Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 228 di lunedì 22 ottobre 2007
Pag. IIIPRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
La seduta comincia alle 10,15.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 ottobre 2007.
I deputati in missione sono quarantotto.
Discussione del testo unificato delle proposte di legge costituzionale: Modifiche di articoli della parte seconda della Costituzione (A.C. 553 ed abbinate-A).
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 17 ottobre 2007.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
SESA AMICI (Ulivo), Relatore. Osserva che il testo unificato in discussione, frutto di un ampio ed articolato dibattito svoltosi in Commissione, si pone l'obiettivo di modernizzare e semplificare il funzionamento delle istituzioni e di garantire maggiore efficienza all'azione di Governo, attraverso interventi mirati e limitati, pur se dalla portata fortemente innovativa. Sottolinea, inoltre, che si è inteso procedere nel senso di un deciso superamento dell'attuale bicameralismo paritario differenziando le due Camere con riguardo al titolo di legittimazione, alla composizione, alle modalità di partecipazione al procedimento legislativo, alla sussistenza del rapporto fiduciario con il Governo. Richiama, quindi, gli aspetti salienti del testo proposto, con particolare riferimento alla nuova articolazione del procedimento di formazione delle leggi, alla prevista riduzione del numero dei deputati, nonché alle modalità scelte per l'elezione ed il funzionamento del Senato, il quale, assumendo la denominazione di «Senato federale della Repubblica», si configurerà come diretta espressione delle assemblee elettive regionali e dei consigli delle autonomie locali.
ITALO BOCCHINO (AN), Relatore. Nel ringraziare preliminarmente il presidente Violante per avere affidato a due relatori, uno della maggioranza e l'altro dell'opposizione, l'elaborazione di un progetto di riforma costituzionale che rappresentasse una mediazione alta su limitati e condivisi interventi, rileva che proprio tale innovativa ed avveduta scelta ha consentito l'approvazione da parte della I Commissione, per la prima volta, di un testo unificato sul quale non sono stati espressi voti contrari. Ricordato il sostanziale fallimento delle riforme costituzionali approvate a colpi di maggioranza nelle due precedenti legislature, evidenzia quindi la validità, anche in vista di ulteriori interventi di modernizzazione del sistema, dell'impostazione che, preso atto dell'attuale insussistenza delle condizioni politiche per una riforma globale della Carta costituzionale affidata ad un'Assemblea costituente, privilegia l'individuazione di quelle riforme possibili atte a semplificare ed a snellire il funzionamento delle istituzioni.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.
FRANCO RUSSO. Nel ringraziare preliminarmente i relatori ed il presidentePag. IVdella I Commissione per il proficuo lavoro svolto, esprime apprezzamento per la filosofia ispiratrice del testo unificato in discussione, che risponde alla primaria esigenza di rendere più ragionevole e funzionale il sistema istituzionale del Paese, nell'ambito della procedura prevista dall'articolo 138 della Costituzione. Nel giudicare particolarmente condivisibile la prospettata riduzione del numero dei parlamentari, nonché il conferimento al Parlamento del ruolo di organo di raccordo tra i diversi livelli legislativi, riterrebbe opportuno superare la previsione di parlamentari eletti nella circoscrizione estero; preannunzia, al riguardo, la presentazione di appositi emendamenti. Prospetta, inoltre, l'opportunità di rafforzare il sistema delle garanzie circa la rappresentanza delle minoranze nell'ambito del Senato, auspicando, infine, l'introduzione dell'istituto della sfiducia costruttiva.
ALDO BRANCHER (FI). Rilevato che, la I Commissione, nell'approvare il testo unificato in discussione, non ha recepito alcuna delle proposte emendative presentate dal suo gruppo, ribadisce la validità della riforma costituzionale approvata dalla maggioranza di centrodestra nella precedente legislatura. Osservato quindi che il provvedimento in esame presenta forti limiti e difetti, ne evidenzia gli aspetti criticabili, soffermandosi, in particolare, sulle incongrue disposizioni relative alla composizione ed alle competenze del Senato federale della Repubblica, nonché sulle misure definite di rafforzamento del potere esecutivo, che non prevedono l'auspicabile costituzionalizzazione del collegamento tra Presidente del Consiglio e corpo elettorale e non appaiono idonee ad evitare mutamenti di maggioranza realizzati senza fare ricorso a nuove elezioni.
