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Si riprende la discussione.
(Repliche dei relatori e del Governo - A.C. 553-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la relatrice, deputata Amici.
SESA AMICI, Relatore. Signor Presidente, rinuncio alla replica.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore, deputato Bocchino.
ITALO BOCCHINO, Relatore. Signor Presidente, rinuncio anch'io alla replica.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, desidero anzitutto esprimere sinceri apprezzamentoPag. 86e soddisfazione per l'importante lavoro svolto dalla Commissione affari costituzionali con la guida sempre lungimirante e tenace del presidente Violante; un particolare ringraziamento va, inoltre, all'impegno prezioso dei relatori, onorevoli Sesa Amici ed Italo Bocchino. E sarebbe anzi assai importante continuare ad assicurare a tale impegno parlamentare una sorta di corsia protetta dalle polemiche politiche quotidiane, quasi una «moratoria per le riforme» che consenta di far lavorare le aule parlamentari con la necessaria serenità, anche sul delicato tema della legge elettorale.
Su incarico del Ministro Vannino Chiti, ho avuto il privilegio di seguire da diversi mesi questi temi.
ITALO BOCCHINO. Bravo Naccarato!
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. La discussione di oggi è la prima occasione per proseguire in Assemblea un confronto che ci ha portato ad individuare limitate e specifiche modifiche costituzionali in grado di migliorare fortemente il funzionamento del sistema delle istituzioni parlamentari e di Governo.
In questo senso, la mancanza di voti contrari in Commissione e la stessa astensione delle opposizioni - sia pure con motivazioni diversificate - vanno interpretate come un incitamento a proseguire su questo percorso al fine di giungere ad un testo largamente condiviso, come auspicato ripetutamente anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi.
Il testo che l'Assemblea ha in esame e che essa potrà ulteriormente migliorare, è frutto di una complessa mediazione intervenuta tra varie parti politiche, di maggioranza e di opposizione, nell'ambito di un dibattito molto ampio, talora acceso, ma mai di mera contrapposizione: un dibattito per cercare assieme una risposta all'ansia di rinnovamento proveniente da larga parte dell'opinione pubblica e per superare, sia pure per approssimazioni successive, la lunga ed estenuante fase di transizione che il Paese sta attraversando ormai da troppi anni.
È di tutta evidenza che, al di là della normale dialettica tra le varie forze politiche, tutto sommato su questo tema è prevalso da subito un forte senso di responsabilità, mosso essenzialmente dall'avere a cuore l'interesse generale del Paese che chiede alla politica riforme senza perdere più altro tempo. Si è, dunque, convenuto sull'esigenza da più parti avvertita di rivedere alcuni istituti costituzionali ritenuti desueti per una democrazia matura e moderna, rispettando, però, quell'assetto di fondo della nostra Carta costituzionale che continua, ancora adesso, a rappresentare un sicuro riferimento etico, oltre che giuridico, per tutti i cittadini.
Non può non ricordarsi in questo momento che, quasi sessant'anni fa, si arrivò all'approvazione quasi unanime del testo della Carta costituzionale, forse, anche per quella capacità di mediazione mai ostentata, anzi spesso riservata, che il Governo di allora ed il suo Presidente del Consiglio seppero proporre e che portò Alcide De Gasperi, quando intervenne sull'articolo 7 della nostra Carta fondamentale, a parlare dal suo seggio di deputato e non dal banco del Governo, proprio a voler sottolineare una volontà di non interferenza governativa nell'elaborazione della nuova Costituzione, dettata dallo scrupolo di non mescolare attività di Governo ed attività costituente.
Del resto, anche allora la fase politica e di Governo era caratterizzata da forti tensioni e contrapposizioni. Oggi, come allora, il Governo intende continuare a svolgere il ruolo di facilitare il necessario clima di dialogo e di confronto che finora ha positivamente caratterizzato i nostri lavori, seppur con diverse sensibilità e qualche pessimismo della ragione, anziché l'ottimismo della volontà, come in qualche intervento anche oggi è emerso, nel pieno rispetto delle prerogative del Parlamento.
Non può tacersi che quelle che oggi discutiamo sono norme di cui il Paese ha estremamente bisogno, riforme urgenti e indispensabili per migliorare il funzionamentoPag. 87delle istituzioni parlamentari e di Governo e per rafforzare la fiducia dei cittadini nel funzionamento delle istituzioni e della democrazia.
Tra i punti qualificanti del provvedimento ricordiamo la riduzione del numero complessivo dei parlamentari, l'istituzione del Senato federale della Repubblica, l'individuazione delle sue competenze e della sua composizione come organo rappresentativo dei consigli regionali e delle autonomie locali, nonché la semplificazione del procedimento legislativo, il rafforzamento della posizione e dei poteri del Presidente del Consiglio dei Ministri e l'attribuzione al Governo del potere di incidere sull'ordine dei lavori delle Camere.
Spero vivamente che il clima di collaborazione che finora ha, tuttavia, animato maggioranza e opposizione con il concorso e l'attivo incoraggiamento del Governo permanga e si confermi nel corso del confronto in quest'Assemblea prima, e al Senato poi. Serve al Paese, alle istituzioni, alla democrazia ed alla credibilità della politica. Del resto, necessita in ogni caso attuare un franco confronto su come giungere insieme ad una modernizzazione delle nostre istituzioni, per assicurare sempre più ai cittadini decisioni rapide ed efficaci, lasciandoci dietro le spalle le pur legittime polemiche politiche quotidiane (cosa che interessa davvero tutti, maggioranza, opposizione e Governo).
La stessa circostanza che il testo prevede che le disposizioni decorrano dalla prima legislatura successiva a quella in corso alla data di entrata in vigore della legge, è una risposta concreta ed immediata a tante questioni che alimentano da anni polemiche anche molto accese nel dibattito politico del nostro Paese, con una concreta risposta alla necessità di ridurre i costi della politica. Trovarsi nella prossima legislatura punto e a capo sarebbe esiziale, ed io credo che questo è un lusso che il nostro Paese non dovrebbe più permettersi.
Ed è per questi motivi che il Governo, per quanto di sua competenza, ha operato e continuerà ad operare con convinzione per rendere possibile l'approvazione di tali riforme che sono indispensabili all'Italia ed al rinnovamento della nostra democrazia. Lo dobbiamo ai cittadini, alle istituzioni, alla democrazia ed alla credibilità della politica. Grazie.
PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
Sospendo brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 20,30, è ripresa alle 20,40.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI