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Allegato B
Seduta n. 96 del 23/1/2007
INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
in data 21 gennaio 2007 l'ex Presidente della moschea di via Padova a Milano, dirigente dell'Unione delle Comunità ed organizzazioni islamiche in Italia (UCOII), avrebbe chiesto al Governo italiano, nel corso di un'intervista rilasciata ai Tg nazionali, di regolarizzare la poligamia in Italia;
l'articolo 556 dei codice penale statuisce che: «Chiunque, essendo legato da matrimonio avente effetti civili, ne contrae un altro, pur avente effetti civili, è punito con la reclusione da uno a cinque anni»;
l'articolo 560 del codice penale recita: «Il marito che tiene una concubina nella casa coniugale, o notoriamente altrove, è punito con la reclusione fino a due anni»;
nel codice civile italiano sono espressamente previsti obblighi di fedeltà, di assistenza morale e materiale, di collaborazione all'interno della famiglia, ma soprattutto una condizione di assoluta parità tra i coniugi che abbiano contratto matrimonio con rito civile;
nel corso delle audizioni predisposte dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, nell'ambito dell'esame della proposta di legge Boato-Spini sulla Libertà religiosa, molti esponenti del mondo islamico e della Consulta islamica, organo consultivo istituito presso il Ministero dell'interno, hanno sollevato il problema di una situazione di fatto che contempla matrimoni poligamici all'interno delle comunità islamiche sparse sul territorio italiano;
molti articoli pubblicati sui quotidiani nazionali descrivono una situazione di fatto che contempla molteplici casi di poligamia surrettiziamente legittimati e clandestinamente stipulati nelle moschee sparse su tutto il territorio nazionale -:
se i Ministri in epigrafe siano a conoscenza della circostanze come sopra esposte;
se siano a conoscenza di ulteriori particolari dei quali vogliano mettere a conoscenza la Camera dei Deputati;
se il Governo voglia, predisporre un'approfondita indagine sul tema;
se le gravi violazioni alle regole di convivenza civile e penale che di fatto vengono perpetrate sul nostro territorio non comportino pericolose ripercussioni sia sotto il profilo dell'ordine pubblico, sia sotto il profilo del rispetto delle pari opportunità delle donne musulmane presenti nel nostro Paese, sulle quali grava una situazione di discriminazione, sottomissione e mancato rispetto dei più elementari diritti civili ed umani.
(4-02240)
SMERIGLIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 13 gennaio, dopo il grave episodio che aveva portato alla morte della signora Maria Begum e di suo figlio, entrambi di nazionalità bengalese, mentre tentavano di fuggire ad un incendio scoppiato nell'appartamento in Via Buonarroti a Roma in cui erano costretti, per motivi economici, a vivere con altre dodici persone, i movimenti di lotta per la casa, le comunità dei migranti, la Roma sinceramente democratica e solidale avevano deciso di portare la loro solidarietà con un presidio pacifico sotto l'abitazione;
il presidio, oltre a portare la solidarietà, voleva denunciare la precarietà diffusa nella città e nel Paese, la scarsa politica di inclusione e di accoglienza per i migranti, le speculazioni di proprietari di immobili che, ai di fuori della legge e di un minimo di dignità umana, continuano a speculare sulla pelle di chi viene in Italia nella speranza di una vita migliore;
la polizia e la questura, nonostante l'eseguità del numero dei presenti e le intenzioni pacifiche ha deciso di caricare ingiustificatamente, a parere dell'interrogante, il presidio, provocando il ferimento di 15 persone e identificando, al pronto soccorso, un membro della comunità bengalese;
la motivazione delle cariche, in una situazione così grave per quanto successo, sarebbe stata che il presidio «ostacolava» in una via secondaria di Roma il traffico;
tale episodio rischia di rendere ancora più teso il clima sociale in una città come Roma, dove deve essere garantita la possibilità di denunciare le ingiustizie sociali e le speculazioni -:
se intenda accertare tutte le eventuali responsabilità in merito ai fatti sopra esposti e quali provvedimenti si intendano attuare nei confronti di chi, ad avviso dell'interrogante in maniera del tutto inopportuna, ha deciso di fare caricare un presidio che, pacificamene, portava la propria solidarietà ai familiari e a tutta la comunità bengalese;
cosa si intenda fare per stroncare il fenomeno degli affitti, spesso a «nero», da parte di speculatori senza scrupolo che approfittano del «bisogno» casa colpendo soprattutto le comunità migranti e gli studenti.
