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XV LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 164 di martedì 5 giugno 2007
Pag. 1PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
La seduta comincia alle 10,05.
GIUSEPPE MARIA REINA, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 30 maggio 2007.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, gli onorevoli Bonelli, Brugger, Castagnetti, Catone, Cordoni, D'Alema, Del Mese, Fabris, Fallica, Galati, Gasparri, La Malfa, Letta, Lion, Lucà, Mazzocchi, Meta, Migliore, Morrone, Mussi, Oliva, Pinotti, Piscitello, Scajola, Stradella, Villetti e Violante sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente ottantatré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Svolgimento di interpellanze (ore 10,16).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze.
(Iniziative da adottare nelle scuole per l'integrazione dei giovani extracomunitari nel rispetto della tradizione culturale e religiosa dell'Italia - nn. 2-00139 e 2-00161)
PRESIDENTE. Avverto che le interpellanze Garagnani n. 2-00139 e n. 2-00161, che vertono sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (Vedi l'allegato A - Interpellanze sezione 1).
L'onorevole Garagnani ha facoltà di illustrare le sue interpellanze.
FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, queste due interpellanze, pur presentate qualche mese fa, mantengono però intatta la loro validità, soprattutto alla luce di quanto accaduto in Emilia Romagna, a Bologna, in questi giorni, per effetto di una situazione che ha gravemente leso, non solo un clima di convivenza nelle scuole, ma addirittura la sicurezza dei cittadini.
Le due interpellanze partivano dalla constatazione del clima che si è creato nel Paese in questi anni e, facendo riferimento alla peculiarità della mia regione, citavano l'espulsione da Bologna di quattro immigrati marocchini per sospetta connivenza con settori dell'estremismo islamico (non con tutti, ovviamente). Facevano e fanno riferimento, oggi soprattutto che siamo verso la fine dell'anno scolastico, ad una presenza nel corpo docente di una minoranza - tengo a sottolineare che si tratta di una minoranza - particolarmente politicizzata, che in questi anni e in questi mesi non ha svolto fino in fondo le proprie funzioni pedagogiche, svolgendo molto spesso un ruolo - ovviamente, dico questo sulla base di segnalazioni e di dati particolariPag. 2che la direzione scolastica regionale conosce benissimo - di denigrazione sistematica dei valori della nostra cultura e civiltà e, in qualche caso, addirittura, di giustificazione di episodi particolarmente efferati e sanguinosi (vedi ad esempio, nel passato, l'attentato alle due torri).
Le due interpellanze partono da questa constatazione, soprattutto chiedendo al Governo «quali iniziative» - cito dal testo degli atti - «intenda adottare nelle scuole di ogni ordine e grado» per far sì che la necessaria - e sottolineo necessaria - integrazione tra studenti provenienti da civiltà ed etnie diverse tenga però conto della «tradizione culturale e spirituale del popolo italiano, inscindibilmente legata» a duemila anni di cristianesimo, che l'hanno permeata nel settore dell'arte, della storia, della musica, in ogni manifestazione della vita culturale del nostro Paese.
E, soprattutto, si chiede al Governo se non ritenga di dover svolgere fino in fondo un ruolo di controllo che, senza sicuramente ledere la libertà di insegnamento, si premuri di verificare che nelle scuole di ogni ordine e grado gli insegnanti e i docenti tengano conto e insegnino i valori fondamentali della Carta costituzionale: il rispetto della donna, la difesa dei valori della persona in quanto tale, il principio della tolleranza e, soprattutto, la difesa, accanto a questi valori essenziali, della nostra storia ed identità.
Valori di fondo senza i quali, a modo di vedere del sottoscritto ma anche di tanti altri concittadini della mia regione, un popolo smarrisce il senso della propria appartenenza e del proprio futuro.
Di conseguenza, si chiede anche, nel rispetto dell'autonomia scolastica, se, in caso di accertate violazioni dei principi fondamentali consacrati delle leggi, il Governo intenda attivarsi per far sì che le leggi siano rispettate, soprattutto promuovendo, se si riveli necessario, le opportune sanzioni disciplinari. Dico ciò, e concludo, perché la realtà emiliano-romagnola presenta, come osservavo all'inizio, un quadro non particolarmente entusiasmante di esaltazione acritica di alcuni fenomeni che invece, a mio modo di vedere, devono essere condannati come li ha condannati in vari casi tutto il Parlamento. Di qui la necessità di un impegno nuovo: di fronte al moltiplicarsi e all'aumento degli studenti di origine, di etnia e di provenienza diversa, è chiaro che alcuni punti fermi vanno riaffermati e definiti.
Chiedo al Governo, pertanto, di compiere il suo dovere e di rispondere alle mie interpellanze che - mi creda, sottosegretario - si richiamano a un'esigenza particolarmente e profondamente sentita nella mia realtà, trasversalmente motivata, che va al di là dell'appartenenza alle forze politiche.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione, Maria Letizia De Torre, ha facoltà di rispondere.
MARIA LETIZIA DE TORRE, Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione. Signor Presidente, rispondo congiuntamente alle due interpellanze presentate dall'onorevole Garagnani in quanto, come già da lei rilevato, hanno contenuto analogo.
Ricordo che la tematica trattata nelle interpellanze in discussione è già stata oggetto di esame da parte della Commissione cultura, se non ricordo male il 7 febbraio.
In quella sede è stata approvata una risoluzione che, in linea con l'orientamento assunto dal Governo, è diretta a promuovere un'efficace attività di educazione civica a partire dall'analisi e approfondimento della nostra Carta costituzionale, con particolare riferimento ai valori fondanti e alle culture che ne hanno ispirato i principi; intensificare l'attività di educazione e formazione ai diritti umani e alla convivenza civile, sulla scorta dei valori costituzionali, al fine di favorire nelle giovani generazioni la crescita di una cultura del rispetto di sé e degli altri, consapevole del valore delle differenze; orientare e indirizzare l'azione educativa in una società multietnica e plurale, fondando la vita della comunità scolastica e il suo progetto educativo sulla qualità delle relazioni tra insegnante e alunno, sul rispettoPag. 3reciproco di tutte le persone che la compongono, su modalità di apprendimento orientate allo sviluppo del pensiero critico e tollerante, sulla acquisizione di competenze sociali e relazionali che realizzino nella convivenza civile delle comunità i principi della Costituzione.
È nella scuola, infatti, che si costituisce la cultura del democrazia, della partecipazione e della legalità, ed è quindi - siamo d'accordo - compito della scuola, attraverso l'azione quotidiana degli insegnanti, formare cittadini che possano vivere pienamente nella società italiana ed europea. La scuola, quale sede istituzionale dell'educazione e dell'istruzione, deve assumersi la responsabilità di contribuire alla coesione sociale attraverso l'attenzione alle differenze tra generazioni, generi, etnie, lingue, religioni e culture, nonché attraverso l'impegno a leggere i bisogni formativi del territorio di riferimento, rapportati alla più ampia dimensione nazionale, europea e mondiale.
Il Ministero, coerentemente con quanto affermato nella suddetta relazione, è impegnato affinché nelle diverse materie si tenga conto delle differenti matrici culturali, ed inoltre affinché, all'interno del sistema scolastico, si ricostruisca un clima di rispetto reciproco, anche attraverso un ripensamento dei curricula scolastici.
Il Ministero è anche consapevole che si deve affrontare con grande impegno il tema dell'educazione civica nelle scuole, in riferimento alla quale sono stati avviati numerosi progetti di studio. Ricordo in proposito che, in data 16 ottobre 2006, sono state diramate le linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità, ed è stato poi costituito un comitato nazionale scuola e legalità, con il compito di trasformare gli obiettivi enunciati nelle linee di indirizzo in un piano operativo, capace di attivare la collaborazione interistituzionale e l'interazione con tutte le associazioni e le agenzie formative impegnate nella lotta alla illegalità.
Le indicazioni fornite dal comitato delineano un modello coerente con quanto proposto dalla scuola dell'autonomia, dell'accoglienza, dell'apertura al territorio e alle famiglie, nel riconoscimento della sua funzione educativa e di socializzazione.
Nel documento redatto, il comitato prospetta l'educazione alla legalità quale snodo interdisciplinare completamente integrato nei curricula, che tutti i docenti dovranno introdurre in tutti gli ambiti curricolari, evidenziandone le dimensioni trasversali. Dovranno essere ampliate ed integrate le occasioni di conoscenza e comprensione dei fenomeni sociali, nel rispetto delle esigenze formative degli studenti. Tale modello di scuola, oltre a coinvolgere l'intero personale che in essa opera, le famiglie e il territorio, dovrà offrire agli studenti occasioni di confronto, di dialogo e di conoscenza, e promuovere la più ampia progettualità.
Nel documento si prospetta anche una maggiore attenzione alla piena integrazione degli studenti di origine straniera, assumendo la diversità come paradigma dell'identità della scuola e come occasione per aprire l'intero sistema formativo a tutte le differenze di provenienza, di genere, di livello sociale: via, questa, che unisce alla capacità di conoscere e valorizzare le differenze, la promozione della ricerca della coesione sociale, in una nuova visione di cittadinanza.
Saranno raccolte e monitorate dagli uffici scolastici regionali e provinciali le attività didattiche relative alla problematica della legalità. Il Ministero promuoverà un piano nazionale di formazione per la sensibilizzazione di tutto il personale e delle famiglie, con l'obiettivo di incidere sin da subito sulla professionalità di tutti gli operatori scolastici. In tal senso si muovono le direttive n. 46 e n. 47 del 23 maggio 2007, che definiscono gli obiettivi formativi assunti come prioritari per l'anno scolastico 2007-2008, rispettivamente, per i dirigenti scolastici e per il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario. Le stesse direttive prevedono, tra l'altro, iniziative di formazione finalizzate a sostenere il medesimo personale per l'educazione alla legalità, anche nella prospettiva del sessantesimo anniversario della Costituzione italiana, nonché iniziative formative finalizzatePag. 4all'educazione alla cittadinanza, ed in particolare alla cittadinanza europea, per il superamento di nuove forme di razzismo. Sono anche previste iniziative di formazione e aggiornamento tese a favorire l'integrazione degli alunni stranieri o comunque di origine e cultura diversa da quella italiana.
Si conviene con l'onorevole interpellante sulla rilevanza che ha la conoscenza della Costituzione e dei valori che essa esprime: valori che indubbiamente devono fare parte del patrimonio culturale di ciascuno studente, devono ispirarne la formazione e concorrere tutti all'esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole.
A tale riguardo, in occasione della ricorrenza del sessantennio della Costituzione italiana, il Ministero, nell'ambito di un protocollo di intesa sottoscritto con il Coordinamento riferimenti, impegnato nella difesa dei valori e dei principi democratici, si è fatto promotore, con il patrocinio della Presidenza della Repubblica, di un'iniziativa che intende fornire un contributo per l'educazione dei giovani all'esercizio della cittadinanza attiva, attraverso la conoscenza degli articoli della nostra Carta costituzionale.
L'iniziativa prevede, nell'immediato, la distribuzione in tutte le scuole secondarie di secondo grado, in collaborazione con regioni, province e comuni, del calendario 2007, realizzato dal Coordinamento stesso, quale omaggio ai sessant'anni della Costituzione italiana, promulgata da Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947. Il calendario - che ha ricevuto il premio di rappresentanza del Capo dello Stato e rappresenta la prima tappa del percorso didattico sul tema «Buon compleanno Costituzione», da realizzare in collaborazione con il suddetto Coordinamento nel prossimo anno scolastico - dedica ad ogni mese dell'anno un principio fondamentale e, ponendolo all'attenzione e alla riflessione degli studenti, offre uno strumento didattico utile per lo sviluppo nei giovani di una coscienza sociale basata sul senso di appartenenza ad una comune identità.
Il patrimonio di valori e principi su cui si fonda la nostra democrazia può trovare infatti piena realizzazione solo se i nostri giovani riusciranno ad interiorizzarlo e a farne una guida costante del loro concreto operare, individuale e sociale. La conoscenza e la comprensione degli articoli della Costituzione sono una tappa imprescindibile di questo processo di maturazione, e la scuola ne è parte attiva ed insostituibile.
Inoltre, nell'ambito delle iniziative realizzate per il 2 giugno 2007 nel nostro Paese per celebrare il sessantunesimo anniversario del referendum istituzionale del 1946, il Ministero, con l'alto patrocinio del Presidente della Repubblica, ha bandito un concorso con lo scopo di invitare i giovani alla lettura e alla conoscenza della Costituzione italiana.
Gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado potranno testimoniare, individualmente o per gruppi, attraverso una efficace realizzazione grafica, gli esiti di tale lettura, delle ricerche e degli approfondimenti compiuti sulla nostra Carta costituzionale. I migliori elaborati saranno pubblicati sui siti web del Ministero e della Presidenza della Repubblica e premiati.
Per quanto riguarda, in particolare, l'Emilia Romagna, a cui si fa riferimento nell'interpellanza n. 2-00161, pur condividendo la preoccupazione dell'onorevole interpellante, abbiamo ricevuti alcuni dati dal dirigente generale responsabile dell'ufficio scolastico regionale il quale, dopo aver sentito anche gli uffici scolastici provinciali, ha comunicato che, per quanto a conoscenza dell'ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna, non risultano essere presenti le situazioni che preoccupano l'onorevole interpellante. Al contrario, esiste nella scuola una tradizione di tolleranza, rispetto e condivisione di ideali e dei valori e dei dettami costituzionali. Comunque, così come suggerito dall'interpellante, vigileremo su questo aspetto.
La scuola dell'Emilia Romagna è da tempo impegnata, con l'aiuto delle istituzioni del territorio, a mettere a frutto tutte le potenzialità della sua autonomia per far fronte alla sfida pedagogico-progettuale e organizzativa della presenza nelle classi diPag. 5«nuovi cittadini» che, in Emilia Romagna, ormai hanno superato la media del 9 per cento.
Il medesimo dirigente della regione Emilia Romagna ha fatto presente, infine, che numerose sono le iniziative volte a diffondere nella scuola i valori della Costituzione, l'educazione alla legalità e l'esercizio del diritto alla cittadinanza, sia attraverso attività formative tese alla crescita culturale e professionale del personale docente, sia attraverso azioni specifiche rivolte ai giovani e alle famiglie, quali i laboratori di alfabetizzazione linguistica, le attività di accoglienza, le azioni di mediazione, gli sportelli informativi, i centri di ascolto per genitori e studenti e i progetti interculturali.
Voglio, infine, aggiungere - per sottolineare quanto è presente l'educazione alla cultura della Costituzione e dei suoi valori - che io, tra venerdì, sabato e lunedì, ho partecipato a ben tre iniziative (in Umbria, in Veneto e in Trentino-Alto Adige), le quali hanno riportato all'attenzione dei ragazzi la Costituzione, e posso assicurare che si è trattato di un momento in cui sono stati sottolineati fortemente i valori che l'onorevole interpellante ha proposto.
PRESIDENTE. L'onorevole Garagnani ha facoltà di replicare.
FABIO GARAGNANI. Al di là della personale cortesia del sottosegretario e di questo confronto - immagino sincero - mi dichiaro totalmente insoddisfatto, anche perché, caro sottosegretario, noi ci muoviamo su due piani - come evinco dalla sua risposta - completamente diversi.
Il problema non è tanto quello della diffusione dei valori della Costituzione, ma di come tali valori siano stati diffusi nelle scuole del nostro Paese e della mia regione, in particolare. Segnalo che, almeno fino a ieri, mi hanno detto dalla direzione scolastica regionale di non essere stati interpellati dal Ministero. Pertanto, al riguardo c'è probabilmente qualcuno - non dico lei - che mente: o il Governo ed i suoi uffici, o gli uffici della direzione scolastica regionale.
Comunque, la direzione scolastica regionale è informata di alcuni episodi - ma il termine «alcuni» è un eufemismo -, e, in generale, di un clima presente nelle scuole che non coinvolge tutti gli insegnanti, come premesso, ma una minoranza particolarmente settaria e faziosa che, non a caso, fa riferimento al sindacato CGIL Scuola e che insegna i valori della Costituzione partendo da un'ottica particolare. Non pretendo che essi vengano insegnati e difesi secondo un'impostazione politica determinata, ma tenendo conto dei valori medesimi, della realtà istituzionale nella quale sono stati calati e della dimensione istituzionale del nostro Paese e dell'Europa.
Comunque, il punto sul quale mi dichiaro totalmente insoddisfatto è la mancata percezione che, accanto ai diritti, vi sono i doveri.
In molte realtà della scuola italiana e della mia regione, si accentuano troppo i diritti, mentre si pone scarsa attenzione ai doveri, per cui gli studenti, soprattutto quelli extracomunitari ma non solo, crescono con la convinzione che la società italiana sia doverosamente rivolta verso di loro in quanto debitrice di tutta una serie di interventi, senza che correlativamente si ponga in rilievo il fatto che essi stessi e le loro famiglie, pur portatori di valori e di cultura, sono tuttavia tenuti ad adempiere una serie di doveri in quanto residenti in un territorio particolare.
Quest'ultimo aspetto manca totalmente nelle scuole italiane mentre si accentua troppo l'altro profilo, creando perciò una discrasia ed una sensazione di onnipotenza o perlomeno dando luogo alla rivendicazione a priori di tutto quanto sia possibile, che di fatto delinea anche la possibilità di scontri e di scenari che vogliamo evitare.
Lei, signor sottosegretario, ha fatto riferimento ai bisogni formativi del territorio; ebbene, questi ultimi - ed io vivo sul territorio, anche se mi riferisco non solo alla mia regione ma anche ad altre - sono di diverso genere; infatti, le stesse classi sociali tradizionalmente più vicine alla sinistra sono le prime a rivendicare laPag. 6difesa di un'identità, in senso non razzistico ma patriottico, di attaccamento a certi valori (che invece diventano disvalori).
Ho notato che su questo punto, signor sottosegretario, nella sua risposta è stata straordinariamente reticente, probabilmente per evitare di prendere posizione su un tema controverso, sul quale invece il Ministro Fioroni ha rilasciato in Commissione talune affermazioni, venendo poi contraddetto con un intervento di tono completamente opposto dal suo Viceministro, appartenente ai Democratici di Sinistra: all'epoca, mentre oggi siete tutti nel partito democratico...
Sono d'accordo che nella scuola moderna sia opportuno un confronto fra varie esperienze e fra diverse culture, ma lei, signor sottosegretario, non può affermare che la diversità è «paradigma dell'identità della scuola». Occorre anche sostenere che l'identità della scuola è determinata dalla tradizione culturale e storica del popolo italiano, quale si è sedimentata nel corso dei secoli.
Questo profilo manca totalmente! Vi è invece un tentativo evidentissimo - e tutte le vicende odierne lo confermano - di delegittimare costantemente la tradizione culturale e spirituale del nostro popolo, in favore di una sorta di sincretismo che é il nulla assoluto e che determina poi quella mancanza dei valori che viene denunciata dal Ministro Fioroni e da tutti ma che, di fatto, non solleva alcun intervento reattivo. Se la scuola non insegna valori, ma solo, per così dire, l'indifferenza a tutto e al contrario di tutto, è chiaro che ne deriva oggi una situazione di sostanziale anarchia o mancanza totale di valori, che caratterizza le istituzioni scolastiche ad ogni livello.
In conclusione, risiede proprio in ciò il discrimen che differenzia la nostra posizione - parlo come parlamentare di Forza Italia, ma mi riferisco anche alla posizione complessiva del centrodestra, e non solo - da quella di questo Governo. Non a caso ho fatto e continuo a fare riferimento ad una parte significativa del vostro elettorato di centrosinistra che non si riconosce in questa interpretazione della diversità, in questo approccio che finisce per penalizzare quella maggioranza dei cittadini che non vogliono sicuramente essere razzisti ma chiedono soltanto di vedere riconosciuti dalle giovani generazioni quei valori ai quali sono stati educati e chiedono quindi che siano trasmessi. Questo aspetto è assente! Vi è una singolare corsa alla delegittimazione di questi valori da parte di una significativa minoranza del corpo docente con la colpevole tolleranza degli organi dirigenti scolastici.
A mio modo di vedere, bisogna intervenire su tale situazione, non soltanto in ordine alla difesa dei valori della Costituzione, che occorre mettere in pratica con tutta una serie di conseguenze di un certo tipo.
Questa è la ragione per cui mi dichiaro totalmente insoddisfatto ed invito il Governo a muoversi non nell'ufficialità, attraverso incontri in alcune aule con studenti o docenti preselezionati, ma a contattare veramente le scuole nella loro globalità (la collettività, le varie città o cittadine della mia regione).
