Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Inversione dell'ordine del giorno (ore 15,20).
PRESIDENTE. Avverto che sulla proposta formulata dall'onorevole Quartiani di passare immediatamente alla discussione sulle linee generali del disegno di legge di conversione del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, già prevista al termine delle votazioni, darò la parola, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del regolamento, ad un oratore a favore e ad uno contro che ne facciano richiesta.
Ha chiesto di parlare contro la deputata Lussana. Ne ha facoltà.
CAROLINA LUSSANA. Signor Presidente, chiaramente intervengo contro la proposta di inversione dell'ordine del giorno, richiamandomi sia all'intervento precedente dell'onorevole Quartiani, sia al vergognoso atto che questa maggioranza ha compiuto oggi in Parlamento.
Non avete voluto procedere nella trattazione di un argomento, giunto ormai alla fase delle dichiarazioni di voto, che era stato calendarizzato su richiesta dell'opposizione e proponete invece un'inversione dell'ordine del giorno, addossando a noi la responsabilità di aver fatto mancare questa mattina il numero legale, quando, come è stato messo in evidenza, eravate voi a non essere presenti!
Tra l'altro, l'emendamento nella cui votazione è mancato il numero legale - lo ricordo all'onorevole Quartiani - non era sicuramente nostro, ma era stato presentato da un rappresentante della vostra maggioranza!
In realtà, questo è un atto di forza, che non condividiamo, soprattutto perché ci imponete una forzatura procedurale, violando accordi presi in sede di Conferenza dei capigruppo. È chiaro che, di conseguenza, valuteremo anche l'atteggiamento successivo che dovrà assumere l'opposizione, tante volte qui presente in aula a garantire per voi il numero legale, voi che non siete in grado di mantenerlo da soli!
Si vede che il martedì mattina vi svegliate tardi o, comunque, che non siete capaci di raggiungere il luogo di lavoro la mattina presto (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)! E poi vi lamentate e fate i moralizzatori della politica! Però, queste cose le dobbiamo dire al paese: alle 12,30 del mattino non c'era il numero legale (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia)!
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Andate a lavorare!
CAROLINA LUSSANA. Questa è la responsabilità con cui affrontate il vostro ruolo istituzionale, e certo non potete scaricarlo su noi dell'opposizione. Tuttavia, caro onorevole Quartiani, la sua motivazione è stata anche strumentale nel contenuto, addirittura andando a richiamare il merito delle questioni alla nostra attenzione, e cioè un tema che doveva essere condiviso, il tema della violazione delle libertà personali della donna, in nome di precetti religiosi; ebbene, su questo argomento abbiamo invece dimostrato ancora una volta di non trovare alcuna sinergia, alcuna concordanza.
Non posso intervenire come avrei voluto fare per dichiarazione di voto, per replicare alle argomentazioni del Governo e ai discorsi fatti in discussione generale da molte colleghe. Mi viene il sospetto che voi non vogliate affrontare l'argomento, non vogliate affrontare il problema della privazione delle libertà personali della donna in nome di precetti religiosi.
Lo abbiamo sentito prima: avete voluto allargare la tematica. Si parla di violenza in generale, perché non avete avuto il coraggio di pronunciare una sola volta in quest'aula la parola Islam (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania); non avete avuto il coraggio di dire che in Italia una ragazza, Ina, la povera Ina, è stata sgozzata in nome di un precetto religioso, perché l'amore paterno, l'amore di un intero clan familiare, è stato schiacciato dalla legge della sharia.
E allora, con l'ipocrisia che vi è solita, col vostro negazionismo al contrario, si nega che ci siano culture, religioni diverse, presenti nel nostro paese, che non riconoscono Pag. 14il principio di parità tra uomo e donna. Allora, estendete la questione ai diritti universali, ai diritti di tutti. Avete detto che la violenza esiste anche in famiglia, esiste anche per le donne italiane, ed è vero, ma questo è un altro tema, e lo affronteremo in un'altra sede, come lo abbiamo affrontato quando eravamo nel Governo precedente. Qui invece, ancora una volta, si nega di vedere quello che accade nel paese.
Voi offendete tutte le donne presenti in questo Parlamento, ma soprattutto le donne islamiche, che tante volte vedono negati i diritti di libertà riconosciuti dalla nostra società occidentale, nei loro paesi di origine, e vengono qui sperando di trovare un sostegno nel nostro sistema di garanzie costituzionali, nel nostro sistema di diritti, ma vengono invece lasciate sole da voi, perché avete paura di affrontare questi argomenti, perché non volete offendere la suscettibilità dell'Islam. Accettate ancora che nella Consulta islamica ci sia una organizzazione di rappresentanza come l'UCOII, che sta subendo un processo per istigazione all'odio razziale...
ANDREA GIBELLI. Vergogna! Vergogna!
FEDERICO BRICOLO. Vergognatevi!
MAURIZIO FUGATTI. Vergogna!
CAROLINA LUSSANA. ... e potremmo dire anche, per istigazione alla violenza sulle donne, visto che un imam, affiliato all'UCOII, ha detto che le donne sono come le pecore, e per questo devono essere picchiate. È un'autentica vergogna, veramente una pagina triste per questo Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Poiché nessuno chiede di parlare a favore, passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di inversione dell'ordine del giorno formulata dal deputato Quartiani.
(La Camera approva).
La Camera approva per 387 voti di differenza.