MARCO BOATO (Verdi). Nel ripercorrere la storia ormai più che ventennale del dibattito sull'adeguamento della Costituzione repubblicana, ricordandone in particolare i produttivi e pregevoli risultati raggiunti grazie alle precedenti riforme approvate, sottolinea il positivo spirito della riforma costituzionale in esame, rispondente all'esigenza di ricercare una larga convergenza parlamentare.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
MARCO BOATO (Verdi). Giudica particolarmente positiva la portata, peraltro fortemente innovativa, della proposta di riforma costituzionale in esame, rispondente all'esigenza di superare il bicameralismo perfetto, individuando un'equilibrata differenziazione delle funzioni tra Camera e Senato federale, e di rafforzare il ruolo del Presidente del Consiglio dei ministri all'interno del potere esecutivo. Preannunzia infine la presentazione di emendamenti volti a migliorare ulteriormente alcuni aspetti del testo unificato in esame, tra i quali l'aumento del numero dei senatori eletti dalle province autonome di Trento e Bolzano.
MAURIZIO RONCONI (UDC). Nel ringraziare i relatori ed il presidente della I Commissione per il proficuo lavoro svolto, ritiene che l'iter del testo unificato in discussione, che si inserisce in un contesto di evidente crisi politica della maggioranza, dovrebbe svolgersi contestualmente a quello del progetto di riforma della legge elettorale. Nel giudicare comunque condivisibile il previsto rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio, esprime perplessità su alcuni aspetti del testo in esame, tra cui una riduzione eccessivamente drastica del numero dei parlamentari. Nel ritenere necessaria una riflessione ulteriore sulle materie demandate alle competenze del Senato federale, auspica l'introduzione dell'istituto della sfiducia costruttiva, preannunziando al riguardo la presentazione di proposte emendative. Manifesta, infine, la disponibilità del suo gruppo ad un esame serio ed approfondito del progetto di riforma costituzionale.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Nel registrare con soddisfazione il clima di ampia convergenza parlamentare instauratosiPag. Vnel dibattito in Commissione sul progetto di riforma costituzionale in esame, giudicando peraltro positiva l'astensione dei gruppi di opposizione sul mandato ai relatori, richiama gli aspetti salienti del testo unificato riguardanti la forma di governo, quali in particolare, il superamento del bicameralismo paritario e il rafforzamento del ruolo del Presidente del Consiglio. Esprime, pertanto, il giudizio estremamente positivo del suo gruppo sulla portata innovativa del provvedimento in esame, precisando che eventuali ulteriori modifiche saranno possibili soltanto in presenza di un'ampia convergenza parlamentare.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Nel manifestare la disponibilità del suo gruppo ad un serio dibattito sul testo unificato in discussione, rileva che molte disposizioni in esso contenute facevano già parte del ben più ampio progetto di riforma costituzionale predisposto dal centrodestra nella scorsa legislatura. Espresso rammarico per il fatto che non è stato possibile inserire nel testo norme concernenti il rapporto tra Stato e regioni, reputa condivisibili le previsioni in materia di Senato federale, di riduzione del numero dei parlamentari e di bicameralismo differenziato, mentre lamenta l'eccessiva timidezza delle disposizioni concernenti i poteri del Presidente del Consiglio, alle quali auspica si possano apportare modifiche migliorative nel prosieguo del dibattito.
La seduta, sospesa alle 13,20, è ripresa alle 16.
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantasei.
In morte dell'onorevole Argeo Gambelli Fenili.
PRESIDENTE. Esprime, anche a nome dell'Assemblea, sentimento di cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Argeo Gambelli Fenili.
Si riprende la discussione.
DONATO BRUNO (FI). Pur dichiarandosi d'accordo circa la necessità di modernizzare e semplificare il funzionamento delle istituzioni, giudica misero ed inutile il testo unificato in discussione, paventando che esso possa celare l'unico e primario obiettivo di prolungare la sopravvivenza di un Governo dimostratosi capace di procurare soltanto danni al Paese.
