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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 31 di martedì 25 luglio 2006
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
La seduta comincia alle 9,30.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono cinquantanove.
Seguito della discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2007-2011 (doc. LVII, n. 1).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri è iniziata la discussione.
VALENTINA APREA (FI). Espresso disappunto per il fatto che nel DPEF non sono contenute significative novità relativamente al campo della conoscenza, rispetto al quale si registra anzi un preoccupante arretramento, lamenta l'insufficienza delle risorse destinate all'Università ed alla ricerca e l'assenza di riferimenti al tema della formazione professionale. Preannunzia quindi il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione di maggioranza.
AUGUSTO ROCCHI (RC-SE). Manifestato apprezzamento per la durata quinquennale del documento in esame, che rappresenta una risposta positiva ai problemi connessi alla crisi sociale, auspica una definitiva stabilizzazione della spesa sanitaria in termini percentuali rispetto al prodotto interno lordo.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Lamentata preliminarmente l'assenza del ministro dell'economia e delle finanze, rivendica la correttezza dei conti pubblici consegnati dal precedente Governo; evidenzia inoltre la sostanziale inutilità del documento in esame, che reca solo generici impegni rispetto agli obiettivi del contenimento della spesa pubblica e del rilancio dell'economia, anche a causa delle paralizzanti divisioni esistenti tra le forze politiche della maggioranza.
TINO IANNUZZI (Ulivo). Sottolineata la centralità nel DPEF dell'obiettivo dell'ammodernamento e del potenziamento della dotazione infrastrutturale del Paese, soprattutto per quanto riguarda il Mezzogiorno, sottolinea la necessità che tale obiettivo sia commisurato alle effettive risorse disponibili ed attuato in tempi certi.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Rilevata la non indispensabilità del DPEF, auspica un approfondimento sulla reale efficacia del documento stesso; ricordato, tra l'altro, che si sta registrando un consistente incremento delle entrate fiscali ed un calo dell'indice di povertà, invita il Governo ad introdurre misure tese a liberalizzare i servizi pubblici locali.
GAETANO FASOLINO (FI). Rilevato che il DPEF è ormai un rituale inutile e ripetitivo, anche se comunque il documento in discussione smaschera le bugie del centrosinistra, lamenta il metodo seguito per l'adozione delle misure di liberalizzazione recate dal decreto Bersani, che peraltro non hanno inciso sui grandi monopoli.
MARIA PAOLA MERLONI (Ulivo). Giudica un elemento di novità intervenirePag. VIcontestualmente per favorire la crescita economica e per risanare i conti pubblici, come prevede il documento in discussione, che indica percorsi condivisibili ispirati a principi di equità sociale.
ELIAS VACCA (Com.It). Preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione di maggioranza, come segno di una prudente fiducia nell'operato del Governo, in attesa che le misure recate dalla prossima legge finanziaria concretizzino gli obiettivi di equità sociale delineati nel DPEF.
ROLANDO NANNICINI (Ulivo). Evidenziata la centralità del tema del risanamento della finanza pubblica, ritiene che lo strumento del DPEF sia utile ad individuare percorsi di crescita e metodi ispirati a principi di coesione ed equità sociale.
LUCIO BARANI (DC-PS). Richiamate le valutazioni di autorevoli agenzie internazionali di rating, della Corte dei conti e delle regioni sul documento in esame, esprime su di esso un giudizio complessivamente negativo.
MAURIZIO ZIPPONI (RC-SE). Nel ritenere che gli obiettivi del risanamento, dello sviluppo economico e dell'equità debbano essere perseguiti in modo tale da soddisfare le esigenze di lavoratori, pensionati e, in maniera selettiva, del sistema delle imprese, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo, in particolare, alla prospettata riforma del sistema previdenziale.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Osservato che nel documento in discussione non viene fatto alcun riferimento alla riduzione della spesa pubblica, alle privatizzazioni ed alla dismissione del patrimonio immobiliare, paventa il rischio di un inasprimento della pressione fiscale; manifesta altresì un orientamento contrario alla prospettata riduzione del cuneo fiscale.
