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Allegato B
Seduta n. 90 del 21/12/2006
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INTERNO
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
in merito a quanto accaduto nel comune di Castel Maggiore il sindaco del quale ha sporto querela per diffamazione nei confronti del capogruppo di Forza Italia la cui unica responsabilità consiste nell'avere criticato la modalità di nomina di un dirigente estraneo all'amministrazione comunale, avanzando legittimi dubbi sulla futura collocazione del medesimo;
secondo l'interpellante, il capogruppo di Forza Italia non è andato oltre la legittima critica anche se dura;
rimane il fatto che in un contesto già difficile come quello bolognese ed emiliano romagnolo, secondo l'interpellante, la maggioranza di governo esercita i propri poteri senza nessuna consultazione della minoranza venendo con ciò meno al proprio dovere di confrontarsi con l'espressione, anche se minoritaria, della volontà popolare;
peraltro l'interpellante sottolinea che la legislazione sugli enti locali si è evoluta nel senso di rafforzare l'esecutivo a scapito del consiglio comunale -:
se non ritenga di adattare iniziative normative volte a ridurre tale squilibrio, introducendo altresì norme che maggiormente tutelino la libertà di espressione dei consiglieri comunali.
(2-00298) «Garagnani».
Interrogazioni a risposta scritta:
GIORDANO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 6 dicembre 2006 i locali seminterrati degli sportelli dell'Ufficio immigrazione della questura di Genova sono stati oggetto di numerose infiltrazioni d'acqua piovana che hanno addirittura causato la caduta di alcuni pezzi di controsoffitto che avrebbero potuto procurare anche danni alle persone;
a quanto risulta all'interrogante, tale attività lavorativa svolta all'interno dei suddetti locali è stata autorizzata in deroga alla normativa vigente dall'Ufficio di vigilanza periferico di Torino (Direzione interregionale della polizia di Stato) -:
se non ritenga necessario intervenire affinché venga effettuato con urgenza un
sopralluogo per la verifica dello stato di sicurezza della struttura interessata.
(4-02062)
ANGELI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 19 della legge n. 1185 del 21 novembre 1967, prevede l'esenzione del pagamento della tassa per il rilascio ed anche per il rinnovo del passaporto, per i cittadini italiani che risiedono stabilmente in Patria, nei casi previsti dalla legge citata «i cittadini che fruiscono di rimpatrio consolare, i cittadini che, all'estero, rientrino in Italia per prestare servizio militare, i cittadini che, ministri del culto o religiosi, siano missionari; i cittadini indigenti»;
vi sono diverse interpretazioni a suddetta legge, che viene applicata in modi diversi a discrezione delle rappresentanze territorialmente competenti;
l'introduzione dei passaporti biometrici, meglio noti al pubblico con il nome di passaporti elettronici, entrati in vigore il 26 ottobre 2006, prevede per il rilascio di questi un esborso di euro 44,66 per il libretto composto da 32 pagine ed euro 45,62 per quello composto da 48 pagine, che andrà sommato ai già presenti 40,29 euro versati per la tassa annuale;
presso gli uffici delle rappresentanze territorialmente competenti, atti a predisporre il rinnovo e/o rilascio del documento in oggetto, vi è come è noto e già ampiamente denunciato, una evidente carenza di personale, tale da far sì che i lavori di ordinaria amministrazione si svolgano a rilento -:
se il Governo intenda attivarsi per rendere gratuito il rilascio ed anche il rinnovo del passaporto per i cittadini italiani residenti all'Estero, nonché agli indigenti ed agli studenti;
se ritenga di dover adottare iniziative volte a garantire il pagamento dello stipendio con regolare contratto ai cosiddetti digitatori tramite le entrate ottenute dal rinnovo/rilascio dei documenti suddetti;
se intenda prendere provvedimenti al riguardo e se si quali.
(4-02072)
SCOTTO e INCOSTANTE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Commissariato di Polizia S. Antimo (Napoli) è stato istituito nel 1996 con circa 30 addetti e due volanti con a capo un vice-dirigente ed inaugurato dal Ministro degli interni dell'epoca, Giorgio Napolitano;
il Commissariato è situato all'interno del quartiere popolare ex 219, una delle aree più degradate del territorio;
il Commissariato, dopo i primi anni in cui ha funzionato bene, è stato gradualmente depotenziato fino all'attuale smantellamento di fatto;
infatti, allo stato attuale, il commissariato conta solo 15 uomini e le volanti sono utilizzate per il commissariato di Frattamaggiore;
eppure la zona è ad alta densità criminale ed inoltre occorre garantire il servizio presso il pronto soccorso del locale presidio ospedaliero -:
se intenda, come pare opportuno all'interrogante, potenziare il commissariato di S. Antimo, destinando ad esso alcune delle risorse supplementari, umane e logistiche, previste dal patto per la sicurezza di Napoli, recentemente siglato nel capoluogo della Campania.
