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Si riprende la discussione.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Sottolineata la mancanza di un disegno politico unitario nella manovra finanziaria in discussione, che riflette le contraddizioni interne alla maggioranza e tradisce gli obiettivi della ripresa economica e dello sviluppo, rileva il venir meno dell'annunciato alleggerimento del carico fiscale, che subisce anzi un'ulteriore diversificazione per aree geografiche.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
ERMINIA MAZZONI (UDC). Lamentata, quindi, l'assenza di stanziamenti per il settore della giustizia, per il quale non viene neanche effettuata una riqualificazione delle spese, giudica negativamente l'istituto della class action, difficilmente applicabile nell'ordinamento italiano.
FRANCESCO PIRO (PD-U). Nel ritenere che la manovra finanziaria in discussione segni una evidente discontinuità rispetto al passato, dovuta principalmente alla natura espansiva della stessa, sottolinea l'importante novità rappresentata dalla revisione del sistema di classificazione del bilancio. Richiama, quindi, gli aspetti più significativi dei provvedimenti in discussione, finalizzati alla redistribuzione del reddito ed al sostegno dell'economia, sottolineando, in particolare, la previsione di risorse aggiuntive per il comparto sicurezza e l'ordine pubblico.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Nel preannunziare l'orientamento favorevole del suo gruppo sul disegno di legge finanziaria in discussione, ne giudica, tuttavia, non condivisibili taluni aspetti, quali la mancata riduzione della spesa corrente, l'assenza di maggiori liberalizzazioni e la non compiuta riorganizzazione della pubblica amministrazione secondo criteri di efficienza ed efficacia. Nel considerare, quindi, improcrastinabile la definizione di un cambio di strategia, al fine di raggiungere l'obiettivo della riduzione del debito pubblico, giudica necessaria una riforma del welfare che rechi la diminuzione della spesa pensionistica tramite l'accelerazione dell'entrata ed il rallentamento dell'uscita dal mondo del lavoro; sottolinea, a tale proposito, che il disegno di legge sul welfare rappresenta un compromesso al ribasso.
MAURIZIO LEO (AN). Sottolineato che, al di là degli annunci propagandistici del Governo e della maggioranza, la manovra finanziaria per il 2008 determinerà inevitabilmente un inasprimento del carico fiscale per le famiglie e per le imprese, senza prevedere misure che garantiscano un incremento della produttività e della competitività del sistema economico e comportando ulteriori effetti penalizzanti per le piccole e medie imprese, manifesta perplessità in ordine alla riforma dell'IRES e dell'IRAP, che di fatto vanificherà gli effetti della riduzione del cuneo fiscale introdotta in occasione della precedente legge finanziaria. Nel lamentare, inoltre, la mancanza di chiarezza nel testo del disegno di legge finanziaria, segnatamente con riferimento alle norme concernenti gli studi di settore, paventa le deleterie conseguenze che potranno derivare dall'attuazione delle disposizioni in discussione, segnatamente in termini di elusione fiscale attraverso l'attivazione di meccanismi di aggiramento.
SALVATORE MAZZARACCHIO (FI). Manifesta un orientamento contrario all'impianto generale del disegno di legge finanziaria in discussione, esprimendo forti perplessità sulle disposizioni concernenti la copertura, segnatamente con riguardo all'abolizione del ticket sanitario ed al minor gettito derivante dalla riduzione dell'ICI.
Pag. IXROBERTO COTA (LNP). Osserva che la legge finanziaria per il 2008 appare connotata dai profili negativi propri dei provvedimenti della prima Repubblica, sia per quanto riguarda la forma, sia nella sostanza, determinando un altissimo costo per la collettività, atteso l'elevato aumento della spesa pubblica, in contrasto, peraltro, con la politica di rigore accreditata dal Presidente del Consiglio Prodi. Considerate inutili, inoltre, le spese previste per la compilazione delle statistiche di genere, ed assolutamente non condivisibili le risorse destinate alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, stigmatizza la penalizzazione delle regioni e dell'economia del nord del Paese, sottolineando, in particolare, la disattenzione nei confronti del Piemonte.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Nel sottolineare che il lungo e serio lavoro svolto nella V Commissione è stato caratterizzato da un confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione, rileva che l'obiettivo del risanamento è stato conseguito tramite un efficace contrasto del Governo all'evasione fiscale. Richiamate, quindi, le misure più significative previste dal disegno di legge finanziaria in discussione, quali la nuova disciplina della fiscalità d'impresa, la riduzione dell'ICI ed i tagli ai costi della politica, esprime apprezzamento per le ingenti risorse destinate al comparto sicurezza, ricordando l'importante contributo apportato dal suo gruppo con la presentazione di significative proposte emendative.
LUIGI FABBRI (FI). Sottolinea le deleterie conseguenze derivanti dalla manovra finanziaria per il 2008 sotto il profilo della crescita economica, lamentando l'assenza di risposte alle primarie esigenze della collettività e manifestando, altresì, preoccupazione per l'incertezza riguardante le disposizioni sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali.
ANTONIO RUGGHIA (PD-U). Nel sottolineare la coerenza della manovra finanziaria con la politica economica avviata con la precedente legge finanziaria, sottolinea l'importanza degli stanziamenti previsti per il Ministero della difesa, in particolare quelli per la professionalizzazione delle Forze armate, che consentiranno una più efficiente politica di difesa e sicurezza per il Paese, pur auspicando un incremento ulteriore delle risorse destinate a tale settore.
DOMENICO DI VIRGILIO (FI). Ritiene che la legge finanziaria per il 2008 rappresenti un'occasione mancata, data l'inconsistenza delle misure in essa contenute, in particolare di quelle concernenti il comparto sanità, che determineranno deleterie conseguenze per la crescita dell'economia del Paese.
ANTONIO PEPE (AN). Nell'esprimere un giudizio negativo sul disegno di legge finanziaria in discussione, che risente delle contraddizioni interne alla maggioranza, lamenta che le maggiori entrate sono state dissolte in spese clientelari senza attuare interventi strutturali ed a favore delle famiglie. Rilevata, quindi, la mancata realizzazione dell'annunciata riduzione della pressione fiscale, essenziale per lo sviluppo del Paese, e dell'abolizione totale dell'ICI sulla prima casa, promessa durante la campagna elettorale, esprime perplessità sulla nuova disciplina della fiscalità d'impresa e sull'istituto della class action.
MARIELLA BOCCIARDO (FI). Osserva che la manovra finanziaria per il 2008 denota la totale insensibilità del Governo ai bisogni primari delle famiglie e delle fasce più deboli della popolazione, manifestando rammarico per il mancato accoglimento delle proposte emendative di grande rilevanza sociale presentate dal suo gruppo e concernenti, in particolare, l'esenzione dal canone RAI ed il rimborso delle spese per talune categorie di medicinali.
AUGUSTO ROCCHI (RC-SE). Nel sottolineare che il disegno di legge finanziaria è stato arricchito e migliorato nel corso dell'iter presso la V Commissione, rilevaPag. Xche la manovra in discussione avvia un processo di redistribuzione sociale, seppure ancora non sufficiente. Osservato, quindi, che ogni misura di sostegno alle imprese deve essere vincolata al pieno rispetto delle norme recate dal testo unico sulla sicurezza sul lavoro, esprime apprezzamento per le disposizioni concernenti la lotta alla precarietà.
GIACOMO BAIAMONTE (FI). Lamenta la gravità delle disposizioni riguardanti le donazioni ed i trapianti di organi, nonché il carattere demagogico delle misure a favore dei giovani ricercatori.
SALVATORE TOMASELLI (PD-U). Rilevato che con la manovra finanziaria in discussione prosegue l'impegno del Governo per il risanamento, il rilancio e la modernizzazione del Paese già avviati con la legge finanziaria dello scorso anno, sottolinea l'importanza degli interventi a favore del sistema produttivo, segnatamente con riferimento alle piccole e medie imprese.
ANGELA FILIPPONIO TATARELLA (AN). Constata la mancata definizione di un quadro complessivo di riferimento nell'impianto della legge finanziaria per il 2008, con la quale non si danno risposte adeguate ed efficaci ai problemi di fondo del Paese, con particolare riferimento alle problematiche connesse ai giovani, all'occupazione femminile, al Mezzogiorno ed alla ricerca. Lamenta altresì i rincari che subiranno le tariffe relative ai beni di prima necessità.
GAETANO FASOLINO (FI). Rileva che la manovra finanziaria per il 2008 palesa l'incapacità del Governo di affrontare e tutelare compiutamente le reali esigenze del Paese, risultando del tutto assenti disposizioni a favore del Mezzogiorno, dei giovani, dell'ambiente, delle forze dell'ordine e dell'intero sistema produttivo.
ALBERTO FILIPPI (LNP). Pur riconoscendo lo sforzo compiuto dagli uffici della Camera e dai relatori nel corso dell'esame in sede referente della manovra finanziaria per il 2008, giudica indegno il comportamento di numerosi deputati della maggioranza. Nel ritenere, quindi, che le disposizioni di carattere fiscale rivelino l'intento persecutorio del Governo nei confronti dei lavoratori titolari di partite IVA, esprime un giudizio fortemente critico sulla capacità dell'Esecutivo e della maggioranza di definire una efficace strategia di politica economica.
La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15,30.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
GIORGIA MELONI
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantuno.