronte a tale primaria esigenza, atteso che qualora si verifichino le summenzionate esigenze di intervento, la stessa sarà impossibilitata ad intervenire in quanto i vincoli di bilancio posti dal rispetto del Patto di Stabilità non consentiranno di destinare le relative risorse economiche;
di particolare rilevanza è il fatto che l'inserimento di Veneto Strade dal 2007 fra i soggetti sottoposti al Patto di Stabilità nulla in più garantirà sotto il profilo del rispetto dei vincoli di finanza pubblica perché la Regione Veneto e le sette amministrazioni provinciali, che provvedono al pagamento a Veneto Strade S.p.A. di quanto stabilito negli atti di concessione, fanno tutti parte dei soggetti tenuti al rispetto del Patto di Stabilità e pertanto tali erogazioni rientrano già sotto ogni profilo fra i flussi finanziari soggetti ai limiti e vincoli previsti dal Patto stesso;
gli stessi ricavi propri per le varie attività poste in essere dalla società così come eventuali economie di gestione, che nulla hanno a che vedere ovviamente con risorse pubbliche, non hanno concorso a determinare, come già evidenziato, dividendi, ma sono stati immediatamente destinati ad interventi migliorativi della rete viaria in gestione -:
quali interventi immediati intenda attivare il Ministro affinché venga riesaminata, alla luce delle reali competenze e della natura della Società Veneto Strade S.p.A., l'attuale posizione della stessa nell'elenco Istat delle amministrazioni pubbliche, affinché la stessa non rientri, a partire dall'anno 2007, tra i soggetti tenuti a rispetto del Patto Stabilità;
se ritenga legittimo il provvedimento Istat citato in premessa.
(5-00501)
GIUDICE e FITTO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Governo ha proposto, nell'ambito del disegno di legge finanziaria per il 2007, numerose disposizioni di spesa prevedendo, per la relativa copertura, l'utilizzo di quota parte delle risorse destinate al Fondo per le aree sottoutilizzate;
la previsione del ricorso a tale modalità di copertura ha suscitato, in sede parlamentare ma anche nei territori interessati, comprensibili e diffuse proteste;
il Governo ha risposto a tali proteste precisando che le coperture indicate avevano carattere transitorio e che avrebbe rimediato, in corso di esame, attraverso l'individuazione di modalità alternative di compensazione degli oneri;
la risposta del Governo non ha sin qui trovato puntuale riscontro ed offre ulteriori elementi di preoccupazione che si aggiungono alla mancata adozione di linee di indirizzo chiare ed inequivoche per quanto concerne le politiche a favore delle aree sottoutilizzate, con specifico riferimento al Mezzogiorno;
a ciò si aggiunge la notizia, riportata da alcuni giornali, secondo cui il Governo italiano avrebbe trasmesso alle autorità comunitarie la bozza definitiva del quadro di riferimento nazionale, vale a dire del documento politico strategico con il quale si individuano le destinazioni delle risorse derivanti dai Fondi strutturali -:
se risponda al vero la notizia riportata dai giornali circa la presentazione della bozza del quadro di riferimento nazionale e quali iniziative intenda assumere per informare tempestivamente il Parlamento al riguardo, nonché sulla linea politica che intende seguire per quanto concerne le aree sottoutilizzate.
(5-00502)
Interrogazioni a risposta scritta:
ULIVI e MIGLIORI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
gli uffici del Catasto in Prato registrano un inadeguato numero di personale in organico determinando una grave situazione di scarsa funzionalità testimoniata dalle lunghe code notturne cui sono costretti professionisti e cittadini con notevole nocumento per le attività commerciali ed urbanistiche rilevanti per una grande ed industriosa città come Prato;
nonostante gli sforzi del personale operante e lo stesso servizio di prenotazione on line, sono di fatto pregiudicati diritti ed interessi legittimi in materia dei cittadini pratesi -:
quali iniziative urgenti si intendano assumere al fine di un doveroso potenziamento del personale e delle strutture del Catasto di Prato.
(4-01956)
LUCCHESE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dei trasporti. - Per sapere:
se risulti vero che l'attuale presidente ed amministratore delegato di Alitalia, Cimoli, abbia assunto un numero imprecisato di giornalisti per l'ufficio stampa della società;
se sia vera la notizia che Cimoli voglia fare un quotidiano della compagnia per distribuirlo ai passeggeri;
se ritengano che tali spese siano consone ad una società che perde milioni di euro ogni mese;
cosa attende il Governo per determinare un netto cambiamento di uomini, di indirizzi, di gestione in Alitalia;
se il Governo voglia impedire che all'amministratore uscente si dia una liquidazione di 8 milioni di euro, la qualcosa sarebbe una offesa ai tartassati cittadini italiani.
(4-01970)