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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 24 di mercoledì 12 luglio 2006
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
La seduta comincia alle 9,10.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono quarantotto.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 379, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 181 del 2006: Riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri (approvato dal Senato) (A.C. 1287).
PRESIDENTE. Riprende la discussione sulle linee generali.
LUIGI FABBRI (FI). Manifesta contrarietà all'impostazione di fondo del provvedimento d'urgenza in discussione, che costituisce un grave arretramento sul piano politico e culturale; rilevato altresì che l'aumento del numero dei Dicasteri provocherà un danno funzionale ed economico all'Amministrazione dello Stato, osserva che il ricorso alla decretazione d'urgenza per il conferimento di deleghe legislative al Governo si pone in contrasto con la legge n. 400 del 1988.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, evidenzia l'inutilità del dibattito in corso in considerazione del fatto che il Governo sembra aver deciso di ricorrere alla questione di fiducia per convertire in legge, nei termini costituzionalmente previsti, il provvedimento d'urgenza in discussione: invita pertanto la Presidenza a valutare l'opportunità di sospendere la seduta.
PRESIDENTE. Rilevato che l'eventuale ricorso alla questione di fiducia rientra nella sfera di autonomia del Governo, ritiene che la discussione sulle linee generali possa proseguire regolarmente.
LUIGI LAZZARI (FI). Giudica il provvedimento d'urgenza in discussione sbagliato sul piano politico e dannoso per l'efficienza dell'azione di Governo; lamenta quindi che l'Esecutivo appare più attento a non alterare il fragile equilibrio politico sul quale si basa che a risolvere i problemi del Paese.
Preavviso di votazione elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
ROBERTO COTA (LNP). Nell'esprimere la netta contrarietà del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, che appare ispirato ad una logica di mera spartizione del potere tra i partiti della maggioranza e che determinerà, tra l'altro, un consistente incremento della spesa pubblica, preannunzia la presentazione di numerosi emendamenti. Giudica peraltro grave il presumibile ricorso da parte delPag. IVGoverno alla questione di fiducia, che precluderà la possibilità di svolgere un approfondito dibattito parlamentare.
ENRICO COSTA (FI). Osservato che, a fronte della necessità di snellire la struttura burocratica statale, l'Esecutivo ha moltiplicato gli incarichi ministeriali per mere esigenze di spartizione del potere nell'ambito del centrosinistra, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione non presenti i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente sanciti.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede, ai sensi dell'articolo 44 del regolamento, la chiusura della discussione sulle linee generali.
Sulla richiesta di chiusura della discussione intervengono i deputati ANTONIO LEONE (FI), contro, e ANTONELLO FALOMI (RC-SE), a favore.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la proposta di chiusura della discussione sulle linee generali.
PRESIDENTE. Ricorda che, ai sensi del comma 2 dell'articolo 44 del regolamento, dopo che è stata deliberata la chiusura della discussione ha facoltà di parlare un deputato per ciascuno dei gruppi che ne facciano richiesta.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Richiama il disposto dell'articolo 44 del regolamento.
PAOLO UGGÈ (FI). Lamenta che l'attuazione del provvedimento d'urgenza in discussione, con il quale è stato disposto lo «spacchettamento» di taluni Ministeri, determinerà un significativo incremento dei costi della politica. Richiama altresì i positivi risultati conseguiti, per il settore dei trasporti, dal precedente Governo di centrodestra.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE (UDC). Osservato che il decreto-legge in discussione, che risponde esclusivamente ad esigenze interne alla maggioranza, riordina una materia riformata, nella tredicesima legislatura, su iniziativa di un Governo di centrosinistra, rileva che la moltiplicazione di cariche ministeriali contraddice il principio di efficienza che dovrebbe informare l'attività della pubblica amministrazione.
GIOVANNI FAVA (LNP). Lamentata la chiusura della maggioranza ad ogni forma di dialogo con l'opposizione, riterrebbe essenziale modificare le linee ispiratrici del provvedimento d'urgenza in discussione, adottato dall'Esecutivo all'esclusivo fine di salvaguardare i difficili equilibri interni alla maggioranza medesima.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Contestata l'asserzione della maggioranza secondo la quale la posizione della questione di fiducia è motivata dall'ostruzionismo dell'opposizione, la quale è invece disponibile a procedere all'esame degli emendamenti presentati, rileva che con il provvedimento d'urgenza in discussione il Governo si è appropriato di una competenza spettante al Parlamento in tema di organizzazione della pubblica amministrazione, in violazione degli articoli 97 e 98 della Costituzione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (Ulivo). Parlando per un richiamo all'articolo 44, comma 2, del regolamento, giudica irrituale l'intervento svolto dal deputato Buontempo, che ritiene non debba costituire precedente.
PRESIDENTE. Precisa di aver dato legittimamente la parola al deputato Buontempo,Pag. Vil quale non era precedentemente intervenuto nella discussione sulle linee generali.
