Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni (ore 16).
(Gestione dell'ordine pubblico durante l'incontro di calcio Melfi-Taranto, svoltosi il 21 maggio 2006 - nn. 3-00010 e 3-00027)
PRESIDENTE. Avverto che le interrogazioni Duranti n. 3-00010 e Vico n. 3-00027 - questa seconda testé sottoscritta dalla deputata Bellanova -, che vertono sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 5).
Il sottosegretario per l'interno, Marcella Lucidi, ha facoltà di rispondere.
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli deputati, le interrogazioni parlamentari degli onorevoli Duranti e Vico hanno chiesto al Governo chiarimenti in ordine alla decisione del prefetto di Potenza sulla scelta dello stadio in cui far disputare la partita Melfi-Taranto del 21 maggio di quest'anno, perché, secondo gli interroganti, lo stadio di Melfi sarebbe inadeguato.
Gli onorevoli Duranti e Vico chiedono inoltre quali misure di prevenzione siano state adottate per gestire le opposte tifoserie e garantire l'ordine e la sicurezza pubblica.
Preciso innanzitutto che l'impianto sportivo di Melfi è conforme alla normativa vigente per la categoria di appartenenza ed è stato omologato dalla Federazione italiana giuoco calcio per una capienza complessiva di 3 mila 50 posti, di cui 653 destinati, in un apposito settore, alla tifoseria ospite.
Aggiungo che il numero dei posti da riservare alla tifoseria tarantina era stato preventivamente valutato e stabilito nel corso di una apposita riunione presso la Federazione italiana giuoco calcio, Lega professionisti di serie C, svoltasi a Firenze il 9 maggio del 2006.
Da relativo verbale sottoscritto dai legali rappresentanti delle due squadre risulta che il numero era stato per l'appunto individuato in 653 posti in curva e 50 in tribuna.
Sottolineo, inoltre, che lo stesso presidente della Lega professionisti di serie C, con lettera indirizzata ai prefetti ed ai questori di Taranto e Potenza, nonché alle due società calcistiche, nel confermare lo svolgimento della gara presso lo stadio comunale di Melfi, evidenziava che una diversa soluzione contrastava con la disposizione regolamentare riguardante l'obbligo di disputare le gare sui campi utilizzati dalle società durante il campionato, nel rispetto della capienza dei diversi settori.
La prefettura di Potenza ha inoltre precisato che la capienza del settore riservato agli ospiti nello stadio della città, considerato dall'onorevole Duranti più idoneo per dimensioni e capacità strutturale, è inferiore a quella dell'impianto melfitano e che l'ipotesi di spostare lo svolgimento dell'incontro nello stadio del capoluogo avrebbe potuto comportare pericoli di turbativa per l'ordine e la sicurezza pubblica, anche in ragione dei tradizionali rapporti di rivalità tra la tifoseria del capoluogo lucano e quella della cittadina di Melfi. Inoltre, per consentire ai tifosi tarantini sprovvisti di biglietto di seguire la partita, il prefetto di Potenza Pag. 29disponeva che l'incontro venisse trasmesso, per la sola zona di Taranto, in diretta televisiva dalla RAI.
Ciò detto, in occasione della partita, considerato il possibile arrivo di tifoseria ospite oltre il numero consentito, veniva attuato un adeguato dispositivo di prevenzione e controllo, anche attraverso la pianificazione di rigorose misure di intercettazione della tifoseria tarantina lungo tutte le strade di accesso alla città di Melfi. Tali misure consentivano di bloccare alcuni sostenitori della squadra ionica, peraltro in possesso di biglietti falsificati, e di fermare un giovane tarantino in possesso di un coltello di genere non consentito.
Prima della partita, durante le operazioni di filtraggio al varco d'ingresso nel settore riservato alla tifoseria ospite, la pressione di gruppi di sostenitori della squadra tarantina dava luogo ad alcuni disordini. Nella circostanza, un agente riportava lievi lesioni ad una gamba. Tutti i tifosi trovavano comunque sistemazione nel settore a loro riservato, presidiato, come di consueto, da un adeguato contingente delle Forze di polizia. Sottolineo che in occasione di tale evento sportivo sono state utilizzate, complessivamente, 160 unità delle Forze dell'ordine, distribuite nei vari servizi di ordine pubblico, compresi quelli di viabilità.
La partita aveva inizio regolarmente e proseguiva fino al quarantaduesimo minuto del primo tempo, quando dagli spalti del settore riservato agli ospiti iniziava un fitto lancio di corpi contundenti (aste di bandiere e bottigliette) contro le Forze dell'ordine e si tentava anche un'invasione di campo, impedita, sia pure con qualche difficoltà, degli stessi operatori di polizia. Infatti, un reparto misto di carabinieri e agenti di polizia si era schierato nel settore di curva riservato agli ospiti, per evitare che, durante l'intervallo ormai prossimo, le due opposte tifoserie entrassero in contatto tra loro.
Dall'esame dei filmati emerge che gli incidenti sono stati frutto di azioni di violenza mosse da una spiccata avversione nei confronti della mera presenza degli operatori di polizia in servizio di ordine pubblico. La violenza espressa è stata di straordinaria intensità. Alcuni ultras tarantini, infatti, danneggiavano gravemente, tra l'altro, un automezzo in dotazione alla Polizia di Stato, colpito con una porta in legno e metallo divelta poco prima dagli adiacenti bagni pubblici. Nel corso dei tafferugli, tre carabinieri e quattro agenti di polizia riportavano lesioni lievi, mentre un ispettore, anch'egli della Polizia di Stato, immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, veniva ricoverato per la lussazione di una spalla.
