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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per incrementare l'organico degli ispettori del lavoro - n. 3-00815)
PRESIDENTE. L'onorevole Pagliarini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00815 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, in Italia nel 2006 sono morte sul lavoro 1.280 persone, oltre 200 nei primi mesi del 2007. Dietro questo dato ci sono i danni familiari, le sofferenze e le contraddizioni di una intera società. Questa maggioranza e questo Governo hanno dimostrato una sensibilità e un impegno che ha prodotto atti concreti volti ad una maggiore sicurezza. E sarebbe sbagliato non riconoscerli, ma sarebbe altrettanto sbagliato pensare che quanto fatto finora sia sufficiente ad affrontare un problema così drammatico. Noi Comunisti italiani riteniamo che in parallelo all'azione di adeguamento legislativo, vada intensificato il sistema dei controlli, attraverso l'ampliamento degli organici. Visto che disponiamo di persone che hanno superato un concorso e che sono pertanto idonee a svolgere l'attività di ispettori sul lavoro, chiediamo al Governo quali iniziative voglia adottare al fine di mettere a disposizione risorse per poterli assumere, e per poter esercitare più controlli e quindi tutelare la salute e la vita di chi lavora.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, prima di tutto, voglio esprimere il dolore e la solidarietà, mia e del Governo, ai familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro.
Nel raggiungere la Camera ho tardato di alcuni minuti perché - lo dicevo al ministro Di Pietro - nell'ultima mezz'ora ci è stato comunicato che anche oggi sono morti un operaio, che era rimasto ferito alcuni giorni fa, in provincia di Salerno ed un altro a Grosseto; e poi ci sono tre feriti, uno grave a Milano, uno a Genova, e il terzo a Nuoro. Questo nella giornata di oggi. Di fronte a queste gravissime e frequenti tragedie non si può essere soltanto colpiti dolosamente. Abbiamo tutti il dovere e la responsabilità di agire. Quella degli incidenti sul lavoro è diventata una emergenza nazionale, e anche una vergogna nazionale, nei confronti della quale bisogna rimboccarsi le maniche su tutti i piani, legislativo, amministrativo, finanziario, della prevenzione, del controllo e della repressione nei confronti di chi non rispetta le regole. Ogni organo dello Stato, a livello centrale, ma anche le regioni, le autonomie locali, le parti sociali devono fino in fondo ottemperare alle loro responsabilità.
Come lei diceva, onorevole interrogante, il Governo, fin dal suo insediamento, ha posto al centro della sua azione i temi della lotta al lavoro nero e irregolare, della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Già nel DPEF abbiamo tracciato le linee del nostro intervento. Una prima attuazione è stata costituita dalle misure per i cantieri edili di cui all'articolo 36-bis del cosiddetto Pag. 54decreto Visco-Bersani della scorsa estate. L'intervento è proseguito con le misure previste nella legge finanziaria. In questo ambito, voglio ricordare il rafforzamento, a cui lei faceva riferimento, onorevole interrogante, degli organici del personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Nelle prossime settimane, completate le necessarie procedure, saranno assunti 241 nuovi ispettori, oltre agli 845 accertatori per i quali si è conclusa la fase di riqualificazione. Accanto a questi, 60 unità di personale rafforzeranno il comando dei Carabinieri presso il Ministero del lavoro, portando questo contingente a circa 500 unità. Va poi considerato il personale ispettivo dell'INPS, dell'INAIL e delle regioni. Queste ultime, ai sensi della legge n. 833 del 1978, hanno la competenza primaria per il rispetto della normativa in materia di salute e di sicurezza dei lavoratori.
Qui ci imbattiamo in una prima questione: si impone un'azione di più forte, di più efficace coordinamento su questo tema, a proposito del quale la frammentazione rischia di non produrre risultati positivi. L'impegno del Governo è poi segnato dall'approvazione del disegno di legge delega per l'emanazione del testo unico sulla sicurezza, a cui si è pervenuti dopo un confronto con le regioni e con le parti sociali.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Io condivido l'invito, rivolto a tutti noi dal Presidente della Repubblica, per una rapida approvazione da parte del Parlamento del menzionato provvedimento, con uno spirito di collaborazione e di confronto su temi così centrali.
Concludo precisando che il Governo è anche impegnato a individuare le possibili misure per un complessivo rafforzamento dell'azione di controllo e di vigilanza, anche con ulteriori assunzioni di personale ispettivo, per le quali dovranno essere reperite le necessarie risorse finanziarie, e soprattutto predisposto l'ampliamento della pianta organica. In ogni caso...
PRESIDENTE. Grazie...
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. ... le risorse per tutelare i diritti dei lavoratori hanno per noi un carattere prioritario, e debbono averlo anche per le autonomie locali e regionali.
PRESIDENTE. Il deputato Pagliarini ha facoltà di replicare.
GIANNI PAGLIARINI. Signor Presidente, signor ministro, quando si muore sul lavoro non si tratta né di un caso né di una fatalità. Il valore del lavoro è messo pesantemente in discussione da un'organizzazione produttiva che troppo spesso lo mortifica, che non permette alle persone di dare senso alla loro prestazione lavorativa e che sottopone queste ultime ad alti rischi, fino metterne a repentaglio la vita. Se i valori di riferimento diventano mercato e profitto, al posto della tutela della vita, del lavoro e della sua qualità, può diventare paradossalmente normale dover fare i conti ogni giorno con quattro morti bianche.
Se la politica ha le sue responsabilità, non minori sono quelle a carico del sistema delle imprese. Le aziende non possono continuare a fare finta di nulla; dovrebbero piuttosto assumersi le loro responsabilità. Mi riferisco al nesso fra insicurezza ed organizzazione del lavoro in termini di ritmi e di orari, ma non solo: quante risorse hanno investito e investono le imprese in sicurezza? Troppo poche. Il Governo e la maggioranza hanno dimostrato una sensibilità ed hanno agito concretamente con interventi legislativi già attuati e con un percorso di ridefinizione della normativa sulla sicurezza. Nel frattempo, però, non possiamo stare a guardare. Ha ragione il Presidente della Repubblica: dobbiamo passare dall'emozione alla concretezza. In questo senso si poneva la nostra richiesta di incremento degli organici.
Apprezzo l'impegno del Governo, nonché l'intenzione di onorare quanto scritto in finanziaria; ma ciò non è sufficiente. Pag. 55Abbiamo bisogno di fare di più: abbiamo la possibilità di fare ricorso agli altri seicento candidati risultati idonei ed integrare così l'organico degli ispettori, in modo da garantire maggiore sicurezza. Infatti, signor ministro, lei sa bene che, quando si vuole, le risorse si trovano. Su un tema del genere, un Governo di centrosinistra ha l'obbligo di reperire risorse per tutelare i cittadini, ha l'obbligo di difendere i più deboli, ha l'obbligo di consentire a chi va a lavorare al mattino di tornare a casa la sera.