MARCO BOATO (Verdi), Relatore. Nel ringraziare i deputati intervenuti nella discussione, rileva che le deleghe dei ministri senza portafoglio derivano direttamente dalle attribuzioni del Presidente del Consiglio; osserva inoltre che il provvedimento d'urgenza in esame prevede un modello organizzativo nel quale è attribuita una posizione preminente all'articolazione per dipartimenti.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Osserva che la riorganizzazione della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri determinata dal provvedimento d'urgenza in discussione è funzionale all'attuazione del programma di Governo, come si evince dall'istituzione, in particolare, dei Dicasteri della famiglia, delle politiche giovanili e della solidarietà sociale, assicurando peraltro che l'Esecutivo si sta già adoperando al fine di contenere la spesa pubblica; pur riconoscendo, inoltre, la legittimità dell'atteggiamento assunto dall'opposizione, auspica per il futuro un confronto serio e costruttivo sul merito dei provvedimenti, evitando irragionevoli contrapposizioni. Preannunzia infine l'impegno dell'Esecutivo a non esercitare le deleghe legislative previste nel provvedimento d'urgenza e ad accogliere gli ordini del giorno presentati in materia.
A nome del Governo, pone quindi la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.
PRESIDENTE. Avverte che, a seguito della decisione del Governo di porre la questione di fiducia, la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata per le 12,30 per definire l'organizzazione del seguito del dibattito.
ANTONIO LEONE (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, rilevato che il decreto-legge in discussione è giunto all'esame dell'Assemblea pochi giorni prima della scadenza, osserva che la posizione della questione di fiducia è stata motivata dall'incapacità della maggioranza di utilizzare proficuamente il tempo a disposizione per l'iter del disegno di legge di conversione.
Stigmatizza altresì il mancato inserimento tra le interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno dell'atto ispettivo presentato dal suo gruppo in merito alla calamità naturale recentemente abbattutasi sulla regione Calabria, ritenendo che l'accaduto si configuri come una lesione delle prerogative dei parlamentari.
PRESIDENTE. Osserva che la questione sollevata dal deputato Leone potrà essere opportunamente sottoposta all'attenzione della Conferenza dei presidenti di gruppo, già convocata per le 12,30.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta il fatto che, nonostante la disponibilità dell'opposizione a svolgere un confronto costruttivo, il Governo sia ricorso alla questione di fiducia per divisioni interne alla maggioranza che lo sostiene.
ANDREA GIBELLI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, espresso sconcerto per l'utilizzo strumentale della questione di fiducia da parte dell'Esecutivo, stigmatizza la strozzatura del dibattito conseguente a tale scelta, che lede gravemente i diritti dell'opposizione.
GABRIELE FRIGATO (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, pur ritenendo legittimo che l'opposizione attui pratiche ostruzionistiche, giudica il ricorso da parte del Governo alla questione di fiducia un atto di responsabilità, attesa la necessità di svolgere un dibattito approfondito su provvedimenti che saranno all'esame del Parlamento nei prossimi giorni e che rivestono estrema rilevanza per il Paese.
LUCIO BARANI (DC-PS). Parlando sull'ordine dei lavori, sottolinea che il suo gruppo non ha assunto un atteggiamento ostruzionistico.
Pag. VISull'ordine dei lavori.
GIANFRANCO CONTE (FI). Chiede che il viceministro Visco risponda direttamente agli atti di sindacato ispettivo, di cui preannunzia la presentazione, relativamente alle sue dichiarazioni circa l'intenzione del Governo di modificare il regime fiscale immobiliare previsto da un recente provvedimento d'urgenza, stigmatizzando l'atteggiamento superficiale ed arrogante con cui è stata affrontata una così delicata materia.
PRESIDENTE. Osserva che la questione sollevata dal deputato Gianfranco Conte potrà più opportunamente essere sottoposta all'esame della Conferenza dei presidenti di gruppo, in attesa delle cui determinazioni sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 12,35, è ripresa alle 15,10.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
Sugli attentati di Bombay.
PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Nell'esprimere sgomento e dolore per la perdita di numerose vite umane innocenti a causa dei drammatici attentati compiuti ieri a Bombay, rinnova al popolo indiano ed alle sue autorità sentimenti di amicizia e solidarietà.
Ribadisce inoltre l'impegno delle istituzioni democratiche italiane nel contrastare il disegno disgregatore del terrorismo e nell'adoperarsi per costruire una convivenza civile in cui si affermi come patrimonio comune la ricchezza del dialogo, dell'accoglienza e della pace.
Invita quindi l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono quarantasette.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Comunica le determinazioni assunte a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, con particolare riferimento al prosieguo dell'iter del disegno di legge di conversione n. 1287 (vedi resoconto stenografico pag. 42).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 1287.
PRESIDENTE. Avverte che, secondo quanto convenuto nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, avranno ora luogo alcuni interventi per l'illustrazione degli emendamenti presentati.
Intervengono per illustrare gli emendamenti rispettivamente sottoscritti i deputati MARIA ROSARIA CARFAGNA (FI), FILIPPO MISURACA (FI) e GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI).
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Giovedì 13 luglio 2006, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 51).
La seduta termina alle 15,55.