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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 266 di martedì 15 gennaio 2008
Pag. IIIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
La seduta comincia alle 14,10.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
I deputati in missione sono ottantacinque.
Su un lutto del deputato Cinzia Maria Fontana.
PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Cinzia Maria Fontana, colpita da un grave lutto: la perdita del padre.
Discussione delle mozioni Maroni n. 1-00261, La Russa n. 1-00265 e Cirino Pomicino n. 1-00266: Vicenda della cessione della compagnia aerea Alitalia.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 9 gennaio 2008.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Elio Vito n. 1-00267 e Barbi n. 1-00268 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
ANDREA GIBELLI (LNP). Illustra la mozione Maroni n. 1-00261 (Nuova formulazione), esprimendo forti perplessità in ordine alla scelta del Governo operata nei confronti di Alitalia, che comporterà un inevitabile ridimensionamento dell'aeroporto di Malpensa, provocando un enorme danno economico per il Paese e, segnatamente, per il Nord, che ne costituisce la parte più sana e produttiva. Chiede, quindi, che l'Esecutivo preveda l'applicazione di una moratoria al piano di trasferimento delle rotte di Alitalia dall'aeroporto di Malpensa a quello di Fiumicino, al fine di consentire un riposizionamento graduale dell'intero comparto industriale gravitante sull'aeroporto milanese.
MARCO AIRAGHI (AN). Illustra la mozione La Russa n. 1-00265, sottolineando la necessità che il Parlamento sia puntualmente informato e possa pronunciarsi sulle modalità individuate dal Governo in merito al salvataggio dell'Alitalia. Nel sottolineare che tale operazione non dovrebbe essere finalizzata soltanto a «fare cassa», ma soprattutto a garantire il risanamento ed a restituire competitività alla compagnia di bandiera, evidenzia la scarsa chiarezza attorno all'offerta avanzata da Air France-KLM e chiede che il Parlamento sia messo a conoscenza, tra l'altro, degli investimenti previsti e dei tagli di rotte e di personale che interesseranno l'aeroporto di Malpensa. Ritiene infine che tale operazione possa causare un ingente danno all'intero sistema economico nazionale, vista la formidabile capacità attrattiva della domanda globale caratteristica dell'area servita dall'hub di Malpensa.
LUCIO BARANI (DCA-NPSI). Illustra la mozione Cirino Pomicino n. 1-00266, valutando positivamente la decisione, a fronte della pluriennale crisi di Alitalia, diPag. IVnegoziare in via esclusiva con Air France KLM, che ha proposto una interessante offerta pubblica di scambio, ritenendola una scelta obbligata, che offrirebbe ad Alitalia l'opportunità di un autentico processo di internazionalizzazione attiva e consentirebbe al Ministero dell'economia e delle finanze di divenire il secondo azionista di una delle più grandi compagnie aeree del mondo. Evidenzia, inoltre, la necessità di prevedere adeguate forme di garanzia per i lavoratori di Malpensa e per il sistema economico indotto.
MAURIZIO ENZO LUPI (FI). Illustra la mozione Elio Vito n. 1-00267, sottolineando preliminarmente che l'Alitalia - malgrado gravi limiti gestionali - costituisce per l'intero Paese una risorsa fondamentale da salvaguardare. Nel ritenere altresì scarsamente trasparente la scelta compiuta al riguardo dal Governo, stigmatizza la mancanza di chiarezza attorno ai termini dell'operazione di salvataggio prospettata, considerate soprattutto le conseguenze gravemente pregiudizievoli che ne derivano per lo scalo di Malpensa e per l'intero sistema economico nazionale. Nel chiedere, infine, che il Parlamento sia puntualmente informato sui termini dell'offerta Air France-KLM e delle motivazioni alla base della scelta di tale partner, auspica che il trasferimento delle rotte Alitalia dallo scalo di Malpensa avvenga gradualmente anche per consentire un efficace riposizionamento del relativo comparto industriale.