Il Governo si troverà di fronte ad una proposta formativa da parte degli studenti e dei docenti e, in genere, anche delle famiglie, completamente diversa (si parla proprio di bisogni formativi) da quella formulata in questa sede.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 12 con la discussione delle relazioni della Giunta delle elezioni su elezioni contestate.
La seduta, sospesa alle 10,40, è ripresa alle 12,10.
Missioni.
PRESIDENTE. Ad integrazione di quanto già comunicato all'inizio della seduta, comunico che, ai sensi dell'articoloPag. 746, comma 2, del Regolamento, il deputato Capodicasa è in missione a decorrere dalla ripresa della seduta.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente ottantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Discussione della relazione della Giunta delle elezioni sulla elezione contestata del deputato Sebastiano Neri per la XXV circoscrizione Sicilia 2 (Doc. III, n. 1).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della relazione della Giunta delle elezioni sulla elezione contestata dell'onorevole Sebastiano Neri per la XXV circoscrizione Sicilia 2 (Doc. III, n. 1).
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, intervengo brevemente per fare una richiesta riguardo ai punti dell'ordine del giorno concernenti le elezioni contestate dei colleghi Neri e Bodega.
Mi riferisco all'articolo 49 del Regolamento, che prevede che una serie di votazioni sia effettuata a scrutinio palese ed un'altra serie di votazioni a scrutinio segreto. L'articolo 49 del Regolamento si richiama, ovviamente, anche a norme che discendono dalla Costituzione, con determinate caratteristiche e con determinati paletti.
La votazione a scrutinio segreto è tipicamente prevista quando riguarda le persone. Da ciò dovrebbe quindi derivare, palesemente e in maniera molto logica, che anche una votazione che riguardi l'elezione contestata di un nostro collega debba essere effettuata a scrutinio segreto tout court, automaticamente.
Vi è, però, ad inficiare questa logica deduzione un articolo del regolamento della Giunta delle elezioni che individua, come votazioni non riguardanti le persone, quelle in ordine alla decadenza, ossia allo status di un parlamentare, che può conseguire dalla ineleggibilità o dalla incompatibilità. Ci si dimentica che quella norma è così formulata perché lo stesso articolo 49, comma 1-ter, del Regolamento prevede espressamente che nelle Commissioni le votazioni che riguardano una persona devono essere effettuate a scrutinio segreto.
Perché, allora, il comma 1-ter dell'articolo 49 dovrebbe subire una deroga per la Giunta delle elezioni, rispetto al resto dei lavori e delle votazioni delle Commissioni? Ciò avverrebbe perché non si tratta di una Commissione, ma di una Giunta che ha poco di politico, ma molto di tecnico, e, inoltre, perché riguarda l'istruttoria, ma essa non può trascinare anche l'Assemblea, vincolandola a quel tipo di votazione.
È per questo motivo che chiedo una riflessione al fine di poter procedere, in questi casi, mediante votazione a scrutinio segreto, superando anche l'interpretazione adottata in un primo momento e dell'allora Presidente Violante, in maniera quasi superficiale - non lo dico per fare polemica - quasi senza riflessione, e che venne sottoposta all'attenzione dell'Assemblea in occasione della votazione riguardante i colleghi Poli Bortone e Nardone, senza considerare la possibilità di effettuare la votazione a scrutinio segreto, anziché a scrutinio palese.
Del resto, anche le delibere del Presidente Casini, attraverso la Giunta per il Regolamento, che individuano una serie di ipotesi di voto a scrutinio segreto, lasciano un dubbio e uno spiraglio proprio nel momento in cui stabiliscono che le dimissioni di un parlamentare debbano essere votate a scrutinio segreto. Chiedo al Presidente e ai colleghi il motivo di questa differenza. Perché la votazione riguarderebbe la persona nel caso di dimissioni di un parlamentare e non riguarderebbe la persona, invece, nel momento in cui verte su una relazione della Giunta relativa alla decadenza di un parlamentare, perché incompatibile o ineleggibile?Pag. 8
Questo è il problema che intendo sottoporre alla Presidenza. Comprendo anche che la Presidenza non sia in grado di fornire nell'immediato una risposta, positiva o negativa, alla mia richiesta di procedere alla votazione a scrutinio segreto, ma chiedo che in questo caso, come si è fatto in casi analoghi, non solo nelle precedenti legislature, ma anche in quella attuale - il Presidente Bertinotti si è sempre mostrato in linea con quello che sto chiedendo - la questione sia portata all'attenzione della Giunta per il Regolamento, per ipotizzare, una volta per tutte, la possibilità che votazioni come quelle che oggi vengono sottoposte all'Assemblea possano essere effettuate anziché a scrutinio palese, anche a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. La Presidenza prende atto della sua richiesta di sottoporre alla Giunta per il Regolamento l'esame della questione relativa alle modalità del voto. So che il Presidente è orientato in senso favorevole all'accoglimento e, tuttavia, non sono attualmente in grado di fornire indicazioni in ordine ai tempi di convocazione della Giunta.
Se non vi sono obiezioni da parte dell'Assemblea, propongo di rinviare il seguito dell'esame dei documenti della Giunta ad un'altra seduta, che avrà luogo dopo la riunione della Giunta per il Regolamento.
(Così rimane stabilito)
Prima di proseguire nei nostri lavori, saluto gli studenti della scuola media Martiri de Mattia di Vallo della Lucania (Salerno) e della scuola media Donegani di Montecatini Val di Cecina (Pisa), che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Seguito della discussione del disegno di legge: Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale (Testo risultante dallo stralcio degli articoli 28, 29, 30 e 31 del disegno di legge n. 2272, deliberato dall'Assemblea il 17 aprile 2007) (A.C. 2272-bis-A) (ore 12,15).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale.
Ricordo che nella seduta del 30 maggio è stato da ultimo votato l'articolo aggiuntivo 13.0300 e che sono state o sono rimaste accantonate le seguenti proposte emendative: con riferimento all'articolo 1, gli articoli aggiuntivi 1.0300, con i relativi subemendamenti, e 1.0205; con riferimento all'articolo 7, l'emendamento ad esso riferito, la votazione dell'articolo medesimo e gli articoli aggiuntivi; con riferimento all'articolo 10, gli emendamenti ad esso riferiti, nonché la votazione dell'articolo medesimo; con riferimento all'articolo 11, gli emendamenti ad esso riferiti, la votazione dell'articolo medesimo, nonché l'articolo aggiuntivo.
Avverto che è in distribuzione un fascicolo contenente ulteriori subemendamenti rispetto a quelli pubblicati nel fascicolo n. 3.
Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezioni 1 e 2).
ELIO VITO. Signor Presidente, non c'è il Governo.
PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,20).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta avranno luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono daPag. 9questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Pertanto, in attesa dell'arrivo del rappresentante del Governo e per consentire il decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 12,20, è ripresa alle 12,50.
Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2272-bis-A.
PRESIDENTE. Saluto la sezione di Follonica e Massa Marittima, Grosseto, dell'Associazione nazionale Carabinieri, che sta assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 2272-bis-A. Chiedo al relatore quale indicazione intenda dare all'Assemblea per la ripresa dei lavori.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, possiamo riprendere dall'articolo 14.
(Esame dell'articolo 14 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti D'Agrò 14.2 e Lazzari 14.203, mentre raccomanda l'approvazione del suo emendamento 14.300.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Fratta Pasini 14.200 nonché sull'emendamento 14.400, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Lazzari 14.201, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti 14.401 e 14.402, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento. La Commissione esprime infine parere contrario sull'emendamento Gianfranco Conte 14.202.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento D'Agrò 14.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, la materia in esame è oggetto di trattazione da parte della Comunità europea: infatti, dovrebbe essere adottata una direttiva volta a regolamentare tutta la materia.
Non comprendiamo, dunque, la fretta del Governo nell'assumere una iniziativa in una materia così delicata in campo di normazione tecnica. Siamo perfettamente consapevoli che successivamente dovremo rimettere in moto il meccanismo legislativo per adeguare la normativa che approviamo oggi a quella europea.
Quindi, sarebbe opportuno che il relatore e il Governo rivedessero la loro posizione e che fosse demandata ad altra sede e con altri tempi la possibilità di verificare puntualmente il testo della materia che è attualmente all'esame del Parlamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Agrò 14.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 10
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 394
Maggioranza 198
Hanno votato sì 180
Hanno votato no 214).
Prendo atto che la deputata Balducci non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lazzari 14.203, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 398
Votanti 397
Astenuti 1
Maggioranza 199
Hanno votato sì 184
Hanno votato no 213).
Prendo atto che i deputati Burgio e Affronti non sono riusciti a votare e avrebbero voluto esprimere voto contrario.
Prendo altresì atto che la deputata Balducci non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.300 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 391
Astenuti 20
Maggioranza 196
Hanno votato sì 385
Hanno votato no 6).
Prendo atto che la deputata Balducci non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fratta Pasini 14.200, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 410
Maggioranza 206
Hanno votato sì 409
Hanno votato no 1).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento) accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 409
Astenuti 1
Maggioranza 205
Hanno votato sì 409).
Prendo atto che la deputata Balducci non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lazzari 14.201, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 411
Astenuti 1
Maggioranza 206
Hanno votato sì 192
Hanno votato no 219).
Prendo atto che le deputate Mistrello Destro e Balducci non sono riuscite a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.401 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento) accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 376
Astenuti 35
Maggioranza 189
Hanno votato sì 374
Hanno votato no 2).
Prendo atto che la deputata Balducci non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.402 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 399
Astenuti 2
Maggioranza 200
Hanno votato sì 398
Hanno votato no 1).
Prendo atto che i deputati Balducci e Borghesi non sono riusciti ad esprimere il voto.
Avverto che l'emendamento Gianfranco Conte 14.202 è precluso dall'approvazione dell'emendamento 14.402.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 292
Astenuti 124
Maggioranza 147
Hanno votato sì 286
Hanno votato no 6).
Avverto che la deputata Balducci non è riuscita a votare.
Dovremmo ora passare all'esame dell'articolo 15.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, sull'articolo 15 è necessaria una valutazione del Comitato dei nove: propongo, quindi, di passare all'articolo 20.
PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, procederemo nel senso indicato dal relatore.
(Esame dell'articolo 20 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 20 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 4).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Germontani 20.201, mentre esprime parere favorevolePag. 12sull'emendamento 20.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).
La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Lazzari 20.52, Germontani 20.200 e Lazzari 20.53, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti 20.401 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) e 20.402 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione anche relativamente agli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 20 e ai relativi subemendamenti.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro del subemendamento Saglia 0.20.0300.1, mentre esprime parere favorevole sui subemendamenti Bernardo 0.20.0300.5 e Saglia 0.20.0300.2. La Commissione esprime parere contrario sul subemendamento Lazzari 0.20.0300.4, nonché sul subemendamento Saglia 0.20.0300.3.
Sull'articolo aggiuntivo 20.0300 della Commissione è necessaria una ulteriore valutazione del Comitato dei nove e, quindi, anticipo una richiesta di sospensione.
La Commissione formula un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Urso 20.02 e 20.03 e Zanetta 20.0202 e 20.06. La Commissione, altresì, formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, degli identici articoli aggiuntivi Fava 20.07, Milanato 20.0200 e Affronti 20.0201, nonché dell'articolo aggiuntivo Tomaselli 20.051.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Germontani 20.201.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Germontani. Ne ha facoltà.
MARIA IDA GERMONTANI. Signor Presidente, intervengo per illustrare il mio emendamento 20.201. L'articolo 20 delega il Governo ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi che rechino norme dirette a favorire l'intervento da parte di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari nel capitale di rischio delle società e a favorire l'ammissione dei titoli di partecipazione alla quotazione nei mercati regolamentati dell'Unione europea e o dei Paesi che aderiscono allo Spazio economico europeo.
I principi della delega tracciano, a questo fine, un sistema di agevolazioni fiscali che consiste in una riduzione dell'aliquota IRES qualora la società provveda ad un aumento di capitale o alla quotazione in mercati regolamentati, sempre a condizione che tale aumento di capitale sia finanziato da organismi di investimento collettivo in valori mobiliari.
Con l'emendamento in esame, propongo di sostituire la definizione «organismi di investimento collettivo in valori mobiliari» con le parole «organismi di investimento collettivo del risparmio italiani o esteri», di cui all'articolo 1, comma 1, del testo unico in materia di intermediazione finanziaria. Ciò in quanto si tratta di una terminologia che nell'ordinamento italiano include tutti i fondi comuni di investimento e, in particolare, i fondi mobiliari chiusi, che sono i veicoli principali attraverso i quali vengono effettuati investimenti nel capitale di rischio.
Questa definizione presuppone che nel decreto attuativo della delega siano ricompresi nella stessa categoria anche i veicoli di investimento societario, attraverso iPag. 13quali pure si effettuano investimenti nel capitale di rischio.
Ritengo, quindi, che con l'approvazione di questo emendamento, la dizione prevista all'articolo 20, comma 1, lettera a), sia più completa e comprensiva di tutti gli organismi di investimento collettivo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Germontani 20.201, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 404
Votanti 401
Astenuti 3
Maggioranza 201
Hanno votato sì 191
Hanno votato no 210).
Prendo atto che i deputati Dato, Giacomoni e Balducci non sono riusciti a votare e che il deputato Burgio avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Per quanto concerne lo svolgimento dei nostri lavori, avverto che sospenderemo la seduta al termine della votazione sull'articolo 20.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 20.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 424
Votanti 404
Astenuti 20
Maggioranza 203
Hanno votato sì 402
Hanno votato no 2).
Prendo atto che la deputata Balducci non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Lazzari 20.52.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lazzari. Ne ha facoltà.
LUIGI LAZZARI. Signor Presidente, intervengo sul mio emendamento 20.52 in maniera telegrafica per dire che il nostro sforzo di migliorare il testo in esame - sforzo che abbiamo cercato e che cercheremo di compiere durante tutto il percorso del disegno di legge in Assemblea - spesso trova disattenti sia il Governo, sia la maggioranza, sia il relatore.
L'emendamento in esame si propone di introdurre un principio anche nell'ambito della delega al Governo, attraverso una formulazione piuttosto ampia, al fine di segnalare un problema: quello di conferire agli azionisti una tutela maggiore per le minoranze all'interno dei consigli di amministrazione. Credo sia un tema particolarmente sensibile che avrebbe richiesto un'attenzione maggiore.
Mi trovo, invece, dinanzi ad un parere contrario del relatore e del Governo, di cui non so spiegarmi il motivo, dato che la formulazione del testo include un po' di tutto.
Credo che l'argomento che abbiamo segnalato - che il Paese potrebbe salutare con soddisfazione - non trovi, viceversa, ascolto in chi dovrebbe avere sensibilità verso questo tema.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lazzari 20.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 14
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 429
Astenuti 1
Maggioranza 215
Hanno votato sì 198
Hanno votato no 231).
Prendo atto che la deputata Dato non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Germontani 20.200.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Germontani. Ne ha facoltà.
MARIA IDA GERMONTANI. Signor Presidente, intervengo per illustrare brevemente questo ulteriore mio emendamento 20.200.
Il principio di delega contenuto nell'articolo 20, comma 1, lettera b), prevede un sostegno alle imprese che provvedono a quotarsi sui mercati regolamentati, consentendo la deduzione, che si aggiunge a quella che già spetta in base alle ordinarie regole dell'imposizione sul reddito di impresa, delle spese sostenute per l'ammissione alla quotazione in mercati regolamentati ovvero in sistemi di scambio organizzati dell'Unione europea e dei Paesi aderenti allo spazio economico europeo.
Questa deducibilità dovrà, peraltro, essere limitata ai soli effetti dell'imposta sul reddito delle società, prevedendo, tra l'altro, che venga fissato un limite massimo, in valore assoluto, dell'ammontare deducibile, e la possibilità di ripartirne l'imputazione, a prescindere dai criteri valevoli per la deduzione ordinaria, nell'arco massimo di tre periodi di imposta.
Con la proposta emendativa in esame si richiede la deducibilità delle spese connesse all'operazione di investimento del capitale di rischio - come le spese sostenute per gli adeguamenti della struttura organizzativa e informativa, richiesti dalla controparte finanziaria e collegati alla crescita di valore dell'azienda - anche per le imprese destinatarie degli investimenti da parte di organismi di investimento collettivo del risparmio, italiani o esteri, ovvero per tutti quei fondi comuni di investimento e per le società di investimento a capitale variabile, che si occupano della gestione collettiva dei patrimoni.
Ritengo che il parere contrario espresso anche sulla proposta emendativa in esame comporti una mancanza di attenzione, da parte della Commissione e del Governo, per un settore finanziario importante, per il quale richiedo maggiore attenzione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Germontani 20.200, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 431
Maggioranza 216
Hanno votato sì 195
Hanno votato no 236).
Prendo atto che la deputata Dato non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Lazzari 20.53.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianfranco Conte. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, con la proposta emendativa in esame affrontiamo il tema del venture capital e della sottocapitalizzazione delle imprese nel nostro Paese. Appare chiaro che l'intervento proposto dal Governo va incontro a tale problema, ma esso riguarda solo le società quotate in borsa.
È noto a tutti che la gran parte del tessuto imprenditoriale del Paese è fuori dalla borsa, che molte imprese sono sottocapitalizzate e che hanno bisogno, invece,Pag. 15di crescere sotto questo profilo per incrementare gli standard e i target della propria produzione.
La presente proposta emendativa ci pare accettabile, perché conferisce una delega al Governo per intervenire ed eventualmente estendere anche alle società non quotate e alle piccole e medie imprese l'istituto del venture capital e, naturalmente, tutte le previsioni già inserite nel testo.
Non capiamo le ragioni per cui il relatore e il Governo non siano favorevoli alla proposta emendativa in esame. Speriamo in un ripensamento, ma mi sembra un peccato mortale non prevedere l'estensione di tali previsioni normative anche alle società non quotate in borsa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lazzari 20.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 432
Maggioranza 217
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 232).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 20.401 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento), accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 428
Votanti 426
Astenuti 2
Maggioranza 214
Hanno votato sì 387
Hanno votato no 39).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 20.402 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento), accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 432
Astenuti 1
Maggioranza 217
Hanno votato sì 432).
Prendo atto che la deputata Dioguardi non è riuscita a votare e avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'articolo 20.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saglia. Ne ha facoltà.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, svolgerò brevemente la mia dichiarazione di voto.
Il gruppo di Alleanza Nazionale, naturalmente, non è contrario ad un provvedimento che favorisca la capitalizzazione delle imprese.
Però, a causa della bocciatura della proposta emendativa illustrata precedentemente dal collega Gianfranco Conte, ma soprattutto a causa dell'ennesima delega (vorrei denunciare, Presidente, che il provvedimento in esame contiene una miriade di deleghe al Governo, che lo porteranno a legiferare, senza più passare al vaglio del Parlamento, su materie molto delicate) non possiamo continuare a condividere un percorso di questo tipo, anche se il fine è condivisibile.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 435
Astenuti 7
Maggioranza 218
Hanno votato sì 287
Hanno votato no 148).
Come preannunciato dal relatore, il Comitato dei nove ha necessità di riunirsi con riferimento all'articolo aggiuntivo 20.0300 della Commissione.
Sospendo, dunque, la seduta, che riprenderà alle ore 15,30.
La seduta, sospesa alle 13,10, è ripresa alle 15,35.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bafile, Bruno, De Simone, Donadi, Folena, Franceschini, Giovanardi, Maroni, Morrone, Pinotti, Stucchi e Volontè sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente ottantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2272-bis-A.
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 2272-bis-A.
Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta sono stati approvati gli articoli 14 e 20 e con riferimento a quest'ultimo articolo devono, invece, essere esaminati gli articoli aggiuntivi.
Sono rimasti accantonati, con riferimento all'articolo 1, l'articolo aggiuntivo 1.0300 della Commissione con i relativi subemendamenti, e l'articolo aggiuntivo Nannicini 1.0205; con riferimento all'articolo 7, l'unico emendamento riferito all'articolo 7, la votazione dell'articolo medesimo e gli articoli aggiuntivi con riferimento all'articolo 10, le proposte emendative ad esso riferite e la votazione dell'articolo medesimo; con riferimento all'articolo 11, gli emendamenti riferiti all'articolo 11, la votazione dell'articolo medesimo, nonché l'articolo aggiuntivo.
Sono stati ulteriormente accantonati gli articoli 15, 16, 17, 18 e 19.
Avverto che la Commissione ha presentato ulteriori proposte emendative, che sono in distribuzione.
Avverto, altresì, che la Commissione Affari costituzionali ha espresso l'ulteriore prescritto parere
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 1) che è in distribuzione.
Chiedo al relatore quali indicazioni intenda dare all'Assemblea per la ripresa dei lavori.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente chiedo una sospensione di cinque minuti per consentire alla Commissione bilancio di esprimere l'ulteriore prescritto parere.
