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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 117 di giovedì 1 marzo 2007
Pag. IIIPRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
La seduta comincia alle 10,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 22 febbraio 2007.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono cinquanta.
Discussione sulle comunicazioni del Governo.
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 26 febbraio scorso.
Dichiara aperta la discussione sulle comunicazioni del Governo.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nel ritenere che alla base della crisi di Governo vi sia l'errata interpretazione dei risultati elettorali, individua nell'eccessiva eterogeneità della maggioranza e nella contrapposizione tra sinistra radicale e sinistra riformista gli elementi che determinano il carattere precario dell'Esecutivo; rileva quindi che sarebbe stato opportuno ricercare più ampie intese politiche, superando l'anomalo sistema bipolare, anche al fine di avviare una riforma elettorale in senso proporzionale sull'esempio del sistema vigente in Germania.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Manifestata condivisione per le linee ispiratrici della politica estera perseguita dall'Esecutivo, esprime apprezzamento, in particolare, per gli impegni assunti in tema di tutela delle minoranze linguistiche e di relazioni tra Stato ed autonomie locali; nel ritenere altresì che la crisi di Governo, ormai avviata a soluzione, favorirà il superamento di taluni elementi di criticità emersi all'interno della maggioranza, preannunzia che confermerà la fiducia all'Esecutivo.
MARCO FEDI (Ulivo). Nel preannunziare l'intendimento di rinnovare la fiducia al Governo, esprime apprezzamento, in particolare, per l'impegno profuso dall'Esecutivo ai fini della valorizzazione delle comunità italiane all'estero.
SABINA SINISCALCHI (RC-SE). Manifestato apprezzamento per la politica estera perseguita dal Governo, connotata da significativi elementi di discontinuità rispetto a quella attuata dal precedente Esecutivo di centrodestra, auspica il progressivo incremento delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo e la contestuale riduzione di quelle impiegate per finanziare interventi militari; invita altresì il Governo a prestare maggiore attenzione alle istanze rappresentate dalle associazioni che operano per la pace e la solidarietà tra i popoli.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Sottolinea la scarsa coesione della maggioranza che sostiene il Governo, il quale non appare pertanto in condizione di attuare una politica coerente e rispettosa degli impegni assunti essendosi rivelata impraticabile la scommessa - su cui si insiste - sull'autosufficienza programmatica e numerica della maggioranza.
FABRIZIO CICCHITTO (FI). Giudicati paradossali gli sviluppi della crisi di Governo, Pag. IVsottolinea la particolare debolezza dell'Esecutivo, che si è mostrato elusivo e reticente sulle principali questioni politiche oggetto di forti divergenze tra le forze politiche della maggioranza; manifestata, inoltre, la disponibilità del suo gruppo ad un aperto confronto su un'eventuale riforma del sistema elettorale, riterrebbe ragionevole limitarsi all'introduzione di elementi di razionalizzazione della disciplina vigente. In quest'ottica dichiara la contrarietà del suo gruppo all'adozione del sistema elettorale tedesco.
ANGELO ALESSANDRI (LNP). Sottolinea le deleterie conseguenze derivanti dall'azione politica del Governo, connotata da incertezza e dall'assenza di interventi a sostegno dei cittadini italiani, segnatamente di quelli del Nord del Paese.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO (Com.It). Esprime l'apprezzamento del suo gruppo per le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio e per l'attenzione rivolta alle politiche di sviluppo e di rilancio del Mezzogiorno ed a quelle sociali e del lavoro; manifesta altresì soddisfazione per la positiva soluzione della crisi, alla quale tutte le forze politiche devono contribuire dimostrando coesione e senso di responsabilità, per consentire al Governo di non interrompere l'azione di risanamento del Paese.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
ADOLFO URSO (AN). Rilevato che l'azione del Governo è stata connotata da logiche trasformistiche e da una sequenza di scelte sbagliate ed incoerenti, auspica una revisione dell'attuale sistema elettorale.