SALVATORE RAITI (IdV). Nell'auspicare che il Governo persegua in modo serio l'obiettivo di contrastare i deprecabili fenomeni dell'evasione e dell'elusione fiscale, sottolinea la necessità di armonizzare le spese degli enti locali; ritiene altresì che il rilancio del Mezzogiorno, anche mediante il ricorso allo strumento della fiscalità di vantaggio, sia essenziale per lo sviluppo economico del Paese.
LAURA RAVETTO (FI). Lamenta che il documento in discussione denota l'impotenza del Governo in tema di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.
MARIO BARBI (Ulivo). Sottolineata la serietà delle indicazioni contenute nel documento in discussione in materia di trasporti ed infrastrutture, condivide l'opportunità di considerare prioritari gli interventi per Roma capitale, per la diffusione e l'accesso a tecnologie digitali, nonché in favore delle regioni meridionali ed insulari.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
MARCELLO TAGLIALATELA (AN). Lamenta il fatto che il DPEF, seppure ambizioso negli obiettivi, non prevede efficaci misure per favorire il rilancio economico del Mezzogiorno né agevolazioni fiscali che possano incrementare la competitività del sistema imprenditoriale meridionale.
MARIA LEDDI MAIOLA (Ulivo). Nel ritenere che il DPEF rappresenti un utile strumento di politica economica, manifesta apprezzamento per la capacità mostrata dal Governo di predisporre misure volte a perseguire gli obiettivi di rilancio, equità e risanamento prefissati nel documento in discussione.
MARINO ZORZATO (FI). Rileva che dal carattere lacunoso e generico delle misure previste nel DPEF si evincono le contraddizioni interne alla maggioranza sui principali temi di politica economica.
Pag. VIISALVATORE MARGIOTTA (Ulivo). Richiamata la grave situazione economica ed infrastrutturale del Mezzogiorno, imputabile in gran parte alla politica economica attuata dal precedente Governo di centrodestra, ritiene che le misure infrastrutturali previste nel DPEF possano rappresentare un primo passo verso il rilancio del Meridione.
MAURIZIO ENZO LUPI (FI). Lamentata la povertà strategica, politica ed economica delle misure previste nell'allegato del DPEF relativo alle infrastrutture, invita il Governo a reperire adeguate risorse finanziarie per realizzare le opere infrastrutturali necessarie allo sviluppo del Paese, non limitandosi a mere dichiarazioni di intenti.
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Manifesta apprezzamento per le linee programmatiche contenute nel DPEF.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Giudica condivisibili, in particolare, la decisione di fissare il tasso programmato di inflazione al 2 per cento e la rinnovata attenzione al tema delle pari opportunità.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Rilevato che il DPEF si inserisce in un contesto economico nazionale caratterizzato da un calo della produttività e da problematiche legate al tema della finanza pubblica, ritiene che sarebbe stato necessario un maggiore impegno in direzione della promozione dello sviluppo.
ALBA SASSO (Ulivo). Manifestato apprezzamento per il rilievo conferito dal DPEF ai temi del rigore, dell'equità e dello sviluppo, auspica che l'azione del Governo sia coerente con gli indirizzi fissati dalla Conferenza di Lisbona in tema di ricerca e sviluppo.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Esprime, a nome del suo gruppo, un giudizio positivo sul DPEF, che delinea misure volte a coniugare opportunamente risanamento, sviluppo ed equità. Nell'evidenziare altresì una significativa crescita economica ed un correlato incremento della fiducia dei cittadini nel sistema Paese, auspica che il Governo riesca ad attuare una politica industriale idonea a realizzare un aumento della produttività delle imprese, in un contesto di costruttivo confronto con le parti sociali e di particolare attenzione alle esigenze del Mezzogiorno.