Rilevato quindi che gli obiettivi dichiarati dalla maggioranza, peraltro in gran parte coincidenti con quelli perseguiti dalla riforma costituzionale approvata dal centrodestra nella scorsa legislatura, non trovano effettiva corrispondenza nel testo predisposto dalla I Commissione, complessivamente inficiato da gravi errori metodologici, preannunzia che il suo gruppo assumerà le conseguenti determinazioni qualora non dovessero trovare accoglimento, nel prosieguo dell'iter, le proposte emendative da esso presentate.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Rilevata l'esigenza che si instauri un clima di forte responsabilità trasversale degli schieramenti politici, che giudica indispensabile per approvare una riforma costituzionale di tale portata innovativa, esprime apprezzamento per l'impostazione seguita dalla Commissione nell'elaborazione del testo unificato in esame, con il quale si è privilegiata l'adozione di interventi precisi e mirati, tra i quali giudica particolarmente positivi la riduzione del numero dei parlamentari ed il superamento del bicameralismo paritario. Sottolinea inoltre l'opportunità di prevedere, nel Senato federale, una paritaria rappresentanza delle regioni, analogamente ai modelli tedesco o spagnolo, evidenziando, infine, la necessità di fissare nuove regole per le relazioni tra lo Stato ed il sistema delle autonomie.
SILVANO MOFFA (AN). Pur esprimendo apprezzamento per il lavoro ampio ed articolato svolto in Commissione, che ha consentito di individuare un nucleoPag. VIminimo di interventi condivisi, osserva che l'istituzione di un'Assemblea costituente avrebbe consentito di intraprendere una più proficua ed organica rivisitazione della Carta fondamentale. Ribadisce, quindi, la validità della riforma costituzionale approvata dal centrodestra nella scorsa legislatura, rilevando che nel testo unificato in discussione si possono ravvisare elementi di modernizzazione atti a creare le condizioni per una maggiore stabilità del sistema.
CINZIA DATO (RosanelPugno). Nel manifestare preliminarmente apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dal presidente della I Commissione e dai relatori, ricorda le evidenti incongruenze della riforma costituzionale approvata dal centrodestra nella scorsa legislatura; manifesta quindi condivisione per gli interventi di modifica del testo costituzionale contenuti nel provvedimento in esame, segnatamente per quanto concerne il rafforzamento dell'Esecutivo ed il miglioramento della funzionalità del Parlamento. Prospetta, inoltre, l'opportunità di ulteriori interventi correttivi, con particolare riferimento alla circoscrizione estero, ed invita ad una riflessione sulla concreta attuazione delle garanzie relative alle forme di partecipazione politica già previste dalla Costituzione.
OLGA D'ANTONA (SDpSE). Esprime preliminarmente apprezzamento per l'ampio ed articolato lavoro svolto in Commissione, che ha consentito, anche grazie all'impegno profuso dai relatori e dal presidente Violante, di approvare un testo unificato il quale, pur se suscettibile di miglioramenti nel corso dell'esame in Assemblea, mantiene tuttavia fermi i presupposti dell'autonomia del Parlamento e dell'indissolubilità tra democrazia complessa e pluralità dei centri decisionali. Richiamate quindi le ragioni del sostanziale fallimento delle riforme costituzionali approvate nelle due precedenti legislature e dei tentativi che le avevano precedute, ritiene che la scelta di individuare interventi limitati e condivisi appaia non soltanto saggia ed oculata, ma anche rispettosa della volontà manifestata dal corpo elettorale, che si è pronunciato contro la ben più ampia riforma della Costituzione approvata dal centrodestra. Rivendica infine alla maggioranza il merito di avere tenuto fede all'impegno, contenuto nel programma di governo, di non procedere ad ulteriori modifiche del testo costituzionale senza il concorso dell'opposizione.
ROBERTO COTA (LNP). Nel sottolineare l'atteggiamento di massima coerenza da sempre manifestato da parte della Lega Nord sulla doverosa approvazione di una riforma in senso federale dello Stato, giudica indispensabile l'introduzione nel provvedimento in esame di interventi correttivi nel senso di assegnare competenze più incisive al Senato federale, evitando che le decisioni assunte su materie di sua specifica competenza possano essere modificate dalla maggioranza politica della Camera. Preannunzia, pertanto, la presentazione di emendamenti da parte del suo gruppo. Considera inoltre necessario pervenire ad una revisione dell'articolo 79 della Costituzione, ritenendo che l'amnistia e l'indulto debbano essere concessi con legge costituzionale, al fine di rispondere alla primaria esigenza di tutelare la sicurezza dei cittadini. Ritiene, infine, che i senatori a vita non debbano essere titolari del diritto di voto, per non condizionare le maggioranze politiche.