DONATA LENZI (Ulivo). Osservato che la crisi di Governo ha evidenziato i limiti del vigente sistema elettorale, introdotto per esigenze contingenti e meri interessi di parte e che necessita pertanto di sostanziali modifiche, auspica che l'Esecutivo possa proseguire nell'azione riformatrice avviata.
SILVANO MOFFA (AN). Sottolineata la gravità del fatto che si sia aperta una crisi di Governo in relazione ad una materia di fondamentale importanza come la politica estera, ritiene che la fragilità dell'Esecutivo e la scarsa coesione della maggioranza risultino evidenti anche in riferimento ad altri temi di rilevanza strategica, quale, ad esempio, la realizzazione di infrastrutture determinanti per lo sviluppo economico del Paese.
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Osserva preliminarmente che il Governo è viziato all'origine dal carattere estremamente eterogeneo della coalizione che la sostiene e dai condizionamenti politici dovuti all'esiguità della maggioranza raggiungibile al Senato.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Individua quindi nell'arrogante pretesa di una presunta autosufficienza e nell'ossessione dell'occupazione del potere gli elementi di debolezza di un Esecutivo che non riuscirà a realizzare importanti opere infrastrutturali né le preannunziate riforme sociali, nonostante la crescente pressione fiscale imposta al Paese.
LUCIO BARANI (DC-PS). Giudicata di fatto esaurita l'esperienza dell'attuale Governo e della maggioranza che lo sostiene, al cui interno esistono significative divergenze che non ritiene siano state superate, auspica la formazione di un Esecutivo sostenuto da forze politiche moderate e riformiste, nel quale non siano rappresentate la sinistra massimalista e la destra populista.
VALDO SPINI (Ulivo). Espressa soddisfazione, pur nella consapevolezza delle difficoltà del momento, per la fiducia Pag. Vconseguita dal Governo al Senato, ritiene essenziale rafforzare il rapporto con il Paese procedendo ad una seria riforma del sistema elettorale - preferibilmente in senso maggioritario sull'esempio del sistema francese o, in subordine, in senso proporzionale secondo il modello tedesco - e restituendo fiducia al sistema imprenditoriale. Preannunzia quindi che il suo gruppo rinnoverà la fiducia all'Esecutivo.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Nel ritenere che sarebbe stata preferibile la formazione di un nuovo Esecutivo con a capo il Presidente del Consiglio in carica, preannunzia che confermerà comunque la fiducia al Governo, manifestando particolare apprezzamento per l'impegno assunto in tema di moratoria universale delle esecuzioni capitali; esprime, peraltro, perplessità sulla proclamata autosufficienza politica della maggioranza, alla quale si dovrà presumibilmente derogare con riferimento al provvedimento concernente le unioni di fatto, nonché in relazione al decreto-legge per il rifinanziamento delle missioni internazionali.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel preannunziare che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo, sottolinea la necessità di perseguire scelte politiche rigorose che consentano la soluzione dei conflitti d'interesse ed escludano dalle cariche politiche e da responsabilità amministrative i condannati con sentenza passata in giudicato. Auspica altresì l'attuazione dei processi di liberalizzazione nei settori dell'energia e dei servizi pubblici, nonché una significativa riduzione dei costi della politica.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Nel preannunziare che negherà con rafforzata convinzione la fiducia al Governo, giudica incaute e ingiustificate le ottimistiche dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio, che non tiene conto delle divergenze e degli irrisolti problemi esistenti all'interno della maggioranza, di cui sottolinea il carattere composito ed eterogeneo; osservato altresì che non sono state fugate le preoccupazioni già espresse sul prospettato riconoscimento delle unioni di fatto, lamenta l'elusività dell'Esecutivo, in particolare circa le auspicabili misure strutturali a sostegno delle famiglie.
STEFANIA PRESTIGIACOMO (FI). Espresso un giudizio complessivamente negativo sulle politiche economiche e sociali finora attuate dal Governo di centrosinistra, paventa il rischio che la prospettata riforma elettorale, alla quale ha fatto riferimento il Presidente del Consiglio nelle sue comunicazioni, possa perseguire la fine del bipolarismo ed il ritorno al deleterio sistema delle preferenze.