RAFFAELE FITTO (FI). Osservato che il documento in esame è emblematico delle contraddizioni e della debolezza del Governo in materia di politica economica, evidenzia in particolare la carenza di una seria politica infrastrutturale e di interventi a favore del Mezzogiorno.
ROCCO PIGNATARO (Pop-Udeur). Giudicato realistico l'impianto del DPEF, rileva che gli interventi previsti rispondono a strategie di riforma strutturale e non a logiche di mero taglio delle spese. Sottolineata la necessità di attuare politiche di crescita ispirate a principi di equità sociale, con particolare riguardo alla tutela della famiglia ed al mercato del lavoro, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo sul documento in discussione.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Rileva la scarsa credibilità del documento in esame, che indica un dato tendenziale di crescita del prodotto interno lordo assolutamente insufficiente a conseguire gli obiettivi di equità e sviluppo, ritenendo opportuno che il Governo ritiri il DPEF e ne ripresenti un altro più realistico.
NICOLA ROSSI (Ulivo). Nel riconoscere al Governo il merito di aver chiaramente indicato obiettivi di crescita, sia pure in misura contenuta, sottolinea che il tema delle coperture richiede il consenso di tutte le forze della maggioranza. Auspica altresì che l'Esecutivo manifesti, fin dalPag. VIIIprossimo mese di settembre, elementi di novità riguardo al tema degli squilibri territoriali e del Mezzogiorno.
MANUELA DI CENTA (FI). Nel lamentare l'assenza nel DPEF di qualsiasi riferimento alle aree montane, sollecita il Governo a provvedere, nella prossima legge finanziaria, al rifinanziamento del fondo per la montagna.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo si riservano di replicare in altra seduta, alla quale rinvia il seguito del dibattito.
Sospende quindi la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 12,25, è ripresa alle 15,05.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantotto.
Sull'ordine dei lavori.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Ritiene opportuno che, contrariamente a quanto avvenuto al Senato, il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 223 del 2006 sia assegnato alla VI Commissione, eventualmente congiuntamente alla X.
PRESIDENTE. Rileva che la Presidenza valuterà gli aspetti relativi all'assegnazione del provvedimento richiamato dal deputato Della Vedova allorché il testo sarà trasmesso dal Senato.
ANTONIO LEONE (FI). Invita la Presidenza a valutare l'opportunità di sottoporre, eventualmente, la questione sollevata dal deputato Della Vedova al vaglio della Giunta per il regolamento.
Seguito della discussione della proposta di legge: Concessione di indulto (A.C. 525-bis ed abbinate).
PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo unico della proposta di legge e delle proposte emendative ad esso riferite, avvertendo che le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.
Dà quindi conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili (vedi resoconto stenografico pag. 40).
Comunica inoltre che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, fermo restando l'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare: i gruppi Italia dei Valori, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania sono invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione. Tuttavia, in considerazione della rilevanza dell'argomento trattato e del fatto che la proposta di legge in esame consta di un unico articolo, la Presidenza - senza che ciò costituisca precedente - ha ritenuto di ammettere alla votazione un numero di emendamenti pari al triplo di quelli consentiti dal richiamato articolo.
Ricorda peraltro che, ai sensi dell'articolo 79 della Costituzione, l'amnistia e l'indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale; poiché la predetta disposizione costituzionale non fa alcun riferimento alle votazioni intermedie che caratterizzano il procedimento legislativo, alle votazioni riguardanti gli emendamenti riferiti ai singoli articoli, si applica il principio generale della maggioranza semplice, fatta eccezione per gli emendamenti interamente sostitutivi e per gli articoli aggiuntivi, che necessitano, per essere approvati, della maggioranza dei due terzi.Pag. IX
Gli emendamenti soppressivi dell'articolo unico del testo devono essere viceversa votati con la maggioranza ordinaria: poiché il quorum aggravato è previsto dalla Costituzione solo per l'approvazione del progetto e dei suoi singoli articoli, esso non può infatti ritenersi applicabile per una deliberazione di carattere negativo, quale la proposta di soppressione di un articolo.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Giudica non condivisibile la declaratoria di inammissibilità dell'articolo aggiuntivo Contento 1.01, che avrebbe potuto eventualmente essere riformulato.