FABRIZIO CICCHITTO (FI). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Bruno, ribadisce le ragioni politiche e di merito per le quali valuta fortemente negativo il provvedimento in discussione. Posto l'evidente deterioramento dei rapporti politici di forza tra maggioranza e opposizione, che si manifesta anche attraverso l'occupazione completa delle massime cariche dello Stato e lo smantellamento effettuato dall'attuale Governo dell'impianto normativo costruito dal precedente Esecutivo di centrodestra; evidenzia i punti deboli del progetto di riforma costituzionale in esame, tra i quali i poteri attribuiti al Senato, che giudica una veraPag. VIIprovocazione, la totale assenza di modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione, nonché le norme riguardanti il premierato, che denotano il tentativo di realizzare una riforma dimezzata; preannunzia infine la presentazione di proposte emendative significative sul testo in discussione.
La seduta, sospesa alle 18,05, è ripresa alle 18,15.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Nel ringraziare i relatori ed il presidente della I Commissione per il proficuo lavoro svolto, ricorda il sostanziale fallimento delle riforme costituzionali approvate a colpi di maggioranza nelle precedenti legislature, a fronte della richiesta di maggiore trasparenza dell'attività politica e di più efficiente funzionalità del sistema istituzionale del Paese. Manifestato apprezzamento per la prospettata riduzione del numero dei parlamentari e per la rimodulazione dei poteri del Governo, segnatamente per quanto riguarda la revisione dello strumento della decretazione d'urgenza, esprime perplessità su alcuni aspetti del testo in esame, in particolare sulle competenze legislative del Senato federale e sulle mancate modifiche dell'articolo 117 della Costituzione. Nel reputare altresì opportuno ridurre il numero dei parlamentari eletti nelle circoscrizioni estero e quello dei consiglieri regionali, su cui preannunzia la presentazione di specifiche proposte emendative, auspica l'introduzione dell'istituto della sfiducia costruttiva, quale elemento di dialettica equilibrata fra Parlamento, Governo ed elettorato. Nel ritenere, infine, che l'iter del testo unificato in discussione dovrebbe svolgersi contestualmente a quello del progetto di riforma della legge elettorale, esprime un giudizio nettamente positivo sul modello tedesco.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Ricordato il forte impegno profuso dal suo gruppo nel corso della precedente legislatura nel procedimento di riforma della Costituzione allora varata, rivendica altresì l'atteggiamento responsabile della sua parte politica, che non intende sottrarsi al confronto, già avvenuto in I Commissione, su un testo di riforma su cui ritiene sospetta l'intervenuta accelerazione del dibattito parlamentare, legata probabilmente alla crisi interna alla maggioranza. Rilevato altresì che il testo in esame richiede ulteriori miglioramenti, auspica, a tal fine, l'accoglimento di proposte emendative idonee a consentire al suo gruppo di assumere una posizione diversa dall'astensione espressa in Commissione. Manifestato apprezzamento, in particolare, per il previsto superamento del bicameralismo perfetto e per la riduzione del numero dei parlamentari, ritiene che occorra rafforzare le competenze esclusive del Senato federale.
CARLO COSTANTINI (IdV). Sottolinea la necessità e l'urgenza di approvare la riforma costituzionale in discussione, rispondente all'esigenza di superare l'attuale bicameralismo perfetto, individuando un'equilibrata differenziazione delle funzioni tra Camera e Senato federale. Richiamati quindi gli aspetti salienti del testo proposto, osserva che le disposizioni da esso recate permetteranno di eliminare i contrasti Stato-regioni, tramite una migliore ripartizione delle competenze legislative, di ridurre significativamente i costi della politica e di rafforzare il ruolo del Presidente del Consiglio. Nell'auspicare, infine, una rivisitazione dell'attuale legge elettorale, osserva che i parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere rispondono ad esigenze diffuse di rappresentatività.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO (Com. It). Esprime forti perplessità sul testo unificato in discussione, nella sua attuale stesura, che per molti aspetti ricalca la riforma costituzionale varata nella scorsa legislatura dalla maggioranza del centrodestra; giudica non condivisibile, in particolare, il prospettato assetto del Senato federale, che non appare coerente, tra l'altro, con l'esigenza di conferire maggiore efficienza all'attività del Parlamento, il cui ruolo risulterebbe peraltro svilito. Paventa altresì il rischio che l'impianto del provvedimentoPag. VIIIin esame sia propedeutico all'introduzione di un sistema elettorale fondato sul modello tedesco, a suo giudizio incompatibile con la necessità di superare la fase di transizione politica in atto nel Paese. Nel preannunziare, quindi, la presentazione di proposte emendative, sottolinea che la sua parte politica intende continuare ad assumere un atteggiamento improntato a senso di responsabilità, auspicando che si possano modificare gli aspetti più discutibili del testo in discussione.