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Nel ringraziare il Presidente del Consiglio per le condivisibili comunicazioni rese, esprime particolare apprezzamento per la politica estera perseguita, nonché per gli impegni assunti a tutela dell'ambiente e per la valorizzazione delle comunità italiane nel mondo.
CARLO CICCIOLI (AN). Evidenziata l'eterogeneità della compagine governativa, ritiene che la maggioranza non abbia superato la sua grave crisi politica interna, il cui persistere impedirà all'Esecutivo di condurre un'azione organica e di ampio respiro.
GIANPIERO BOCCI (Ulivo). Esprime apprezzamento per le scelte operate dal Governo nell'attuale difficile fase, dalle quali si evince l'intendimento di attuare gli impegni assunti nei confronti degli elettori, con l'obiettivo di rilanciare l'economia del Paese e di garantire il necessario sostegno alle famiglie ed alle categorie sociali più deboli; dichiara quindi che confermerà la fiducia all'Esecutivo.
MARIO TASSONE (UDC). Evidenziata l'insufficienza delle politiche per il Mezzogiorno perseguite dal Governo, ritiene che i dodici punti indicati dal Presidente del Consiglio come essenziali per la sua futura azione politica siano ispirati ad un generico velleitarismo.
Pag. VIANDREA GIBELLI (LNP). Nell'evidenziare che il disinteresse del Presidente del Consiglio nei confronti del dibattito odierno, attesa la diversa consistenza numerica della maggioranza nei due rami del Parlamento, svilisce il ruolo della Camera dei deputati, giudica contraddittorie e addirittura scandalose le posizioni assunte dal Governo su materie di estrema delicatezza e rilevanza strategica per il Paese.
SIMONE BALDELLI (FI). Nel rilevare che l'azione svolta dal Governo appare caratterizzata da mistificazioni e palesi contraddizioni, ritiene che la crisi dell'Esecutivo non sia imputabile al vigente sistema elettorale, ma all'arroganza ed all'incapacità dimostrate. Preannunzia quindi che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Nel preannunziare l'intendimento di confermare la fiducia al Governo, sottolinea la necessità di dare piena attuazione alle importanti riforme sociali ed economiche attese dal Paese, anche al fine di rimuovere gli ostacoli che in taluni settori impediscono tuttora il pieno rispetto della legalità.
MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Osserva che il Governo appare fortemente condizionato dagli interessi di gruppi politici di irrisoria consistenza numerica, segnatamente di quello rappresentativo delle minoranze linguistiche.
MAURIZIO RONCONI (UDC). Ritiene che le divergenze fra i partiti che compongono la maggioranza siano la causa fondamentale dell'incapacità politica del Governo di attuare gli impegni assunti con l'elettorato. Sottolineato, quindi, che senza le opportune modifiche costituzionali non sarà possibile varare una legge elettorale efficace, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia ad un Esecutivo che non appare in grado di operare scelte positive per il Paese.
GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Rileva che la crisi di Governo ha richiamato le singole componenti della maggioranza ad una piena assunzione di responsabilità e ad una rigorosa autodisciplina che consenta il confronto, ma assicuri anche una sintesi condivisa, nell'interesse generale del Paese. Ribadisce quindi la forte determinazione con cui la sua parte politica intende perseguire l'efficace politica ambientale avviata dal Governo, al quale rinnova la fiducia.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Sottolinea la necessità che il Governo presti la dovuta attenzione alle istanze rappresentate dall'elettorato dell'Unione, segnatamente con riferimento al problema abitativo, all'innalzamento dei salari e ad una riforma del mercato del lavoro e del sistema previdenziale che salvaguardi, in particolare, i giovani e le fasce sociali più disagiate; osserva peraltro che gli interventi infrastrutturali prospettati in Val di Susa sono irrispettosi della volontà delle comunità locali e celano interessi non meritevoli di tutela.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Imputa al vigente sistema elettorale ed alla grave situazione dei conti pubblici le difficoltà che incontra l'azione del Governo, che il suo gruppo sosterrà, invitandolo a dare concrete risposte alle legittime aspettative dei cittadini.