MARIO BARBI (PD-U). Illustra la sua mozione n. 1-00268, sottolineando che la difficile crisi gestionale e finanziaria di Alitalia, che riveste un ruolo strategico per l'economia del Paese, sembra avviarsi verso una soluzione grazie alle scelte adottate dall'attuale Esecutivo in discontinuità con quelle del precedente Governo. Osservato, quindi, che alla cessione delle quote di controllo di Alitalia deve accompagnarsi un riordino organico dell'intero sistema aeroportuale e la necessaria attenzione allo scalo di Malpensa, rileva che la convocazione del cosiddetto tavolo per Milano denota l'impegno dell'Esecutivo al confronto con le autonomie locali. Invita, pertanto, il Governo a far conoscere al Parlamento le linee guida del piano industriale alla base dell'offerta del gruppo franco-olandese, nonché il piano nazionale aeroporti, evidenziando l'importanza del confronto anche con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori della compagnia di bandiera, sui quali non possono ricadere gli errori ed i ritardi sin qui registratisi.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Volontè n. 1-00269 e Fabris n. 1-00270 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
RICCARDO DE CORATO (AN). Sottolineati gli effetti disastrosi derivanti dalla scelta del Governo a favore di Air France-KLM relativamente alla sorte di Alitalia, che costituisce un progetto di interesse nazionale, rileva la mancanza di chiarezza in ordine all'offerta della compagnia aerea francese che, comportando il drastico ridimensionamento dell'aeroporto di Malpensa, determinerà un ingente danno economico per l'intero Paese. Invita, quindi, l'Esecutivo a prevedere adeguati ammortizzatori sociali e idonee forme di garanzia per i lavoratori dello scalo milanese, in considerazione dei tagli del personale che da tale scelta inevitabilmente discenderanno.
ENRICO FARINONE (PD-U). Sottolineato che lo scalo aeroportuale di Malpensa ha avuto un ruolo strategico inferiore alle sue potenzialità, osserva che l'impegno del Governo è dimostrato dalla convocazione del cosiddetto tavolo per Milano, nonché dall'individuazione nella legge finanziaria per il 2007 di risorse destinate alla Pedemontana lombarda. Nel giudicare, quindi, condivisibile la scelta dell'interlocutore privilegiato con il quale è stata avviata la trattativa per la cessione delle quote di controllo di Alitalia, rileva la necessità di garantire le opportune forme di sostegno del reddito e di ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori interessati.
Pag. VMARCO BELTRANDI (SocRad-RnP). Nel preannunziare il voto favorevole del suo gruppo sulla mozione Barbi n. 1-00268, della quale condivide pienamente il contenuto, esprime convinto sostegno all'azione posta in essere dal Governo relativamente alla crisi di Alitalia, la cui sorte deve essere tenuta distinta da quella dello scalo di Malpensa. Invita, inoltre, l'Esecutivo ad accelerare la predisposizione del piano nazionale aeroporti, al fine di indicare una compiuta e coerente strategia di sviluppo dell'intero sistema aeroportuale italiano.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Illustra la mozione Fabris n. 1-00270, osservando che non è più rinviabile il momento delle scelte in merito alla gravissima crisi gestionale e finanziaria di Alitalia. Nel giudicare, quindi, non condivisibile la contrapposizione tra gli scali aeroportuali di Fiumicino e Malpensa, ritiene anzi necessario il potenziamento armonico degli stessi, evidenziando l'importanza della convocazione del cosiddetto tavolo per Milano. Nel sottolineare altresì le responsabilità della regione Lombardia, che non ha compiuto scelte chiare e non ha predisposto le infrastrutture necessarie a far decollare l'hub di Malpensa, ricorda che non esiste alcuna posizione pregiudiziale del suo gruppo nei confronti delle società Air France-KLM. Invita infine il Governo ad informare il Parlamento sui contenuti dell'offerta delle suddette compagnie, nonché ad accelerare l'elaborazione del piano aeroporti.
EGIDIO ENRICO PEDRINI (IdV). Lamentata la mancata risposta del Governo alla richiesta di riferire sull'operazione in oggetto nelle competenti Commissioni di merito, ritiene che la presenza in aula del Ministro dell'economia e delle finanze in luogo del Ministro dei trasporti dimostri come il salvataggio di Alitalia costituisca in realtà una mera operazione economica. Sottolineate altresì le gravi criticità giuridiche ed operative insite nell'operazione prospettata, paventa il rischio che si pervenga alla sostituzione di un monopolio pubblico con uno privato, con conseguente minor tutela per gli utenti. Auspica infine che il Governo valuti tutte le conseguenze economiche, politiche e sociali che potranno derivare dalla cessione dell'Alitalia.