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Esprime amarezza perché si è persa l'occasione per avviare un percorso di riforma che, prendendo eventualmente le mosse dall'apprezzabile testo approvato nella scorsa legislatura dalla maggioranza di centrodestra, avrebbe potuto rappresentare un effettivo progresso per il Paese. Ritiene quindi che non si possa fare altro che prendere atto che non sussistono le condizioni politiche per un effettivo dialogo tra maggioranza e opposizione in vista della necessaria rivisitazione di alcune parti del testo costituzionale. Evidenziate quindi le lacune e le incongruenze presenti nel provvedimento in esame, giudica negativamente, in particolare, la mancata revisione dell'articolo 117 della Carta fondamentale, nonché i poteri eccessivamente limitati attribuiti al Senato federale. Rileva peraltro che per superare tale situazione di empasse si potrebbe ipotizzare il ricorso ad un'Assemblea costituente, pur ricordando di essere stato in passato contrario a tale soluzione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Nell'esprimere apprezzamento e soddisfazione per l'importante lavoro svolto dalla I Commissione, rivolge un particolare ringraziamento ai relatori e al presidente Violante per la stesura di un testo frutto della complessa mediazione fra le diverse forze politiche. Giudicata positivamente l'astensione dei gruppi di opposizione sul mandato dei relatori e pienamente condivisibile la filosofia ispiratrice di un testo unificato che risponde all'esigenza di rendere funzionale il sistema istituzionale del Paese, sottolinea la particolare valenza delle misure volte a rafforzare i poteri del Presidente del Consiglio. Auspica, infine, che sul progetto di riforma costituzionale si registri un'ampia convergenza parlamentare.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
La seduta, sospesa alle 20,30, è ripresa alle 20,40.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
Discussione della mozione Rigoni n. 1-00225: Promozione dei diritti umani e della democrazia nel quadro della Convenzione europea per i diritti dell'uomo e delle iniziative del Consiglio d'Europa.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Turco n. 1-00237 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, sarà discussa congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
PIETRO MARCENARO (Ulivo). Illustra la mozione Rigoni n. 1-00225, evidenziando la necessità che il Governo si impegni a garantire l'attuazione della dichiarazione del vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, adottando misure adeguate aPag. IXrecuperare la crescente disaffezione dei cittadini per le istituzioni e promuovendo la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, a fronte della definizione di nuovi conflitti internazionali, che minacciano fortemente la pace e la stabilità.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Illustra la sua mozione n. 1-00237, invitando il Governo ad impegnarsi per ottemperare a quelle misure generali necessarie ad assicurare l'applicazione delle sentenze della Corte europea dei diritti umani e a ratificare le numerose Convenzioni internazionali relative alla lotta alla corruzione e al rispetto dei diritti umani, la cui violazione mette in pericolo lo stesso stato di diritto del nostro Paese.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Ricordato che le mozioni in discussione impegnano il Governo ad attivarsi affinché si ponga rimedio alle situazioni di deficit sul piano della democrazia e del rispetto dei diritti umani che si riscontrano in Europa, sottolinea la necessità di rendere più incisivi, a tal fine, i poteri del Consiglio d'Europa.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Sottolineata la rilevanza del ruolo svolto dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa al fine di riaffermare i principi propri dello Stato di diritto, manifesta apprezzamento per gli impegni contenuti nella mozione Rigoni n. 1-00225, segnatamente per quello concernente il rispetto dei diritti umani nell'attività di contrasto del terrorismo.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
VITTORIO CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione delle mozioni Lulli n. 1-00030, D'Agrò n. 1-00034 e Pedrizzi n. 1-00230: Iniziative per favorire la «tracciabilità» di prodotti importati.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
LUDOVICO VICO (Ulivo). Illustra la mozione Lulli n. 1-00030, finalizzata ad assicurare un livello elevato di protezione del consumatore europeo nel suo diritto alla salute, a sostenere con rigore la lotta europea alla contraffazione dei prodotti importati, a promuovere iniziative per favorire la tracciabilità dei prodotti manifatturieri nazionali attraverso il riconoscimento dell'espressione «made in Italy». Ricorda altresì il positivo impegno legislativo in corso presso la X Commissione per rendere obbligatorio il sistema di etichettatura sui prodotti provenienti dai Paesi non appartenenti all'Unione europea e invita il Governo ad assumere idonee iniziative volte ad assicurare la tutela della salute dei consumatori italiani da prodotti di incerta provenienza.
