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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Recente ordinanza del ministro della salute in materia di tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani - n. 2-00312)
PRESIDENTE. L'onorevole Poretti ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00312 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5).
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, l'interpellanza in questione è stata sottoscritta da 48 deputati. Ci tengo ad evidenziare che si tratta di deputati di tutti gli schieramenti, proprio per sottolineare l'importanza di un tema che dovrebbe essere trasversale e che in questo senso dovrebbe coinvolgere sia i parlamentari sia il Governo. È stata preparata insieme alla LAV (Lega Antivivisezione) e all'ADUC (Associazione per i diritti di utenti e consumatori). In seguito, fra l'altro, anche altre associazioni di animalisti ci hanno fatto pervenire il loro sostegno, e così anche veterinari e specialisti.
L'ordinanza pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 13 gennaio recante il titolo «Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani» è l'ennesima ordinanza dettata dalla fretta - e si dovrebbe dire sempre che la fretta è cattiva consigliera - e dall'emergenza giornalistica. È stata redatta con un approccio burocratico e antiscientifico, a dimostrazione che anche questo Governo, come quelli precedenti, deve compiere ancora grandi passi in avanti su questi temi. Il vizio di fondo dell'ordinanza in questione è l'approccio culturalmente vecchio e dannoso: il cane viene considerato pericoloso, per il solo fatto di appartenere ad una determinata razza e non per avere un proprietario pericoloso. Si punisce così il cane, per le colpe dell'uomo.
Nell'ordinanza, oltre a misure che consideriamo e valutiamo anche positivamente - ricordo il divieto del taglio delle orecchie, della coda e delle corde vocali ed anche il divieto dell'uso del collare elettrico -, si allega una lista di razze di cani ritenuti potenzialmente aggressivi e per ciò di fatto considerati pericolosi. Si prevede per i cani di questa lista l'obbligo contestuale sempre di avere museruola e guinzaglio, non solo nei locali pubblici, nei mezzi pubblici di trasporto - regola che è in vigore per tutti i cani -, ma anche nei luoghi aperti al pubblico, cioè per strada e nei parchi. La norma di fatto impedirà la socializzazione dei nostri amici a quattro zampe e, come sostenuto da più pronunciamenti scientifici negli ultimi anni, rischia di fatto di aumentarne l'aggressività. Si tratta di una norma inutilmente punitiva ed inefficace per prevenire le morsicature, visto che i casi che si sono registrati sono avvenuti in casa o hanno riguardato cani scappati dai loro recinti e addestrati alla difesa.
Sempre per i cani segnalati nella lista, si prevede la possibilità che, nel caso in cui il proprietario non sia più in grado di detenere il cane, ne possa chiedere la soppressione. La soppressione, come Pag. 64estrema ratio, del cane mordace a cui non era possibile trovare alternative di vita possibili, in sicurezza, era già prevista nella legge n. 281 del 1991. Averlo scritto e specificato in questa ordinanza e riferendosi ai cani appartenenti alla lista delle razze cosiddette pericolose è un messaggio culturalmente devastante. A cosa sono servite fino ad oggi le campagne contro l'abbandono dei cani se si fa passare questo messaggio? Non era bastata la rivolta contro la prima ordinanza Sirchia in materia, dettata anch'essa dall'emergenza mediatica dell'agosto troppo caldo del 2003, con animalisti e veterinari a segnalare l'inutilità e il danno della lista delle razze? Perché l'ordinanza è stata perfino peggiorata con l'aggiunta della possibilità di sopprimere il cane senza motivo?
Infine, le chiedo le modalità con le quali è stato redatto l'elenco delle razze. Ci è stato detto che una commissione presso il Consiglio superiore della sanità si è riunita due volte, nel 2003, ed ha stilato un elenco di 16 razze, di cui 9 inesistenti sul territorio nazionale. Segnalo che in quella lista mancava il rottweiler; poi, tale razza è stata inserita nell'ordinanza in fretta e furia, perché evidentemente un rottweiler aveva morso qualcuno e la notizia era apparsa sui giornali e sulle televisioni. Nella lista manca, comunque, da sempre il dobermann e l'equivalente del pitbull, ossia l'american staffordshire: l'unica differenza dal pitbull è che, essendo una razza riconosciuta, esistono allevamenti che li vendono ufficialmente.
I tecnici della commissione hanno mai esaminato i numeri e le statistiche sui morsi? Sanno che il pastore tedesco è il responsabile della maggior parte delle morsicature? Lungi da me, ovviamente, la criminalizzazione delle razze! Guardo con grande positività a quanto succede oltreoceano, in California, dove con una legge statale si stabilisce che è vietato approvare leggi a livello delle contee in cui si criminalizza la razza dei cani.
Ieri mattina il sottosegretario Antonio Gaglione ha reso un'informativa urgente, su questa materia, in Commissione affari sociali. Sono intervenuti molti colleghi, tutti a sostenere l'importanza del rapporto uomo-cane e la necessità di un intervento del legislatore, incentrato sul possesso responsabile, sulla prevenzione delle aggressioni e sulla necessità di regolamentare le attività degli allevamenti e degli addestramenti dei cani.
