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Sull'ordine dei lavori.
GIACOMO BAIAMONTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIACOMO BAIAMONTE. Signor Presidente, vorrei intervenire sull'ordine dei lavori, per far presente che la Camera ha votato l'istituzione di una Commissione sulle problematiche della sanità nel nostro Paese. Ebbene, se è stata votata e discussa, perché la Presidenza non istituisce tale Commissione?
Oltretutto, alla luce di quanto succede nel nostro Paese - si veda, ad esempio, l'episodio di Bologna e la questione del deficit della sanità - perché la Presidenza ancora nicchia e non decide di istituire la Commissione? È quello che chiedo!
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, ieri ho chiesto all'Assemblea e al Presidente Bertinotti di intervenire immediatamente di fronte alla notizia che oggi leggiamo su tutti i giornali relativa all'ex brigatista che, a zonzo per l'Italia, ha rapinato il Monte dei Paschi di Siena, situato al centro della città di Siena, quindi, non in periferia.
Così, bellamente, stamattina leggendo i giornali, abbiamo scoperto che il «signorino» aveva bisogno di alcune provvidenze in più, rispetto a quello che possiede ordinariamente.
Pochi minuti fa ho letto che il ministro Mastella addirittura - in presenza delle polemiche esplose sui giornali di questi giorni e di oggi in particolare - si lamenta perché i giudici applicano la legge Gozzini, e ciò è il contrario di quanto dichiara il Ministro dell'interno su tutti i giornali odierni.
Sommessamente, ma con grande determinazione, non me ne voglia, vorrei domandare nuovamente alla Presidenza della Camera di chiedere con forza al Governo di intervenire in questa Assemblea per riferire sulla reale situazione in merito al tema del «vagabondaggio» degli ex brigatisti - in particolare, in questo caso - nel nostro Paese e sulla applicazione delle leggi da parte dei magistrati italiani, visto che la denuncia viene non dall'opposizione bensì dal Ministro dell'interno di questo Governo.Pag. 41
Se in presenza della denuncia di un Ministro dell'interno di un Governo in carica il suo collega e la Camera non sono nelle condizioni di audire il Ministro competente, ebbene, non so a cosa serva questo ramo del Parlamento. Lo dico con grande sincerità e chiaramente, non per rivalermi nei suoi confronti lamentandomi con lei ma perché lei stessa possa, anche in funzione del Presidente della Camera, oltreché del suo ruolo di Vicepresidente, far presente con forza all'Esecutivo che ci troviamo di fronte ad una schizofrenia gravissima nelle dichiarazioni di due Ministri dello stesso Governo, entrambe di una gravità assoluta nei confronti del Parlamento e della sicurezza del Paese.
PRESIDENTE. Presidente Volontè, abbiamo già provveduto a sollecitare il Governo: ovviamente lo solleciteremo di nuovamente.
MAURIZIO GASPARRI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Avevo chiesto la parola!
MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, credo che...
PRESIDENTE. Un attimo, onorevole. Poiché ho numerose richieste di parola, cerchiamo di accorpare gli interventi che vertono nei medesimi argomenti. Intende intervenire sullo stesso argomento?
TEODORO BUONTEMPO. Faccia parlare l'onorevole Gasparri.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Gasparri.
MAURIZIO GASPARRI. Ringrazio l'onorevole Buontempo e il Presidente.
Signor Presidente, voglio associarmi alla sollecitazione del gruppo dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e del presidente Volontè; il nostro gruppo ha peraltro avanzato da tempo e ribadirà proposte di revisione della legge Gozzini. Nel merito la discussione sarà ampia e libera, ma c'è un problema di applicazione delle leggi, finché sono vigenti. Riteniamo che non sia la prima volta che valutazioni dei magistrati di sorveglianza determinano poi gravi reati commessi da chi è stato ammesso ad una serie di benefici. Ogni volta c'è una responsabilità che viene scaricata dall'uno sull'altro, per cui non si capisce cosa debbano fare gli addetti alla sicurezza e i responsabili della giustizia. Il Governo stesso afferma che ci sono leggi, che noi riteniamo difatti vadano modificate, soprattutto nei confronti delle persone recidive, delle persone che reiterano i reati, delle persone che hanno commesso reati di grave allarme sociale. Il terrorismo è certamente tra questi; il beneficio dovrebbe essere poi concesso in condizioni di particolare merito, che nel caso specifico evidentemente non sussistevano.
C'è quindi un grave allarme, c'è da parte nostra anche lo sconcerto determinato da questo scarico delle responsabilità. Poco fa il citato ministro Mastella, in una pubblica dichiarazione, ha detto di essere aperto ad un pubblico confronto sulla legge Gozzini e la sua applicazione: al di là dei talk-show o delle feste di partito, che sono amabili luoghi di conversazione, è il Parlamento repubblicano il luogo di discussione, è l'aula di Montecitorio, sono le Commissioni competenti. Sono previsti gli strumenti per intervenire, le leggi, le proposte. Sollecitiamo quindi la Presidenza ad aiutare il Parlamento ad affrontare questi temi, a discuterli non soltanto nel chiacchiericcio salottiero, ma nel luogo delle decisioni politiche, che è il Parlamento.