(4-02241)
LION. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel 1990 con il contratto di lavoro, decreto del Presidente della Repubblica n. 335, furono approvate le riqualificazioni e i vari profili professionali del personale vigili del fuoco e a esse furono legati i passaggi orizzontali;
a seguito di ciò per il personale interno inquadrato nella qualifica immediatamente inferiore in possesso del titolo di studio furono avviate le procedure di mobilità orizzontale verso il profilo di Assistente Tecnico Antincendio (ATA) e quindi inquadrato come funzionario area C per quanto riguarda il sistema previdenziale e operativo (pensione a 65 anni, sostituzioni e mobilità del personale ex area C), mentre sul piano economico e giuridico inquadrato nella precedente area B degli operativi;
nella ex area C il personale interessato dalla mobilità orizzontale, ha avuto la possibilità sia di rientrare nelle proprie sedi con le sostituzioni del personale ATA, sia di progressioni economiche fino a livelli dirigenziali;
la mobilità orizzontale ha interessato più livelli professionali: oltre il profilo del capo reparto diplomato, sono stati interessati quello di direttore ginnico e dei CTA (collaboratori tecnici antincendio) laureati; per questi ultimi due profili professionali il dipartimento dei VV.F. ha previsto apposite posizioni dal 7o livello (C1) al 9o livello (C3) permettendo ad alcuni di transitare nella qualifica dirigenziale scavalcando Ingegneri direttivi in servizio fin dal 1981;
con interrogazione scritta 4-09538 presentata dal deputato Alfonso Pecoraro Scanio nella
seduta n. 445 del 25 marzo 2004, l'allora sottosegretario all'interno affermò che il passaggio di detto personale nell'area ex C sarebbe avvenuta in occasione della discussione del CCI dandone maggiore valorizzazione per il servizio svolto e che, nel CCNL, all'ARAN sarebbe stata data piena disponibilità per l'introduzione di specifiche clausole per la riorganizzazione di detto personale;
inoltre, ai fini predetti, si legge nella citata risposta scritta che si sarebbe provveduto alla revisione delle dotazioni organiche per consentire il potenziamento e progressivo e rapido passaggio verticale del personale appartenente al profilo ATA;
alla data odierna, il personale ATA si trova nelle stesse condizioni precedenti, nulla essendo variato del proprio stato giuridico, normativo ed economico, con l'aggravante che, dall'entrata in vigore del sistema contrattuale pubblicistico e del successivo ordinamento professionale, lo
stesso è stato collocato nei ruoli degli ispettori a pari funzioni delle nuove immissioni;
nell'ordinamento professionale (legge n. 217 del 2005) si ripropone un ulteriore penalizzazione di detto personale e di quello di nuova nomina a ispettore; infatti, per il passaggio al livello superiore di sostituto direttore varia nuovamente il relativo sistema previdenziale -:
se sia a conoscenza che: il personale ATA, del corpo nazionale dei vigili del fuoco, aveva maturato gli anni di contribuzione necessari per il riconoscimento della quiescenza e che con il passaggio orizzontale questo gli è stato precluso; attualmente non viene riconosciuta a tale personale l'attività di lavoro particolarmente usurante anzi si assiste a una penalizzazione degli stessi prima come profilo ATA e poi come ispettori antincendio;
quali iniziative intenda adottare per riportare dignità e riconoscimenti giuridici e normativi al personale ex ATA, ispettori, ormai al limite dell'età pensionabile di 65 anni che dopo anni di servizio prestato nel corpo nazionale si vedono ulteriormente penalizzati.
(4-02244)
SMERIGLIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con atto di sindacato ispettivo n. 4-15227, a prima firma Giovanni Russo Spena, presentato il 16 giugno 2005, veniva richiesto al precedente governo di individuare i responsabili delle pesanti cariche che erano state subite dai partecipanti alla manifestazione regolarmente autorizzata e del tutto pacifica e non violenta, che si era svolta a Roma il 2 giugno 2005, in concomitanza con la parata militare per la festa del 2 giugno;
secondo le notizie riportate da alcuni giornali, le forze dell'ordine in completo assetto antisommossa, dopo avere circondato i manifestanti, a cui era stato impedito di continuare il corteo per uno striscione ritenuto offensivo (Pisanu: la vergogna dell'Italia, chiudiamo i CPT), effettuarono a freddo una carica impugnando i manganelli al contrario e ferendo numerose persone, tra cui un Assessore dell'VIII Municipio del Comune di Roma di Rifondazione Comunista;
sempre secondo gli organi di informazione, sia il vicepresidente della Provincia di Roma, Nando Simeone, che il vicecapo di gabinetto del Sindaco di Roma, Luca Odevaine, pur avendo mostrato il tesserino di riconoscimento, furono oggetti di pesanti minacce ed insulti;
la Questura di Roma, con un comunicato stampa, dichiarò di non avere ordinato le cariche;
su questo gravissimo episodio, del tutto ingiustificato vista l'esiguità dei manifestanti e le evidenti intenzioni pacifiche, è calato un velo di silenzio e non si è mai voluto arrivare all'individuazione delle responsabilità per i fatti avvenuti -:
se non si ritenga opportuno, pur a distanza di tempo, accertare in via amministrativa e disciplinare tutte le eventuali responsabilità in merito ai fatti sopraesposti anche al fine di rendere giustizia a chi, in quelle circostanze, fu vittima inconsapevole, mentre manifestava pacificamente le proprie idee, di un'ingiusta violenza.
