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Sull'ordine dei lavori (ore 12,04).
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, presidente Vito.
ELIO VITO. Signor Presidente, la gravità del voto con il quale la maggioranza ha poc'anzi respinto la richiesta dell'onorevole Menia è sotto gli occhi di tutti e non intendo riaprire la questione.
Però, Presidente, desidero intervenire sull'ordine dei lavori per una questione che mi pare alquanto urgente e per la quale pregherei di ricevere l'attenzione sua e del sottosegretario Naccarato. Ieri, abbiamo ascoltato con grande attenzione - e, devo aggiungere, con qualche preoccupazione - l'intervento del ministro dell'interno Amato, che ha altresì manifestato le sue preoccupazioni per la manifestazione di Vicenza prevista dopodomani. Ora, Presidente, sul Corriere della sera, un sottosegretario del Governo di cui fa parte lo stesso ministro Amato, a proposito di quella manifestazione, esprime a sua volta le proprie preoccupazioni, per la verità alquanto diverse, se non opposte, a quelle del ministro. Il sottosegretario in questione dichiara che a suo giudizio esiste la possibilità che all'improvviso si veda comparire nella manifestazione qualche infiltrato: ma non fa riferimento agli infiltrati dei quali parlava ieri il ministro Amato. No! Si riferisce piuttosto ad infiltrati di «pezzi» di istituzioni contrari al movimento e che «lavorano» per creare incidenti.
Ora, noi abbiamo approvato poc'anzi, signor Presidente, una riforma sui servizi ampiamente condivisa dalla Camera; oggi, un sottosegretario di Stato accusa «pezzi» dello Stato, «pezzi» delle istituzioni, addirittura del tentativo di infiltrarsi nella manifestazione dei centri sociali e della sinistra radicale di dopodomani per creare incidenti.
Credo che questa intervista di un sottosegretario di Stato sia di una gravità Pag. 31assoluta, tale da richiedere che il ministro dell'interno Amato torni oggi stesso alla Camera dei deputati (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia, Alleanza nazionale e UDC).
Delle due l'una: o ha ragione il ministro Amato ad esprimere le sue preoccupazioni sulla manifestazione di Vicenza, o ha ragione il sottosegretario Cento - non credo proprio - ad esprimere tutt'altra preoccupazione nei confronti di settori dello Stato, delle forze dell'ordine e degli operatori di servizi, che invece intendiamo ringraziare, come richiesto ieri anche dal ministro Amato a tutte le forze politiche.
Poiché la manifestazione si svolgerà tra quarantotto ore e poiché la preoccupazione sarà condivisa anche dalla Presidenza, oltre che dai rappresentanti del Governo - credo che il collega di partito dei Verdi, di militanza di Lotta continua, Boato, non ce ne vorrà -, forse sarebbe più urgente cercare di capire cosa stia accadendo in vista della manifestazione di sabato, piuttosto che occuparci dei giusti diritti e delle garanzie delle persone detenute in carcere.
Tra l'altro, oggi sono previste numerose interpellanze urgenti, per cui non vorremmo che la maggioranza, dopo avere impedito la discussione di un argomento voluto dall'opposizione, volesse anche impedire che il Governo risponda, come previsto dal regolamento, alle numerose interpellanze urgenti da noi presentate. Non vorremmo inoltre che la maggioranza si nascondesse o condividesse le preoccupanti dichiarazioni del sottosegretario Cento, che invece meritano un chiarimento da parte del Governo e del Ministero dell'interno, chiarimento che va reso necessariamente in giornata alla Camera (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza nazionale).
PRESIDENTE. Prendo atto della sua richiesta e sarà mia cura trasmetterla immediatamente alla Presidenza.
