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Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Quartiani. Ne ha facoltà.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, abbiamo testé votato un emendamento riguardante una mozione che è stata proposta dall'opposizione, perché ritenuta, giustamente, rilevante e che fa parte della quota di spettanza dell'opposizione nell'ambito dei lavori parlamentari. La mozione in questione riguarda le iniziative per contrastare le violazioni delle libertà individuali della donna in nome di precetti religiosi.
La discussione delle mozioni era stata inserita nel rispetto delle prerogative regolamentari ed istituzionali dell'opposizione, anche secondo quanto disposto dall'articolo 24 del regolamento.
A me pare che l'inserimento al primo punto dell'ordine del giorno di una materia di questo tipo, per di più nella seduta antimeridiana del martedì, avendo di fronte un calendario dei lavori parlamentari molto importante, visto che gli altri punti all'ordine del giorno riguardano la discussione di due disegni di legge di conversione di decreti-legge in scadenza, e l'impossibilità di votare nel corso della mattinata sull'emendamento presentato (e che è stato appena respinto), la dicano lunga sull'incoerenza del comportamento non dico di tutta l'opposizione, ma di quella parte che ha fatto prevalere logiche strumentali, in base alle quali è stata utilizzata una materia così importante per procrastinare i lavori di questo Parlamento che ha la necessità di convertire in legge due decreti-legge che scadono il 26 febbraio. Probabilmente, non era neanche la richiesta della prima firmataria della mozione posta al primo punto dell'ordine del giorno.Pag. 10
Mi pare anche che, indipendentemente dagli orientamenti e dalle attese della firmataria che appartiene al gruppo dell'opposizione Lega Nord, si sia determinata una condizione nella quale almeno una parte, non piccola, dell'opposizione abbia strumentalmente equivocato sulla disponibilità a fare in modo che quest'aula fosse posta nelle condizioni di votare prima l'emendamento proposto dall'opposizione e poi di procedere alla discussione di due importantissimi provvedimenti.
Ricordo che tali provvedimenti sono quello posto al secondo punto all'ordine del giorno della seduta odierna, ossia il disegno di legge di conversione del decreto-legge che concerne l'abrogazione di un comma recante disposizioni in materia di decorrenza dei termini di prescrizione per la responsabilità amministrativa - sul quale anche nel Paese si registra un unanime consenso - e quello posto al quinto punto del medesimo ordine del giorno, ossia il disegno di legge di conversione del decreto-legge che riguarda la cosiddetta proroga termini. Su tale materia questa maggioranza ed il Governo attuale hanno ereditato non pochi punti dalla precedente maggioranza, ora opposizione, e dal precedente Governo che aveva la responsabilità di guidare il paese.
Mi sembra, quindi, non solo incoerente l'atteggiamento dell'opposizione, sia per la parte specifica che riguarda il primo punto all'ordine del giorno, ma anche per la materia specifica che è contenuta negli altri decreti-legge. Avrei capito, magari, un atteggiamento diverso, anche più oppositivo ed ostruzionistico, se già ci trovassimo, oggi, a discutere del provvedimento che ci impegnerà la prossima settimana, ossia quello sulle cosiddette liberalizzazioni. Avrei ritenuto maggiormente legittimo un atteggiamento di questo tipo, ma non mi pare opportuno usare una logica ostruzionistica nel momento in cui la Camera sta per votare su mozioni che sono state presentate dall'opposizione e sulla cui importanza tutti i gruppi della maggioranza hanno convenuto, tanto che tutti i gruppi hanno presentato una propria mozione.
Mi pare, che, a questo punto, si determini una condizione, signor Presidente, ossia la necessità di valutare l'urgenza da parte del Parlamento di convertire in legge i decreti-legge menzionati, che, lo ricordo, scadranno entro breve termine. Occorre quindi prendere atto che non si possa oggi proseguire l'esame del primo punto posto all'ordine del giorno della seduta odierna e si debba, invece, procedere ad una inversione dell'ordine del giorno.
Propongo dunque, signor Presidente, che si tenga conto della data di scadenza dei menzionati provvedimenti di urgenza e che si proceda ad una inversione dell'ordine del giorno della seduta odierna coerente con i termini di scadenza degli stessi, dando priorità all'esame del cosiddetto decreto «proroga termini» che è posto al quinto punto dell'ordine del giorno della seduta, procedendo successivamente all'esame degli altri punti così come definiti nell'ordine del giorno stesso.