(4-02074)
LARATTA, MANCINI, AMENDOLA, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, MISITI, OLIVERIO e MORRONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la notte tra il 16 e 17 dicembre 2006 ignoti hanno dato fuoco all'abitazione di campagna dell'assessore ai Lavori pubblici del comune di San Giovanni in Fiore
(Cosenza), Pietro Lopez, provocando ingenti danni all'abitazione. Il gravissimo gesto è stato compiuto a chiaro scopo intimidatorio lasciando sgomenti i cittadini florensi, nonché le istituzioni locali e regionali;
l'attentato a Lopez rappresenta l'ennesima intimidazione a danno di un amministratore locale, nonché il ripetuto tentativo di condizionare le istituzioni pubbliche con la sopraffazione, e comunque di piegare tutto il territorio alla volontà criminale;
qualche mese addietro alcuni malviventi distrussero alcuni mezzi di una ditta locale, mentre in precedenza si sono registrati episodi malavitosi che hanno destato una certa preoccupazione;
il 14 dicembre 2006 i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Cosenza, hanno condotto un'operazione di prevenzione a San Giovanni in Fiore che ha portato al sequestro di ben due tonnellate di fuochi d'artificio e all'arresto di un uomo;
ancora nei mesi scorsi vi sono stati numerosi arresti legati allo spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, nonché alcune denunce por reati ambientali;
è evidente, per la portata dei fatti criminosi, che siamo davanti a un fenomeno non più tollerabile né sottovalutabile che richiede sforzi incisivi per impedire che tali fatti si ripetano;
il fenomeno criminale a San Giovanni in Fiore ha assunto negli ultimi anni dimensioni tali che turbano il vivere civile, le attività imprenditoriali, le istituzioni e gli stessi cittadini;
il più grosso ed importante centro della Sila cosentina, infatti, da «isola felice», come veniva definita un tempo, oggi è diventato centro di interessi illegali dove si consumano frequentemente reati legati al racket, all'usura, allo spaccio di stupefacenti, ai reati ambientali e comunque a tutti quei reati riconducibili ad una matrice criminale e organizzata;
bisogna dare impulso alle indagini finalizzate a individuare gli autori del grave gesto di intimidazione ai danni dell'assessore comunale di San Giovanni in Fiore, Pierino Lopez -:
quali iniziative intenda assumere il Ministro dell'interno per contrastare le organizzazioni criminali che stanno minacciando il vivere civile, istituzionale e imprenditoriale di San Giovanni in Fiore;
quali iniziative intenda adottare per rafforzare l'organico della locale stazione dei Carabinieri, decisamente sottodimensionata rispetto all'importanza, all'estensione e al numero di abitanti.
(4-02080)
COSTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
le statistiche ufficiali rivelano che in Italia, nel 2005, complessivamente sono stati denunciati dai cittadini 2.579.124 crimini, il 6,7 per cento in più rispetto all'anno precedente;
il «Rapporto sulla situazione del Paese 2006» del CENSIS, contiene una statistica dalla quale si desume che il 30,8 per cento dei reati, 795.191 avviene nelle aree metropolitane di Milano, Roma, Torino e Napoli;
dallo stesso rapporto però si evince anche che l'incremento della paura e quindi delle denunce avviene, in una imprevista graduatoria, in province solo marginalmente interessate dalle cronache criminali: Ferrara (+20,9 per cento di reati denunciati in un anno), Perugia (+19,1 per cento dal 2004 al 2005), Pisa, Rovigo, Salerno, Viterbo, e, per quanto riguarda l'interrogante, la provincia di Cuneo;
nonostante sia indiscutibile l'impegno delle Forze dell'Ordine nella lotta alla criminalità, l'organico complessivo di queste risulta in provincia di Cuneo fortemente sottodimensionato sia rispetto all'incremento
dei reati che rapportato alla vastità ed alle caratteristiche del territorio, che rendono a volte poco efficace ed incisiva la lotta alla criminalità -:
se il Ministro non intenda, anche alla luce delle statistiche recenti e del «Rapporto» del CENSIS, affrontare con la massima urgenza il problema degli organici delle Forze dell'Ordine in provincia di Cuneo adeguandolo numericamente alle necessità derivanti dal repentino incremento dei reati e dalla vastità del territorio.
(4-02082)