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Intervenendo sull'ordine dei lavori, a differenza di altri, vorrei dire che dopo le giuste argomentazioni dell'opposizione e la relativa richiesta di voto, l'Assemblea si è espressa a maggioranza e ha preso una decisione. Ora la pregherei, signor Presidente, di procedere seguendo l'ordine del giorno già stabilito, perché molti dei richiami, di natura dilatoria, che potrebbero essere fatti, come lei sa, in via ordinaria si svolgono al termine della seduta. Poco fa ci è stato rimproverato il fatto che la maggioranza a mezzogiorno vorrebbe sospendere i lavori. Mi sembra che siamo qui e vorremmo procedere con i lavori. La pregherei, signor Presidente - ovviamente a lei è affidata questa responsabilità, ma sono convinto che ci seguirà in questo - applicando il regolamento, di consentire il proseguimento dei lavori previsti nell'ordine del giorno, tanto più che gli argomenti sollevati sono stati affrontati non certo sei mesi fa, ma nelle ultime ventiquattro ore, prima dal ministro dell'interno Amato e per ben due volte, durante il question time, dal Vicepresidente del Consiglio di Rutelli.
PRESIDENTE. La ringrazio per questo invito alla responsabilità e per la conseguente fiducia.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, l'intervento svolto ora dall'onorevole Giachetti ci allarma ulteriormente. Mi ero iscritto a parlare sull'ordine dei lavori, come rappresentante dei titolari dei diritti e delle responsabilità dell'opposizione, perché particolarmente allarmati dalle parole dell'onorevole Boato, il quale, in maniera intermittente, come grande difensore delle facoltà e dei diritti del gioco parlamentare, non si è fatto scrupolo di usare quello che un collega, con espressione colorita, ha significativamente chiamato il «gioco delle tre Pag. 32carte». L'onorevole Boato ha tentato di intestare reciprocamente all'opposizione e alla maggioranza atti di iniziativa parlamentare (Commenti del deputato Boato). Ciò è molto grave. Non basta che vi siano tre o quattro proposte di legge di una parte politica, come la maggioranza, e che, per connessione di argomento, magari su un aspetto particolare, ve ne sia una di un deputato dell'opposizione, per dire che si tratta di un provvedimento voluto o presentato dall'opposizione, così come non sarebbe vero il contrario.
Poiché sia nel caso del provvedimento che riguarda la lingua italiana sia per quello che riguarda il garante dei detenuti è chiarissimo a quale versante parlamentare essi appartengono, quello sarebbe veramente il «gioco delle tre carte». Ora, i colleghi hanno spiegato benissimo, con tempi e procedure parlamentari, in qual modo si estromette completamente la quota dell'opposizione dai lavori per molte settimane. E questo è un autentico golpe parlamentare in termini regolamentari violando le regole che ci siamo dati.
PRESIDENTE. Onorevole Benedetti Valentini, per la verità la Camera ha votato. Quindi, eviterei...
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Sì, ho capito.
PRESIDENTE. Poiché lei parla sull'ordine dei lavori, devo ricordare che c'è appena stato un voto dell'Assemblea.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Presidente, sto arrivando alle conclusioni.
L'intervento dell'onorevole Giachetti, che è anch'esso successivo al voto, manifesta addirittura un'impazienza relativamente al nostro malcontento e al nostro allarme, di cui la Presidenza - onorevole Presidente - deve farsi carico. Non è che debba soltanto prendere atto del voto: deve tutelare diritti. E se non è questo un diritto fondamentale, spiegatemi quale altro c'è a livello parlamentare! L'impazienza dell'onorevole Giachetti va denunziata sul piano regolamentare e sul piano politico, talché noi diciamo che, qualora si insista nella violazione di questo diritto fondamentale, ci riserviamo di esercitare ogni diritto di comportamento parlamentare adeguato alla stregua di questa impazienza che concretizza una violenza parlamentare.
Quindi, le parole di Boato, in combinato disposto con quelle di Giachetti, mettono in forte allarme l'opposizione e ci inducono ad una riflessione sulle modalità di svolgimento dei lavori che questa mattina si erano aperti nel migliore degli auspici. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie a lei.