PAOLO CACCIARI (RC-SE). Manifestato apprezzamento per la disponibilità al dialogo mostrata dal Presidente del Consiglio, sottolinea la necessità di elevare il tasso di democraticità della società italiana; nel ritenere altresì che l'opzione della piena vittoria militare in Afghanistan ostacoli la riconciliazione delle fazioni in lotta, evidenzia l'inefficacia e la diseconomicità del piano nazionale per le grandi opere infrastrutturali.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nel ritenere che le divergenze interne alla maggioranza sui principali temi di politica estera ed economico-sociale rendessero prevedibile l'attuale crisi politica, preannunzia che negherà la fiducia ad un Governo Pag. VIIche, tra l'altro, sembra rinunciare al preannunziato progetto di riconoscimento dei diritti delle persone che costituiscono un'unione di fatto.
FRANCO ADDOLORATO GIACINTO NARDUCCI (Ulivo). Nel preannunziare, per convinzione e senso di responsabilità nei confronti degli italiani residenti all'estero, che confermerà la fiducia al Governo, richiama i positivi giudizi espressi in ambito internazionale sulla politica estera italiana; manifestata altresì condivisione per la prioritaria esigenza di riformare il sistema elettorale, sottolinea la necessità di prestare maggiore attenzione ai problemi che interessano i giovani.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15,10.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantuno.
Si riprende la discussione.
ANTONIO LEONE (FI). Espresso un giudizio complessivamente negativo sull'attività dell'Esecutivo, stigmatizza in particolare le scelte di politica economica finora compiute, caratterizzate dall'obiettivo di distribuire con una logica clientelare le risorse finanziarie disponibili, penalizzando le categorie produttive. Evidenziato l'atteggiamento contraddittorio della maggioranza in materia di politica estera, sottolinea l'inconsistenza dei dodici punti individuati dal Presidente del Consiglio per la prosecuzione della sua azione di Governo.
LUANA ZANELLA (Verdi). Manifesta apprezzamento per il rinnovato patto fra le forze politiche della maggioranza basato sulla condivisione dei punti programmatici enunciati dal Presidente del Consiglio.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
LUANA ZANELLA (Verdi). Sottolinea, quindi, che il lavoro di sintesi che ad esso compete non può prescindere dal dialogo, dal confronto anche aspro e faticoso, ma ineludibile, con il Paese reale, al fine di recuperare il significato profondo della rappresentanza.
FRANCESCO MONACO (Ulivo). Osservato che mediante i provvedimenti finora adottati il Governo ha attuato soltanto una parte del programma elettorale dell'Unione, rileva che, alla luce dell'esito delle consultazioni elettorali dello scorso anno, non è configurabile alcuna maggioranza alternativa a quella attuale; sottolineata inoltre l'opportunità di avviare un aperto confronto parlamentare sull'auspicabile riforma del sistema elettorale e sui conseguenti adeguamenti istituzionali, ritiene che le linee programmatiche accolte dalle forze politiche della maggioranza accentuino il profilo riformatore del Governo e rafforzino il ruolo del Presidente del Consiglio.
ANGELINO ALFANO (FI). Nel ritenere che la crisi del Governo Prodi non possa essere ascritta all'inefficacia della legge elettorale, sottolinea la debolezza ed il carattere eterogeneo della coalizione che lo sostiene e che a breve termine ne causerà la definitiva caduta.
ITALO BOCCHINO (AN). Giudica anomalo e paradossale il prevedibile esito della crisi di Governo, atteso che l'Esecutivo riceverà dalla maggioranza parlamentare - di cui richiama gli elementi di contraddizione e debolezza - un mandato affinché «non governi».