In questo frangente, per evitare l'invasione di campo da parte dei tifosi ed alleggerire la pressione, venivano esplosi sette lacrimogeni, in regolare dotazione al personale del reparto mobile della Polizia di Stato e del battaglione di carabinieri, scagliati secondo le prescritte modalità di lancio a parabola per evitare danni alle persone. Il questore di Potenza ha riferito al riguardo che l'uso dei lacrimogeni è stato attuato nei modi prescritti e che l'esame attento ed obiettivo del materiale documentale consente di escludere elementi di responsabilità a carico degli operatori di polizia e dei loro dirigenti. Da un referto rilasciato dall'ospedale civile di Melfi risulta che un tifoso della squadra tarantina ha dichiarato di essere stato colpito da un lacrimogeno, riportando una contusione allo zigomo sinistro giudicata guaribile in cinque giorni.
La partita, ripresa dopo 10 minuti di sospensione, si concludeva sul punteggio di 3 a 1 per la squadra di casa, senza ulteriori incidenti negli spalti di ogni settore. I tifosi ospiti defluivano dallo stadio in maniera, nel complesso, ordinata.
Tuttavia, l'accesa rivalità tra le due tifoserie faceva registrare, nell'intervallo tra i due tempi ed a fine partita, altri tafferugli, peraltro di modesta entità, sia nel piazzale d'ingresso allo stadio, sia negli spogliatoi. In quest'ultima circostanza, un giocatore del Taranto riportava lesioni giudicate guaribili in sette giorni, mentre un tifoso del Melfi (successivamente arrestato per l'aggressione Pag. 30all'atleta) riportava la frattura di una costola, giudicata guaribile in venticinque giorni.
Nelle ore successive all'incontro, sulla base della copiosa documentazione filmata, si è proceduto all'arresto di cinque tifosi del Taranto, quattro dei quali con precedenti penali. Gli arresti sono stati poi confermati dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Taranto, anche se quattro di essi con la formula degli arresti domiciliari. Altri due tifosi tarantini, identificati successivamente, venivano colpiti da analoga misura limitativa della libertà personale, su disposizione assunta, nei giorni scorsi, dal GIP presso il tribunale di Melfi.
Numerosi sono stati i provvedimenti di interdizione all'accesso agli stadi adottati dalla competente autorità di pubblica sicurezza, alcuni dei quali già eseguiti. Va sottolineato che, pur in presenza di una situazione molto difficile per l'ordine e la sicurezza pubblica, i dispositivi di prevenzione si sono rivelati efficaci ed hanno consentito di evitare ben più gravi turbative ed incidenti, considerata la presenza all'incontro di nutriti gruppi di ultras tarantini distintisi già, nel corso dell'anno calcistico, su altri campi, in episodi di gratuita violenza.
È evidente, tuttavia, che, per prevenire e contrastare la violenza in occasione di manifestazioni sportive, non sono sufficienti soltanto misure di ordine e sicurezza pubblica. Occorre sicuramente anche il contributo della società e della giustizia sportiva, in un contesto di necessaria e generale riprovazione per simili comportamenti da parte di tutti, qualunque sia il ruolo istituzionale ricoperto, senza giustificazioni o comprensioni, anche solo parziali.
PRESIDENTE. La deputata Duranti ha facoltà di replicare, per cinque minuti, per la sua interrogazione n. 3-00010.
DONATELLA DURANTI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Lucidi per l'attenta ricostruzione degli avvenimenti. Poiché vi sono state le testimonianze di donne e bambini presenti allo stadio, che hanno lamentato una serie di problemi (come bruciore agli occhi, senso di nausea e forte prurito alla pelle), desideravo innanzitutto capire cosa fosse esattamente avvenuto. Da questo punto di vista, tuttavia, non mi sembra sia stata fornita una risposta precisa, poiché non è stato specificato quale tipo di gas lacrimogeni sia stato impiegato.
In ogni caso, condivido l'affermazione per cui nessuno, in alcuna maniera, deve giustificare gli atti di violenza: infatti, l'interrogazione che ho presentato non aveva tale fine, ma chiedeva di sapere se, ogni volta, vengano poste in essere tutte le misure e le precauzioni volte ad evitare che avvengano fatti come quelli in oggetto. Ciò soprattutto in occasione di partite così delicate, quando sono presenti, tra la tifoseria, anche donne e bambini.
Vorrei comunque precisare che lo stadio di Potenza sarebbe stato più adatto ad ospitare la partita. Non si tratta di una mia opinione, ma ho ripreso tale affermazione da un atto del prefetto di Taranto: ricordo, infatti, che era intercorsa una corrispondenza tra i due prefetti interessati all'evento.
Resto convinta che si potesse fare molto di più per evitare gli scontri; in ogni caso, ringrazio il Governo per la risposta fornita.
PRESIDENTE. L'onorevole Vico ha facoltà di replicare per la sua interrogazione n. 3-00027.
LUDOVICO VICO. Signor Presidente, le motivazioni esposte dal sottosegretario Lucidi sono complessivamente soddisfacenti.
Il senso della mia interrogazione scaturiva dalla verifica degli accertamenti che, in qualità di parlamentare, avevo avviato con il prefetto e la questura di Taranto. L'insieme degli accertamenti mi consente di dichiararmi soddisfatto per la risposta avuta da parte del Governo per il tramite del sottosegretario Lucidi.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Pag. 31