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Allegato B
Seduta n. 86 del 13/12/2006
GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta in Commissione:
GELMINI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
come ha dichiarato, in data 28 giugno 2006, il Ministro della giustizia in occasione dell'audizione svolta presso la Commissione Giustizia della Camera, il fenomeno delle intercettazioni telefoniche «ha riguardato, nel solo 2005, 131.200 richieste, 178.154 decreti emessi, 57.565 utenze, 89.154 punti di intercettazione, con un impegno economico, per il solo 2005, per fatture per intercettazioni e per l'acquisizione di tabulati, pari a 307.346.676 euro»;
dai predetti dati risulterebbe una utilizzazione «non fisiologica» dello strumento delle intercettazioni telefoniche, in quanto non giustificabile sulla base di concrete e reali esigenze di indagine;
l'abuso delle intercettazioni telefoniche, oltre che a ledere diritti costituzionalmente garantiti, comporta un aggravio delle spese di giustizia che finisce per rendere ancora di più esigui gli scarsi fondi stanziati per l'amministrazione della giustizia, per cui appare opportuno acquisire i dati relativi ai costi complessivamente sostenuti dallo Stato per gli anni 2003 - 2004 - 2005 e primo semestre 2006 in relazione alle intercettazioni -:
se intenda indicare in dettaglio i dati sopra specificati.
(5-00498)
Interrogazioni a risposta scritta:
INTRIERI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
sono trascorsi più anni da quando l'onorevole Francesco Fortugno, Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria presentava denunce e interrogazioni consiliari;
è trascorso più di un anno dal suo omicidio;
nelle sue denunce e nelle sue interrogazioni l'onorevole Francesco Fortugno denunciava intereonnessioni tra amministrazione, politica elettiva, sanità privata e concorsi pubblici;
successivamente al delitto del Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria e alla luce della relazione di accesso prodotta dai commissari dell'Interno veniva commissariata l'Azienda Sanitaria n. 9 di Locri per gravi infiltrazioni mafiose;
anche la recente relazione di insediamento del Presidente della Commissione Antimafia ha indicato tra le tematiche da approfondire e indagare quella delle infiltrazioni mafiose nella sanità pubblica e privata nelle regioni meridionali, prime tra tutte, la Calabria;
sul tema si sconta un forte ritardo di attenzione e comprensione dei fenomeno, soprattutto sotto il profilo del controllo sociale e giudiziario, che ha consentito il radicarsi di veri e propri potentati conniventi o di diretta espressione della mafia che offuscano le tante eccellenze esistenti e che danneggiano l'intero comparto sanitario;
per questi motivi risulta indispensabile recidere ogni legame tra pubblica amministrazione, malaffare, infiltrazioni mafiose e sanità -:
quali iniziative si intendono assumere per rafforzare e implementare una trasparente e corretta potenzialità investigativa dello Stato, nell'ambito del «pacchetto Calabria»;
alla luce e a partire dalla denunce dell'onorevole Francesco Fortugno quali iniziative si intendano assumere per verificare la eventuale esistenza di denunce non adeguatamente valutate, tutte conducenti al settore della sanità pubblica e privata;
infine, se siano stati attivati poteri ispettivi del Ministero di Giustizia in relazione a tali vicende.
(4-01962)
ALESSANDRI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 11 della legge n. 374/92 (successivamente modificata) prevede che i Giudici di Pace ricevano una indennità per ciascun mese di effettivo servizio a titolo di rimborso spese;
l'articolo 15 della stessa legge a sua volta prevede che i coordinatori dei vari uffici del Giudice di Pace ricevano una ulteriore indennità mensile per l'effettivo esercizio delle funzioni di coordinamento;
il Ministero della Giustizia ha più volte ribadito (ad esempio con circolare 8 gennaio 2002) che il Giudice di Pace percepisce le indennità in proporzione alle presenze; in particolare, l'indennità di coordinamento, in caso di assenza del titolare, va a colui che lo sostituisce -:
se è vero che il coordinatore di Parma da diversi anni (almeno dal 2001) va in vacanza lasciando l'incarico di coordinatore ad altri giudici dell'Ufficio;
se in tal caso risulta che l'indennità di coordinatore è accreditata allo stesso titolare o al sostituto (per la verifica basta controllare i mandati dei pagamenti mensili);
nel caso che fosse riscontrato che l'indennità è stata percepita dal titolare pur in sua assenza, se tale comportamento è censurabile o no;
se non intende ordinare gli opportuni accertamenti al riguardo e, nel caso che risulti confermato quanto sopra, quali provvedimenti riterrà di prendere.
(4-01971)
INTRIERI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è stato pubblicato da Il Giornale del 26 novembre 2006 un articolo (a pagina 8) dal titolo «Caso Fortugno, guerra tra procure sui mandanti politici dell'omicidio»;
tale articolo metteva in dubbio la credibilità e l'attendibilità dei due collaboratori di giustizia pentitisi nel corso dell'evolversi delle indagini relative al procedimento penale aperto in seguito a tale efferato delitto (Piccolo e Novella); ancora l'articolo, secondo l'interrogante, tentava di screditare l'immagine delle parti offese in detto procedimento;
il giorno 30 novembre successivo il medesimo giornalista del quotidiano sopra indicato precisava (a pagina 42) che le notizie poste a base dell'articolo del 26 novembre erano «informazioni assolutamente attendibili in quanto ottenute - tra le altre - da fonti investigative di massimo livello»;
a giudizio dell'interrogante è evidente la gravità della situazione: se è vera la suddetta giustificazione de Il Giornale, risulterebbe che «fonti investigative di massimo livello» sarebbero intente a propalare notizie sulle indagini relative al delitto Fortugno -:
ove quanto sopra rappresentato fosse accertato, quali iniziative si intendono assumere al fine di evitare simili gravissime condotte.
(4-01974)