PRESIDENTE. Cinque minuti sono sufficienti?
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, almeno cinque minuti.
PRESIDENTE. Allora, sospendo la seduta per dieci minuti.
La seduta, sospesa alle 15,40 è ripresa alle 16,30.
Sull'ordine dei lavori.
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
Pag. 17PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, vorrei sottoporre all'attenzione della Presidenza il fatto che, in qualità di membro della Commissione bilancio, ho ricevuto comunicazione che per le 13,45 di giovedì prossimo è prevista un'audizione del Ministro dell'economia e delle finanze, Padoa Schioppa. Nel corso dell'ultima riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, in previsione del fatto che la settimana in corso precede i ballottaggi che si svolgeranno in tutta Italia, è stato stabilito che i lavori, non solo dell'Assemblea, ma dell'intera Camera, non sarebbero andati oltre le 14 di giovedì, anche perché era stata avanzata una richiesta di non lavorare per tutta la giornata di giovedì, che non è stata accolta. Pertanto, vorremmo che i lavori dell'intera Camera, e non solo dell'Assemblea, non andassero oltre le ore 14 di giovedì.
Per questo motivo, chiedo alla Presidenza di tener conto che la convocazione della Commissione per l'audizione del Ministro in un orario che va oltre le 14, così come era stato stabilito nella Conferenza dei presidenti di gruppo, costringerebbe alcuni deputati componenti la Commissione bilancio a rimanere presenti, a differenza degli altri deputati che possono recarsi nel proprio territorio per lo svolgimento dei ballottaggi.
PRESIDENTE. Posso solo riferire quanto da lei evidenziato al Presidente della Camera.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, comprendo quanto riferito dal collega Leone. Tuttavia, mi sembra evidente che i termini stabiliti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo siano da intendere come relativi ai lavori dell'Assemblea. Va da sé che le Commissioni, soprattutto nell'attività preparatoria, anche in relazione a scadenze importanti per il Parlamento, il Governo e il Paese, quali, ad esempio, il DPEF, devono svolgere il lavoro che spetta loro nella pienezza dell'attività del Parlamento. Il Parlamento non chiude giovedì alle 14: in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo si è pattuito, semplicemente, che si concludano i lavori dell'Assemblea entro tale termine...
PRESIDENTE. Prendo atto anche di quanto esposto ed assicuro che riferirò al Presidente della Camera.
Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2272-bis-A.
PRESIDENTE. Avverto che la V Commissione (bilancio) ha espresso parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 20.0300 della Commissione (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 2), con l'apposizione di una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. La Commissione competente in sede referente ha aderito a tale condizione, che dunque verrà posta in votazione come subemendamento. Chiedo al relatore quali siano le indicazioni che intenda dare all'Assemblea in ordine al prosieguo dei lavori.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, il Comitato dei nove propone di riprendere l'esame del provvedimento dalle rimanenti proposte emendative presentate all'articolo 1.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Lulli.
(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo dunque l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 5).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro dei subemendamenti Nannicini 0.1.0300.1, Saglia 0.1.0300.2 e 0.1.0300.3. La Commissione raccomanda, poi, l'approvazione del proprio articolo aggiuntivo 1.0300.
Ricordo infine che l'articolo aggiuntivo Nannicini 1.0205 sarebbe precluso in caso di approvazione dell'articolo aggiuntivo 1.0300 della Commissione.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Faccio presente che assiste ai lavori dalle tribune una classe della scuola elementare Bafile di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. La Presidenza e l'aula vi salutano (Applausi).
Passiamo alla votazione del subemendamento Nannicini 0.1.0300.1.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ROLANDO NANNICINI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROLANDO NANNICINI. Signor Presidente, prima di esprimermi in merito alla richiesta formulata dal relatore circa il ritiro del mio subemendamento 0.1.0300.1 credo sia corretto, per la Camera, per il Governo e anche per la Presidenza, fare una cronistoria della legislazione vigente sul prezzo del petrolio, del carburante e sulle accise.
Un decreto-legge del Governo, presentato nel lontano 1999 e convertito nella legge n. 496 del 1999, all'articolo 1, comma 2, prevede proprio ciò che ho proposto in questo subemendamento, perché stabilisce che: «Con decreto del Ministro delle finanze, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, le aliquote delle accise di cui al comma 1 sono variate, in aumento o in diminuzione, tenuto conto dell'andamento dei prezzi internazionali del petrolio greggio, in modo da compensare la conseguente incidenza dell'imposta sul valore aggiunto».
Quindi, è in vigore una vecchia disposizione, che nessuno ha abrogato, che dava un certo indirizzo di lavoro anche ai governi che si sarebbero succeduti alla guida del Paese successivamente alla sua approvazione. Ovviamente, i Governi di centrodestra non si sono attenuti a tale disposizione (ricordo, in proposito, una nostra interrogazione presentata l'8 marzo 2005), ma anche il Governo di centrosinistra, con la legge finanziaria per l'anno 2007 ha creato un meccanismo di recupero dell'aumento dell'IVA sull'aumento del prezzo internazionale del greggio, in virtù di quanto disposto dal comma 362, che - lo ricordo a tutti - prevede che il maggiore gettito fiscale derivante dall'incidenza dell'imposta sul valore aggiunto sui prezzi di carburanti e combustibili di origine petrolifera sia destinato, nel limite di 100 milioni di euro annui, alla costituzione di un fondo «a copertura di interventi di efficienza energetica e di riduzione dei costi della fornitura energetica per finalità sociali».
Dei 100 milioni indicati, 89 vengono destinati, dal comma 353, alle spese documentate sostenute entro il 31 dicembre per la sostituzione di frigoriferi, congelatori e loro combinazioni con analoghi apparecchi di classe energetica e 11 - 22 miliardi delle vecchie lire - vengono destinati a interventi di carattere sociale per il riscaldamento degli anziani e dei bisognosi, con interventi dei comuni, da concordare con decreto successivo.
Quindi è molto sorprendente un parere, da parte della Commissione bilancio e del Governo, che evidenzia l'assenza di copertura, perché ci sono già precedenti legislativi che contraddicono tale parere. Non è corretto dire «può»; è un meccanismo che, se si supera il 2 per cento, determinaPag. 19la tutela dell'anticiclicità delle entrate, perché può darsi che il Governo abbia meno entrate in qualche altro settore e quindi le può compensare con quelle, già con il 2 per cento; se aumenta solo del 2 per cento si può fare. È quanto prevede il mio subemendamento.
Affermare che non c'è copertura e invitare al ritiro contraddice gli interventi già previsti dai commi 362, 363, 364 della legge finanziaria per l'anno 2007, esaminata, peraltro, dallo stesso Parlamento. Quindi, come si potevano spendere 200 milioni se non si sapeva quale sarebbe stato il flusso del mercato del petrolio? Sono 11 i milioni previsti per i cittadini. Riteniamo, che come iniziativa parlamentare la norma in esame sia già stata presentata in termini positivi anche dalla stampa perché finalmente si parla di tutela reale dei cittadini che fanno rifornimento di benzina e acquistano il gasolio.
Ritengo che non si possa dire: «può»; infatti, la previsione del subemendamento fa riferimento all'aumento di 2 punti percentuali. Quindi, insisto per la votazione del mio subemendamento, che spero verrà approvato dall'Assemblea.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giudice. Ne ha facoltà.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente vorrei informare l'Assemblea su un dibattito che si è tenuto stamattina in Commissione bilancio, a difesa, proprio da parte mia, del subemendamento dell'onorevole Nannicini 0.1.0300.1. Stamattina, in Commissione bilancio, il Governo, rappresentato dal sottosegretario Sartor, ha dato il «nullaosta» all'articolo aggiuntivo 1.0300 della Commissione, esprimendo invece parere contrario sui subemendamenti Nannicini 0.1.0300.1 e Saglia 0.1.0300.3.
Ma, al di là delle valutazioni, che condivido, dell'onorevole Nannicini - non comprendo quali problemi di copertura motivino il parere contrario espresso sul subemendamento Nannicini 0.1.0300.1 - vorrei che l'Assemblea riflettesse su un punto, che trovo estremamente importante.
L'articolo aggiuntivo 1.0300, così come formulato dalla Commissione, recita testualmente: «Per la tutela del cittadino consumatore, senza oneri per il bilancio dello Stato, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'economia e delle finanze, le aliquote delle accise sui prodotti energetici usati come carburanti ovvero come combustibili per riscaldamento per usi civili possono essere diminuite al fine di compensare le maggiori entrate IVA derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del greggio (...)». Quindi, «possono» essere diminuite, mentre l'onorevole Nannicini propone che le parole «possono essere» diventino «vengono», cioè una certezza.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, questa formulazione la vedrei bene in un ordine del giorno che impegna il Governo, ma un Parlamento che legifera affermando che il Governo «può» o «non può»... Credo che il Governo debba stabilire principi (si può, non si può, si potrebbe), ma non attraverso una decisione che non spetta al Parlamento, che sulle sue decisioni è sovrano. Credo che ciò sia un fatto molto importante e che non esista la problematica di copertura posta dal Governo. Invito pertanto il Parlamento intero - che auspico approvi il subemendamento dell'onorevole Nannicini 0.1.0300.1 - a stabilire il principio che un Parlamento deve legiferare su certezze e non deve approvare una legge che altro non è che un «manifesto» che demanda al Governo e alle deleghe legislative l'esecuzione di questa norma, che - lo ripeto - altro non è che una «legge manifesto». Diamo certezza, approvando il subemendamento Nannicini 0.1.0300.1, che darebbe alla norma un valore importante e significativo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, il problema delle accise sui carburanti èPag. 20stato sollevato da un mio precedente emendamento e successivamente c'è stata una discussione in aula per formularlo meglio, per trovare un giusto coordinamento con tutto il quadro normativo. Credo che quanto ha poc'anzi riferito l'onorevole Giudice sia conforme allo spirito col quale avevamo proposto all'Assemblea la «sterilizzazione» delle accise. Effettivamente, pur apprezzando il lavoro del relatore, laddove ricorre il termine «possono», effettivamente c'è una aleatorietà che, in qualche modo, condiziona il concetto delle possibili entrate. Un Governo in difficoltà, certamente, per quanto riguarda le entrate, immediatamente le incamera e quel «possono» lo fa a titolo personale ed a proprio favore.
Quindi, credo che la precisazione prevista dal subemendamento dell'onorevole Nannicini 0.1.0300.1, con il ricorso al termine «vengono», sia più conforme al percorso che pensavo trovasse completamento anche nella posizione del Governo e del relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saglia. Ne ha facoltà.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, l'estate scorsa il Ministro Bersani aveva dichiarato - e le sue dichiarazioni avevano trovato eco su tutte le prime pagine dei giornali - che il Governo italiano non sarebbe più stato cointeressato all'aumento del prezzo del greggio; egli aveva detto, cioè, come esponente politico di un Governo di sinistra, e quindi di un Governo attento alle fasce sociali deboli, ai risparmiatori e a coloro - ossia tutti - che utilizzano la benzina: guardate che quando ci sono le speculazioni sul prezzo del petrolio il Governo italiano di sinistra non è cointeressato.
E aveva inventato questo strumento, che, come giustamente rilevava l'onorevole Nannicini, era già stato introdotto dal primo Governo Prodi del 1996-1997. Peccato che il Governo di sinistra, dopo aver dichiarato di non stare dalla parte dei «giganti» del petrolio, che fanno le speculazioni internazionali sul greggio, e quindi di voler «sterilizzare» l'IVA, ha inserito il provvedimento su tale materia nel disegno di legge Bersani al Senato, lo ha poi espunto da esso, lo ha reinserito nella legge finanziaria, lo ha, infine, scritto in maniera talmente equivoca che non funziona più, perché la disciplina si riconduce al livello del prezzo del barile di petrolio introdotto nel DPEF, vale a dire 75 dollari; il risultato è che la misura non è mai entrata in vigore. Ora, l'onorevole Nannicini, con giusta intuizione, lo propone all'Assemblea, il relatore fa quello che può, essendo persona seria, ma ovviamente ascolta il Governo, la Commissione bilancio ci mette del suo: morale della favola, stiamo varando una norma che è poco più che una «norma-manifesto», che non entrerà mai in vigore, che non ridurrà mai le accise e il prezzo del carburante per i consumatori. Mi sia consentito dire che, giacché in sede di Comitato dei nove avevamo chiesto al Governo, qualora avessimo ritirato le nostre proposte emendative, di accettare almeno un ordine del giorno che desse qualche indirizzo in materia, e poiché non ci è stato concesso neppure questo, non possiamo ritirare le nostre proposte emendative e certamente voteremo a favore anche di quella del collega Nannicini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ventura. Ne ha facoltà.
MICHELE VENTURA. Signor Presidente, prendo la parola per annunciare che il gruppo dell'Ulivo voterà a favore del subemendamento Nannicini 0.1.0300.1, giacché il testo della Commissione, integrato dal subemendamento in esame, rende più netto il percorso che intendiamo percorrere sulla questione delle accise.
L'obiezione principale del Governo era relativa al governo del ciclo. Il subemendamento Nannicini in questione nulla toglie alla possibilità per il Governo di governare il ciclo nelle varie fasi; determina però un punto fermo di raffreddamento su tale punto, lungamente discusso.Pag. 21Esso ci sembra che renda più chiara la possibilità di intervento al Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Raiti. Ne ha facoltà.
SALVATORE RAITI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, in relazione al subemendamento in esame ritengo che si possa esprimere un giudizio positivo. Le precisazioni appena fatte dall'onorevole Ventura, nonché il dibattito che si è svolto in aula e in Commissione inducono a concludere che la norma, integrata dal subemendamento Nannicini 0.1.0300.1, abbia una cogenza più rituale, perché la scelta del Parlamento vincola il Governo ad atteggiamenti precisi e stringenti.
Posto che l'obiettivo è quello di far fronte agli sbalzi del prezzo alla pompa dei carburanti, di perseguire la tutela del cittadino consumatore e la possibilità di evitare oscillazioni (che sono immediatamente recepite quando vanno nella direzione dell'aumento, mentre quando vanno nella direzione opposta non lo sono), il subemendamento in esame conduce ad una regolamentazione più chiara e dà comunque la possibilità al Governo di intervenire quando si presentano casi eccezionali. L'obiettivo principale, che è quello della tutela del cittadino consumatore, viene centrato con la correzione appena fatta, che tra l'altro è stata più volte, ripeto, oggetto di discussione. Credo che si debba andare in questa direzione. Pertanto preannunzio il voto favorevole sul subemendamento in esame da parte del gruppo Italia dei Valori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, intervengo per richiamare l'attenzione dei colleghi su una questione che va oltre il merito del tema delle accise. Stiamo discutendo del termine «possono», e dunque di una scelta che l'articolo aggiuntivo vorrebbe riservare al Governo. In realtà, essendo le accise materia fiscale, ed essendo tale materia riservata alla legge a norma dell'articolo 23 della Costituzione, temo che ci si stia incamminando in un piccolo percorso incostituzionale, vale a dire delegare al Governo la possibilità o meno di intervenire sulla materia fiscale. Chiedo al relatore di considerare la questione e di ritirare la proposta emendativa.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, modificando il parere precedentemente espresso, sul subemendamento Nannicini 0.1.0300.1 il Governo si rimette all'Assemblea.
PRESIDENTE. Sta bene. Il relatore?
ANDREA LULLI, Relatore. Alla luce del dibattito, modificando il precedente avviso, esprimo parere favorevole.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Nannicini 0.1.0300.1, accettato dalla Commissione, sul quale il Governo si è rimesso all'Assemblea, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 438
Astenuti 4
Maggioranza 220
Hanno votato sì 438).Pag. 22
Passiamo al subemendamento Saglia 0.1.0300.2.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore. Ricordo che la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Salerno. Ne ha facoltà.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, desidero richiamare l'attenzione dell'Assemblea - non so se qualche collega lo ha già fatto prima di me - sulla protesta che da giorni e giorni tutti i dipendenti del Pubblico registro automobilistico stanno tenendo davanti alla Camera. Si tratta di una protesta sulla quale davvero vorrei richiamare l'attenzione dell'Assemblea e dei colleghi, poiché essa è assolutamente giustificata. Con un solo articolo di quattro righe, infatti, viene offesa la dignità dei lavoratori del PRA: attraverso quattro righe si dispone l'abolizione del PRA e decine di migliaia di lavoratori vengono trasferiti senza certezza di posizione e di sede di lavoro. Questa è un'offesa al lavoro ed alla dignità dei lavoratori!
Chiedo dunque a tutta l'Assemblea, e soprattutto al relatore Lulli ed al Governo, che questo articolo sia stralciato dal disegno di legge, poiché la protesta dei dipendenti del PRA è assolutamente giustificata e ad essa va tutta la mia solidarietà. Chiedo inoltre al Presidente che si faccia interprete di questa protesta sacrosanta.
PRESIDENTE. Non essendo stato accolto l'invito al ritiro, il parere della Commissione e del Governo sul subemendamento Saglia 0.1.0300.2 deve intendersi contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rocchi. Ne ha facoltà.
AUGUSTO ROCCHI. Signor Presidente, dal momento che l'onorevole Salerno è intervenuto non sul subemendamento al nostro esame, ma per parlare della lotta dei lavoratori del PRA che si trovano fuori dai palazzi della Camera, mi aspetto che egli voti l'emendamento presentato dai gruppi di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e dei Comunisti Italiani con il quale intendiamo sopprimere la disposizione relativa al personale del PRA.
ROBERTO SALERNO. Assolutamente sì!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Affronti. Ne ha facoltà.
PAOLO AFFRONTI. Signor Presidente, vorrei ricordare che un emendamento analogo è stato presentato in Commissione e che esso è stato respinto.
PRESIDENTE. Dal momento che quella sollevata è questione che attiene ad altro e successivo argomento, invito i colleghi a concentrarsi sul subemendamento Saglia 0.1.0300.2 al nostro esame.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Saglia 0.1.0300.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 442
Astenuti 2
Maggioranza 222
Hanno votato sì 206
Hanno votato no 236).
Passiamo al subemendamento Saglia 0.1.0300.3. Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Saglia 0.1.0300.3, non accettatoPag. 23dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 446
Maggioranza 224
Hanno votato sì 202
Hanno votato no 244).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0300 della Commissione, nel testo subemendato, accettato dal Governo
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 364
Astenuti 87
Maggioranza 183
Hanno votato sì 362
Hanno votato no 2).
Prendo atto che il deputato D'Ambrosio non è riuscito a votare.
Avverto che il successivo articolo aggiuntivo Nannicini 1.0205 risulta così assorbito.
Chiedo al relatore come intenda procedere.
ANDREA LULLI. Relatore. Signor Presidente, propongo di passare all'esame dell'articolo 7.
PRESIDENTE. Sta bene.
(Esame dell'articolo 7 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 6).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 7.300, soppressivo dell'articolo 7. L'eventuale approvazione di tale emendamento determinerebbe la preclusione dell'emendamento Lazzari 7.200, sul quale altrimenti il parere della Commissione è contrario. La Commissione formula altresì un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Villari 7.0200 e Sgobio 7.0201.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Assiste ai nostri lavori la sezione Salerno della Federazione italiana donne arti professione affari, cui la Presidenza e l'Assemblea rivolgono il proprio saluto (Applausi).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.300 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Saglia. Ne ha facoltà.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, vorrei sottolineare che l'articolo 7 era stato approvato in Commissione sostanzialmente all'unanimità, perché interviene su un tema - quello delle misure sul gas - salito recentemente all'onore delle cronache in virtù di un'inchiesta della magistratura, che ha portato anche ad indagini su alcune aziende. Il legislatore era riuscito, prima che ciò diventasse noto alle cronache, a proporre un testo di legge, ovviamente, non in chiave di sanatoria, ma che riguardava il futuro. Quindi, è unPag. 24peccato che oggi si decida di sopprimere l'articolo 7, che avrebbe consentito al Ministero dello sviluppo economico e all'Autorità per l'energia ed il gas di risolvere una questione molto delicata, nell'interesse dei consumatori.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, siamo contrari alla soppressione dell'articolo 7. Come giustamente osservato dal collega Saglia, l'articolo in questione era stato praticamente scritto dalla Commissione. Il relatore ha qualche perplessità, poiché ritiene che l'iniziativa giudiziaria potrebbe, in qualche modo, prefigurare una sorta di sanatoria, mediante l'approvazione dell' articolo. Siamo ben consci che la legge ha valore a partire da quando entra in vigore e non sana assolutamente nulla di ciò che è il pregresso. Se ci fosse una formulazione - mi rivolgo al relatore ed al Governo - che precisasse ancor meglio come l'iniziativa legislativa non riguarda sanatorie bensì il processo di certezza del futuro, credo che potremmo sciogliere anche questo dubbio. Approvando l'articolo 7, non saniamo assolutamente niente, ma rendiamo un servizio al Paese ed agli utenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.300 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 452
Votanti 449
Astenuti 3
Maggioranza 225
Hanno votato sì 292
Hanno votato no 157).
