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Allegato B
Seduta n. 90 del 21/12/2006
TESTO AGGIORNATO AL 16 GENNAIO 2007
...
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il
Ministro degli affari esteri, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
nei giorni 23-24 novembre 2006 è stata organizzata a Venezia dall'Accademia internazionale di Scienze ambientali (I.A.E.S.) una Conferenza mondiale sul tema «Salute, Ambiente e Giustizia», evento che ha visto la partecipazione di personalità, studiosi e cittadini collegati via web da più continenti e la presenza di Ministri e di alti rappresentanti di Istituzioni ed Associazioni impegnati da anni sui problemi ambientali;
la Conferenza si è conclusa con l'approvazione all'unanimità della Carta per una Corte Penale internazionale dell'Ambiente, che ha proposto l'ampliamento delle competenze dell'attuale Corte penale internazionale con l'estensione ai disastri ambientali intenzionali, previa qualificazione degli stessi quali crimini contro l'Umanità;
la Conferenza e la proposta hanno - e continuano - ad avere un diffuso ed ampio consenso, manifestatosi da più parti e ai più alti livelli istituzionali della Repubblica Italiana;
la Conferenza ha registrato la significativa partecipazione del Vicepresidente del CSM Nicola Mancino, che ha aperto i lavori con un forte messaggio di apprezzamento ed appoggio all'iniziativa dell'Accademia Internazionale di Scienze ambientali, sottolineando come il C.S.M. non farà mancare il proprio contributo, trattandosi di un tema, quello dell'ampliamento delle competenza della Corte penale internazionale di indubbio, alto valore politico-istituzionale e di grande attualità;
si rileva il dato significativo, da quando è stata pubblicata nel sito dell'Accademia (www.iaes.info) la Carta per una Corte Penale Internazionale dell'Ambiente, che migliaia sono stati e continuano ad essere i visitatori che in poco tempo sono arrivati a circa 50.000 con una media giornaliera molto alta e con accessi provenienti da tutto il mondo;
le numerose adesioni sono diversificate e qualificate con la partecipazione di cittadini delle più diverse e lontane aree del pianeta, di ogni ordine e grado, dal Patriarca di Costantinopoli, ai premi Nobel ai Rettori e Professori di Università a singole personalità;
l'evento ha visto anche l'adesione e/o partecipazione di Ministri della Cultura, delle risorse naturali e dell'Industria di diversi paesi come Croazia, Uruguay ...;
particolare interesse l'iniziativa ha suscitato in Grecia presente con il Rettore dell'Università di Salonicco che ha chiuso i lavori della videoconferenza preannunciando l'apertura di una sede dell'Accademia in Grecia da parte della detta Università;
la Presidenza della Repubblica, l'UE, l'UNESCO, ONU, OMS, la Regione Veneto, la Provincia ed il Comune di Venezia hanno seguito con interesse l'evento, patrocinando la manifestazione ed aderendo ai contenuti della stessa;
la Conferenza del 23-24 novembre 2006 è la consequenziale conclusione di un cammino intrapreso dall'Accademia con la Conferenza tenutasi sempre a Venezia il 23-25 ottobre 2003;
l'evento ha avuto significativi riconoscimenti anche in campo universitario giacché i temi trattati costituiscono parte integrante del Laboratorio «Salute dell'uomo, del pianeta terra e dei suoi ecosistemi: uso sostenibile dei beni ambientali e culturali» istituito dall'Università di Nova Gorica e IAES in collaborazione con molteplici istituzioni culturali italiani ed europei;
a conclusione dei lavori della videoconferenza è stata data lettura della Carta con la quale l'Accademia ha proposto che la Corte Penale Internazionale sia competente a decidere sui disastri ambientali dolosi, intenzionali, da qualificare quali crimini contro l'umanità;
appare evidente come qualificare il disastro ambientale intenzionale, cioè doloso,
come crimine contro l'umanità significhi per ogni Stato fare una scelta politico-culturale di grande rilevanza -:
quali concreti atti ed iniziative il Governo intenda compiere in favore dell'iniziativa promossa dall'IAES per la Corte penale internazionale dell'ambiente in ambito U.E. e nelle competenti sedi internazionali.
(2-00299) «Bianco».