(4-02247)
LUCCHESE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere:
se sia a sua conoscenza che tutte le città d'Italia sono invase da extracomunitari che vendono sulle strade e sui marciapiedi oggetti contraffatti e che la sera poi i centri storici sono in balia di ubriachi, drogati e violenti, che terrorizzano i passanti;
se si intenda affrontare con decisione e coraggio questa raccapricciante situazione di illegalità e di degrado o se i cittadini debbano essere costretti a continuare a subire.
(4-02252)
LOMAGLIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
gli organi di stampa hanno, nei mesi scorsi, dato risalto ad una vicenda che riguarda il «Servizio Volanti» della Questura di Palermo;
per iniziativa del Questore di Palermo, dottor Giuseppe Caruso, è stata condotta nei mesi scorsi un'indagine su un campione di 28 agenti del «Servizio Volanti» della Questura, che si è avvalsa anche di accertamenti sanitari ed analisi cliniche;
da tale indagine sarebbe emerso che 15 unità del Servizio citato, più della metà del campione esaminato, avrebbe acquistato fatto uso di stupefacenti (THC e cocaina);
alcune organizzazioni sindacali, tra cui il Silp Cgil, ribadiscono il sostegno al questore e gli chiedono di fare massima chiarezza su quanto sta avvenendo alle volanti. Sottolineano che il vertice dell'ufficio prevenzione generale avrebbe dovuto vigilare perché tutto ciò non accadesse e ritengono ormai urgente un ricambio in un ufficio che da troppi anni è diretto dalla stessa persona;
la stampa locale ha inoltre dato piena visibilità ad un incidente cui ha trovato la morte un pensionato, la cui responsabilità sembrerebbe potersi attribuire, in base a quanto evidenziato, proprio all'uso di droga da parte di chi guidava l'auto della polizia -:
quali iniziative intenda assumere il ministero dell'interno allo scopo di avviare un'indagine rigorosa finalizzata all'approfondimento della vicenda e alla verifica della veridicità dei fatti al fine di ripristinare le condizioni per una direzione adeguata dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Palermo e restituire una maggiore serenità e fiducia nelle Istituzioni alla comunità locale.
(4-02253)
D'ELIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel 1958 il Comune di Lucca con piano regolatore decreta la costruzione di una strada dritta sulla quale poi nel 1988/1999 viene costruito un supermercato;
il Comune modifica il precedente piano regolatore spostando l'asse stradale sulla proprietà adiacente (creando due curve pericolose) sulla proprietà della famiglia Fontana Monteriso senza renderla edotta della propria decisione;
successivamente il Comune attua ed approva la progettazione (recandosi sulla proprietà della famiglia Fontana Monteriso per le dovute misurazioni soltanto ad approvazione avvenuta), con la conseguenza della creazione di un restringimento della strada e della disegnazione della stessa addirittura sopra un edificio di nuova costruzione;
il Comune, trovandosi nella necessità di dover fare propria l'abitazione della famiglia Fontana Monteriso affinché i lavori vengano regolarmente eseguiti, notifica loro un decreto di possesso d'urgenza, intimando l'abbandono dell'abitazione;
su richiesta del Comune viene redatta CTU dal Tribunale di Lucca che stimava il valore degli immobili da espropriare in 1.230.000,00 euro;
il Comune si appella alla valutazione stessa e oltremodo facendosi forte di una sentenza del TAR della Toscana dove si afferma che ...«la somma di euro 71.291,97 mostra di essere satisfattiva delle particolari esigenze, per altro genericamente formulate, concernenti medio-tempore, gli oneri connessi al reperimento immediato di altra sistemazione alloggiativa, considerati gli oggettivi impedimenti dei proprietari fra cui le precarie condizioni di salute della signora Lea Fontana Monteriso»... continua la propria opera di espropriazione, notificando alla famiglia Fontana Monteriso altri due decreti di presa di possesso d'urgenza;
nel maggio 2006 viene notificata la terza presa di possesso; successivamente il Sindaco di Lucca fa recapitare alla famiglia una lettera con la quale comunica che l'esecuzione del decreto viene rinviato a data da destinarsi, mentre con telegramma (successivo alla comunicazione del Sindaco) viene fissata la data dell'esproprio dell'immobile al 12 giugno 2006;
con la caduta dell'incarico del Sindaco e la nomina del Commissario straordinario, il decreto perde efficacia e l'esproprio non viene eseguito;
in data 22 dicembre 2006 viene notificato un nuovo decreto di presa di possesso dell'immobile, fissando la data dell'esecuzione dello stesso al 22 gennaio 2007 -:
quali provvedimenti di urgenza si intendano adottare da parte dell'Amministrazione commissariale del Comune di Lucca, in base ai fatti sopraesposti, vista la prossima esecuzione del decreto di presa di possesso dell'immobile della famiglia Fontana Monteriso.
(4-02254)