DANIELE MARANTELLI (PD-U). Giudicata positivamente la scelta di procedere alla privatizzazione di Alitalia, in considerazione del carattere decisivo che un moderno sistema aeroportuale riveste per lo sviluppo economico del Paese, ritiene essenziale che il Governo adotti le opportune misure per consentire uno sviluppo mirato ad un miglioramento dei servizi collegati allo scalo di Malpensa, anche al fine di garantire una reale pluralità di offerta agli utenti.
ANTONIO ATTILI (SDpSE). Nel sottolineare la necessità di intervenire tempestivamente per il salvataggio di Alitalia, esprime apprezzamento per le scelte del Governo di instaurare una trattativa con Air France-KLM auspicando, a nome del suo gruppo, una rapida e positiva definizione della stessa. Reputando infondati i sospetti avanzati in proposito dagli esponenti dell'opposizione, sottolinea come la tutela dello scalo di Malpensa costituisca in realtà una posizione non preminente rispetto all'interesse generale del Paese, visti anche i gravi errori commessi in passato dalle amministrazioni locali lombarde. Nel ritenere che l'acquisizione di Alitalia da parte del citato gruppo franco-olandese offra in realtà maggiori garanzie in termini di sviluppo dell'azienda, auspica un forte impegno del Governo per una gestione trasparente dell'operazione e per la tutela dell'indotto occupazionale.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Illustra la sua mozione n. 1-00269, rilevando l'opportunità di procedere ad un approfondimento e ad un costruttivo confronto parlamentare sulle questioni relative alla vicenda Alitalia, rispetto alla quale sussistono ancora molti punti oscuri. Chiede, quindi, al Governo di fornire ogni utile informazione in ordine alla scelta di avviare trattative esclusivamente con Air France-KLM e a scongiurare eventuali ridimensionamentiPag. VIdei livelli occupazionali per i lavoratori dell'aeroporto di Malpensa e del sistema economico indotto.
MARIO RICCI (RC-SE). Espresso apprezzamento per la positiva azione del Governo volta a superare, nel settore del trasporto aereo, una situazione emergenziale che ha comportato la dispersione di ingenti risorse, auspica una rapida definizione della trattativa in corso, finalizzata al risanamento dell'azienda ed al suo rilancio sul mercato internazionale. Ricordato come - a differenza di Air France - Alitalia sia stata in passato oggetto di fallimentari politiche gestionali e di mercato, sottolinea come le problematiche connesse allo scalo di Malpensa non possano considerarsi strettamente collegate a quelle inerenti la compagnia di bandiera, auspicando altresì un forte impegno del Governo al fine di tutelare l'indotto occupazionale e di garantire una significativa presenza pubblica italiana nella gestione dell'operazione in corso e all'esito della sua definizione.
EMANUELE FIANO (PD-U). Ricordate le ingenti risorse stanziate dall'attuale Esecutivo per le infrastrutture della regione Lombardia legate all'aeroporto di Malpensa, evidenzia che gli errori ed i ritardi sin qui registrati in merito al suddetto scalo non devono ricadere sui lavoratori dell'Alitalia. Rilevato, inoltre, che la crisi gestionale e finanziaria di quest'ultima deve essere considerata una grande questione nazionale, invita il Governo ad accelerare l'elaborazione e la conseguente presentazione al Parlamento del piano nazionale aeroporti, nonché ad adottare le opportune misure per favorire il rafforzamento della crescita del traffico merci con il cargo city di Malpensa.
ROBERTO COTA (LNP). Esprime assoluto dissenso sul drastico ridimensionamento dell'aeroporto di Malpensa, che provocherà un danno enorme all'economia della Padania, criticando la disattenzione del Governo verso il Nord e il suo atteggiamento irresponsabile sulla vicenda della cessione della compagnia aerea Alitalia, della quale non ha reso noto il piano industriale ad essa sotteso. Ritiene quindi che la situazione verificatasi rappresenti il segnale di una questione settentrionale ormai indifferibile.