LUIGI D'AGRÒ. Illustra la sua mozione n. 1-00034, sottolineando la necessità che le istituzioni comunitarie adottino un regolamento relativo all'indicazione del Paese di origine di taluni prodotti importati, per assicurare la loro tracciabilità, la tutela della salute dei cittadini e del sistema manifatturiero italiano, nonché per garantire il rispetto delle più elementari norme sociali ed ambientali.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
Pag. XEMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Nel ringraziare i presentatori per i documenti di indirizzo in discussione, riconferma il contenuto della conferenza stampa tenutasi a Bruxelles a sostegno della proposta di regolamento in attesa di essere esaminata dal Consiglio europeo. Riconosce altresì l'esigenza di garantire ai consumatori uno strumento in più di informazione e di autodifesa nella scelta dei prodotti importati. Ribadito il costante impegno del Governo nella lotta alla contraffazione, anche attraverso le attività di repressione e di contrasto poste in essere dalla Guardia di finanza, assicura l'adozione di misure volte a garantire la sicurezza dei consumatori per quanto riguarda i rischi sanitari legati al confezionamento di tutti i prodotti.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione delle mozioni Volontè n. 1-00174 e Rampelli n. 1-00173: Iniziative in materia di divieto di importazione di prodotti cinesi in relazione alle condizioni della manodopera impiegata.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Paoletti Tangheroni n. 1-00235, Maroni n. 1-00236 e Sereni n. 1-00238 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Illustra la mozione Volontè n. 1-00174, richiamando la drammatica situazione relativa ai luoghi di detenzione cinesi, ove i condannati vengono impiegati come manodopera per la realizzazione di prodotti commerciali. Invita, quindi, il Governo ad adottare incisive iniziative volte a indurre le autorità cinesi a risolvere definitivamente la questione dei luoghi di rieducazione, nonché a vietare l'importazione di prodotti cinesi di dubbia provenienza.
ROBERTO COTA (LNP). Illustra la mozione Maroni n. 1-00236, finalizzata a vietare l'importazione di prodotti cinesi fintanto che non siano fornite sufficienti garanzie che dimostrino l'esistenza di idonee condizioni di lavoro all'interno dei campi di lavoro; evidenziato quindi il ritardo storico dell'Europa rispetto alle iniziative da adottare contro la violazione dei diritti umani nei campi di lavoro in Cina, invita il Parlamento ad assumere una posizione chiara ed univoca in tale direzione ed il Governo a portare questa posizione nelle competenti sedi internazionali.
PIETRO MARCENARO (Ulivo). Illustra la mozione Sereni n. 1-00238, sottolineando la necessità di intraprendere ogni utile iniziativa finalizzata all'adozione in tutti i Paesi, segnatamente in Cina, dei principali standard di tutela del lavoro e dei lavoratori, nonché il pieno rispetto dei più elementari diritti umani. Invita quindi il Governo ad adoperarsi fattivamente presso le competenti autorità cinesi affinché siano adeguatamente affrontate le questioni sollevate nell'atto di indirizzo, del quale auspica l'approvazione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
VITTORIO CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Nel riconoscere la correlazione esistente tra la slealtà della concorrenza commerciale e le violazioni dei diritti umani in Cina, condivide l'ispirazione di fondo delle mozioni in discussione. Osserva quindi che il Governo italiano è consapevole dell'esistenza dei cosiddetti laogai ed ha manifestato la necessità di intervenire con sanzioni commerciali,Pag. XIche si possono peraltro adottare soltanto a livello europeo, prospettando altresì la duplice opportunità di accordi di carattere commerciale volti ad assicurare una barriera doganale sui prodotti di tale provenienza e di una pressione internazionale da operare sfruttando anche l'occasione dell'importante evento sportivo che si svolgerà tra breve in Cina.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 23 ottobre 2007, alle 14.
(Vedi resoconto stenografico pag. 104).
La seduta termina alle 22,10.