ANGELO PICANO (Pop-Udeur). Nel sottolineare che nell'arco di pochi mesi l'Esecutivo è riuscito a raggiungere i più Pag. VIIIimportanti obiettivi prefissati, auspica un rafforzamento dello spirito di coalizione, nonché una revisione della legge elettorale che salvaguardi il ruolo dei piccoli partiti. Conferma infine la piena fiducia del suo gruppo al Governo, manifestando apprezzamento per il suo preannunciato intento di rafforzare le politiche a sostegno della famiglia.
GIANCARLO LAURINI (FI). Nell'esprimere profonda delusione e preoccupazione per il disinteresse mostrato dal Governo per le esigenze del Mezzogiorno, richiamato in modo vago e superficiale nelle comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio, sottolinea la necessità di rimuovere le cause della diffusa e sistematica illegalità esistente nel Sud del Paese.
IACOPO VENIER (Com.It). Nel preannunziare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, lo invita a prestare attenzione alle legittime istanze rappresentate, in particolare, dai ceti meno abbienti della società e a darvi concreta risposta; osserva altresì che il confronto rispettoso delle diverse opinioni non può tuttavia prescindere dalla necessaria sintesi, fondamentale per un'efficace azione di Governo.
ROBERTO COTA (LNP). Sottolineata la debolezza della maggioranza che sostiene l'Esecutivo, ritiene che alla crisi di Governo, scaturita dalle gravi divergenze emerse in ordine alle alleanze internazionali alle quali l'Italia ha tradizionalmente aderito, sarebbero dovute seguire le elezioni anticipate; preannunzia, pertanto, che il suo gruppo negherà la fiducia all'Esecutivo.
STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA CRAXI (FI). Ritiene che la crisi del Governo Prodi segni il tramonto delle forze riformiste e la vittoria di quella sinistra dorotea, dedita alla gestione del potere, affermatasi dopo «Tangentopoli».
FEDERICO PALOMBA (IdV). Sottolineata l'opportunità che il Governo si rimetta alla libera dinamica parlamentare sul provvedimento in tema di unioni di fatto, ritiene che la prospettata riforma del sistema elettorale non debba prevedere soglie di sbarramento eccessivamente elevate, tali da compromettere la rappresentanza parlamentare delle forze politiche minori; preannunzia, quindi, che il suo gruppo confermerà la fiducia all'Esecutivo.
NICOLA TRANFAGLIA (Com.It). Nell'esprimere condivisione per le sintetiche ma significative comunicazioni del Governo, auspica si possa avviare quanto prima un confronto parlamentare, in particolare, sui temi del conflitto di interessi, del sistema elettorale e delle comunicazioni.
MARCO FILIPPESCHI (Ulivo). Nel lamentare la patologica frammentazione del sistema politico italiano, sottolinea la necessità che destra e sinistra concorrano alla riforma della legge elettorale per realizzare una significativa semplificazione della rappresentanza e migliorare il bipolarismo, creando le condizioni per una più forte coesione delle coalizioni politiche. Ritiene altresì opportuno procedere a serie riforme strutturali e a poche e significative modifiche della Costituzione, come il superamento del bicameralismo perfetto, il rafforzamento del ruolo del Presidente del Consiglio e la riduzione del numero dei parlamentari.
ANTONIO SATTA (Pop-Udeur). Manifesta l'intendimento del suo gruppo di confermare la fiducia al Governo e l'adesione al programma con il quale si è presentato agli elettori, al cui rispetto richiama l'Esecutivo. Nell'auspicare quindi che la preannunziata riforma del sistema elettorale sia rispettosa del principio del pluralismo, esprime apprezzamento, in particolare, per l'attenzione mostrata dal Governo al rilancio del Mezzogiorno.
