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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a garantire assistenza e ad informare gli immigrati sui diritti dei potenziali rifugiati - n. 3-00189)
PRESIDENTE. La deputata Frias ha facoltà di illustrare la sua interrogazionePag. 212n. 3-00189 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10).
MERCEDES LOURDES FRIAS. Signor Presidente, signor ministro, mi riferisco anch'io al problema degli sbarchi. L'ultimo fine settimana abbiamo visto una vera strage nell'ambito di quella che l'alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiamato una roulette russa: la scelta tra morire lentamente o giocarsi la vita in una volta sola. Abbiamo visto decine di donne, uomini, bambini, anche piccoli, morti nelle acque del Mediterraneo. Sappiamo che il carattere dell'immigrazione di questi movimenti è planetario. Abbiamo appreso dalle sue parole che c'è un tentativo di risposta attraverso i pattugliamenti congiunti e ci auguriamo che questi pattugliamenti servano a soccorrere ed evitare la strage e non a respingere verso destinazioni ignote dove non si riconoscono le convenzioni internazionali.
PRESIDENTE. La prego...
MERCEDES LOURDES FRIAS. La domanda è: per quelli che riescono ad arrivare, e non muoiono nel mare, è previsto qualche tipo di assistenza con personale civile che possa anche informarli su quali sono i diritti di queste persone che non sono clandestini ma, in tanti casi, richiedenti asilo?
PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Rispondo all'onorevole Frias che queste morti in mare sono davvero terribili. Ho avuto la ventura di vedere fotografie scattate dopo il recupero dei cadaveri, a volte aggrediti dai pesci, ed è una cosa che non voglio che si veda, in quanto suscita soltanto un'emozione terrificante. Vorrei che razionalmente, invece, si percepisse che questi fenomeni sono disumani e che abbiamo l'obbligo civile e morale di intervenire per porvi fine. Ciò significa comunque fermare il flusso dell'immigrazione clandestina perché è organizzato dalla criminalità. Fermare organizzazioni criminali che, secondo il rapporto dell'ONU che prima citavo, hanno raggiunto un giro d'affari di oltre 300 milioni di dollari annui attorno a questa attività, portando via i risparmi di questa gente ed esponendoli al rischio della vita, prima nel deserto e poi nella traversata del Mediterraneo.
Merita leggere il rapporto dell'ONU perché esso pubblica anche il prezzario, più o meno presunto in quanto non sono dati ufficiali - naturalmente - ma per definizione ufficiosi, di quanto è richiesto per far rischiare la vita agli esseri umani. Il pattugliamento lo vedo principalmente in prossimità delle coste libiche, per evitare che si entri nel Mediterraneo, non per fermarli in mare aperto dove, se incontro una carretta, non ho nessun altro problema che ospitare coloro che ci sono sopra e che rischiano la vita. Il pattugliamento in prossimità delle coste ha bisogno della collaborazione della Libia e potrebbe darci lo stesso risultato che ci dette in Albania, quando, facendo la stessa cosa attorno a Valona, fermammo il flusso dell'emigrazione clandestina con gli scafi veloci e aprimmo il capitolo del trasparente arrivo in Italia di albanesi che ora vivono da noi numerosi.
Sento come lei il problema, per quelli che arrivano, di garantire i loro diritti e condivido con lei l'idea che la prima cosa fondamentale per chi arriva spaesato e sperduto in un altro paese è essere capito nella lingua che parla, altrimenti rimane isolato, non può comunicare e non può far capire quali sono i suoi bisogni. Mi è capitato un caso - e abbiamo provveduto subito a rimediare - di un asilante che in una commissione di ispezione aveva fatto la richiesta di asilo, ma l'interprete non l'ha tradotta. Per questo - e ho finito, signor Presidente - abbiamo rafforzato i servizi di traduzione e sono stati stanziati 280 mila euro per i nostri centri, più una quota del finanziamento Argo che abbiamo chiesto all'Europa. Questo è il perno perché i diritti possano essere fatti valere. Quanto all'asilo - mi consenta di concludere, signor Presidente -, quando laPag. 213Camera avrà approvato la legge comunitaria noi appronteremo il decreto per l'asilo che la comunitaria prevede.
Chiedo scusa se ho rubato del tempo per esporre la mia risposta.
PRESIDENTE. La deputata Frias ha facoltà di replicare.
MERCEDES LOURDES FRIAS. Grazie, signor ministro, concordo con lei per quanto riguarda il fatto che ci sono cause esterne, legate alla legge attualmente in vigore in Italia. Ovviamente, se non si agisce sullo squilibrio mondiale, è difficile che si possa pensare anche che questi esodi si possano fermare. Lo stesso vale per la situazione di conflitto, per esempio nel Corno d'Africa, che ovviamente tenderà ad aumentare questi flussi.
Per quanto riguarda, però, quello che si può fare in questo paese, devo apprezzare la scelta del Governo di aver bloccato i rimpatri di massa, come venivano fatti precedentemente, soprattutto verso paesi dove non si rispettano le convenzioni internazionali sui diritti delle persone e sui diritti dei richiedenti asilo.
Dovrei comunque precisare che la legge Bossi-Fini attualmente in vigore, per sua natura non può essere modificata, ma va sostanzialmente trasformata, ovvero abrogata. Infatti, è proprio nel suo impianto che si produce clandestinità e questo lo abbiamo visto anche con le persone che si sono presentate alle poste. Dunque, i clandestini sono creati politicamente attraverso gli strumenti legislativi che abbiamo e pertanto ci deve essere un impegno del Governo a modificare questo fatto. Un altro elemento è la questione degli CPT, i quali non sono stati introdotti dalla legge Bossi-Fini, esistevano già nella normativa precedentemente. Essi non sono altro che un parcheggio di persone che devono scontare una doppia condanna. Abbiamo il caso di una donna guatemalteca, per esempio, che uscita da Rebibbia grazie all'indulto è finita in un CPT. In questo modo si parcheggiano sistematicamente persone che sono doppiamente condannate per il fatto di voler venire nei luoghi dove la ricchezza si consuma o per voler scappare dalle situazioni che tutti noi conosciamo (Applausi dei deputati dei gruppi di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e de L'Ulivo).