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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Realizzazione di opere infrastrutturali da parte della società Quadrilatero Marche Umbria Spa e ruolo degli enti locali - n. 3-00816)
PRESIDENTE. L'onorevole Lion ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00816 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6).
MARCO LION. Signor ministro, torniamo a parlare di quel modello di finanziamento «creativo» dell'opera pubblica, unico in Italia, rappresentato dalla Quadrilatero Marche Umbria Spa. Siamo di fronte al primo caso in cui il territorio è al servizio dell'opera pubblica, e non viceversa. Infatti, a differenza di quanto avviene solitamente, per pagare una parte delle opere viarie che la Quadrilatero dovrebbe realizzare fra Marche ed Umbria, alle imprese di tali regioni è richiesto un pagamento suppletivo della tassa di iscrizione alla camera di commercio di competenza, per un ammontare pari a circa 147 milioni di euro, da destinare alla Quadrilatero. Detta società gestirà inoltre per trent'anni un piano d'area vasta con il quale dovrebbe garantirsi i cosiddetti ricavi di «cattura di valore» derivanti dal versamento dell'ICI e dagli oneri di urbanizzazione dovuti ai comuni sul cui territorio saranno realizzati gli insediamenti produttivi dei servizi previsti nel piano d'area vasta. I suoi piani avranno priorità non solo rispetto ai piani regolatori comunali, ma anche rispetto agli altri; di fatto, la Quadrilatero viene così a sostituirsi agli enti locali - ai comuni, alle province e alle regioni - nella facoltà di programmazione economica ed urbanistica. Chiediamo dunque al Governo se sia possibile proseguire in questo modo, con un simile esproprio degli enti locali.
PRESIDENTE. Il ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, ha facoltà di rispondere.
ANTONIO DI PIETRO, Ministro delle infrastrutture. Signor Presidente, la società Quadrilatero, istituita non da questo ma dal precedente Governo e costituita per il 51 per cento da ANAS e per il 49 per cento da Sviluppo Italia, ha lo scopo di reperire risorse attraverso quelle che l'onorevole interrogante ha definito «catture di valore», e che anche a me, appena ho assunto il mio incarico, sono sembrate piuttosto «catture della speranza». Per questa ragione, mi sono già attivato e la questione segnalata è stata risolta. Sono intervenuto proprio perché si sono manifestati elementi di criticità che trovano origine da un lato nella concreta possibilità di acquisire risorse private provenienti dal territorio - che non può prescindere dall'effettivo coinvolgimento degli enti interessati e soprattutto dal loro indebitamento, che, nel caso di specie, è del tutto ingiusto - dall'altro nel limite insito nel modello operativo prescelto in relazione alle funzioni istituzionalmente proprie degli enti territoriali.
Per questa ragione, in data 22 dicembre, su mia indicazione, l'ANAS ha rilevato la quota detenuta da Sviluppo Italia ed ha avviato gli opportuni contatti con gli enti locali, contatti che hanno già dato l'esito sperato, tanto che, in data 15 marzo 2007, si è conclusa l'operazione di aumento di capitale per dieci milioni di euro. Tale aumento è ripartito nel modo seguente: 75,5 per cento all'ANAS, 10 per cento alla regione Marche, 7 per cento alla regione Umbria, 5 per cento alla provincia di Macerata, 2,50 per cento alla camera di commercio di Macerata. L'assemblea degli azionisti, quindi, ha provveduto a nominare Pag. 56il nuovo organo amministrativo per il triennio. Insomma, le preoccupazioni esposte, secondo cui a dover pagare sarebbero i commercianti o la classe imprenditoriale, è stata eliminata in radice, riportando l'intera questione all'interno di società pubbliche che si occupano istituzionalmente di realizzare quelle opere che sono ritenute essenziali - e che tali in effetti sono - non solo per le Marche e per l'Umbria, ma anche per l'intero paese.
PRESIDENTE. L'onorevole Lion ha facoltà di replicare.
MARCO LION. Signor ministro, prendo atto di quanto mi ha detto. Approfondirò senz'altro la materia, nel senso che quello che lei ha detto a me non risulta, poichè il cosiddetto piano d'area vasta va avanti e poichè è successo, per esempio, in questi giorni che il comune di Falconara Marittima, che sta predisponendo il suo bilancio, avendo aderito in previsione a questa ipotesi di area vasta, non ha entrate sufficienti, in quanto l'ICI dovrà confluire nella Quadrilatero, e si trova in una situazione di dissesto finanziario.
Le dico questo perché noi non vorremmo continuare con il sistema messo in piedi dal Governo Berlusconi e da quanti nelle Marche lo hanno seguito. Si tratta di un sistema che penalizza le autonomie locali, che inventa soluzioni creative per reperire fondi pubblici, penalizzando anche la nostra impresa, che dovrà pagare di più la camera di commercio. Noi vogliamo che il Governo di centrosinistra valorizzi e difenda le autonomie locali più di quanto fino ad oggi legislativamente si è fatto.
La pianificazione e la gestione del territorio è appannaggio dei comuni, delle province territoriali di coordinamento e delle regioni, non di una società privata, la Quadrilatero, che dovrebbe costruire le strade e non dovrebbe permettersi di progettare centri commerciali o centri per il body building per ricavare il denaro per costruire strade. Sappiamo che abbiamo bisogno di certe strade e vogliamo che siano realizzate, ma deve essere lo Stato, in concorso con gli enti locali, a finanziarle. Non si può passare attraverso questa società, che nei fatti è stata utilizzata dallo scorso Governo solamente a fini propagandistici ed elettorali. Al riguardo ricordo, perché tutti conoscono l'episodio, che è stato tagliato il nastro della prima opera: subito dopo, però, il cantiere è stata chiuso e sono cresciute le erbacce. Questo è il sistema berlusconiano, ma noi vogliamo da questo Governo qualcos'altro.