Avverto che il successivo emendamento Lazzari 7.200 risulta così precluso.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Villari 7.0200.
Ricordo che la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
RICCARDO VILLARI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RICCARDO VILLARI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho chiesto di parlare per illustrare la proposta emendativa in esame. Essa interviene sul comma 906 della legge finanziaria per il 2007, che differisce di due anni il termine, fissato al 31 dicembre 2008 dalla legge n. 266 del 2005, entro il quale ENI Spa è tenuta a dismettere la propria partecipazione nel capitale di Snam rete gas sino al limite del 20 per cento. Peraltro, il comma 905 citato prevedeva l'adozione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, delle disposizioni per attuare l'obbligo di cessione delle quote, ma non un termine per l'adozione del decreto stesso. Di conseguenza, i due anni previsti per la dismissione non prevedono un termine di decorrenza certo.
Con l'articolo aggiuntivo in esame si intende indicare una data certa ad ENI Spa per dismettere le azioni di Snam rete gas entro il 31 dicembre 2007 e prevedere che il Governo adotti il decreto entro questa data. L'obiettivo, signor Presidente, è quello di incidere sulle posizioni dominanti nei settori energetici, come più volte sollecitato dalle direttive europee e dall'Autorità per l'energia elettrica ed il gas e auspicato dallo stesso Governo.
La concorrenza, da favorire e promuovere anche in questo settore, è un mezzo per garantire maggior sicurezza per l'utente, attraverso maggiori investimenti, e ridurre i prezzi per i consumatori e le imprese. La carente offerta di gas in Italia, onorevoli colleghi, riconosce infatti unaPag. 25delle proprie cause nella posizione dominante di Snam rete gas, società dell'ENI proprietario e gestore della rete, che ad oggi, sia detto con grande franchezza, stabilisce quanto gas importare e chi far transitare attraverso la propria rete.
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas, in varie occasioni e attraverso i propri rapporti annuali, ha ripetutamente ribadito che bisogna procedere verso la neutralità e l'indipendenza delle reti, con relativa separazione proprietaria, per ridimensionare la posizione dominante dell'ENI in tutta la filiera del processo, dall'approvvigionamento alla produzione, sino alla vendita e alla distribuzione. Peraltro dal prossimo 1o luglio, data fissata dalla direttiva europea, decorrerà la completa liberalizzazione della domanda di energia. A quella data, onorevoli colleghi, l'Autorità non potrà più fissare tariffe, ma solo indicare al mercato prezzi di riferimento non più vincolanti. In queste condizioni, ed è chiaro a tutti, l'unico limite sarà la volontà dell'ENI di non abusare della propria posizione dominante per non incorrere nelle sanzioni dell'Antitrust. Questa condizione, signor Presidente, come più volte ribadito dallo stesso Governo, è da superare assolutamente, per rendere il mercato concorrenziale, più sicuro e maggiormente conveniente per gli utenti.
PRESIDENTE. Poiché l'onorevole Villari non accede all'invito al ritiro, il parere della Commissione e del Governo deve ritenersi contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Quartiani. Ne ha facoltà.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, intendo solamente far osservare al collega Villari, che con il suo articolo aggiuntivo ha inteso porre all'attenzione dell'Assemblea un problema di grande rilievo, che non si può affrontare tale questione del tutto estemporaneamente e all'interno di un provvedimento che non riguarda l'organicità degli interventi che sono dovuti per implementare la riforma nel settore energetico, e in particolare nel settore del gas naturale e dell'energia elettrica.
Al Senato si sta già svolgendo la discussione - è stato conferito il mandato al relatore - su questa materia, e nei prossimi giorni si procederà alle votazioni Tra breve anche la Camera dovrà discutere sulla riforma in materia di energia, proposta del Ministro Bersani e dagli altri ministri competenti. Poiché nel nostro Paese il 60 per cento dell'energia elettrica è prodotta con il gas, e di conseguenza la posizione di Snam rete gas costituisce uno snodo fondamentale, chiedo al collega Villari di accogliere la richiesta del relatore di ritirare la proposta emendativa, con l'impegno formale del gruppo, cui anche l'onorevole Villari appartiene, di affrontare la materia in modo compiuto nel corso dell'esame del provvedimento di riforma delle disposizioni in materia di energia.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, ribadisco l'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Villari 7.0200 e del successivo articolo aggiuntivo Sgobio 7.0201, perché riguardano questioni che in questo stesso momento vengono affrontate nell'altro ramo del Parlamento. Credo che, al di là delle valutazioni di merito, vi sia anche la necessità di comprendere che vi è un percorso legislativo in atto al Senato che affronta le tematiche in esame. Sarebbe dunque opportuno mantenere l'autonomia delle istituzioni, a mio avviso necessaria.
PRESIDENTE. A questo punto ci resta da chiedere all'onorevole Villari se tale forma di moral suasion ha prodotto qualche effetto oppure no!
RICCARDO VILLARI. Signor Presidente, se ho ben inteso l'intervento del collega Quartiani circa l'impegno del gruppo dell'Ulivo e suo personale affinchéPag. 26il contenuto dell'articolo aggiuntivo in esame, allorché la proposta di legge in discussione al Senato sarà esaminata dalla Camera, venga inserito nel provvedimento, la questione è soltanto rimandata ad una scadenza certa, e dunque accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Sgobio 7.0201, sul quale ricordo che la V Commissione ha formulato parere contrario. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato da parte del relatore e del Governo.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, fermo rimanendo che siamo favorevoli ad un controllo dell'imposta sul valore aggiunto sulle cessioni di gas metano, e soprattutto al controllo delle aliquote e a forme di agevolazione nei confronti delle famiglie meno abbienti, valuteremo il testo che verrà approvato dal Senato. Se ci saranno tali agevolazioni lo accoglieremo favorevolmente, altrimenti condurremo anche in quest'aula le nostre battaglie e presenteremo le nostre proposte emendative, affinché le problematiche relative alle agevolazioni siano risolte. Per tali motivi annuncio il ritiro dell'articolo aggiuntivo in esame, nella consapevolezza che la discussione si svolgerà successivamente, sul provvedimento trasmesso dal Senato.
PRESIDENTE. Sta bene.
Chiedo al relatore come intenda procedere.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, propongo di passare all'esame dell'articolo 11.
PRESIDENTE. Sta bene.
(Esame dell'articolo 11 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis-A sezione 7).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative, fatta eccezione per l'emendamento della Commissione 11.300, di cui raccomanda l'approvazione, per l'emendamento 11.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) e per l'emendamento 11.401 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) sui quali esprime parere favorevole.
Per l'articolo aggiuntivo Sgobio 11.0201, invece, la Commissione formula un invito al ritiro, con la raccomandazione ai firmatari di trasfonderne il contenuto, che è certamente importante, in un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Saglia 11.1.
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Saglia 11.1 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saglia 11.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 464
Astenuti 2
Maggioranza 233
Hanno votato sì 217
Hanno votato no 247).Pag. 27
Passiamo all'emendamento Borghesi 11.200.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dalla Commissione e dal Governo.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, accolgo l'invito al ritiro.
Vorrei solo che restasse traccia del fatto che l'intento dell'emendamento - mi si dice che non si può utilizzare il verbo «dovere» nei confronti di un'autonomia locale - era quello di invitare il Governo (valuterò eventualmente di farne oggetto di un ordine del giorno) affinché caldeggi presso i comuni l'idea che sia regolamentato anche il servizio innovativo, ciò che costituisce la premessa affinché qualcuno possa effettivamente esercitarlo. Se i comuni, per primi, non lo regolamentano, evidentemente nessun imprenditore, poi, potrà offrire questo nuovo servizio.
Ritiro, pertanto, l'emendamento.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Zipponi 11.205.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Fava 11.202.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIOVANNI FAVA. Intervengo brevemente per dire che sul tema ci si era confrontati nel Comitato dei nove; in quella sede ci era stato risposto che questa formulazione non era accettabile. Poi, nel subemendamento presentato oggi dal relatore, abbiamo visto che sostanzialmente la formulazione è più estesa, considerando in generale il trasporto pubblico locale e comprendendo anche le attività di prestazioni di servizi di taxi e di noleggio con conducente.
Pertanto, accediamo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Zipponi 11.206.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ALBERTO BURGIO. Accettiamo l'invito al ritiro. Accettiamo l'invito al ritiro anche degli emendamenti Zipponi 11.207, 11.208 e 11.209.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.300 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 442
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato sì 437
Hanno votato no 5).
Prendo atto che il deputato Grassi non è riuscito a votare.
Ricordo che l'emendamento Zipponi 11.207 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento Borghesi 11.201.
Prendo atto che il presentatore accede all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
Ricordo che l'emendamento Zipponi 11.208 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento Uggè 11.8.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, vorrei sottolineare l'aspetto singolare evidenziatoPag. 28dal relatore e dal Governo: siamo in presenza della volontà espressa più volte dal Governo di volere introdurre elementi di liberalizzazione e di poter aumentare l'offerta e la disponibilità dei servizi; ebbene questo emendamento propone di consentire anche alla categoria che effettua questa attività, e quindi il trasporto per conto terzi mediante noleggio auto con conducente, di partecipare all'ampliamento dell'offerta dei servizi di trasporto. Mi pare che sia un obiettivo totalmente condivisibile che va anche nella direzione degli obiettivi che il Governo si propone. Pertanto invito i colleghi a riflettere e ad accogliere tale emendamento.
PRESIDENTE. Avverto che il parere del relatore e del Governo deve intendersi contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 11.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 453
Votanti 452
Astenuti 1
Maggioranza 227
Hanno votato sì 193
Hanno votato no 259).
Ricordo che l'emendamento Zipponi 11.209 è stato ritirato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 446
Maggioranza 224
Hanno votato sì 437
Hanno votato no 9).
Passiamo all'emendamento Urso 11.5.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Urso 11.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge Vedi votazioni).
(Presenti 455
Votanti 453
Astenuti 2
Maggioranza 227
Hanno votato sì 218
Hanno votato no 235).
Passiamo all'emendamento Zipponi 11.210.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, dopo avere ritirato cinque emendamenti, questo lo manteniamo e insistiamo per la votazione perché riteniamo che inserisca nella norma, con piena coerenza, un elemento di garanzia per gli operatori del settore.
L'emendamento propone di sostituire l'attuale comma 2, che ripete in maniera del tutto superflua l'ultima parte del comma 1 ed inoltre, nella versione del comma 2 che proponiamo, si fa riferimento all'ambito territoriale dei comuni,Pag. 29ossia a quel principio di territorialità che a nostro modo di vedere è un elemento fondamentale per l'organizzazione del trasporto locale. Crediamo, infatti, che il mancato recepimento di questo principio potrebbe determinare effetti negativi anche ai fini di un ordinato sviluppo delle attività, e rischierebbe, inoltre, di indurre effetti speculativi impedendo una corretta programmazione territoriale del servizio.
Per tali motivi manteniamo l'emendamento ed invitiamo i colleghi a esprimere un voto favorevole.
PRESIDENTE. Avverto che il parere del relatore e del Governo deve intendersi contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zipponi 11.210, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 465
Votanti 314
Astenuti 151
Maggioranza 158
Hanno votato sì 120
Hanno votato no 194).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.401 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento) accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 439
Astenuti 9
Maggioranza 220
Hanno votato sì 436
Hanno votato no 3).
Passiamo all'emendamento Uggè 11.9.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro anche per le ragioni a cui accennavo poc'anzi e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, si tratta di intervenire consentendo ai soggetti, che già esercitano servizi di trasporto pubblico locale, ovvero servizi autorizzati per il servizio di taxi e noleggio con conducente, di usufruire degli incentivi che potranno essere concessi per l'utilizzo di veicoli ecologici.
Quindi ritengo che l'emendamento in esame sia volto a favorire un ambiente più pulito e un servizio più qualificato, attraverso l'immissione di nuovi automezzi e, pertanto, ne sollecito l'approvazione.
PRESIDENTE. Avverto che il parere della Commissione e del Governo deve intendersi contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 11.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 458
Votanti 456
Astenuti 2
Maggioranza 229
Hanno votato sì 210
Hanno votato no 246).Pag. 30
Prendo atto che i deputati Grassi e Misiti non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.
Passiamo all'emendamento Moffa 11.204.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, chiediamo che vi sia un ripensamento da parte del Governo perché si sta trattando un argomento molto delicato, relativo ai servizi innovativi e la norma non specifica esattamente quali debbano essere i veicoli che hanno una caratteristica innovativa.
Si ha, inoltre, un conflitto con precedenti norme approvate dal Parlamento e le forme innovative di servizio sono proprio quelle che, nel trasporto pubblico locale, identificano esattamente la categoria del veicolo da utilizzare.
Ci riferiamo, ancora una volta, al problema dei tassisti e alla necessità di introdurre un riferimento ai posti che qualificano il tipo di trasporto innovativo, con riguardo ai nove posti (configurazione esistente, come parametro di riferimento, a livello europeo).
Invitiamo, quindi, il Governo a rivedere la propria posizione e chiediamo che si voti a favore dell'emendamento.
PRESIDENTE. Avverto che il parere della Commissione e del Governo deve intendersi contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Moffa 11.204, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 465
Maggioranza 233
Hanno votato sì 218
Hanno votato no 247).
Passiamo all'emendamento Trepiccione 11.13.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dalla Commissione e dal Governo.
GIUSEPPE TREPICCIONE. Signor Presidente, ritiro il mio emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Uggè 11.203.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dalla Commissione e dal Governo.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, come ho detto poco fa si sta prevedendo la possibilità di interventi agevolativi, includendo anche il rinnovo del parco delle autovetture destinate ai servizi taxi e di noleggio con conducente.
Il comma 6 dell'articolo 11 si riferisce proprio ad una serie di interventi attraverso l'utilizzo di veicoli ecologici volti a favorire l'ambiente, addirittura attraverso la predisposizione della carta dei servizi innovativi con la quale si considerano la disciplina tecnica relativa, l'elencazione dei servizi offerti, i livelli minimi dei servizi offerti, la modalità di prenotazione e di rendicontazione.
Accogliendo questo emendamento, si introdurrebbero quei miglioramenti e quelle serie liberalizzazioni, oltre ai motivati incentivi, per creare i presupposti affinché i servizi locali, taxi, noleggio con conducente e servizi innovativi possano essere estesi a più categorie e possano essere realmente innovativi e rispettosi dell'ambiente.
PRESIDENTE. Avverto che il parere della Commissione e del Governo deve intendersi contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Uggè 11.203, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 459
Votanti 458
Astenuti 1
Maggioranza 230
Hanno votato sì 193
Hanno votato no 265).
Passiamo all'emendamento Saglia 11.4.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dalla Commissione e dal Governo.
STEFANO SAGLIA. No, signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e insisto per la votazione.
REMIGIO CERONI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
REMIGIO CERONI. Signor Presidente, vorrei segnalare che qualcuno scatta foto dalle tribune. Chiedo se ciò sia consentito dal Regolamento.
PRESIDENTE. Si tratta di un fotografo autorizzato dalla Camera.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, colgo l'occasione dell'esame dell'emendamento Saglia 11.4 - che limita l'applicazione della norma ai comuni con popolazione superiore ai 300 mila abitanti - per sottolineare che bisogna stare molto attenti, affinché dietro i termini «liberalizzazioni» e «maggiore concorrenza» non si nasconda una collettivizzazione. Se, infatti, la concorrenza diventasse concorrenza di cooperative, eliminando in sostanza la libera attività dei singoli - nell'impossibilità del privato di fare concorrenza a cooperative che hanno incentivi e coperture - daremmo un colpo mortale ad attività che oggi rappresentano fonte di occupazione per migliaia di persone e di sostegno alle loro famiglie.
Vedo anche il rischio che le persone che oggi operano in libero mercato, in autonomia, con aziende singole, diventino dipendenti di cooperative e che quindi si elimini una categoria. In merito al problema specifico, ritengo che la criminalizzazione dei conducenti di taxi corrisponda ad una grande ingiustizia sociale e che le pubbliche amministrazioni non siano state ancora capaci di regolamentare la differente funzione tra il conducente di taxi e il conducente di autonoleggio, consentendo una guerra terribile tra queste due categorie; regolando con più puntualità e con più efficienza i due servizi, invece, ne otterremmo un'integrazione per funzioni diverse.
Invece di affrontare tali problemi, oggi si vorrebbero far pagare al cittadino, al privato, a chi ha una licenza di taxi tutte le inefficienze della pubblica amministrazione. Prendiamo ad esempio una grande città: non si trova un taxi per i lunghi tempi di percorrenza che occorrono, per l'insicurezza che comporta guidare il taxi in alcuni quartieri delle grandi città, per il fatto che sostare in periferia possa significare subire violenza o un'aggressione.
Mi dispiace che tutti considerino «oro colato» l'obiettivo delle cosiddette liberalizzazioni, che nei prossimi anni - e mi auguro di sbagliare - rischiano di portare a quanto è già accaduto in tanti altri settori della vita amministrativa, in cui, dietro la privatizzazione, si è finiti o con il gioco in borsa - come è accaduto per le grandi aziende municipalizzate - oppure con una gestione collettivistica.Pag. 32
Non sono uno statalista convinto, ma sono favorevole alle municipalizzate che assicurano un servizio per i cittadini amministrati. Non vedo perché una grande azienda municipalizzata, efficiente, che lavora bene, tecnologicamente avanzata, debba finire in borsa, così da impoverire quel servizio, legandolo al lucro, all'utile, alla remunerazione del capitale e non all'efficienza del servizio per i cittadini.
Il centrosinistra odia questa categoria, che non è sindacalizzata come i lavoratori dipendenti ed è, quindi, meno ricattabile, più libera e meno condizionabile politicamente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Saglia 11.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 439
Votanti 416
Astenuti 23
Maggioranza 209
Hanno votato sì 158
Hanno votato no 258).
Prendo atto che il deputato Saglia non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 389
Astenuti 62
Maggioranza 195
Hanno votato sì 312
Hanno votato no 77).
Prendo atto che i deputati Porcu e Buontempo avrebbero voluto esprimere voto contrario.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI (ore 17,35)
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo Sgobio 11.0201.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, come emerge dalle dichiarazioni del relatore e del Governo sia in Commissione sia oggi in Assemblea, si condivide la rilevanza della nostra proposta concernente la detraibilità del costo dell'abbonamento annuale per il trasporto pubblico.
Poiché è stato espresso, tra l'altro, anche il parere contrario da parte della V Commissione per problemi di bilancio, accediamo all'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo in esame, preannunciando di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno che presenteremo, così come consigliato, poiché accogliamo positivamente la disponibilità del Governo ad assumere l'impegno a considerare la nostra proposta nella prossima legge finanziaria.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'articolo aggiuntivo Sgobio 11.0201 è ritirato.
Chiedo al relatore come intenda procedere.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, riprendiamo l'esame degli articoli aggiuntivi presentati all'articolo 20.
(Ripresa esame dell'articolo 20 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 20 (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 4). Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
Pag. 33
ANDREA LULLI, Relatore. La Commissione invita al ritiro del subemendamento Saglia 0.20.0300.1, mentre esprime parere favorevole sui subemendamenti Bernardo 0.20.0300.5 e Saglia 0.20.0300.2. La Commissione esprime parere contrario sui subemendamenti Lazzari 0.20.0300.4 e Saglia 0.20.0300.3.
Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo 20.0300 della Commissione, la Commissione ne raccomanda l'approvazione, a condizione che venga così riformulato: al comma 1, così come indicato dalla Commissione bilancio, sostituire le parole: «sentite le competenti Commissioni parlamentari» con le seguenti: «sentite le Commissioni parlamentari competenti per materia e per conseguenze di carattere finanziario», e dopo le parole: «è delegato ad adottare» inserire le seguenti: «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
Infine, la Commissione invita i presentatori al ritiro degli articoli aggiuntivi Urso 20.02, e 20.03, Zanetta 20.0202 e 20.06; invita, inoltre, al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Fava 20.07 e Milanato 20.0200, nonché degli identici articoli aggiuntivi Affronti 20.0201 e Tomaselli 20.051.
PRESIDENTE. Onorevole relatore, la riformulazione da lei proposta è quella del subemendamento 0.20.300.10 della Commissione da votare dopo il subemendamento Saglia 0.20.0300.1.
ANDREA LULLI, Relatore. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo al presentatore del subemendamento Saglia 0.20.0300.1 se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
STEFANO SAGLIA. Signor Presidente, vorrei ritirare il subemendamento. In realtà, si trattava di una proposta emendativa avanzata per segnalare al Governo che, in questa materia, nella legge finanziaria per il 2006, era stata prevista una normativa completa e complessa sui distretti industriali. Non vorremmo che il presente intervento legislativo - peraltro utile ed interessante - si sovrapponesse a quella iniziativa che, invece, deve avere un suo percorso rispetto anche alla commissione tecnica insediata al Ministero dell'economia e delle finanze... Vedo, però, che il Governo sta pensando ad altro; quindi, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Saglia aveva chiesto una certa attenzione da parte del Governo...
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Saglia 0.20.0300.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 454
Votanti 453
Astenuti 1
Maggioranza 227
Hanno votato sì 212
Hanno votato no 241).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.20.0300.10 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 455
Votanti 412
Astenuti 43
Maggioranza 207
Hanno votato sì 407
Hanno votato no 5).Pag. 34
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Bernardo 0.20.0300.5, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 455
Votanti 452
Astenuti 3
Maggioranza 227
Hanno votato sì 449
Hanno votato no 3).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Saglia 0.20.0300.2, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 455
Votanti 453
Astenuti 2
Maggioranza 227
Hanno votato sì 452
Hanno votato no 1).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Lazzari 0.20.0300.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 463
Votanti 461
Astenuti 2
Maggioranza 231
Hanno votato sì 220
Hanno votato no 241).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Saglia 0.20.0300.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 454
Votanti 453
Astenuti 1
Maggioranza 227
Hanno votato sì 214
Hanno votato no 239).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 20.0300 della Commissione, come subemendato accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 455
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato sì 452
Hanno votato no 3).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Urso 20.02.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ADOLFO URSO. Signor Presidente, la proposta emendativa in esame - peraltro diretta conseguenza di quanto previsto nella legge finanziaria - obbliga Sviluppo Italia a smantellare tutte le società entro sei mesi, secondo la propria nuova missione, con una gara ad evidenza pubblica. Pertanto, insisto per la votazione della proposta emendativa in esame e mi auguro che la maggioranza lo voti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 35
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Urso 20.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 450
Astenuti 1
Maggioranza 226
Hanno votato sì 214
Hanno votato no 236).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Urso 20.03.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ADOLFO URSO. Signor Presidente, anche in questo caso insisto per la votazione della proposta emendativa in esame. Si tratta di costringere l'ICE (Istituto per il commercio con l'estero) a smantellare le società pubbliche in Italia e, semmai, agire in maniera più pregnante all'estero per realizzare quella riforma prevista nella delega al Governo, da parte del Parlamento, nella scorsa legislatura e poi non compiutamente realizzata.
È un altro passo in avanti che cerchiamo di far compiere al presente disegno di legge, nel senso di una maggiore liberalizzazione e invitiamo anche in questo contesto la parte riformista della maggioranza a votare a favore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Urso 20.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 460
Votanti 456
Astenuti 4
Maggioranza 229
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 245).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Zanetta 20.0202.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
VALTER ZANETTA. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro, anche se vorrei esporre alcune argomentazioni.
Con questo articolo aggiuntivo si poneva alla base della discussione la realizzazione di punti franchi nelle province di confine, sulle direttrici ferroviarie importanti e negli scali merci del nord Italia. Ritengo si tratti di un tema che deve essere considerato; anche in riferimento ad un altro articolo aggiuntivo, in Commissione vi è stato un ampio dibattito sulle problematiche attinenti alle zone franche urbane ed ai punti franchi.
In considerazione dell'analisi svolta in Commissione, che mi pare abbia fatto intravedere al Governo alcune possibilità da considerare magari nella prossima legge finanziaria, presenterò un ordine del giorno il cui contenuto riassuma il testo del suddetto articolo aggiuntivo e che mi auguro possa raccogliere il parere favorevole del Governo.
PRESIDENTE. Sta bene. L'articolo aggiuntivo Zanetta 20.0202 è stato quindi ritirato.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Zanetta 20.06.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
VALTER ZANETTA. Signor Presidente, per le stesse ragioni accedo all'invito a ritirare tale articolo aggiuntivo concernente le zone franche urbane.
A tale proposito, vorrei dire che si tratta di un'attuazione delle disposizioniPag. 36riferite alla legge finanziaria per il 2007; mi pare che le zone urbane che si dovrebbero realizzare nelle zone meridionali stiano languendo, nel senso che vi è molta discussione, vi sono molte aspettative al riguardo, ma le suddette ancora non sono decollate.
Il mio è anche un invito al Governo affinché si attivi per far sì che queste zone franche urbane siano realizzate.
L'articolo aggiuntivo intendeva estendere queste zone anche ad aree in difficoltà nel nord d'Italia. Su tale problematica si è svolto un certo dibattito in Commissione e mi auguro che le rassicurazioni del Governo a tale riguardo possano in futuro essere recepite. Pertanto, ritiro l'articolo aggiuntivo in esame, preannunziando fin da ora che ne trasfonderò il contenuto in un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo agli identici articoli aggiuntivi Fava 20.07 e Milanato 20.0200.
Ricordo che l'articolo aggiuntivo Affronti 20.0201 è stato ritirato.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Fava 20.07 e Milanato 20.0200, non accettati dalla Commissione né dal Governo e sui quali la V Commissione (bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 459
Maggioranza 230
Hanno votato sì 213
Hanno votato no 246).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Tomaselli 20.051.
Prendo atto che il presentatore accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Chiedo al relatore Lulli di darci indicazioni sul prosieguo dell'esame.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, potremmo passare all'esame dell'articolo 24.
PRESIDENTE. Sta bene. Sono ovviamento da intendersi accantonati i precedenti articoli.
(Esame dell'articolo 24 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 24 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 8).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Valducci 24.200 e 24.201.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Valducci 24.200, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 459
Votanti 443
Astenuti 16
Maggioranza 222
Hanno votato sì 202
Hanno votato no 241).Pag. 37
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Valducci 24.201, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 447
Votanti 428
Astenuti 19
Maggioranza 215
Hanno votato sì 188
Hanno votato no 240).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 24.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 463
Votanti 389
Astenuti 74
Maggioranza 195
Hanno votato sì 290
Hanno votato no 99).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sull'articolo aggiuntivo Fluvi 24.0200.
ANDREA LULLI. Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Fluvi 24.0200.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore dell'articolo aggiuntivo Fluvi. 24.0200 lo ritira.
(Esame dell'articolo 25 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis-A sezione 9).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI. Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 25.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), mentre formula un invito al ritiro sugli emendamenti Allasia 25.2 e Burgio 25.1, nonché sugli identici emendamenti D'Agrò 25.5, Fava 25.7, Mazzocchi 25.57, Milanato 25.200 e Affronti 25.202.
La Commissione, altresì, invita al ritiro dell'emendamento Allasia 25.6, mentre il parere è contrario sull'emendamento Contento 25.4.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Burchiellaro 25.201, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Carlucci 25.52, 25.53 e 25. 51.
La Commissione invita al ritiro dell'emendamento Folena 25.3.
La Commissione altresì invita al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Tomaselli 25.053 e Fava 25.056, altrimenti il parere è contrario.
La Commissione invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Trepiccione 25.021, Ferdinando Benito Pignataro 25.0200 e Della Vedova 25.0202.
PRESIDENTE. Il Governo?
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore, ad eccezione dell'emendamento Folena 25.3, del quale il Governo chiede l'accantonamento, perché si stanno valutando i termini per la copertura finanziaria ed una riformulazione (il tema è rilevante). Conseguentemente, se l'onorevole Folena oPag. 38l'onorevole Burgio sono d'accordo, noi chiederemmo l'accantonamento per valutare una riformulazione e prevedere un'adeguata copertura finanziaria.
PRESIDENTE. Onorevole Burgio?
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, accolgo la proposta avanzata dal sottosegretario.
PRESIDENTE. Chiedo al relatore se concorda sulla proposta di accantonamento formulata dal Governo.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la proposta di invito al ritiro dell'emendamento Folena 25.3 era dovuta alla mancanza di copertura finanziaria.
Se il Governo si impegna ad individuare una riformulazione più opportuna, nonché la necessaria copertura, sono d'accordo ad accantonarlo.
PRESIDENTE. Sta bene. Da intendersi accantonato l'esame dell'emendamento Folena 25.3.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.400 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 460
Votanti 459
Astenuti 1
Maggioranza 230
Hanno votato sì 457
Hanno votato no 2).
Passiamo all'emendamento Allasia 25.2.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro.
GIOVANNI FAVA. No, signor Presidente e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, chiedo un po' di attenzione per spiegare la ratio dell'emendamento. Ritengo che le attività circensi e quelle che comprendono l'utilizzo di animali, vivi in questo caso, non possano essere inserite nella graduatoria stilata tra le attività culturali degne di sostegno da parte dello Stato. Quindi, insisto affinché si accolga positivamente l'emendamento, con il quale si chiede semplicemente di espungere i circhi dal disegno di legge in esame.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Devo fornire una precisazione all'onorevole Allasia. Ricordo che è stato presentato l'emendamento Burchiellaro 25.201, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, che elimina quello che, a nostro parere, è stato un errore commesso dalla maggioranza della Commissione e che ripristina le funzioni dei circhi sul Fondo unico dello spettacolo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Allasia 25.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 426
Astenuti 24
Maggioranza 214
Hanno votato sì 183
Hanno votato no 243).
Prendo atto che il deputato Farinone avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Passiamo all'emendamento Burgio 25.1.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARILDE PROVERA. Signor Presidente, siccome questo emendamento si riferisce al fatto che coloro che utilizzano animali negli spettacoli viaggianti, oltre che nei circhi, non possono anche essere premiati dal momento che c'è una propensione ad incentivare le scelte di non utilizzare e non sfruttare animali, vorrei capire la motivazione per la quale esso non è stato accolto, in modo da poter decidere cosa fare.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. So che questo è un tema che appassiona molto, ma desidero informare l'onorevole Provera che, oltre al fatto che è stato presentato l'emendamento Burchiellaro 25.201 che sistema le questioni riguardanti i circhi, c'è un regolamento molto preciso concordato con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che riguarda le modalità con le quali elargire i contributi per il Fondo unico dello spettacolo. Tali contributi si concedono solo a quei circhi che non maltrattano gli animali ed è prevista anche una linea di finanziamento dei circhi senza animali e dello spettacolo di strada.
PRESIDENTE. Onorevole Provera, accede all'invito al ritiro dell'emendamento Burgio 25.1 formulato dal relatore?
MARILDE PROVERA. Siccome si fa riferimento a quelle situazioni che riguardano proprio coloro che detengono animali, le cui condizioni sono già di per sé pessime, chiedo che si mantenga una certa coerenza con tutte le affermazioni fatte in questo periodo, altrimenti mantengo l'emendamento.
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Burgio 25.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 454
Votanti 444
Astenuti 10
Maggioranza 223
Hanno votato sì 185
Hanno votato no 259).
Passiamo agli identici emendamenti D'Agrò 25.5, Fava 25.7, Mazzocchi 25.57, Milanato 25.200 e Affronti 25.202.
Chiedo ai presentatori dell'emendamento D'Agrò se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
LUIGI D'AGRÒ. In sede di Comitato dei nove il relatore ci ha già detto che le imprese artigiane sono contemplate dal testo del provvedimento, così come formulato. Chiedo al Governo se questa è l'interpretazione che si vuole dare a quanto è previsto nel disegno di legge.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori dell'emendamento Affronti 25.202 se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
PAOLO AFFRONTI. Signor Presidente, considerata la formulazione piuttosto generica della norma si ritiene necessario prevedere espressamente che le varie tipologie di organismi dello spettacolo, costituiti in forma di impresa ed operanti nelle diverse articolazioni di genere e di settori di attività teatrali, musicali e di danzaPag. 40nonché di circhi e spettacoli viaggianti, possano essere costituiti anche secondo la forma dell'impresa artigiana, in conformità ai requisiti di qualifica, agli scopi e ai limiti dimensionali previsti dalle disposizioni vigenti. Chiedo, quindi, al Governo di esprimersi al riguardo.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Confermo ciò che ha detto il relatore, anche perché nel valutare, unitamente al Ministero dello sviluppo economico, gli emendamenti dei diversi deputati si sono esaminate tutte le terminologie.
Il termine impresa, già indicato nel comma, è onnicomprensivo e, conseguentemente, si ritengono pleonastiche ulteriori specificazioni.
LUIGI D'AGRÒ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, la precisazione fornita dal rappresentante del Governo fa, da un punto di vista letterale, assoluta chiarezza. Ritengo, pertanto, che nel testo del provvedimento sia anche contemplata l'azienda artigiana e, quindi, ritiro l'emendamento a mia prima firma 25.5.
PRESIDENTE. Sta bene.
PAOLO AFFRONTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO AFFRONTI. A seguito delle specificazioni testè fornite dal rappresentante del Governo, ritiro anch'io il mio emendamento 25.202
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori degli identici emendamenti Fava 25.7, Mazzocchi 25.57 e Milanato 25.200, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Fava 25.7, Mazzocchi 25.57 e Milanato 25.200, non accettati dalla Commissione né dal Governo, e sui quali la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 439
Votanti 437
Astenuti 2
Maggioranza 219
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 234).
Passiamo all'emendamento Allasia 25.6. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
STEFANO ALLASIA. Sì, Presidente, lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 25.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 449
Votanti 448
Astenuti 1
Maggioranza 225
Hanno votato sì 213
Hanno votato no 235).Pag. 41
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Burchiellaro 25.201, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 450
Astenuti 6
Maggioranza 226
Hanno votato sì 382
Hanno votato no 68).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Carlucci 25.52.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carlucci. Ne ha facoltà
GABRIELLA CARLUCCI. Signor Presidente, ho presentato più volte, anche nel corso dell'esame della legge finanziaria, questo gruppo di tre emendamenti che riguardano i lavoratori dello spettacolo, senza però essere stata ascoltata né dall'Assemblea né dal Governo.
Con tali proposte emendative chiedo un po' di attenzione e che venga riconosciuta dignità a questi lavoratori, che sono più di 200 mila in Italia. Si pensi alle persone umili, ai tecnici, a quelli che fanno lo «scavalca montagna» per nove mesi l'anno. È un lavoro estremamente precario e intermittente. Chiediamo che venga riconosciuta ad essi quella dignità che è riconosciuta a tutte le altre categorie di lavoratori.
Innanzitutto, con l'emendamento in esame chiedo che venga istituito presso il Ministero per i beni e le attività culturali un foglio d'ingaggio, che significa trasparenza nel contratto. Oggi, molti di questi lavoratori, operano attraverso forme di lavoro sommerso, precario e senza alcuna tutela e che si caratterizzano per lo sfruttamento, il disagio e spesso si svolgono nella totale anarchia. La prima parte del mio emendamento prevede l'adozione obbligatoria di un foglio di ingaggio che contenga una pattuizione chiara dei diritti e doveri dei lavoratori.
La seconda parte riguarda il fatto che, spesso, i lavoratori dello spettacolo sono sottoposti ad una normativa in base alla quale sono obbligati a rispettare sia i doveri dei lavoratori autonomi sia quelli dei lavoratori dipendenti senza, però, potere usufruire dei diritti né degli uni né degli altri. In particolare, in materia fiscale sono obbligati ad emettere fattura per la loro prestazione artistica, analogamente ai liberi professionisti, ma devono pagare i contributi e gli oneri previdenziali come i lavoratori dipendenti, senza avere la possibilità di detrarre i costi legati alle attività. Si pensi, ad esempio, a tutti i costi che un lavoratore deve sopportare per fare una tournée, i cosiddetti corsi di diaria, di spostamento, vitto e alloggio, che vengono conferiti al lavoratore come compenso. Pertanto, su questi costi, che effettivamente rappresentano un esborso per il lavoratore e servono per formare il suo reddito finale, quest'ultimo paga le tasse. Vi sono delle categorie di lavoratori come, ad esempio, quella dei rappresentanti di commercio che, invece, possono dedurre dalle loro tasse tutte le spese che servono per formare il reddito finale.
Allora chiediamo di poter finalmente mettere tale categoria di lavoratori, si parla di 200 mila persone, allo stesso livello di categorie analoghe che hanno lo stesso tipo di problema. Non dimentichiamoci, inoltre, che si tratta di una categoria di lavoratori estremamente precaria. Il lavoratore dello spettacolo lavora ad intermittenza; pertanto, se non riesce ad avere delle minime tutele, non vediamo quale possibilità abbia di continuare a lavorare. Non mi riferisco ai grandi nomi dello spettacolo: ormai oggi si parla di un'industria diversificata, si parla di televisione, cinema, teatro e di spettacolo viaggiante.
Pur trattandosi di un emendamento che richiede una minima copertura finanziaria, chiedo che di esso sia considerata almeno per la prima parte, ossia quella che riguarda il foglio di ingaggio e, quindi,Pag. 42una maggiore chiarezza per il rapporto professionale intrapreso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlucci 25.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 439
Votanti 437
Astenuti 2
Maggioranza 219
Hanno votato sì 210
Hanno votato no 227).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Carlucci 25.53.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carlucci. Ne ha facoltà.
GABRIELLA CARLUCCI. Signor Presidente, ho presentato l'emendamento in esame in nome della trasparenza e di un criterio che finalmente attribuisca un valore al merito: chiedo che venga istituito il registro dei lavoratori dello spettacolo proprio per poter distinguere il professionismo dal dilettantismo. Proprio negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di figure professionali inesistenti, di persone che si presentano e decidono di lavorare senza avere un minimo di retroterra formativo, senza avere frequentato delle scuole di formazione e mettendo a repentaglio la professionalità di coloro che ne sono dotati.
Allora chiedo che venga istituito il registro, che non è obbligatorio, nel senso che ci si può iscrivere se si ritiene di avere i requisiti previsti. Naturalmente, l'iscrizione al registro è subordinata alla frequentazione di scuole di formazione, per cui credo sarebbe veramente importante per la dignità del lavoratore dello spettacolo, che oggi può accedere a tante forme di spettacolo, dalla televisione al cinema, dallo spettacolo viaggiante alla musica, senza improvvisazione, potere finalmente essere iscritti in un registro nel quale sono indicati dei criteri chiari. Ciò vale anche per chi propone ai lavoratori dello spettacolo lo spettacolo stesso: anche la figura del cosiddetto «agente» è del tutto aleatoria, in nessun modo codificata. Proprio in virtù del merito e della trasparenza, chiedo che il mio emendamento, che non è un emendamento oneroso, sia riconsiderato al fine di ottenere un parere favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantini. Ne ha facoltà.
PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, credo sia impropria l'istituzione, in questa fase, di un albo dei lavoratori dello spettacolo, non perché la collega Carlucci non abbia buone ragioni nel sostenere la specificità di tale professionalità, ma perché non possiamo pensare di risolvere il problema dello statuto delle professioni moderne e dei lavori nell'epoca contemporanea a furor di albi o di ordini professionali in modo scoordinato e talvolta corporativo e altre volte ancora con sovrapposizioni che creano più guasti di quanto non riescano a risolvere.
Abbiamo un progetto di legge sulla riforma delle professioni, che è in avanzata fase di discussione e di decisione in Parlamento, che prevede, accanto agli ordini riformati, un secondo pilastro: le nuove professioni riconosciute in forma di associazione. È previsto un registro nazionale in cui saranno inseriti gli informatici, i comunicatori d'impresa, i pubblicitari, le nuove professionalità nel fitness, nella comunicazione e quindi anche nelle professioni dello spettacolo. Credo che le esigenze evidenziate dalla collega Carlucci, che sono esigenze vere, possano essere più correttamente disciplinate nel provvedimento appena menzionato, il quale devePag. 43vedere impegnato positivamente tutto il Parlamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlucci 25.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 445
Votanti 443
Astenuti 2
Maggioranza 222
Hanno votato sì 206
Hanno votato no 237).
Prendo atto che il deputato Affronti non è riuscito a votare
Passiamo alla votazione dell'emendamento Carlucci 25.51.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carlucci. Ne ha facoltà.
GABRIELLA CARLUCCI. Signor Presidente, anche quest'ultimo emendamento non prevede oneri finanziari e anche per questo mi impegnerò; anzi, sin d'ora annuncio che, se verrà bocciato dall'Assemblea, ne trasfonderò il contenuto in un ordine del giorno.
Questo emendamento prevede che i lavoratori dello spettacolo che non raggiungano le 120 giornate di prestazioni annue, richieste ai fini previdenziali, possano volontariamente versare le giornate mancanti per potere raggiungere, ai fini pensionistici, una pensione dignitosa. Anche qui, vi chiedo di mettervi nei panni di una pletora di lavoratori estremamente precari.
