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Allegato B
Seduta n. 9 del 6/6/2006
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
FASOLINO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
è grave la situazione occupazionale dei centralinisti non vedenti della provincia di Salerno;
pur essendo disponibili numerosi posti di lavoro, non vi è, da tempo, alcuna assunzione da parte di enti ed aziende locali che non rispettano le disposizioni della legge n. 113 del 1985 recante: «Aggiornamento della disciplina del collocamento al lavoro e del rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti» che prevede l'assunzione obbligatoria dei non vedenti iscritti in apposito albo;
mancano, evidentemente, gli interventi sulle aziende e gli enti da parte dell'ufficio provinciale del lavoro nonché la vigilanza sull'esatta osservanza della legge suddetta da parte dell'ispettorato del lavoro;
molti non vedenti, quindi, per poter lavorare sono costretti a trasferirsi in altre regioni, con gravi disagi personali -:
se non ritenga indispensabile intervenire urgentemente per far rispettare, con i dovuti controlli, le disposizioni della legge n. 113 del 1985, in particolare, nella provincia di Salerno.
(4-00170)
SGOBIO e PAGLIARINI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
grande è la preoccupazione tra i 520 dipendenti della Lovable di Grassobbio (Bg), azienda leader nella produzione di biancheria intima femminile, e tra i 280 dipendenti della Playtex di Pomezia, per l'annuncio da parte della multinazionale americana Dim Brands Apparel di 980 licenziamenti in Europa, 140 dei quali in Italia;
il 6 giugno è fissata a Bruxelles la riunione del Comitato aziendale europeo, il coordinamento sindacale sopranazionale del gruppo, nel corso della quale i delegati elaboreranno una controproposta da presentare ai vertici della Dim Brands Apparel ed individueranno le eventuali azioni da condurre nei differenti Paesi -:
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati, a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori, nell'intento di convocare un tavolo di trattativa tra le parti, utile a scongiurare quanto deciso dall'azienda e capace di garantire gli attuali livelli occupazionali.
(4-00178)
SGOBIO e PAGLIARINI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il 5 giugno 2006 si è svolto un presidio dei lavoratori della Carboil davanti all'aeroporto di Genova;
la manifestazione è stata indetta dalla Filcams Cgil, in relazione al licenziamento di 4 operai avvenuto in gennaio;
Carboil Srl gestisce, in subconcessione da Eni, il servizio di rifornimento di carburante degli aerei che transitano dall'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova;
un'indagine condotta dai Carabinieri aveva accertato carenze strutturali negli automezzi e irregolarità amministrative a carico della società, che hanno portato al sequestro di 8 autobotti a Genova e in altri aeroporti;
da alcuni giorni, la Carboil Srl ha ripreso il servizio di rifornimento all'aeroporto Cristoforo Colombo, ma gli ex dipendenti sono rimasti senza lavoro;
da notizie provenienti dalla Cgil si apprende che «i licenziamenti sono una chiara ritorsione nei confronti dei dipendenti, che hanno testimoniato le condizioni nelle quali erano costretti a lavorare, e sono motivati da contestazioni avvenute cinque mesi prima del blitz» -:
se non ritenga opportuno intervenire, presso i soggetti interessati, nell'intento di convocare un tavolo di trattativa tra le parti, utile a scongiurare quanto deciso dall'azienda e capace di garantire gli attuali livelli occupazionali;
se non ritenga opportuno intervenire, presso i soggetti interessati, a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori coinvolti
dalla decisione aziendale, affinché sia disposto l'immediato reintegro dei lavoratori licenziati e sia scongiurato il ripetersi di simili atti, che si configurano, a parere dell'interrogante, come violazione dei diritti dei lavoratori.
(4-00179)
KHALIL e ZIPPONI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
nelle prime ore della mattina 29 maggio 2006, al chilometro 381 direzione nord della A1 in un tratto del territorio del comune di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, due operai dell'azienda di installazione di impianti di telefonia dell'azienda Sirti, sono stati travolti ed uccisi da un autotreno mentre stavano predisponendo la stesura di alcuni cavi telefonici lungo la massicciata dell'autostrada;
lo scorso 15 maggio 2006 lungo la corsia della E 45 nella zona di Lidarno, alla periferia di Perugia era deceduto un altro operaio mentre stava eseguendo lavori di manutenzione lungo la corsia sud;
dall'inizio dell'anno in Umbria si sono registrati 7 morti per incidenti sul lavoro, di cui 5 presso le aziende, 1 in itinere, 1 stradale (non sono ovviamente compresi i due citati all'inizio di questa interrogazione);
nel corso del 2005 gli incidenti mortali rilevati dalle strutture Inail del territorio umbro, ed ancora in parte in via di consolidamento, sono stati 22; di cui 12 (il 55 per cento) in itinere e stradali;
nel 2004 i morti sul lavoro furono 35; di cui 16 (il 46 per cento) in itinere e stradali;
da tempo emerge, nonostante l'impegno della regione dell'Umbria e dell'apposita Commissione promossa dal Consiglio regionale, la quale, andrebbe ulteriormente stimolata, con una sua presenza nell'ambito dei vari territori della regione (incontri con enti locali e organizzazioni dei lavoratori e delle imprese), una situazione di pesante precarietà delle condizioni di sicurezza sul lavoro in particolare in agricoltura, cantieri stradali ed edilizia, ove spesso si fa pesantemente ricorso a subappalti ed uso di manodopera non regolarizzata sia da un punto di vista contrattuale che contributivo;
a fronte di questa situazione l'Inail regionale dell'Umbria versa in una condizione di assoluta insufficienza di organici. Gli ispettori del lavoro previsti in organico regionale sono 13 in realtà sono 9, (7 sulla provincia di Perugia e solo 2 sulla provincia di Terni) la cui attività, secondo il disposto del decreto legislativo 124/03 e precedenti norme di riferimento, spazia dalla verifica del rischio assicurato, all'accertamento delle cause e circostanze degli eventi infortunistici e malattie professionali, nonché alla partecipazione, assieme agli altri ispettori previdenziali e del lavoro, all'accertamento sulla correttezza dei rapporti di lavoro -:
quali provvedimenti si intendano assumere da parte del Ministro del lavoro, delle infrastrutture e dei trasporti, per fronteggiare questa vera e propria emergenza per le materie di sua competenza.
(4-00180)