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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Tutela dei livelli occupazionali e condizioni di sicurezza presso l'aeroporto «Arlotta» di Grottaglie - n. 2-00691)
PRESIDENTE. Il deputato Franzoso ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00691, concernente tutela dei livelli occupazionali e condizioni di sicurezza presso l'aeroporto «Arlotta» di Grottaglie (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 8).
PIETRO FRANZOSO. Signor Presidente, a seguito di notevoli investimenti e finanziamenti posti in essere dai precedenti governi, nazionale e regionale, finalmente si riapriva l'aeroporto «Arlotta» di Grottaglie dopo circa vent'anni di chiusura.
A prescindere da quanto recentemente riportato dagli organi di stampa, si vuole che tale aerostazione venga riaperta anche ai voli civili di linea. Di ciò, tuttavia, dubito profondamente. Con l'effettuazione dei voli di linea si prometteva anche una notevole ricaduta occupazionale.
A prescindere dalle incapacità degli enti locali del territorio nel recepire in tempo utile le esigenze di un moderno polo produttivo aeronautico qual è l'Alenia, (infatti, nulla hanno fatto le realtà locali per dare corpo ad uno sviluppo dell'indotto locale), non si è neanche consentita la piena occupazione dell'esistente; tanto che il 5 giugno del 2007 tre lavoratori che da circa venti anni lavoravano nella manutenzione degli impianti AVL (aiuti visivi e luminosi) venivano licenziati per effetto di poco trasparenti accordi intercorsi nel dicembre del 2006 tra enti pubblici quali l'ENAC, l'ENAV e l'AdP (Aeroporti di Puglia Spa). Già nel mese di maggio 2007 l'incapacità di risolvere un problema tecnico da parte dei dipendenti dell'AdP ha costretto lo scalo aeroportuale ad una ridotta operatività per alcuni giorni.
Di fronte a queste problematiche, che hanno anche un'incidenza notevole sui problemi occupazionali del Mezzogiorno, mi chiedo come si può immaginare di licenziare lavoratori con venti anni di lavoro alle spalle, che tra l'altro hanno raggiunto un'età di 50 anni e quindi hanno difficoltà nel reinserirsi nel mercato del lavoro, senza individuare alcuno sbocco occupazionale per essi. Pertanto, chiedo come si intenda operare nella direzione della tutela dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori, a meno che non dobbiamo ritenere che, trattandosi di soli tre lavoratori, vengano a cadere tutti i diritti.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le comunicazioni, Luigi Vimercati, ha facoltà di rispondere.
LUIGI VIMERCATI, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. Signor Presidente, con riferimento all'interpellanza in esame, avente per oggetto la situazione dell'aeroporto «Arlotta» di Grottaglie, passo ad illustrare i dati forniti dalla competente direzione provinciale del lavoro di Taranto.
Alla data del 3 settembre scorso l'organico in forza allo stabilimento Alenia Composite di Grottaglie era di complessive 680 unità, di cui 316 in distacco da Alenia Aeronautica, provenienti dagli stabilimenti di Pomigliano d'Arco, Nola, Casoria, Foggia e Torino, e le restanti 364 persone assunte da Alenia Composite dal 1o novembre 2006 in poi.
Di queste ultime, circa 70 unità erano dipendenti della società Alitech, in forza allo stabilimento di Grottaglie, transitate dal 1o gennaio 2006 per cessione del ramo d'azienda alla Alenia Aeronautica, mentre le restanti, provenienti fondamentalmente dalle province di Taranto e Brindisi, sono state assunte direttamente da Alenia Composite,Pag. 74tramite inserzioni sui giornali e selezione eseguita dalla SHL Italia Srl, società specializzata nel settore. L'Alenia Composite ha avviato ulteriori selezioni, non ancora concluse, per l'assunzione di altro personale.
Per quanto riguarda invece i tre lavoratori della ditta SME Spa, dagli accertamenti effettuati è emerso quanto segue. Fino a dicembre del 2006 la manutenzione degli impianti AVL dell'aeroporto di Grottaglie era effettuata in parte dalla AdP Spa ed in parte dall'ENAV che, a sua volta, aveva affidato la sua esecuzione ad una ditta appaltatrice, la SME Impianti di Bari-Carbonara.
In data 15 dicembre 2006, ENAV, ENAC ed AdP, allo scopo di disciplinare la gestione dei predetti impianti, hanno sottoscritto una convenzione per la gestione in comodato d'uso gratuito di aiuti visivi e luminosi, radioassistenze ed apparati meteo presso l'aeroporto di Grottaglie, con cui tra l'altro la manutenzione, gestione e conduzione degli impianti AVL di proprietà ENAV dell'aeroporto di Grottaglie veniva affidata, dalla stessa data, solo alla società AdP la quale, ha deciso di effettuarla con proprio personale dipendente in numero pari a tre unità.
