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XV LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 177 di martedì 26 giugno 2007
Pag. 1PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La seduta comincia alle 11.
RINO PISCITELLO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 22 giugno 2007.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bonelli, Bongiorno, Brugger, Capezzone, Capodicasa, Cirino Pomicino, Cogodi, Cordoni, D'Alema, De Simone, De Zulueta, Del Mese, Fabris, Fallica, La Malfa, Letta, Lion, Lucà, Lusetti, Mazzocchi, Migliore, Mura, Mussi, Oliva, Pinotti, Prodi, Samperi, Siniscalchi, Villetti e Violante sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente novantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Svolgimento di interrogazioni (ore 11,05).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.
(Situazione della casa circondariale di Padova - n. 3-00304)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la giustizia, Luigi Li Gotti, ha facoltà di rispondere all'interrogazione D'Elia n. 3-00304 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 1).
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, in risposta all'interrogazione, si fa presente che in data 5 febbraio 2007 è stata attivata a Padova la nuova struttura denominata «Ex femminile», con la chiusura dei vecchi reparti di detenzione. I nuovi locali hanno consentito un netto miglioramento delle condizioni di vita della popolazione detenuta e del personale di Polizia penitenziaria, che invero erano già migliorate a seguito del provvedimento di indulto dello scorso anno, che ha ridotto la popolazione detenuta.
Tutte le stanze, oltre a garantire luminosità e possibilità di ricambio d'aria, impensabili nelle vecchie celle, sono dotate di un angolo cucina con mobili in acciaio inox e di altre strutture. Anche il personale può svolgere il proprio lavoro in condizioni diverse da prima. In ogni sezione gli agenti hanno un vero e proprio ufficio, dotato di servizi igienici. I carichi di lavoro sono diminuiti perché non vi è più, ad esempio, la necessità di aprire le celle per permettere ai detenuti di utilizzare le docce. Inoltre, la maggior parte delle attività culturali e ricreative si svolge sul piano, dotato anche di sala giochi e aule scolastiche.
I tempi degli spostamenti dei detenuti da una zona all'altra dell'istituto - per raggiungere la matricola o l'infermeria oPag. 2altri luoghi - sono più che dimezzati, avendo l'intera struttura, nel complesso, una superficie inferiore di circa il 50 per cento rispetto alle vecchie sezioni.
Tutto ciò ha portato anche ad un miglioramento del clima generale che si percepisce nelle sezioni. L'intero edificio, inoltre, garantisce condizioni di salubrità e idoneità a cui quello vecchio, da molti anni, non era neppure in grado di avvicinarsi. Nella struttura preesistente, infatti, vi erano infiltrazioni d'acqua continue, con una temperatura sempre molto bassa, nonostante l'enorme spesa sostenuta per il riscaldamento, a causa dell'inesistente tenuta degli infissi.
Peraltro, nel programma di edilizia penitenziaria 2007-2009 sono stati inseriti, compatibilmente con le risorse finanziarie che saranno assegnate, i seguenti interventi: ristrutturazione delle sezioni detentive attualmente inutilizzate (primo lotto), con adeguamento al decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 e recupero di 150 posti detentivi; lavori di sistemazione delle aree esterne; lavori di realizzazione della sala regia, ristrutturazione del muro di cinta e delle garitte e adeguamento degli impianti di sicurezza; completamento dei lavori di ristrutturazione delle sezioni di detenzione (secondo lotto).
È possibile altresì precisare che, alla data del 25 giugno 2007, i detenuti ristretti presso la casa circondariale erano 161, a fronte di una capienza regolamentare di 210 posti e di una capienza tollerabile stimata in 259.
Più in generale, per limitare gli effetti negativi di un eventuale stato di sovraffollamento, il competente ufficio del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria è costantemente impegnato nell'elaborazione di specifici progetti. Uno di questi, denominato PEA n. 23, vede la direzione generale dei detenuti e del trattamento, unitamente alla direzione generale delle risorse materiali, dei beni e dei servizi, impegnata ad espletare un'attività di programmazione per la razionalizzazione delle capienze negli istituti penitenziari ed il recupero delle strutture disponibili.
L'istituto di Padova, malgrado le prime difficoltà affrontate nel passaggio dei detenuti dalla vecchia alla nuova struttura, risulta particolarmente attivo nell'organizzazione delle attività trattamentali, scolastiche, ricreative e culturali.
Per quanto riguarda, in particolare, le attività trattamentali, si fa presente che, mediamente, è pari a trenta il numero dei detenuti addetti alle attività lavorative, quali addetti alle pulizie, portavitto ed altro.
Nell'istituto esiste la scuola media inferiore e vengono organizzati vari corsi professionali. I detenuti tossicodipendenti, che sono ottantasette, sono seguiti dagli operatori del locale SERT.
Per quanto concerne, invece, il personale, si fa presente che la carenza d'organico del Corpo di polizia penitenziaria di Padova è una manifestazione del più generale problema che si presenta a carattere nazionale.
È necessario precisare che i provvedimenti di distacco in sedi extra-regionali adottati dal competente ufficio del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, alla data del 21 giugno 2007, sono diminuiti a otto unità.
Invero, pur essendo stati emessi, successivamente al marzo 2007, quattro nuovi provvedimenti di distacco per legittime esigenze di carattere familiare o di servizio, delle originarie ventuno unità diciassette hanno fatto rientro presso la casa di Padova a seguito di decorrenza del termine finale del provvedimento o di revoca del medesimo.
PRESIDENTE. Il deputato Mellano, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, sono soddisfatto della risposta e ringrazio il sottosegretario e il Governo per averla fornita.
La nostra interrogazione risaliva alla fine del 2006, quindi era auspicabile chePag. 3nel lasso di tempo intercorso si fosse effettivamente portato a compimento uno dei processi significativi di ristrutturazione e, nel caso in esame, di apertura di un nuovo padiglione.
Il carcere di Padova, come ha giustamente ricordato il sottosegretario Li Gotti, è molto importante nella storia carceraria italiana e ha anche saputo, nelle difficoltà in cui si dibatte da anni la popolazione carceraria in Italia, trovare le forme e i modi per una progettualità davvero innovativa e significativa, che ha fatto scuola in tutto il Paese. Pertanto, confermiamo e condividiamo il giudizio positivo del sottosegretario. Inoltre da anni apprezziamo la disponibilità e l'abnegazione degli operatori, in particolare dei due educatori che operano da anni in modo significativo nel carcere.
L'attenzione che i radicali e i socialisti del gruppo della Rosa nel Pugno pongono sulla situazione delle strutture carcerarie è nota al Governo. Abbiamo presentato più volte interrogazioni per attivare in modo significativo la cassa delle ammende e per tentare di impostare una politica delle infrastrutture carcerarie che tenga conto del ruolo centrale che un carcere può svolgere all'interno di una città e di una comunità, anziché costruire carceri nuove nel deserto di una periferia, lontano dagli occhi, dagli amministratori e dai servizi. Il carcere di Padova, con tale ristrutturazione, avrà la possibilità di procedere con i tanti progetti e le tante iniziative di reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti, tuttavia deve essere inserito in un contesto, che sempre di più ci vede porre un'attenzione costante rispetto alle realtà carceraria.
L'indulto, citato dal sottosegretario, ha sgravato - per una fase temporanea, purtroppo - le strutture carcerarie dal sovraffollamento. In questa fase molte strutture e direzioni hanno provveduto a effettuare lavori straordinari di manutenzione ed è importante che anche su Padova siano già in previsione altri interventi e lotti di ristrutturazione. Ciò rappresenta un dato significativo e ringrazio il Governo e il sottosegretario. Tuttavia, continueremo a prestare attenzione a tutte le strutture e alle politiche di inserimento sociale e lavorativo.
(Presunto suicidio del signor Mauro Bronchi nel carcere di Rebibbia e fenomeno dei suicidi di detenuti nelle carceri italiane - n. 3-00354)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la giustizia, Luigi Li Gotti, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Daniele Farina n. 3-00354 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 2).
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, la delicatezza della materia oggetto dell'interrogazione merita delle precise puntualizzazioni.
Il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha fatto presente che il detenuto Mauro Bronchi era stato tratto in arresto il 3 luglio 2006 ed era in attesa di giudizio per il reato di omicidio di una bimba di cinque anni.
Il dipartimento ha comunicato che, secondo quanto emerge dalla certificazione medica inviata dall'istituto di Rebibbia, il Bronchi, sin dal momento del suo ingresso in carcere, era stato sottoposto a visita psichiatrica, la quale testualmente evidenziava «tono dell'umore instabile, ansia reattiva, ritmo sonno-veglia compromesso». Veniva conseguentemente instaurata terapia farmacologica e disposta «grandissima sorveglianza custodiale».
Le successive visite psichiatriche confermavano il quadro ansioso-depressivo del detenuto, il quale, dal 29 luglio 2006 al 30 agosto 2006, veniva allocato, su disposizione dell'autorità giudiziaria, presso il reparto psichiatrico dell'istituto e veniva trattato farmacologicamente.
Concluso il periodo di osservazione, il Bronchi veniva dimesso con proposta di allocazione in reparto comune, per favorire un maggiore controllo e un sufficiente adattamento, con proseguimento di un adeguato sostegno psicologico. Successivamente, il detenuto è stato sottoposto aPag. 4numerose e frequenti visite psichiatriche che, nel confermarne la condizione depressiva, disponevano grande sorveglianza custodiale.
Malgrado tutte le cautele adottate nei suoi confronti, il 20 ottobre 2006 Mauro Bronchi si toglieva la vita nella sua cella presso la casa circondariale «Nuovo complesso» di Roma Rebibbia. Dall'acquisizione della cartella clinica del carcere - contrariamente a quanto dedotto nell'interrogazione - è, altresì, risultato che il detenuto non era stato privato dell'assistenza psichiatrica, che aveva frequenza bisettimanale.
In relazione alla morte del Bronchi, la procura della Repubblica di Roma ha iscritto, a carico di ignoti, il procedimento penale n. 43082/06. Il procuratore della Repubblica di Roma ha comunicato che, a seguito di autopsia e di indagini svolte in relazione ad eventuali ipotesi di reato di cui all'articolo 571 del codice penale (abuso dei mezzi di correzione e di disciplina), non è emersa responsabilità penale a carico di alcuno per il decesso del detenuto e, pertanto, in data 23 marzo 2007, è stata richiesta l'archiviazione del procedimento penale, sulla quale il GIP non si è ancora pronunziato.
Tanto chiarito in relazione alla specifica vicenda oggetto dell'interrogazione, è opportuno fare presente, in linea più generale, che il problema dei suicidi all'interno degli istituti penitenziari italiani è costantemente all'attenzione del Ministero della giustizia, il quale, soprattutto negli ultimi anni, ha cercato di intraprendere ogni iniziativa utile a ridurre tale drammatico fenomeno.
Com'è noto, lo stato di detenzione può costituire una delle cause dell'autolesionismo e del suicidio. Anche se la sola detenzione non può ritenersi la causa di un disturbo psichiatrico, la stessa ne può comunque rappresentare un fattore scatenante, soprattutto in quei soggetti già affetti da un equilibrio mentale fragile prima dell'ingresso in carcere.
Sulla base di tali premesse, il DAP fa presente che rilevare tempestivamente una possibile sindrome presuicidiaria non è semplice e che gli errori nella valutazione possono dipendere anche dalle ansie dello stesso valutatore. Spesso, la cosiddetta «sindrome da ingresso in carcere» - che può comportare perdita dell'identità e abbattimento dell'autostima - compare tanto più frequentemente quanto più è elevato il livello di educazione, di sensibilità e di cultura del detenuto e si accentua quanto maggiore è il divario tra la vita fuori dalle mura del carcere e quella al suo interno.
Secondo quanto emerge da indagini statistiche, il compimento di gesti autolesivi si verifica di frequente nell'ambito dei nuovi ingressi, come nel caso del Bronchi, a seguito dell'impatto con il contesto carcerario.
Per evitare che si verifichino situazioni come quella segnalata, l'amministrazione penitenziaria impartisce disposizioni affinché il carcere diventi un luogo dove, oltre alla sicurezza, siano assicurati in modo costante anche il trattamento e la cura. Nel quadro dell'azione rivolta alla prevenzione del rischio suicidiario, il dipartimento ha predisposto una bozza di testo unico delle disposizioni che regolano i criteri da seguire nei confronti dei detenuti. Tale bozza è in attesa di emanazione definitiva.
Si deve fare presente che il fenomeno dei suicidi all'interno delle nostre strutture penitenziarie è in diminuzione, poiché, alla data del 5 giugno 2007, il loro numero era pari a quattordici dall'inizio dell'anno mentre, alla stessa data dello scorso anno, era pari a venticinque.
Per assicurare il necessario supporto psicologico al momento dell'ingresso in carcere, con circolare n. 3233/5689 del 1987, è stato istituito il servizio psicologico «Nuovi giunti», all'interno del quale lo psicologo riveste un ruolo di estrema importanza.
Le linee guida previste dal presidio psicologico, atte a limitare il fenomeno del suicidio, sono state dettate inoltre con circolare n. 3524/5974 del 12 marzo 2000, con cui si ribadisce il contenuto della circolare istitutiva del servizio, ma vengono dettate ulteriori disposizioni in merito.Pag. 5
In particolare: i detenuti «nuovi giunti» di ciascun istituto penitenziario devono sostare nei reparti di accettazione solo per il tempo strettamente limitato all'effettuazione della visita medica di primo ingresso e all'espletamento del colloquio con lo psicologo del servizio; l'assegnazione nei reparti detentivi non deve essere casuale, ma effettuata in base a criteri oggettivi e soggettivi, secondo le indicazioni dell'autorità giudiziaria; l'intervento del servizio «Nuovi giunti» non deve risultare fine a se stesso, ma ad esso deve seguire un'effettiva presa in carico dei detenuti classificati a rischio non solo da parte degli specialisti in psichiatria e di altro personale appartenente all'area sanitaria, ma anche di altri operatori penitenziari; a tal fine, i provvedimenti con cui viene disposta la «grande sorveglianza» o la «sorveglianza a vista» non devono essere emanati in forma generica, ma devono specificare in modo dettagliato il motivo per cui viene disposta una tale misura cautelativa.
Le suindicate disposizioni ministeriali sono applicabili anche ai detenuti che manifestino il proprio disagio successivamente alla data di ingresso in istituto.
Particolare importanza assume la figura dello specialista in psichiatria. Tale attività è disciplinata con circolare n. 577373/2 del 30 giugno 1999, con la quale si è provveduto a rimodulare il rapporto libero-professionale degli specialisti in psichiatria, prevedendo per gli stessi una retribuzione oraria in modo da svincolarli da un'attività di mera consulenza, come avviene per le altre branche specialistiche. Stabilendo, infatti, una tariffa oraria e non a visita, lo psichiatra, diversamente da altri specialisti, non è subordinato, per l'effettuazione delle visite, alla richiesta del medico incaricato, ma decide nell'ambito della propria autonomia divenendo, in tal modo, parte integrante non solo dell'area sanitaria, ma di tutta l'istituzione penitenziaria.
Una volta attivato il servizio, lo specialista in psichiatria, assicurando una presenza oraria, non solo è in grado di instaurare e di gestire un vero e proprio rapporto terapeutico con il paziente, ma viene posto nella situazione di monitorare costantemente la condizione di disagio psichico dei detenuti.
Particolare attenzione all'assistenza psichiatrica è stata dedicata anche nei documenti di programmazione, organizzazione e funzionamento del servizio sanitario e farmaceutico penitenziario, predisposti per gli ultimi quattro anni dal DAP.
Relativamente alla tutela della salute mentale, l'amministrazione si è, inoltre, posta l'obiettivo di coinvolgere in modo effettivo i servizi sanitari territoriali nella gestione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche, anche al fine di un futuro reinserimento degli stessi, una volta rimessi in libertà.
Per l'anno in corso, la competente direzione generale del DAP, per realizzare l'effettivo coinvolgimento dei servizi territoriali, ha predisposto un programma esecutivo dal titolo «Servizio psichiatrico: buone prassi per carcere e territorio».
Il legislatore, infatti, all'articolo 20 del decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000, pone un vero e proprio obbligo di presa in carico dei detenuti affetti da patologie mentali da parte del Servizio sanitario nazionale, ritenuto necessario per il loro futuro reinserimento sociale.
PRESIDENTE. L'onorevole Daniele Farina ha facoltà di replicare.
DANIELE FARINA. Signor Presidente, credo che in questo caso la parola «soddisfatto» sia ovviamente rituale, ma non totalmente appropriata, vista la delicatezza del caso e del tema più generale che, attraverso il caso in esame, tentiamo di sollevare. Non ho, quindi, intenzione di replicare.
(Gestione commissariale della società cooperativa «Progresso sociale» di Boville Ernica (Frosinone) - n. 3-00506)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, AlfonsoPag. 6Gianni, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Lumia n. 3-00506 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 3).
ALFONSO GIANNI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, in relazione all'interrogazione in esame, in via preliminare occorre precisare che, essendo intervenuta la scadenza della gestione commissariale della cooperativa Progresso Sociale, con decreto ministeriale del 10 maggio 2007 è stato disposto quanto segue: in primo luogo, la proroga della gestione commissariale per un ulteriore periodo di otto mesi a decorrere dalla scadenza precedente, che terminava il 24 marzo 2007; in secondo luogo, la sostituzione del commissario governativo con un altro professionista.
I motivi di tale decisione sono fondati, da un lato, sull'esigenza di proseguimento della gestione commissariale, non essendo ancora maturi i tempi per un ritorno alla gestione ordinaria; dall'altro, sull'esigenza di incaricare della cura della gestione un commissario che sia più vicino territorialmente alla sede della cooperativa, stante la particolare situazione dell'ente, e al fine di un'incisiva e tempestiva azione dell'organo commissariale, tesa al salvataggio della cooperativa.
Premesso questo, in relazione all'operato del commissario governativo pro tempore, dott. Carmelo Verdiglione, si fa presente che lo stesso, a seguito di apposita richiesta avanzata dai competenti uffici del Ministero dello sviluppo economico, con nota del 25 gennaio 2007, ha relazionato sugli sviluppi della gestione comunicando, in particolare, i seguenti punti: in primo luogo, in data 3 gennaio 2007, al sodalizio in argomento è stato notificato atto di precetto, basato sul decreto ingiuntivo emesso dal tribunale di Perugia e già notificato in data 12 settembre 2006 contro il quale era già stata proposta opposizione e attualmente vi è il giudizio pendente, promosso dalla Ravanelli Spa, con il quale si intima la restituzione di alcuni beni di fondamentale importanza per l'attività della cooperativa; in secondo luogo, il comune di Boville Ernica, secondo quanto riferito anche al Ministero dello sviluppo economico dallo stesso sindaco, è interessato all'acquisto di parte dell'immobile di proprietà della citata cooperativa, che, comunque, verrebbe lasciato nella disponibilità della stessa a titolo di comodato gratuito.
Inoltre, in merito alla situazione debitoria della cooperativa in argomento, il predetto commissario ha precisato che il risanamento è necessario per ripristinare il regolare funzionamento dell'ente ed ha illustrato l'attività svolta a tale fine (trattative con i creditori per raggiungere accordi, ottenere riduzioni o dilazione dei debiti), allo scopo di riconsegnare il sodalizio suddetto ai regolari organi sociali da nominare con assemblea. Lo stesso commissario ha chiarito, altresì, che anche la citata operazione di cessione di parte dell'immobile al comune di Boville Ernica si inserisce nel quadro di contenimento dell'esposizione debitoria.
Per quanto concerne, poi, la richiesta dei soci di avere copia del libro soci, occorre precisare che - ferma restando l'inapplicabilità dell'articolo 2545-bis del codice civile e degli articoli 2421 e 2422, atteso che la cooperativa è posta in gestione commissariale e non in gestione ordinaria - le richiamate disposizioni si riferiscono ad una facoltà di ispezione e non già all'obbligo di consegnare copia del libro soci. Tuttavia, per l'ipotesi che siano o vengano accertate specifiche responsabilità, questo Ministero non mancherà di prendere tutte le iniziative congrue all'evidenziarsi di una simile situazione.
Sulla base, per ora, delle considerazioni esposte, si conferma che nella fattispecie trovano applicazione le disposizioni della legge 7 agosto 1990, n. 241, in tema di diritto d'accesso ai documenti amministrativi. In tale senso, il Ministero dello sviluppo economico impartirà una specifica direttiva al nuovo commissario governativo.
PRESIDENTE. Il deputato Lumia ha facoltà di replicare.
GIUSEPPE LUMIA. Signor Presidente, mi dichiaro parzialmente soddisfatto dellaPag. 7risposta data dal rappresentante del Governo.
Sono soddisfatto perché abbiamo finalmente un nuovo commissario: in data 10 maggio 2007 il Governo ha preso questa importante decisione.
Sono altresì soddisfatto perché il sottosegretario Gianni ha manifestato la disponibilità del Ministero a verificare realmente quello che è avvenuto.
Mi dichiaro peraltro parzialmente soddisfatto perché si fa ancora riferimento alla proroga del commissariamento, adducendo che non sono ancora maturi i tempi per un ripristino delle condizioni di autonomia della cooperativa. Sarebbe forse stato meglio dire che dal commissario precedente sono stati sprecati due anni; conseguentemente, si è dovuto fare ricorso ad un altro periodo di commissariamento, ad un altro commissario non solo più vicino al territorio ma forse anche più adatto, più competente a gestire questa nuova fase.
Ricordo al sottosegretario Gianni, affinché possa riferire agli uffici del suo Ministero, che la cooperativa Progresso sociale è nata nel 1975 mettendo insieme diversi produttori agricoli allo scopo di compiere un salto di qualità sia nella produzione, sia nella commercializzazione dei prodotti agricoli. La cooperativa si era dotata di mezzi tecnici adeguati per compiere tale salto di qualità e soprattutto era riuscita a fare un passo in avanti notevolissimo nel campo della commercializzazione, creando dei marchi quali «Olio dell'Angelo» e «Vino dell'Angelo», ottenendo per essi anche l'indicazione geografica tipica (IGT). Successivamente, sono stati realizzati degli impianti moderni e, infine, c'è stata una valorizzazione del prodotto attraverso il conferimento dei soci, facendo registrare un prezzo quadruplicato rispetto all'offerta di mercato. Ci sono state anche grandi sponsorizzazioni da parte di artisti famosi e lo stesso mondo religioso ha apprezzato l'identificazione con quei marchi; insomma, era stato fatto un vero e proprio salto in avanti. Poi, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato il commissariamento; il sottosegretario Galati - di origine calabrese - con un decreto a sua firma e non con uno a firma dirigenziale, ha nominato un commissario lontano, guarda caso, di provenienza calabrese, di Gioiosa Jonica. Niente di male - potremmo dire - ma i fatti hanno poi fatto sì che su tale decisione si esprimesse un giudizio estremamente negativo.
I danni causati dal commissario Carmelo Verdiglione hanno riguardato sia lo sviluppo della cooperativa, sia anche i requisiti di legalità necessari a portare avanti il processo di valorizzazione della qualità dei prodotti agricoli e la partecipazione dei produttori. La cooperativa ha subito danni e sono stati creati grossi disagi ai produttori locali. Ad esempio, non è stata più effettuata una moderna raccolta né dell'uva, né dell'olio, e gli stessi impianti moderni non sono stati utilizzati nel pieno delle proprie potenzialità e il fatturato ha registrato il minimo storico.
In ordine al ripristino delle condizioni di governo sociale della cooperativa, si fa riferimento alla richiesta, fatta da diversi soci della cooperativa, di ottenere copia del libro dei soci.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIUSEPPE LUMIA. Il riferimento a tale richiesta può anche apparire sul piano formale ineccepibile, ma sul piano sostanziale quella richiesta di accesso agli atti amministrativi, che gli stessi dirigenti del Ministero ritengono legittima, la dice lunga sull'incapacità del commissario di ricreare un rapporto di fiducia, di partecipazione, di controllo democratico intorno alla sua gestione. Si fa, infine, rilevare che il commissario straordinario non ha ottemperato ad almeno due delle prescrizioni contenute nel decreto di nomina: la regolarizzazione della situazione sociale e il ripristino dell'organi sociali.
C'è ancora spazio e tempo per un'ulteriore attività di controllo da parte del Ministero per fare in modo che si faccia finalmente giustizia su una gestione che ha causato solo danni alla legalità e allo sviluppo della cooperativa.
(Piano energetico ambientale della regione Marche - n. 3-00775)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Alfonso Gianni, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Andrea Ricci n. 3-00775 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 4).
ALFONSO GIANNI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, per quanto concerne la realizzazione dell'impianto a ciclo combinato da localizzarsi nel comune di Falconara Marittima, all'interno della locale raffineria petrolifera, si fa presente che la società API, ai sensi del decreto-legge 7 febbraio del 2002, n. 7, convertito nella legge 9 aprile 2002, n. 55, ha presentato istanza al fine di ottenere l'autorizzazione unica alla realizzazione e all'esercizio del sopraddetto impianto.
L'autorizzazione in questione viene rilasciata, secondo quanto stabilito dal comma 2 dell'articolo 1 della citata legge n. 55 del 2002, dal Ministero dello sviluppo economico d'intesa con la regione interessata a seguito di un procedimento unico al quale partecipano le amministrazioni statali e locali interessate. Tale procedimento si svolge tramite la Conferenza di servizi prevista dalla legge 7 agosto del 1990, n. 241 e successive modificazioni e integrazioni.
In data 6 settembre 2006 si è svolta la prima riunione della Conferenza dei servizi, che ha lo scopo di esprimere delle valutazioni di carattere generale sul progetto, di verificare la necessità di acquisire ulteriore documentazione, nonché di coinvolgere eventuali altre amministrazioni ed enti locali, la cui partecipazione dovesse essere ritenuta indispensabile per il prosieguo del procedimento. A seguito di tale riunione il procedimento è stato sospeso in attesa dell'esito della valutazione di impatto ambientale (VIA) svolta presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in quanto la medesima legge n. 55 del 2002 stabilisce che l'esito positivo della VIA costituisce parte integrante e condizione necessaria del procedimento autorizzatorio. Pertanto, se il giudizio di compatibilità ambientale sarà positivo, verrà riattivato il procedimento autorizzatorio tramite convocazione della Conferenza di servizi; se lo stesso giudizio sarà negativo, il procedimento verrà concluso negativamente, senza ricorrere all'espressione dell'intesa da parte della regione Marche.