GIORGIO JANNONE (FI). Nel lamentare l'assoluta mancanza di trasparenza in merito alla trattativa relativa alla cessione delle quote di controllo di Alitalia, giudica gravissimo il ritardo con cui il Governo riferisce al Parlamento sulla vicenda oggetto delle mozioni in discussione. Evidenzia, quindi, che mentre Air One ha presentato le linee guida strategiche del suo piano ai sindacati ed alla stampa si registra, invece, poca chiarezza sull'offerta Air France-KLM. Invita, infine, il Governo a scongiurare l'ipotesi di ridimensionamento dello scalo di Malpensa per le gravissime implicazioni in termini di taglio di destinazioni e riduzione del personale, nonché a tutelare e a valorizzare le attività di terra di Alitalia servizi.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel giudicare ingiustificate le critiche rivolte al Governo dall'opposizione in merito alla linea seguita nella vicenda della cessione della compagnia aerea Alitalia, esprime, anche a nome del suo gruppo, apprezzamento per le scelte adottate dall'Esecutivo al riguardo, con particolare riferimento al mantenimento di una presenza pubblica italiana nei futuri assetti azionari della compagnia di bandiera. Sottolinea, inoltre, la necessità che i livelli occupazionali ad essa riferiti siano tutelati da adeguate garanzie, richiamando, infine, l'attenzione del Governo sull'attivazione di procedure volte ad assicurare la piena compatibilità ambientale dell'aeroporto di Malpensa.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Richiamate le principali cause che hanno determinato la crisi di Alitalia che, anche inPag. VIIcaso di privatizzazione, potrà continuare a configurarsi come compagnia di bandiera e garantire un livello di servizi idoneo a soddisfare l'interesse generale del Paese, conferma che il Governo si farà carico di eventuali criticità occupazionali che investano sia Alitalia, sia la società Sea. Evidenziato, inoltre, che nella procedura di privatizzazione non si può prescindere, tra l'altro, dal rispetto della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato e dall'esigenza di tutelare i risparmiatori e gli azionisti, osserva che l'attuale situazione impone un sollecito ridimensionamento della società ed una modifica del suo assetto industriale. Ricorda, quindi, le cause che hanno impedito allo scalo di Malpensa di assumere le caratteristiche di un vero e proprio hub internazionale (Commenti), assicurando che il Governo continuerà ad attivarsi per il rilancio e la valorizzazione di tale aeroporto. Rileva, inoltre, di aver espresso un orientamento favorevole alla trattativa in esclusiva con Air France-KLM e di aver ricevuto dal Consiglio dei ministri il mandato a seguire la vicenda per conto del Governo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Auspica, pertanto, che la trattativa con Air France-KLM si concluda con un'offerta vincolante che il Governo possa considerare accettabile in quanto rispondente all'interesse generale del Paese. Esprime, infine, parere favorevole sulla mozione Barbi n. 1-00268, nonché sulla mozione Cirino Pomicino n. 1-00266, purché riformulata, e parere contrario sui restanti atti di indirizzo.
Sull'ordine dei lavori.
ELIO VITO (FI). Chiede che il Governo riferisca immediatamente alla Camera in merito alla rinunzia da parte del Pontefice Benedetto XVI ad intervenire alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza di Roma, a seguito delle manifestazioni di protesta poste in essere nel medesimo ateneo. Chiede, altresì, una sospensione della seduta al fine di consentire che la Conferenza dei presidenti di gruppo assuma le necessarie determinazioni al riguardo.
ANDREA RONCHI (AN). Nell'associarsi, anche a nome del suo gruppo, alle considerazioni svolte dal deputato Elio Vito, ritenendo peraltro necessaria la presenza in aula anche del Ministro degli affari esteri D'Alema, osserva che l'annullamento della visita del Santo Padre all'Università La Sapienza in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico denota una intollerabile paura del dialogo e del confronto.
