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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Rivendicazioni dei lavoratori del trasporto pubblico di Milano e provincia - n. 3-01229)
PRESIDENTE. Il deputato Camillo Piazza ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01229, concernente rivendicazioni dei lavoratori del trasporto pubblico di Milano e provincia (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9).
CAMILLO PIAZZA. Signor Presidente, signor Ministro, l'interrogazione presentata vuol porre l'attenzione su un problema che, soprattutto nelle aree metropolitane del nord, rappresenta un aspetto di grande rilevanza pubblica: mi riferisco al problema della mobilità urbana e alla gestione del trasporto pubblico locale.
In questi mesi a Milano si è parlato molto e discusso sull'inquinamento atmosferico. Il sindaco ha persino proposto il ticket ed altre misure. Quello che invece sta accadendo è che aumenta il costo del biglietto extraurbano, mentre si stanno privatizzando tutte le società che gestivano il trasporto pubblico, soprattutto fuori dalla città di Milano, con il rischio di peggiorare il servizio e di creare un esubero di personale.
Per questi motivi il 13 settembre si è svolto uno sciopero generale di ventiquattr'ore di tutti i dipendenti della ATM. Chiedo, pertanto, al Governo cosa intenda fare per rispondere alle rivendicazioni dei lavoratori, in particolare di coloro i quali lavorano nella nuova provincia di Monza.
PRESIDENTE. Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, ha facoltà di rispondere.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, onorevole Piazza, la ringrazio e rispondo volentieri alla questione da lei sollecitata, relativa ai lavoratori del settore del trasporto pubblico di Milano. Vorrei illustrarle le notizie che ho acquisito presso gli uffici competenti della regione Lombardia, del comune e della provincia di Milano.
Al riguardo ricordo che, oltre alle residuali competenze del Ministero dei trasporti e posto il carattere locale dei trasporti in questione, la materia è rimessa alle regioni. Ricade nella competenza concorrente dello Stato e delle regioni unicamente la problematica di carattere generale. Ne consegue che interventi strutturali del settore vanno concordati tra dette parti.
A tale proposito, vorrei evidenziare che da alcuni mesi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è al lavoro un tavolo interistituzionale, che sta portando all'individuazione di un pacchetto di norme di riforma del settore, unitamente a risorse destinate ad affrontare l'emergenza ormai consolidata da oltre dieci anni.
Pervenendo alla questione oggetto dell'interrogazione a risposta immediata, sulla base delle notizie fornite dagli uffici territoriali sopra richiamati, l'Azienda trasporti milanesi Spa dal gennaio 2007 è strutturata in un gruppo formato da una holding - ATM Spa - e da otto società. Tra esse la più grande è ATM Servizi Spa cui è demandata la gestione dei servizi di trasporto locale, con un numero di dipendenti pari a circa 8.760 unità al 31 dicembre 2006.
Dalle informazioni in mio possesso, all'inizio del 2007, la provincia di Milano ha avviato l'assegnazione dei lotti di linee relative alla procedura di evidenza pubblica concernente il servizio pubblico locale ed i servizi accessori nella provincia di Milano, in attuazione della normativa europea, nazionale e regionale di cosiddetta liberalizzazione del settore (legge della regione Lombardia n. 22 del 1998, recante la riforma del trasporto pubblico locale in Lombardia).
Il capitolo di gara, in conformità alla normativa vigente, ha previsto al riguardoPag. 53l'obbligo per l'impresa affidataria di acquisizione del personale dipendente non dirigente del gestore uscente. In ogni caso, posso aggiungere che il contratto nazionale di lavoro del trasporto pubblico prevede una clausola di salvaguardia per i lavoratori, ai quali, in caso di subentro di altre aziende, vengono garantiti tutti i diritti acquisiti. Attualmente risultano in corso trattative tra ATM e organizzazioni sindacali di categoria in merito all'eventuale assorbimento all'interno dell'azienda del predetto personale.
Posso sicuramente garantire l'attenzione del Ministero che rappresento rispetto alla situazione prospettata e la disponibilità ad intervenire qualora ciò fosse richiesto dalle parti.
PRESIDENTE. Il deputato Camillo Piazza ha facoltà di replicare.
CAMILLO PIAZZA. Signor Presidente, credo che, considerate le competenze attribuite al Governo, possa dichiararmi soddisfatto della risposta del Ministro. Ritengo, però, che uno dei pochi modi per combattere l'inquinamento atmosferico sia quello di avere dei trasporti pubblici efficienti, efficaci e a basso costo. A volte, privatizzare tale servizio significa assecondare le ragioni del privato e del profitto, a discapito della sacrosanta esigenza delle persone, soprattutto giovani e anziani, di usufruire di una mobilità decente.
Nella sola provincia di Milano, su quattro milioni di abitanti, i costi del trasporto privato per accedere ogni giorno alla città di Milano ammontano a circa 10 miliardi di euro all'anno. È un costo che paga la collettività e che sicuramente va ridotto. Uno dei modi per realizzare tale obiettivo è quello di intervenire per finanziare e agevolare il trasporto pubblico. Inoltre, mantenere il trasporto pubblico significa anche garantire il servizio alle persone che abitano fuori dalla città, in paesi piccoli e sperduti.
Riguardo a tale argomento, credo che, se si privatizza senza avere un indirizzo coerente rispetto ai finanziamenti certi per il trasporto e, soprattutto, in considerazione del fatto che il privato persegue uno scopo di lucro, si rischia veramente d'incentivare il trasporto privato, aumentando la cifra, alla quale prima accennavo, di 40 miliardi all'anno che si spende nella sola provincia di Milano.
Spero - e concludo - che il Governo intervenga realmente su tale questione, affinché sul tema del trasporto pubblico, sul quale si gioca veramente la partita complessiva dell'inquinamento atmosferico, vi sia un ragionamento forte per incentivarlo e mantenerlo pubblico, perché il pubblico, come nel caso delle Ferrovie dello Stato, può anche coprire dei servizi che, per ovvie ragioni, non rispondono all'interesse del privato (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).