Per quanto riguarda invece la realizzazione della centrale a ciclo combinato da ubicarsi a San Severino Marche, per la quale è stata presentata, ai sensi della più volte citata legge n. 55 del 2002, istanza di autorizzazione, si fa presente che per tale domanda è stata espletata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la procedura di compatibilità ambientale, che si è conclusa con esito positivo il 7 novembre del 2005.
La società AGEM in data 15 marzo 2006 ha presentato al predetto Ministero istanza per ottenere l'autorizzazione integrata ambientale, che risulta in istruttoria; nel frattempo il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001, e dunque nell'ambito delle sue competenze, ha attivato la fase procedimentale di eventuale esproprio e di servitù per pubblica utilità inerenti la realizzazione di opere connesse.
Si precisa in proposito, però, che solo all'ottenimento della citata autorizzazione integrata ambientale verrà indetta la riunione conclusiva della Conferenza di servizi, avente tra l'altro per oggetto la richiesta dell'intesa della regione Marche, come prevista dalla citata legge n. 55 del 2002.
PRESIDENTE. Il deputato Andrea Ricci ha facoltà di replicare.
ANDREA RICCI. Signor Presidente, mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta.
Soddisfatto, perché prendo atto che il Ministero dello sviluppo economico, di fatto, ha sospeso i procedimenti autorizzatori per le due centrali in attesa dellePag. 9valutazioni di impatto ambientale. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto perché ritengo che già da oggi sarebbe possibile chiedere il parere della regione Marche, in quanto tale regione è già in grado di esprimerlo. Infatti, la regione Marche è una delle prime regioni in Italia ad essersi dotata di uno strumento di programmazione energetica. Il piano energetico ambientale regionale, approvato nel 2005, è stato redatto con un metodo ed un indirizzo innovativo, perché incorpora stringenti vincoli di carattere ambientale conformi al Protocollo di Kyoto, pur garantendo lo sviluppo qualitativo e quantitativo della produzione energetica nel territorio regionale. Tale Piano energetico ambientale regionale (PEAR) è stato portato ad esempio dalla Commissione europea come strumento di programmazione energetica regionale.
Il piano energetico ambientale regionale delle Marche prevede l'uso intenso di fonti rinnovabili e di impianti di taglia piccola e media per centrali di cogenerazione di distretto. In esso, dunque, risulta centrale il criterio della produzione distribuita e non prevede il ricorso a poche grosse centrali. In questo quadro, le centrali in oggetto appaiono manifestamente incompatibili con lo strumento di programmazione energetica in vigore nella regione Marche: in primo luogo, perché utilizzano combustibili fossili; in secondo luogo, perché sono centrali di grandi dimensioni. La centrale di Falconara Marittima dovrebbe essere realizzata con una potenza elettrica di ben 580 megawatt, quella di San Severino Marche con 370 megawatt.
L'incompatibilità con lo strumento di programmazione regionale e con la volontà degli enti locali interessati, è già stata ripetutamente manifestata con atti formali. In modo particolare, mi riferisco alla lettera dei sindaci dei comuni di Ancona e Falconara Marittima inviata al Ministero dello sviluppo economico, in cui si ribadisce l'incompatibilità della centrale con il territorio, ed anche ad una recente risoluzione del Consiglio regionale, approvata due settimane fa, in cui si esprime un parere contrario alla realizzazione di entrambe le centrali.
Inoltre, per quanto riguarda la centrale di Falconara Marittima, risulta esserci un'aggravante che dovrebbe essere tenuta in seria considerazione fin d'ora dal Ministero dello sviluppo economico. Quella di Falconara Marittima è una zona ad elevato rischio ambientale, perché su quel territorio, ristretto per dimensioni, si innestano un impianto di raffinazione petrolifera consistente come quello dell'API e, in più, una serie di infrastrutture strategiche di trasporto: l'asse ferroviario che passa all'interno della raffineria, l'aeroporto di Ancona, lo snodo autostradale di rilevanza interregionale. Aggiungo, altresì, che già dentro l'impianto di raffinazione dell'API esiste una centrale elettrica di potenza elettrica superiore a 200 megawatt, alimentata attraverso l'AZT, cioè da un residuo di scarto della produzione petrolifera. Questo comporta, come è stato formalmente deliberato dalla regione Marche e anche dallo Stato, che quella di cui si discute è un'area ad elevato rischio di sicurezza e ciò è dimostrato anche da numerosi incidenti, avvenuti anche molto recentemente, che hanno messo in crisi l'intero territorio.
Concludo dicendo che alla luce di queste considerazioni, auspico che il Governo possa chiedere rapidamente il parere previsto alla regione, anche prima della conclusione dell'iter di valutazione di impatto ambientale, in quanto la regione ha già formalmente deliberato in tal senso. Auspico, quindi, che il Governo e, in particolare, il Ministero dello sviluppo economico, possa prendere atto della mancata intesa con la regione per decidere l'esito finale dell'iter autorizzatorio in senso negativo.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 15, con votazioni.
La seduta, sospesa alle 11,40, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bafile, Casini e Pagliarini sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente novantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale (A.C. 2480-A/R) (ore 15,01).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale.
Ricordo che nella seduta del 20 giugno è stato votato da ultimo l'articolo 10.
Ricordo, altresì, che sono state ovvero sono rimaste accantonate le seguenti proposte emendative: con riferimento all'articolo 1, l'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100, il subemendamento Leone 0.01.0200.1, l'articolo premissivo 01.0200 e l'emendamento 1.200 della Commissione, nonché la votazione dell'articolo 1 e l'articolo aggiuntivo Fabris 1.06, che è stato ritirato prima dell'inizio della seduta odierna; con riferimento all'articolo 3, l'emendamento Fabris 3.9, che è stato ritirato prima dell'inizio della seduta odierna, nonché la votazione dell'articolo 3 e l'articolo aggiuntivo 3.0200 della Commissione; con riferimento all'articolo 4, gli identici emendamenti Leone 4.4 e Gibelli 4.102 e gli emendamenti 4.300 del Governo, 4.200 della Commissione, nonché la votazione dell'articolo 4; con riferimento all'articolo 8, gli emendamenti Zeller 8.9 e 8.200 della Commissione, nonché la votazione dell'articolo 8; con riferimento all'articolo 9, l'emendamento 9.300 (Nuova formulazione) del Governo, nonché la votazione dell'articolo 9.
Avverto che, a seguito della presentazione da parte del Governo dell'emendamento 17.300, l'articolo aggiuntivo 10.0300 del Governo è stato ritirato, intendendosi pertanto decaduti i subemendamenti ad esso riferiti.
Avverto che, oltre ai gruppi Popolari-Udeur, La Rosa nel Pugno, UDC e la componente delle Minoranze linguistiche del gruppo Misto, anche il gruppo di Forza Italia ha esaurito i tempi a sua disposizione previsti dal contingentamento. A tal riguardo la Presidenza ha concesso un ampliamento dei tempi a disposizione dei gruppi pari ad un terzo di quelli originariamente concessi.
Avverto, inoltre, che la Commissione e il Governo hanno presentato ulteriori proposte emendative il cui testo è in distribuzione.
Chiedo, dunque, al relatore quali indicazioni intenda dare in merito al proseguimento dei lavori dell'Assemblea.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, si potrebbe riprendere l'esame dall'articolo 11 e segnatamente dall'emendamento 11.300 del Governo.
PRESIDENTE. Sta bene.
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 15,04).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Pag. 11Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 11 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione accetta l'emendamento 11.300 del Governo, interamente soppressivo.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo raccomanda l'approvazione del suo emendamento 11.300.
PRESIDENTE. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 11.300 del Governo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, l'articolo 11, che si propone di sopprimere con l'approvazione dell'emendamento 11.300 del Governo, condiviso dalla stessa Commissione, mira a stabilire la possibilità di effettuare controlli preventivi sui conducenti titolari del certificato di abilitazione professionale o della carta di qualificazione del conducente.
Si tratta dei conducenti professionisti, cioè di coloro che, rispetto ad altri, effettuano tale professione per mestiere. Proprio perché sono dei professionisti, costoro, più di altri, devono dimostrare la propria efficienza, conoscenza e capacità di effettuare prestazioni così delicate nelle migliori condizioni possibili.
Ebbene, l'articolo che si vorrebbe sopprimere prevede la possibilità, ovviamente nel rispetto della riservatezza, che possano essere disposti, da parte del Ministero dei trasporti, Dipartimento per i trasporti terrestri, accertamenti sanitari non invasivi, periodici e a campione, al fine di individuare, in caso di necessità, comportamenti e situazioni pericolose per gli utenti della strada.
Estrapolando parte di un articolo di Paolo Tessadri pubblicato su L'espresso, vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi parlamentari su un episodio, che può essere considerato emblematico della possibilità drammatica, da parte dei conducenti sulle strade, di non essere rispettosi delle norme. Su tale articolo si legge, a proposito di un guidatore: «Ha causato la morte di dieci persone in più incidenti, gli è stata sospesa la patente nove volte ma è sempre riuscito a tornare al volante. L'ultima volta, vista l'impossibilità di ottenere subito il permesso, se l'è fatto rilasciare con un trucco dalla Repubblica Ceca.» Il giornalista cita tale padroncino di Santa Cristina in Val Gardena come esempio di mancato funzionamento dei controlli che ha determinato una catena di infrazioni e omicidi che hanno inizio il 2 agosto del 1994 - quando a Malnate uccide un ciclista con il suo camion -, proseguono il 9 maggio 1995 - quando centra una corriera carica di pendolari e studenti sulla statale della Val Punteria -, nel 1999, nel 2000, nel 2002, nel 2003 e nel 2004 quando, addirittura, finisce contro una pasticceria di Ortisei. Vorrei ripetere quanto detto, nel commentare l'episodio, dal procuratore capo della Repubblica di Bolzano, Cuno Tarfusser: «È uno scandalo, non ci sono altre parole!».
Ora, in un momento in cui, ogni volta che si determinano situazioni di grande difficoltà - che vedono coinvolti cittadini inermi, talvolta bambini - tutti siamo pronti ad esecrare e stigmatizzare tali comportamenti e ad evidenziare la necessità di creare le condizioni perché ci possano e ci debbano essere controlli sulle strade, onorevoli colleghi, vorremmo eliminare la possibilità che il dipartimento per i trasporti terrestri stabilisca, a campione, se tali conducenti siano dediti ad un uso frequente di sostanze stupefacenti o alcoliche?Pag. 12
La norma mira a fornire una risposta seria e concreta. Non si tratta di indagare su nessun soggetto o invadere la sfera personale. Un autista che sia conducente professionista ha l'obbligo, più degli altri, di rispettare tali norme.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
PAOLO UGGÈ. Per tali ragioni, invito ognuno di voi ad una valutazione molto attenta, prima di approvare la proposta emendativa soppressiva dell'articolo voluto dalla Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, prendo la parola per dichiarare la mia assoluta contrarietà all'emendamento soppressivo in esame.
Da molto tempo, anche nella precedente legislatura, si sta tentando di introdurre controlli e verifiche per i conducenti, in particolare i conducenti professionisti, che hanno ovviamente delle particolari responsabilità e svolgono, come si suol dire, un lavoro usurante.
Non c'è dubbio che la verifica richiesta con l'articolo 187-bis, che si aggiunge all'articolo 187 del decreto legislativo n. 185 del 1992, va incontro ad un'esigenza più volte avvertita. Perché si vuole impedire un accertamento per capire se esistano ancora le condizioni di idoneità, se il conducente abbia ancora la capacità di svolgere quel tipo di lavoro e se non sia intervenuta un'alterazione fisica o psichica correlata anche all'uso di sostanze alcoliche, stupefacenti o psicotrope? Ritengo che si tratti di una necessità più volte avvertita.
Si vocifera - e credo che sia la motivazione della posizione della maggioranza della Commissione - che il Ministero della salute sarebbe sul punto di varare un provvedimento. Bene, caro signor Ministro, nel momento in cui il Ministero della salute varerà tale provvedimento, dovrà tenere presente - tanto per usare un eufemismo - il nostro contributo e vi si adeguerà, introducendo delle modifiche. Ritengo che si tratti di un tema calzante al testo in discussione, altrimenti ci limiteremmo a prevedere una serie di sanzioni e norme repressive, senza cogliere i processi su cui certamente il legislatore ha il dovere di intervenire per porre rimedio, e a creare una coltre protettiva rispetto alla drammatica realtà di continui incidenti stradali.
Soltanto per tale ragione siamo contrari all'emendamento in esame, pur rispettando la maggioranza della Commissione ed il relatore, al quale non è mai mancata la nostra stima e considerazione. Si tratta di un discorso che fa parte di un nostro disegno, che abbiamo tenuto ben presente anche quando abbiamo votato l'articolo 10; ne è il completamento, segue quella logica e quella filosofia, cui non possiamo assolutamente rinunciare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore, il deputato Meta. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, colgo l'occasione per sottolineare il contributo fornito anche da parte delle opposizioni all'elaborazione del testo in discussione.
Con il disegno di legge in esame abbiamo avviato un lavoro che ci porterà ad affrontare nei prossimi mesi anche la riforma del codice della strada. È davvero originale che proprio io, che sono l'estensore, il fautore dell'articolo al quale si richiamavano i colleghi Uggè e Tassone, dichiari di essere d'accordo con l'emendamento soppressivo del Governo.
In questi giorni, anche attraverso un confronto con il Governo, con il Ministero dei trasporti e i suoi uffici, abbiamo verificato che un articolo così formulato è di difficile applicazione. Ma la vera ragione che mi porta a concordare con il Governo riguarda il fatto che negli ultimissimi giorni abbiamo appreso da fonti dirette che il Ministro della salute, d'intesa con il Ministro del lavoro e con il Ministero dei trasporti (e a questo punto chiedo al Ministro Bianchi di far valere le proprie ragioni), sta apprestando un provvedimento,Pag. 13un quadro normativo che affronti e organizzi seriamente le questioni che noi abbiamo raccolto in modo un po' improvvisato all'interno di un solo articolo.
È solo per questa ragione, che ci darà l'opportunità nei prossimi giorni di avere un testo da parte del Ministro, che chiedo ai colleghi dell'opposizione di approfittare di un'occasione migliore, che penso arriverà nelle prossime settimane, per affrontare una questione delicatissima.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Onorevole Meta, non riesco a comprendere perché dovremmo, in qualche modo, procrastinare la discussione su questo argomento approvando l'emendamento 11.300 del Governo. Tra le altre cose, ricordo che abbiamo testé concluso i lavori del Comitato dei nove e ci siamo interrogati su un altro articolo, di cui discuteremo tra non molto, che riguarda proprio la necessità di prevedere un'ulteriore visita per coloro che, in qualche modo, vedono alterata la loro condizione psicofisica in conseguenza di un malanno o quant'altro.
In questo caso, siamo in presenza di una fattispecie particolare, sulla quale voglio richiamare l'attenzione dei colleghi. Stiamo trattando una materia molto delicata ed è per questo che in Commissione, proprio su iniziativa dello stesso presidente, era stata proposta questa formulazione.
Onorevole Meta, il fatto che il Governo affermi oggi che l'attuale formulazione possa essere di difficile applicazione mi sembra, francamente, un fuor d'opera, una forzatura: la norma è molto chiara e stringente. Fa riferimento a coloro che sono titolari di certificato di abilitazione e, sostanzialmente, dispone una mera sospensione di patente, laddove si configurino situazioni di alterazione dello stato psicofisico dovute all'uso di sostanze alcoliche, di stupefacenti o altro.
Si tratta proprio della fattispecie più volte trattata dall'Assemblea e sulla quale vi è stata, a larga maggioranza, una posizione assolutamente di favore. Diciamola tutta: il Governo propone la soppressione dell'articolo 11 perché non riesce a trovare la «quadratura del cerchio» all'interno della maggioranza e, siccome avete già dovuto fare forzature per non subire alcuni condizionamenti che venivano da parti della maggioranza, questo compromesso sull'articolo 11, in qualche modo, deve fare da «apripista» per altre soluzioni.
Diciamolo con franchezza: non è un modo corretto per affrontare una materia così delicata. Sottolineo che, proprio perché c'era un'indicazione della Commissione, il Governo, che è venuto a chiedere maggior rigore e provvedimenti sanzionatori ancora più forti, avrebbe dovuto mantenere, anzi, sposare in pieno la ratio e il contenuto di questa norma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Olivieri. Ne ha facoltà.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, contrariamente ad alcuni interventi che mi hanno preceduto, apprezziamo l'emendamento proposto dal Governo e lo sosterremo, perché ci sembra una scelta di buonsenso, la conseguenza non di una trattativa dentro la maggioranza, che non c'è stata, quanto piuttosto di una riflessione che è stata importante e che ha portato, per l'appunto, a proporre all'Assemblea di sopprimere un articolo che, per la verità, non ci ha mai pienamente convinti, tanto è vero che avevamo deciso di presentare un emendamento non soppressivo, ma che, in qualche modo, introducesse delle modifiche.
Sia chiaro: anche noi vogliamo che vi sia sicurezza nelle strade e che chi guida professionalmente sia in condizioni di farlo ed abbia tutte le caratteristiche per essere idoneo.
Tuttavia, l'impostazione originaria dell'articolo 11 presentava, a nostro avviso, alcuni forti limiti. Infatti, se l'idoneità alla guida è il risultato di una valutazione complessiva, ci sembrava che nella formulazione dell'articolo fosse invece riscontrabile una eccessiva specificità. Per esserePag. 14giudicati non idonei alla guida professionale non occorre solo fare abuso di alcolici o altro: ci sono tanti altri fattori. La valutazione sull'idoneità, quindi, deve essere comunque sempre a trecentosessanta gradi. Specificarla, limitarla ad alcuni casi, come previsto nell'articolo 11 originariamente proposto, suscitava qualche riserva.
Prendiamo quindi atto con soddisfazione della proposta del Governo, anche perché - vorrei dire - come si fa ad accertare il permanere delle condizioni di idoneità? Tra poco discuteremo dell'articolo 12, dove sono presenti una serie di elementi che rispondono alla necessità di dotarsi di strumenti certi e non arbitrari per la valutazione dello stato dei guidatori.
Vorrei aggiungere un'ultima osservazione. Non c'è dubbio che sia importante considerare il fatto che siano in arrivo - pare - altri provvedimenti inerenti in qualche modo la materia e spero che il Parlamento abbia l'opportunità di discuterli a fondo. Non vorrei si trattasse di provvedimenti del Governo; vorrei, invece, fosse prevista la possibilità per il Parlamento di legiferare e di svolgere una discussione ampia ed approfondita, com'è necessario in questi casi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, condividiamo l'emendamento in esame. Voglio, però, dire che qui non c'entrano nulla il proibizionismo o l'antiproibizionismo. L'emendamento proposto è semplicemente di buonsenso, perché il dispositivo dell'articolo 11 è di fatto praticamente quasi inapplicabile.
C'è anzitutto un problema: i conducenti verrebbero sottoposti a controlli solo sulla base del possesso di alcuni titoli all'esercizio di una professione. Verrebbero, quindi, penalizzati quei cittadini che, ad esempio, pur avendo il titolo, non lo utilizzano e che venissero trovati positivi agli accertamenti. Si creerebbe, quindi, una disparità di trattamento con gli altri automobilisti.
In secondo luogo, tali controlli non funzionerebbero. Infatti, per quanto riguarda le sostanze alcoliche, come si sa, esse vengono assorbite nel sangue in tempi molto ristretti; quindi, o si effettuano le analisi su un soggetto che ha appena bevuto o, altrimenti, già nel giro di cinque o sei ore, non si trova più traccia di tali sostanze. Non si capisce bene, quindi, cosa si intenda per «consumatore abituale».
Inoltre, per quanto riguarda la questione delle tossicodipendenze, come è stato tra l'altro detto da parte di alcuni medici nel corso dibattito sull'articolo 10 la scorsa settimana, in realtà, purtroppo, un vero e proprio test che accerti con sicurezza se un automobilista si trovi sotto l'influsso di alcune sostanze stupefacenti non esiste.
In terzo luogo, aumenterebbero gli oneri a carico dello Stato. Questo provvedimento, invece, di per sé non presenta oneri, come rilevato dalla V Commissione. Non c'entrano nulla, quindi, questioni di proibizionismo o di antiproibizionismo: c'entra semmai la cancellazione di un articolo che in realtà prevederebbe controlli poco utili e, in alcuni casi, anche molto discriminanti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, colleghi parlamentari, onorevole collega relatore Meta, capisco l'imbarazzo da parte di chi, dovendo rispondere al Governo, esprime un parere favorevole sulla soppressione di un emendamento che la Commissione, peraltro, aveva presentato all'unanimità. Collega Meta, lei che è persona saggia e intelligente, sa che questo parere era condiviso da parte della Commissione. Non solo: è condiviso da parte del Paese.
Se parliamo di sicurezza stradale, non possiamo assolutamente eliminare i controlli. Me lo consenta il collega che mi ha appena preceduto: egli sa quanta stima ho nei suoi confronti, ma non posso seguirlo nel suo ragionamento. Voi dite di essere contrari a questo emendamento perchéPag. 15sarebbe discriminatorio, nel senso che introdurrebbe cittadini di serie A e di serie B. Ma io chiedo: una persona che abbia partecipato ad un corso per ottenere una patente particolare, che gli è costata fior di quattrini, lo fa per schiribizzo o per svolgere una professione?
Se desideriamo davvero dare seguito al discorso sulla sicurezza stradale, e se desideriamo evitare che le categorie di lavoratori che svolgono tale professione mettano a rischio la vita delle molte persone che essi trasportano (e non solo), dobbiamo assolutamente prevedere questi controlli. Certo, li prevediamo a campione: non possiamo prevederli per tutti.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CESARE CAMPA. Ebbene, credo davvero che, allora, mostriamo una schizofrenia che non ha paragoni. La Commissione ha espresso parere favorevole...
PRESIDENTE. Lei capisce: deve concludere.
CESARE CAMPA. Concludo, signor Presidente, chiedendo di essere coerenti con quanto la Commissione ha fatto...
PRESIDENTE. Capisco, ma deve concludere.
CESARE CAMPA. Ho concluso, signor Presidente. Sono convinto che lei avrà la stessa forza per eliminare questo obbrobrio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lovelli. Ne ha facoltà.
MARIO LOVELLI. Signor Presidente, non vi è dubbio che l'articolo di cui viene proposta la soppressione con l'emendamento al nostro esame affronta un tema che credo richieda una particolare attenzione.
Le cronache degli incidenti stradali sono alla nostra attenzione quotidianamente, soprattutto durante i fine settimana; ogni settimana siamo costretti a leggere una rassegna stampa davvero drammatica, che richiede una riflessione a tutti, e soprattutto a noi che siamo chiamati a legiferare per corrispondere alle esigenze dei nostri cittadini.
Anche leggendo delle vicende di questo fine settimana, chiaramente, rinveniamo episodi che richiedono la nostra specifica attenzione: in particolare, si rileva in genere come la guida per eccesso di velocità, sotto effetto dell'abuso di sostanze stupefacenti o in stato di ubriachezza rappresentino una delle cause principali degli incidenti e delle morti sulla strada.
È chiaro, dunque, che vi è l'esigenza di una regolamentazione, che riguardi soprattutto coloro che, per professione, svolgono l'attività di guida di automezzi. Rispetto a costoro è infatti necessario, più che per altri, assicurare che siano costantemente testati per garantire prima di tutto la sicurezza di coloro che vengono trasportati - quando si fa riferimento al trasporto di persone, ad esempio turistico - ma anche di tutti coloro che possono incorrere in incidenti causati da tali mezzi.
Come è stato ricordato dal relatore, proprio nei giorni scorsi questo argomento è stato oggetto dell'attenzione del Ministero della salute, che già aveva intrapreso un'iniziativa nel momento in cui si era verificato l'incidente di Vercelli, che aveva suscitato in tutti noi commozione ed attenzione. Il Ministero si è mosso in questa direzione anche perché già esistono disposizioni di legge - la stessa legge che riguarda l'uso delle sostanze stupefacenti: mi riferisco alla Bossi-Fini - che affrontano l'argomento e che richiedono un'attuazione più specifica.
Il profilo di questa materia concerne poi, oltre che la sicurezza stradale, la sicurezza del lavoro, perché è evidente che esso riguarda chi svolge questa attività e deve poterla svolgere, egli stesso, in piena efficienza.
Quindi, gli aspetti implicati dalla materia sono molti e riguardano certamente il Ministero della salute, il Ministero del lavoro e il Ministero dei trasporti.
Questo è il motivo per cui, come è stato proposto dal relatore, oggi ci pare opportunoPag. 16soprassedere sull'esame dell'articolo 11, che pure in Commissione aveva avuto già un'ampia discussione ed una nuova formulazione, e quindi accedere all'emendamento soppressivo 11.300 del Governo.
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
MARIO LOVELLI. Appare utile, infatti, che, sulla base dell'iniziativa già intrapresa dal Ministero della salute e degli approfondimenti che abbiamo già svolto, si addivenga ad una normativa più puntuale, che potremmo elaborare nelle prossime settimane e portare all'attenzione del Parlamento.
PRESIDENTE. Avverto che sono in distribuzione gli ulteriori prescritti pareri della Commissione I (Affari costituzionali) e della Commissione V (Bilancio) sulle proposte emendative della Commissione e del Governo presentate nella giornata odierna (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezioni 1 e 2).
Passiamo ai voti.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.300 del Governo, interamente soppressivo dell'articolo 11, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 316
Votanti 315
Astenuti 1
Maggioranza 158
Hanno votato sì 185
Hanno votato no 130).
Prendo atto che i deputati Meta, Poretti e Balducci hanno segnalato di non essere riusciti a votare.
Prendo altresì atto che i deputati Ciccioli e Holzmann hanno segnalato che avrebbero voluto esprimere voto contrario.
(Esame dell'articolo 12 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 4).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro degli emendamenti Di Virgilio 12.50 e 12.51 e dell'emendamento Tassone 12.2.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Di Virgilio 12.50.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
DOMENICO DI VIRGILIO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, desidero dire al Governo e al relatore che vi è una giustificazione oggettiva in ordine alla mia decisione di non accedere all'invito al ritiro. L'articolo 12 è formulato, per così dire, in modo molto aleatorio, perché al secondo periodo recita: «Con il medesimo regolamento può essere anche prevista» - ma una legge non può dire «può essere anche prevista» - «la costituzione (...) di un comitato consultivo tecnico-scientifico per lo studio,Pag. 17l'individuazione e il periodico aggiornamento delle caratteristiche tecnico-operative dei test». La formulazione di tale secondo periodo significa che oggi non saremmo in grado di determinare qual è la dose ed il test per calcolare se un individuo ha o meno l'idoneità a condurre, se si trova in uno stato di intossicazione da sostanze alcoliche, stupefacenti o psicotrope. L'emendamento da me presentato mira, dunque, ad introdurre una formulazione più precisa, superando l'espressione «può essere prevista» o meno. Pertanto, mantengo il mio emendamento e invito tutti a sostenerlo, poiché esso reca un dato obiettivo e non aleatorio in un articolo di legge che non può essere soltanto di tipo ipotetico.