Chiedo anche, considerato che saranno necessarie molte ore di confronto parlamentare, che la discussione possa, come previsto dall'ordine del giorno, proseguire già oggi fino alle 24. Grazie, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sono state avanzate dal deputato Quartiani due distinte richieste: la prima, relativa al rinvio del seguito dell'esame delle mozioni; la seconda, relativa all'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare immediatamente alla discussione sulle linee generali dell'A.C. 2114-B, ossia il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni di delegazione legislativa.
Circa la prima richiesta, relativa al rinvio del seguito dell'esame delle mozioni, essa inerisce alle modalità del seguito dell'esame della materia di cui è in corso la discussione. Tale richiesta è del tutto ammissibile in questa fase. Si è, infatti, esaurita la fase di esame degli emendamenti e si deve passare alle dichiarazioni di voto finale sulle mozioni.Pag. 11
Circa la seconda richiesta, ricordo che, sulla base del parere espresso dalla Giunta per il regolamento in data 24 ottobre 1996, punti 1 e 2, e conformemente alla prassi, le richieste di inversione dell'ordine del giorno devono essere effettuate quando sia esaurita la trattazione del punto all'ordine del giorno, ovvero prima che si passi all'esame di un nuovo punto del medesimo.
Pertanto, subordinatamente all'accoglimento, da parte dell'Assemblea, della richiesta di rinvio del seguito dell'esame delle mozioni, la richiesta di inversione dell'ordine del giorno potrà essere posta in votazione. Sulla prima proposta, relativa al rinvio del seguito dell'esame delle mozioni, darò la parola, ai sensi dell'articolo 41 del regolamento, a un deputato a favore e ad uno contro che ne facciano richiesta.
Ha chiesto di parlare contro - immagino, ma sarà una sorpresa - il deputato Leone. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, dispiace che lei abbia tolto la sorpresa al mio intervento...
Se Kafka fosse stato presente in questa Assemblea, avrebbe sguazzato nell'intervento del collega Quartiani, soprattutto dopo aver ascoltato le modalità con le quali il medesimo collega ha chiesto che venisse sottoposta alla decisone dell'Assemblea una deliberazione già assunta dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. In quella sede, infatti, si è deciso di predisporre il calendario nel modo che conosciamo, per motivi molto semplici: innanzitutto, perché si tratta di un argomento in quota alle opposizioni; in secondo luogo, perché trattasi di argomento il cui esame è limitato nella durata, in quanto i tempi sono stati contingentati e sono stati praticamente esauriti. A questo punto, infatti, dobbiamo soltanto passare alle dichiarazioni di voto, per le quali - lo ricordo all'onorevole Quartiani, ove non lo sappia - ogni gruppo ha dieci minuti di tempo a disposizione, naturalmente se intende utilizzarli. Nient'altro. Quindi, nel giro di un'ora e, ove mai da parte vostra non intervenisse alcun deputato, nel giro di mezz'ora, potremmo liquidare un argomento che è in quota all'opposizione.
Detto questo, bisogna aggiungere alcune altre considerazioni contro la richiesta avanzata. Quartiani dimentica, infatti, che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo - per la verità, egli non era presente - ho avuto occasione di dire che, forse, sarebbe stato meglio iniziare le votazioni nel pomeriggio, alle ore 15. Mi è stato opposto che, dovendosi votare le mozioni prima di passare al seguito della discussione del disegno di legge di conversione di un decreto-legge, si sarebbe dovuto iniziare i lavori alle ore 11,30 del mattino. Questa mattina, però, la maggioranza non era presente in Assemblea, tant'è vero che è mancato il numero legale e ciò è avvenuto non per causa nostra ma per causa vostra (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)! Non è detto, infatti, che noi dobbiamo assicurare a voi la presenza del numero legale!
Posso anche aggiungere, onorevole Quartiani, che in occasione della votazione precedente è mancato il numero legale per 30 voti. Noi abbiamo sostenuto quella votazione e, a prescindere dal suo esito, comunque una votazione si è svolta grazie alla nostra presenza in Assemblea, non grazie alla vostra presenza (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)!
Allora, di che cosa stiamo parlando? Perché, adesso, l'onorevole Quartiani afferma che noi pratichiamo ostruzionismo per non passare all'esame di provvedimenti ben più urgenti di quello che è stato voluto dalle opposizioni? Mi sembra sia sotto gli occhi di tutti che, ove mai questa maggioranza ritenesse di accettare l'ipotesi del collega Quartiani, il rinvio dell'esame delle mozioni ad altra data, non bisogna dimenticarlo, sarebbe un rinvio sine die, perché oltre ai disegni di legge di conversione dei decreti-legge che ci apprestiamo ad esaminare nel corso di questa settimana sarà poi necessario esaminare i disegni di legge di conversione del decreto-legge relativo alla missione in Afghanistan e del cosiddetto decreto-legge Bersani sulle liberalizzazioni.Pag. 12
Pertanto - lo dico ai colleghi che le hanno sottoscritte - le mozioni che si era pensato di votare oggi sarebbero rinviate ai prossimi due mesi, salvo assistere all'ennesima forzatura per mettere sotto i piedi le quote dell'opposizione! La dovete smettere di fare di testa vostra quando vi conviene e di prendere tempo quando non vi conviene, perché non avete gli uomini, in questa Assemblea, per andare avanti! Voi non siete in grado di portare avanti i lavori della Camera e dite, addirittura, che la colpa è nostra!
Concludo, signor Presidente, affermando che, oltre ad essere contrario a questa vergognosa richiesta, almeno da parte del mio gruppo parlamentare - non so quale sia l'intendimento dei gruppi che siedono da questa parte dell'aula, insieme ai deputati della Casa delle libertà - non ci sarebbe più quella cosiddetta «benevolenza» per poter andare avanti e per assicurare il numero legale a beneficio di una maggioranza che non ha i numeri, che non ha una maggioranza e che tenta, in tutti i modi, di arrampicarsi sugli specchi (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Onorevole Del Bue, lei ha chiesto di parlare, ma debbo dare la parola ad un oratore contro e ad uno a favore.
Contro la proposta dell'onorevole Quartiani ha parlato l'onorevole Leone, mentre ha chiesto di parlare a favore l'onorevole Falomi, che ne ha facoltà. Prego, deputato Falomi.
ANTONELLO FALOMI. Onorevole Leone, lei sa che nella Conferenza dei capigruppo - di cui non faccio parte, ma so che questa è stata la decisione -, vi è stato uno sforzo da parte della maggioranza di accedere alle richieste avanzate dall'opposizione, volte a discutere, prima degli argomenti che stanno molto a cuore alla maggioranza, le questioni oggetto delle mozioni.
Credo che avremmo potuto concluderne l'esame questa mattina, se l'opposizione, stranamente in contrasto con l'urgenza di discutere i suoi argomenti, non avesse chiesto una verifica del numero legale.
ANTONIO LEONE. Ma chi l'ha chiesta?
ANTONELLO FALOMI. Certamente, è responsabilità della maggioranza mantenere il numero legale, ma vi sono dei momenti in cui l'opposizione, se vuole bloccare i lavori, ricorre a tale strumento. Lo fa legittimamente, per carità, però tale comportamento è contraddittorio con il fatto che stiamo discutendo un argomento dell'opposizione.
Quindi, mi sembra che, in realtà, la volontà di discutere gli argomenti dell'opposizione sia strumentale a qualcos'altro. È chiaro che avete il diritto di mettere in atto tutte le strategie di rallentamento che credete, ma la maggioranza ha il diritto, ovviamente, di tutelare anche le sue esigenze.
Per questa ragione, appoggiamo la richiesta formulata dall'onorevole Quartiani di rinviare il seguito della discussione delle mozioni ad altra seduta e successivamente di procedere ad un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare immediatamente alla trattazione del punto 5.
PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di rinviare ad altra seduta il seguito dell'esame delle mozioni.
(La Camera approva).
La Camera approva per 239 voti di differenza (Applausi polemici dei deputati del gruppo Forza Italia).
Il seguito dell'esame delle mozioni è pertanto rinviato ad altra seduta.
CAROLINA LUSSANA. Presidente, chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Lussana, dobbiamo ora passare alla seconda votazione; lei potrà intervenire sulla proposta di inversione dell'ordine del giorno.
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