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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 2900)
PRESIDENTE. Passiamo dunque alla votazione dell'articolo 1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pecorella. Ne ha facoltà.
GAETANO PECORELLA. Signor Presidente, ieri lo spazio dedicato alla discussione è stato ampio, ma non posso sostenere che vi sia stato un dibattito, perché, salvo le risposte date dal sottosegretario Scotti in un solo punto, per il resto pare che non interessi alla maggioranza dimostrare che le nostre tesi e le nostre richieste fossero infondate, altrimenti vi sarebbe stato un vero confronto democratico, così come lo stesso Ministro aveva richiesto.
Vi sono, credo, almeno cinque buoni motivi per votare contro l'approvazione dell'articolo 1 della controriforma dell'ordinamento giudiziario. Il primo è che vi è un evidente errore per quanto riguarda i titoli richiesti per l'esame di secondo grado. Infatti, per tutta una serie di posizioni ci si accontenta della laurea triennale in giurisprudenza, che vale poco di più di un diploma. Inoltre, un'altra ragione di contrasto sui titoli è che tutta una fascia amministrativa, di dirigenti amministrativi, e quindi con una cultura e una mentalità assai diversa da quella che deve possedere il giudice, ha un titolo preferenziale per accedere alla magistratura.
La seconda ragione, rapidamente, è costituita dal fatto che, come abbiamo detto, la composizione della commissione fa sì che la componente laica sia completamente insufficiente e non abbia nessun peso nel momento delle valutazioni, essendo una esigua minoranza.Pag. 3
Il terzo motivo per dire «no» all'approvazione dell'articolo 1 è costituito dalle modalità con cui gli esami avranno luogo. Abbiamo rilevato nei nostri interventi che vi è una singolare distinzione per i primi venti, che fanno da cavia, perché evidentemente, come afferma il sottosegretario, i primi venti serviranno per dettare i criteri di omogeneità: vorrà dire che per essi tali criteri non vi sono e avranno tutte le ragioni per rappresentare, un domani, in sede giurisdizionale la disparità di trattamento cui sono stati sottoposti.
La quarta ragione per essere contrari è il tipo di verifica per quanto riguarda l'accesso alla magistratura, ossia l'assenza di una prova pratica. Non si chiede al magistrato di dimostrare nemmeno che sappia scrivere un'ordinanza o una sentenza. Non si svolgono gli esami scritti di procedura, né civile né penale, che sono lo strumento quotidiano che ogni magistrato deve conoscere perfettamente. Manca totalmente la valutazione psico-attitudinale e su tale punto anche una parte della maggioranza ha preso posizione. Infatti, abbiamo detto ieri che non possiamo pensare che per lavori di responsabilità assai minore, che hanno meno effetti sulla vita delle persone, siano richieste le valutazioni che invece non sono necessarie per i magistrati.
La quinta ragione per votare contro l'approvazione dell'articolo 1 è il fatto che non si chieda al candidato di esprimere una preferenza in ordine allo svolgimento della funzione giudicante o requirente e che, quindi, l'esame non sia in nessun modo orientato, perlomeno in relazione alla prima fase dell'attività professionale del magistrato, per cui potrebbe accadere che si calchi di più la mano sull'aspetto relativo al mestiere del giudice e poi, invece, ci troveremo un magistrato che andrà ad esercitare la funzione del pubblico ministero.
Credo che queste cinque regioni per dire «no» abbiano tutte un'intrinseca razionalità mentre votare a favore dell'articolo voglia dire semplicemente sottomettersi ai tempi del provvedimento in esame, ma non alla logica (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, Alleanza Nazionale è costretta a votare contro l'articolo 1 del provvedimento in esame per le ragioni che sono state illustrate nel corso dell'esame degli emendamenti ad esso riferiti. Ve n'è una principale, perché, già dall'articolo 1, si dimostra che le nostre accuse, non soltanto sui tempi di discussione, ma sulla sostanziale inemendabilità del provvedimento al nostro esame, sono confermate e rafforzate.
Le questioni sulle quali abbiamo posto l'attenzione sono - credo - riconosciute anche da alcuni settori della maggioranza come non prive di qualche fondamento.
È stata ricordata dal collega che mi ha preceduto la questione relativa alla commissione, come delineata dall'articolo 1. Sono state ricordate le vicende relative alle materie. La «vecchia riforma», quella che sarebbe entrata in vigore il 31 luglio, prevedeva, ad esempio, non soltanto la prova pratica, ma anche che la prova vertesse sul diritto industriale, questione sollevata sempre da emendamenti dell'opposizione.
È stata ricordata la questione delle funzioni ed è stata anche rimarcata l'assurda introduzione relativa alla previsione della seconda laurea che, come bene è stato detto, sarà sicuramente foriera, in futuro, di interpretazioni discordi e, quindi, si vede anche come la stesura del testo denoti tutta la sua frettolosità e, a nostro giudizio, anche la sua superficialità.
Ai cinque motivi che sono stati individuati ne aggiungerei anche un sesto che, tra l'altro, come ricordiamo, è stato sviluppato da un emendamento proveniente dalle file della maggioranza, a dimostrazione di quanto stiamo dicendo. Ci riferiamo, in sostanza, al fatto di inserire la prova psico-attitudinale per i nuovi ingressi nella carriera della magistratura.Pag. 4
Come ricorderemo, nella legge sull'ordinamento giudiziario che sarebbe entrata in vigore era stata prevista anche la prova psico-attitudinale e questa, si noti, non era rimessa soltanto al tecnico, ma ad un giudizio collegiale. Riteniamo che anche questa sia un'occasione perduta e sulla scorta di queste argomentazioni dichiaro che il voto di Alleanza Nazionale sarà conseguente, e cioè contrario all'approvazione dell'articolo 1 (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Mario Pepe. Ne ha facoltà.
MARIO PEPE. Signor Presidente, intervengo per esprimere il mio voto contrario sull'articolo 1 che si ispira ad un principio che l'Associazione nazionale dei magistrati sta portando avanti da alcuni anni: se c'è una crisi della giustizia, in Italia, il corpo giudiziario è esente da qualsiasi colpa e difetto. Infatti, nel definire le regole per il reclutamento di una nuova generazione di magistrati non si tiene conto dei difetti e delle lacune formative che affliggono l'attuale corpo giudiziario.
I futuri magistrati saranno bravi in merito alla conoscenza del diritto, ma non sapranno svolgere le indagini. Infatti, nel curriculum formativo non è previsto, ad esempio, lo studio della scienza delle investigazioni e questo, signor Presidente, comporterà un aumento della percentuale dei reati senza colpevole.
PRESIDENTE. Deve concludere, prego.
MARIO PEPE. Infatti, oggi la crisi di fiducia dei cittadini per la giustizia è arrivata ad un punto tale che spesso i cittadini decidono di farne a meno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 402
Astenuti 10
Maggioranza 202
Hanno votato sì 260
Hanno votato no 142).
Prendo atto che il deputato Ruvolo ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto contrario e che il deputato Sircana ha segnalato che ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.