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Allegato B
Seduta n. 90 del 21/12/2006
SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta orale:
LUMIA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in data 24 marzo 2005 il Ministero dello Sviluppo ha commissariato la società cooperativa «Progresso Sociale» di Boville Ernica (Frosinone) nominando commissario straordinario il dottor Carmelo Verdiglione, ulterioremente prorogata per 12 mesi il 10 aprile 2006;
da notizie di stampa e da documenti dei soci di detta cooperativa si desume che il Commissario Straordinario non ha ottemperato ad almeno due delle prescrizioni del decreto di nomina: la regolarizzazione della situazione sociale ed il ripristino degli organi sociali;
inoltre il Commissario Straordinario non avrebbe provveduto alla convocazione di una assemblea dei soci malgrado ne avessero fatto richiesta oltre il 10 per cento dei soci così come prevede il regolamento della Cooperativa e non ha ottemperato alle richieste dei soci di poter ottenere copia del Libro dei Soci della cooperativa -:
quali misure ed iniziative intenda assumere il Ministero per accertare la veridicità delle mancanze sopra esposte;
quali misure si intenda porre in essere per ristabilire una corretta gestione della Cooperativa.
(3-00506)
Interrogazioni a risposta scritta:
SPERANDIO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
ancora una volta i metalmeccanici del Gruppo ACC, Appliances Components Companies, di Mel (Belluno) sono costretti ad affrontare nell'indifferenza totale, un'ennesima ristrutturazione che comporterà inevitabilmente una riduzione consistente di posti di lavoro. In dieci anni, da 1600 lavoratori, sono diminuiti a circa 800 e destinati a decrescere ancora;
il cosiddetto lodo Reolon del gennaio 2005 si è dissolto dopo pochi mesi dalla firma, è vero che ora ci sono una nuova linea e un nuovo prodotto, ma evidentemente non bastavano e non bastano. La cosa più importante dell'accordo, oltre gli investimenti, era il centro ricerche, fondamentale per il futuro dello stabilimento, ma mentre qui s'imponeva il 6x6x4 agli operai nella nuova linea (materia prettamente sindacale), nello stabilimento austriaco si sono costruite le alleanze con lo stato e la regione per costruire e usufruire di finanziamenti, tant'è che il centro ricerche sarà fatto in Austria e Mel è rimasta con niente in mano, nonostante gli accordi sottoscritti e le tante promesse;
fatto ormai noto, a settembre 2005 si annuncia la chiusura dello stabilimento ACC di Rovigo e la richiesta di cassa integrazione straordinaria (circa 200 esuberi a Mel), e a distanza di pochi mesi dall'accordo sottoscritto al ministero del lavoro a marzo 2006, ora si richiede una nuova ristrutturazione, che prevede la dismissione di una linea, quindi dalle attuali tre a due, mentre sempre in Austria è in corso l'ampliamento dello stabilimento con un nuovo flusso produttivo e un nuovo prodotto e porteranno le linee da due a tre. Alla faccia di chi ha creduto alle sirene e alle belle parole ed ha vissuto sugli allori dello stabilimento zumellese, leader mondiale dei compressori e adesso fanalino di coda;
intanto le soluzioni e le richieste proposte dalla dirigenza Acc, per quello che resterà a Mel, sono le peggiori e ricadono ancora una volta sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, niente più certezze sugli orari di lavoro, quando ce n'è, si lavora, altrimenti si sta a casa, produzioni senza limiti e senza regole a scapito della salute delle gente, ricorso massiccio al turno di notte su linee di
lavoro prettamente manuali; ma per lo stabilimento di Mel ci vuole ben altro, a cominciare da una dirigenza che non ha voluto e non ha saputo rimediare ad errori di strategie industriali, facendo solo politica e immagine all'esterno e curando il proprio potere all'interno della fabbrica;
l'indebolimento dello stabilimento di Mel è partito dal lontano 1996 con il trasferimento delle linee statori e rotori a Rovigo (quest'operazione serviva per produrre oltre 7 milioni di compressori!), è proseguito con l'esternalizzazione della manutenzione, con l'abbandono del progetto sigma, rimasto a metà strada, con la rinuncia alla ricerca e sviluppo del prodotto. Ora è vero che parte delle lavorazioni di Rovigo ritornano a Mel, ma in un contesto diverso, che coincide con una diminuzione dei volumi (circa 4 milioni), e con parti delle linee polesane vanno in Spagna e in Cina;
se non si trovano investimenti atti a riportare competitivi i compressori prodotti nello stabilimento, non saranno certo i provvedimenti legati al costo del lavoro, cioè ai lavoratori, che potranno incidere sul rilancio, visto che il valore per ogni pezzo lavorato incide in minima parte sul prodotto -:
se e come intenda procedere in questa vicenda per richiamare l'azienda alle responsabilità rispetto agli accordi sino ad ora sottoscritti garantendo così ai lavoratori e alle lavoratrici i livelli occupazionali sul territorio.
(4-02066)
PEDRINI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
risulterebbero stipulati, da parte di Sviluppo Italia S.p.A., due contratti di consulenza con il medesimo soggetto per un valore complessivo di circa 200 mila euro, rispetto ai quali le competenti strutture interne di Sviluppo Italia avrebbero espresso formale parere negativo;
tali contratti sarebbero stati approvati dal Consiglio di Amministrazione uscente che avrebbe conferito mandato al presidente di Sviluppo Italia S.p.A. per la loro sottoscrizione;
il 1o gennaio 2007 i vertici di Sviluppo Italia S.p.A. decadranno di diritto così come stabilisce la legge finanziaria 2007 in corso di approvazione da parte del Parlamento -:
se siano state attentamente valutate le attività di consulenza ai fini del pagamento e se, nel caso in cui siano stati disposti i pagamenti relativi ai predetti contratti, non si configuri la necessità di attente verifiche.
(4-02070)