Al termine dell'informativa il sottosegretario si è detto convinto di molte delle nostre argomentazioni, di cui avrebbe fatto tesoro. Egli ha preso appunti e ci ha detto che avrebbe riferito le nostre considerazioni al Ministero. Mi auguro che sia andata davvero così e mi auguro che la risposta sia oggi diversa rispetto a quella che, burocraticamente, ci è stata data ieri mattina: quindi, l'ascolterò con attenzione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Gian Paolo Patta, ha facoltà di rispondere.
GIAN PAOLO PATTA, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il Ministero della salute, come si è avuto occasione di precisare nell'informativa urgente che si è svolta presso la XII Commissione affari sociali nella giornata di ieri, ritiene di dover sottolineare come l'ordinanza del 12 dicembre 2006, in tema di tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani, rispetto alle precedenti ordinanze in materia, contenga certamente alcuni elementi innovativi che garantiscono una maggiore tutela sia per gli animali che per i cittadini.
Relativamente agli elementi di maggiore tutela del benessere dei cani sono state previste norme di cautela importanti, quali il divieto del taglio delle orecchie, della coda e delle corde vocali, nonché la definizione dell'uso del collare elettrico come maltrattamento perseguibile ai sensi della normativa vigente.
Altro elemento qualificante è l'istituzione di percorsi di controllo e di rieducazione per la prevenzione delle morsicature, da applicare agli animali che abbiano già morsicato da inserire in una apposita lista.
L'elenco delle razze canine e i loro incroci è stato definito da una commissione Pag. 65appositamente istituita presso il Consiglio superiore di sanità i cui lavori si sono svolti nelle sedute del 29 settembre e del 17 ottobre 2003.
L'elenco si riferiva a 16 razze, di cui almeno 9 pressoché inesistenti sul territorio nazionale, come si può rilevare dalla tabella allegata. A queste è stata aggiunta la razza rottweiler che è risultata negli ultimi anni protagonista di numerose aggressioni.
È necessario sottolineare che l'identificazione di razze di cani particolarmente aggressive corrisponde a disposizioni adottate da altri paesi della Comunità europea e da alcune amministrazioni comunali del nostro paese.
Relativamente all'articolo 5 dell'ordinanza, il Ministero precisa che tale disposizione concerne i cani con aggressività non controllata, sui quali si evidenzia la necessità di un particolare e più efficace controllo da parte del servizio veterinario delle ASL. Il richiamo alla possibile soppressione degli animali è da intendersi come estremo rimedio a tutela dell'incolumità pubblica e degli altri animali conviventi, qualora il proprietario o il detentore non sia in grado di mantenere il possesso del proprio cane rispettando quanto previsto dall'ordinanza. In tal caso, è tenuto ad interessare l'autorità veterinaria competente per cercare, con le amministrazioni comunali, idonee soluzioni di gestione dell'animale; esclusivamente nell'ambito di questo quadro, è contemplata la possibilità di ricorrere a quanto previsto dall'articolo 2, comma 6, della legge n. 281 del 1991, ossia la soppressione dell'animale.
La misura in questione, quindi, lungi dal costituire un automatismo, si inserisce in un percorso volto alla gestione di animali dall'aggressività non controllata, all'interno del quale - è bene sottolinearlo - rappresenta l'estrema ratio.
Deve essere segnalato, infine, che gli obblighi di adottare, per le razze più aggressive, sia il guinzaglio sia la museruola, quando il cane si trova in luogo pubblico, di prestare un'idonea vigilanza e di stipulare una polizza assicurativa contro terzi da parte di proprietari sono rivolte a garantire l'incolumità delle persone. Si tratta di obblighi solo parzialmente più severi rispetto a quelli che gravano su chi detiene cani che appartengono a tutte le altre razze e non tali da costituire un'eventuale possibilità di maggiore aggressività per l'animale.
In merito all'ultimo articolo dell'ordinanza, si precisa che è attribuita alle autorità territoriali la potestà sanzionatoria, in presenza di violazioni alle disposizioni previste; tale attribuzione deriva dalla natura contingibile ed urgente propria dall'ordinanza, in considerazione della quale non è possibile prevedere la concreta applicabilità di sanzioni.
Tale vuoto, pertanto, è stato sanato prevedendo la citata potestà delle amministrazioni locali, secondo criteri su base territoriale.
Si segnala, inoltre, che il Ministero della salute, attualmente, sta elaborando una circolare esplicativa, da sottoporre all'esame di un gruppo di lavoro, del quale fanno parte anche tutte le componenti regionali.
Nella circolare, in particolare, dovranno essere definiti i criteri per la classificazione del rischio da cani con aggressività non controllata e i relativi parametri per la rilevazione, nonché i percorsi di controllo e rieducazione per la prevenzione delle morsicature; inoltre, saranno individuate le competenze delle autorità amministrative e sanitarie nei rispettivi ambiti territoriali, relativamente alla vigilanza e alla rilevazione del rischio potenziale, tenuto conto delle caratteristiche del cane e delle modalità di custodia, e le opportune misure di controllo sull'animale, correlate alla gravità del rischio.