ANTONELLO SORO (PD-U). Ritiene che la grave scelta operata da una parte minoritaria del corpo docente dell'Università La Sapienza di Roma - sulla quale peraltro ha già espresso un giudizio negativo - a seguito della quale il Papa ha rinunziato ad intervenire alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico, tradisca quei valori di libertà, di dialogo e di tolleranza che fanno parte del DNA del Paese.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Nel ricordare l'unanime scelta assunta dall'Ufficio di Presidenza in merito alla visita del Santo Padre Giovanni Paolo II presso la Camera dei deputati, sottolinea l'assoluta necessità di coniugare i concetti di laicità e di libertà. Ritiene, quindi, che la Camera debba sanare il vulnus rappresentato dal vergognoso atteggiamento assunto dall'Università La Sapienza di Roma.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
TEODORO BUONTEMPO (Misto-Destra). Stigmatizzate le manifestazioni di intolleranza che hanno impedito la visita del Papa all'Università La Sapienza diPag. VIIIRoma, invita la sinistra moderata a dissociarsi dai comportamenti incivili posti in essere dalla componente più estremista e violenta.
PRESIDENTE. Avverte che il Governo ha manifestato la propria disponibilità a riferire immediatamente sulla questione sollevata.
Informativa urgente del Governo sull'annullamento della visita del Papa Benedetto XVI all'Università La Sapienza di Roma.
FABIO MUSSI, Ministro dell'università e della ricerca. Nel ritenere un grave errore aver creato il clima che ha indotto il Santo Padre ad annullare la propria partecipazione all'inaugurazione dell'anno accademico, in considerazione della natura e della missione dell'università, luogo privilegiato di libero confronto e libera espressione di diverse opinioni, ricorda i precedenti storici relativi alla presenza del Santo Padre in occasione di manifestazioni universitarie.
Esprime, quindi, sincero rammarico per i fatti accaduti ed auspica che per il futuro non si ripetano tali spiacevoli errori.
LUCIANO VIOLANTE (PD-U). Nel ringraziare il Ministro per la tempestiva ed equilibrata informativa, giudica manifestazione del peggiore oscurantismo la protesta che ha impedito al Pontefice di intervenire alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico presso l'Università La Sapienza di Roma. Paventato quindi il rischio di una deprivazione del senso fondamentale della conoscenza, ritiene che non avere consentito l'intervento del Papa, la cui opera appare ispirata alla sforzo di coniugare fede e ragione secondo una concezione della cultura come strumento per ricollocare l'uomo nel mondo, costituisca un'offesa al Paese ed alla sua storia democratica.
GIULIO TREMONTI (FI). Nel ritenere che i fatti oggetto dell'informativa riguardino il concetto di libertà, tutelato dall'articolo 21 della Costituzione, sottolinea la necessità che il Ministro garantisca il diritto universale alla parola; osserva peraltro che l'istituzione universitaria coinvolta, a dispetto della propria denominazione, ha dimostrato di non essere una sede di sapienza.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Esprime assoluto sconcerto per le prese di posizione che hanno indotto il Santo Padre a rinunziare a partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, constatando peraltro l'incapacità manifestata dall'Esecutivo, in particolare dal Ministro Mussi, di garantire l'esercizio della libertà di manifestazione del pensiero. Invita, altresì, la Presidenza a valutare l'opportunità di rivolgere un invito al Papa ad intervenire nuovamente alla Camera.
ANTONELLO FALOMI (RC-SE). Espresso rammarico per la rinunzia, da parte del Pontefice, ad intervenire all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza di Roma, ritiene che la piena libertà di espressione del pensiero debba essere garantita anche a chi intende manifestare dissenso dalle posizioni ufficiali della Chiesa.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Nel ritenere che il Ministro debba garantire in modo adeguato il diritto ad esprimere la propria opinione presso le università italiane, manifesta perplessità sulla reale capacità del corpo docente di aprirsi al confronto e di accettare le opinioni altrui. Invita quindi il Presidente del Consiglio a compiere un gesto riparatorio nei confronti del Papa, del concetto di laicità e del diritto di libertà, fondamenti della democrazia.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Premesso che l'informativa avrebbe dovuto essere resa dal Presidente del Consiglio, data la gravità dell'episodio verificatosi, indegno di un Paese civile, stigmatizza il fatto che il Governo non sia intervenuto al fine di permettere al Santo Padre di esercitare ilPag. IXproprio ruolo a tutela della posizione della Chiesa in uno Stato laico, ove ormai il degrado è evidente da più parti.