PRESIDENTE. Conferma la dichiarazione di inammissibilità dell'articolo aggiuntivo Contento 1.01, ai sensi dell'articolo 86, comma 1, del regolamento.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a modificare la prevista sequenza degli interventi sul complesso degli emendamenti.
PRESIDENTE. Osserva che, nei limiti del possibile, la sequenza degli interventi è stata predisposta garantendo un'alternanza tra i gruppi di appartenenza dei deputati che hanno chiesto la parola.
PINO PISICCHIO (IdV), Presidente della II Commissione. Chiede una breve sospensione della seduta per consentire la riunione del Comitato dei nove.
ELIO VITO (FI). Giudica inopportuna la richiesta formulata dal presidente della II Commissione, ritenendo che si possa procedere nell'esame del provvedimento.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Sottolineata la singolarità dell'atteggiamento assunto dal ministro delle infrastrutture, che ha dichiarato di «autosospendersi» dall'esercizio delle proprie funzioni, ritiene essenziale che i vertici dell'Esecutivo forniscano chiarimenti circa la dinamica degli eventi; paventati altresì i rischi connessi ad un eventuale rinvio del prosieguo dell'iter del provvedimento in esame, invita il presidente della II Commissione a chiarire le ragioni della richiesta da lui formulata.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Manifesta contrarietà alla richiesta di sospensione della seduta, che ritiene funzionale al tentativo di apportare tardivamente talune modifiche al testo del provvedimento.
MASSIMO DONADI (IdV). Nell'assicurare che l'atteggiamento dei deputati del suo gruppo sarà volto a consentire un ampio e proficuo dibattito sulla proposta di legge in esame, dichiara di condividere l'opportunità di sospendere brevemente la seduta.
DARIO FRANCESCHINI (Ulivo). Ritiene si possa accedere alla richiesta formulata del presidente della II Commissione.
ANDREA GIBELLI (LNP). Ritiene inopportuna una sospensione, seppur breve, della seduta.
LUCIO BARANI (DC-PS). Giudicata inammissibile la posizione del ministro Di Pietro sul provvedimento in esame, si rimette alle determinazioni della Presidenza in merito alla richiesta di sospensione della seduta.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Ritiene che una breve sospensione della seduta per consentire la riunione del Comitato dei nove, al fine di valutare la possibilità di un accordo sul testo in esame, sia coerente con la consolidata prassi parlamentare.
SALVATORE RAITI (IdV). Dichiara di condividere l'opportunità di una breve sospensione dei lavori.
PRESIDENTE. Invita il presidente della II Commissione a valutare l'opportunità di recedere dalla richiesta formulata, perPag. Xpoterla eventualmente reiterare successivamente, alla luce dell'andamento del dibattito.
PINO PISICCHIO (IdV), Presidente della II Commissione. Richiama le ragioni per le quali ritiene di dover confermare la richiesta precedentemente formulata.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Prospetta l'opportunità che sia presente in aula il ministro della giustizia.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Ritiene che al momento non sussistano i presupposti per una sospensione dei lavori.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Invita la Presidenza della Camera a non accedere alla richiesta formulata dal presidente della II Commissione, che giudica irrituale.
PRESIDENTE. Accedendo alla richiesta formulata dal presidente della II Commissione, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 16,35.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
Intervengono sul complesso degli emendamenti presentati i deputati SERGIO D'ELIA (RosanelPugno), LEOLUCA ORLANDO (IdV), MAURIZIO GASPARRI (AN), GIORGIO JANNONE (FI), MAURO DEL BUE (DC-PS), ROBERTO COTA (LNP), SALVATORE RAITI (IdV), CARLO COSTANTINI (IdV), FEDERICO PALOMBA (IdV), GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA), MATTEO BRIGANDÌ (LNP), SILVANA MURA (IdV), ERMINIA MAZZONI (UDC) e TEODORO BUONTEMPO (AN).