Contestualmente l'ENAV, sempre a decorrere dal 15 dicembre 2006, in attuazione della predetta convenzione, nelle more della familiarizzazione da parte del predetto personale tecnico preposto da AdP, ha invitato la ditta Sme impianti Spa a continuare a svolgere, per un periodo di sei mesi e a titolo gratuito, l'attività di supporto nella gestione, conduzione e manutenzione degli impianti AVL di proprietà della stessa ENAV. Pertanto, nei sei mesi successivi al passaggio di consegne degli impianti, previa definizione e sottoscrizione tra le parti dei coordinamenti in termini di sicurezza, la società Sme impianti, ha affiancato il personale AdP nello svolgimento delle normali attività di manutenzione e conduzione. Il 27 giugno scorso, decorsi i sei mesi previsti, l'ENAV ha provveduto a stralciare, dal contratto con la Sme, la manutenzione dell'impianto AVL dell'aeroporto di Grottaglie. Faccio presente, infine, che l'amministrazione che rappresento non ha ricevuto, fino ad oggi, alcuna richiesta di intervento relativamente alla vicenda descritta. Posso comunque assicurare che, qualora richiesto, la situazione sarà seguita con l'attenzione che merita ai fini di una sua positiva soluzione.
PRESIDENTE. Il deputato Franzoso ha facoltà di replicare.
PIETRO FRANZOSO. Signor Presidente, non sono assolutamente soddisfatto, perché credo che la risposta testé fornita non abbia dato seguito alla parte essenziale della mia interpellanza, volta a conoscere quale iniziativa intendano assumere gli enti pubblici coinvolti nella vicenda (quindi anche il Governo, atteso che ENAV e ENAC sono enti di emanazione statale) con riferimento ai tre lavoratori che dall'oggi al domani si ritrovano in mezzo a una strada ad ampliare quell'esercito di disoccupati che vi è nel Mezzogiorno. Mi meraviglia che si affermi che il Governo non è mai stato portato a conoscenza di ciò che stava accadendo. Signor sottosegretario, le posso assicurare che i sindacati di categoria del territorio, a partire dal 29 dicembre 2006, con diverse lettere, informavano dell'evoluzione dei fatti il prefetto di Taranto, quindi l'organo di rappresentanza del Governo sul territorio che, molto probabilmente, era anche tenuto ad avviare un tavolo di discussione e di concertazione che era stato richiesto. Malgrado ciò, il prefetto si è mostrato sempre insensibile alle richieste sindacali, talvolta senza neanche fornire una risposta.
Il 4 luglio 2007 (quindi, dopo un anno e mezzo), è stata recapitata una lettera da parte del prefetto che faceva riferimento ad una risposta della società aeroporti di Puglia, nella quale si dichiarava che per i predetti tre lavoratori non vi era alcuna possibilità di assunzione. Come lei stesso ha affermato, signor sottosegretario, voglio ricordare che tali tre lavoratori hanno impartito la formazione al predetto personale assunto dalla Società aeroporti diPag. 75Puglia, perché evidentemente quest'ultimo non possedeva le qualifiche o i profili professionali necessari per assolvere all'impegno della manutenzione degli impianti. Le chiedo, dunque, come si possa pensare di lasciare a se stesse le famiglie dei tre lavoratori che oggi, all'età di cinquanta anni sono totalmente allo sbando perché disoccupati, considerata l'impossibilità di immettersi nel mercato del lavoro, in una realtà, qual è quella rappresentata dall'Alenia che, come lei stesso ha affermato, continua ad assumere personale diretto, prescindendo dalla questione dell'indotto, sul quale credo vada fatta una riflessione a parte, data l'incapacità delle istituzioni locali nel cercare di coinvolgere l'indotto del territorio.
Come si può pensare che non si possano inserire nell'ipotesi di assunzione (cui la stessa Alenia sta procedendo) tre dipendenti che, peraltro, hanno profili professionali probabilmente simili a quelli dei tre dipendenti licenziati? Di fronte a questa mancanza e a questa insensibilità sicuramente non mi posso dichiarare soddisfatto. Anzi, sono totalmente insoddisfatto per la inerte e insensibile posizione che, di fronte a un tale e grave problema, ha avuto prima l'istituzione massima locale (ovvero la regione Puglia), e, successivamente, il Governo, per le considerazioni svolte precedentemente. L'ENAC e l'ENAV, infatti, sono organi rappresentanti del Governo e di riferimento dello stesso, mentre la società Aeroporti di Puglia è di riferimento della regione Puglia per il 98 per cento. Ho la sensazione che molto probabilmente qualcuno avrebbe accelerato e trovato alcune soluzioni se, anziché tre i licenziati fossero stati trenta (quindi, con una maggior possibilità di incidere dal punto di vista della protesta). Evidentemente, tre persone non possono avere quell'incidenza di natura politica che trenta persone, invece, potrebbero possedere.
Se questo è il Governo - sia a livello regionale, sia oggi a livello nazionale - che è vicino al mondo del lavoro in una zona particolarmente difficile quale il Mezzogiorno, con una percentuale di disoccupazione alta e in aumento, mi chiedo quali risposte possiamo fornire alla gente che attende non solo il lavoro. Non siamo in grado di fornire, infatti, adeguate risposte a chi, ormai, ha raggiunto i 50 anni e viene licenziato, dopo vent'anni, dall'oggi al domani, non perché la ditta di appartenenza ha svolto una regolare gara di appalto e l'ha persa, ma perché, a causa di una forma di consociativismo tra istituzioni pubbliche, queste ultime si mettono d'accordo, estromettono, dall'oggi al domani un'azienda che da sempre esercitava un certo lavoro e creano anche dei disservizi. Questi sono i problemi reali in ordine a cui devo prendere atto, anche se con rammarico, che il Governo non è stato in grado di fornire un'adeguata risposta alle tre famiglie ricordate, ovvero a tutta la società del Mezzogiorno e, in particolare, della Puglia.