PRESIDENTE. Prendo atto che il deputato Di Virgilio non accede all'invito al ritiro e avverto pertanto che il parere della Commissione e del Governo sull'emendamento Di Virgilio 12.50 è da intendersi contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.
DANIELE FARINA. Signor Presidente, il ritiro dell'articolo 11 ci ha sollevato dal dover sviluppare più ampiamente le argomentazioni che, in sede di dibattito sugli emendamenti, già avevamo svolto con riguardo all'articolo 10.
Vi sono due emendamenti che credo siano stati opportunamente presentati, in quanto nell'articolo 12 sono contenute le disposizioni per l'esecuzione degli articoli riformulati del codice della strada e che comportano notevoli modificazioni per ciò che riguarda le norme relative alla guida di autoveicoli.
Il dato più eclatante è che all'interno di questo provvedimento - mi riferisco, ad esempio, a quanto disposto nell'articolo 10, ma anche all'articolo 11 (uno viene eliminato e l'altro conservato) - vengono recepite esattamente le dizioni letterali contenute all'interno del testo unico sulle sostanze stupefacenti. Ma siamo dinanzi ad un problema, Ministro Bianchi, poiché il testo unico sulle sostanze stupefacenti si riferisce a tabelle che stabiliscono con precisione tassativa cosa si intenda per sostanze psicotrope. Non ho visto in questo provvedimento analoga tabella. Ciò significa che, come è stato rilevato da alcuni colleghi, con la dizione contenuta nell'articolo 10 ci troveremo a dare rilievo penale anche all'assunzione di una serie di sostanze psicotrope di carattere farmaceutico, ovvero in vendita dietro prescrizione medica. Mi riferisco agli ansiolitici, ad alcuni antistaminici, narcotici, antidepressivi, ad alcune terapie ormonali e cardiovascolari. Potremmo andare avanti lungo questa traccia, richiamando le trentasei sostanze elencate dall'Istituto superiore di sanità come parzialmente invalidanti per la guida.
È evidente che, se non fissiamo con chiarezza termini e soglie, rischiamo di coinvolgere sul piano penale, e con una sanzione doppia rispetto allo stato di ebbrezza, una serie di categorie di utenti che non sono specificamente o, meglio, che non dovrebbero essere oggetto di sanzione penale.
Riguardo a quanto stabilito dall'emendamento successivo, Di Virgilio 12.51, interverrò in seguito, perché anche esso riguarda un aspetto fondamentale.
Pertanto, o sono in errore e vi è una elencazione tassativa delle sostanze psicotrope oppure mi sembra difficile poter rifiutare tale proposta emendativa, che si limita, tutto sommato, a tentare per altra via lo stesso tipo di procedimento. Per tali motivi il voto su tale emendamento sarà favorevole.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, alla luce di alcune considerazioni espresse anche nell'intervento dell'onorevole di Virgilio e di quelle testé avanzate, propongo di accantonare gli emendamenti Di Virgilio 12.50 e 12.51.
Pag. 18
PRESIDENTE. Sta bene.
Avverto che, non essendovi obiezioni, deve intendersi accantonato l'esame degli emendamenti Di Virgilio 12.50 e 12.51 e, conseguentemente, dell'emendamento Tassone 12.2 in quanto lo stesso incide sullo stesso oggetto. Pertanto, accantoniamo la votazione dell'articolo 12 e passiamo all'esame degli articoli aggiuntivi ad esso presentati, su cui invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Tassone 12.010 e Fabris 12.09, sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo Tassone 12.010.
Chiedo all'onorevole Tassone se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, l'invito al ritiro, anche se formulato in termini gentili e corretti, non può essere accettato. Già l'intervento del collega Daniele Farina e poi tutta la discussione sull'articolo 10 ha evidenziato due modi di intendere e di vedere, ma soprattutto due culture, due strategie e due sensibilità.
Vorrei ricordare a lei, signor Presidente, e a tutta l'Assemblea che sull'articolo 10 la maggioranza non ha tenuto un comportamento coordinato ed unitario, tanto è vero che anche degli emendamenti riferiti all'articolo 12 il relatore, senza dubbio con molta sensibilità, ha chiesto l'accantonamento. L'articolo aggiuntivo da me presentato vuole mandare un forte messaggio, ma anche normare una situazione insostenibile, quella esistente all'interno delle discoteche.
Certamente si è discusso molto in questa sede, come ogni giorno e, soprattutto, dopo il fine settimana in presenza di tragedie. Si parla molto delle stragi del sabato sera, ma la mia proposta emendativa intende creare le condizioni per dare maggiore sicurezza ai giovani, stabilendo chi non deve assumere, all'interno della comitiva, sostanze alcoliche, chi ha la responsabilità di far rientrare i propri amici a casa e interviene soprattutto nelle discoteche. Quando parliamo di misure di sicurezza e di prevenzione, non prestiamo alcuna attenzione alla vita che si svolge in tali luoghi. L'articolo aggiuntivo da me presentato vuole operare in questa direzione: sovvertire l'attuale situazione o, piuttosto, rivolgere in termini seri l'attenzione soprattutto all'interno delle discoteche, anche attraverso corsi di aggiornamento, attività di ampia sensibilizzazione e, quindi, iniziare una fase diversa rispetto all'attività di prevenzione.
Si era parlato anche di un controllo da parte delle forze dell'ordine all'uscita delle discoteche per creare le condizioni per una verifica dello stato dei giovani che si mettono alla guida, problema ancora esistente, considerato che le tragedie non finiscono e certamente i proprietari delle discoteche non possono non sentirsi responsabili. La mia proposta emendativa intende aprire un processo nuovo e diverso: spostare più in là l'attività di sicurezza e di prevenzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma all'articolo aggiuntivo Tassone 12.010, che mi sembra veramente di buonsenso e dovrebbe essere votato da tutta l'Assemblea con molta convinzione. Introdurre agevolazioni fiscali atte ad incentivare il consumo diPag. 19bevande analcoliche soprattutto da parte dei guidatori designati, all'interno dei locali pubblici, per il trasporto delle persone che sono in quei luoghi il sabato sera mi sembra una proposta di buonsenso.
Mi sembra inoltre di buonsenso istituire all'interno dei locali notturni alcuni alcool-tester e chiedere ai gestori delle discoteche di organizzare manifestazioni di sensibilizzazione almeno tre volte l'anno sul problema dell'alcolismo. Si deve trattare di un impegno da parte di tutta la società civile, se vogliamo evitare di avere notizie così disastrose e così categoricamente negative ogni domenica mattina o lunedì mattina, quando leggiamo sui giornali che vi sono stati morti sulla strada.
Ringrazio pertanto il collega Tassone per aver presentato l'articolo aggiuntivo in esame, che mi auguro sia votato dall'intera Assemblea.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, vorrei ringraziare il collega Tassone per aver presentato un siffatto articolo aggiuntivo, che desidero sottoscrivere.
La ratio di tale proposta emendativa è stata già sufficientemente spiegata. Vorrei soffermarmi brevemente su un aspetto. Con questo articolo aggiuntivo si cerca di entrare in una filosofia diversa rispetto al tema che stiamo trattando. Vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi sul fatto che, quando si parla di abuso di alcol e di sostanze stupefacenti - mi limito al solo abuso di alcol -, tutti i dati statistici fanno rilevare come esso, ormai, stia interessando in maniera crescente soprattutto le fasce di età più giovani. Ciò significa che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio problema sociale.
Non possiamo assolutamente sottacere tale problema. Quindi, il problema del contenimento dell'uso dell'alcol, o addirittura della possibilità di convincere i soggetti che ne fanno uso a interromperlo, passa anche attraverso una fase di coinvolgimento concreto da parte di tutti i soggetti, iniziando proprio dai gestori dei locali pubblici. Ciò significa non solo prevenire, ma accrescere una coscienza di tipo diverso, che può portare a risolvere questo problema, che sta diventando un'autentica piaga sociale, soprattutto per le giovani generazioni.
Pertanto, vorrei che questo articolo aggiuntivo fosse considerato diversamente, sia dalla Commissione sia dal Governo sia dall'intera Assemblea. In questa sede, infatti, non dobbiamo distinguerci sugli argomenti forniti, da ultimo, dal collega Farina. Dobbiamo, infatti, interrogarci se questo Parlamento vuole davvero incominciare a costruire un percorso che consenta anche ai giovani di divertirsi senza fare uso di alcolici e se tale obiettivo può essere raggiunto coinvolgendo anche le strutture pubbliche, che danno ospitalità per il divertimento ai nostri giovani e ai nostri figli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Desidero aggiungere la mia firma all'articolo aggiuntivo in esame che ritengo, oltre che di buonsenso, apportatore di una positività. Infatti, attraverso un finanziamento adeguato (e non mi pare che sia un grande sacrificio economico), cerca di andare incontro a coloro che sposano la cultura della vita e fanno nascere nei giovani che frequentano i luoghi ricordati il senso dell'anteporre valori diversi a quelli dello sballo e del non controllo di sé stessi. Quindi, ritengo opportuno il richiamo ad una considerazione che ogni deputato dovrebbe fare per esprimere un voto favorevole all'articolo aggiuntivo in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lovelli. Ne ha facoltà.
MARIO LOVELLI. Gli interventi dei colleghi dell'opposizione a sostegno di questo articolo aggiuntivo apportano alla nostra discussione valutazioni che certamentePag. 20sono in buona parte anche condivisibili, ma vorrei sottolineare un aspetto.
Quando abbiamo discusso, in quest'aula, le mozioni sulla sicurezza stradale, in occasione della settimana internazionale dedicata a tale tematica, avevamo inserito all'interno delle suddette mozioni gli aspetti di cui stiamo discutendo. Tra l'altro, voglio anche ricordare che, negli indirizzi approvati dal Governo con un lavoro interministeriale, rientrava anche la convenzione con gli esercenti delle sale di pubblico intrattenimento per intervenire in materia.
Quindi, mi pare che, invece di appesantire un provvedimento di legge con una norma che poi richiederà un ulteriore decreto attuativo, da emanare successivamente, la mozione già approvata sia abbastanza chiara ed incisiva. Suggerirei, pertanto, di tener fermo l'indirizzo di tale mozione, lavorandoci sopra, e chiederei se fosse ancora possibile ripensare questa proposta emendativa. Fra l'altro, potrebbe essere presentato, eventualmente, un ordine del giorno in materia, da approvare anche con un consenso più ampio, mentre un articolo aggiuntivo, una volta respinto, non potrebbe più essere ripreso, nemmeno come proposta di ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Castellani. Ne ha facoltà.
CARLA CASTELLANI. Signor Presidente, intervengo per apporre la mia firma all'articolo aggiuntivo in esame e per invitare il relatore ed il Governo a valutare attentamente il contenuto di tale proposta, che ritengo - come ha già detto il collega Moffa - una delle strade maggiormente perseguibili e percorribili per prevenire gli incidenti e le tragedie del sabato sera.
Solo con un'attenta campagna di sensibilizzazione dei giovani - ma anche dei gestori delle discoteche - potremo certamente raggiungere un obiettivo che va nella direzione di tutelare i giovani e le loro famiglie. Mi rivolgo al Governo affinché valuti attentamente la possibilità di riconsiderare e, se è possibile, modificare l'approccio e la valutazione di questo articolo aggiuntivo, perché questa è, a nostro avviso, la strada più percorribile per salvare le vite dei giovani.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Tassone 12.010, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 383
Votanti 382
Astenuti 1
Maggioranza 192
Hanno votato sì 156
Hanno votato no 226).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita ad esprimere il proprio voto.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Fabris 12.09.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, ritiriamo l'articolo aggiuntivo Fabris 12.09.
PRESIDENTE. Sta bene, deputato D'Elpidio.
CARLO GIOVANARDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, vorrei intervenire sull'articolo aggiuntivo Fabris 12.09, anche se è stato ritirato dai presentatori. Pertanto, lo faccio mio.
Pag. 21PRESIDENTE. Può intervenire soltanto se il presidente del suo gruppo lo fa proprio.
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, faccio mio l'articolo aggiuntivo Fabris 12.09.
PRESIDENTE. Sta bene, deputato Volontè.
Prego, deputato Giovanardi, ha facoltà di parlare per dichiarazione di voto.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, anche alla luce della votazione sull'articolo aggiuntivo che abbiamo appena votato, mi sono permesso di fare avere al Ministro Bianchi un'altra proposta, un po' più drastica, ma che si colloca sempre nell'ambito dei dati agghiaccianti - bisogna riconoscerlo - sulle stragi del sabato sera e delle risposte, a mio avviso assolutamente inadeguate, delle autorità pubbliche e del Parlamento rispetto a questo fenomeno.
Ho con me una tabella fornitami dall'Associazione degli amici della polizia stradale - potete farla distribuire - che ogni lunedì, in maniera encomiabile, riassume la situazione. Anche questo fine settimana è stato disastroso: si sono verificati 35 incidenti mortali, con 42 morti. Il 50 per cento degli incidenti, vale a dire 21 decessi, sono avvenuti durante la notte e si tratta di giovani o giovanissimi. Pertanto, ho presentato una proposta, sapendo benissimo che solo il Governo può farla propria, che riprende quella già elaborata nella scorsa legislatura e che la Commissione affari costituzionali aveva accolto favorevolmente, al contrario di altre proposte: si prevede di stabilire il divieto di somministrazione di alcolici e superalcolici nei locali pubblici, o aperti al pubblico, dalle due alle sei del mattino, con la relativa sanzione.
A me non convince l'idea della repressione - diversamente dal collega Tassone, che voleva fare anche prevenzione - vale a dire utilizzare migliaia e migliaia di poliziotti e carabinieri sulle strade quando poi (voi conoscete le discoteche come le conosco io) alle tre, alle quattro, alle cinque, alle sei del mattino si vedono diciottenni (qualche volta anche i diciassettenni e i sedicenni) che bevono tanto alcol quanto ne vogliono, e gli viene somministrato senza che ci sia alcuna prevenzione e poi escono in quelle condizioni. Poi si dice «tanto dopo c'è il controllo...». Ma, scusate, non vi sembra inaccettabile che già fin dalle due di notte si possano bere alcolici senza considerare in quali condizioni si troveranno i giovani successivamente sulle strade?
Ma è proprio così fuori dalla realtà, davanti a seicento ragazzi morti ogni anno il venerdì e il sabato sera, dare un segnale forte, vietando la somministrazione di alcolici dalle due alle sei del mattino, a chi, fra l'altro, tra l'alcol, le droghe e la stanchezza, è un «predestinato», perché esce dai locali in condizioni di non sicurezza?
Pertanto, chiedo al Governo perché non adottiamo un provvedimento che in tutti i Paesi europei e negli Stati Uniti è ormai in vigore? Chi permette di bere, nel cuore della notte, nei locali? Chiedo al Governo se vuole fare proprio questo articolo aggiuntivo, se lo vuole presentare o appoggiare in Senato, se intende riprenderlo in quella sede, o se accetta un ordine del giorno in questa direzione. Vorrei anche invitare i colleghi affinché su questo argomento, su cui tutti i lunedì e i martedì si scatenano grandi polemiche giornalistiche, finalmente il Parlamento faccia qualcosa di serio (Commenti del deputato Volontè).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'articolo aggiuntivo in esame. Sono veramente perplesso di come si siano avviati i lavori su questo provvedimento. Vi è una contraddizionePag. 22sostanziale. Capisco che ci siano dei problemi all'interno del Governo e che ci siano, rispetto al problema della droga e dell'alcol, posizioni non conciliabili all'interno della maggioranza. L'Italia, però, ci guarda e ci ascolta. Il collega che mi ha preceduto mi ha ricordato - e ha ricordato a ciascuno di noi - la nostra responsabilità come legislatori. Questo fine settimana vi sono stati trentacinque morti sulla strada: giovani che escono dalle discoteche e che, in qualche misura, sono mandati allo sbaraglio. Abbiamo presentato una serie di proposte emendative e trovo davvero disdicevole che sia stato respinto l'articolo aggiuntivo Tassone 12.010, volto a introdurre un criterio nuovo e un'incentivazione per un atteggiamento diverso verso l'alcol e verso la responsabilità che deve esistere in chi trasporta persone.
Oggi il collega Fabris, a semplice richiesta del Governo, ha ritirato la sua proposta emendativa in proposito: ha fatto un'opera buona, ha parlato con le varie associazioni e, con i colleghi D'Elpidio e Picano si è impegnato a presentare un articolo aggiuntivo, ma improvvisamente - non so cosa sia successo - il Governo ha parlato con la Commissione smentendone il lavoro, e oggi Fabris ha ritirato subito detto articolo aggiuntivo.
Cosa sostiene tale proposta emendativa? Afferma che coloro che hanno una precisa responsabilità, una abilitazione professionale e un'abilitazione alla guida per i mezzi pesanti possono essere controllati anche dalla polizia stradale in merito alla loro capacità o sulla non assunzione di sostanze che possono metterli in condizione di non guidare correttamente.
Mi domando quale sia il motivo di tornare indietro rispetto ad una proposta emendativa che giustamente i gruppi Forza Italia e UDC hanno fatto propria, in quanto è di buonsenso e rappresenta la conseguenza logica di tutti i ragionamenti svolti con Giuseppe Guccione, con l'associazione di categoria e con quella dei genitori. E poi siamo costretti a smentirci in aula perché il Governo ha contraddizioni interne, perché c'è qualcuno che vuole raddoppiare o triplicare la dose minima di stupefacenti e crede che l'alcol non faccia assolutamente male! Ma mettetevi d'accordo!
Stiamo parlando della salute e della sicurezza dei nostri cittadini, non possiamo fare il pianto del coccodrillo, signor Ministro dei trasporti, e ogni lunedì continuare, in quest'aula, con pervicacia ad ignorare le regole di buonsenso e del buon padre di famiglia! Dovremo vergognarci se non approveremo questo articolo aggiuntivo, e se continuiamo come abbiamo iniziato la ripresa pomeridiana dei nostri lavori.
Chiedo al Presidente e al relatore: fermiamoci un attimo e pensiamo a cosa stiamo facendo! Dobbiamo evitare che sulle strade ci siano persone che hanno licenza di uccidere! Dobbiamo mettere ciascuno in condizione di essere responsabile e dobbiamo incentivare una nuova filosofia di approccio nei confronti dell'alcol e delle altre sostanze. Mi appassiono su questi temi: saremo persone bugiarde se continueremo a frequentare i rappresentanti delle categorie interessate - come vedo frequentarli voi, amici della maggioranza, vi ascolto in tutte le riunioni e in tutti gli incontri che avete con loro - e dopo aver fatto alcune affermazioni, in quest'aula le smentiamo!
Colleghi Fabris, D'Elpidio e Picano, mi meraviglio di questa vostra passività: avete fatto un'opera giusta, ma oggi, perché il Governo vi chiama, e perché vi sono problemi all'interno della maggioranza, mettete la coda in mezzo alle gambe e ritirate l'articolo aggiuntivo di cui ho parlato! Ciò non è giusto per i nostri cittadini!
Ecco perché chiedo che, se non possiamo esprimere un voto favorevole su tale proposta emendativa, quantomeno la si accantoni insieme ad altre, per riflettere su un tema che coinvolge migliaia di cittadini e che, se non affrontato in maniera corretta, causa i risultati che venivano ricordati in precedenza e che sono ricordati ogni settimana, il lunedì mattina, dai telegiornali.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, la proposta avanzata dall'onorevole Giovanardi è diretta all'emanazione di un provvedimento tendente a prevenire gli incidenti. Ciò vale anche per le considerazioni svolte in precedenza a proposito dell'addendum all'articolo 12.
In proposito, il Governo sta predisponendo, in maniera organica, una serie di interventi a carattere preventivo, alcuni dei quali fanno parte del terzo programma nazionale per la sicurezza stradale che verrà attuato nell'arco di un mese (un mese e mezzo al massimo), con destinazione di risorse a questi fini: campagne di sensibilizzazione, aumento di controlli, provvedimenti di prevenzione.
Per quanto riguarda il tema specifico dei rapporti con i gestori dei locali - con riferimento alla materia che stiamo complessivamente studiando - l'impegno che il Governo può assumere è ricollocarlo, al momento più opportuno, nell'iter del percorso parlamentare che il provvedimento in esame sta seguendo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo Fabris 12.09 prevede che i controlli di cui al comma 2 possano essere effettuati anche dagli agenti della polizia stradale.
Il collega Giovanardi ha colto l'occasione per chiedere un momento di riflessione: accantonare l'articolo aggiuntivo, in modo che il Governo possa riformularlo; a questo punto, infatti, solo il Governo, insieme alla Commissione, può apportare modifiche al testo.
Signor Ministro, a partire da oggi, fino a quando - sono felice che si vada verso la strada giusta - il Governo sarà pronto ad emanare un provvedimento più organico sull'altra parte della materia, quanti saranno i giovani che moriranno sulla strada?
Si sta chiedendo di cogliere quest'occasione! In passato vi è stato uno scontro in aula: io sono tra quelli che hanno detto «no» alla chiusura delle discoteche a mezzanotte o all'una, ma sarebbe troppo lungo affrontare ora il discorso.
Tuttavia, onorevole Presidente, possiamo anche vietare l'alcol! Adesso si avverte il problema legato all'immigrazione che è terribile: nei centri dove è possibile effettuare le telefonate si è scelleratamente autorizzata la vendita dell'alcol! In tutti i luoghi in cui si concentrano immigrati per telefonare, si riscontra una situazione drammatica per queste persone e per chi vi abita intorno. Possiamo benissimo prevedere un orario in cui ciò sia ammesso.
Signor Ministro, quando verrà discusso un provvedimento organico sul tema, gli orari e le circostanze potranno anche essere modificati. Facciamo, però, un tentativo: prevediamo, con un emendamento, che - come avviene in tanti Paesi europei - oltre una certa ora, ad esempio dopo le ore 23, non si venda alcol in alcun locale e che chi lo vuol bere se lo compri nei supermercati il pomeriggio o se lo porti dietro!
Un motivo di incidenti, specialmente dei ragazzi, è un'alterazione dovuta all'alcol ed è su tale aspetto che più direttamente si può intervenire. Altro discorso meriterebbe la questione delle droghe leggere.
Spero che nelle discoteche si rifletta su una questione che, a mio avviso, deve essere messa a punto: in tali locali si vendono bibite a scarsa gradazione alcolica che però sono devastanti per i giovani! Sono bibite fresche, come, ad esempio, l'aranciata o il chinotto, nelle quali però è presente una certa dose di alcool. Pertanto, non ci si rende conto dell'alterazione alcolica a cui si va incontro, se non in uno stato di pericolo.
Si tratta di bibite che, a mio avviso, andrebbero vietate, poiché godono di una pubblicità ingannevole: uno pensa di dissetarsi ed invece si ubriaca!Pag. 24
Pertanto concludo: non vedo nulla di tragico se questo articolo aggiuntivo viene accantonato per un quarto d'ora, senza interrompere i lavori dell'Assemblea e si cerca di individuare un testo che ponga un limite orario per la vendita degli alcolici, specialmente per quanto riguarda le discoteche o limitatamente ad alcuni giorni (si può prevedere anche così, può configurarsi anche come un esperimento).
Ma non si può non dire nulla, onorevole Ministro, membri della Commissione, presidente della Commissione e mi rivolgo a lei che, grazie al sistema maggioritario, è stato eletto in un quartiere dove migliaia di giovani la sera, per andare in discoteca, devono recarsi a Tivoli o a Fregene, affrontando chilometri di strada, se non addirittura ad Avezzano.
Quindi, chiedo una pausa di riflessione per prevedere un orario...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
TEODORO BUONTEMPO. ...oltre il quale non si possano vendere alcoolici.
PRESIDENTE. Deve concludere.
TEODORO BUONTEMPO. Ho concluso: pertanto mi auguro che si rifletta su un tema così importante.
PRESIDENTE. Chiedo quale sia il parere del relatore sulla proposta di accantonamento formulata dal deputato Buontempo.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime orientamento contrario.
CESARE CAMPA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, intervengo perché il signor Ministro, in maniera puntuale, ha riaperto il dibattito sull'articolo aggiuntivo in esame.
Concordo con quanto afferma il Governo: il Governo, con intelligenza, afferma che è un problema che si dovrà risolvere, ma dichiara che verrà fatto nei prossimi giorni. Ma, allora, signor Ministro, non vi è una contraddizione se, con il provvedimento in esame, anticipiamo questo passaggio: non si tratta di vietare la vendita di alcolici o simili, ma di intervenire, prevedendo controlli specifici nei confronti di particolari categorie.
Ci stiamo riferendo a categorie che sono in possesso di un certificato di formazione professionale per la guida di veicoli che trasportano merci pericolose: la norma non si riferisce infatti a tutti i cittadini, ma a coloro che trasportano merci pericolose, che guidano veicoli stradali per i quali è richiesto un determinato tipo di patente, quindi ci rivolgiamo a persone che hanno una responsabilità maggiore rispetto ad altri.
Signor Ministro, lei correttamente afferma che il Governo è d'accordo con questa impostazione, perché è questa la strada che dobbiamo seguire. Le credo, ma, con molta forza, le pongo una domanda: in attesa del vostro «megaprovvedimento» - sul quale credo saremo tutti concordi e, pertanto, mi auguro non vi sarà distinzione tra maggioranza e minoranza - perché non approvare questo articolo aggiuntivo? Con esso non le chiediamo altro che intervenire, durante il periodo transitorio, attribuendo alla polizia stradale la possibilità di effettuare dei controlli nei confronti di specifiche categorie, di conducenti, ad esempio, di veicoli che trasportano merci pericolose e che hanno una maggiore responsabilità rispetto agli altri.
Davvero glielo chiedo con il cuore in mano: se il suo atteggiamento è sincero - io credo che lo sia - deve dire al relatore che dobbiamo approvare questo articolo aggiuntivo, perché anticipa ciò che risulta essere nelle intenzioni del Governo. Anche perché questo anticipo renderebbe la nostra circolazione in qualche maniera più sicura rispetto alla situazione attuale.