PRESIDENTE. Avverte che, in considerazione dell'elevato numero di deputati che hanno chiesto di parlare sul complesso degli emendamenti, nella seduta odierna non avranno luogo votazioni e che l'esame della proposta di legge n. 525-bis proseguirà fino all'espressione del parere sugli emendamenti presentati; a seguire avrà luogo la trattazione del punto 4 dell'ordine del giorno.
Comunica infine la prevista articolazione dei lavori per la giornata di domani (vedi resoconto stenografico pag. 84).
Intervengono ulteriormente sul complesso degli emendamenti presentati i deputati FELICE BELISARIO (IdV), ANTONIO BORGHESI (IdV) e GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
Intervengono infine sul complesso degli emendamenti presentati i deputati ALESSANDRO MARAN (Ulivo), MASSIMO GARAVAGLIA (LNP), GIANPAOLO DOZZO (LNP), LORENZO BODEGA (LNP), GIANLUCA PINI (LNP), STEFANO PEDICA (IdV) e GIUSEPPE ASTORE (IdV).
ENRICO BUEMI (RosanelPugno), Relatore. Esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati.
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Si rimette all'Assemblea su tutti gli emendamenti presentati.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 21,30, è ripresa alle 21,45.
Pag. XIDiscussione congiunta del disegno di legge: Legge comunitaria 2006 (A.C. 1042); e della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (doc. LXXXVII, n. 1).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione congiunta sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
ROSELLA OTTONE (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1042. Illustra il contenuto del disegno di legge in discussione, nel testo della Commissione, sottolineando che esso dà seguito, in larga parte, alle innovazioni introdotte dalla legge n. 11 del 2005, concernente la partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e le procedure di esecuzione degli obblighi comunitari, introducendo alcune disposizioni volte a rafforzare le prerogative parlamentari in materia.
SANDRO GOZI (Ulivo), Relatore sul doc. LXXXVII, n. 1. Nel ritenere che l'Italia debba attivarsi al fine di rafforzare la democrazia europea e promuovere alleanze con tutti i paesi che sono interessati a procedere nell'integrazione politica, sostiene la necessità di sviluppare il coordinamento delle politiche economiche e fiscali, di intensificare le iniziative in campo sociale e di proporre la rappresentanza unitaria dell'area europea a livello internazionale; giudica peraltro prioritario assicurare una partecipazione più attiva del nostro Paese ai processi decisionali europei ed a tal fine riterrebbe funzionale prevedere una sessione comunitaria dei lavori parlamentari.
EMMA BONINO, Ministro delle politiche europee e del commercio internazionale. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
VITO LI CAUSI (Pop-Udeur). Esprime apprezzamento per il rafforzamento del ruolo del Parlamento introdotto in alcune disposizioni del disegno di legge comunitaria, sottolineando l'importante novità rappresentata dal comma 6 dell'articolo 1.
Nel preannunziare la presentazione di un emendamento soppressivo del comma 3 dell'articolo 7, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge in esame.
LUCIO BARANI (DC-PS). Formula taluni rilievi critici sul disegno di legge comunitaria, richiamando, in particolare, la necessità di un controllo più stringente sui prodotti alimentari; nell'auspicare inoltre una più concreta partecipazione dell'Italia al processo decisionale europeo, preannunzia che l'orientamento del suo gruppo sul disegno di legge in discussione dipenderà dai chiarimenti che il ministro Bonino renderà all'Assemblea.