Interrogazione a risposta orale:
SANTELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 11 dicembre il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è stato duramente contestato dagli studenti del Politecnico di Teheran;
quella del movimento universitario non è la prima protesta contro il presidente Ahmadinejad e, come ampiamente rilevato dalla stampa nazionale ed internazionale, la popolazione è scontenta di un regime dittatoriale, teocratico e fondamentalista;
da quando Ahmadinejad è presidente le associazioni studentesche non hanno più il permesso di riunirsi e i luoghi di riunione sono stati rasi a suolo dalle ruspe;
arrivano inquietanti notizie sul fatto che gli studenti siano stati «marchiati» e adesso rischiano la vita;
Teheran è stata la sede della conferenza negazionista dell'olocausto e lo stesso Ahmadinejad ha minacciato Israele, dichiarando che «Israele è destinato a scomparire»;
l'ONU sta lavorando già ad una risoluzione contro il programma nucleare a scopi bellici dell'Iran;
il governo iraniano continua a lanciare serie minacce contro la comunità internazionale, sostenendo che qualsiasi sanzione ONU sarà considerata un «atto ostile»;
l'ONU non ha affrontato la questione di eventuali sanzioni contro Teheran per tutte le enormi violazioni dei diritti umani;
la recente consultazione elettorale ha segnato la sconfitta di Ahmadinejad e la vittoria di un'area politica moderata, sintomo dell'insofferenza della società civile iraniana nei confronti del regime fondamentalista;
il Presidente del Consiglio, lo scorso settembre, dopo aver incontrato Ahmadinejad ha ribadito la collaborazione tra i nostri due Paesi accreditando di fatto il presidente iraniano come un interlocutore affidabile -:
quale sia la linea di politica estera che si intende seguire nei confronti dell'Iran;
quali siano i rapporti di collaborazione tra l'Italia e l'Iran;
quali siano le valutazioni del governo in merito al processo politico riformista attualmente in atto in Iran;
se il governo italiano, come membro non permanente dell'ONU, intenda sollecitare una presa di posizione della comunità internazionale contro le violazioni delle libertà e dei diritti umani fondamentali del regime di Teheran.
(3-00507)
Interrogazioni a risposta scritta:
LONGHI, LOMAGLIO, FRIGATO, ATTILI, MADERLONI, MARANTELLI, AURISICCHIO, PETTINARI, FUMAGALLI, GRILLINI e RANIERI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, al Ministro dei trasporti, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - considerato che:
il Tar Lazio con sentenza n. 10838/2006, resa esecutiva dal Consiglio di Stato con ordinanza n. 6019/2006, ha disposto
l'annullamento degli articoli 7,8 e 12 riguardanti l'Assemblea ed il Consiglio Generale dell'ACI perché nella configurazione di federazione sportiva per l'automobilismo risultano illegittimi nella loro costituzione;
il giudice ha rilevato il mancato rispetto di fondamentali princìpi di democrazia partecipativa: gli atleti ed i tecnici dell'automobilismo sportivo ed i rappresentanti delle scuderie non partecipano, nelle quote previste dalla legge, alla vita associativa della propria federazione sportiva ACI, in violazione delle disposizioni del decreto legislativo n. 242 del 1999 e successive modificazioni e in violazione, delle norme dello Statuto del CONI e dei Principi fondamentali emanati dal Consiglio Nazionale del CONI il 23 marzo 2004;
le predette categorie di sportivi riconosciute dalla legge e dall'ordinamento sportivo nazionale non costituiscono gli Organi della propria federazione sportiva ACI, che invece risultano illegittimamente costituiti dai soli Automobil Club provinciali;
la sentenza del Tar Lazio recita altresì che «in conseguenza di tale assetto finisce per risultare illegittima la nomina del presidente federale dell'ACI»;
il presidente dell'ACI Lucchesi, con comunicazione del 16 novembre 2006, ha fornito ai presidenti degli Automobil Club provinciali le proprie considerazioni che non sembrano coincidere con le statuizioni del TAR Lazio in particolare laddove riferisce che la sentenza offre all'ACI tre alternative. È vero invece che per l'ACI sussiste un unico obbligo: adeguare il proprio Statuto alla predetta normativa statuale e giuridico-sportiva;