MAURIZIO ENZO LUPI (FI). Evidenziata la crisi strutturale dell'economia italiana, ritiene che l'unico elemento di coesione della frammentata compagine governativa Pag. IXpossa individuarsi nell'antiberlusconismo. Sottolinea altresì che l'obiettivo prioritario dell'attuale maggioranza, insensibile alle reali emergenze ed agli effettivi bisogni della società e delle famiglie, è la permanenza al governo del Paese.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Nel preannunziare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, ritiene che lo sbocco della crisi possa costituire un'importante esperienza in vista di un rafforzamento del profilo politico dell'Unione, che non può prescindere da un più stretto raccordo con la società e da una maggiore attenzione ai bisogni delle fasce più disagiate della popolazione ed alla difesa dei diritti civili di tutti i cittadini. Sottolinea, infine, la necessità di una tempestiva rivisitazione della vigente legge elettorale.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Evidenziati i numerosi motivi di debolezza dell'attuale coalizione di Governo, indirettamente confermati anche dall'autorevole indicazione del Presidente della Repubblica circa l'opportunità di modificare la legge elettorale, osserva, tuttavia, che tale riforma non presuppone alcuna revisione costituzionale, che non può pertanto essere assunta quale pretesto per prolungare artificiosamente la durata in carica dell'Esecutivo.
RENZO LUSETTI (Ulivo). Osservato che l'Esecutivo può contare su un'autentica maggioranza politica che sostiene la sua rinnovata azione, giudica inaccettabili le accuse e le critiche rivolte al senatore Follini, al quale esprime la propria solidarietà. Manifestata condivisione, quindi, per l'intendimento di modificare la legge elettorale, preannunzia che confermerà la fiducia al Governo.
GABRIELLA CARLUCCI (FI). Nel lamentare l'irresponsabilità e lo scarso senso dello Stato mostrati dal Governo, ritiene che tale atteggiamento, lesivo del prestigio internazionale del Paese, metta a rischio l'auspicabile ripresa economica e la sicurezza dei militari italiani impegnati in missioni all'estero.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Nel ritenere che le comunicazioni del Governo rappresentino una base per rafforzarne l'azione, sottolinea la necessità di un più stretto raccordo con la comunità internazionale su materie di particolare rilievo strategico, come l'ambiente, le infrastrutture e lo sviluppo del Mezzogiorno. Ribadisce, quindi, il convinto sostegno del suo gruppo all'Esecutivo.
GIAN FRANCO SCHIETROMA (RosanelPugno). Nel preannunziare che i deputati Socialisti democratici italiani confermeranno con convinzione la fiducia al Governo, esprime vivo apprezzamento per le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio, segnatamente con riferimento all'intendimento di ridurre l'ICI sulla prima casa; nell'auspicare altresì l'abolizione del canone per i servizi radiotelevisivi, sottolinea la necessità di garantire la laicità dello Stato, senza peraltro penalizzare inopinatamente la Chiesa cattolica.
GAETANO FASOLINO (FI). Osservato che il Governo Prodi ha rinunziato agli obiettivi strategici attraverso i quali sarebbe possibile una reale modernizzazione del Paese, segnatamente nel settore delle infrastrutture, stigmatizza l'atteggiamento di stampo trasformistico assunto dal senatore Follini.
FEDERICO BRICOLO (LNP). Giudicato ipocrita l'atteggiamento dell'Esecutivo, ritiene vergognose le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio dei ministri, che ha eluso le questioni che hanno determinato la crisi di Governo, nonché i temi dell'immigrazione e del contrasto della criminalità; nell'auspicare quindi il sollecito ricorso alle elezioni anticipate, lamenta, al riguardo, la posizione assunta da talune forze politiche di opposizione.
MARIA FORTUNA INCOSTANTE (Ulivo). Nell'imputare al vigente sistema elettorale le divisioni interne alle coalizioni, in cui i partiti sono più attenti agli interessi di parte che a quelli generali delle alleanze, sottolinea la necessità di rinnovare Pag. Xla fiducia la Governo al fine di favorire la ripresa economica in atto e di assicurare alle giovani generazioni un futuro meno incerto.
ENRICO NAN (FI). Osservato che la richiesta di fiducia è esclusivamente volta a consentire la permanenza dell'attuale maggioranza, a suo avviso non più rappresentativa del Paese, giudica tuttora irrisolti i diversi problemi che hanno determinato l'apertura della crisi di Governo.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Nel rilevare il carattere generico delle comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio, segnatamente in materia di politica estera, osserva che le contraddizioni interne alla maggioranza in tema di opere infrastrutturali, di riforma pensionistica e di politiche sociali saranno di ostacolo all'azione del Governo.
