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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative in favore delle emittenti locali, con particolare riferimento alla situazione della Sardegna, in relazione al recente bando di gara sull'assegnazione delle frequenze per l'esercizio dell'attività televisiva - n. 3-01480)
PRESIDENTE. Il deputato Satta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01480, concernente iniziative in favore delle emittenti locali, con particolare riferimento alla situazione della Sardegna, in relazione al recente bando di gara sull'assegnazione delle frequenze per l'esercizio dell'attività televisiva (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
ANTONIO SATTA. Signor Presidente, signor Ministro, il bando di gara per l'assegnazione di 108 impianti di frequenze radiotelevisive consiste in una procedura a dir poco anomala. Infatti, le emittenti locali private vengono escluse non solo dall'assegnazione gratuita, ma anche dalla semplice possibilità di partecipare alla gara pubblica poiché le nuove frequenze vengono assegnate, di fatto, per lo più al gruppo Telecom Italia e al gruppo Espresso per completare le loro emittenti.
In particolare, per quanto riguarda la Sardegna è un fatto clamoroso che vengano completamente escluse le sedici frequenze che spetterebbero a quelle emittenti che hanno garantito per tanti anni il pluralismo e il diritto all'informazione e che vengono drasticamente messe fuori gara.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONIO SATTA. È evidente che così facendo si pone in essere un grave atto di ingiustizia. Pertanto, signor Ministro, vorrei sapere quali seri provvedimenti verranno presi per garantire un clima di giustizia.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, il bando di assegnazione delle frequenze televisive libere, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 134 del 2007, è stato adottato in esecuzione della sentenza del TAR del Lazio del novembre 2006 che, accogliendo un ricorso delle emittente televisiva in ambito nazionale Rete A, ha richiesto al Ministero delle comunicazioni di mettere a disposizione, attraverso procedure competitive pubbliche, eventuali frequenze disponibili, in modo da garantire il raggiungimento del minimo di copertura territoriale previsto dalla normativa (80 per cento del territorio) a tutte le emittenti televisive nazionali, allo scopo di mettere in condizione di operare una pluralità di soggetti tendenzialmente equivalenti dal punto di vista tecnico ed economico.
Poiché nel settore televisivo le emittenti locali non sono equivalenti alle emittenti nazionali, né dal punto di vista tecnico né economico, il mercato può ritenersi integrato se viene consentito ai concorrenti o equivalenti deboli, nella fattispecie le emittenti nazionali, di avere le medesime condizioni dei concorrenti più forti, aventi copertura territoriale e frequenza.
Tuttavia, in sede di stesura del bando, dopo aver considerato quanto sopra affermato dal TAR, cioè l'impossibilità, da parte delle emittenti locali, di partecipare alla procedura competitiva di assegnazione delle frequenze libere, è stato deciso di inserire, nello stesso bando, l'articolo 19. Con tale articolo viene precisato che le frequenze non assegnate e aggiudicate ed eventuali ulteriori risorse che dovessero rendersi disponibili saranno oggetto di successive procedure competitive aperte a tutti i soggetti legittimamente operanti nel settore televisivo.Pag. 38
In proposito, nel sottolineare che è la prima volta che in Italia vengono adottate procedure competitive pubbliche trasparenti e non discriminatorie per l'assegnazione di frequenze televisive, si fa presente che le assegnazioni conseguenti al bando non precostituiscono un diritto per il futuro in quanto tutte le frequenze attualmente detenute dagli operatori (anche quelle acquisite con la procedura di gara in questione) saranno oggetto del processo di razionalizzazione che porterà all'adozione del nuovo piano digitale da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
In merito al problema relativo allo switch-off della Sardegna, che investirà anche le emittenti televisive locali della regione, si evidenzia che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, al momento dell'adozione del bando (novembre 2007), non aveva ancora emanato la delibera di revisione del piano di assegnazione delle frequenze in tecnica digitale.
PRESIDENTE. Signor Ministro, deve concludere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Una volta emanato tale piano di assegnazione da parte dell'Autorità si procederà alla riassegnazione delle risorse di piano riservando, a norma di legge, un terzo di tali risorse all'emittenza locale.
PRESIDENTE. Il deputato Satta ha facoltà di replicare.
ANTONIO SATTA. Signor Ministro, lei praticamente ha recitato sommessamente, con un tono pacato, il de profundis per queste emittenti private. Viene fuori - francamente con molta chiarezza - che ormai si devono arrangiare, che hanno fatto il loro tempo; adesso va lasciato spazio a coloro i quali sono già grandi, facciamoli diventare più grandi e, quindi, completiamo l'opera volta a far sì che l'80 per cento della copertura venga assicurata.
È strano, però, che proprio in Sardegna, signor Ministro, lo switch-off del 28 marzo si sta realizzando grazie all'impegno delle emittenti private, che adesso bloccano tutto. Pertanto questo appuntamento non andrà in porto e mi auguro soltanto che il tavolo con le emittenti private che l'Autorità ha proposto al Ministero possa dare i frutti sperati, nel senso che non possiamo, in un Paese libero e democratico, chiudere le porte a coloro i quali hanno garantito per anni un'informazione ed un pluralismo di informazione con grande sacrificio e grandi costi.
È assurdo che queste frequenze, che hanno sempre dato la possibilità a queste emittenti di diffondere i loro messaggi, le cronache e le informazioni in tutta l'isola, debbano scomparire. È davvero un fatto che non è possibile accettare e mi auguro che questo bando venga bloccato e che l'Autorità dia ancora maggiore forza alle richieste che hanno avanzato le emittenti private.