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Da un po' di tempo la Presidenza della Camera mi pare che usi una discrezionalità eccessiva: anchePag. 42quando si chiede la parola, come avevo fatto per un richiamo al Regolamento, si fa finta di dimenticarsene. Sto mettendo insieme un «Libro bianco» su questi comportamenti, perché sono veramente stufo di assistere da parte della Presidenza - intendo tutta la Presidenza, non lei personalmente - ad una discrezionalità, ad una finzione nell'interpretazione del Regolamento che secondo me non è confacente col suo spirito.
Cosa voglio dire in questo caso? Ieri il collega Volontè ha sollevato il problema relativo ad un fatto che ha particolarmente colpito l'opinione pubblica. I particolari che abbiamo appreso sono sconcertanti: un ergastolano, un ex terrorista in semilibertà che compie una rapina; non era quindi un incidente di percorso, è evidente che si dedicava abitualmente a queste attività. Non è possibile che la Presidenza della Camera oggi non dia una risposta. Con la richiesta di un presidente di gruppo, a proposito di un fatto così rilevante, aspettavo una comunicazione, che la Presidenza della Camera dicesse: ad una certa ora abbiamo chiamato il Ministro, ma aspettiamo ancora una risposta. Non credevo che il tutto finisse nel «porto delle nebbie», dove non si vede e non si sente più nulla.
Reitero la richiesta che il Governo venga a riferire all'Assemblea: dopo ventiquattr'ore ci deve dire se è una iniziativa personale del giudice, se quella estensione di semilibertà era conforme ai comportamenti del detenuto, se vi è stato o meno un minimo di controllo, come sarebbe doveroso quando si esce dal carcere per recarsi al lavoro.
Il Governo avrebbe dunque dovuto riferire quel che si era fatto a monte e quel che si intende fare in termini di ulteriori accertamenti.
Non è possibile che i ministri vadano negli studi televisivi e non riferiscano alla Camera dei deputati. Credo peraltro che ciò accada anche per colpa della Presidenza, poiché quel che avviene dentro quest'aula non viene più registrato. Nel corso della seduta odierna, avevo chiesto la parola per tre richiami al Regolamento (agli articoli 41, 85 e 88): non è dunque possibile che la seduta venga sospesa senza che la Presidenza chieda al deputato se è ancora in piedi o no la sua richiesta di intervento per richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, in ordine alla questione che lei pone circa la necessità che il Governo venga a riferire all'Assemblea, la Presidenza non le ha ancora dato alcuna comunicazione semplicemente perché il Governo non ha ancora risposto alla Presidenza né se interverrà né quando. Quando saremo in possesso di questa informazione, potremo naturalmente comunicarla all'Assemblea. Altrimenti, avremmo soltanto potuto dire che siamo in attesa che il Governo fornisca una risposta, come peraltro si è testé fatto dopo il primo intervento del presidente Volontè.
TEODORO BUONTEMPO. Lo si sarebbe dovuto comunicare all'apertura della seduta!
PRESIDENTE. Quanto poi a presunte discriminazioni circa l'andamento dei lavori, credo che la Presidenza applichi semplicemente il Regolamento, con la discrezionalità che ad essa viene attribuita e che viene utilizzata al solo scopo di assicurare il buon andamento dei lavori. Lei fa riferimento ad un suo intervento sull'ordine dei lavori circa l'applicazione dell'articolo 88 del Regolamento: nonostante la sottoscritta non fosse personalmente presente in quel momento, mi pare che lei avesse detto che avrebbe richiesto la parola successivamente. Di conseguenza, quando ha chiesto la parola, le è stata data facoltà di intervenire, così come aveva richiesto.
GIUSEPPINA FASCIANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPINA FASCIANI. Signor Presidente, come sa, questa mattina sulle prime pagine di tutti i maggiori quotidiani viene riportato il fatto criminoso dell'uccisione per avvelenamento di tre orsi nel ParcoPag. 43nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Poco fa, inoltre, agenzie di stampa hanno dato la notizia che ne sono stati rinvenuti altri due. Ciò significa che il territorio del parco è stato disseminato di polpette avvelenate che rischiano di depauperarne il patrimonio faunistico.
Già il presidente del parco e numerose associazioni si sono attivate per individuare i responsabili, e lo stesso Ministro ha parlato di fatti criminosi e di criminali da arrestare. Chiederei dunque alla Presidenza di farsi parte attiva affinché il Ministro venga in Assemblea a riferire su questo fatto criminoso, onde capire quali sono le iniziative non solo per arrestare i responsabili, ma anche per potenziare i servizi di sorveglianza nel territorio del parco. Lei sa infatti che l'orso marsicano è oggetto di studio da parte di studiosi americani e che si tratta di una specie in estinzione che è protetta dall'Europa con uno speciale progetto.
Le chiediamo dunque di impegnarsi a fare in modo che il Ministro dell'ambiente venga a riferire su quali iniziative si stanno assumendo per arginare questo fenomeno criminoso.
PRESIDENTE. Onorevole Fasciani, anche in questo caso la Presidenza inoltrerà la richiesta al Governo. Mi permetto però di ricordare ai deputati che ai fini della rappresentazione al Governo di determinate questioni esistono anche gli atti di sindacato ispettivo: dalle interpellanze urgenti alle interrogazioni a risposta immediata. Il fatto che il Governo venga a riferire in Assemblea costituisce infatti una pratica «straordinaria», e dico ciò senza naturalmente voler sminuire la questione che lei pone, che è di grande rilevanza. Ricordo comunque che vi è la possibilità di ricorrere a tali strumenti.
OLGA D'ANTONA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
OLGA D'ANTONA. Signor Presidente, ritorno sull'argomento dell'arresto del brigatista avvenuto recentemente a Siena, colto mentre compiva una rapina e deteneva armi. Ciò che è accaduto rappresenta un fatto molto grave, che sicuramente allarma i cittadini. Mi risulta che il Ministro della giustizia ha disposto un'ispezione per capire quali siano state le condizioni che hanno determinato il permesso di semilibertà, e sono al corrente anche delle dichiarazioni del Ministro dell'interno. Auspico che comunque siano svolte le dovute indagini e che il Ministro si presenti all'Assemblea o in Commissione, sede in cui più volte il Ministro dell'interno ha riferito a proposito del piano della sicurezza e della situazione italiana dal punto di vista della sicurezza.
Intendo, tuttavia, riportare la discussione entro un quadro più generale. Non vorrei svolgere l'attività di giudice di sorveglianza, perché egli applica la legge con un margine di discrezionalità molto ampio, e ciò comporta delle responsabilità enormi, e l'errore, purtroppo, può essere valutato soltanto dopo che esso ha prodotto effetti, cioè quando l'atto criminoso si compie.
A me tocca un compito ingrato, cioè dire che purtroppo questi sono i rischi che si corrono quando si cerca di attenersi ai dettami e ai fondamenti della nostra Costituzione, che indicano il carcere come luogo di educazione e come possibilità, in alcuni casi, di reinserimento sociale. Credo, però, che ai giudici spetti una responsabilità gravissima, perché sulle loro spalle pesa una scelta che può determinare pericolo grave per i cittadini. Nel caso specifico, il condannato era un pluriomicida, un brigatista, e una persona che non aveva mai manifestato ravvedimento rispetto agli atti criminosi compiuti e alle sue scelte e che non aveva mai dato segnali di dissociazione o di pentimento, se così lo vogliamo chiamare.
Avendo tale soggetto compiuto anche in precedenza altri atti contrari alla legge che avevano determinato la sospensione della semilibertà, il caso ci sembra che presenti delle ambiguità e delle controindicazioni che ci allarmano. Quindi, trovo opportuno che il Parlamento, in sede di Commissione o di Assemblea, abbia la possibilità di capire esattamente come si sono svolti iPag. 44fatti, ma soprattutto di aprire una discussione in un momento in cui essa è quanto mai importante perché, purtroppo, assistiamo ad una recrudescenza e ad una riemersione del terrorismo, che in questo Paese sembra essere un fenomeno carsico, che va in immersione e poi riemerge. Sono state allarmanti, soprattutto, le manifestazioni che si sono svolte sia a L'Aquila, sia a Padova, con slogan molto aggressivi nei confronti dei parenti delle vittime e dei poliziotti uccisi.
Ci preoccupano le palesi affermazioni di solidarietà nei confronti di queste bande eversive. Il clima che stiamo vivendo e questo tipo di simpatie, seppur minoritarie, devono essere tenute nella dovuta considerazione e nel dovuto controllo sociale, e quindi auspichiamo che in Parlamento si possa svolgere un dibattito serio e approfondito sul tema.
PRESIDENTE. Prendo atto delle sue considerazioni. Come ho già detto, la Presidenza sta provvedendo a sollecitare nuovamente il Governo affinché riferisca.
Quanto alla Commissione di inchiesta, la cui costituzione è stata sollecitata dall'onorevole Baiamonte, faccio presente che non sono ancora pervenute tutte le designazioni da parte dei gruppi. La Presidenza, peraltro, ha più volte rivolto solleciti in tale direzione.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 15 con lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, mentre il seguito dell'esame del primo punto dell'ordine del giorno riprenderà alle 17.
La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI