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Svolgimento di interrogazioni (ore 11,05).
(Situazione della casa circondariale di Padova - n. 3-00304)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la giustizia, Luigi Li Gotti, ha facoltà di rispondere all'interrogazione D'Elia n. 3-00304 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 1).
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, in risposta all'interrogazione, si fa presente che in data 5 febbraio 2007 è stata attivata a Padova la nuova struttura denominata «Ex femminile», con la chiusura dei vecchi reparti di detenzione. I nuovi locali hanno consentito un netto miglioramento delle condizioni di vita della popolazione detenuta e del personale di Polizia penitenziaria, che invero erano già migliorate a seguito del provvedimento di indulto dello scorso anno, che ha ridotto la popolazione detenuta.
Tutte le stanze, oltre a garantire luminosità e possibilità di ricambio d'aria, impensabili nelle vecchie celle, sono dotate di un angolo cucina con mobili in acciaio inox e di altre strutture. Anche il personale può svolgere il proprio lavoro in condizioni diverse da prima. In ogni sezione gli agenti hanno un vero e proprio ufficio, dotato di servizi igienici. I carichi di lavoro sono diminuiti perché non vi è più, ad esempio, la necessità di aprire le celle per permettere ai detenuti di utilizzare le docce. Inoltre, la maggior parte delle attività culturali e ricreative si svolge sul piano, dotato anche di sala giochi e aule scolastiche.
I tempi degli spostamenti dei detenuti da una zona all'altra dell'istituto - per raggiungere la matricola o l'infermeria oPag. 2altri luoghi - sono più che dimezzati, avendo l'intera struttura, nel complesso, una superficie inferiore di circa il 50 per cento rispetto alle vecchie sezioni.
Tutto ciò ha portato anche ad un miglioramento del clima generale che si percepisce nelle sezioni. L'intero edificio, inoltre, garantisce condizioni di salubrità e idoneità a cui quello vecchio, da molti anni, non era neppure in grado di avvicinarsi. Nella struttura preesistente, infatti, vi erano infiltrazioni d'acqua continue, con una temperatura sempre molto bassa, nonostante l'enorme spesa sostenuta per il riscaldamento, a causa dell'inesistente tenuta degli infissi.
Peraltro, nel programma di edilizia penitenziaria 2007-2009 sono stati inseriti, compatibilmente con le risorse finanziarie che saranno assegnate, i seguenti interventi: ristrutturazione delle sezioni detentive attualmente inutilizzate (primo lotto), con adeguamento al decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 e recupero di 150 posti detentivi; lavori di sistemazione delle aree esterne; lavori di realizzazione della sala regia, ristrutturazione del muro di cinta e delle garitte e adeguamento degli impianti di sicurezza; completamento dei lavori di ristrutturazione delle sezioni di detenzione (secondo lotto).
È possibile altresì precisare che, alla data del 25 giugno 2007, i detenuti ristretti presso la casa circondariale erano 161, a fronte di una capienza regolamentare di 210 posti e di una capienza tollerabile stimata in 259.
Più in generale, per limitare gli effetti negativi di un eventuale stato di sovraffollamento, il competente ufficio del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria è costantemente impegnato nell'elaborazione di specifici progetti. Uno di questi, denominato PEA n. 23, vede la direzione generale dei detenuti e del trattamento, unitamente alla direzione generale delle risorse materiali, dei beni e dei servizi, impegnata ad espletare un'attività di programmazione per la razionalizzazione delle capienze negli istituti penitenziari ed il recupero delle strutture disponibili.
L'istituto di Padova, malgrado le prime difficoltà affrontate nel passaggio dei detenuti dalla vecchia alla nuova struttura, risulta particolarmente attivo nell'organizzazione delle attività trattamentali, scolastiche, ricreative e culturali.
Per quanto riguarda, in particolare, le attività trattamentali, si fa presente che, mediamente, è pari a trenta il numero dei detenuti addetti alle attività lavorative, quali addetti alle pulizie, portavitto ed altro.
Nell'istituto esiste la scuola media inferiore e vengono organizzati vari corsi professionali. I detenuti tossicodipendenti, che sono ottantasette, sono seguiti dagli operatori del locale SERT.
Per quanto concerne, invece, il personale, si fa presente che la carenza d'organico del Corpo di polizia penitenziaria di Padova è una manifestazione del più generale problema che si presenta a carattere nazionale.
È necessario precisare che i provvedimenti di distacco in sedi extra-regionali adottati dal competente ufficio del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, alla data del 21 giugno 2007, sono diminuiti a otto unità.
Invero, pur essendo stati emessi, successivamente al marzo 2007, quattro nuovi provvedimenti di distacco per legittime esigenze di carattere familiare o di servizio, delle originarie ventuno unità diciassette hanno fatto rientro presso la casa di Padova a seguito di decorrenza del termine finale del provvedimento o di revoca del medesimo.
PRESIDENTE. Il deputato Mellano, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, sono soddisfatto della risposta e ringrazio il sottosegretario e il Governo per averla fornita.
La nostra interrogazione risaliva alla fine del 2006, quindi era auspicabile chePag. 3nel lasso di tempo intercorso si fosse effettivamente portato a compimento uno dei processi significativi di ristrutturazione e, nel caso in esame, di apertura di un nuovo padiglione.
Il carcere di Padova, come ha giustamente ricordato il sottosegretario Li Gotti, è molto importante nella storia carceraria italiana e ha anche saputo, nelle difficoltà in cui si dibatte da anni la popolazione carceraria in Italia, trovare le forme e i modi per una progettualità davvero innovativa e significativa, che ha fatto scuola in tutto il Paese. Pertanto, confermiamo e condividiamo il giudizio positivo del sottosegretario. Inoltre da anni apprezziamo la disponibilità e l'abnegazione degli operatori, in particolare dei due educatori che operano da anni in modo significativo nel carcere.
L'attenzione che i radicali e i socialisti del gruppo della Rosa nel Pugno pongono sulla situazione delle strutture carcerarie è nota al Governo. Abbiamo presentato più volte interrogazioni per attivare in modo significativo la cassa delle ammende e per tentare di impostare una politica delle infrastrutture carcerarie che tenga conto del ruolo centrale che un carcere può svolgere all'interno di una città e di una comunità, anziché costruire carceri nuove nel deserto di una periferia, lontano dagli occhi, dagli amministratori e dai servizi. Il carcere di Padova, con tale ristrutturazione, avrà la possibilità di procedere con i tanti progetti e le tante iniziative di reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti, tuttavia deve essere inserito in un contesto, che sempre di più ci vede porre un'attenzione costante rispetto alle realtà carceraria.
L'indulto, citato dal sottosegretario, ha sgravato - per una fase temporanea, purtroppo - le strutture carcerarie dal sovraffollamento. In questa fase molte strutture e direzioni hanno provveduto a effettuare lavori straordinari di manutenzione ed è importante che anche su Padova siano già in previsione altri interventi e lotti di ristrutturazione. Ciò rappresenta un dato significativo e ringrazio il Governo e il sottosegretario. Tuttavia, continueremo a prestare attenzione a tutte le strutture e alle politiche di inserimento sociale e lavorativo.