Signor Presidente, mi rivolgo a lei che, alle volte, è persona saggia: non ascolti le sirene di quella parte di questa maggioranza che è a favore del permissivismo più completo, dell'anarchia, della confusione!Pag. 25
Siamo in presenza di uno Stato che dice ai propri poliziotti: fate dei controlli. Ma non dovrebbe essere la legge ad imporlo, perché è nella sostanza delle cose!
La strada deve essere sicura per tutti! (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Per favore!
CESARE CAMPA. Signor Presidente, il Ministro afferma di concordare su tali norme, ma poi dichiara che non verranno votate. Siamo nella schizofrenia più assoluta!
Amico Meta, credo che lei debba rivedere la sua posizione: se non vuole accantonare l'esame di tale proposta emendativa - e forse ha un motivo per non farlo - almeno dia il via libera a questa maggioranza affinché si esprima un voto favorevole su un articolo aggiuntivo che nasce all'interno della maggioranza, che noi abbiamo sposato perché appare di buonsenso, ma nasce al vostro interno! Non contraddite questo grido che proviene dal nostro Paese! (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Sono presenti nelle tribune i rappresentanti dell'Associazione Amici del territorio di Sant'Eufemia d'Aspromonte (provincia di Reggio Calabria), che salutiamo e ringraziamo per essere presenti (Applausi).
Avverto che il gruppo dell'UDC ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. Per tale ragione, al fine di consentire ai deputati appartenenti a tale gruppo di partecipare alla discussione, consentirò un intervento per ciascun emendamento per non più di un minuto, che inciderà sui tempi previsti per gli interventi a titolo personale.
CARLO GIOVANARDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, nel mese di giugno di quest'anno sono stati settanta i giovani morti nelle stragi del sabato sera. Otto anni fa, con un'altra maggioranza di centrosinistra si discusse del problema - il Presidente del Consiglio D'Alema ci ha provato -, ma il Parlamento non approvò una proposta simile a quella in esame. Tre anni fa, con un Governo di centrodestra ed il Presidente del Consiglio Berlusconi, abbiamo presentato una proposta analoga, ma il Parlamento non l'approvò.
Oggi siamo di fronte all'acuirsi della mortalità e la proposta di divieto di somministrazione degli alcolici dalle due alle sei del mattino trova di nuovo un Parlamento sordo che rimanda la decisione - come fa da otto anni - a provvedimenti che dovranno essere condivisi con le categorie interessate.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CARLO GIOVANARDI. Mi preoccupano le affermazioni del Ministro Bianchi, perché se pensa che un provvedimento di tale genere potrà essere frutto di un accordo con coloro che della vendita dell'alcol fanno una delle loro maggiori entrate credo che sia un illuso e, pertanto, dovrebbe assumersi le proprie responsabilità!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, signor Ministro, ritengo che lei non abbia ben chiaro di cosa stiamo parlando e perciò le cito qualche dato statistico riportato abbondantemente sulla stampa: secondo tali dati solamente il 3 per cento dei patentati italiani è stato controllato con l'etilometro rispetto al 16 per cento della media europea e al 38 per cento dei Paesi più severi. In Francia si effettuano 8 milioni di controlli l'anno, in Spagna 4 milioni, in Italia solo 200 mila su 35 milioni di patentati; ciò significa che vi è una probabilità di controllo ogni 175 anni, come risulta da una piccola formula matematica che, se vuole, può anche consultare.
Sentiamo dire che lei intende prevedere un milione di controlli entro il 2007, maPag. 26non si arriverà neanche a 500 mila; tale cifra è irrisoria e di per sé denuncia il fatto che siamo ben lontani dal numero di controlli effettuati dai Paesi che hanno risolto il problema delle stragi del sabato sera. Verrebbe da chiedere se intendiamo eseguire i controlli sempre con quei quattro poliziotti che circolano per le strade durante le ore notturne! È infatti sufficiente leggere qualunque rapporto del sindacato delle forze dell'ordine per conoscere le condizioni da terzo mondo che si riscontrano nel nostro Paese, lo spreco organizzativo, gli organici ridotti, il livello degli stipendi delle nostre forze di polizia. Del resto, se il senso di insicurezza è aumentato nei cittadini, come si può notare ovunque, ci dovrà pur essere un motivo!
Il problema non è tanto quello di istituire un ennesimo codice etico, ma di vedere quanta parte di quel «tesoretto» di cui state discutendo nel Consiglio dei Ministri è in grado di richiedere per destinarlo all'aumento degli organici e delle dotazioni dei servizi dell'ordine.
Lei ci deve dire, signor Ministro, a quanto ammonta tale cifra, perché, altrimenti, le nozze con i fichi secchi non le fa neanche lei!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 12.09, ritirato dai presentatori e fatto proprio dal gruppo dell'UDC, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 403
Votanti 400
Astenuti 3
Maggioranza 201
Hanno votato sì 184
Hanno votato no 216).
(Esame dell'articolo 13 - A.C. 2480-A/R).
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Gibelli 13.50, interamente soppressivo dell'articolo 13.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Poiché è stato presentato un unico emendamento interamente soppressivo dell'articolo 13, sarà posto in votazione il mantenimento di tale articolo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 13.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 399
Votanti 230
Astenuti 169
Maggioranza 116
Hanno votato sì 229
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 14 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 6).Pag. 27
Non essendo stati presentati emendamenti all'articolo 14, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 400
Votanti 228
Astenuti 172
Maggioranza 115
Hanno votato sì 224
Hanno votato no 4).
Prendo atto che la deputata D'Ippolito Vitale ha segnalato che avrebbe voluto astenersi.
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi Gibelli 14.01 e Beltrandi 14.07.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Gibelli 14.01, mentre invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 14.07.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gibelli 14.01, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 404
Votanti 395
Astenuti 9
Maggioranza 198
Hanno votato sì 391
Hanno votato no 4).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Beltrandi 14.07.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, si tratta di un emendamento semplicemente garantista. In altre parole, per quanto riguarda il fermo del veicolo - quando esso è previsto - proponiamo che, al comma 1-bis dell'articolo 214 dell'attuale codice della strada, siano soppresse le parole: «, e risulta altresì evidente all'organo di polizia che la circolazione è avvenuta contro la volontà del proprietario». Cosa si stabilisce in sostanza? Si stabilisce che soltanto se il proprietario del veicolo dimostra che il mezzo con il quale si è commessa l'infrazione è stato usato contro la sua volontà allora - soltanto in tal caso - vi è la possibilità di non addivenire al fermo del veicolo stesso.
Credo si tratti di una condizione praticamente indimostrabile, perché, al di là del caso in cui una persona denunci un furto, è evidente che tale occasione non ricorre mai.
Quindi, l'approvazione dell'articolo aggiuntivo in esame aumenterebbe le garanzie per i proprietari dei veicoli con i quali sono commesse le infrazioni, e non delle persone che hanno commesso le stesse, ed in tal modo, con il ricorso, si sospenderebbe il provvedimento di fermo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Beltrandi 14.07, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 403
Votanti 238
Astenuti 165
Maggioranza 120
Hanno votato sì 16
Hanno votato no 222).
Prendo atto che il deputato Cacciari ha segnalato che non è riuscito ad esprimere il voto.
(Esame dell'articolo 15 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 7).
Non essendo stati presentati emendamenti all'articolo 15, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 405
Votanti 232
Astenuti 173
Maggioranza 117
Hanno votato sì 231
Hanno votato no 1).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi relativi all'articolo 15.
MICHELE POMPEO META, Relatore. La Commissione invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Fabris 15.014, 15.015, 15.06, 15.02 e 15.03.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori dell'articolo aggiuntivo Fabris 15.014 se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
DANTE D'ELPIDIO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DANTE D'ELPIDIO. Non posso accedere all'invito al ritiro. Anche considerati i precedenti, è meglio che mantenga la proposta emendativa; ritengo che essa sia di fondamentale importanza in quanto mira ad introdurre nel codice penale una nuova fattispecie di reato che colpisce, a titolo di dolo eventuale, chiunque guidi in stato di ebbrezza. Non è una misura semplicemente punitiva, perché è prevista anche la possibilità, per il giudice, di disporre la commutazione della pena. Per tali motivi, mantengo la proposta emendativa in esame e insisto per la votazione della stessa.
PRESIDENTE. Onorevole D'Elpidio, visto che si è pronunciato sull'articolo aggiuntivo Fabris 15.04, essendo lei cofirmatario anche degli altri articoli aggiuntivi all'articolo 15, sui quali è stato formulato un invito al ritiro da parte del relatore, insiste per la votazione di tutte le proposte emendative?
DANTE D'ELPIDIO. Sì, Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 15.014, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 400
Astenuti 11
Maggioranza 201
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 223).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 15.015, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 398
Astenuti 12
Maggioranza 200
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 221).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Fabris 15.06.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Avevo chiesto di parlare anche sull'articolo aggiuntivo 15.015, ma lei non mi ha visto.
Anzitutto, mi complimento con i deputati del gruppo Popolari-Udeur, che finalmente hanno tenuto fede a quanto presentato e non hanno ritirato le loro iniziative, non hanno sentito le lusinghe della sirena del Governo e della maggioranza, perché le proposte emendative non possono essere valide la settimana prima e poi, improvvisamente, in Assemblea non essere più valide. Quindi, mi complimento con loro.
Mentre non mi complimento con la maggioranza, che, di fatto, continua ad essere contraddittoria con quanto dichiara sempre sulla sicurezza stradale. Prima avevamo parlato di una certa situazione; comunque, al riguardo non ho avuto la parola. Ora, interveniamo su questo articolo aggiuntivo.
Affermare che il pubblico esercizio sia in qualche misura obbligato a mettere al corrente il pubblico del fatto che non possono essere venduti alcolici a persone che appaiono affette da malattie mentali, o che si trovano in «manifeste condizioni di deficienza psichica» a causa di altre infermità o che siano minorenni, mi sembra veramente di buon senso. Con l'articolo aggiuntivo in esame è inoltre aggiunto il seguente comma: « È fatto obbligo per l'esercente un'osteria o un altro pubblico spaccio di bevande alcoliche di esporre nei propri locali cartelli che recano in modo evidente la norma di cui al primo comma». Tale disposizione mi sembra, in modo evidente, altrettanto valida, proprio per evitare che ci siano delle contraddizioni.
Al riguardo, infatti, dobbiamo metterci d'accordo: vogliamo, signor Presidente, quanto meno non vendere alcolici a coloro che sono già ubriachi? Qualcuno avrebbe già dovuto non venderli prima, ma continuare a venderli a persone che manifestamente sono in stato di alterazione, magari lungo le nostre strade o nei motel, mi sembra un modo di perpetrare una situazione di grave pericolo. Quindi, fare obbligo al gestore del pubblico esercizio, non di adottare misure strane ma di dire che, nel suo locale, a tali persone è vietato acquistare alcolici, proprio per i motivi dianzi ricordati, mi sembra veramente di buon senso.
Altrimenti, cosa dobbiamo fare per rendere più sicure le strade? Vorrei veramente capire che idea ha della sicurezza questa maggioranza! I controlli non vogliamo farli! La polizia stradale non è autorizzata ad effettuare i controlli nei confronti di chi è in stato di ebbrezza o è drogato e guida «megacamion» con cui trasporta merce pericolosa. Mi chiedo cosa faccia la polizia stradale!
In secondo luogo, addirittura esistono taluni protocolli d'intesa sottoscritti con le categorie in base ai quali si invita adPag. 30effettuare controlli specifici nei confronti di questi autotrasportatori. Ma in questo caso si ignora completamente tale aspetto e si dichiara, addirittura, che la polizia non può fare tali controlli! Con la proposta emendativa in esame si sostiene che, almeno alle persone che si trovano in tali situazioni, non dovrebbero essere somministrate ulteriori bevande alcoliche; ma, quasi tale proposta contenesse «acqua fresca», si va avanti tranquillamente senza prenderla sul serio!
Qual è la filosofia di questa maggioranza? Come possiamo fare, per così dire, i coccodrilli il lunedì mattina - lo ripeto per l'ennesima volta -, se non mettiamo in moto meccanismi di prevenzione e di sicurezza nei confronti di tutti cittadini, di coloro che viaggiano lungo le nostre strade e che, a volte, senza avere colpa, vengono colpiti e uccisi! Sto pensando alla figliola del presidente della mia provincia, che, a diciannove anni, andava a sessanta chilometri all'ora quando un pazzo scatenato l'ha investita ed è morta! Abbiamo rovinato quella famiglia! C'è una famiglia che continua a piangere per una situazione che non è la conseguenza di una propria manchevolezza, ma del fatto che noi non abbiamo previsto controlli e situazioni di sicurezza!
Pertanto, signor Presidente - e mi rivolgo a lei, così ligio su certe questioni -, perché continuare su questa strada? Stiamo varando un provvedimento per la sicurezza stradale o stiamo approvando un provvedimento, così, tanto per fare qualche cosa? Il Governo dichiara di essere d'accordo con noi e la stessa maggioranza presenta delle proposte emendative; ma poi una parte della maggioranza, più permissiva, cosa fa? Si dichiara contraria su tali proposte emendative tanto che, se dovessero «passare», manderebbe, per così dire, allo sfacelo l'esame del provvedimento! Ma cosa stiamo facendo, le «guerre sante» gli uni contro gli altri, o vogliamo attuare finalmente una politica di protezione sulla strada?
Signor Presidente, chiedo veramente un momento di riflessione su come stiamo lavorando questo pomeriggio. Non è questo il modo di lavorare nell'interesse della cittadinanza!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, ho letto con attenzione la proposta emendativa al nostro esame e devo dire ai colleghi Fabris, D'Elpidio e Picano che esso è poco comprensibile.
Circa i sedici anni menzionati nell'articolo aggiuntivo, osservo che è previsto l'obbligo di viaggiare con la carta di identità, da esibire quando si va da qualche parte, perché si rischia un anno di carcere e quindi abbiamo tutti l'obbligo di portare la carta di identità in tasca.
Ma soprattutto, sulla base della formulazione della proposta emendativa, la commessa di un supermercato che si trova davanti il giovane quindicenne il quale, mandato dalla mamma, acquista anche un po' di birra sarebbe passibile di arresto. Tale proposta prevede ciò! Essa, infatti, fa riferimento a tutto ciò che si vende per asporto ed è quindi scritta male, rischiando di determinare dei veri e propri guai. Non fa riferimento, infatti, soltanto agli esercizi di vendita di bevande alcoliche, ma comprende tutto, perché quando si parla di luogo pubblico o aperto al pubblico, dove si vendono bevande, si fa riferimento anche ai supermercati. E non credo che si possa dare un anno di carcere alla commessa di un supermercato che somministri bevande ad un minore o ad una persona inferma di mente o in condizioni di deficienza psichica (vi sono, peraltro, situazioni border line, spesso difficili da riconoscere).
Ritengo, quindi, che tale clausola sia troppo repressiva in quanto mina le libertà anche dei lavoratori che operano negli spacci che devono chiedere la carta di identità e il certificato medico, come se avessero nozioni di medicina, di psicologia e di psichiatria. Non si può «arrestare la scimmia per il disastro aereo»!
Pertanto, non voteremo a favore di tale proposta emendativa.
PRESIDENTE. Avverto che i gruppi Forza Italia e La Rosa nel Pugno hanno esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. Anche ai deputati appartenenti a tali gruppi consentirò un intervento su ciascun emendamento per non più di un minuto, attingendo dal tempo riservato agli interventi a titolo personale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Elpidio. Ne ha facoltà.
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, vorrei chiarire che lo stato di alterazione psicofisica, derivante dall'influenza dell'alcol, rappresenta un elevato fattore di rischio. Pertanto, non si tratta assolutamente di una proposta emendativa punitiva. I tempi di reazione e le difficoltà di coordinare i movimenti sono elevati in alcune situazioni. L'articolo aggiuntivo in discussione intende dare un contributo alla soluzione di tale problema e interviene, analogamente a quanto avviene in tanti altri paesi europei, per impedire che la vendita, anche per asporto, di bevande alcoliche a minori e a soggetti in simili condizioni, possa arrecare un pregiudizio alla propria incolumità e a quella altrui.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lucchese. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, la proposta emendativa in discussione, a prima vista, sembra accettabile in quanto si riferisce a minori di età. Tuttavia, non sono d'accordo sulla previsione in base alla quale non si dovrebbero vendere alcolici «a persona che appaia affetta da malattia mentale». Infatti, come è possibile verificare se una persona appaia affetta da malattia mentale? Deve essere un medico ad effettuare una tale diagnosi.
Inoltre, quanto all'ipotesi successiva, che fa riferimento ad una persona che «si trovi in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di un'altra infermità», diventa ancora più abominevole e difficile verificare se una persona si trovi in tali condizioni. Pertanto, a mio avviso, vengono emesse diagnosi di malattia da parte di persone che non sono idonee a farlo. Ciò comporta una discriminazione e la possibilità di punire persone non affette da alcuna malattia, in quanto il gestore di un bar decide se un soggetto sia affetto o meno da una malattia. Tale aspetto, a mio avviso, non è accettabile.
PRESIDENTE. Deve concludere, per favore.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. A parte la sanzione per l'ipotesi di vendita a minori di sedici anni, ritengo che una norma del genere non sia accettabile.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 15.06, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 403
Astenuti 3
Maggioranza 202
Hanno votato sì 10
Hanno votato no 393).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 15.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 397
Votanti 390
Astenuti 7
Maggioranza 196
Hanno votato sì 7
Hanno votato no 383).
Prendo atto che il deputato Minardo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 15.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 399
Votanti 393
Astenuti 6
Maggioranza 197
Hanno votato sì 6
Hanno votato no 387).
Prendo atto che il deputato Vichi ha segnalato che non è riuscito a votare.
(Esame dell'articolo 16 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 8).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. La Commissione invita al ritiro dell'emendamento Zeller 16.51 e raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 16.200. La Commissione invita, quindi, al ritiro degli emendamenti Gibelli 16.50 e Di Virgilio 16.52, mentre raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 16.201.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Zeller 16.51.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
KARL ZELLER. Si, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 16.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 397
Astenuti 4
Maggioranza 199
Hanno votato sì 232
Hanno votato no 165).
Passiamo all'emendamento Gibelli 16.50, sul quale il parere deve intendersi contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 16.50 , non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 252
Astenuti 158
Maggioranza 127
Hanno votato sì 13
Hanno votato no 239).
Passiamo all'emendamento Di Virgilio 16.52.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
DOMENICO DI VIRGILIO. Accedo all'invito e chiedo di parlare per motivare il ritiro del mio emendamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO. Intendo far presente, signor Ministro, che, sulla base della formulazione adottata, ogni locale dovrebbe esporre decine di manifesti per indicare la sintomatologia in rapporto al tasso alcolemico. Si tratta di un problema pratico che la invito a riconsiderare e a rendere più semplice.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 16.201 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 414
Votanti 234
Astenuti 180
Maggioranza 118
Hanno votato sì 233
Hanno votato no 1).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 240
Astenuti 171
Maggioranza 121
Hanno votato sì 234
Hanno votato no 6).
Prendo atto che il deputato Brandolini ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
(Esame dell'articolo 17 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 9).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro degli emendamenti Beltrandi 17.1 e Zeller 17.50.
La Commissione accetta l'emendamento del Governo 17.300 e raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 17.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Beltrandi 17.1.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARCO BELTRANDI. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, non posso accogliere l'invito al ritiro neanche in questo caso. Con l'emendamento in esame, propongo di abolire l'aggravamento, invero molto consistente, delle sanzioni - penso soprattutto al fermo amministrativo - sui neopatentati, cioè su coloro che hanno preso la patente da tre anni. In realtà, credo che il GovernoPag. 34e la maggioranza avrebbero potuto quantomeno adottare il criterio utilizzato per il divieto di guida di auto potenti da parte dei neopatentati. Mi riferisco all'inserimento dei due anni di foglio rosa dei sedicenni nel computo dei tre anni iniziali per i quali sono previste le sanzioni più aggravate. Sarebbe stata una soluzione ragionevole perché è giusto che chi utilizza il foglio rosa dall'età di sedici anni o chi frequenta un corso di guida sicuro sia agevolato rispetto agli altri.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Beltrandi 17.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 342
Astenuti 64
Maggioranza 172
Hanno votato sì 27
Hanno votato no 315).
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Zeller 17.50 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 17.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 393
Astenuti 22
Maggioranza 197
Hanno votato sì 12
Hanno votato no 381).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 17.300 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 395
Astenuti 15
Maggioranza 198
Hanno votato sì 249
Hanno votato no 146).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 17.200 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Virgilio. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, avevo chiesto la parola sull'emendamento del Governo, precedentemente votato, al fine di migliorarlo.
Signor Ministro, la ringrazio di aver accettato due miei subemendamenti qui confluiti; però, anche se ormai, signor Presidente, è stato votato, l'emendamento del Governo, così come formulato, non è corretto. D'accordo sull'ipotesi del medico che venga a conoscenza delle patologie attraverso una cartella clinica, ma sfuggono alla previsione recata dall'emendamento appena votato moltissime patologie, quelle di un paziente non ricoverato che il medico pure abbia diagnosticato e che possono portare a delle alterazioni permanenti.
Intendevo proporre che venisse conservata la dizione «il medico che diagnostica e viene a conoscenza». Lei non mi ha dato la parola, signor Presidente, e adesso non so se si può rimediare.
PRESIDENTE. Le chiedo scusa.
DOMENICO DI VIRGILIO. Gran parte delle patologie che danno esito permanentePag. 35sfuggono a questo emendamento, e questi soggetti continueranno a guidare...
PRESIDENTE. La ringrazio, ma abbiamo già votato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento della Commissione 17.200, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 250
Astenuti 161
Maggioranza 126
Hanno votato sì 236
Hanno votato no 14).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 409
Votanti 239
Astenuti 170
Maggioranza 120
Hanno votato sì 230
Hanno votato no 9).
(Esame dell'articolo 18 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18
(Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 10), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 359
Astenuti 53
Maggioranza 180
Hanno votato sì 358
Hanno votato no 1).
(Esame dell'articolo 19 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 19 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 11).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 19.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo accetta l'emendamento 19.200 della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 19.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 409
Votanti 400
Astenuti 9
Maggioranza 201
Hanno votato sì 396
Hanno votato no 4).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 19, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 414
Votanti 397
Astenuti 17
Maggioranza 199
Hanno votato sì 393
Hanno votato no 4).
(Esame dell'articolo 20 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 20 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 12).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro degli emendamenti Tassone 20.3 e Baldelli 20.50.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Tassone 20.3 formulato dal relatore.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, anche se c'è questa concertazione faticosa tra relatore e Governo sul parere relativo a questo mio emendamento, non posso ovviamente accogliere questo invito, che è venuto dopo un lungo colloquio e un lungo confronto. Con l'emendamento in esame tento di introdurre una razionalizzazione per quanto riguarda l'intensificazione dei controlli e il miglioramento della segnaletica.
In quest'articolo è prevista una serie di adempimenti affidati agli enti locali, agli enti proprietari e ai concessionari di strade e autostrade, e non c'è dubbio che vi è il tema della segnaletica e della sua razionalizzazione. Sarò stucchevole, ma vorrei ripetere anche al Ministro che non ho ben capito perché quel documento e quella soluzione a suo tempo...
PRESIDENTE. Deputato Tassone, la prego di concludere.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, mi ero dimenticato di avere a disposizione un minuto, lei è sempre attento ed è di una grande coerenza, di cui devo darle atto! Inviterei dunque il Governo a rivedere il suo parere, anche perché si tratta di segnaletica stradale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, continuiamo con la filosofia di questo Governo, che adesso è contro non solo i controlli, ma anche il miglioramento della segnaletica stradale. L'articolo 20 prevede gli obblighi per gli enti proprietari, i concessionari delle strade ed autostrade e gli enti locali, e con l'emendamento Tassone 20.3, al quale aggiungo la mia firma, proponiamo di introdurre oltre agli obblighi già previsti anche l'intensificazione dei controlli e il miglioramento della segnaletica. Torno a ripetere: la settimana scorsa si è svolto un incontro con le associazioni delle vittime della strada e dei pedoni, ed è stato sottolineato che la segnaletica è insufficiente e deve essere migliorata.
Autorevoli personaggi di questa maggioranza, uno dei quali è di sesso femminile e fa parte della Commissione, hanno sostenuto che bisogna migliorare la segnaletica: voglio vedere come voterà in merito a questo emendamento e se seguirà il parere del Governo. Siamo veramentePag. 37nella contraddizione più assoluta: diciamo bene e facciamo male, facciamo male e diciamo bene. Vogliamo essere coerenti?
Dobbiamo assolutamente obbligare il gestore delle autostrade ad avere quanto meno un miglioramento della segnaletica stradale. Ciò è richiesto da tutti, è richiesto anche da lei, presidente...
PRESIDENTE. Deve concludere, per favore.
CESARE CAMPA. Come, per favore? Per favore cosa?
PRESIDENTE. Deve concludere... non può omettere la premessa!
CESARE CAMPA. Concludo, signor Presidente. Miglioriamo la segnaletica! Dobbiamo migliorare la segnaletica!
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, colgo l'occasione per informare i colleghi che con il signor Ministro abbiamo convenuto di concordare su un ordine del giorno a firma di tutti i presidenti dei gruppi della Commissione perché siano messi nella disponibilità della legge in esame 5 milioni di euro, finalizzati a maggiori controlli, all'informazione e alla formazione.
Credo - mi rivolgo all'onorevole Tassone - che potremmo prevedere non solo i controlli, ma, recuperando questa parte del suo emendamento, anche qualche risorsa per la segnaletica. Solleciterei il Ministro a confermare gli orientamenti della Commissione e quelli che mi ha espresso in un incontro a margine delle riunioni del Comitato dei nove.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, ho chiesto di parlare per confermare quanto ha appena detto il presidente Meta, che fa riferimento a una considerazione che ho svolto anche nella seduta precedente, ovvero che, essendo in questo momento il nostro Ministero impegnato a programmare una distribuzione delle risorse previste dal comma 1036 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007) in materia di sicurezza stradale, era possibile convenire che una parte di queste risorse venissero destinate a provvedimenti di prevenzione e di sostegno anche ai controlli. Tra questi non vi è difficoltà ad inserire interventi per il miglioramento della segnaletica. L'ordine di grandezza è esattamente quello che ha riferito il presidente Meta; il Governo conviene dunque sull'ordine del giorno che è stato preannunciato.
PRESIDENTE. Deputato Tassone, accede all'invito al ritiro dell'emendamento a sua firma 20.3?
