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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Orientamenti del Ministro dell'università e della ricerca in merito alla data di pubblicazione dei bandi di concorso per l'ammissione alle scuole di specializzazione medica e chirurgica per l'anno 2008 - n. 2-00854)
PRESIDENTE. Il deputato Stradella ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00854, concernente orientamenti del Ministro dell'università e della ricerca in merito alla data di pubblicazione dei bandiPag. 61di concorso per l'ammissione alle scuole di specializzazione medica e chirurgica per l'anno 2008 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
FRANCO STRADELLA. Signor Presidente, desidero sapere se la notizia richiamata nell'interpellanza corrisponda a verità e, pertanto, mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Giampaolo Vittorio D'Andrea, ha facoltà di rispondere.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, la questione riproposta dall'interpellanza Stradella 2-00854 è ormai annosa e si è complicata nel corso del tempo per ragioni strutturali. Non esiste, infatti, alcuna possibilità di armonizzare, dal punto di vista temporale - attraverso forme di contestualizzazione - gli esami di abilitazione e quelli di ammissione alle scuole di specializzazione, perché ogni anno le sessioni di laurea sono tre, gli esami di abilitazione due e l'esame di ammissione solo uno: il problema, pertanto, è di difficile soluzione.
Ciò che possiamo realizzare a partire da quest'anno è un primo tentativo di armonizzare tali scadenze attraverso procedure amministrative. Il Ministro Mussi allo scopo ha deciso con riferimento all'anno accademico 2007-2008 di emanare due decreti. Con il primo si dispone di anticipare lo svolgimento dell'esame di abilitazione alla professione medica al 6 febbraio 2008, in luogo del 15 febbraio. Ciò evidentemente allo scopo di consentire a coloro che devono presentare domanda per l'ammissione ai corsi delle scuole di specializzazione di poterlo fare avendo già acquisito l'indispensabile titolo di abilitazione (richiesto, peraltro, dal decreto ministeriale n. 172 del 2006 adottato dal Governo che ci ha preceduto, anche in conformità con alcuni indirizzi dell'Unione europea).
Con il secondo decreto è stato stabilito l'avvio dei corsi delle scuole di specializzazione al 10 marzo 2008. Queste misure consentono il recupero delle disarmonie di calendario registrate nelle sessioni degli anni precedenti.
A regime il Governo è intenzionato a proporre al Parlamento una norma legislativa, con la quale si disporrà che agli esami di ammissione alle scuole di specializzazione possano essere ammessi con riserva anche gli studenti dell'ultimo anno di corso di laurea in medicina e chirurgia, consentendo loro il conseguimento della laurea e dell'abilitazione entro la data di inizio dei corsi.
Questa può rappresentare l'unica strada per superare la disarmonia strutturale, di calendario, tra i tre livelli di prova che vengono previsti. Questo risultato, però, si potrà conseguire solo per via legislativa; mentre sulle date che riguardano rispettivamente la sessione per gli esami di abilitazione alla professione medica e l'avvio dei corsi delle scuole di specializzazione è stato possibile intervenire - così come è stato fatto appunto oggi, con decreto che, tra l'altro, credo che il Ministro abbia ufficializzato nelle ultime ore.
Per la verità, eravamo già intenzionati a proporre la succitata iniziativa normativa nel corso dell'iter del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008 al Senato; per ragioni meramente attinenti alla scadenza dei termini, non è stato possibile realizzare in quella sede tale obiettivo: spero che invece sia possibile conseguirlo nella sessione di bilancio appena avviata alla Camera.
PRESIDENTE. Il deputato Stradella ha facoltà di replicare.
FRANCO STRADELLA. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario di Stato per la risposta e per le spiegazioni che, dal punto di vista della procedura, sono esaurienti, nel senso che ha illustrato in modo corretto quale sia l'iter della vicenda e quali siano gli elementi che l'hanno determinata.Pag. 62
Dalla risposta credo di poter desumere che la data per l'ammissione ai corsi di specializzazione resterà quella di gennaio, quindi antecedente alla data di acquisizione del titolo professionale e, quindi, alla possibilità di esercitare la professione da parte dei giovani laureatisi nelle sessioni del 2007.
A questo punto, con disappunto e sorpresa, mi stupisce il fatto che il Ministro - che, secondo quanto sottolineato dal sottosegretario, ha compreso perfettamente quale sia la situazione - non si renda conto del fatto che, non avendo predisposto la possibilità, per i neolaureati in attesa di ottenere la prescritta abilitazione all'esercizio della professione, di accedere ai concorsi per l'ammissione alle scuole di specializzazione, per un anno preclude loro l'accesso a tale tipo di concorso.
Ciò comporta che cinquemila ragazzi laureati, i più bravi, coloro che si sono laureati in corso e che hanno dimostrato più diligenza e maggior attaccamento allo studio, per un anno si troveranno in un limbo, non potranno fare altro che aggiungersi alla massa, che voi sostenete esserci nel Paese, dei lavoratori precari, non avendo alcuna possibilità di accedere a quello che dovrebbe essere un diritto, con un risvolto ancora più singolare, costituito dal fatto che le scuole di specializzazione che non raggiungessero il prescritto numero di specializzandi nel corso di due anni potrebbero essere chiuse.
Quindi, cinquemila giovani, laureatisi entro la durata legale dei corsi, e quindi studiosi e diligenti, resteranno in una sorta di limbo che non consentirà loro, se non fra un anno, di partecipare al concorso di ammissione alle scuole di specializzazione.
La procedura individuata e descritta dal sottosegretario mi pare che non nasconda insidie particolari e che non abbia bisogno di confronti: credo assolutamente che si possa realizzare in poco tempo.
Se queste sono le ragioni della misura adottata penso che il Ministro avrebbe potuto tranquillamente predisporre un provvedimento che consentisse la partecipazione sub iudice dei neolaureati. Il Ministro avrebbe potuto, infatti, impedire che si commettesse un atto di ingiustizia nei confronti di cinquemila giovani neolaureati a cui di fatto vengono tolte delle possibilità. Un ingiustizia che priva il Paese di un supporto importante al servizio sanitario.
L'altro aspetto che ho già sottolineato e che voglio ribadire riguarda la questione delle scuole di specializzazione che potrebbero trovarsi, al sud come al nord, su tutto il territorio nazionale, nelle condizioni di essere chiuse per non avere raggiunto il numero di specializzandi necessari per la loro funzionalità. Tutto ciò avviene perché una norma di legge «sciagurata», che sicuramente non si è rivelata né attenta né corretta nei confronti delle aspettative e delle esigenze del Paese, ha impedito a un numero congruo di neolaureati di partecipare ai concorsi.
Il sottosegretario auspicava una remota possibilità di soluzione in tempi brevi. Mi auguro allora che si possa ancora ovviare a questa problematica e che il Ministro abbia momentaneamente soprasseduto alla decretazione che stabilisce la data per l'ammissione alle scuole di specializzazione medica e chirurgica. Capisco tutti gli inconvenienti dovuti all'articolazione delle successive fasi dell'ottenimento della laurea, dell'abilitazione professionale e della specializzazione, però bisogna anche comprendere che non si può far pagare ai cittadini una difficoltà posta da una previsione legislativa, il cui superamento dovrebbe essere appunto nei poteri proprio del legislatore, che dovrebbe perciò intervenire per consentire la soddisfazione delle giuste aspettative di questi ragazzi.