DANIELE GALLI (FI). Nel ritenere insussistente l'ostentata coesione interna alla maggioranza, giudica marginale, in particolare, il ruolo svolto dalle forze politiche di ispirazione riformista.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
DANIELE GALLI (FI). Rileva, quindi, che negare la fiducia al Governo rappresenta, a suo giudizio, un atto di responsabilità nei confronti degli italiani.
GIACOMO BEZZI (Misto-Min.ling.). Nel preannunziare l'intendimento di confermare la fiducia al Governo, osserva che la stabilità del sistema politico può essere assicurata da un'ampia e condivisa azione riformatrice che non si limiti alla mera modifica della vigente legge elettorale.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Nel preannunziare che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo, manifesta condivisione per le prospettate riforme istituzionali, nonché quelle del sistema previdenziale, economico e sociale del Paese; ritiene altresì che il Parlamento approverà il provvedimento in tema di unioni di fatto.
MARIO LANDOLFI (AN). Osservato che la crisi politica che ha investito l'Esecutivo non appare imputabile unicamente al vigente sistema elettorale, ritiene che le divisioni interne alla maggioranza non consentano il preannunziato rilancio dell'azione di Governo e mettano a rischio la credibilità internazionale del Paese.
MARIA ROSARIA CARFAGNA (FI). Sottolineato che l'Esecutivo ha compromesso in pochi mesi consolidati rapporti politici ed economici con soggetti storicamente rilevanti per lo Stato e la società italiana, ritiene che la profonda crisi politica della maggioranza stia mettendo a rischio l'immagine del Paese a livello internazionale.
PIETRO MARCENARO (Ulivo). Nel ritenere che il superamento della crisi di Governo favorirà una maggiore coesione all'interno della maggioranza, osserva che il dibattito sui principali temi di politica estera ha favorito la scelta di una linea condivisa e responsabile, che consentirà all'Italia di svolgere, a livello internazionale, un ruolo preponderante all'interno di un sistema multilaterale.
ADRIANO PAROLI (FI). Stigmatizzata l'assenza del Presidente del Consiglio nella discussione in corso, ritiene che l'eterogeneità delle componenti interne della maggioranza orienti il Governo a scelte contraddittorie e poco trasparenti. Ritiene altresì che la prospettazione dell'esigenza di approvare una nuova legge elettorale sia surrettiziamente volta ad evitare lo svolgimento di elezioni anticipate.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Sottolineata la valenza strettamente politica dell'attuale crisi di Governo, lamenta le deleterie conseguenze derivanti, segnatamente per il Mezzogiorno, dalla debolezza dell'Esecutivo, al quale negherà Pag. XIpertanto la fiducia; auspica altresì che la prospettata riforma del sistema elettorale contempli la reintroduzione del voto di preferenza.
SILVANA MURA (IdV). Espresso apprezzamento per la forza e la coerenza con cui il Presidente del Consiglio ha difeso e sostenuto la politica del Governo, individuando dodici priorità programmatiche da realizzare nel prosieguo della legislatura, assicura che il suo gruppo sosterrà con convinzione l'azione dell'Esecutivo.
GUIDO CROSETTO (FI). Ricordato il carattere politico della crisi di Governo, a suo avviso non imputabile alla vigente legge elettorale, esprime preoccupazione per l'inadeguatezza delle misure promosse dall'Esecutivo al fine di favorire la ripresa economica del Paese.
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la risoluzione Franceschini n. 6-00016, della quale dà lettura (vedi resoconto stenografico pag. 106).
Dichiara chiusa la discussione sulle comunicazioni del Governo.
Rinvia quindi il seguito del dibattito alla seduta di domani, della quale comunica la prevista articolazione, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 26 febbraio scorso (vedi resoconto stenografico pag. 106).
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Venerdì 2 marzo 2007, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 106).
La seduta termina alle 19,20.