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Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Mazzoni; Mascia ed altri; Boato e Mellano; De Zulueta: Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (A.C. 626-1090-1441-2018-A/R) (ore 12,12).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge di iniziativa dei deputati Mazzoni; Mascia ed altri; Boato e Mellano; De Zulueta: Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Ricordo che nella seduta dell'8 febbraio 2007 è stato approvato l'articolo 1.
(Esame dell'articolo 2 - A.C. 626-A/R ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 626-A/R ed abbinate sezione 1).
Ha chiesto di parlare l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, l'articolo 2 del provvedimento in esame riguarda le competenze della Commissione nazionale. Ci sono diversi emendamenti a questo articolo, in quanto riteniamo che le competenze siano state esageratamente allargate, e di ciò soffra la sostanza del lavoro di questa commissione nonché la sostanza delle logiche istitutive. Noi siamo soddisfatti di alcuni miglioramenti messi in essere dalla relatrice e poi assunti dalla commissione. Per esempio, l'alternatività fra il ricorso alla commissione per i diritti umani o all'autorità giudiziaria - introdotta con l'emendamento 2.500 della Commissione - è una nota estremamente importante per evitare duplicazioni di interventi che potrebbero creare, come è evidente, estreme complicazioni. Tuttavia, si è tenuto in poco in conto il nostro lavoro emendativo che passa - come dicevo - attraverso una serie di emendamenti soprattutto soppressivi. Per esempio, alla lettera c) del comma 1 si dice che il Governo, al fine di rendere il lavoro della commissione più utile, sottopone alla commissione medesima i progetti di atti legislativi e regolamentari che possono avere una incidenza su tali diritti.
Si tratta di una serie di diritti che vengono evidenziati nel capoverso precedente: la Commissione può, in particolare, proporre al Governo, nelle materie di propria competenza, l'adozione di iniziative legislative nonché di regolamenti e di atti amministrativi e sollecitare la firma o la ratifica delle convenzioni e degli accordi internazionali in materia di diritti umani.
Che ci sia questa possibilità di sollecitazione e di proposizione lo riteniamo giusto, ma che il Governo debba sottoporre alla Commissione, a tal fine, tutti i progetti di atti legislativi e regolamentari che possano avere un'incidenza su tali diritti, ci sembra limitativo delle prerogative del Governo stesso.
C'è, inoltre, la norma, che è stata modificata positivamente, relativa alla possibilità di ricezione, dagli interessati o dalle associazioni che li rappresentano, di segnalazioni relative a specifiche violazioni o limitazioni dei diritti umani. Questo è l'oggetto principale delle competenze di questa Commissione. Vedremo poi, quando affronteremo l'articolo 3, quali sono le nostre critiche sulla procedura.
Ci pare che la lettera h), di cui abbiamo chiesto la soppressione, ampli troppo le materie di competenza, in quanto indica, fra di esse, quella di «promuovere, nell'ambito delle categorie interessate, nell'osservanza del principio di rappresentatività, la sottoscrizione di codici di deontologia e di buona condotta per determinati settori, nonché verificarne la conformità alle leggi ed ai regolamenti, anche attraverso l'esame di osservazioni dei soggetti interessati a contribuire a garantirne la diffusione e il rispetto». Ci sembra che questa competenza, rapportandosi con le categorie e cercando di mettere insieme i codici deontologici, finisca per diventare troppo ampia ed invasiva.
Inoltre, vi è un'altra competenza, prevista alla lettera i), riguardante il contatto con le autorità, le istituzioni e gli organismi pubblici (quali i difensori civici, eccetera), aventi competenza in materia di diritti umani, che, a nostro avviso, crea nuovamente un esagerato allargamento delle competenze ed una rete troppo ampia e di difficile regolamentazione e controllo.
La lettera l) va bene. La Commissione, inoltre, propone l'inserimento del comma 1-bis, in materia di collegamento con le istituzioni scolastiche, che va benissimo.
Vi è, inoltre, un'altra norma, sulla quale noi non concordiamo, ossia quella che prevede che la Commissione può svolgere la propria attività attraverso apposite sezioni dedicate a particolari materie o a specifici ambiti di competenza. Noi crediamo che, soprattutto dopo la riduzione a quattro (oltre al presidente) dei membri di questa commissione, ci sia una competenza «totale», senza bisogno di formare specifiche sezioni dedicate a particolari materie - si badi bene -, diverse anche da quelle del garante dei detenuti.
Ecco, dunque, spiegate, in breve sintesi, le nostre proposte emendative.
Il mio intervento sull'esame complessivo degli emendamenti può soltanto sottolineare Pag. 34ancora l'emendamento 2.503 della Commissione, che cambia l'impostazione della commissione, a seguito anche di quanto deciso in Assemblea sulla diminuzione del numero dei componenti ed al fatto che la Commissione debba svolgere la funzione di garante dei diritti. Mi pare che tutte le modifiche contenute in questo emendamento siano da condividere.
Rimangono ferme, invece, le nostre posizioni in termini concettuali, quando rileviamo che questa legge, per quanto riguarda i detenuti, deve riguardare soltanto le persone effettivamente detenute e non quelle private della libertà personale, perché nel concetto delle persone private della libertà personale rientrano coloro che sono trattenuti nei centri temporanei di permanenza e coloro che sono in via eccezionale e temporanea nelle camere di sicurezza, luoghi che, per le ragioni sistematiche che abbiamo già ampiamente evidenziato, riteniamo non debbano essere oggetto dell'intervento della Commissione anche attraverso la parte che riguarda le garanzie dei detenuti.
PRESIDENTE. Segnalo che assiste ai nostri lavori una classe dell'Istituto di istruzione superiore di Telese Terme (Benevento). La Presidenza e l'Assemblea vi salutano (Applausi).