l'Assemblea dell'ACI il 24 novembre 2006, invece di adeguare la costituzione degli Organi federali alle disposizioni di legge, ha aggiornato il proprio Statuto adottando il nuovo articolo 25, con cui, in difformità delle statuizioni, ha continuato ad attribuire l'esercizio sportivo alla Commissione sportiva automobilistica italiana;
con tale nuovo articolo il ruolo della CSAI viene ridefinito qualificandolo come organo e non più come commissione consultiva, comunque priva di autonomia normativa, perché retta da un regolamento emanato dal consiglio Generale dell'ACI, e finanziaria, perché le risorse economiche fanno parte del bilancio dell'ACI;
a causa della grave inosservanza della sentenza del TAR Lazio le categorie dei soggetti sportivi con la predetta modifica di cui al nuovo articolo 25 dello Statuto ACI sono rimasti ancora una volta fuori degli Organi direttivi dell'ACI, in aperta violazione della sentenza che ha stabilito che: «il diritto alla partecipazione dei titolari delle licenze sportive non può essere confinato nell'ambito della CSAI»;
la modifica statutaria è stata trasmessa dall'ACI agli Uffici della VicePresidenza del Consiglio dei Ministri per la necessaria approvazione-:
Se risulta vero che:
lo Statuto dell'ACI, in violazione della legge e delle norme dello Statuto del CONI non sia stato mai sottoposto all'esame di conformità da parte della Giunta del CONI che non ne ha mai deliberato l'approvazione, consentendo peraltro un'illegittima permanenza dell'ACI nell'ordinamento sportivo nazionale senza i necessari requisiti;
la federazione sportiva ed ente pubblico Aereo Club d'Italia, facente parte con l'ACI delle federazioni di cui all'articolo 2, comma 5 del decreto legislativo n. 15 del 2004, per il solo fatto di non essersi adeguata ai nuovi principi introdotti dal decreto Melandri venne commissariata con decreto 22 ottobre 2002 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
il nuovo Statuto dell'AECI, conformato dal commissario straordinario al decreto legislativo n. 242 del 1999 ai sensi dell'articolo 18, comma 6 con la partecipazione di atleti tecnici delle discipline sportive dell'aria negli Organi federali,
venne approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 ottobre 2004;
quali iniziative sono state intraprese per correggere le predette inosservanze alle statuizioni del TAR Lazio e se non sia stata presa in considerazione lo scioglimento degli Organi dell'Ente pubblico ACI con la conseguente nomina di un commissario straordinario, in esecuzione del dispositivo dell'articolo 67 dello Statuto dell'ACI, considerato che sono stati integrati gli estremi richiesti, ovvero «i gravi motivi».
(4-02068)
LONGHI, LOMAGLIO, GIANNI FARINA, FRONER, BARATELLA, AURISICCHIO, CHIANALE, CODURELLI, CRISCI, TRUPIA, FALOMI, FEDI, NARDUCCI, FASCIANI, MADERLONI, DE ZULUETA, TURCI, CREMA, BUFFO, ZANOTTI, ZUNINO, CACCIARI, CESINI, SOFFRITTI e ROTONDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, al Ministro dei trasporti, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per conoscere - premesso che:
il 5 dicembre 2006 ben 5 sindacati (FP CGIL ACI, FPS CISL ACI, UIL ACI ACP, CISAL FIALP ACI, RdB P.I. ACI) hanno emesso un comunicato stampa dal titolo significativo «L'ACI in rosso...». «La gestione (allegra) dei suoi vertici smembra e impoverisce l'Ente L. OO.SS proclamano lo stato di agitazione» e di seguito si legge:
«Le organizzazioni sindacali ACI denunciano il tradimento delle finalità pubbliche dell'Ente da parte dei nuovi vertici e lo sperpero del denaro dei contribuenti.
La politica dissennata dell'Ente ha condotto ad un disavanzo di 30 milioni di euro nel bilancio 2006, coperto intaccando per circa il 50 per cento l'avanzo di amministrazione.
I soldi pubblici provenienti della gestione dei servizi delegati sono stati in gran parte convogliati su operazioni finanziarie che oggi si rivelano passive, consulenze, ripianamenti di bilancio delle numerose società collegate.
