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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure in tema di sicurezza stradale con particolare riferimento alle barriere stradali - n. 3-01309)
PRESIDENTE. Il deputato Pedrini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01309, concernente misure in tema di sicurezza stradale con particolare riferimento alle barriere stradali (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 14).
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, signor Ministro, la mia interrogazione potrebbe apparentemente sembrare di carattere tecnicistico, ma in realtà così non è. Non per fare demagogia né per trovare numeri eclatanti, però, occorre ricordare che ogni giorno sulle nostre strade quasi venti persone muoiono; settanta restano disabili in maniera grave e si verificano duecento incidenti. Le cause sono molteplici: la velocità, l'alcol, la guida non prudente, il fondo stradale, la segnaletica e le barriere.
In questo senso, allora, si rivolge un'interrogazione al Ministro, affinché ci illustri e ci risponda sui provvedimenti che il Governo intende adottare per eliminare, di volta in volta, queste singole cause in modo tale che già dal 2010 ci si metta al passo con i parametri stabiliti dall'Unione europea ma, indipendentemente da ciò, che si compia un'opera che è obbligatorio realizzare.
PRESIDENTE. Il Ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, innanzitutto faccio presente, come l'onorevole Pedrini sa benissimo, che condivido l'idea che intervenire sulle barriere è un provvedimento forte a favore della sicurezza.
Detto ciò, ricordo che la legge n. 233 del luglio 2006 ed i relativi DPCM di attuazione hanno trasferito le competenze in materia di omologazione delle barriere di sicurezza al Ministero dei trasporti e che il Ministero ha attualmente in corso di emanazione i relativi regolamenti omologativi.
Ad oggi, per quanto attiene ai programmi di riqualificazione e sostituzione delle barriere stradali, si può procedere, utilizzando le barriere omologate ai sensi del decreto ministeriale n. 223 del 1992. In tale ambito, Autostrade per l'Italia ha sviluppato un esteso piano di sostituzione di barriere di primo impianto: a fine 2005, era stata programmata la conclusione in tre anni dei residui 900 chilometri, di cui, a tutto il 2006, sono stati sostituiti 300 chilometri di spartitraffico di iniziale impianto.
Le ricadute in termini di sicurezza sono state sicuramente positive, come risulta dal raffronto dell'incidentalità sulla rete di Autostrade per l'Italia tra i mesi di gennaio-dicembre 2007 e i rispettivi mesi del 2006: si registra un meno 10,8 per Pag. 52cento per quanto riguarda il numero dei sinistri, un meno 17,11 per cento quanto al numero di incidenti mortali e un meno 12 per cento con riferimento al numero di incidenti con feriti.
Oggi, il completamento delle attività sostitutive sugli spartitraffico e la prosecuzione di quella sui bordi laterali sono subordinati alla scadenza di molte delle omologazioni valide fino al 20 agosto 2007: ciò, sulla base dei termini stabiliti dal decreto ministeriale n. 2367 del 2004.
Al fine di ottemperare al disposto del suddetto decreto, gli operatori di settore hanno sviluppato molti programmi di ricerca e sviluppo e hanno presentato numerose istanze di omologazione di nuove tipologie. In particolare, Autostrade per l'Italia ha depositato nove istanze per barriere in attesa di omologazione.
Faccio notare, per inciso, che negli altri principali Stati europei l'installazione è maggiormente favorita dal fatto che non occorre una particolare omologazione, ma è sufficiente aver superato con successo le prove crash test, in base alla norma ISO 17025.
Per superare l'attuale impasse, il decreto ministeriale n. 223 del 1992 ha stabilito che, in via transitoria, le disposizioni di cui al decreto non si applicano per le opere in corso e per quelle la cui procedura di affidamento abbia avuto inizio; non si applicano, inoltre, per quelle la cui procedura inizierà entro sei mesi dalla data di pubblicazione della circolare del Ministero dei lavori pubblici, con la quale si rende nota l'omologazione di almeno due tipi di barriere per ciascuna destinazione e classe.
Il decreto ministeriale n. 2367 del 2004 ha confermato che, in assenza della circolare ministeriale - come si registra ancora per alcune tipologie - gli enti debbano richiedere, per la verifica di rispondenza, i rapporti crash test rilasciati dai suddetti campi prova.
Resta confermato l'impegno del Ministero dei trasporti all'omologazione, in tempi ravvicinati, per tipologie ancora scoperte.
PRESIDENTE. Il deputato Pedrini ha facoltà di replicare.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Ministro, la ringrazio per la risposta che ha voluto fornire e prendiamo atto che il Governo e il suo Ministero, in modo particolare, si stanno adoperando su tale materia.
Per dare un contributo, vorrei ancora però richiamare l'attenzione su un fatto: siamo in presenza di circa 300.000 chilometri di strade in Italia, di cui circa 7.000 di competenza autostradale, circa 17.500 di competenza ANAS e poi vi sono quelle di competenza provinciale e regionale (180.000). Se si calcola la somma di questi numeri e si compie l'analisi delle barriere omologate e correttamente installate, purtroppo registriamo solamente un 10-15 per cento di copertura dell'estensione complessiva.
Per quanto riguarda l'obiezione che qualcuno potrebbe sollevare in ordine alle difficoltà finanziarie potrei procedere ad una sorta di scomposizione rispetto a questo intervento, affermando, per quanto riguarda l'ANAS, che tale ente deve provvedere. Tra l'altro esso è anche ente di sorveglianza; pertanto, a seguito delle indagini che ha avviato (sulle quali si è assunto l'impegno di trasmetterle e le chiedo tra l'altro di volerle trasmettere al Parlamento per un'ulteriore analisi), dovrebbe già provvedere e dare l'esempio, riducendo magari le proprie spese generali e investendo di più sul settore in esame.
Per quanto riguarda i concessionari, sarebbe interessante vedere se essi eseguono la manutenzione visto che è di loro pertinenza, considerato altresì che dispongono degli aumenti tariffari e quindi non dovrebbero lamentare difficoltà finanziarie. Per quanto riguarda invece gli enti locali, siamo di fronte - se sono vere le informazioni in mio possesso - a sanzioni amministrative che ammontano, nel Paese, a circa 10 miliardi di euro, cioè 20 mila miliardi delle vecchie lire.
Da quanto mi è stato riferito - secondo alcune fonti - basterebbero 3 miliardi di euro...
PRESIDENTE. La prego di concludere
EGIDIO ENRICO PEDRINI. ...in altre parole - concludo - si tratterebbe del 30 per cento per mettere a regime l'intero sistema. Non mi resta che augurarle buon lavoro nell'interesse del Paese!
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, con ripresa televisiva diretta che termina in questo momento.