MARIO TASSONE. Signor Presidente, stavo dicendo poc'anzi, rivolto al Ministro, che un documento era stato già predisposto nella precedente legislatura, per quanto riguarda la segnaletica stradale. C'è un invito al ritiro da parte del relatore. Ci troviamo sempre di fronte ad una scelta: o mantenere l'emendamento e vederlo bocciato, oppure trovare una soluzione con l'ordine del giorno. L'onorevole Lovelli (questo interessa anche lei, signor Presidente) sull'emendamento precedente parlava di una mozione, e diceva: s'è fatta la mozione, ma la mozione e l'ordine del giorno sono atti di indirizzo parlamentare. Il tema contenuto nella mozione trovava cittadinanza attraverso l'emendamento nella legge in esame. L'indirizzo parlamentare non è rivolto ai posteri, né entra nei sacri testi a cui nessuno rivolge attenzione.
Accedo all'invito al ritiro formulato dal relatore, argomentato anche da parte del Ministro. Presenteremo dunque un ordine del giorno, ovviamente da parte di tutta la Commissione, anche se non credo moltoPag. 38agli ordini del giorno. Credo invece all'impegno che lei ha assunto di fronte al Parlamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Baldelli 20.50.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, l'emendamento in esame aveva il senso di favorire l'installazione di segnalatori luminosi che dessero contezza, a coloro i quali viaggiano a bordo di automezzi nelle strade urbane ed extraurbane e sulla rete autostradale, della velocità alla quale procedono, però senza necessariamente incappare nella contravvenzione.
Si tratta di un sistema che è utilizzato in altri Paesi europei, ad esempio in Spagna, e che serve a ricordare all'automobilista i limiti che non vanno superati e a dargli contezza della velocità con cui procede nel tratto autostradale interessato, al fine di fargli capire che avrebbe potuto incappare in una sanzione. In quel momento, dunque, grazie a tale segnalazione, l'automobilista, pur non venendo direttamente sanzionato, viene in qualche modo avvisato.
Crediamo pertanto che si tratti di un ottimo strumento, che può servire anche a scopi di prevenzione e di deterrenza. Non ci spieghiamo perciò, al di là di considerazioni relative all'aspetto più prettamente finanziario, quali siano le ragioni dell'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, mi sembra di aver capito che l'onorevole Baldelli non ritira l'emendamento in esame.
PRESIDENTE. È così, non lo ritira.
SILVANO MOFFA. La ringrazio, signor Presidente.
Intendo intervenire a sostegno dell'emendamento in esame. Ci troviamo di fronte ad una norma che introduce obblighi ben precisi per gli enti proprietari e concessionari di strade ed autostrade e per gli enti locali, e che fa esplicito riferimento ai tratti di strada in cui si è registrato il maggior numero di incidenti. Desidero ricordare in proposito che uno dei crucci delle pubbliche amministrazioni è sempre stato quello di individuare i cosiddetti «punti neri», cioè i luoghi in cui il tasso di incidentalità è molto elevato.
La ratio dell'emendamento è dunque sostanzialmente quella di introdurre, dal punto di vista tecnologico, un elemento di controllo della velocità, che è peraltro già di per sé utilizzato anche in Italia in molti tratti stradali, soprattutto extraurbani. Ne deriverebbe, a mio avviso, un vero salto di qualità dal punto di vista dell'intervento complessivo che si richiede agli enti proprietari delle reti stradali, imponendo ad essi un obbligo ben preciso.
Nel preannunciare peraltro il voto favorevole del mio gruppo sull'articolo 20, per la natura che esso ha, voglio sottolineare che con l'emendamento Baldelli 20.50 non solo si rafforza, ma si migliora anche qualitativamente l'articolo stesso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, al pari del collega che mi ha preceduto, intendo sostenere l'emendamento presentato dal collega Baldelli, poiché si tratta di una proposta di buonsenso e che va nella direzione cui tutti dovremmo tendere, quella di creare una situazione di prevenzione. Non v'è dubbio che, all'interno della prevenzione, ricade anche l'informazione di coloro che circolano sulle strade, così da incrementare i parametri di sicurezza; e i segnalatori luminosi, che indicano la velocità del mezzo ed invitano il conducente a ridurre la velocità che in quel momento sta tenendo, costituiscono certamente un intervento che risponde a tale logica.Pag. 39
Se dunque da un lato questo disegno di legge, che punta eccessivamente ad inasprire le sanzioni - ed occorre anzi dire che il lavoro della Commissione e del Parlamento ha modificato notevolmente il testo del provvedimento...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
PAOLO UGGÈ. Concludo, signor Presidente. Credo pertanto che questo emendamento aiuti tutti noi ad operare al meglio, rispettando i limiti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Garagnani. Ne ha facoltà.
FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, intervengo anch'io per appoggiare l'emendamento presentato dal collega Baldelli, soprattutto per la parte in cui si fa riferimento alla necessità di informare dell'eccesso di velocità coloro che percorrono determinate strade. Dico ciò soprattutto in presenza di altre contromisure, poste in essere dai comuni, che a mio modo di vedere sono particolarmente pericolose: non vi è infatti ormai strada provinciale o comunale che non presenti postazioni fisse, introdotte non tanto per prevenire o per evidenziare eventuali infrazioni del codice della strada, quanto per incamerare i proventi delle sanzioni. A volte sono proprio una accanto all'altra, senza alcuna distinzione.
Credo che occorra anche riflettere su quanto è stato sostenuto da alcuni colleghi in relazione a tale punto. È necessario reprimere, ma prima di reprimere è opportuno prevenire, tanto più che molti enti locali utilizzano lo strumento della repressione non per sanzionare il guidatore distratto, ma per incamerare i proventi derivanti, appunto, dall'infrazione del codice stradale, tant'è che nelle poste del bilancio viene inserita proprio la compensazione.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FABIO GARAGNANI. Da ciò deriva la ragione della mia posizione favorevole all'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baldelli 20.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 396
Votanti 392
Astenuti 4
Maggioranza 197
Hanno votato sì 171
Hanno votato no 221).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 352
Astenuti 59
Maggioranza 177
Hanno votato sì 349
Hanno votato no 3).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 20.
MICHELE POMPEO META, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Fabris 20.05 e Pedrini 20.031, sul quale vi è il parere contrario della V Commissione; formula, altresì, un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo 20.0300 del Governo, sul quale la V Commissione ha espresso parere contrario.Pag. 40Mi rimetto, comunque, agli orientamenti del Governo. La Commissione formula, altresì, un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Pedrini 20.032 e 20.033 (sul quale vi è il parere contrario della V Commissione), Beltrandi 20.06 e Gianfranco Conte 20.035.
PRESIDENTE. Preciso, tuttavia, che il parere contrario della V Commissione è riferito all'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06 e non all'articolo aggiuntivo Pedrini 20.033.
Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Per quanto riguarda gli inviti al ritiro degli articoli aggiuntivi non presentati dal Governo, il parere è conforme a quello espresso dal relatore. Quanto, invece, all'articolo aggiuntivo 20.0300 del Governo, il Governo accede all'invito al ritiro, in presenza del parere contrario della V Commissione; rifletteremo su come riproporne il contenuto.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo Fabris 20.05. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, pensiamo di poter accedere all'invito al ritiro, anche se l'articolo aggiuntivo in questione aveva una funzione specifica per quanto riguarda l'ulteriore potenziamento della sicurezza e della segnaletica stradale, mediante l'apposizione di idonei segnali nelle corsie di immissione. Tuttavia, considerate le intenzioni del Governo e della Commissione di arrivare ad una soluzione del problema della sicurezza stradale nel suo complesso, riproporremo questo specifico tema, magari con un ordine del giorno, nell'ambito del più generale contesto della sicurezza e segnaletica stradale.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo Pedrini 20.031. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, non posso accedere all'invito al ritiro di questa proposta emendativa e chiedo di parlare per dichiarazioni di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, posso capire che vi sia il parere contrario della Commissione bilancio, relativamente alla prima parte, dove si stabilisce che «vige l'obbligo, per gli enti proprietari e concessionari di strade»; ma se fosse stato soppresso, come era proposto, «gli enti proprietari» e fosse stato conservato «i concessionari di strade», la Commissione bilancio forse non avrebbe potuto esprimere parere contrario su questo articolo aggiuntivo.
Vi è una nota ufficiale del Governo che afferma: «non si può nascondere il dato di fatto che lungo le strade italiane siano posizionate barriere non omologate oppure non installate correttamente.» Poiché facciamo riferimento ad una legge dello Stato italiano, la proposta emendativa in esame mira a stabilire che la legge deve essere rispettata, nulla di più! Poiché le barriere non sono installate correttamente o non sono omologate, molte volte, quando i motociclisti le urtano vengono addirittura decapitati, oppure si è in presenza di incidenti letali, che causano la morte di coloro che vanno ad infrangersi contro le stesse barriere. Pertanto, chiedo al Governo e al relatore Meta, di riflettere a proposito dell'invito al ritiro di questo articolo aggiuntivo, perché non è pensabile presentare un disegno di legge dove, a mio avviso, vi sono misure eccessivamente repressive rispetto alla necessità di porre l'accento sulla prevenzione. Si stabiliscono una serie di disposizioni, si chiedono obblighi ed impegni a tutti; però, lo Stato italiano non si impegna a rispettare le proprie norme.
Pertanto, a mio avviso, su questo articolo aggiuntivo non è accettabile il ritiro.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
Pag. 41PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, intervengo solo per dire all'onorevole Pedrini che la volontà del Governo è molto chiara, avendo lui stesso presentato questo articolo aggiuntivo. Il fatto che la Commissione bilancio abbia espresso parere contrario ci impone, in qualche modo, di sospendere la proposta e, come ho detto, proveremo a riformularla durante il percorso parlamentare.
PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non ritira l'articolo aggiuntivo Pedrini 20.031.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, sono disposto a ritirare il mio articolo aggiuntivo 20.031 nel caso in cui il Governo sia disponibile a riformularlo prima del voto finale di questo provvedimento. In attesa che il Ministro valuti la possibilità di una riformulazione, propongo di accantonare questa proposta emendativa. In seguito considereremo il merito della proposta dal Governo. Tuttavia, ripeto: chiedo al Governo, che scrive affermando che le barriere non sono omologate, di essere il primo a rispettare la legge dello Stato italiano.
PRESIDENTE. Se il Governo non chiede l'accantonamento di questo articolo aggiuntivo dobbiamo porlo in votazione. Prendo atto che il Governo non ne chiede l'accantonamento.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, chiedo al Governo di riflettere sulla richiesta testé avanzata dall'onorevole Pedrini. Si potrebbe accantonare questo articolo aggiuntivo e, nel frattempo, considerare la possibilità di riformularlo.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, sono d'accordo con questa proposta.
PRESIDENTE. Sta bene.
Avverto che, non essendovi obiezioni, deve intendersi accantonato l'esame, su proposta del relatore e con il parere favorevole del Governo, dell'articolo aggiuntivo Pedrini 20.031 e dei successivi articoli aggiuntivi Pedrini 20.032 e Pedrini 20.033.
Ricordo che l'articolo aggiuntivo 20.0300 del Governo è stato ritirato.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
BRUNO MELLANO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, chiedo al Ministro e al presidente della Commissione trasporti di rivedere il giudizio all'interno di un provvedimento molto ampio, che prevede molte disposizioni, alcune delle quali, a mio giudizio, anche discutibili.
Si trattava di una proposta emendativa, senza costi aggiuntivi, volta a sanare una situazione molto grave rispetto alla sicurezza, anche stradale. La LIPU bird life Italia denuncia che ogni anno sono 25 milioni gli animali, in particolare uccelli selvatici, che vanno a sbattere contro le vetrate fonoassorbenti o le paratie trasparenti di strade, autostrade e ferrovie. Si trattava di un provvedimento senza costi che chiedeva di obbligare i proprietari o i gestori di strade a dotarsi di sagome - veramente a bassissimo costo - per impedire la strage di uccelli, ma anche i relativi danni e i disagi per i guidatori chePag. 42sicuramente non sono del tutto tranquilli quando si schiantano nelle paratie fonoassorbenti o nelle vetrate trasparenti 25 milioni di uccelli! Vedo che c'è un «movimento» fra il relatore e il Ministro; spero che si possa rivedere il parere espresso.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, avendo consultato i membri del Comitato dei nove, comunico che abbiamo cambiato il nostro parere. Pertanto la Commissione esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06.
PRESIDENTE. Vorrei ricordare al relatore che sull'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06 la V Commissione ha espresso parere contrario. Il relatore mi ascolta? Lei sa che vi è il parere contrario della V Commissione?
MICHELE POMPEO META, Relatore. No, Signor Presidente.
PRESIDENTE. E invece c'è.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, tale circostanza non risultava dai documenti di cui disponiamo.
PRESIDENTE. Dobbiamo pertanto considerare che vi sia una proposta di accantonare anche l'esame dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06?
MICHELE POMPEO META, Relatore. Sì, signor Presidente, ne chiediamo l'accantonamento.
PRESIDENTE. Sta bene, deputato Meta. L'esame dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06 deve quindi intendersi accantonato.
MARIO TASSONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, abbiamo una vecchia esperienza in Commissione bilancio, sia per quanto riguarda il tema precedente, sia per quanto riguarda quello in esame. Accantoniamo l'esame dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06; tuttavia, è necessario che il Governo e il relatore aprano un confronto con la stessa Commissione bilancio, perché essa deve fornire anche la motivazione del suo parere contrario. Infatti, molte volte, il suo parere è contrario senza grande motivazione e giustificazione.
PIETRO ARMANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
PIETRO ARMANI. Signor Presidente, anche come membro della V Commissione, vorrei aggiungere alle considerazioni del collega Tassone che il problema non è soltanto l'eventuale onere per la finanza pubblica, ma poiché è stato adottato l'articolo 12, che blocca le concessioni autostradali, evidentemente ciò trasferisce gli oneri sui concessionari autostradali, che già sono in contenzioso con il Ministero competente proprio in riferimento a tale articolo. Quindi finiremmo per varare un sistema particolarmente complesso, che potrebbe andare sino al vaglio della Corte costituzionale. Mi permetto di rilevare ciò solo come membro della Commissione bilancio.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 20.035, sul quale vi è un invito al ritiro da parte della Commissione e sul quale la V Commissione ha espresso parere contrario.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, a nome dell'onorevole Gianfranco Conte, vorrei chiarire che l'articolo aggiuntivo al nostro esame prevede il pagamento pro quota delle sanzioni previste dal codice della strada relative alle violazioni nonPag. 43costituenti pericolo. Si tratta di un meccanismo che, a nostro avviso, agevola il pagamento di tali sanzioni e quindi, da un lato, comporta la possibilità di riuscire ad ottenere tale pagamento e, dall'altro, agevola in parte coloro che dovrebbero effettuarlo. Pertanto, sembrerebbe trattarsi di una norma di buonsenso.
Non capisco francamente se l'invito al ritiro è stato formulato in conseguenza del parere contrario espresso dalla Commissione bilancio o se vi sia - sul punto chiedo un chiarimento al relatore, presidente Meta - una contrarietà nel merito sul testo dell'articolo aggiuntivo sottoscritto dal collega Gianfranco Conte che di solito è apprezzato per l'avvedutezza, la competenza e anche la concretezza delle sue proposte emendative soprattutto per quanto riguarda la materia relativa a pagamenti di sanzioni.
PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 20.035.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 20.035, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 402
Votanti 397
Astenuti 5
Maggioranza 199
Hanno votato sì 177).
Hanno votato no 220).
(Esame dell'articolo 21 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 13).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Buontempo 21.50.
La Commissione accetta gli emendamenti del Governo 21.300 e 21.301.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Buontempo 21.50, formulato dal relatore.
TEODORO BUONTEMPO. Solo i «paracarri» non si confrontano e, anche se necessario, non cambiano opinione. Così non funziona! Non è che se un emendamento è della maggioranza, anche a prescindere dal contenuto, si esprime parere favorevole, mentre sugli emendamenti dell'opposizione, a prescindere da ciò che propongono, i «paracarri» si irrigidiscono. Non può andare così!
È assurdo che si debba pagare l'ISTAT affinché svolga una ricerca, perché questo è il suo compito! Se ogni ente che chiede all'ISTAT di svolgere delle statistiche le deve finanziare a parte, allora ricorriamo a società esterne, non all'ISTAT che appartiene allo Stato italiano e che è finanziato per svolgere le statistiche! Quindi, per quanto mi riguarda non si dovrebbero erogare all'ISTAT finanziamenti specifici per questa ricerca.
PRESIDENTE. Deputato Buontempo, la invito a concludere, ha già terminato il tempo a sua disposizione.
TEODORO BUONTEMPO. Mi dispiace, signor Presidente. Con questo emendamento, chiedo che un terzo della sommaPag. 44prevista non sia destinato all'ISTAT, ma ai controlli, considerato che il provvedimento in esame non prevede nemmeno un euro per i controlli. Vi invito, inoltre, a considerare - ed ho concluso - che non si tratterebbe di una spesa in più, perché è una maggiore entrata derivante dalle contravvenzioni. Pertanto, una parte di tali maggiori entrate le si potrebbero destinare a finanziare i controlli.
PRESIDENTE. Prendo atto che il deputato Buontempo non accede all'invito al ritiro del suo emendamento 21.50.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buontempo 21.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 396
Votanti 337
Astenuti 59
Maggioranza 169
Hanno votato sì 119
Hanno votato no 218).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 21.300 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 397
Votanti 241
Astenuti 156
Maggioranza 121
Hanno votato sì 236
Hanno votato no 5).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 21.301 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 243
Astenuti 163
Maggioranza 122
Hanno votato sì 238
Hanno votato no 5).
Prendo atto che il deputato Tenaglia ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 21, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 232
Astenuti 169
Maggioranza 117
Hanno votato sì 230
Hanno votato no 2).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi presentati all'articolo 21.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Gibelli 21.04.
La Commissione invita i presentatori al ritiro degli articoli aggiuntivi Pedrini 21.015, Baldelli 21.032, Gianfranco Conte 21.08, Pedrini 21.034 e Buontempo 21.030.
La Commissione, inoltre, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Baldelli 21.031, a condizione che venga soppresso il primo comma.
PRESIDENTE. Vorrebbe indicare la disposizione sulla quale esprime parere favorevole?
MICHELE POMPEO META, Relatore. All'articolo 126-bis, comma 5, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, le parole: «due punti» sono sostituite dalle seguenti: «quattro punti».
PRESIDENTE. Sta bene, deputato Meta.
Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore. Desidero sottolineare che la ragione del parere contrario o dell'invito al ritiro di questi articoli aggiuntivi è legata al fatto che c'è un parere contrario della V Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gibelli 21.04, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 404
Votanti 383
Astenuti 21
Maggioranza 192
Hanno votato sì 154
Hanno votato no 229).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Pedrini 21.015.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, propongo di accantonare l'esame di questo articolo aggiuntivo, come è avvenuto per le proposte emendative accantonate in precedenza, a motivo dell'analogo riferimento normativo.
PRESIDENTE. Il relatore?
MICHELE POMPEO META, Relatore. Esprimo orientamento contrario all'accantonamento di questo articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pedrini 21.015, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 413
Votanti 407
Astenuti 6
Maggioranza 204
Hanno votato sì 183
Hanno votato no 224).
Prendo atto che i deputati Delfino e Volontè hanno segnalato che non essere riusciti a votare.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Baldelli 21.032.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
SIMONE BALDELLI. No, signor Presidente non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. L'articolo aggiuntivo in esame riprende un testo di legge sottoscritto da circa ottanta deputati, tra cui anche colleghi del centrosinistra:Pag. 46Mauro Betta, Giuseppe Lumia, Katia Bellillo, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, l'onorevole Pedrini.
Questa proposta emendativa serve per destinare al fondo di garanzia per le vittime della strada i proventi derivanti dalle multe fatte con apparecchi di rilevazione automatica per gli eccessi di velocità. Esso ha la funzione di garantire coloro che in questo momento non possono esserlo, perché investiti da autoveicoli senza copertura assicurativa. Il fondo, sostanzialmente, deve essere «riempito», è necessario finanziarlo.
Inoltre, si sottrarrebbero molti amministratori locali alla tentazione di destinare questi proventi per rimpinguare le casse, utilizzando gli autovelox come una sorta di tassazione indiretta, o peggio ancora di pedaggio che limita il turismo e la viabilità, "succhiando" denaro dalle tasche dei cittadini e degli automobilisti per scopi di natura diversa. Questa pratica viene utilizzata, spesso, da parte di amministrazioni che fanno conto su dette entrate anziché risparmiare o avere una gestione più funzionale e virtuosa della cosa pubblica.
PRESIDENTE. Deputato Baldelli, la prego di concludere.
SIMONE BALDELLI. Concludo, Presidente. Faccio appello ai colleghi che hanno sottoscritto questa proposta affinché si facciano sentire le loro ragioni in questo momento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Uggè. Ne ha facoltà, per un minuto.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, anch'io voglio sostenere la ragionevolezza dell'articolo aggiuntivo Baldelli 21.032, dimostrata dal fatto che parlamentari di diversi gruppi hanno sottoscritto i principi in esso contenuti. Destinare quanto riscosso dall'irrogazione delle ricordate sanzioni, attraverso la rilevazione automatica della velocità dagli organi della polizia stradale, ad un fondo specifico costituisce un incentivo affinché il Ministero dei trasporti disponga, attraverso propri atti, la destinazione delle cifre raccolte con queste sanzioni al fine di creare migliori condizioni, una maggiore cultura della vita, una maggiore cultura della sicurezza.
Pertanto, questa proposta emendativa va nella logica di non sottrarre risorse a nessuno, ma di incrementare quelle destinate a sviluppare il principio della sicurezza. Per queste ragioni, ritengo che sia un articolo aggiuntivo da valutare positivamente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo con poche, ma sentite parole a sostegno dell'articolo aggiuntivo Baldelli 21.032. Di fronte, infatti, alle molte, ma aleatorie finalità e destinazioni di risorse - Dio solo sa dove vanno a finire! - il collega Baldelli prevede, con il suo articolo aggiuntivo, che si rimpingui il Fondo di garanzia per le vittime della strada. Si tratta di un fondo che, molto spesso, nega le prestazioni alle vittime della strada ed ai loro parenti poiché non vi sono fondi sufficienti, e quindi garantisce solo un risarcimento assai parziale; o prevede delle franchigie altissime o esclude alcuni tipi di danno, deludendo le aspettative di tante persone che, pur avendo pienamente ragione riguardo alla responsabilità dei sinistri, non hanno chi possa pagare o è rimasto sconosciuto l'autore dei reati avvenuti sulla strada.
Si tratta, quindi, di una finalità altamente sociale che garantisce certezza di finalità a tali risorse. Credo che maggioranza e opposizione dovrebbero trovarsi unanimi nell'approvare questo costruttivo, serio e sociale articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pedrini. Ne ha facoltà.
Pag. 47
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, intervengo a sostegno dell'articolo aggiuntivo Baldelli 21.032, chiedendo di aggiungere la mia firma, anche perché tale proposta emendativa è riduttiva già di per sé.
Tale proposta emendativa, infatti, destina alcune somme di denaro al fondo di garanzia per le vittime della strada, anche se la legge a cui si riferisce l'onorevole Baldelli è molto più cogente nel prevedere il rispetto di una certa indicazione, vale a dire che il 50 per cento di tutte le sanzioni amministrative venga iscritto in un apposito capitolo di bilancio destinato alla sicurezza della strada. Quindi, non solo appoggio l'articolo aggiuntivo, ma chiedo di sottoscriverlo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, non sono d'accordo con tale articolo aggiuntivo e credo di parlare anche a nome degli oltre 8 mila sindaci presenti in Italia (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
Continuare a sostenere, infatti, che la polizia municipale e i comuni non possano utilizzare certi proventi, quando sappiamo che il comune rappresenta il fulcro dello Stato sociale e che utilizza questi soldi - considerato che i trasferimenti dallo Stato centrale sono sempre più difficili da ottenere - per l'ammodernamento delle strade, delle scuole o per la loro sicurezza, per rinnovare il parco pulmini e il parco mense, per non aumentare l'ICI o la nettezza urbana, credo sia solo demagogia (Commenti). .. Sì, conflitto di interessi! Il fatto di utilizzare gli organi e i proventi della polizia stradale per una finalità importante, come le vittime della strada, mi può trovare d'accordo, perché è lo Stato che interviene. L'idea di colpire, però, il piccolo comune che raccoglie qualche migliaia di euro attraverso la prevenzione che esercita sulle strade e che utilizza per lo sviluppo sociale ed assistenziale credo non sia condivisibile ed io, ovviamente, non la condivido.
Esprimerò, dunque, voto contrario su tale proposta emendativa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere tale articolo aggiuntivo.
Come vengano utilizzate le risorse delle sanzioni amministrative rappresenta una vecchia questione. Considero il Fondo per le vittime della strada un giusto percorso, più volte invocato ed evocato. Ma non vi è dubbio che vi sono altre valutazioni: quanti drammi ho visto, quanti ragazzi inabili permanenti che non hanno possibilità e risorse! Ci sono vere tragedie.
Il fondo, ovviamente, può soccorrere rispetto ad una situazione insostenibile. Avrei auspicato che qualche collega avesse proposto di destinare tali risorse con la precisa garanzia di perseguire un certo obiettivo. Vi è ancora, invece, un patrocinio a mio avviso inopportuno rispetto a fondi e risorse rastrellati attraverso risorse amministrative, destinati ad altri lidi e soprattutto ad altri scopi, che non hanno nulla a che fare con la sicurezza stradale e, tanto meno, con le vittime della strada.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Salerno. Ne ha facoltà.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, ringrazio il collega Baldelli per la sensibilità e chiedo di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo in esame, ricordando che la maggior parte delle sanzioni di cui parla l'articolo 21 riguarda gli eccessi di velocità, e quindi attiene al rischio ed alla potenziale rischiosità di incidenti e di vittime.
Il collega che mi ha preceduto ha parlato di sanzioni sottratte all'economia dei comuni: bisogna ricordare che quasi tutte le sanzioni di competenza del comune riguardano i divieti di sosta e i divieti di svolta. Si tratta, quindi, di sanzioni che non attengono alla materia e alla realtà che oggi stiamo discutendo, e cioè al rischio di incidenti. Credo che le sanzioni per la velocità siano meritevolmente da accreditarsi ad un Fondo per le vittime della strada.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, anch'io sottoscrivo l'articolo aggiuntivo Baldelli 21.032 e preannunzio l'espressione del voto favorevole. Vi è, in effetti, nella proposta emendativa in esame, un aspetto della filosofia di cui è stato investito il Ministro durante il confronto relativo al provvedimento. Il tema delle sanzioni amministrative per eccesso di velocità è sicuramente correlato alla giusta sanzione per chi viola quei limiti: siamo purtroppo costretti a registrare in molte occasioni - come è stato denunciato in Assemblea - un utilizzo spesso distorto, da parte delle amministrazioni comunali, dei misuratori elettronici ed automatici di velocità.