TITTI DI SALVO (SDpSE). Stigmatizzata la sostanziale strumentalizzazione politica dei fatti oggetto dell'informativa operata da esponenti dell'opposizione, dichiara, anche a nome del suo gruppo, di condividere le considerazioni svolte dal Ministro Mussi. Nel manifestare rammarico per il mancato esercizio, da parte del Pontefice, del diritto di prendere la parola presso una sede universitaria, luogo del confronto e di produzione della cultura, invita tuttavia ad una riflessione sulla sostanziale minaccia che viene espressa nei confronti del mondo laico.
ROBERTO VILLETTI (SocRad-RnP). Premesso che nell'odierno dibattito parlamentare sono emerse posizioni connotate da ambiguità ed opportunismo, pur giudicando incontestabile il diritto del Pontefice di esprimere ovunque il proprio pensiero, ritiene che analoga libertà debba essere garantita anche a coloro che manifestano dissenso dalle posizioni della Chiesa.
NICOLA TRANFAGLIA (Com.It). Rilevato che il Santo Padre ha il diritto di intervenire liberamente in qualunque sede, ritiene tuttavia che l'università sia un organismo laico che garantisce parità di trattamento a tutte le forme di espressione. Sottolinea, inoltre, l'ampio spazio concesso dai mass media alle legittime opinioni espresse dalla Chiesa cattolica, ritenendo che presso le università italiane non sia presente un atteggiamento maggioritario contro la religione cattolica.
MASSIMO DONADI (IdV). Esprime rammarico, anche a nome del suo gruppo, per le proteste che hanno indotto il Santo Padre a non partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, che considera veri e propri atti di intolleranza ed oscurantismo, posti in essere peraltro in un luogo pubblico. Auspica, infine, che la Presidenza della Camera sappia individuare le forme più opportune per esprimere il più condiviso sentimento di solidarietà al Santo Padre e di condanna dell'accaduto.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel ringraziare il Ministro Mussi per la puntualità dell'informativa resa, ritiene che indurre il Pontefice ad annullare la propria partecipazione all'inaugurazione dell'anno accademico sia stato un grave errore. Lamentate quindi le strumentalizzazioni politiche operate dai gruppi dell'opposizione, osserva che i Verdi hanno sempre difeso i valori della laicità dello Stato e della tolleranza, giudicando peraltro necessario che la libertà di espressione sia accompagnata dall'accettazione dei rilievi critici.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Nel sottolineare la gravità dell'episodio verificatosi, esprimendo altresì preoccupazione per le forme di proteste che hanno indotto il Santo Padre a non partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, lamenta l'atteggiamento irresponsabile assunto in tale circostanza dall'Esecutivo.
PAOLO CIRINO POMICINO (DCA-NPSI). Nel reputare la mancata partecipazione del Santo Padre all'inaugurazione dell'anno accademico un grave vulnus per la democrazia e un'offesa per la coscienza della stragrande maggioranza degli italiani, ritiene tuttavia che i fatti oggetto dell'informativa siano stati determinati dalla minoranza del corpo docente e del mondo studentesco. Invita quindi il Governo a valutare l'opportunità di rappresentare al Santo Padre la complessiva condanna espressa dalla Camera dei deputati in merito all'impossibilità di esprimere la propria opinione presso un'università italiana.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Rileva che la gravità dell'episodio oggetto dell'informativa derivi essenzialmente dalla natura del luogo ove si è impedito al Papa di manifestare il suo pensiero, atteso che l'università è la sede privilegiata del libero confronto delle idee.Pag. XStigmatizza altresì l'atteggiamento privo di dignità ed equilibrio assunto dal corpo docente.
DANIELA GARNERO SANTANCHÈ (Misto-Destra). Espresso apprezzamento per le considerazioni svolte dal Ministro Mussi, stigmatizza la condivisione manifestata dal Ministro Bonino per l'iniziativa con la quale alcuni intellettuali hanno invitato il Pontefice a rinunziare ad intervenire alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico presso l'Università La Sapienza di Roma.
FRANCESCO NUCARA (Misto-RLR). Esprime preoccupazione per il clima nel quale è maturato, all'interno dell'università, l'episodio verificatosi, che rappresenta una triste pagina della storia del Paese.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Avverte che, sulla base degli orientamenti emersi, i lavori dell'Assemblea sono aggiornati alla seduta di domani.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 16 gennaio 2008, alle 10,40.
(Vedi resoconto stenografico pag. 67).
La seduta termina alle 19,40.