Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 95 del 22/1/2007
...
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
STUCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da notizie stampa si apprende che la Legler di Ponte San Pietro (Bergamo), una delle aziende tessili che ha fatto la storia dell'industria manifatturiera bergamasca, stia attraversando un periodo di grave crisi e che di mese in mese sembra essere arrivata ad un punto di non ritorno;
la Legler esiste dal 1875 e negli anni '70 contava circa tremila dipendenti nella bergamasca;
la sopravvivenza dell'azienda e dei suoi 484 lavoratori attuali a Bergamo appare essere nelle mani della Sfirs, finanziaria della Regione Sardegna, che vanta un credito di circa 43 milioni di euro;
sembra che la Regione Sardegna abbia intenzione di salvaguardare innanzitutto l'occupazione dei 900 dipendenti distribuiti nelle tre aziende del gruppo presenti nell'isola;
si ventila l'ipotesi che tutta la produzione venga quindi spostata in Sardegna chiudendo necessariamente lo stabilimento di Ponte San Pietro;
infatti la preoccupazione principale dei lavoratori della Legler è proprio quella della possibile chiusura dell'azienda o comunque, anche se non si verificherebbe tale ipotesi, potrebbe esserci un ridimensionamento tale che porterebbe al licenziamento di circa la metà dei dipendenti attualmente occupati, con ripercussioni gravi circa la possibilità di poter trovare un altro posto di lavoro;
sembra che il debito che la Legler, nei confronti della Sfirs, abbia innescato una serie di problematiche sul fronte finanziario, oltre che produttivo e organizzativo. Difatti, risulta all'interrogante, che gli stipendi del mese di dicembre non siano ancora stati pagati e non si hanno notizie certe di quando questi verranno pagati, inoltre, anche i fornitori non ricevono più i pagamenti e questo ha portato a dei rallentamenti nella consegna della merce, determinando quindi la perdita di clienti e di quote di mercato;
a quanto risulta all'interrogante, la via più praticabile, a parere delle organizzazioni sindacali, sembra essere quella di effettuare una riconversione in azioni di tutto, o in parte, del credito della Sfirs che porterebbe liquidità nelle casse della Legler in modo da consentirgli, così, di poter riaprire delle linee di credito verso le banche, che al momento, risulta, abbiano tagliato gran parte dei finanziamenti, e quindi poter proseguire nell'attività produttiva -:
se siano a conoscenza della situazione illustrata in premessa e quali interventi urgenti i Ministri intendano adottare in proposito, al fine di scongiurare un fallimento della Legler e poter, quindi, tutelare i lavoratori dello stabilimento di Ponte San Pietro.
(4-02223)
AMORUSO e PATARINO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il 30 giugno 2006 quattro disabili tarantini - che in modo continuato dal 1o settembre 2003, nell'ambito di un programma di inserimento nel mondo del lavoro organizzato dalla A.S.L. Taranto/1, erano stati impiegati presso il call center e il centro servizi per la donna della società Abl@com - si sono visti rescindere il proprio contratto dopo che era cessato il rapporto convenzionale tra la citata A.S.L. e la società;
nel corso del loro lavoro, come loro manifestato dai dirigenti di Abl@com, i disabili impegnati nelle sopra descritte attività hanno dato prova di grande impegno, capacità e abnegazione. Su un piano più generale, essi stessi descrivono i due anni di lavoro come un momento di autentica gratificazione personale e di appagamento lavorativo che li ha aiutati - come hanno scritto in una missiva all'interrogante - a non sentirsi isolati dal resto della loro comunità;
da un punto di vista normativo, convenzioni come quella stipulata a Taranto sono previste dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104, il cui articolo 8, comma 1, lettera f), afferma che «l'integrazione sociale della persona handicappata» si realizza anche mediante «misure atte a favorire la piena integrazione nel mondo del lavoro, in forma individuale o associata, e la tutela del posto di lavoro anche attraverso incentivi diversificati» -:
cosa si intenda fare per quanto di competenza con la dovuta urgenza, per arrivare alla piena applicazione di quanto previsto dalla legge n. 68 del 1999, relativa all'inserimento lavorativo dei disabili, dando finalmente un lavoro stabile ai giovani disabili psichici e consentendo loro, in questo modo, di sentirsi finalmente inseriti a pieno titolo nella società.
(4-02236)