Il lavoro dello spettacolo è, per eccellenza, un lavoro ad intermittenza. Sapete che tale lavoro è subordinato alle richieste del mercato e del pubblico, che, naturalmente, vuole la novità. Quello dello spettacolo è per definizione un lavoratore che ha veramente dei periodi di grande lavoro, cui fanno seguito dei periodi di totale inattività. Potete immaginare cosa questo significhi per persone che, magari, hanno una famiglia. Anche in questo caso mi appello a voi e vi prego di riflettere: non stiamo parlando di persone che guadagnano milioni o miliardi, ma di lavoratori umilissimi, dei tecnici, di quei 200 mila lavoratori che sono dietro le quinte, di cui nessuno si occupa. Anche per questa categoria, se non si ottengono le 120 giornate lavorative annue, non si raggiunge la pensione; quindi, sono persone destinate alla fame, alla povertà, a finire realmente sotto ad un ponte, perché ho conoscenza diretta di persone che sono finite così.
Poiché questo emendamento non comporta alcun onere finanziario, perché si parla di un contributo volontario da parte del lavoratore dello spettacolo, e quindi non impone un esborso da parte delle casse dello Stato, valutate la possibilità di approvarlo. Comunque mi impegnerò sin d'ora a transfonderne eventualmente il contenuto in un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Onorevole Carlucci, mi aiuti. Se ho capito bene, lei dice che non ritira l'emendamento in esame e che eventualmente presenterà un ordine del giorno di analogo contenuto.
Le faccio, però, presente che lei potrà presentare un ordine del giorno, che recepisce il contenuto del suo emendamento, solo se lo ritira.
GABRIELLA CARLUCCI. Ma se il Governo accetta la mia richiesta? Questo emendamento, lo ripeto, non comporta costi per le casse dello Stato.
PRESIDENTE. Il Governo?
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Abbiamo già espresso parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Carlucci, le faccio presente che sul suo emendamentoPag. 44anche la Commissione bilancio ha espresso parere contrario. Onorevole Carlucci, le ricordo, inoltre, che se il suo emendamento sarà respinto, lei non potrà più presentare un ordine del giorno di analogo contenuto.
GABRIELLA CARLUCCI. Ma si può accantonare?
PRESIDENTE. Il relatore?
ANDREA LULLI, Relatore. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. Il relatore ha dato parere contrario.
Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, desidero spiegare all'onorevole Carlucci la ragione per cui il Governo ha espresso parere contrario. Ci sono delle necessità di copertura finanziaria e di coordinamento con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Onorevole Carlucci, lei mi insegna, che qualunque forma di versamento volontario prevede anche un esborso dell'ente; conseguentemente, ci sono problemi di copertura finanziaria, che non si intende affrontare in questa sede, senza, comunque, un coordinamento con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
Non so se il relatore accetti l'accantonamento ma noi ribadiremo questa posizione. La nostra è una posizione connessa a questioni di copertura finanziaria e di coordinamento col Ministero del lavoro e della previdenza sociale e, se mi consente, il problema è di grande rilevanza. Tuttavia, come qui veniva ricordato anche dall'onorevole Mantini, pare piuttosto inappropriato che in un provvedimento relativo alle liberalizzazioni si affrontino le questioni previdenziali, importantissime, delle persone che lavorano nello spettacolo.
PRESIDENTE. Aveva chiesto di parlare l'onorevole Buontempo, al quale chiedo scusa, ma la presentatrice dell'emendamento ha chiesto un chiarimento. Prego, onorevole Carlucci.
GABRIELLA CARLUCCI. Chiedo se vi sia la possibilità di accantonare l'esame della mia proposta emendativa, altrimenti ascolterò con piacere l'intervento dell'onorevole Buontempo. Mi rimetto alle decisioni dell'Assemblea: vediamo se ho convinto qualcuno sulla necessità di intervenire in questo settore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, la sinistra, anche con qualche ragione, ha fatto contestazioni e manifestazioni - l'abbiamo fatto anche noi da destra - sul problema di alcune categorie, e specialmente dei giovani, che arrivati alla terza età si ritroveranno senza pensione o con pensioni da fame. Far fronte al disagio sociale di migliaia e migliaia di persone che non hanno i contributi per una pensione avrà per lo Stato un costo moltiplicato per dieci! Lo Stato non è oggi, non è il Governo di questa mattina: lo Stato è una continuità negli anni, indipendentemente dalle maggioranze politiche. Se dobbiamo pensare, onorevole rappresentante del Governo, in termini di Stato, il suo ragionamento non sta in piedi, perché lo Stato domani per far fronte a chi non avrà un minimo di pensione dignitosa dovrà spendere dieci volte tanto.
In questo caso non parliamo di milioni di persone, bensì di numeri ridotti. Credo che nei prossimi mesi dovremo discutere del precariato, e di come far fronte in termini di garanzia sociale ai periodi nei quali i giovani non hanno i versamenti dei contributi. Questa è la linea che la sinistra ha inserito anche nel suo programma: andatevi a rileggere il vostro programma dell'Ulivo, e vi troverete questo: non è possibile che in piazza e in televisione dite una cosa, e poi come i ladri di Pisa in Parlamento votate contro i giovani, per il precariato e il disagio sociale della terzaPag. 45età! Questa è verità (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)! Andate a leggere il vostro programma e vi troverete l'impegno a far fronte a tale drammatico problema.
La collega ha presentato una proposta emendativa che non riguarda milioni di persone, ma riguarda persone che, in uno Stato claudicante, si consente di far lavorare solo per il bisogno e poi vengono mandate a casa. Dieci giorni, dodici giorni, i fine settimana! Queste persone, che vanno a lavorare anche per il loro bisogno, non possiamo sfruttarle da giovani e poi abbandonarle da vecchie! Ecco quindi cosa si chiede con la proposta in esame. Quanto costa il contributo volontario allo Stato? Sono cifre irrisorie! Se trovi un povero disgraziato che lavora dieci giorni al mese e da quei pochi guadagni fa uscire anche la rata per pagarsi da solo la copertura degli oneri sociali per il periodo in cui non lavora, ma come fa la politica, il Parlamento, che si deve vergognare per i suoi sperperi, che mantiene in piedi le province, mantiene in piedi le comunità montane, che moltiplica i consigli di amministrazione, che ha un Governo di oltre cento membri (Dai banchi del gruppo di Alleanza Nazionale si grida: Vergogna! Vergogna!) ad avere questa determinazione, questo coraggio di vili che attaccano solo i più disperati? Vergognatevi! Voi dovevate presentare questa proposta!
Ritengo che anche a sinistra non tutti siano ipocriti, che ci sia anche qualcuno che vuole che ci sia coerenza tra ciò che dice in televisione e ciò che fa in Parlamento.
Dal momento che ritengo che la sinistra non potrebbe difendere un simile argomento nelle assemblee con i giovani, invito ad una riflessione, affinché l'emendamento venga accantonato e la Commissione e il Governo lo riesaminino. Dove siete, capigruppo della maggioranza? Non vi potete nascondere, onorevole Quartiani, o venire sul banco della Presidenza quando non riuscite a raggiungere il numero legale! Oggi, invece, lei sta zitto, pur rappresentando un partito che ha grandi tradizioni...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la prego di concludere.
TEODORO BUONTEMPO. Concludo, signor Presidente. Anche il Presidente dell'Assemblea è persona che ha una grande tradizione di lotta politica. Mi pare dunque assurdo che il Parlamento, con tanto cinismo e direi anche con tanto menefreghismo, sbatta la porta in faccia a chi riscuote poco, lavora tanto, lavora in modo provvisorio, e chiede solo di pagarsi i contributi: mi pare assurdo dire di no a costoro. Annuncio dunque il mio voto favorevole sull'emendamento Carlucci 25.51, ed invito la Camera a un ripensamento o a punire tanta arroganza e tanta incoerenza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Acerbo. Ne ha facoltà.
MAURIZIO ACERBO. Signor Presidente, invito la presentatrice dell'emendamento a trasformarlo in un ordine del giorno, poiché ritengo che il tema posto sia sacrosanto: fra l'altro, esso è presente nel programma dell'Unione. Devo dire al riguardo al Governo, che sosteniamo, che sarebbe ora che provvedimenti organici per superare il precariato - a partire dagli intermittenti dello spettacolo, che in questi anni sono stati tra i protagonisti delle lotte dei precari - vengano presentati dal Governo dell'Unione. Nel frattempo, invito la collega Carlucci ed il collega Buontempo - che mi fa piacere attacchino il precariato in maniera così veemente e siano tanto preoccupati per gli effetti che il sistema pensionistico fondato sul metodo contributivo ha sulle giovani generazioni precarie - a presentare un ordine del giorno, che consenta a tutto il Parlamento di confluire su questo punto (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)...
ELISABETTA GARDINI. Vergogna!
MAURIZIO ACERBO. ...e a non cercare di alzare una bandierina, poiché quandoPag. 46siete stati al Governo, nulla avete fatto per i precari di questo Paese!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Benedetti Valentini, al quale ricordo che ha a disposizione un minuto. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, non liquiderei in un solo minuto un argomento così serio. Mi limiterò dunque semplicemente a dire che bene hanno fatto l'onorevole Carlucci e, con forte calore, il collega Buontempo, a richiamare la nostra attenzione su questo problema, che è uno di quelli che ci hanno affaticato ed appassionato nel corso della passata legislatura, vale a dire il problema del ricongiungimento contributivo.
È di tutta evidenza che non sarà questa la sede nella quale questo formidabile problema sociale potrà essere affrontato. Debbo dolermi del fatto che, ad ormai un anno dall'inizio di una legislatura con al Governo forze di sinistra, la questione ancora non sia stata aggredita con la decisione che essa merita.
Auspico pertanto l' accantonamento dell'emendamento Carlucci 25.51, per poter analizzare con maggiore attenzione un'ipotesi normativa che apra a porta ad una soluzione organica, o, perlomeno, che sia elaborato un ordine del giorno che non sia né acqua calda né tiepida, ma costituisca un impegno reale del Governo ad affrontare in particolare il problema del ricongiungimento contributivo per questo tipo di lavoratori. Ciò comporta oneri - lo dobbiamo dire se non vogliamo essere demagoghi - ma sono oneri socialmente sacrosanti da sostenere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fasolino. Ne ha facoltà.
GAETANO FASOLINO. Signor Presidente, a me pare che, come al solito, la sinistra predica bene ma razzola male. La collega Carlucci ha posto un problema di giustizia e di equità: i lavoratori dello spettacolo non possono essere penalizzati rispetto ad altri precari e rispetto ai lavoratori autonomi.
La proposta che vorrei fare, poiché qui si vede la tenuta dell'essere a favore dei poveri, degli indigenti e dei più deboli, è di invitare la collega Carlucci ad accettare un rinvio a domani della discussione sull'argomento, di modo che si possa trovare quel minimo di copertura finanziaria che renda approvabile l'emendamento.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GAETANO FASOLINO. Presentare un ordine del giorno significa prenderci in giro, perché nella mia storia di parlamentare non ho mai visto un Governo che abbia, nella pratica, messo in opera le conseguenze derivanti da un ordine del giorno. Questo è, quindi, l'invito che rivolgo al Presidente ed alla maggioranza.
PRESIDENTE. Comunico che il gruppo di Alleanza Nazionale ha esaurito il tempo per la discussione e che il Presidente della Camera, da me interpellato, ha concesso tempi aggiuntivi per un terzo ulteriore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rositani. Ne ha facoltà.
GUGLIELMO ROSITANI. Signor Presidente, intervengo per chiedere di apporre la mia firma all'emendamento Carlucci 25.51 e per dire al collega di Rifondazione Comunista che il centrodestra sui precari ha fatto tantissimo, mentre ancora stiamo aspettando di vedere all'opera il centrosinistra (Una voce dai banchi del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea: La legge n. 30!)
ELISABETTA GARDINI. Vergogna!
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia!
GUGLIELMO ROSITANI. Per quanto riguarda i lavoratori dello spettacolo, vogliamo mettervi alla prova. Questa è l'occasione per dimostrare che voi siete veramente contro il precariato e a favore deiPag. 47lavoratori: votate a favore dell'emendamento Carlucci 25.51 (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, la ringrazio della possibilità di interloquire, perché non vi è alcun dubbio che qualche accento propagandistico è molto forte... (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale). Ma colleghi, stiamo ragionando!
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, lasciate discutere.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Vorrei fare una proposta (Una voce dai banchi del centrodestra: Vergogna!). No, non mi vergogno, mi dispiace, vergognati tu!
La proposta è di affrontare questo tema con un ordine del giorno, e quindi chiedo il ritiro dell'emendamento Carlucci 25.51 al nostro esame.
Come ho cercato di dire, infatti, se si vuole affrontare sul serio il tema del precariato che certo - ha ragione l'onorevole Carlucci - esiste, occorre guardare la complessità dei meccanismi di ricongiunzione che riguardano l'INPS e l'ENPALS, come è scritto nell'emendamento in discussione.
Conseguentemente, se si vuole affrontare il problema bisogna coinvolgere il Ministero del lavoro, per la complessità e le difficoltà che esso presenta. La sede attuale è, oggettivamente, inappropriata, perché il titolo del disegno di legge in esame recita la tutela del cittadino consumatore nei processi di liberalizzazione. L'emendamento Carlucci 25.51 è stato agganciato all'articolo 25, il quale prevede la facoltà per le imprese dello spettacolo di costituirsi come imprese: prevede, cioè, agevolazioni per le imprese, ma non, obiettivamente, di intervenire sui complessi meccanismi del mercato del lavoro.
Se vogliamo essere rigorosi, dobbiamo affrontare la questione in questo modo, con un impegno serio! Anzi, esorto la Commissione lavoro - se mi posso permettere - a svolgere un approfondimento sulle reali dimensioni del precariato nel mondo dello spettacolo. Se, altrimenti, vogliamo - diciamo così - un qualche gallone, allora poniamo ai voti l'emendamento!
Mi permetto di suggerire una via che va nel senso di quanto indicato dall'onorevole Carlucci, e cioè risolvere effettivamente il problema, che non è stato risolto negli anni precedenti (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia).
Se si vuole procedere in altro modo è evidente che il Governo conferma il parere contrario per le ragioni già esposte: la copertura finanziaria, il rapporto con il Ministero del lavoro, gli approfondimenti effettivi su cosa significhi per gli istituti di previdenza la modalità di contribuzione volontaria (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, invito la Presidenza a valutare la possibilità di votare o meno l'emendamento in esame tenendo conto che noi deputati - anche l'onorevole Montecchi - abbiamo il diritto di riscattare i contributi non versati per fine legislatura.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, non si tratta di un richiamo al Regolamento. È un intervento di merito che può sostenere...
TEODORO BUONTEMPO. Vi è un conflitto di interessi tra chi può riscattare per proprio conto gli anni di legislatura decaduti, mentre non possono fare altrettanto i lavoratori del circo.
Pag. 48PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Provera. Ne ha facoltà.
MARILDE PROVERA. Signor Presidente, purtroppo devo rilevare che una questione estremamente seria come quella dei lavoratori precari abbia assunto delle forme di pura propaganda da parte di chi ha creato il precariato con la legge n. 30 del 2003 (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia ).
Si tratta di una propaganda inutile nel momento in cui la proposta emendativa non viene trasformata in un ordine del giorno, che avrebbe tutto il nostro consenso, perché aprirebbe la strada ad una ridiscussione per tutti i lavoratori precari.
Invece viene strumentalizzata in questo modo, sapendo che non dispone di copertura finanziaria, che non è oggetto del disegno di legge in esame, che perciò è un argomento estraneo al tema in discussione. È evidente che si tratta di una proposta strumentale presentata al solo fine di essere respinta, in modo da realizzare una propaganda populista - come anche adesso l'onorevole Buontempo faceva - senza conseguire alcun risultato se non quello appunto della mera propaganda.
Per queste ragioni, la proposta emendativa deve essere respinta; invece, essa avrà tutto il nostro consenso se presentata come ordine del giorno, al fine di iniziare una discussione seria ed efficace (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Salerno. Ne ha facoltà.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma all'emendamento Carlucci 25.51. Vorrei ricordare che il Governo di centrodestra ha diminuito dal 2001 al 2006 la disoccupazione dal 12 al 7,8 per cento, mentre la sinistra continua ad umiliare i lavoratori e il lavoro. Vi dovete vergognare (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pagliarini. Ne ha facoltà.
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, penso che lo spettacolo a cui stiamo assistendo in quest'aula si svolga sulla pelle di milioni di persone che vivono il dramma della precarietà, che non possono progettare un futuro, che non possono compiere le faccende quotidiane della vita.
Se sta a cuore il precariato non si può discutere in questo modo. È stata presentata una proposta emendativa contenuta in un provvedimento con oggetto diverso. È stata offerta la disponibilità a presentare un ordine del giorno che impegna il Governo e che può essere assunto da tutto il Parlamento; ritengo che questa sia la strada da imboccare.
Infatti, l'insistenza a presentare l'emendamento è dovuta al fatto che si vuole speculare sulle persone e sulle loro condizioni materiali. La Commissione lavoro è impegnata da un anno in un'indagine conoscitiva sulla dimensione del fenomeno della precarietà nel lavoro. Si tratta di un dramma sociale - lo ripeto - e le cause sono chiare: i primi elementi evidenziati dall'indagine dimostrano che la principale causa della precarietà è per l'appunto la legge n. 30 che avete voluto fortemente.
Quindi siamo dinanzi ad una sfida che lanciamo. Se vogliamo risolvere questo problema, lo possiamo fare attraverso la presentazione di un ordine del giorno, ma non certo con una proposta emendativa strumentale che si limita a trattare i problemi di una parte dei lavoratori precari mentre non affronta complessivamente il tema del precariato, argomento che riguarda non solo i lavoratori dello spettacolo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.
NICOLA BONO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che si stiano enfatizzando da parte del Governo le conseguenze finanziarie che in effetti sonoPag. 49estremamente contenute. Probabilmente sfugge ai più il fatto che nella proposta emendativa dell'onorevole Carlucci, che desidero sottoscrivere, si prevede la possibilità del versamento volontario e la conseguente ricongiunzione, una volta ricostituita la posizione previdenziale, riservati a soggetti che non raggiungono le 120 giornate di lavoro.
Si tratta quindi di un fatto virtuoso, che ragionevolmente si rivolge nella direzione degli interessi dei lavoratori al fine di rendere equilibrato il sistema.
Semmai mi chiedo (ero sceso verso il banco del Comitato dei nove per capire meglio tale passaggio) che cosa c'entri il trasferimento delle competenze, in riferimento allo spettacolo viaggiante ed ai circhi, dal Ministero per i beni e le attività culturali al Ministero per lo sviluppo economico.
Su questo si dovrebbe svolgere una riflessione perché il riconoscimento di impresa...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
NICOLA BONO. ...non fa venir meno la natura dell'attività, la quale è, precipuamente, di carattere artistico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nespoli. Ne ha facoltà.
VINCENZO NESPOLI. Signor Presidente, credo che il Governo non abbia dato risposta al quesito posto dal collega Benedetti Valentini. Noi abbiamo chiesto, anzi il collega Benedetti Valentini ha chiesto, la disponibilità del Governo su un ordine del giorno articolato ma il sottosegretario Montecchi non ha fornito alcuna risposta.
Sembra strano che, da una parte, i colleghi della sinistra contestino la cosiddetta legge Biagi e, dall'altra, sui giornali il Governo plauda all'indicazione dell'Unione europea che difende tale legge.
Mettetevi d'accordo! Così come vi dovete mettere d'accordo sul fatto che prima eravate disponibili a votare nel merito un ordine del giorno e poi sostenete di non votare l'emendamento perché ciò sarebbe un atto di sfiducia nei confronti del Governo.
Vorremmo che chi grida alla demagogia fosse più corretto con se stesso. Non mi sembra che, da questo punto di vista, lo spettacolo che sta dando la maggioranza in quest'aula sia un esempio di coerenza e di correttezza. Innanzitutto, gradiremmo che il Governo ci dicesse se vi è il suo assenso rispetto all'ordine del giorno perché le parole proferite dal sottosegretario Montecchi in precedenza sono state categoriche. Ha detto: «non siamo disponibili, ripresentato in qualsiasi formula, a dare il consenso del Governo». Vorremmo che si facesse chiarezza!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Patarino. Ne ha facoltà.
CARMINE SANTO PATARINO. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento della collega Carlucci e per respingere le provocazioni della sinistra perché è risaputo che la sinistra non ha alcuna intenzione di risolvere il problema del precariato perché proprio grazie ad esso trova le sue fortune elettorali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, vorrei precisare innanzitutto che, se non ricordo male, la legge n. 30 del 2003 è la cosiddetta legge Biagi. Si tratta, pertanto, di una legge proveniente sicuramente da un tipo di cultura che non può essere disconosciuta da nessuna parte politica dell'Assemblea.
Preciso che il precariato derivante da tale legge è stato reso necessario dal fatto che le interpretazioni giurisprudenziali, relative all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, facevano sì che, nella sostanza, un atto di assunzione fosse più duraturo di un matrimonio e, in ogni caso, non era previsto un atto di divorzio.Pag. 50
Volevo ulteriormente precisare che in un anno di legislatura una legge può essere approvata e allora, se così è, perché non avete abrogato la legge Biagi? Che cosa ci state a fare? Siete contro il precariato, dunque abrogate tale legge! In un anno di tempo avreste dovuto farlo. O forse non lo fate perché siete contraddittori con voi stessi.
Ritengo, inoltre, che l'ordine del giorno non serva assolutamente a nulla perché ne abbiamo visti a centinaia e a migliaia e, una volta approvati, il Governo si guarda bene dal risolvere tali questioni. È certo, in ogni caso, che il problema del precariato deve essere visto in modo complessivo e globale, ma è altrettanto certo che, al momento presente, prevedere la possibilità di una contribuzione specifica non comporta, signor sottosegretario, alcun aggravio di spese, per un motivo estremamente semplice. Se, in effetti, i lavoratori ai quali mancano alcune giornate di lavoro le avessero avute, ora avrebbero la contribuzione e questa avrebbe potuto portare ad una pensione dignitosa.
Per tali motivi, chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento Carlucci 25.51, dichiarando che lo voterò in piena scienza e coscienza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero svolgere due brevi considerazioni. Innanzitutto, mi sorprende il richiamo del rappresentante del Governo all'estraneità della materia dal tema in discussione. Questo Governo da un anno ci ha insegnato come si può inserire tutto e il contrario di tutto, spesso peraltro in decreti-legge. Questo appello, quindi, lo lasciamo cadere nel ridicolo, come merita.
Voglio fare, invece, un'altra riflessione sui colleghi della sinistra radicale che accusano il centrodestra e la cosiddetta legge Biagi di aver prodotto precariato in questa nazione. Si può condividere o meno il tema introdotto dalla legge Biagi - ci mancherebbe altro! - ma bisogna avere l'onestà di ricordare che è il «pacchetto Treu» ad aver introdotto in Italia i co.co.co. e il lavoro precario. Biagi ha cercato di regolarlo, magari per voi male, ma almeno ha cercato di dare dignità a quei lavoratori, cosa che un Governo di centrosinistra non aveva fatto (Applausi del deputato Buontempo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Formisano. Ne ha facoltà.
ANNA TERESA FORMISANO. Signor Presidente, intervengo per apporre la mia firma all'emendamento della collega Carlucci e per fare due considerazioni molto veloci. Avrei capito la posizione del Governo qualora ci fosse stato, quanto meno, un aggravio di spesa con l'emendamento in esame. Ma visto che questo non c'è, non si capisce la ratio del diniego alla proposta.
Onorevoli colleghi, approfitto di questa occasione per ricordare un vecchio adagio politico che dice «un ordine del giorno non si nega a nessuno». Ma se questo Governo non mantiene gli impegni sugli emendamenti approvati dall'Assemblea - e potrei citare esempi concreti - figuriamoci su un ordine del giorno!
Mi rivolgo al sottosegretario Bubbico per rammentare a lui e soprattutto al Ministro Bersani che nella legge finanziaria dello scorso anno è stato approvato un mio emendamento che prevedeva l'abbattimento delle barriere architettoniche negli esercizi pubblici. Il Governo si era impegnato ad emanare, entro i primi di aprile, un regolamento. Siamo ai primi di giugno e non è stato emanato alcun regolamento, nonostante gli stanziamenti previsti nella legge finanziaria. Figuriamoci se siamo d'accordo ad essere presi in giro con un ordine del giorno, se neppure gli emendamenti approvati nella legge finanziaria vengono onorati (Applausi del deputato Buontempo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Incostante. Ne ha facoltà.
Pag. 51
MARIA FORTUNA INCOSTANTE. Signor Presidente, mi rivolgo all'Assemblea e all'onorevole Carlucci nel tentativo di catturare la sua attenzione, ma anche la sua saggezza. Mi sembra che abbia posto una questione che è stata approvata da tanti colleghi. Credo che il Governo, alla domanda che hanno posto gli onorevoli Benedetti Valentini e Nespoli, abbia in qualche modo risposto. Mi pare di aver capito che il Governo sia disponibile ad accogliere un ordine del giorno, anche articolato, che possa essere cogente.
Pertanto, inviterei l'onorevole Carlucci, siccome si tratta di una questione che sta a cuore a tutti, di ritirare questo emendamento e di presentare, magari anche con qualche componente della Commissione lavoro - qualora lo riterrà opportuno -, un ordine del giorno cogente. Credo che il Governo e tutta l'Assemblea saranno sensibili a tale questione. Il gruppo dell'Ulivo le può già annunciare, naturalmente in questi termini, il suo voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Carlucci. Ne ha facoltà.
GABRIELLA CARLUCCI. Vista la delicatezza della materia e poiché non si potrà votare l'articolo 25, perché l'emendamento Folena 25.3 è stato accantonato, chiedo nuovamente di prendere una pausa di riflessione e di accantonare questo emendamento. Si è compreso che sussiste un'adesione e, in effetti, la copertura finanziaria non è poi così rilevante.
A mio giudizio, poiché non si può votare l'articolo in questo momento, è opportuno accantonare l'emendamento. Anche nella mia piccola esperienza parlamentare, posso rilevare che nessun ordine del giorno è stato mai preso in considerazione. Sono parlamentare dal 2001, ne ho presentati e visti approvare tanti, ma pochi hanno avuto seguito.
Credo che l'ordine del giorno sia una bella presa in giro, quindi preferisco eventualmente far votare l'emendamento che ho presentato, ma non prendere in giro i lavoratori dello spettacolo che ci stanno ascoltando. Poiché, lo ripeto, non si può votare l'articolo 25, chiedo nuovamente di accantonare anche questo emendamento (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore conferma l'opinione contraria all'accantonamento della Commissione.
Considerato che la questione è controversa ed è stata formalizzata una richiesta di accantonamento, si procederà alla votazione della proposta di accantonamento, dopo avere dato la parola ad un oratore a favore e ad uno contro, ove ciò venga richiesto.
GABRIELLA CARLUCCI. Chiedo di parlare a favore.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GABRIELLA CARLUCCI. Signor Presidente, ribadisco di essere favorevole all'accantonamento perché la questione è delicata, non c'è urgenza perché l'articolo 25 non si può non votare e, così come è stato accantonato un altro emendamento, lo stesso si può fare anche per quello da me presentato, sul quale invito l'Assemblea ad un'ulteriore riflessione.
PRESIDENTE. Nessuno chiedendo di parlare contro, pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta, avanzata dall'onorevole Carlucci, di accantonare l'esame dell'emendamento 25.51.
(È respinta).
La Camera respinge per 26 voti di differenza (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Carlucci 25.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 446
Astenuti 4
Maggioranza 224
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 235).
Prendo atto che il deputato Airaghi ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore.
Ricordo che l'esame dell'emendamento Folena 25.3 è stato accantonato e, conseguentemente, deve essere accantonata la votazione dell'articolo 25.
Passiamo agli identici articoli aggiuntivi Tomaselli 25.053 e Fava 25.056.
Prendo atto che l'onorevole Tomaselli accede all'invito al ritiro formulato dal relatore, mentre l'onorevole Fava insiste per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fava 25.056, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Mi dispiace, onorevole Buontempo, ma ho già indetto la votazione. Le darò la parola dopo se possibile.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 452
Votanti 451
Astenuti 1
Maggioranza 226
Hanno votato sì 210
Hanno votato no 241).
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, di solito lei è molto corretto ma, come hanno visto i colleghi, avevo alzato la mano molto prima; comunque, non voglio far perdere tempo, avrei potuto fare un richiamo al Regolamento ma poteva sembrare ostruzionismo.
Onorevole Presidente, anche come deputato segretario, non di turno, le segnalo che vi sono molti colleghi che votano doppio, se non triplo; la pregherei di far ritirare le tessere dai banchi dove vi sono le tessere inserite e di disporre che i colleghi segretari di Presidenza procedano ad una verifica perché anche nella votazione precedente - glielo posso assicurare e me ne assumo, ovviamente, la responsabilità - vi sono state irregolarità. Se lei prende visione della striscia dei voti, si rende conto di quanti colleghi hanno votato per i deputati assenti. Dunque una verifica, in tal caso, fa parte delle regole dell'Assemblea, fermo restando che lei disporrà nel modo che ritiene più opportuno.
PRESIDENTE. Il collega Buontempo pone una questione assolutamente legittima e giusta; ognuno deve votare per sé, in ogni caso la Presidenza invita i deputati segretari a procedere al controllo delle tessere di votazione sull'intero emiciclo (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Trepiccione 25.021.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIUSEPPE TREPICCIONE. Signor Presidente, non ho capito la valutazione fatta sia dal relatore sia dal Governo sulla mia proposta emendativa che ha semplicemente lo scopo di introdurre il seguente concetto: la copia per uso personale di un prodotto intellettuale non può essere perseguita, sia perché ciò produrrebbe limitazione alla diffusione di conoscenze e di sapere all'interno della società, sia perché nel prezzo di vendita finale di un prodotto intellettuale - tra l'altro, sempre più caro - è già ampiamente conteggiata la possibilitàPag. 53di una sua riproduzione non per fini di lucro.
All'affermazione commerciale di un'opera intellettuale, del resto, giova che la sua circolazione sia la più vasta possibile. Non è un caso che, ad esempio nel campo del software, le maggiori aziende abbiano, per anni, perseguito una politica di incentivazione delle copie non originali al fine di conquistare, con i loro prodotti, posizioni dominanti sul mercato. La stessa società Microsoft, del resto, è finita nel mirino dell'Antitrust americano proprio per aver adottato una tale politica.
Non bisogna dimenticare, tra l'altro, la recente sentenza della Corte di cassazione che ha assolto due studenti universitari dal reato di aver abusivamente duplicato alcune opere di diversa natura. La Corte ha stabilito che i due ragazzi utilizzavano le copie senza fini di lucro, quindi li ha assolti riconoscendo l'utilizzo personale delle stesse.
Non capisco perché, su questo tema, un Governo di centrosinistra, per agevolare anche il settore delle fotocopie e delle xerocopie, non persegua una logica di maggior liberalizzazione.
Per spirito di coalizione, ovviamente, accolgo l'invito al ritiro, con la speranza, però, che il Governo possa affrontare tale tema, molto sentito dai giovani.
GIOVANNI FAVA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, avevo chiesto la parola prima di conoscere le intenzioni del collega Trepiccione, perché avrei voluto aggiungere la mia firma alla sua proposta emendativa. Poiché è stata ritirata, la sottoscrivo e chiedo che venga posta in votazione.
PRESIDENTE. La deve sottoscrivere il presidente del suo gruppo.
GIOVANNI FAVA. Presidente, la sottoscrivo anche a nome dell'onorevole Maroni.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Folena. Ne ha facoltà.
PIETRO FOLENA. Signor Presidente, voglio sottoscrivere tale articolo aggiuntivo perché penso che il problema sollevato dal collega Trepiccione sia enorme e molto sottovalutato nel corso di questi anni, per responsabilità di tutti.
Oramai la pratica, soprattutto nel mondo giovanile, del cosiddetto peer to peer, dello scaricare musica o file per uso personale, è estremamente diffusa. L'idea di poter affrontare la domanda di cultura e di libertà con gli strumenti penali, a mio avviso, è assolutamente irrazionale e sbagliata.
Certamente, auspico che il tema del diritto di autore, di cui la nostra Commissione si occupa e su cui abbiamo annunciato di volere aprire un tavolo di discussione che possa coinvolgere tutte le forze, possa essere affrontato in modo più largo e più diffuso. Tuttavia, il modo in cui è formulato l'articolo aggiuntivo in esame è convincente e rappresenterebbe un primo e importante segnale rispetto ai problemi ricordati.
La Corte di cassazione, qualche mese fa, è intervenuta, con una sentenza molto importante, nei confronti di alcuni ragazzi che, tuttavia, avevano agito prima dell'approvazione del cosiddetto decreto Urbani. Penso che intervenire oggi permetta di dare un segnale univoco in quanto la giurisprudenza, in tale campo, distingue nettamente tra l'uso personale, che non può essere penalizzato e criminalizzato, ed, invece, l'uso a fini di lucro, che nasconde pirateria o riproduzione di file per commercio abusivo e illegale e che, di conseguenza, deve essere giustamente perseguito.
Per tali ragioni sottoscrivo l'articolo aggiuntivo Trepiccione 25.021.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Bue. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BUE. Signor Presidente, vorrei pacatamente sottolineare alcunePag. 54contraddizioni nel processo di approvazione delle proposte emendative e degli articoli del provvedimento legislativo. Si è giustamente osservato che si tratta di un provvedimento onnivoro - comprensivo, cioè, di un insieme di materie e di discipline - che interviene in molteplici ministeri, come del resto era avvenuto con la «lenzuolata» precedente del Ministro Bersani, coerentemente con l'identità che egli stesso si era dato.
Si era intervenuti, a mio giudizio, abusivamente, per riformare la riforma Moratti della scuola. In questo caso, con l'articolo 25, si interveniva altrettanto abusivamente per riformare il Ministero per i beni e le attività culturali ed attribuire nuove responsabilità al Ministero dello sviluppo economico. Dico «si interveniva», perché l'articolo 25, così come è stato proposto alla Camera, è stato modificato dalla maggioranza con un emendamento che ha riportato le cose al punto di partenza: cioè quel settore del Ministero per i beni e le attività culturali - ne parlavo prima con il sottosegretario, onorevole Montecchi -, che era stato espunto dal Ministero per essere aggiunto ad altro Ministero, è stato ripristinato.
Adesso - questa è una premessa, onorevole Montecchi - con una proposta emendativa ritirata su proposta del relatore, si aggiunge ulteriore carne al fuoco, perché si interviene non solo nella dimensione del Ministero per i beni e le attività culturali, ma in particolare in quella cinematografica del FUS.
Vi è, però, una contraddizione profonda: da un lato, è la maggioranza che ripristina una legge modificata dalla stessa maggioranza con l'articolo 25, dall'altro, un esponente della maggioranza preannunzia la presentazione di una proposta emendativa, che poi ritira, al quale si associano, pure essendo stato lo stesso ritirato, altri esponenti, come il presidente della Commissione cultura Folena, membro della stessa maggioranza.
Siamo di fronte ad una situazione piuttosto confusa; pertanto, vorremmo capire quale sia l'opinione della maggioranza anche su tale argomento: se l'articolo aggiuntivo è ritirato, non vale la pena continuare a discutere se appoggiarlo o meno; se, invece, lo stesso non è ritirato, chiediamo che sia posto in votazione.
PRESIDENTE. Per la precisione, l'articolo aggiuntivo Trepiccione 25.021 è stato ritirato, ma è stato fatto proprio dal gruppo della Lega Nord.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, il relatore aveva invitato l'onorevole Trepiccione a ritirare il suo articolo aggiuntivo 25.021 perché, come ha ricordato il presidente Folena, si tratta di una materia caratterizzata da una complessità ed una trasversalità enormi. Vi sono anche approcci culturali diversi rispetto al modo con il quale i comportamenti giovanili si esprimono: vi è una effettiva libertà.
L'articolo aggiuntivo Trepiccione propone sostanzialmente di depenalizzare la riproduzione di software. Vi sono anche molte altre questioni da analizzare.
Considerato che la proposta emendativa è stata fatta propria da un gruppo parlamentare e che il presidente Folena ha dichiarato di sottoscriverla, credo sia opportuno chiedere al relatore se sia disponibile ad accantonarla, perché vorremmo svolgere una verifica con i diversi ministeri competenti per fornire una risposta più precisa ed articolata: siamo di fronte ad una problematica molto complessa che ci auguriamo di risolvere, in particolare per quanto riguarda il rapporto con il Ministero della giustizia, al quale dovremmo chiedere informazioni precise.
PRESIDENTE. Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, proporrei l'accantonamento per verificare una formulazione che possa otPag. 55tenere il parere favorevole dell'Assemblea (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Sta bene. L'emendamento Trepiccione 25.021 deve intendersi accantonato.
GIANPAOLO DOZZO. Non si tratta dell'articolo aggiuntivo Trepiccione, ma Fava. L'articolo aggiuntivo 25.021 è stato fatto proprio dalla Lega Nord Padania. Di solito, si chiede ai presentatori dell'emendamento se accantonarlo.
PRESIDENTE. È stato proposto un accantonamento dell'articolo aggiuntivo dal relatore e dal Governo e spetta alla Presidenza decidere in merito. Ho già precisato in precedenza che non si tratta più dell'articolo aggiuntivo Trepiccione 25.021, poiché lo stesso è stato fatto proprio dal gruppo della Lega Nord Padania. L'articolo aggiuntivo deve intendersi accantonato.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Ferdinando Benito Pignataro 25.0200.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, le motivazioni per cui ci è stato chiesto di ritirare l'articolo aggiuntivo in esame sono fondamentalmente due: la prima è il contrasto con le normative regionali, che secondo noi era sicuramente superabile, nel senso che una modifica del testo del nostro articolo aggiuntivo avrebbe potuto evitare il contrasto con le normative regionali. L'altra, invece, che riteniamo più pregnante, riguarda sia la copertura dei costi, sia il fatto che al Senato è stata calendarizzata una riforma complessiva e più organica del cinema. Quest'ultima motivazione, piuttosto che la prima, che era superabile, ci induce a ritirare l'articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Della Vedova 25.0202.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, vorrei invitare il relatore ed il Governo, ed anche i colleghi, ad una breve riflessione sull'articolo aggiuntivo in esame. So che la ragione per cui si chiede il ritiro della mia proposta emendativa è che nel frattempo al Senato sta per iniziare l'esame di un disegno di legge di riorganizzazione complessiva del settore dello spettacolo e del cinema, ma questo articolo aggiuntivo propone una misura che vive di per sé.
Ho sotto gli occhi una segnalazione dell'Antitrust pervenuta alla Camera il 29 maggio, che evidenzia la necessità, nell'interesse dei consumatori, di rimuovere i vincoli all'apertura di nuove multisale cinematografiche. La proposta emendativa in esame introduce una norma cornice che costringe le regioni, che sono sovrane nella decisione su questi temi, a non opporre vincoli all'apertura di multisale.
L'Antitrust segnala come questa sia una misura a favore del consumo, in particolare giovanile, di cinema, perché i giovani, soprattutto quelli che non vivono in centro, usufruiscono del cinema nei grossi complessi commerciali e nelle multisale.
Chiedo, quindi, al relatore ed al Governo il motivo per cui è stato formulato un invito al ritiro. Lo ripeto, è una richiesta che l'Antitrust ha reiterato appena 15 giorni fa. Si tratta di consentire nuovi investimenti e nuova occupazione nel settore, nonché nuove occasioni di fruizione delle proiezioni cinematografiche, in particolare nelle aree periferiche delle grandi città, a vantaggio dei consumatori e, segnatamente, del pubblico giovanile che non può permettersi di recarsi nei cinema del centro.
Dobbiamo ampliare l'offerta e mi rivolgo anche al presidente Folena. Credo che questa misura sia doverosa per potenziare l'offerta cinematografica, nel rispettoPag. 56della concorrenza e nell'interesse dei cittadini.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Onorevole Della Vedova, come lei senz'altro sa, la materia è demandata completamente alle competenze regionali. Tuttavia, tale competenza non è stata esercitata in tutti i casi, cioè non sono state approvate leggi regionali in materia in tutte le regioni.
Conosciamo le esortazioni dell'Antitrust, ma il tema che poniamo è il seguente: una modificazione del regime normativo, di fronte ad una materia già demandata alle regioni, va prima negozialmente concordata con le regioni stesse.
La nostra contrarietà non è sugli obiettivi che sono dichiarati: vi sono all'attivo, nell'anno corrente, numerosissime nostre sollecitazioni affinché le regioni ottemperino alla responsabilità normativa loro attribuita. Pertanto, la ragione non è di contrasto o di merito, attiene al modo migliore con il quale evitare conflitti interistituzionali assolutamente inutili rispetto alla realizzazione degli obiettivi che lei dichiara di condividere, anche avendo formulato la presente proposta emendativa.
PRESIDENTE. Onorevole Della Vedova?
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, il Governo reitera la richiesta di ritiro?
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Sì, onorevole Della Vedova.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Onorevole sottosegretario, non credo che la presente proposta emendativa debba essere ritirata. L'Autorità avverte la necessità di emanare norme cornice che non pregiudichino la possibilità delle regioni di legiferare, ma ciò vale esattamente per tutti i provvedimenti contenuti, relativamente alle attività commerciali, nel cosiddetto decreto Bersani-Visco dell'estate scorsa: quello è un problema che giustamente non vi siete posti.
Sulle altre attività commerciali vige esattamente, in modo identico, la sovranità regionale; eppure avete scelto di prevedere una norma cornice per rimuovere i vincoli e definire alcuni paletti, diciamo così, entro i quali le regioni dovessero muoversi.
Pertanto, chiedo al Governo, al relatore e al Presidente Folena di considerare positivamente la presente proposta emendativa, considerato che ne viene condiviso l'obiettivo. Infatti, se non lo dovessimo votare, non avremo questo elemento di riforma e di liberalizzazione che anche l'Antitrust ci chiede.
Non siamo obbligati a fare ciò che chiede l'Antitrust, ma alla base di tutti questi provvedimenti, come «pezza d'appoggio», si individuano - autorevolmente e giustamente aggiungo - le segnalazioni dell'Antitrust: l'abbiamo fatto per le altre attività commerciali, lo facciamo per le pompe di benzina, non capisco perché dobbiamo fermarci di fronte alla sovranità regionale quando si discute di sale cinematografiche.
Pertanto, insisto per la votazione e chiedo a tutti colleghi che - come ha detto anche il sottosegretario - condividono la ragione e l'obiettivo di tale proposta emendativa di votare a favore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Della Vedova 25.0202, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 57
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 418
Votanti 397
Astenuti 21
Maggioranza 199
Hanno votato sì 172
Hanno votato no 225).
Prendo atto che il deputato Vichi non è riuscito a votare.
(Esame dell'articolo 26 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 26 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 10).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro degli emendamenti Caruso 26.200 e 26.201.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Caruso 26.200.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Burgio. Ne ha facoltà.
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, intervengo su entrambi gli emendamenti per dire che si tratta di proposte emendate che vanno in realtà a rafforzare una norma che condividiamo; per darle maggiore efficacia, noi chiediamo semplicemente che venga inserito un termine cronologico, un termine temporale e che venga prevista l'obbligatorietà della trascrizione - anche su supporto informatico - dell'albo pretorio. Francamente non comprendiamo l'invito al ritiro e chiediamo di votare a favore di entrambi gli emendamenti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caruso 26.200, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 410
Astenuti 20
Maggioranza 206
Hanno votato sì 158
Hanno votato no 252).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caruso 26.201, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 425
Votanti 393
Astenuti 32
Maggioranza 197
Hanno votato sì 70
Hanno votato no 323).
Prendo atto che i deputati Fiano e Sanga non sono riusciti a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 26.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 58
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 419
Astenuti 15
Maggioranza 210
Hanno votato sì 241
Hanno votato no 178).
Dovremmo ora passare all'esame dell'articolo 27.
ANDREA LULLI. Relatore. Signor Presidente, chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI. Relatore. Signor Presidente, propongo che l'articolo 27 e le relative proposte emendative vengano accantonati, come già segnalato.
PRESIDENTE. Le faccio presente che il parere contrario della Commissione V (Bilancio) è stato superato.
ANDREA LULLI. Relatore. Signor Presidente, insisto per l'accantonamento, perché si avverte la necessità di ulteriori valutazioni.
PRESIDENTE. Sta bene. Non essendovi obiezioni, l'esame dell'articolo 27 deve intendersi accantonato.
(Esame dell'articolo 28 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 28
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 11), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 28.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 432
Votanti 342
Astenuti 90
Maggioranza 172
Hanno votato sì 334
Hanno votato no 8).
(Esame dell'articolo 29 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 12), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 29.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 405
Votanti 301
Astenuti 104
Maggioranza 151
Hanno votato sì 298
Hanno votato no 3).
(Esame dell'articolo 30 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 30 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 13).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro dell'emendamento Acerbo 30.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
Pag. 59
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Acerbo 30.200.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MAURIZIO ACERBO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO ACERBO. Signor Presidente, vorrei richiamare l'attenzione di tutti i liberali presenti in questa Assemblea sull'articolo 30 che prevede l'obbligatorietà per tutte le imprese, per tutti i professionisti (entro un anno) e per tutti i lavoratori autonomi, compresi quelli di seconda generazione, di utilizzare la posta elettronica certificata, favorendo così una situazione di monopolio. È come se la Repubblica italiana imponesse ai nostri concittadini di inviare la posta solo mediante raccomandate e soprattutto di pagare il servizio a pochissimi operatori privati che sono in grado di farlo, perché è stato previsto con una norma precedente che è necessario avere un capitale sociale di un milione di euro per svolgere questo servizio.
Tutti gli internet provider (quelli che fanno vivere l'economia informatica in questo Paese) che avevano partecipato alla sperimentazione del Ministero sono state tagliati fuori. Con il nostro emendamento si prevede che - come avviene in tutte Europa - l'utilizzo di questa modalità di comunicazione sia facoltativo, perché non si può utilizzare un provvedimento sulle liberalizzazioni per andare contro le libertà dei cittadini e, soprattutto, di tanti lavoratori che hanno la disgrazia di avere la partita IVA.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, ho chiesto di parlare solo per aggiungere la mia firma all'emendamento Acerbo 30.200.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, chiedo anch'io di aggiungere la mia firma all'emendamento in esame. Inviterei, inoltre, il collega a ripetere le sue considerazioni nel momento in cui si discuterà della questione relativa all'uso degli strumenti elettronici di pagamento, perché tra gli aspetti, più o meno obbligatori, vi sarà anche quello di usare tali strumenti ai fini della tracciabilità. L'idea della facoltà, e non dell'obbligo, mi trova pertanto concorde.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mario Pepe. Ne ha facoltà.
MARIO PEPE. Signor Presidente, intervengo solo per chiedere di aggiungere la mia firma all'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, a titolo personale annuncio il mio voto favorevole sull'emendamento in esame. Aggiungo anche - il collega Della Vedova, anticipandomi, mi ha tolto le parole di bocca - che vi diamo appuntamento a quando lo «sceriffo contro la moneta» - sapete bene di chi parlo - insisterà per cancellare la possibilità che la moneta abbia praticamente corso legale, per imporre ai cittadini determinate forme onerose di pagamento alternative. In quel caso, voi sarete altrettanto liberali e voterete nel senso che anche il collega Della Vedova ha auspicato.
Detto questo, ed essendo sicuro della vostra risposta affermativa, ripeto, annuncio che voterò a favore del presente emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
Pag. 60
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, intervengo anch'io per apporre la mia firma all'emendamento in esame, che trovo estremamente razionale. Si tenta qui di imporre, soprattutto a piccole società, compiti che certamente non favoriranno né l'incremento del numero di esse né la loro attività.
Condivido l'emendamento in esame, ed annuncio il mio voto a favore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Attili. Ne ha facoltà.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, intervengo per chiedere di apporre la mia firma all'emendamento in esame e per annunciare il voto favorevole del gruppo della Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferdinando Benito Pignataro. Ne ha facoltà.
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. Signor Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole del gruppo dei Comunisti Italiani.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, poiché mi pare che la questione meriti un ulteriore approfondimento, propongo l'accantonamento dell'emendamento Acerbo 30.200.
PRESIDENTE. Il relatore è d'accordo?
ANDREA LULLI, Relatore. Sì, Presidente.
PRESIDENTE. L'esame dell'emendamento Acerbo 30.200 deve intendersi pertanto accantonato.
Conseguentemente, non si può procedere alla votazione dell'articolo 30.
(Esame dell'articolo 31 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 31
(Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis-A sezione 14), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 31.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 422
Votanti 417
Astenuti 5
Maggioranza 209
Hanno votato sì 339
Hanno votato no 78).
Dovremmo ora passare all'esame dell'articolo 32.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, propongo di sospendere qui l'esame del provvedimento.
PRESIDENTE. Sta bene. Il seguito dell'esame è rinviato ad altra seduta.
In morte dell'onorevole Carlo Alberto Ciocci.
PRESIDENTE. Comunico che il giorno 4 giugno scorso è deceduto l'onorevole Carlo Alberto Ciocci, già membro della Camera dei deputati nella X legislatura.
La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioniPag. 61della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.
Per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.
ENRICO LA LOGGIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ENRICO LA LOGGIA. Signor Presidente, intervengo per sollecitare il Governo a fornire una risposta ad una mia interrogazione a risposta scritta n. 4-02222, presentata il 22 gennaio. Non pretendevo che il Ministro Pecoraro Scanio si disturbasse a venire a rispondere su uno strano intoppo che si è verificato con riferimento all'assegnazione della riserva naturale di Ustica al comune di quell'isola. Sembra che tutto sia pronto, già formalmente definito; mancherebbe soltanto la firma del Ministro: già da cinque mesi sollecito una risposta al riguardo.
Credo che sarebbe opportuno se la Presidenza della Camera si facesse carico di chiedere con insistenza e con forte determinazione al Ministro Pecoraro Scanio di dare conto della situazione, con una semplice risposta scritta, per comprendere se vi sia un diverso orientamento politico; se, invece, vi è un intoppo burocratico, dovrebbe dirci in che cosa consiste e come mai, dopo tanti mesi, non si è riusciti a risolverlo.
Le sarei veramente grato, Signor Presidente, se volesse trasmettere questa nostra forte sollecitazione al Ministro Pecoraro Scanio.
DOMENICO TUCCILLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO TUCCILLO. Signor Presidente, intervengo, come l'onorevole La Loggia, per sollecitare il Governo a fornire una risposta ad una mia interrogazione a risposta orale n. 3-00678, presentata il 27 febbraio scorso al Ministro per l'ambiente Pecoraro Scanio; si tratta della stessa interrogazione a risposta scritta già presentata nel giugno scorso, ma da allora è trascorso un anno.
L'interrogazione verte sull'attuazione di una direttiva europea adottata dal nostro Paese ma non attuata e per la quale l'Italia è stata deferita alla Corte di giustizia. La direttiva riguarda un aspetto molto importante della tutela del mare; gradirei se è possibile, almeno a distanza di un anno, avere perlomeno una risposta.
PRESIDENTE. Assicuro gli onorevoli La Loggia e Tuccillo, che la Presidenza riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo a fornire la risposta alle interrogazione richiamate.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.
Mercoledì, 6 giugno 2007, alle 10:
(ore 10 e al termine dello svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata)
1. - Seguito della discussione del disegno di legge:
Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale (Testo risultante dallo stralcio degli articoli 28, 29, 30 e 31 del disegno di legge n. 2272, deliberato dall'Assemblea il 17 aprile 2007) (2272-bis-A).
- Relatore: Lulli.
2. - Discussione della relazione della Giunta delle elezioni sulla elezione contestata del deputato Sebastiano Neri per la XXV Circoscrizione Sicilia 2 (Doc. III, n. 1).
- Relatore: Bruno.
3. - Discussione della relazione della Giunta delle elezioni sulla elezione contestata del deputato Lorenzo Bodega per la IV Circoscrizione Lombardia 2 (Doc. III, n. 2).
- Relatore: Oliverio.
4. - Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 1332 - Delega legislativa per il recepimento delle direttive 2002/15/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2002, 2004/25/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004 e 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, nonché per l'adozione delle disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 191, di attuazione della direttiva 2002/98/CE (Approvato dal Senato) (2600).
- Relatore: Del Mese.
5. - Seguito della discussione delle mozioni Gibelli ed altri n. 1-00024, Sgobio ed altri n. 1-00164, Capitanio Santolini e Volontè n. 1-00165, Frias ed altri n. 1-00166, Froner ed altri n. 1-00167, Bertolini ed altri n. 1-00168 e Frassinetti ed altri n. 1-00169 sulla riorganizzazione del sistema scolastico italiano in relazione al fenomeno dell'immigrazione.
6. - Seguito della discussione dei disegni di legge:
Ratifica ed esecuzione della Convenzione consolare tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Cuba, fatta a Roma il 12 marzo 2001 (1874-A).
- Relatore: Marcenaro.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dello Yemen sulla promozione e protezione degli investimenti, fatto a Roma il 25 novembre 2004 (2069).
- Relatore: Paoletti Tangheroni.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione audiovisiva tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell'India, fatto a Roma il 13 maggio 2005 (2071-A).
- Relatore: Mattarella.
7. - Seguito della discussione del disegno di legge:
Differimento del termine per l'esercizio della delega di cui all'articolo 4 della legge 1o febbraio 2006, n. 43, recante istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione (1609).
- Relatore: Grassi.
(ore 15)
8. - Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
La seduta termina alle 19,20.
VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nom. | ddl 2272-bis-A - em. 14.2 | 394 | 394 | 198 | 180 | 214 | 78 | Resp. | |
2 | Nom. | em. 14.203 | 398 | 397 | 1 | 199 | 184 | 213 | 78 | Resp. |
3 | Nom. | em. 14.300 | 411 | 391 | 20 | 196 | 385 | 6 | 78 | Appr. |
4 | Nom. | em. 14.200 | 410 | 410 | 206 | 409 | 1 | 78 | Appr. | |
5 | Nom. | em. 14.400 | 410 | 409 | 1 | 205 | 409 | 77 | Appr. | |
6 | Nom. | em. 14.201 | 412 | 411 | 1 | 206 | 192 | 219 | 77 | Resp. |
7 | Nom. | em. 14.401 | 411 | 376 | 35 | 189 | 374 | 2 | 77 | Appr. |
8 | Nom. | em. 14.402 | 401 | 399 | 2 | 200 | 398 | 1 | 77 | Appr. |
9 | Nom. | articolo 14 | 416 | 292 | 124 | 147 | 286 | 6 | 77 | Appr. |
10 | Nom. | em. 20.201 | 404 | 401 | 3 | 201 | 191 | 210 | 77 | Resp. |
11 | Nom. | em. 20.400 | 424 | 404 | 20 | 203 | 402 | 2 | 76 | Appr. |
12 | Nom. | em. 20.52 | 430 | 429 | 1 | 215 | 198 | 231 | 76 | Resp. |
13 | Nom. | em. 20.200 | 431 | 431 | 216 | 195 | 236 | 76 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.
INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
14 | Nom. | em. 20.53 | 432 | 432 | 217 | 200 | 232 | 76 | Resp. | |
15 | Nom. | em. 20.401 | 428 | 426 | 2 | 214 | 387 | 39 | 76 | Appr. |
16 | Nom. | em. 20.402 | 433 | 432 | 1 | 217 | 432 | 76 | Appr. | |
17 | Nom. | articolo 20 | 442 | 435 | 7 | 218 | 287 | 148 | 76 | Appr. |
18 | Nom. | subem. 0.1.0300.1 | 442 | 438 | 4 | 220 | 438 | 82 | Appr. | |
19 | Nom. | subem. 0.1.0300.2 | 444 | 442 | 2 | 222 | 206 | 236 | 82 | Resp. |
20 | Nom. | subem. 0.1.0300.3 | 446 | 446 | 224 | 202 | 244 | 82 | Resp. | |
21 | Nom. | articolo agg. 1.0300 | 451 | 364 | 87 | 183 | 362 | 2 | 82 | Appr. |
22 | Nom. | em. 7.300 | 452 | 449 | 3 | 225 | 292 | 157 | 82 | Appr. |
23 | Nom. | em. 11.1 | 466 | 464 | 2 | 233 | 217 | 247 | 80 | Resp. |
24 | Nom. | em. 11.300 | 443 | 442 | 1 | 222 | 437 | 5 | 80 | Appr. |
25 | Nom. | em. 11.8 | 453 | 452 | 1 | 227 | 193 | 259 | 80 | Resp. |
26 | Nom. | em. 11.400 | 446 | 446 | 224 | 437 | 9 | 80 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
27 | Nom. | em. 11.5 | 455 | 453 | 2 | 227 | 218 | 235 | 80 | Resp. |
28 | Nom. | em. 11.210 | 465 | 314 | 151 | 158 | 120 | 194 | 80 | Resp. |
29 | Nom. | em. 11.401 | 448 | 439 | 9 | 220 | 436 | 3 | 80 | Appr. |
30 | Nom. | em. 11.9 | 458 | 456 | 2 | 229 | 210 | 246 | 80 | Resp. |
31 | Nom. | em. 11.204 | 465 | 465 | 233 | 218 | 247 | 80 | Resp. | |
32 | Nom. | em. 11.203 | 459 | 458 | 1 | 230 | 193 | 265 | 80 | Resp. |
33 | Nom. | em. 11.4 | 439 | 416 | 23 | 209 | 158 | 258 | 79 | Resp. |
34 | Nom. | articolo 11 | 451 | 389 | 62 | 195 | 312 | 77 | 78 | Appr. |
35 | Nom. | subem. 0.20.0300.1 | 454 | 453 | 1 | 227 | 212 | 241 | 78 | Resp. |
36 | Nom. | subem. 0.20.0300.10 | 455 | 412 | 43 | 207 | 407 | 5 | 78 | Appr. |
37 | Nom. | subem. 0.20.0300.5 | 455 | 452 | 3 | 227 | 449 | 3 | 78 | Appr. |
38 | Nom. | subem. 0.20.0300.2 | 455 | 453 | 2 | 227 | 452 | 1 | 78 | Appr. |
39 | Nom. | subem. 0.20.0300.4 | 463 | 461 | 2 | 231 | 220 | 241 | 78 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
40 | Nom. | subem. 0.20.0300.3 | 454 | 453 | 1 | 227 | 214 | 239 | 78 | Resp. |
41 | Nom. | articolo agg. 20.0300 | 456 | 455 | 1 | 228 | 452 | 3 | 78 | Appr. |
42 | Nom. | articolo agg. 20.02 | 451 | 450 | 1 | 226 | 214 | 236 | 78 | Resp. |
43 | Nom. | articolo agg. 20.03 | 460 | 456 | 4 | 229 | 211 | 245 | 78 | Resp. |
44 | Nom. | articolo agg. 20.07,20.0200 | 459 | 459 | 230 | 213 | 246 | 77 | Resp. | |
45 | Nom. | em. 24.200 | 459 | 443 | 16 | 222 | 202 | 241 | 77 | Resp. |
46 | Nom. | em. 24.201 | 447 | 428 | 19 | 215 | 188 | 240 | 77 | Resp. |
47 | Nom. | articolo 24 | 463 | 389 | 74 | 195 | 290 | 99 | 77 | Appr. |
48 | Nom. | em. 25.400 | 460 | 459 | 1 | 230 | 457 | 2 | 77 | Appr. |
49 | Nom. | em. 25.2 | 450 | 426 | 24 | 214 | 183 | 243 | 77 | Resp. |
50 | Nom. | em. 25.1 | 454 | 444 | 10 | 223 | 185 | 259 | 77 | Resp. |
51 | Nom. | em. 25.7,25.57,25.200 | 439 | 437 | 2 | 219 | 203 | 234 | 77 | Resp. |
52 | Nom. | em. 25.4 | 449 | 448 | 1 | 225 | 213 | 235 | 77 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 64 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
53 | Nom. | em. 25.201 | 456 | 450 | 6 | 226 | 382 | 68 | 77 | Appr. |
54 | Nom. | em. 25.52 | 439 | 437 | 2 | 219 | 210 | 227 | 77 | Resp. |
55 | Nom. | em. 25.53 | 445 | 443 | 2 | 222 | 206 | 237 | 77 | Resp. |
56 | Nom. | em. 25.51 | 450 | 446 | 4 | 224 | 211 | 235 | 76 | Resp. |
57 | Nom. | articolo agg. 25.056 | 452 | 451 | 1 | 226 | 210 | 241 | 76 | Resp. |
58 | Nom. | articolo agg. 25.0202 | 418 | 397 | 21 | 199 | 172 | 225 | 76 | Resp. |
59 | Nom. | em. 26.200 | 430 | 410 | 20 | 206 | 158 | 252 | 76 | Resp. |
60 | Nom. | em. 26.201 | 425 | 393 | 32 | 197 | 70 | 323 | 76 | Resp. |
61 | Nom. | articolo 26 | 434 | 419 | 15 | 210 | 241 | 178 | 76 | Appr. |
62 | Nom. | articolo 28 | 432 | 342 | 90 | 172 | 334 | 8 | 76 | Appr. |
63 | Nom. | articolo 29 | 405 | 301 | 104 | 151 | 298 | 3 | 76 | Appr. |
64 | Nom. | articolo 31 | 422 | 417 | 5 | 209 | 339 | 78 | 76 | Appr. |