Ritengo, quindi, che il collega Baldelli abbia posto una questione molto importante, cercando di eliminare il collegamento diretto tra la sanzione amministrativa e l'utilizzo della pena pecuniaria come fonte di finanziamento per interventi di carattere amministrativo delle amministrazioni comunali. Credo che questo sia il principio e lo spirito della questione: sulla scorta di tali argomentazioni, sosterrò l'emendamento all'esame dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Velo. Ne ha facoltà.
SILVIA VELO. Signor Presidente, condivido il parere contrario del relatore sull'articolo aggiuntivo Baldelli 21.032.
Innanzitutto, per evitare una discussione teorica, vale la pena ricordare che, oltre al parere contrario del relatore, vi è il parere negativo della Commissione bilancio. A questo dato ineludibile affianco alcune riflessioni.
Durante la discussione del disegno di legge - ho avuto già modo di dirlo -, si sono evidenziati spesso atteggiamenti altalenanti rispetto alla necessità di incrementare i controlli, affiancati ad un certo fastidio nei confronti degli stessi, a seconda del soggetto che ne risulta titolare. In particolare, mi sembra che emerga un sentimento diffuso per cui i controlli, se effettuati dalla polizia municipale, si considerano meno autorevoli e meno ragionevoli di quelli effettuati da altri organi di polizia. Questo non mi sembra un atteggiamento serio, così come non mi sembra serio chiedere ai comuni di farsi carico dei costi del servizio di polizia municipale e della gestione dell'acquisto dei meccanismi automatici di controllo degli eccessi di velocità, per poi chiedere agli stessi - o ad altri organi - di destinare a diversi soggetti le risorse derivanti da tali controlli.
Il tema dell'utilizzo di queste risorse è serio, ma credo sia necessario affrontarlo in maniera altrettanto seria.
Vi è già un articolo nel provvedimento in esame - l'articolo 21, che abbiamo appena votato - che definisce con chiarezza la destinazione dei maggiori oneri derivanti dal presente disegno di legge, da destinarsi innanzitutto ad interventi sulla sicurezza stradale, intesi in senso più ampio.
Vi è già una legge che prevede che il 50 per cento delle entrate derivanti dalle sanzioni per le violazioni del codice della strada venga destinato alla manutenzione delle strade, alla messa in sicurezza e a quant'altro.
Credo che il nostro compito sia quello - magari anche attraverso un ordine del giorno - di impegnare il Governo a rendere più stringente l'applicazione delle norme di legge già esistenti (che molti comuni rispettano e che molti invece probabilmente non rispettano), mentre mi pare improponibile l'atteggiamento discriminatorio che sento emergere anche nel presente articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, mi riallaccio all'ultimo intervento della collega Velo, perché è proprio per le motivazioni che lei adduceva - e che poi ritroveremo in qualche maniera in unPag. 49ordine del giorno che, alla fine, sarà posto in discussione e condiviso praticamente da tutti i gruppi - che credo che questo articolo aggiuntivo abbia una sua ragione d'essere e, per così dire, i presupposti per essere accolto.
Credo sia importante, proprio per la mancanza di adeguati controlli circa la qualità e l'indirizzo della spesa in alcuni settori, operata dalle pubbliche amministrazioni, e in particolare dai comuni, finalizzare alcuni interventi, perché è esattamente questo che introduce un elemento di chiarezza rispetto al modo di operare delle amministrazioni locali: infatti, i comuni hanno anche altre possibilità di intervenire per drenare risorse finalizzate ad un certo utilizzo (attraverso tasse di scopo, per esempio) e tra l'altro si annuncia anche una riforma del codice delle autonomie che lascia molto più spazio alla capacità impositiva dei comuni.
Ma in questo caso si tratta di introdurre un principio sacrosanto - previsto nella normativa - che obbliga sostanzialmente ad utilizzare almeno una parte dei proventi delle contravvenzioni...
PRESIDENTE. Deve concludere.
SILVANO MOFFA. ...per interventi nel campo della sicurezza. In questo caso, si individua un settore particolare, sul quale i colleghi già si sono espressi...
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
SILVANO MOFFA. ...e che ha una sua natura particolare che pone soltanto un elemento di chiarezza e non costituisce un elemento di limitazione per i comuni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Giudice. Ne ha facoltà.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente, vorrei riferirmi a questa serie di proposte emendative presentate all'articolo 21 - rispetto alle quali il relatore ha formulato un invito al ritiro - ed alle dichiarazioni del Ministro, secondo il quale la contrarietà rispetto a tali articoli aggiuntivi deriva dal parere negativo della Commissione bilancio.
Vorrei ricordare al Ministro ed all'Assemblea che la contrarietà mostrata dalla Commissione bilancio in relazione agli articoli aggiuntivi in esame nasce da un preciso parere espresso dal Governo in Commissione che ha ritenuto che gli articoli aggiuntivi creassero problemi di carattere finanziario.
Pertanto, si tratta di una decisione che la Commissione ha assunto in funzione della posizione espressa dal Governo e certamente non dalla Commissione stessa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Baldelli 21.032, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 398
Votanti 390
Astenuti 8
Maggioranza 196
Hanno votato sì 173
Hanno votato no 217).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 21.08.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ritengo di dover sottoscrivere l'articolo aggiuntivo in esame che mi pare si collochi a metà tra le preoccupazioni degli amministratori locali per la perdita degli introiti dovuti alla riscossione delle sanzioni comminate e la necessità di potenziare un Fondo istituito presso il Ministero dei trasporti e non delle infraPag. 50strutture, come è erroneamente scritto nel testo dell'articolo aggiuntivo, che dovrebbe essere cambiato.
Con tale articolo aggiuntivo si evidenzia, anzi si prevede la possibilità di una ripartizione, destinando il 70 per cento delle risorse al Fondo, mentre il trenta per cento delle risorse rimanenti sarebbe destinato ai comuni ed agli enti proprietari delle strade; si andrebbe, quindi, incontro alle preoccupazioni degli amministratori locali.
Tale aspetto è da tenere in considerazione oltretutto alla luce di quello che ha appena reso noto il collega Giudice e cioè che la Commissione bilancio ha espresso parere contrario solo ed esclusivamente perché il Governo ha espresso un parere negativo; indubbiamente, se l'Assemblea avesse saputo che il parere della Commissione bilancio non derivava da preoccupazioni relative alle proprie competenze, avrebbe riflettuto di più.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
PAOLO UGGÈ. Per tali motivazioni chiedo che si esprima un voto favorevole su tale articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 21.08, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 397
Votanti 393
Astenuti 4
Maggioranza 197
Hanno votato sì 174
Hanno votato no 219).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Pedrini 21.034.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, l'articolo 208, comma 4, del nuovo codice della strada (decreto legislativo del 30 aprile 1992, n. 285) prevede che parte dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie spettanti agli enti locali vengano destinati al miglioramento della circolazione sulle strade nonché al potenziamento e al miglioramento della segnaletica stradale.
Gli articoli 392 e 393 del regolamento di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica del 16 dicembre del 1992, n. 495) stabiliscono inoltre che gli enti locali sono tenuti ad iscrivere nel proprio bilancio comunale un apposito capitolo delle entrate e delle uscite dei proventi ad essi spettanti e che per le somme introitate e per le spese effettuate gli stessi enti siano tenuti a fornire al Ministro dei trasporti - Ministro, mi sto rivolgendo a lei - il rendiconto finale, comunicando, attraverso l'invio di una copia della delibera, le determinazioni assunte annualmente dalle rispettive giunte relativamente alle quote da destinarsi alle finalità previste dall'articolo 208 del codice della strada.
Da quanto dichiarato dai suoi uffici, signor Ministro, dai funzionari della direzione generale della motorizzazione civile del Ministero dei trasporti, solo una manciata di comuni rispettano le disposizioni sopra richiamate del codice della strada e del suo regolamento di attuazione, mentre i restanti comuni, province e regioni non fanno pervenire alcun tipo di comunicazione, disattendendo largamente una legge dello Stato.
La legge stabilisce che il 50 per cento delle sanzioni amministrative vengaPag. 51iscritto in un apposito bilancio. Vorrei sapere innanzitutto come fanno i revisori dei conti ad esprimere parere favorevole nei confronti di quei comuni che non iscrivono le sanzioni amministrative con una finalità di destinazione.
In secondo luogo, vorrei ricordare che, al di là della demagogia che ho ascoltato in alcuni interventi, il 10 per cento di questo 50 per cento deve essere destinato ad interventi in favore dei disabili. Rispetto ad una situazione che riguarda la sicurezza, sono in grado di fornire ampia documentazione su province ed enti locali che iscrivono le entrate nelle spese generali e non le destinano al miglioramento della sicurezza stradale.
Vorrei manifestare un dato alla Commissione bilancio: ogni anno le vittime degli incidenti stradali incidono sul bilancio dello Stato, per quanto riguarda il Servizio sanitario nazionale, per 35 milioni di euro, cioè 70 mila miliardi delle vecchie lire.
Quindi, «cara Commissione bilancio», semmai qui c'è un altro problema: si tratta non della mancanza di individuazione della copertura della spesa, ma piuttosto di un risparmio sui costi del Servizio sanitario nazionale, oltre naturalmente al bisogno sociale di non vedere i nostri giovani, coinvolti in incidenti stradali, finire sulla sedia a rotelle.
Inoltre, da un recente studio si rileva che in Italia soltanto il 3,1 per cento della segnaletica stradale è conforme alle norme europee, mentre il 45,8 per cento dei segnali presenta elementi di irregolarità. Allora, nel periodo dal 2001 al 2010 dobbiamo ridurre del 50 per cento gli incidenti stradali, in un contesto simile, nel quale vengono previsti autovelox e sanzioni amministrative per inserire le relative somme nelle risorse di parte corrente. Per tale motivo, onorevole Conte, ho votato a favore sulla proposta emendativa precedente, in quanto ritengo che le somme ricavate dalle sanzioni amministrative non possano essere inserite nei bilanci comunali per coprire le spese correnti.
Allora, il problema non è di fare cassa con le sanzioni amministrative ma di rispettare la legge e di riportare tali entrate alla destinazione propria della spesa, quella della sicurezza stradale. Ogni anno abbiamo ben 60 mila vittime della strada: secondo qualcuno, gli incidenti mortali sono 8 mila, secondo altri si tratta di 12 mila, secondo le stime più conservative ammontano a 5 mila e 400; è sufficiente dividere 5400 per 365 giorni e risulta chiaro che non si può approvare un disegno di legge il cui cardine principale sia l'aspetto punitivo, anziché quello della prevenzione, ed occorre invece fare in modo che i comuni che al momento non rispettano la legge la applichino. L'articolo aggiuntivo in esame mira, come altri, solamente ad impegnare il Governo a far rispettare la legge dello Stato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'articolo aggiuntivo presentato dal collega Pedrini, e credo che faccia onore all'onorevole Pedrini ricordare una disposizione di legge già cogente.
In teoria, non si riesce a capire per quale motivo sia il Governo sia il relatore siano contrari a tale articolo aggiuntivo, che ricorda in modo puntuale un dispositivo di legge: la norma prevede che una parte di tali somme deve essere destinata a finalità precise, ovverosia al mondo dell'handicap e alla sicurezza stradale; gli enti che non ottengono tale risultato violano la legge.
Chiedere al collega Petrini di ritirare l'articolo aggiuntivo in esame perché non si può assolutamente apprezzare un provvedimento di legge già vigente e cogente nel nostro ordinamento mi sembra un fatto molto strano. Quindi il collega Pedrini ha ragione a mantenerlo e penso che dovremmo votarlo; e non sarebbe nemmeno necessario ricordarlo se ciascuno facesse la propria parte...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
Pag. 52CESARE CAMPA. In tale contesto, purtroppo - concludo, Presidente - molte amministrazioni non fanno la loro parte, allora noi dobbiamo essere vigili e ricordare quanto affermato con molta saggezza dal collega Pedrini...
PRESIDENTE. Deve concludere.
CESARE CAMPA. Quindi, invito a votare a favore dell'articolo aggiuntivo in esame.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pedrini 21.034, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 402
Astenuti 5
Maggioranza 202
Hanno votato sì 193
Hanno votato no 209).
Prendo atto che il deputato Gerardo Bianco ha segnalato di aver erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Buontempo 21.030.
Chiedo al presentatore se accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, con l'articolo aggiuntivo in esame, si chiede, in via provvisoria, per tre anni, lo storno di circa 500 mila dei 4,5 milioni euro previsti per l'ISTAT, per la costituzione di un fondo contro l'incidentalità notturna, che - come è noto da tutte le statistiche - ha bisogno di controlli.
Poiché i comuni non sono in grado di eseguire tali controlli, ritengo che si debbano stornare questi 500 mila euro - si tratta di maggiori entrate e non di un costo aggiuntivo - per mettere a disposizione delle province e dei comuni nei quali avviene il maggior numero di incidenti (per metterli in condizione di impiegare più vigili urbani) un fondo destinato alla riduzione dell'incidentalità notturna.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Buontempo 21.030, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 363
Astenuti 49
(Maggioranza 182
Hanno votato sì 128
Hanno votato no 235).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Baldelli 21.031.
Chiedo al deputato Baldelli se accetta la riformulazione proposta dal relatore, alla quale la Commissione e il Governo subordinano il parere favorevole.
SIMONE BALDELLI. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione proposta, che sostanzialmente sopprime il primo comma e mantiene in vigore il secondo comma; sostanzialmente, si passa da «quattro punti» a «due punti». Ringrazio il relatore e il Governo.
Pag. 53PRESIDENTE. Rilevo che il parere contrario della Commissione bilancio deve essere evidentemente riferito al primo comma dell'articolo aggiuntivo Baldelli 21.031, che nella riformulazione accettata dal proponente è stato espunto. Nella riformulazione in votazione l'articolo aggiuntivo non presenta più, dunque, profili problematici in ordine agli effetti finanziari.
PAOLO UGGÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, intervengo solo per aggiungere la mia firma a questo articolo aggiuntivo, nel testo riformulato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Baldelli 21.031, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 408
Votanti 404
Astenuti 4
Maggioranza 203
Hanno votato sì 402
Hanno votato no 2).
(Esame dell'articolo 22 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 22 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 14).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. La Commissione invita al ritiro dell'emendamento Fabris 22.50.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Fabris 22.50 formulato dal relatore.
DANTE D'ELPIDIO. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, vogliamo procedere alla votazione di questo emendamento per introdurre ciò che la legge finanziaria per il 2007 non aveva previsto, estendendo le agevolazioni per la rottamazione dei motocicli anche a quelli di categoria euro 0, con il contestuale acquisto di uno della categoria euro 3. Altrimenti, la disposizione non si applicherebbe ai famosi «cinquantini», che sono una gran parte del traffico urbano cittadino ed ai quali vogliamo estendere la previsione. Anche in ordine ai profili finanziari, esiste la copertura, perché le minori entrate derivanti alle regioni dal mancato introito del bollo sono compensate dall'aumento dell'IVA.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fabris 22.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 414
Votanti 254
Astenuti 160
(Maggioranza 128
Hanno votato sì 29
Hanno votato no 225).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 22.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 240
Astenuti 171
Maggioranza 121
Hanno votato sì 233
Hanno votato no 7).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione anche sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 22.
MICHELE POMPEO META, Relatore. La Commissione invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Fabris, 22.07, 22.010, 22.09, 22.011 e 22.012.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Avverto che anche i gruppi Alleanza Nazionale e Popolari-Udeur hanno esaurito i tempi, compresi quelli aggiuntivi. Al pari di quanto già annunciato per i gruppi che si trovano nella medesima situazione, consentirò ai deputati appartenenti a tali gruppi un intervento per ciascun emendamento per non più di un minuto, attingendo ai tempi riservati agli interventi a titolo personale.
Prendo atto che i presentatori non accedono all'invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Fabris 22.07, 22.010, 22.09, 22.011 e 22.012 formulato dal relatore.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 22.07, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 399
Astenuti 8
Maggioranza 200
Hanno votato sì 181
Hanno votato no 218).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 22.010, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 406
Astenuti 6
Maggioranza 204
Hanno votato sì 181
Hanno votato no 225).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 22.09, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 406
Astenuti 5
Maggioranza 204
Hanno votato sì 181
Hanno votato no 225).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 22.011, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 405
Astenuti 5
Maggioranza 203
Hanno votato sì 176
Hanno votato no 229).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Fabris 22.012, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 406
Astenuti 5
Maggioranza 204
Hanno votato sì 181
Hanno votato no 225).
(Esame dell'articolo 23 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 23 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 15).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro dell'emendamento Beltrandi 23.1.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Beltrandi 23.1.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento formulato dal relatore.
MARCO BELTRANDI. Sì, signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 23.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 241
Astenuti 174
Maggioranza 121
Hanno votato sì 236
Hanno votato no 5).
(Esame dell'articolo 24 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 24 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 16).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 24.200; formula, quindi, un invito al ritiro degli emendamenti Giudice 24.59, Gianfranco Conte 24.53, Giudice 24.60 e Gianfranco Conte 24.50, 24.54, 24.55, 24.56, 24.51 e 24.57. Sull'emendamento 24.300 del Governo, vi è il parere contrario espresso dalla V Commissione (Bilancio). La Commissione, infine, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 24.201.
PRESIDENTE. Il relatore ha omesso di esprimere il parere sull'emendamento 24.300 del Governo, sul quale ha ricordato il parere contrario espresso dalla V Commissione (Bilancio).
MICHELE POMPEO META, Relatore. Poiché sull'emendamento 24.300 del Governo vi è il parere contrario della V Commissione (Bilancio), invito il Governo ad esprimersi in merito e, quindi, a ritirarlo.
PRESIDENTE. Sta bene.
Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, poiché vi è il parere contrario della V Commissione (Bilancio), il Governo ritira il suo emendamento 24.300. Su tutte le altre proposte emendative, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Il relatore ha omesso di esprimere il parere sull'emendamento Gibelli 24.58.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Mi sembra che i presentatori non siano presenti. Comunque la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Gibelli 24.58.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Anche su questa proposta emendativa, Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 24.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 265
Astenuti 136
Maggioranza 133
Hanno votato sì 264
Hanno votato no 1).
Passiamo all'emendamento Giudice 24.59.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente, l'emendamento in discussione, che ho sottoscritto insieme all'onorevole Verro, recepisce una condizione segnalata da parte del Comitato per la legislazione. In particolare, esso mira a sopprimere il ricorso alla delegificazione. La norma in esame, infatti, sembrerebbe usare il termine delegificazione in senso atecnico, ossia semplicemente in funzione dell'obiettivo di consentire all'Esecutivo di procedere, con propri atti, ad un celere aggiornamento dei parametri tecnici su cui si fondano determinate prescrizioni.Pag. 57
Appare, pertanto, più corretto modificare la disposizione, effettuando anche un richiamo all'articolo 229, comma 1, del decreto legislativo n. 285 del 1992 (codice della strada), il quale già prevede che le direttive comunitarie, relative alle materie disciplinate dal medesimo codice, siano recepite con decreto dei ministri della Repubblica, secondo le competenze loro attribuite. Pertanto, a mio avviso, è strano che, in presenza di una segnalazione da parte del Comitato per la legislazione talmente specifica, la Commissione di merito non abbia ritenuto di accoglierla.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giudice 24.59, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 403
Astenuti 4
Maggioranza 202
Hanno votato sì 174
Hanno votato no 229).
Passiamo all'emendamento Gianfranco Conte 24.53.
Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, a mio avviso, l'emendamento presentato dal collega Conte introduce un richiamo condivisibile al principio di non discriminazione in ambito europeo, da sostituire con l'equiparazione dell'entità delle sanzioni alla media europea. Facciamo parte della Comunità europea. Quale modo migliore vi può essere per rispondere all'appartenenza a tale realtà se non quello di adeguare le sanzioni alla media europea? A nostro avviso, si tratta di una norma che ha senso logico e, pertanto, ne raccomando l'approvazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianfranco Conte 24.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 409
Astenuti 6
Maggioranza 205
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 232).
Prendo atto che il deputato Piro ha segnalato di non essere riuscito a votare.
Passiamo all'emendamento Giudice 24.60.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GASPARE GIUDICE. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GASPARE GIUDICE. Anche in tal caso si tratta di una condizione posta da parte del Comitato per la legislazione. L'emendamento in discussione è volto ad evitare che la delega, già caratterizzata da principi e criteri molto vaghi, possa addirittura consentire al legislatore delegato di modificare liberamente anche l'entità delle sanzioni di natura penale. Si precisa, pertanto, che la delega concerne la rimodulazione delle sole sanzioni amministrative. Ritengo che la condizione posta dal Comitato sia assolutamente legittima e ragionevole e, pertanto, invito l'Assemblea ad approvare l'emendamento in discussione.
Pag. 58
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giudice 24.60, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 407
Astenuti 4
Maggioranza 204
Hanno votato sì 176
Hanno votato no 231).
Passiamo all'emendamento Gianfranco Conte 24.50.
Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, vorrei fare una precisazione. L'intervento che ho svolto poc'anzi era riferito all'emendamento in discussione, per il quale, pertanto, è valido quanto ho già detto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianfranco Conte 24.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 414
Votanti 411
Astenuti 3
Maggioranza 206
Hanno votato sì 178
Hanno votato no 233).
Prendo atto che il deputato Gianfranco Conte insiste per la votazione del suo emendamento 24.54.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianfranco Conte 24.54, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 405
Astenuti 2
Maggioranza 203
Hanno votato sì 176
Hanno votato no 229).
Prendo atto che il deputato Gianfranco Conte insiste per la votazione del suo emendamento 24.55.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianfranco Conte 24.55, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 405
Votanti 403
Astenuti 2
Maggioranza 202
Hanno votato sì 174
Hanno votato no 229).
Prendo atto che il deputato Gianfranco Conte insiste per la votazione del suo emendamento 24.56.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Uggè, con il quale mi scuso per non avergli dato la parola in precedenza. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, avrei potuto richiamare l'attenzione sulla necessità che nel momento in cui si agisce con una misura così incisiva come il fermo amministrativo siano previsti atti il piùPag. 59possibile trasparenti e nel rispetto dello statuto dei diritti del contribuente.
Dal momento che non mi è stato possibile - ma può capitare - sottolineare tale aspetto, chiedo che si faccia almeno una valutazione di merito sull'emendamento in esame, e che il fermo amministrativo possa essere attivato solo se il debito totale supera il 20 per cento del valore del bene. È un invito a mitigare tale misura, che è particolarmente gravosa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianfranco Conte 24.56, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 408
Astenuti 2
Maggioranza 205
Hanno votato sì 176
Hanno votato no 232).
Prendo atto che il deputato Gianfranco Conte insiste per la votazione del suo emendamento 24.51.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianfranco Conte 24.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 413
Votanti 410
Astenuti 3
Maggioranza 206
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 233).
Prendo atto che il deputato Gianfranco Conte insiste per la votazione del suo emendamento 24.57.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianfranco Conte 24.57, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 408
Votanti 406
Astenuti 2
Maggioranza 204
Hanno votato sì 176
Hanno votato no 230).
Prendo atto che i deputati Laganà Fortugno e Laratta hanno segnalato di non essere riusciti a votare.
Ricordo che l'emendamento 24.300 del Governo è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 24.58, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 418
Votanti 350
Astenuti 68
Maggioranza 176
Hanno votato sì 117
Hanno votato no 233).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 24.201 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 275
Astenuti 145
Maggioranza 138
Hanno votato sì 268
Hanno votato no 7).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 24, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 311
Astenuti 108
Maggioranza 156
Hanno votato sì 247
Hanno votato no 64).
(Esame dell'articolo 25 - A.C. 2480 A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25
(Vedi l'allegato A - A.C. 2480 A/R sezione 17), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 250
Astenuti 166
Maggioranza 126
Hanno votato sì 241
Hanno votato no 9).
(Esame dell'articolo 26 - A.C. 2480 A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 26 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2480 A/R sezione 18).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente la Commissione formula un invito al ritiro dell'emendamento Zeller 26.50.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Zeller 26.50.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
KARL ZELLER. No, signor Presidente, insistiamo per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 26.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 261
Astenuti 154
Maggioranza 131
Hanno votato sì 24
Hanno votato no 237).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 26.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 402
Votanti 277
Astenuti 125
Maggioranza 139
Hanno votato sì 237
Hanno votato no 40).
(Esame dell'articolo 27 - A.C. 2480 A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 27 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2480 A/R sezione 19).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro dell'emendamento Zeller 27.50.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Zeller 27.50.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
KARL ZELLER. No, signor Presidente, insistiamo per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 27.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 421
Votanti 408
Astenuti 13
Maggioranza 205
Hanno votato sì 29
Hanno votato no 379).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 27.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 386
Astenuti 33
Maggioranza 194
Hanno votato sì 243
Hanno votato no 143).
(Esame dell'articolo 28 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 28 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 20).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Gibelli 28.50.
PRESIDENTE. Il Governo?
Pag. 62ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Poiché è stato presentato un unico emendamento interamente soppressivo dell'articolo 28, sarà posto in votazione il mantenimento di tale articolo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 28.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 415
Astenuti 4
Maggioranza 208
Hanno votato sì 236
Hanno votato no 179).
(Esame dell'articolo 29 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 21).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro degli identici emendamenti Moffa 29.50 e Giudice 29.52, nonché degli emendamenti Giudice 29.54, Merloni 29.53, Gibelli 29.51 e Di Virgilio 29.55.
La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 29.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Il Governo dovrebbe pronunciarsi anche sull'emendamento 29.200 della Commissione.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo agli identici emendamenti Moffa 29.50 e Giudice 29.52.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Moffa 29.50 formulato dal relatore.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, con l'emendamento in esame proponiamo la soppressione dell'articolo perché, in effetti, si tratta di un articolo che, in qualche misura, introduce un elemento assolutamente inutile rispetto a quanto già previsto dalla normativa in materia.
Ricordo ai colleghi che c'è già una legge che impone, sostanzialmente, di indicare su tutti i farmaci - anche al momento del rilascio della registrazione, per quanto riguarda le case produttrici - quali sono gli elementi che debbono indurre ad un uso corretto dei farmaci stessi, ivi compreso il caso in cui sia impossibile il loro uso durante la guida.