Il Ministero della salute, pertanto, conferma le motivazioni a tutela della salute degli animali e delle persone che hanno determinato l'emanazione dell'ordinanza; deve essere sottolineata, peraltro, l'utilità di qualsiasi approfondimento ed apporto che pervenga da istituzioni e da soggetti associativi impegnati nel settore della salute e del benessere animale.Pag. 66
In tale ottica, si auspica e si ribadisce la disponibilità ad un dialogo sereno e collaborativo con tutte le istituzioni, anche a livello locale, e i suddetti soggetti, al fine dell'emanazione, nei tempi consentiti dalle procedure parlamentari, di una disciplina organica e definitiva di tutto il settore inerente al rapporto uomo-cane.
PRESIDENTE. L'onorevole Poretti ha facoltà di replicare.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario anche perché ha fatto la fatica di leggere la stessa risposta che mi era stata letta ieri dal sottosegretario Gaglione. Evidentemente, non ringrazio, invece, gli uffici del Ministero, che non si sono neppure degnati di aggiungere una virgola, una parola, una frase; anzi, alla fine del documento, adoperando una formula di rito che è veramente brutta in situazioni simili, viene ribadita la «disponibilità ad un dialogo sereno».
Ora, che dialogo c'è quando ci si parla - abbiamo mosso appunti, abbiamo proposto segnalazioni e si sono svolte discussioni -, ma il confronto non produce alcun risultato? Dopo che la Commissione è stata impegnata, ieri, per oltre un'ora, oggi abbiamo avuto la stessa risposta! Eppure, ieri ha avuto luogo un'informativa urgente, oggi trattiamo un'interpellanza urgente: qualche differenza ci doveva pur essere! Peraltro, anche nella risposta di oggi non è ancora indicato il criterio sulla base del quale si ritiene che mettere sempre guinzaglio e museruola ad un cane non ne faccia aumentare l'aggressività.
Non so davvero se sia servita a qualcosa la nostra mobilitazione serena, dialogante e disponibile. Al nostro tentativo di mettere in evidenza le incongruenze del testo dell'ordinanza del 13 gennaio segue, oggi, una sensazione di delusione: avete liquidato in maniera burocratica una questione che non meritava tale trattamento. Tante persone provano affetto per gli animali. Sono tantissime anche le persone sole che hanno deciso di avere la compagnia di un cane, che diventa un loro amico. Sono tanti anche i bambini che crescono in case in cui vivono cani. Invece, il messaggio che l'ordinanza trasmette è che i cani sono pericolosi.
Il Parlamento deve intervenire per cercare di rimediare al danno provocato dall'ordinanza. Quindi, auspico che i parlamentari che hanno sottoscritto, insieme a me, l'interpellanza e quelli che hanno presentato proposte di legge al riguardo (esse propongono di andare in tutt'altra direzione) facciano capire a tutti che il rapporto tra l'uomo ed il cane deve essere affrontato in maniera diversa. Mi auguro che anche le associazioni animaliste ed i veterinari facciano sentire la loro voce e si ribellino all'ordinanza.
Purtroppo, in Italia si preferisce la strada facile della denuncia, dell'emergenza mediatica: le fotografie pubblicate dai giornali in occasione di aggressioni ritraggono pittbul e rottweiler anche quando il cane protagonista di un'aggressione non appartiene a tali razze (in qualche caso, se non si tratta di pittbul, non si dà neppure la notizia). La risposta della classe politica è, spesso e volentieri, quella di mettere un bel divieto: si impone un obbligo ma, comunque, se nessuno lo rispetta, non importa! Quando la «bacchetta magica», che dovrebbe risolvere tutti i problemi, non dà risultati, ci si rifugia nella regola italiana del quieto vivere: se c'è una legge che fa schifo, non la si rispetta! Così si fa! Così è andata nel caso dell'ordinanza dell'ex ministro Sirchia: disponeva che praticamente tutti i cani dovessero portare museruola e guinzaglio, ma nessun cane li aveva! E così succederà ora! Per quanto mi riguarda - l'ho già detto in questa sede e più dell'autodenuncia non posso fare -, continuerò a portare il mio cane, che, per uno strano caso del destino, è pittbull (cose che capitano: si nasce anche di questa razza...), senza museruola (ovviamente, la porterò con me quando dovrò prendere il treno con il cane, ma già lo prevedevo), ed il mio cane continuerà a stare accanto al passeggino di una bambina di dieci mesi Pag. 67(con tutte le dovute attenzioni che si devono avere, ovviamente, quando si tiene un cane accanto ad un passeggino).
Questo è ciò che farò, da oggi in poi, nella mia sfera privata. Quanto alla sfera pubblica, mi auguro che i parlamentari e tutti quelli che dicono di amare i cani e gli animali si diano da fare per modificare l'ordinanza.