Questi i fatti di una vicenda complessa e tortuosa, ma lineare nella logica di chi ne ha ordito la trama:
operazioni finanziarie ad alto rischio come l'acquisto di "TargaSys SpA", causa di un disavanzo di circa 19 milioni di euro nel bilancio 2006 con prevedibili ulteriori e più pesanti ripercussioni sui bilanci futuri dell'Ente;
ripianamento dei bilanci in perdita di società "controllate" utilizzando soldi pubblici, società che dovrebbero essere strumentali all'Ente, quali per esempio:
1) AciGlobal Spa, affidataria diretta di alcuni servizi ACI, con una mano ha ricevuto dall'Ente Pubblico ingenti finanziamenti e con l'altra lavora in diretta concorrenza con l'ACI stessa erogando i suoi servizi per società terze;
2) Ventura Spa, nata in parte dalle ceneri della ben nota Parmatour, dopo essere stata acquistata dal nostro Ente, ha ricevuto da questo ben 11 milioni di euro circa in 3 anni per ripianamenti di bilancio e ora si appresta a chiudere in passivo la gestione 2006, per essere poi forse venduta ad un prezzo inferiore agli stessi ripianamenti;
confusione tra il ruolo di controllore e controllato da parte dei massimi vertici dell'ACI: 32 Presidenti di AC provinciali occupano a vario titolo cariche all'interno delle società del gruppo su incarico del presidente Lucchesi e rappresentano:
2/5 dei voti in Assemblea;
16/28 dei presidenti in seno al consiglio generale;
8/11 dei membri del comitato esecutivo;
questi presidenti hanno facoltà di decidere in merito al ripianamento dei bilanci delle società ed hanno interesse diretto nelle stesse. Perdite ingenti di soldi pubblici di cui nessuno ha mai chiesto conto;
spreco delle professionalità interne dell'Ente e dei suoi dirigenti: i primi spesso sottoutilizzati al solo scopo di esternalizzare le attività istituzionali dell'Ente; i secondi messi da parte da dirigenti esterni, i cui stipendi sono addirittura rimpinguati con incarichi assegnati nelle società collegate;
una politica dissennata che rischia di tagliare parti importanti e storiche dell'attività dell'Ente: pur di non rispettare la normativa sportiva, malgrado una sentenza di condanna del TAR, l'Assemblea dell'ACI ha deliberato la trasformazione della C.S.A.I. - Commissione sportiva automobilistica italiana - in un "organo" non meglio specificato, autonomo e distaccato dal resto dell'Ente. A che ha giovato tutto ciò? Forse a quegli stessi presidenti che non vogliono che vengano alterati gli equilibri di potere interni agli organi dell'Ente Pubblico ACI;
viste le ripercussioni pesanti sul futuro dell'Ente, che già cominciano ad incidere sul presente dei 3.500 dipendenti ACI. Le OO.SS., hanno chiesto formalmente un incontro al vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli e programmato una serie di iniziative a livello locale e nazionale con il coinvolgimento del personale delle società collegate, al fine di raggiungere l'obiettivo dell'inversione dell'attuale politica dell'Ente:
3) proclamazione dello stato di agitazione in tutti gli uffici centrali e periferici;
4) prosecuzione dell'azione di denuncia della situazione in atto nel nostro Ente presso i Ministeri Vigilanti;
5) indizione di una manifestazione pubblica davanti a Palazzo Chigi per attirare l'attenzione del Governo e dell'opinione pubblica;
6) manifestazione pubblica con presidio davanti alla Sede Centrale dell'ACI, in Via Marsala 8, in occasione dell'Assemblea statutaria dell'ACI, il 20 dicembre prossimo, in coincidenza con assemblee del personale in tutti gli Uffici Provinciali;
7) informazione capillare all'utenza ed ai mezzi di comunicazione;
8) sciopero di tutti i lavoratori dell'ACI» -:
di fronte a queste denunce circostanziate cosa intenda fare il Governo nell'ambito dei suoi poteri di vigilanza;
se ritenga, come previsto dalla finanziaria per Sviluppo Italia e Sogin, azzerare il C.A. dell'ACI e delle Società controllate;
se intenda adottare criteri di vigilanza più stringenti nei confronti dei dirigenti che avrebbero sperperato denaro pubblico;
se il Vicepresidente del Consiglio intenda concedere l'incontro richiesto dalle OO.SS.
(4-02092)