Si tratta, quindi, di un'etichettatura che già è regolata dal codice comunitario farmaceutico e che è recepita da una norma legislativa. Non si riesce a comprendere, quindi, la natura e la necessità di tale articolo, per cui insisto per la votazione, proprio perché la normativa nazionale e la legislazione comunitaria sono assolutamente chiare su questa materia.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lucchese. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, sono favorevole al mantenimento di questo articolo, anche se, come ha detto poco fa il collega che mi ha preceduto, la norma già prevede quanto in esso contenuto. Ma lo prevede inserito nei fogliettini, il cosiddetto «bugiardino», chePag. 63nessuno legge, mentre la previsione di un simbolo evidente sarebbe assimilabile all'indicazione prevista per le sigarette, «Il fumo fa male», scritta in modo chiaro. Dobbiamo scriverlo anche nelle confezioni di medicinali, sia all'interno che all'esterno, oltre che sul foglietto illustrativo.
Mi sembra che una previsione del genere non disturbi, anzi, si tratta di un'agevolazione. Fra l'altro, c'è un ordine del giorno a mia firma in tal senso, accolto dal Governo, e ho anche presentato una proposta di legge al riguardo. Comunque, ritengo sia utile che chi usa un medicinale veda in modo immediato se c'è un pericolo nella guida. Tra l'altro, tutti i Paesi europei ormai lo prevedono...
PRESIDENTE. Deputato Lucchese, la prego di concludere.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. ...non vedo perché se in Europa già esiste tale previsione, in Italia non debba esistere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, prendo la parola per sottoscrivere gli emendamenti Moffa 29.50 e Giudice 29.52, e per ricordare, a me stesso e agli altri, che la soppressione dell'articolo in esame è quanto mai opportuna, poiché le avvertenze sono già facilmente leggibili all'interno delle stesse confezioni. C'è un appesantimento, che non ha nessun significato.
PRESIDENTE. Prendo atto che il deputato Giudice non accede all'invito al ritiro dell'emendamento a sua firma 29.52, formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Moffa 29.50 e Giudice 29.52, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 405
Astenuti 11
Maggioranza 203
Hanno votato sì 151
Hanno votato no 254).
Passiamo all'emendamento Giudice 29.54.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ANTONIO GIUSEPPE MARIA VERRO. Signor Presidente, anche l'emendamento in esame, come quelli illustrati precedentemente dal collega Giudice, recepisce il parere del Comitato per la legislazione, che ha segnalato l'esigenza di rimettere al provvedimento ministeriale le prescrizioni attuative dell'obbligo introdotto dalla norma in esame, evitando così di usare lo strumento legislativo per dettare norme di dettaglio estremamente minuziose. Al riguardo, signor Presidente, vorrei chiedere al Governo la motivazione del parere negativo su un emendamento tecnico che recepisce il parere del Comitato per la legislazione, che, com'è noto, viene votato all'unanimità.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giudice 29.54, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 413
Votanti 409
Astenuti 4
Maggioranza 205
Hanno votato sì 174
Hanno votato no 235).
Passiamo all'emendamento Merloni 29.53.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARIA PAOLA MERLONI. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro e preannuncio la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 29.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 279
Astenuti 132
Maggioranza 140
Hanno votato sì 272
Hanno votato no 7).
Avverto che il parere sull'emendamento Gibelli 29.51 deve intendersi contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 29.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 409
Votanti 395
Astenuti 14
Maggioranza 198
Hanno votato sì 164
Hanno votato no 231).
Passiamo all'emendamento Di Virgilio 29.55.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
SALVATORE MAZZARACCHIO. Signor Presidente, ci troviamo di fronte a una manchevolezza molto grave, perché nell'articolo è stato omesso di stabilire i parametri relativi al preciso dosaggio del farmaco. Vanno bene i «bugiardini» e tutto il resto, ma bisogna stabilire qual è il dosaggio preciso del farmaco: è una cosa seria! Insisto assolutamente perché si voti su una questione molto delicata come questa. Sarà una svista, evidentemente, ma come si può prescindere dal dosaggio del farmaco? Va stabilito con un decreto! Signor Presidente, insisto quindi per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Virgilio 29.55, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 397
Votanti 392
Astenuti 5
Maggioranza 197
Hanno votato sì 172
Hanno votato no 220).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 29, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 417
Votanti 386
Astenuti 31
Maggioranza 194
Hanno votato sì 252
Hanno votato no 134).
Poiché la parte conseguenziale di uno degli emendamenti precedentemente accantonati incide sull'articolo 30 che dovremmo accingerci a votare, dobbiamo porlo in votazione successivamente. Chiedo quindi al relatore da quale delle proposte emendative accantonate dobbiamo riprendere i nostri lavori.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, propongo di passare all'esame dell'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100.
PRESIDENTE. Sta bene.
(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo dunque l'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 22).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ritengo tuttavia che potremmo procedere fino alla votazione dell'articolo 1. Invito dunque il relatore ad esprimere il parere della Commissione anche sulle altre proposte emendative.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, è già stato comunicato il ritiro dell'articolo premissivo 01.0200 della Commissione. Decade, di conseguenza, il subemendamento Leone 0.01.0200.1.
La Commissione, inoltre, raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.1.200.1 e del suo emendamento 1.200.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo dunque alla votazione dell'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, i colleghi del Comitato dei nove sono perfettamente edotti rispetto al punto cui sono arrivati nell'approfondimento. Ricordo che, su questo punto, vi è stato un dibattito particolarmente vivace e partecipato da parte di tutti noi. Segnalo infatti ai colleghi meno attenti che l'articolo aggiuntivo al nostro esame contiene la proposta di limitare l'utilizzo delle apparecchiature per la rilevazione della velocità su strade extraurbane da parte dei corpi di polizia municipale. Si tratta di una proposta che molti di noi hanno sostenuto, per via della nostra contrarietà a quello che riteniamo un abuso, cioè all'intervento della polizia municipale su tali strade. Gradiremmo pertanto conoscere da parte dei colleghi del Comitato dei nove - e credo che l'intera Assemblea sia a ciò interessata - quale ragionamento (o quale votazione, se a maggioranza o meno) abbia condotto ad esprimere il parere contrario, che lascia al nastro di partenza un problema sul quale tutti avevamo cercato di portare un contributo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Leone. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, intervengo per le medesime motivazioniPag. 66esposte dal collega Benedetti Valentini. Siamo giunti a questo punto con una richiesta di accantonamento, condivisa dal relatore e dal Governo, al fine di operare un tentativo di risoluzione rispetto alla proposta contenuta nell'articolo aggiuntivo Gianfranco Conte 01.0100. Lo stesso Ministro, nel corso del suo intervento, in maniera - debbo dire - molto chiara, trasparente e leale, ha ammesso che tale proposta emendativa ha un fondamento, tanto è vero che il Governo starebbe per approntare una serie di azioni, fra cui alcuni disegni di legge volti a conseguire lo stesso risultato. Vi è, dunque, attenzione su questo problema. L'unico aspetto che frenava il Ministro Bianchi rispetto all'espressione di un parere favorevole su questo articolo aggiuntivo era legato ad una considerazione un po' strana, per la verità: il Ministro dichiarava infatti che ne condivideva l'impostazione, ma che la misura prevista non poteva essere accolta in quanto contenente una «inibizione» - sono parole del Ministro - nei confronti dei Corpi di polizia.
Mi chiedo dunque se questa sia la ratio in base alla quale si è dato parere negativo su tale proposta anche da parte del Comitato dei nove: mi sembra infatti un po' balzana l'idea per cui si debba rigettare tale proposta solo e soltanto perché non si debbono «inibire» le forze di polizia. Stiamo parlando della possibilità per i sindaci di installare gli autovelox su strade extraurbane, che sono di competenza della provincia, se non addirittura dello Stato, al solo scopo di fare cassa. Vi sono molti comuni che fanno ciò. Anzi, all'interno del Comitato dei Nove vi è un'illustre rappresentante dei sindaci, in particolare di un paese toscano - parlo della collega Velo - che di soldi ne ha fatti molti attraverso tale pratica: vi è dunque forse un conflitto di interessi da parte della collega, nel momento in cui si esprime contro questo emendamento!
Abbiamo trascorso giorni a riflettere, e oggi il Comitato dei nove e il relatore non pronunciano una sola parola: affermano semplicemente di essere contrari, o formulano un invito al ritiro.
Vogliamo sapere perché vi è questa contrarietà, perché si debba distorcere l'utilizzo delle leggi, quanto è stato fatto sino ad ora - e mi dispiace anche per il collega Barani, che è intervenuto in precedenza - in favore dei sindaci, calpestando le intenzioni di gran parte dei gruppi.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONIO LEONE. Vogliamo sapere - e concludo - per quale motivo una proposta emendativa di buon senso, quale quella che ha fatto discutere l'Assemblea per molto tempo, ha fatto dire allo stesso Ministro e al relatore di condividerla, ma di non poterla accogliere, perché non è possibile andare contro i sindaci, contro l'ANCI e contro le Forze di polizia. Ritengo che in quest'aula tali parole non debbano trovare albergo, e vogliamo, quindi, conoscere le motivazioni reali del parere contrario espresso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, avevo in precedenza chiesto l'accantonamento della proposta emendativa in esame, e non è vero quanto sostiene il capogruppo di Forza Italia, che cioè non abbiamo compiuto le necessarie verifiche. Anche il collega Leone infatti sa che, con i mezzi che avevamo e nelle forme che ci erano consentite, ci siamo confrontati con il sistema delle autonomie locali e con l'ANCI.
Si registra una viva preoccupazione rispetto al testo di un articolo aggiuntivo che, così come formulato, finirebbe con il creare seri problemi ai circa 8 mila comuni italiani. Riteniamo che sulla questione, approfittando delle occasioni che abbiamo di fronte - e sollecito, in questo senso, il Governo ed il Ministro competente -, si possa arrivare ad una riorganizzazione delle funzioni e dei compiti. APag. 67me sembra francamente una forzatura l'inserimento di una norma del genere in un disegno di legge che ha come finalità la sicurezza e gli interventi sui comportamenti di guida sbagliati. Avremo altre occasioni per tentare di intervenire organicamente su un punto che sembra strategico e crea gravi problemi nel rapporto tra i diversi livelli istituzionali.
In questo senso, ricordo anche - e ciò vale sempre più anche per le proposte emendative di cui discuteremo in seguito, per quanto concerne il parere della Commissione - che sull'articolo aggiuntivo al nostro esame la V Commissione ha espresso un parere contrario che, in questo caso, sembra davvero insuperabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Osvaldo Napoli. Ne ha facoltà.
OSVALDO NAPOLI. Signor Presidente, intervengo solo per rispondere al relatore. L'ANCI è molto più preoccupata di altri aspetti, e cioè del «taglio» di 5 miliardi e 900 milioni di euro agli enti locali sugli avanzi di amministrazione, dei 2 miliardi e 600 milioni di euro di minori trasferimenti e del fatto che, se è giusto «tagliare» l'ICI, ancora non si sa, esattamente, come potrà essere coperto il mancato introito. L'ANCI è preoccupata di tutto questo: quali risposte intendete, allora, fornire al riguardo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, debbo richiamare un punto, anche perché un collega ci ha sollecitato a rendere edotto il Parlamento di ciò che è stato oggetto di discussione, anche in sede di Comitato dei nove.
Nutro molte perplessità - e lo dico senza problemi - nei confronti dell'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100. Non si tratta, infatti, di aprire una sorta di querelle tra l'ANCI ed il resto d'Italia o tra i comuni e gli altri, bensì chiarire quali sono le competenze.
Debbo ricordare, soprattutto a me stesso, che tra gli obblighi dei comuni vi è soprattutto quello della perimetrazione delle aree urbane. Nella perimetrazione delle aree urbane si stabilisce, sostanzialmente, qual è il perimetro nel quale il soggetto deputato può intervenire. L'introduzione di un meccanismo attraverso il quale si depotenzia e, in qualche modo, si svalorizza il ruolo della polizia municipale non ha nulla a che vedere con un problema che è, in sostanza, di competenze e di attribuzioni.
PRESIDENTE. Deputato Moffa, la invito a concludere.
SILVANO MOFFA. Se, allora, intendiamo difendere anche il sistema autonomistico, è necessario ribadire questo principio.
PRESIDENTE. Deputato Moffa, deve concludere.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, se mi consente - considerato che la materia è delicata -, le chiedo solo un secondo per aggiungere qual è il voto che il gruppo di Alleanza Nazionale si appresta ad esprimere. Noi sull'articolo premissivo in esame ci asterremo, perché riteniamo che questo argomento debba essere ripreso e trattato in maniera più compiuta, proprio in termini di competenze e di funzioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, intervengo per dichiarare l'astensione del mio gruppo su questo articolo aggiuntivo. Avevamo accantonato tale proposta emendativa, pensando di raccogliere alcuni contributi nel corso della discussione, apporto che sarebbe potuto provenire anche dal Governo, ed ho molto rispetto per il Ministro,Pag. 68che sta seguendo con molta sensibilità i nostri lavori, il che è una circostanza molto rara. Pensavamo, dunque, di avere un contributo su questo tema, soprattutto in relazione alla perimetrazione e all'individuazione delle aree extraurbane. Su tale problema, credo, ci siamo intrattenuti molte volte e si è infranto anche un progetto che intendeva mettere ordine in questa materia.
Noi ci asterremo, signor Presidente, sollecitando il Governo a risolvere il problema. Si potrebbe infatti determinare un conflitto fra comuni, l'ANCI...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARIO TASSONE. Ma si tratta di corollari che non mi appassionano e che certamente sono fuori tema.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, ciò che sembra emergere da questa discussione è una sorta di ritorno ad una specie di dazio feudale, di «Un fiorino!» che si deve pagare in occasione del passaggio in un territorio di un comune, anche sulla strada, sul tratto autostradale, sulla strada provinciale o su quella extraurbana.
Al di là dei distinguo e delle obiezioni espresse dai colleghi Moffa e Tassone in merito alla competenza e alla territorialità della polizia municipale, il concetto - e chiediamo al centrosinistra se voglia affermare tale idea - è di rivolgersi o ai comuni o ai cittadini. Noi siamo dalla parte dei cittadini e crediamo che quei sindaci che credono di poter fare cassa sulle tasche, sui portafogli dei cittadini, sbaglino di grosso! Devono amministrare bene i loro comuni e fare cassa con le loro entrate ed uscite, a partire dall'ICI, e non cominciando a «tartassare» indirettamente coloro che per sbaglio passano, magari installando l'autovelox a tradimento.
Questa proposta emendativa del collega Gianfranco Conte è di buonsenso. Ci sorprende che vi sia stato un «no» nascosto addirittura dietro al parere negativo espresso della Commissione bilancio, che fa trasparire un altro concetto aberrante, ossia che sulle sanzioni eventuali...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
SIMONE BALDELLI. Si faccia addirittura un conto finanziario a sé stante. Questa faccenda è vergognosa!
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, vorrei chiarire il punto di vista del Governo in merito a questo articolo premissivo, sebbene l'oggetto della discussione siano gli strumenti di rilevamento della velocità. Noi siamo a favore dell'utilizzo di mezzi come l'autovelox o simili per rilevare e per controllare la velocità. Siamo anche dell'idea che ogni volta che uno di tali strumenti rileva un'infrazione ciò favorisce la sicurezza, perché comporta una sanzione. Stiamo infatti proponendo, tra i provvedimenti del programma annuale a favore della sicurezza, un fondo per acquistare i ricordati strumenti, anzi per renderne altri ancora più perfezionati. Pertanto, vorrei che non vi fossero dubbi sul fatto che siamo a favore dell'installazione di dispositivi che rilevano la velocità e, quindi, le eventuali infrazioni.
Ulteriore aspetto, di tutt'altro genere, è che tali strumenti vengano adoperati dalle amministrazioni - tra l'altro, si tratta di una nostra presunzione, ma abbiamo anche riscontri di fatto - non per contrastare le infrazioni alla velocità, ma come una fonte di introito. È su questo aspetto che siamo impegnati in un'azione che stiamo già svolgendo, nei fatti, con le prefetture e che contiamo di rendere più incisiva anche attraverso un provvedimento che potremmo adottare prossimamente, separando accuratamente questa circostanza dall'inibizione dell'uso di tali strumenti a Forze di polizia come quelle municipali, il che ci appare non accettabile.Pag. 69
Dobbiamo disciplinare meglio tale materia - su questo punto sono d'accordo - e dobbiamo capire e forse cambiare alcune disposizioni relative alle competenze su un tratto stradale fra le amministrazioni comunali, provinciali e statali. Tuttavia, non possiamo in alcun modo pensare di inibire l'uso di uno strumento rivolto sicuramente a favore della sicurezza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, signor Ministro, non avrei voluto intervenire su questo aspetto, anche perché altri colleghi ed il presidente del mio gruppo lo hanno fatto in modo brillante. Tuttavia, con le sue affermazioni, signor Ministro, mette in evidenza un aspetto che mi sembra in contraddizione con lo spirito con cui si deve affrontare la tematica della sicurezza e dei controlli.
Dobbiamo, infatti, creare un sistema che punti soprattutto alla prevenzione e non alla repressione. Abbiamo cercato, durante il dibattito sulle modifiche al codice della strada, di collegare questi aspetti, introducendo, per esempio, la competenza dei comuni (sin dove si estende), prevedendo che le sanzioni comminate sulle strade non di proprietà comunale vengano devolute agli enti proprietari delle strade, ma tali proposte non sono state accettate. Abbiamo cercato di indirizzare l'intero dibattito per evitare che i comuni cerchino di «fare cassa» mettendo divieti di circolazione...
PRESIDENTE. Deputato Uggè, concluda.
PAOLO UGGÈ. ...e introducendo - concludo, Presidente - limiti di velocità assurdi. Tuttavia non li eliminano, venendo meno ad una disposizione precisa del codice della strada, solo per «fare cassa».
Tale era il nostro obiettivo e per questo motivo invito i colleghi a votare a favore dell'articolo premissivo in esame (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Patarino. Ne ha facoltà.
CARMINE SANTO PATARINO. Signor Presidente, il Ministro ha convinto con le sue argomentazioni soprattutto quando ha fatto riferimento alla necessità che i vigili urbani e la polizia municipale si preoccupino di evitare che accadano incidenti, e ciò è possibile soltanto quando si limita la velocità. Al tempo stesso, però, lei, signor Ministro, ha messo in evidenza un altro aspetto: che le polizie urbane spesso ricorrono a tali sistemi per portare denaro nelle casse dei comuni.
Inoltre, mi meraviglio che non si accolga la proposta emendativa in esame, considerando che spesso i vigili urbani non fanno quasi nulla dalla mattina alla sera nelle proprie città, e per «fare cassa» e portare denari all'amministrazione, invece di fare i giri per le città, elevare multe per infrazioni da parte di automobilisti che magari hanno le auto in divieto di sosta, portano denaro (quanto richiesto) attraverso l'uso dell'autovelox...
PRESIDENTE. Deputato Patarino, concluda.
CARMINE SANTO PATARINO. Concludo, Presidente.
Credo, signor Ministro, che in coerenza con quanto ha detto in premessa, dovrebbe accogliere la proposta emendativa in esame, poiché si tratta di una proposta di buon senso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, il gruppo de La Rosa nel Pugno voterà contro l'articolo premissivo in esame, anche se il problema posto è reale. Sicuramente, ci sono abusi e molti comuni installano gli autovelox non finalizzandoli alla prevenzione, ma a «far cassa»; tuttavia, non è questo il rimedio con cui si risolve il problema.Pag. 70
Svolgo soltanto una riflessione, rivolta ai colleghi: se passasse la proposta in esame, disincentivando i comuni ad effettuare i controlli, incorreremmo nel rischio di diminuire i controlli su molte strade, uno dei pochi punti su cui La Rosa nel Pugno insiste. Non si tratta pertanto di un problema di sanzioni, ma di controlli stradali.
Per tutte queste ragioni, voteremo contro l'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo Gianfranco Conte 01.0100, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 371
Votanti 310
Astenuti 61
Maggioranza 156
Hanno votato sì 97
Hanno votato no 213).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.1.200.1 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 387
Votanti 302
Astenuti 85
Maggioranza 152
Hanno votato sì 297
Hanno votato no 5).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.200 della Commissione nel testo subemendato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 396
Votanti 253
Astenuti 143
Maggioranza 127
Hanno votato sì 244
Hanno votato no 9).
Prendo atto che il deputato Buontempo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 398
Votanti 240
Astenuti 158
Maggioranza 121
Hanno votato sì 235
Hanno votato no 5).
(Ripresa esame dell'articolo 3 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 23).
Prendo atto che il relatore raccomanda l'approvazione delle proposte emendative della Commissione.
Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'emendamento 3.200 della Commissione.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il Governo lo accetta, signor Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 384
Votanti 302
Astenuti 82
Maggioranza 152
Hanno votato sì 300
Hanno votato no 2).
Prendo atto che il deputato Farinone ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 310
Astenuti 96
Maggioranza 156
Hanno votato sì 230
Hanno votato no 80).
Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'articolo aggiuntivo 3.0200 della Commissione del quale il relatore raccomanda l'approvazione.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il Governo lo accetta, signor Presidente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3.0200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 413
Votanti 403
Astenuti 10
Maggioranza 202
Hanno votato sì 396
Hanno votato no 7).
Prendo atto che il deputato Volontè ha segnalato che non è riuscito ad esprimere il proprio voto.
(Ripresa esame dell'articolo 4 - A.C.2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 24).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione invita al ritiro degli identici emendamenti Leone 4.4 e Gibelli 4.102.
La Commissione accetta l'emendamento 4.300 del Governo, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole «dell'articolo 4, comma 1, lettera b), capoverso 2-bis» con le parole «del comma 2-bis dell'articolo 117 del decreto legislativo n. 285 del 1992, introdotto dall'articolo 4, comma 1, lettera b), della presente legge».
La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 4.200 (Nuova formulazione) e accetta gli emendamenti 4.302 e 4.301 del Governo.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore. Il Governo accetta, altresì, la riformulazione del suo emendamento 4.300 proposta dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.301 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 408
Votanti 397
Astenuti 11
Maggioranza 199
Hanno votato sì 394
Hanno votato no 3).
Il relatore ha invitato i presentatori degli identici emendamenti Leone 4.4 e Gibelli 4.102 al ritirarli e...
KARL ZELLER. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
KARL ZELLER. Signor Presidente, vorrei sapere se questi emendamenti sono stati ritirati. In caso contrario, vorrei sottoscriverli.
PRESIDENTE. Non è possibile, deputato Zeller.
L'emendamento Leone 4.4 è stato ritirato; deve, pertanto, intendersi ritirato anche l'emendamento identico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.300 del Governo nel testo riformulato, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 409
Votanti 401
Astenuti 8
Maggioranza 201
Hanno votato sì 397
Hanno votato no 4).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.200 (Nuova formulazione) della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 402
Astenuti 8
Maggioranza 202
Hanno votato sì 399
Hanno votato no 3).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.302 del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 330
Astenuti 77
Maggioranza 166
Hanno votato sì 326
Hanno votato no 4).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 417
Votanti 259
Astenuti 158
Maggioranza 130
Hanno votato sì 248
Hanno votato no 11).
(Ripresa esame dell'articolo 8 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 25).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro dell'emendamento Zeller 8.9, perché la materia è stata riformulata con l'emendamento 8.200 della Commissione del quale si raccomanda l'approvazione.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Zeller 8.9.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
KARL ZELLER. Signor Presidente, non posso accettare l'invito al ritiro, pur prendendo atto che la nuova formulazione proposta dalla Commissione risulta migliorativa, poiché permane la sanzione della sospensione della patente in caso di ripetuta violazione, nell'arco di un biennio, del divieto dell'uso del cellulare durante la guida.
Noi riteniamo che la sanzione pecuniaria prevista, che è stata notevolmente aumentata, oltre alla detrazione di cinque punti dalla patente possano fungere da valido deterrente. Riteniamo inoltre che per tale tipo di violazione sia esagerato ritirare anche la patente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 8.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 395
Astenuti 17
Maggioranza 198
Hanno votato sì 33
Hanno votato no 362).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.200 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 401
Astenuti 10
Maggioranza 201
Hanno votato sì 395
Hanno votato no 6).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 409
Astenuti 7
Maggioranza 205
Hanno votato sì 401
Hanno votato no 8).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 18,50)
(Ripresa esame dell'articolo 9 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 9 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 26).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione accetta l'emendamento 9.300 (Nuova formulazione) del Governo.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il Governo raccomanda l'approvazione del suo emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.300 (Nuova formulazione) del Governo, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 295
Astenuti 111
Maggioranza 148
Hanno votato sì 292
Hanno votato no 3).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 248
Astenuti 164
Maggioranza 125
Hanno votato sì 243
Hanno votato no 5).
(Ripresa esame dell'articolo aggiuntivo riferito all'articolo 10 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'unico articolo aggiuntivo riferito all'articolo 10 (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 27).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Cancrini 10.030, in quanto su tale materia il Governo ha presentato l'emendamento 17.300; quindi, il contenuto della proposta emendativa dell'onorevole Cancrini risulta assorbita dal contenuto di tale proposta emendativa.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Cancrini se acceda all'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo a sua firma 10.030, formulato dal relatore.
LUIGI CANCRINI. Signor Presidente, accedo all'invito al ritiro.
Pag. 75
PRESIDENTE. Sta bene.
Chiedo al relatore quali indicazioni intenda dare in merito al proseguimento dei lavori dell'Assemblea.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, propongo di riprendere l'esame dell'articolo 12.
(Ripresa esame dell'articolo 12 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso riferite e precedentemente accantonate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 4).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Di Virgilio 12.50 e 12.51 e Tassone 12.2.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Di Virgilio 12.50.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Uggè. Ne ha facoltà.
PAOLO UGGÈ. Signor Presidente, a mio avviso l'emendamento in esame stabilisce un principio importante, ovvero che il decreto debba essere emanato, innanzitutto, di concerto con il Ministro della salute e il Ministro dell'interno, per stabilire i parametri precisi in base ai quali l'assunzione di sostanze alcoliche, stupefacenti e psicotrope può portare a situazioni di non lucidità e, quindi, di pericolosità. Parliamo tanto di rispetto della vita, di prevenzione e di controlli: qui si tratta di rendere chiaro, esplicito e semplice un controllo, stabilendo, a livello tecnico, i parametri di riferimento. Mi pare che non accettare l'emendamento in esame significhi non voler creare condizioni di chiarezza, lasciando tutto nella nebulosità e creando sicuramente possibili interpretazioni non omogenee su tutto il territorio nazionale e, addirittura, non rispettose della norma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.
DANIELE FARINA. Signor Presidente, intervengo su entrambi gli emendamenti, anche se abbiamo già espresso la nostra posizione quando sono stati entrambi accantonati. Senza questi emendamenti l'intero articolo 12, attuativo di altri articoli del disegno di legge, risulta privo di significato. Abbiamo esposto le ragioni e, dunque, non posso che riconfermare ulteriormente il voto favorevole del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea su entrambi gli emendamenti. Mi sembra anche inspiegabile, di fronte ad un'irrazionalità evidente dell'articolato, l'ostinazione del relatore e del Governo nell'esprimere parere negativo su tali proposte, che sono di assoluto buonsenso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, l'emendamento in esame permette di riflettere sulla necessità che qualcuno fornisca indicazioni sul limite di sostanze psicotrope che può assumere chi è affetto dalle molte malattie croniche degenerative curate con tali sostanze, come, ad esempio, la sclerosi multipla, le neuropatie tossiche, il morbo di Parkinson, le depressioni, le malattie tumorali. Per tali malattie, come anche per quelle epilettiche, si ricorre, come cura palliativa, a sostanze stupefacenti e psicotrope.
Tutte queste persone non potranno più guidare: oltre alla malattia, avranno la beffa di non potersi più considerare normaliPag. 76nemmeno alla guida; qualcuno deve fornire loro indicazioni, perché non si può lasciare indefinita la sostanza, se essa deve essere trovata in tracce o in determinate quantità. Stiamo incidendo sulle cure, e chi si sottopone a certe terapie - anche a domicilio - non può più continuare ad utilizzare un'automobile: se gli si inietta nel sangue una quantità di sostanza stupefacente o psicotropa, questa è ovviamente al di sopra dei livelli e dei valori previsti dalla legge.
Ho già parlato della depressione, dell'insonnia e dei milioni di persone che fanno uso di sostanze tranquillanti che, la sera, stimolano il sonno. Anche per queste malattie bisogna precisare quale sia la dose minima, perché non si può permettere che, a seguito di un ricovero «coatto», si trovi una traccia di tali sostanze e che poi il soggetto incorra nella repressione prevista dalla legge.
Dobbiamo riflettere su tali aspetti: si sta parlando di terapie comuni che vengono praticate da centinaia di migliaia, se non da milioni di persone, che non sarebbero più idonee alla guida.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Poretti. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, mi unisco anch'io a quanto affermato dall'onorevole Barani: il gruppo della Rosa nel Pugno voterà a favore dei due emendamenti in questione, il secondo dei quali ritengo sia particolarmente interessante. Può sembrare strano - ma del resto mi ha preceduto anche il collega Farina di Rifondazione comunista - che si tratti di emendamenti proposti da Forza Italia.
Nel corso dell'esame dell'articolo 10 si sono decisamente create maggioranze diverse: una parte della maggioranza che sostiene il Governo ha votato contro, e una parte dell'opposizione ha votato a favore. Su questi argomenti, però, nel momento in cui si sanzionano persone alla guida delle automobili e non si individuano i test e le procedure utilizzati per capire se il comportamento derivi dall'assunzione di alcune sostanze oppure no, è certamente necessario introdurre tali precisazioni (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole sull'emendamento in esame, che, tra l'altro, crea equilibrio in tutta l'impalcatura legislativa che si sta varando. Se questo, infatti, come annunciato e sostanzialmente ribadito in quest'aula, è un provvedimento che inasprisce le pene con riferimento ai comportamenti scorretti da parte di chi guida (e quindi della persona umana), a maggior ragione, in virtù della necessità di trovare indicatori precisi sui parametri da rispettare e da individuare per poi intervenire con la sanzione, credo sia giusto inserire un elemento di parametrazione, che, tra l'altro, completa l'articolo 12. In caso contrario, ci troveremmo con una pena inasprita, senza una parametrazione che consenta, al fine di essere corretti ed equilibrati, di valutare esattamente cosa significhi e quale sia l'entità del limite di assunzione di sostanze alcoliche, stupefacenti e di altro tipo.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, parlando con il professor Cancrini mi sono accorto di avere espresso un po' troppo frettolosamente il parere sull'emendamento Di Virgilio 12.50. Pertanto, modificando il precedente avviso, il Governo esprimere parere favorevole sull'emendamento Di Virgilio 12.50, così come anche sull'emendamento Di Virgilio 12.51. In realtà i due emendamenti appaiono molto simili e forse sarebbe possibile un'unica riformulazione. In ogni caso, il parere delPag. 77Governo è favorevole su entrambi gli emendamenti e chiedo al relatore di esprimersi in merito.
PRESIDENTE. Invito dunque il relatore a precisare la posizione della Commissione al riguardo.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, ho consultato brevemente e rapidissimamente il Comitato dei nove e anche noi siamo d'accordo con la posizione del Governo.
PRESIDENTE. Avverto che, a seguito dell'eventuale approvazione dell'emendamento Di Virgilio 12.50, la votazione dell' emendamento Di Virgilio 12.51 verrebbe preclusa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Virgilio 12.50, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 401
Maggioranza 201
Hanno votato sì 400
Hanno votato no 1).
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Credo che per poter proseguire con l'esame dell'emendamento Di Virgilio 12.51 bisognerebbe che ne venisse accolta la seguente riformulazione: sostituire le parole: «Al comma 1, sostituire il secondo periodo con il seguente» con le parole: «Al comma 1, dopo il secondo periodo, aggiungere il seguente».
PRESIDENTE. Prendo atto che la riformulazione è accettata dai presentatori dell'emendamento e che il relatore conferma il parere favorevole.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Di Virgilio 12.51, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 406
Astenuti 1
Maggioranza 204
Hanno votato sì 405
Hanno votato no 1).
È conseguentemente precluso l'emendamento Tassone 12.2.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 408
Votanti 406
Astenuti 2
Maggioranza 204
Hanno votato sì 404
Hanno votato no 2).
Chiedo dunque al relatore come potrebbe proseguire l'esame del disegno di legge.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Potremmo riprendere l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 20.
PRESIDENTE. Sta bene.
Pag. 78(Ripresa esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 20 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 20 precedentemente accantonati (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 12).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'articolo aggiuntivo Pedrini 20.031; la Commissione invita quindi al ritiro degli articoli aggiuntivi Pedrini 20.032 e 20.033, nonché dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 20.06.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo concorda.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Pedrini 20.031 formulato dal relatore.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. No, Presidente, insisto per la votazione.
Signor Presidente, ritengo che in Assemblea ognuno debba assumersi le proprie responsabilità! Mi è stato detto inizialmente che tale articolo aggiuntivo sarebbe stato accantonato per cercare una riformulazione condivisa, e non è stato fatto. Vorrei fare notare che posso capire il parere contrario della Commissione bilancio là dove afferma che essendo vigente l'obbligatorietà per gli enti proprietari poiché questi possono essere anche gli enti locali ci potrebbe essere una mancanza di copertura. Ma non capisco come si possa dare tale privilegio anche ai concessionari di strade, abbiamo privatizzato le autostrade, abbiamo fatto una serie di privatizzazioni e non si vuole mettere a carico di coloro che sono i concessionari che traggono lucrosi guadagni l'onere della sicurezza dei nostri ragazzi. Se qualcuno riuscirà a spiegarmi le motivazioni di tutto ciò, posso ritirarlo; altrimenti non solo non lo ritiro ma invito tutti a sottoscrivere tale proposta emendativa!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, ritengo che il presentatore di tali articoli aggiuntivi abbia perfettamente ragione. Avevamo accantonato le proposte emendative in esame sapendo che la Commissione bilancio aveva dato parere contrario; tale parere non rappresenta un problema perché è prassi che la Commissione bilancio, molte volte senza sufficienti approfondimenti e con grande facilità, consegni all'Assemblea questo suo giudizio contrario. Io stesso avevo aggiunto che dovevamo metterci d'accordo con la Commissione bilancio. L'Assemblea comunque è sovrana, però vorrei sapere dal relatore se il suo reiterato giudizio contrario è determinato dalla valutazione della Commissione bilancio oppure se è una valutazione sul merito degli articoli aggiuntivi. Perché nel merito non mi sembra che ci sia un aggravio di spese, c'è soprattutto un aiuto ai concessionari o a coloro che comunque hanno molte risorse da spendere e che non le hanno mai spese per la sicurezza delle strade. Se mai, le hanno spese per le proprie sicurezze, e non per la sicurezza delle strade.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MARIO TASSONE. Vorrei capire il giudizio del relatore anche per una correttezza dei nostri lavori, altrimenti non si capisce nulla, non si capisce perché si accantonino proposte emendative sulle quali si esprimono poi gli stessi giudizi. Sarebbe meglio sospendere i lavori e riunire il Comitato dei nove per vedere come procedere (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Ulizia ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere gli articoli aggiuntivi Pedrini 20.031, 20,032 e 20.033 e per spiegarne rapidamente il motivo.
Pag. 79
Signor Presidente, il Parlamento, soprattutto il Parlamento, è sottoposto alla legge; l'onorevole Pedrini non fa altro che richiamare la legge affinché venga osservata da parte dei concessionari delle autostrade che il più delle volte non la osservano essendo interessati all'incasso della tariffa autostradale e non all'attuazione degli investimenti per la sicurezza. È noto a tutti che questa è una battaglia fatta dal Ministro Di Pietro e noi del gruppo Italia dei valori intendiamo sostenerla perché è giusta e perché deve trovare in Parlamento una risposta corretta e piena. Per tali motivi sottoscrivo gli articoli aggiuntivi e invito gli amici e i colleghi dell'Italia dei Valori a votare a favore (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente prendo la parola anche per sottoscrivere gli articoli aggiuntivi del collega Pedrini sebbene l'ultimo intervento mi ha fatto venire dei dubbi allorché si è detto che su tali proposte emendative è d'accordo il ministro Di Pietro: dato che non ne «azzecca» una ho avuto dei problemi ma spero di superarli. Tali proposte emendative affermano che i guard rail che non sono a norma, devono essere sostituiti perché sono un pericolo per i motociclisti e per gli automobilisti.
Questa Camera può dire: chi se ne importa, continuate a morire e a farvi del male? Ma non è possibile! È irrazionale, solo delle menti non lucide potrebbero dire questo! Allora occorre scoprire il motivo.
Sappiamo che su tutto il territorio italiano ci sono dodici tratte stradali individuate, anche dal Ministero, come pericolose, per le quali è fatto obbligo di provvedere con priorità a ogni forma di intervento manutentivo e modificativo, per garantire migliori condizioni di sicurezza.
Però tale obbligo, finora, non prevedeva sanzioni precise, mentre con gli articoli aggiuntivi in esame si prevedono tali sanzioni: devono cambiare tutti i guard rail e metterli a norma, per la sicurezza degli automobilisti, dei motociclisti, e anche di chi va in bicicletta, sulle strade extraurbane ed urbane.
Si tratta solo di questo: come fa questa Camera ad essere sorda rispetto alla sicurezza dei nostri concittadini, che potrebbero essere anche i nostri figli? Non è possibile! La Commissione, il Presidente e il Governo hanno avuto un abbaglio, una riduzione di ossigeno al cervello che non li fa ragionare! Non possiamo noi, come Camera, votare contro le nostre leggi per la sicurezza! Si tratta di una legge che deve essere rispettata da tutti: dallo Stato, dagli enti locali, e soprattutto dai gestori delle autostrade. Anche se questi gestori sono vostri amici, fategli tirare fuori un po' di soldi per la sicurezza!
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, propongo una breve sospensione per consentire al Comitato dei nove di riunirsi e valutare i quattro articoli aggiuntivi in esame.
PRESIDENTE. Quindi, lei propone di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta di domani?
MICHELE POMPEO META, Relatore. Propongo che si sospenda la seduta al fine di consentire al Comitato dei nove di riunirsi, e magari troviamo una soluzione che ci consenta di votare già questa sera. Comunque mi rimetto alla decisione dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Allora sospendiamo per dieci minuti...
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, mi era stato riferito da qualche collegaPag. 80della maggioranza che avremmo finito di votare le proposte emendative, per poi continuare domani mattina con gli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto ed il voto finale. Essendo rimasti solo i quattro articoli aggiuntivi in esame, e poiché si deve comunque riunire il Comitato dei nove, potremmo rinviare a domani mattina anche l'esame di tali articoli aggiuntivi. È ragionevole che si rinvii a domani il seguito dell'esame del provvedimento.
PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore accoglie la proposta dell'onorevole Leone.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A quale titolo?
FEDERICA ROSSI GASPARRINI. Signor Presidente, intervengo per apporre la mia firma agli articoli aggiuntivi in esame.
PRESIDENTE. Sta bene.
Il seguito del dibattito è quindi rinviato alla seduta di domani.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Ricordo che domani, mercoledì 27 giugno, alle ore 12,15 è convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice della Corte Costituzionale. La chiama avrà inizio dai deputati.
Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.
Mercoledì 27 giugno 2007, alle 9,30:
(ore 9,30 e al termine dello svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata)
1. - Seguito della discussione del disegno di legge:
Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale (2480-A/R).
- Relatore: Meta.
2. - Seguito della discussione della mozione Leoni ed altri n. 1-00159 sulle iniziative in favore del popolo saharawi.
3. - Seguito della discussione del disegno di legge:
Modernizzazione, efficienza delle Amministrazioni pubbliche e riduzione degli oneri burocratici per i cittadini e per le imprese (2161-A)
e delle abbinate proposte di legge: PEDICA ed altri; NICOLA ROSSI ed altri; LA LOGGIA e FERRIGNO (1505-1588-1688).
- Relatore: Giovanelli.
4. - Seguito della discussione delle mozioni Gibelli ed altri n. 1-00024, Capitanio Santolini e Volontè n. 1-00165, Bertolini ed altri n. 1-00168, Frassinetti ed altri n. 1-00169, Froner ed altri n. 1-00175 e Donadi n. 1-00197 sulla riorganizzazione del sistema scolastico italiano in relazione al fenomeno dell'immigrazione.
5. - Seguito della discussione delle mozioni Germontani ed altri n. 1-00186, Pellegrino ed altri n. 1-00188, Mura ed altri n. 1-00189, Fabris ed altri n. 1-00190, Volontè ed altri n. 1-00191, Pedrini ed altri n. 1-00194 e Dioguardi ed altri n. 1-00196 sulle misure di contrasto alla pedofilia.
6. - Seguito della discussione della proposta di legge:
FRANCESCHINI ed altri: Norme in materia di conflitti di interessi dei titolari di cariche di Governo. Delega al Governo per l'emanazione di norme in materia di conflitti di interessi di amministratori locali, dei presidenti di regione e dei membri delle giunte regionali (1318-A).
- Relatore: Violante.
7. - Seguito della discussione della proposta di legge:
NICCHI ed altri: Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontariePag. 81della lavoratrice, del lavoratore, nonché del prestatore d'opera (1538-A).
- Relatore: Di Salvo.
(ore 15,30)
8. - Svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
(al termine delle votazioni)
9. - Discussione del disegno di legge (per la discussione sulle linee generali):
S. 1566 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti (Approvato dal Senato) (2826).
La seduta termina alle 19,10.
VOTAZIONI QUALIFICATE
EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nom. | ddl 2480-A/R - em. 11.300 | 316 | 315 | 1 | 158 | 185 | 130 | 90 | Appr. |
2 | Nom. | em. 12.010 | 383 | 382 | 1 | 192 | 156 | 226 | 88 | Resp. |
3 | Nom. | articolo agg. 12.09 | 403 | 400 | 3 | 201 | 184 | 216 | 88 | Resp. |
4 | Nom. | mantenimento articolo 13 | 399 | 230 | 169 | 116 | 229 | 1 | 88 | Appr. |
5 | Nom. | articolo 14 | 400 | 228 | 172 | 115 | 224 | 4 | 88 | Appr. |
6 | Nom. | articolo agg. 14.01 | 404 | 395 | 9 | 198 | 391 | 4 | 88 | Appr. |
7 | Nom. | articolo agg. 14.07 | 403 | 238 | 165 | 120 | 16 | 222 | 88 | Resp. |
8 | Nom. | articolo 15 | 405 | 232 | 173 | 117 | 231 | 1 | 88 | Appr. |
9 | Nom. | articolo agg. 15.014 | 411 | 400 | 11 | 201 | 177 | 223 | 88 | Resp. |
10 | Nom. | articolo agg. 15.015 | 410 | 398 | 12 | 200 | 177 | 221 | 88 | Resp. |
11 | Nom. | articolo agg. 15.06 | 406 | 403 | 3 | 202 | 10 | 393 | 87 | Resp. |
12 | Nom. | articolo agg. 15.02 | 397 | 390 | 7 | 196 | 7 | 383 | 87 | Resp. |
13 | Nom. | articolo agg. 15.03 | 399 | 393 | 6 | 197 | 6 | 387 | 87 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.
INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
14 | Nom. | em. 16.200 | 401 | 397 | 4 | 199 | 232 | 165 | 87 | Appr. |
15 | Nom. | em. 16.50 | 410 | 252 | 158 | 127 | 13 | 239 | 87 | Resp. |
16 | Nom. | em. 16.201 | 414 | 234 | 180 | 118 | 233 | 1 | 87 | Appr. |
17 | Nom. | articolo 16 | 411 | 240 | 171 | 121 | 234 | 6 | 87 | Appr. |
18 | Nom. | em. 17.1 | 406 | 342 | 64 | 172 | 27 | 315 | 87 | Resp. |
19 | Nom. | em. 17.50 | 415 | 393 | 22 | 197 | 12 | 381 | 87 | Resp. |
20 | Nom. | em. 17.300 | 410 | 395 | 15 | 198 | 249 | 146 | 87 | Appr. |
21 | Nom. | em. 17.200 | 411 | 250 | 161 | 126 | 236 | 14 | 86 | Appr. |
22 | Nom. | articolo 17 | 409 | 239 | 170 | 120 | 230 | 9 | 86 | Appr. |
23 | Nom. | articolo 18 | 412 | 359 | 53 | 180 | 358 | 1 | 86 | Appr. |
24 | Nom. | em. 19.200 | 409 | 400 | 9 | 201 | 396 | 4 | 86 | Appr. |
25 | Nom. | articolo 19 | 414 | 397 | 17 | 199 | 393 | 4 | 86 | Appr. |
26 | Nom. | em. 20.50 | 396 | 392 | 4 | 197 | 171 | 221 | 85 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
27 | Nom. | articolo 20 | 411 | 352 | 59 | 177 | 349 | 3 | 85 | Appr. |
28 | Nom. | articolo agg. 20.035 | 402 | 397 | 5 | 199 | 177 | 220 | 85 | Resp. |
29 | Nom. | em. 21.50 | 396 | 337 | 59 | 169 | 119 | 218 | 85 | Resp. |
30 | Nom. | em. 21.300 | 397 | 241 | 156 | 121 | 236 | 5 | 85 | Appr. |
31 | Nom. | em. 21.301 | 406 | 243 | 163 | 122 | 238 | 5 | 85 | Appr. |
32 | Nom. | articolo 21 | 401 | 232 | 169 | 117 | 230 | 2 | 85 | Appr. |
33 | Nom. | articolo agg. 21.04 | 404 | 383 | 21 | 192 | 154 | 229 | 85 | Resp. |
34 | Nom. | articolo agg. 21.015 | 413 | 407 | 6 | 204 | 183 | 224 | 85 | Resp. |
35 | Nom. | articolo agg. 21.032 | 398 | 390 | 8 | 196 | 173 | 217 | 85 | Resp. |
36 | Nom. | articolo agg. 21.08 | 397 | 393 | 4 | 197 | 174 | 219 | 85 | Resp. |
37 | Nom. | articolo agg. 21.034 | 407 | 402 | 5 | 202 | 193 | 209 | 85 | Resp. |
38 | Nom. | articolo agg. 21.030 | 412 | 363 | 49 | 182 | 128 | 235 | 85 | Resp. |
39 | Nom. | articolo agg. 21.031 rif. | 408 | 404 | 4 | 203 | 402 | 2 | 85 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
40 | Nom. | em. 22.50 | 414 | 254 | 160 | 128 | 29 | 225 | 85 | Resp. |
41 | Nom. | articolo 22 | 411 | 240 | 171 | 121 | 233 | 7 | 85 | Appr. |
42 | Nom. | articolo agg. 22.07 | 407 | 399 | 8 | 200 | 181 | 218 | 85 | Resp. |
43 | Nom. | articolo agg. 22.010 | 412 | 406 | 6 | 204 | 181 | 225 | 85 | Resp. |
44 | Nom. | articolo agg. 22.09 | 411 | 406 | 5 | 204 | 181 | 225 | 85 | Resp. |
45 | Nom. | articolo agg. 22.011 | 410 | 405 | 5 | 203 | 176 | 229 | 85 | Resp. |
46 | Nom. | articolo agg. 22.012 | 411 | 406 | 5 | 204 | 181 | 225 | 85 | Resp. |
47 | Nom. | articolo 23 | 415 | 241 | 174 | 121 | 236 | 5 | 85 | Appr. |
48 | Nom. | em. 24.200 | 401 | 265 | 136 | 133 | 264 | 1 | 85 | Appr. |
49 | Nom. | em. 24.59 | 407 | 403 | 4 | 202 | 174 | 229 | 85 | Resp. |
50 | Nom. | em. 24.53 | 415 | 409 | 6 | 205 | 177 | 232 | 85 | Resp. |
51 | Nom. | em. 24.60 | 411 | 407 | 4 | 204 | 176 | 231 | 85 | Resp. |
52 | Nom. | em. 24.50 | 414 | 411 | 3 | 206 | 178 | 233 | 85 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
53 | Nom. | em. 24.54 | 407 | 405 | 2 | 203 | 176 | 229 | 85 | Resp. |
54 | Nom. | em. 24.55 | 405 | 403 | 2 | 202 | 174 | 229 | 85 | Resp. |
55 | Nom. | em. 24.56 | 410 | 408 | 2 | 205 | 176 | 232 | 85 | Resp. |
56 | Nom. | em. 24.51 | 413 | 410 | 3 | 206 | 177 | 233 | 85 | Resp. |
57 | Nom. | em. 24.57 | 408 | 406 | 2 | 204 | 176 | 230 | 85 | Resp. |
58 | Nom. | em. 24.58 | 418 | 350 | 68 | 176 | 117 | 233 | 85 | Resp. |
59 | Nom. | em. 24.201 | 420 | 275 | 145 | 138 | 268 | 7 | 85 | Appr. |
60 | Nom. | articolo 24 | 419 | 311 | 108 | 156 | 247 | 64 | 85 | Appr. |
61 | Nom. | articolo 25 | 416 | 250 | 166 | 126 | 241 | 9 | 85 | Appr. |
62 | Nom. | em. 26.50 | 415 | 261 | 154 | 131 | 24 | 237 | 85 | Resp. |
63 | Nom. | articolo 26 | 402 | 277 | 125 | 139 | 237 | 40 | 85 | Appr. |
64 | Nom. | em. 27.50 | 421 | 408 | 13 | 205 | 29 | 379 | 85 | Resp. |
65 | Nom. | articolo 27 | 419 | 386 | 33 | 194 | 243 | 143 | 85 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
66 | Nom. | mantenimento articolo 28 | 419 | 415 | 4 | 208 | 236 | 179 | 85 | Appr. |
67 | Nom. | em. 29.50, 29.52 | 416 | 405 | 11 | 203 | 151 | 254 | 85 | Resp. |
68 | Nom. | em. 29.54 | 413 | 409 | 4 | 205 | 174 | 235 | 85 | Resp. |
69 | Nom. | em. 29.200 | 411 | 279 | 132 | 140 | 272 | 7 | 85 | Appr. |
70 | Nom. | em. 29.51 | 409 | 395 | 14 | 198 | 164 | 231 | 85 | Resp. |
71 | Nom. | em. 29.55 | 397 | 392 | 5 | 197 | 172 | 220 | 85 | Resp. |
72 | Nom. | articolo 29 | 417 | 386 | 31 | 194 | 252 | 134 | 85 | Appr. |
73 | Nom. | articolo prem. 01.0100 | 371 | 310 | 61 | 156 | 97 | 213 | 85 | Resp. |
74 | Nom. | subem. 0.1.200.1 | 387 | 302 | 85 | 152 | 297 | 5 | 85 | Appr. |
75 | Nom. | em. 1.200 | 396 | 253 | 143 | 127 | 244 | 9 | 85 | Appr. |
76 | Nom. | articolo 1 | 398 | 240 | 158 | 121 | 235 | 5 | 85 | Appr. |
77 | Nom. | em. 3.200 | 384 | 302 | 82 | 152 | 300 | 2 | 85 | Appr. |
78 | Nom. | articolo 3 | 406 | 310 | 96 | 156 | 230 | 80 | 85 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91 | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
79 | Nom. | articolo agg. 3.0200 | 413 | 403 | 10 | 202 | 396 | 7 | 85 | Appr. |
80 | Nom. | em. 4.301 | 408 | 397 | 11 | 199 | 394 | 3 | 85 | Appr. |
81 | Nom. | em. 4.300 rif. | 409 | 401 | 8 | 201 | 397 | 4 | 85 | Appr. |
82 | Nom. | em. 4.200 n.f. | 410 | 402 | 8 | 202 | 399 | 3 | 85 | Appr. |
83 | Nom. | em. 4.302 | 407 | 330 | 77 | 166 | 326 | 4 | 85 | Appr. |
84 | Nom. | articolo 4 | 417 | 259 | 158 | 130 | 248 | 11 | 85 | Appr. |
85 | Nom. | em. 8.9 | 412 | 395 | 17 | 198 | 33 | 362 | 85 | Resp. |
86 | Nom. | em. 8.200 | 411 | 401 | 10 | 201 | 395 | 6 | 85 | Appr. |
87 | Nom. | articolo 8 | 416 | 409 | 7 | 205 | 401 | 8 | 85 | Appr. |
88 | Nom. | em. 9.300 | 406 | 295 | 111 | 148 | 292 | 3 | 84 | Appr. |
89 | Nom. | articolo 9 | 412 | 248 | 164 | 125 | 243 | 5 | 84 | Appr. |
90 | Nom. | em. 12.50 | 401 | 401 | 201 | 400 | 1 | 84 | Appr. | |
91 | Nom. | em. 12.51 | 407 | 406 | 1 | 204 | 405 | 1 | 84 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 92 | ||||||||||
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Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
92 | Nom. | articolo 12 | 408 | 406 | 2 | 204 | 404 | 2 | 84 | Appr. |