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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Politica del Governo in materia farmaceutica e rapporti con Federfarma - n. 3-01027)
PRESIDENTE. Il deputato D'Elia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01027 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, signor Ministro, la questione è chiara, grave e conosciuta. Come lei sa, alcune settimane fa la Camera ha approvato un mio emendamento alla legge Bersani che liberalizza parzialmente la vendita dei farmaci, limitatamente a quelli di fascia C. Sa anche che Federfarma ha protestato duramente e lei, subito dopo, si è impegnata perché questa piccola riforma liberale venisse affossata al Senato.
Alcuni mesi fa, il presidente di Federfarma, Giorgio Siri, ha dichiarato pubblicamente di avere finanziato singoli parlamentari - sia di maggioranza che di opposizione - e gruppi politici per evitare che in Parlamento accadessero cose come quelle avvenute l'altra settimana, cioè le liberalizzazioni. Ha detto testualmente: «Siamo andati sull'ordine di 250 mila euro, 125 mila alla maggioranza e 125 mila all'opposizione». La domanda è: chi detta la linea del Governo...
PRESIDENTE. Deputato D'Elia, deve concludere.
SERGIO D'ELIA. .... in materia di liberalizzazioni? Federfarma o lei? E nel Governo, lei o il ministro Bersani...
PRESIDENTE. Mi dispiace, i tempi debbono essere rispettati da tutti.
Il Ministro della salute, Livia Turco, ha facoltà di rispondere.
LIVIA TURCO, Ministro della salute. Signor Presidente, il Governo ha sempre individuato la rete delle farmacie pubbliche e private italiane come parte essenziale del Servizio sanitario nazionale, come peraltro previsto dalla legge n. 833 del 1978, e questo soprattutto per la capillarità della distribuzione delle farmacie su tutto il territorio nazionale, ma anche per il rapporto di fiducia che gran parte della popolazione tende ad instaurare con la propria farmacia, come rilevato da diverse indagini demoscopiche.
Sulla base di tali considerazioni, il Governo ha valutato positivamente la prospettiva della trasformazione delle farmacie in strutture polifunzionali, in grado di assistere il cittadino con compiti che vanno al di là dell'attività, pur essenziale, di corretta e controllata dispensazione dei farmaci.
Nella stessa direzione di consolidamento del sistema delle farmacie si colloca la presentazione, da parte del Governo, nell'ambito del disegno di legge sulla semplificazione in materia sanitaria, di un emendamento diretto a garantire la rapida copertura, mediante un concorso straordinario per soli titoli, delle centinaia di sedi farmaceutiche attualmente scoperte, con grave disagio della popolazione assistita.
Questa è la politica del Governo in materia e coerentemente con essa abbiamo promosso, con il decreto sulle liberalizzazioni dello scorso anno, la vendita dei farmaci di automedicazione anche al di fuori delle farmacie, ma sempre con l'obbligo della presenza del farmacista.
Sempre in coerenza con questa politica, il Governo ha ritenuto non condivisibile il recente emendamento votato alla Camera che consentirebbe di vendere fuori delle farmacie anche farmaci compresi nella fascia C, soggetti a prescrizione medica. In tale categoria sono, infatti, compresi medicinali oncologici, farmaci dopanti, antiPag. 29depressivi del tutto simili, per alcune basilari caratteristiche tecniche, ai farmaci di fascia A erogati dal Servizio sanitario nazionale. Soltanto la struttura di dispensazione giornalmente abituata a maneggiare gli uni e gli altri, cioè la farmacia, è in grado di fornire al paziente le informazioni e i servizi indispensabili per un uso sicuro di prodotti che restano comunque ad elevato rischio per la salute dei pazienti.
È, dunque, sulla base di queste considerazioni che rispondo molto serenamente all'onorevole Sergio D'Elia, rassicurandolo sul fatto che non esiste alcuna influenza, come da lui adombrato, tra questa politica di assistenza farmaceutica e di garanzia della salute del cittadino e quanto dichiarato dal presidente della Federfarma durante la trasmissione televisiva citata.
Mi consenta, tuttavia, anche di stupirmi un po' di questo accostamento per quanto mi riguarda, perché siamo abituati ad assumere le nostre decisioni in totale autonomia: mi riferisco all'insieme dei nostri atti concernenti la politica della salute. In particolare, per quanto riguarda...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
LIVIA TURCO, Ministro della salute.. ..proprio quelli afferenti la materia farmaceutica, essi sono adottati in totale autonomia, talvolta anche in conflitto con la Federfarma stessa. Lei ricorderà che proprio lo scorso luglio, in occasione dell'approvazione del decreto Bersani...
PRESIDENTE. Ministro, deve concludere.
LIVIA TURCO, Ministro della salute. ...ci fu una discussione anche alquanto schietta. Quindi, francamente, questo suo sospetto...
PRESIDENTE. Grazie, deve concludere.
LIVIA TURCO, Ministro della salute. ...è assolutamente immotivato.
PRESIDENTE. Sono costretto a tornare su questa condizione assai antipatica in cui viene messo il Presidente. Invito tutti, per favore, ad attenersi ai tempi, che sono noti.
Il deputato D'Elia ha facoltà di replicare per due minuti.
SERGIO D'ELIA. Sono assolutamente insoddisfatto della risposta perché la considero una «non risposta».
Intanto, alcune informazioni, signor Ministro: il Governo, in aula, quando è stato esaminato il mio emendamento, si è rimesso all'Assemblea. Non esisteva, quindi, una posizione del Governo quanto meno contraria al mio emendamento. Il relatore ha espresso parere favorevole e l'Assemblea lo ha approvato.
Nel merito di quanto lei ha affermato, ci sono norme e circolari, anche da lei sottoscritte, che prevedono controlli: mi riferisco a quelle concernenti la farmacovigilanza, la tracciabilità del farmaco, la conservazione. Sono norme già scritte che si possono applicare benissimo anche al caso in cui la vendita dei farmaci di fascia C sia consentita nelle cosiddette parafarmacie o nei supermercati. Quindi, i controlli ci sono. Li può anche estendere, li può rendere ancora più restrittivi, ma perché impedire del tutto la vendita?
Lei, signor Ministro, ha tutto il diritto, in quanto rappresentante di un Ministero sotto cui opera il Servizio sanitario nazionale, di decidere chi deve dispensare i farmaci coperti da esso. Non ha però, a parer mio, il potere né il diritto di decidere dove possano essere venduti i farmaci di fascia C, che non sono coperti dal Servizio sanitario nazionale.
Le ricordo anche che nelle parafarmacie e nei supermercati ci sono farmacisti laureati e abilitati che molto spesso, nelle farmacie tradizionali, svolgono il lavoro a cui lei faceva riferimento, in assenza magari del titolare. I farmaci di cui lei parlava prima - come quelli oncologici e via dicendo - sono prescritti da un medico, ed è un reato che siano venduti senza ricetta. Lei ne parla come se i farmaci di fascia C nei supermercati fossero vendutiPag. 30insieme alle scatole di tonno e di pelati, come se non ci fosse il farmacista.
PRESIDENTE. Deve concludere il suo intervento.
SERGIO D'ELIA. Rinnovo, quindi, la domanda: sulle liberalizzazioni...
PRESIDENTE. Deve concludere il suo intervento.
SERGIO D'ELIA. ...chi detta la linea del Governo, il Ministro Bersani o lei, Ministro Turco?