GIANNI FARINA (Ulivo). Rilevata l'opportunità di modificare l'articolo 18 del disegno di legge in esame, che non appare coordinato con il testo della legge n. 178 del 2000, istitutiva del CIDE, preannunzia che esprimerà voto favorevole sul testo in esame.
GIUSEPPINA CASTIELLO (AN). Osservato che il provvedimento in discussione è coerente con le linee ispiratrici delle leggi comunitari approvate negli anni precedenti, sottolinea il clima costruttivo che ha connotato l'iter del disegno di legge in Commissione; invita quindi il Governo a chiarire la propria posizione circa il futuro dell'Unione europea, segnatamente con riferimento al quadro finanziario nell'ambito del quale dovrà operare.
ANTONELLO FALOMI (RC-SE). Sottolinea l'opportunità di una riflessione approfondita sui correttivi necessari per superare i limiti e le inadeguatezze della legge n. 11 del 2005, che ha riformato la disciplina relativa alla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea, segnatamente rispetto all'esigenza di superare il deficit di legittimazione democratica che ha finora connotatoPag. XIIil procedimento decisionale comunitario. Ritiene, comunque, che il disegno di legge e la relazione in discussione possano rappresentare un'utile occasione di confronto su una nuova idea di Europa.
GIANLUCA PINI (LNP). Esprime apprezzamento per i contenuti del disegno di legge comunitaria, pur ribadendo l'opportunità di prevedere una riserva di esame parlamentare di determinati temi. Manifesta nel merito particolare contrarietà nei confronti dell'articolo 8-ter, introdotto nel corso dell'iter in Commissione, preannunziando la presentazione al riguardo di specifiche proposte emendative volte a sopprimere una disposizione che, ad avviso del suo gruppo, rappresenta una pericolosa fuga in avanti in tema di diritto di asilo, per di più in contrasto con la normativa comunitaria in materia.
MARILINA INTRIERI (Ulivo). Osserva che, nonostante i miglioramenti apportati alle procedure di recepimento della normativa comunitaria, l'Italia continua a registrare gravi ritardi, che inducono a valutare, tra l'altro, l'opportunità di prevedere una apposita sessione parlamentare dedicata alle tematiche europee. Espresso, quindi, apprezzamento per il lavoro svolto in Commissione, auspica la tempestiva approvazione del disegno di legge in discussione.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Sottolinea la necessità di superare il deficit di legittimazione democratica derivante dalla preminente posizione assunta dagli Esecutivi nella definizione della normativa comunitaria; auspica quindi che le istituzioni parlamentari assumano un ruolo centrale, in particolare nella fase ascendente del procedimento decisionale europeo.
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Nel condividere la necessità di una maggiore partecipazione dell'Italia al processo decisionale europeo, sottolinea la necessità che il nostro Paese si attivi per una politica europea sull'immigrazione extracomunitaria e per una politica internazionale che veda l'Unione europea in prima linea per favorire la pace.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione congiunta sulle linee generali.
ROSELLA OTTONE (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1042. Rinunzia alla replica.
SANDRO GOZI (Ulivo), Relatore sul doc. LXXXVII, n. 1. Rinunzia anch'egli alla replica.
EMMA BONINO, Ministro delle politiche europee e del commercio internazionale. Nel condividere la necessità di svolgere un più ampio dibattito sui temi connessi alla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, richiama le modifiche apportate al testo del disegno di legge comunitaria presentato dal precedente Governo; manifesta inoltre disponibilità a ricercare soluzioni condivise, tra l'altro, in materia di fonti energetiche rinnovabili. Esprime altresì perplessità sulle proposte emendative presentate in materia di immigrazione, riservandosi di proporne la trasfusione in ordini del giorno di analogo contenuto; assicura infine che il Governo svolgerà un ruolo più propositivo in vista del rafforzamento dell'Unione europea.
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la risoluzione Gozi n. 6-00001, riferita alla relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 26 luglio 2006, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 136).
La seduta termina alle 0,05 del 26 luglio 2006.