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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per il rinnovo della flotta marittima dello stretto di Messina e per la sicurezza e l'efficienza del relativo servizio di trasporto - n. 3-00722)
PRESIDENTE. Il deputato Mario Ricci ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00722 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
MARIO RICCI. Signor Presidente, ministro Bianchi, questa nostra interrogazione, Pag. 58che lei ha letto con grande attenzione (lo so perché nei giorni passati è intercorso uno scambio informale di opinioni) nasce da una situazione paradossale, che ha mobilitato la comunità dello stretto nel corso di questo due mesi e che muove dal tragico incidente del 15 gennaio, costato la vita a quattro lavoratori marittimi.
Il ministro sa, perché è stato partecipe - probabilmente, lo ha anche favorito - dell'accordo raggiunto in una riunione del 7 febbraio presso il suo ministero fra organizzazioni sindacali, appunto il ministero, le Ferrovie dello Stato, nonché autorità locali, nel senso di istituire un comitato tecnico per la sicurezza sullo stretto.
Ebbene, una settimana dopo, la Rete ferroviaria italiana ha avviato la sperimentazione delle nuove tabelle di armamento...
PRESIDENTE. La prego...
MARIO RICCI. ... che riducono gli equipaggi da 12 a 7 unità nelle navi che svolgono il servizio di traghettamento sullo stretto.
PRESIDENTE. Deve concludere...
MARIO RICCI. Caro ministro, questa non è la modalità di relazione che deve caratterizzare il Governo dell'Unione. Questo Governo deve segnare una discontinuità, con il coinvolgimento dei soggetti sociali.
PRESIDENTE. Il ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, risponderò all'onorevole Ricci parlando prima del profilo di legittimità degli atti posti essere dalle Ferrovie dello Stato con le tabelle di armamento, quindi svolgerò una considerazione su quanto stiamo facendo, entrando nel merito della questione.
L'autorità marittima di Messina ha emanato tabelle di armamento per tre navi (Enotria, Riace e Fata Morgana) con sette membri di equipaggio, ma esse sono autorizzate ad una navigazione che comprenda al massimo 40 passeggeri. Le precedenti tabelle di armamento, con un diverso numero di equipaggio, erano previste per 300 passeggeri.
Questo è il motivo per cui le Ferrovie dello Stato hanno ritenuto di poter ridurre l'equipaggio a sette unità . È previsto poi che, nel caso in cui queste navi dovessero trasportare ferrocisterne (quindi, un maggior carico), non vi sia alcun passeggero. Ancora una volta, l'azienda Ferrovie dello Stato ritiene che un equipaggio di sette membri sia adeguato alle esigenze di bordo.
Per quanto riguarda l'età media delle navi, è corretto ciò che si afferma nell'interrogazione: su una spinta che come ministero abbiamo dato in questo senso, l'azienda Ferrovie dello Stato ha deciso di eliminare progressivamente le navi più vetuste ed è già sul mercato alla ricerca di navi nuove, possibilmente da acquistare, per ora con una previsione di spesa di circa 60 milioni di euro.
Credo quindi che nell'arco di uno o due anni si possa avere un parziale, se non un totale, rinnovo di queste navi particolarmente vetuste.
Per quanto riguarda gli atti che sono stati promossi in seguito all'incidente cui lei ha fatto riferimento, aggiungo invece che è stato insediato, con decreto da me emanato qualche giorno fa, il comitato per la sicurezza della navigazione dell'area dello stretto, di cui fanno parte le istituzioni locali, le capitanerie, le prefetture e via dicendo; che, al fine di affrontare proprio il tema della condizione della sicurezza e quello delle tabelle di armamento della navigazione nello stretto, è stata convocata per il giorno 15 marzo (quindi, domani alle 15,30) la sottocommissione di questo comitato, che ha all'ordine del giorno l'esame dei profili normativi e giuridici della navigazione sullo stretto e del lavoro a bordo delle navi che effettuano i relativi collegamenti.Pag. 59
Credo che potremmo cominciare a mettere operativamente le mani sulla riorganizzazione a fini di sicurezza di questa navigazione.
PRESIDENTE. Il deputato Mario Ricci, al quale ricordo che ha due minuti di tempo a sua disposizione, ha facoltà di replicare.
MARIO RICCI. Intanto prendo atto della riunione, che si svolgerà domani, 15 marzo, presso il ministero, per la quale crediamo di aver dato un contributo anche come gruppo di Rifondazione comunista.
Ricordo che il decreto del ministero in cui erano sancite le tabelle di armamento era stato sospeso dal TAR di Reggio Calabria e dal Consiglio di giustizia della Sicilia. Questo dimostra che non possiamo continuare a sostenere logiche, che guardino soprattutto al risanamento delle aziende, in particolare di quelle pubbliche - e questo ci fa specie - con la riduzione dei posti di lavoro, facendo leva cioè sulle risorse umane, anche perché questo mette a repentaglio la sicurezza e l'incolumità dei cittadini, degli utenti e dei lavoratori.
Non si dice esplicitamente, ma fra le righe si legge che probabilmente le Ferrovie dello Stato in quella realtà del paese sono costrette a inseguire una logica di mercato, che sviluppi la competitività con i traghetti privati. Questo - mi consenta di dirlo - urla allo scandalo, perché, semmai, dovremmo invertire questo rapporto: come Governo, e lei come ministro competente, quando rilasciamo la convenzione per la concessione delle linee anche nella realtà dello stretto, dovremmo con grande rigore sancire il criterio di garantire i diritti e la sicurezza dei trasportati e dei lavoratori, perseguendo il bene pubblico nel far gestire al privato un servizio così fondamentale.
Ci auguriamo che il Governo, anche a partire da questa situazione drammatica dello stretto, sia in grado di recuperare quel tratto caratteristico sul quale ha costruito il suo consenso durante la campagna elettorale, che era nel segno della discontinuità, cioè del coinvolgimento e della partecipazione dei soggetti sociali, a partire dalle comunità, che tanto hanno bisogno di riscattarsi rispetto alle politiche devastanti portate avanti nel corso degli anni precedenti.