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Seguito della discussione del disegno di legge S. 1817: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) (approvato dal Senato) (A.C. 3256-A).
(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - emendamento 1.1000 del Governo)
VALDO SPINI (Misto-SocpC). Dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, esprimendo rammarico per il fatto che nel corso del dibattito sono stati sottovalutati i dati relativi al quadro macroeconomico del Paese. Manifesta, inoltre, la ferma volontà di chiedere, in occasione della verifica prevista per gennaio, l'avvio di una nuova fase politica e programmatica.
TEODORO BUONTEMPO (Misto-Destra). Lamentata la gravissima lesione delle prerogative parlamentari derivata dalla decisione del Governo di porre la questione di fiducia, resa ancora più grave dall'umiliazione subìta dalla V Commissione, il cui lavoro non è stato recepito nei tre maxiemendamenti, stigmatizza, in particolare, la mancata istituzione del Garante dei diritti dell'infanzia, auspicando iniziative concrete del Presidente della Repubblica a tutela del Parlamento.
SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Dichiara che la sua componente politica rinnoverà la fiducia al Governo, esprimendo apprezzamento per il testo che la Camera si accinge ad approvare, a suo avviso migliore e più equilibrato di quello licenziato dal Senato. Auspica, inoltre, l'adozione di più incisive misure per le famiglie e chiede garanzie specifiche sulla sollecita conclusione dell'iter del provvedimento concernente la modifica degli statuti speciali, nonché sul varo di una nuova legge elettorale che consenta un'adeguata rappresentanza delle minoranze linguistiche.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Osserva che con l'ingiustificato ricorso alla posizione della questione di fiducia, sulla quale la sua componente politica esprimerà voto contrario, il Governo infligge l'ennesimo vulnus alle prerogative del Parlamento. Stigmatizzata altresì la mancata attuazione del credito d'imposta per il Mezzogiorno, esprime un giudizio fortemente critico sul disegno di legge finanziaria, che rappresenta un'occasione perduta per rilanciare l'economia del Paese, la cui preoccupante arretratezza, sotto il profilo della crescita rispetto agli altri Stati dell'Unione europea, richiederebbe decisioni improntate a conoscenza dei problemi, competenza e fantasia.
Pag. IVPAOLO CIRINO POMICINO (DCA-NPSI). Dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, rilevando che la manovra finanziaria in esame, con la quale peraltro non si riduce la pressione fiscale, denota l'assenza di una politica economica forte e coerente. Nel ritenere, quindi, che il risanamento del Paese non possa avvenire se non si rivolge la dovuta attenzione alla crescita economica ed alla produttività del lavoro, lamenta il mancato accoglimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo, finalizzate, tra l'altro, a promuovere grandi investimenti infrastrutturali ed il risanamento delle periferie urbane.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo ed esprimerà voto favorevole sui documenti di bilancio, manifesta apprezzamento per il proficuo lavoro svolto nel corso dell'iter della manovra, segnatamente per il recepimento nel testo dei maxiemendamenti di alcune proposte avanzate dalla sua parte politica, finalizzate, tra l'altro, a garantire migliori condizioni di mobilità ai disabili e ad introdurre agevolazioni per l'acquisto della prima casa. Auspica altresì l'adozione di più incisive misure a favore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
ANGELO BONELLI (Verdi). Richiamati gli aspetti più significativi della manovra in esame, la quale presenta un forte carattere redistributivo, soffermandosi, in particolare, sulla riduzione dell'ICI, sulle detrazioni fiscali a favore degli affittuari, nonché sulle misure in materia ambientale, esprime tuttavia perplessità in merito all'alto livello delle spese militari ed alla penalizzazione degli organi di governo degli enti locali, sottolineando altresì la mancata approvazione di una disciplina del conflitto di interessi e di una riforma del sistema radiotelevisivo. Nel dichiarare, infine, che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, manifesta netto dissenso in relazione al progetto volto a configurare un assetto politico imperniato sui due maggiori partiti, che sarebbe funzionale agli interessi dei potentati economici, ma dannoso per la democrazia.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, esprime un giudizio positivo sulla manovra finanziaria in esame. Ricorda quindi che, grazie al significativo contributo della sua parte politica, sono state introdotte nel testo importanti misure concernenti le politiche sociali ed abitative, la sicurezza, la riduzione dei costi della politica e l'eliminazione degli sprechi nella pubblica amministrazione.
GIANNI PAGLIARINI (Com.It). Nel ritenere che la manovra economico-finanziaria del Governo coniughi opportunamente risanamento dei conti pubblici, sviluppo ed equità sociale, richiama gli aspetti più condivisibili delle misure da essa recate, tra cui il sostegno ai redditi bassi, l'abolizione del ticket sulla diagnostica, una nuova politica per la casa, nonché quelle concernenti la riduzione della spesa pubblica e la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione. Osservato che il suo gruppo aveva presentato alcune proposte emendative migliorative del testo sui temi del lavoro e della sicurezza, esprime preoccupazione in ordine al provvedimento approvato in materia di welfare, sottolineando la necessità di garantire alle giovani generazioni un lavoro stabile e di qualità. Nel dichiarare, infine, che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, auspica per il futuro una nuova fase politica e, al riguardo, invita l'Esecutivo ad operare in sintonia con le necessità dei lavoratori, dei pensionati e delle fasce più deboli della popolazione.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, apprezzando talune disposizioni della legge finanziaria, quali gli sgravi fiscali alle imprese e l'introduzione di criteri di equità sociale, lamenta tuttavia l'assenza di misure innovative per i settori della scuola, dell'universitàPag. Ve della ricerca. Ricordato, altresì, l'impegno della sua parte politica al fine di ridurre le remunerazioni dei più alti vertici pubblici, nell'ottica della moralizzazione della vita pubblica, auspica l'apertura di un nuovo ciclo politico, così da porre rimedio alla crisi economica, sociale ed internazionale in cui versa il Paese.
TITTI DI SALVO (SDpSE). Preannunzia il voto favorevole del suo gruppo su una manovra economico-finanziaria che ritiene innovativa, atteso che prevede, tra l'altro, una redistribuzione delle risorse, la stabilizzazione dei precari e la riduzione dell'ICI sulla prima casa, pur auspicando un maggior impegno del Governo a favore dell'istruzione e della ricerca, nonché in direzione del contrasto al deprecabile fenomeno degli incidenti sui luoghi di lavoro. Sottolineata, quindi, l'inadeguatezza dello strumento della legge finanziaria e dei regolamenti parlamentari che ne disciplinano l'esame, giudica prioritario avviare una svolta culturale nel Paese in grado di valorizzare e di restituire prestigio ai temi del lavoro. Ritiene, infine, essenziale avviare una verifica tra le forze che sostengono la maggioranza al fine di garantire alle stesse pari dignità politica.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Nel sottolineare come già le pessime modalità con le quali il Governo Prodi ha gestito la crisi degli autotrasportatori abbiano dimostrato l'assoluta incapacità dell'Esecutivo di guidare il Paese, rimarca l'inidoneità della politica economica e fiscale del Governo a rilanciare lo sviluppo del Paese, criticando in particolare l'aumento della spesa pubblica. Ricordate, peraltro, le concrete richieste avanzate dalla sua parte politica al fine di garantire la sicurezza della collettività, invita a partecipare alla manifestazione contro il Governo Prodi, che si svolgerà domenica prossima a Milano.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Espressa, anche a nome del suo gruppo, solidarietà ai familiari delle vittime dell'incidente verificatosi presso le acciaierie di Torino, giudica complessa e incomprensibile la manovra economico-finanziaria proposta dal Governo, ritenendo peraltro essenziale avviare una concreta riforma della relativa sessione di bilancio. Stigmatizzato, quindi, l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia da parte dell'Esecutivo, fortemente lesivo delle prerogative parlamentari ed ascrivibile unicamente alle forti divergenze esistenti all'interno della maggioranza, esprime un giudizio fortemente negativo sulle misure recate dal disegno di legge finanziaria, che comporterà un deprecabile aumento della spesa pubblica anche grazie all'influenza dell'ala più radicale della maggioranza nei confronti dell'attività governativa. Nel rivendicare al suo gruppo il merito di aver proposto, nel corso dell'esame parlamentare avviato nella Commissione di merito, lo stanziamento di maggiori risorse a favore del comparto sicurezza, evidenzia l'inidoneità del Governo ad affrontare le problematiche esistenti nel Paese.
ANDREA RICCI (RC-SE). Nel manifestare preliminarmente apprezzamento per il metodo con cui si è giunti alla definizione della legge finanziaria, pur ritenendo che essa muova i primi passi nella direzione di favorire la competitività del sistema produttivo nazionale, grazie anche alle misure per contrastare la pressione fiscale, rileva che la manovra complessiva non determina quelle svolte di cui il Paese ha realmente ed urgentemente bisogno al fine di scongiurare l'acuta crisi sociale che lo sta investendo. Dichiarato, infine, che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, invita l'Esecutivo ad uscire dall'immobilismo soprattutto nell'ambito degli investimenti nel mondo del lavoro e a fornire nuove risposte ai lavoratori precari, riparando così quella grave ferita aperta con l'approvazione del provvedimento sul welfare.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Stigmatizza il reiterato ed ingiustificato ricorso alla questione di fiducia, imputabile esclusivamente all'esigenza di nascondere le divergenze interne alla maggioranza. Nell'esprimere,Pag. VIquindi, un giudizio fortemente critico sulla manovra finanziaria, che non risolve i gravi problemi del Paese, tra cui la bassa crescita economica, ed appare ispirata a logiche clientelari, ritiene che sarebbe stata necessaria una riduzione della spesa pubblica quale presupposto per la riduzione della pressione fiscale. Dichiara, infine, che i deputati del suo gruppo negheranno la fiducia al Governo nella prima votazione e, successivamente, abbandoneranno l'aula.
GIULIO TREMONTI (FI). Evidenziata l'incapacità del Governo di salvaguardare i bilanci delle famiglie, drammaticamente erosi dall'inflazione crescente, nonché dal vertiginoso incremento delle rate dei mutui, al quale l'Esecutivo ha risposto elargendo ulteriori regalie al sistema bancario, giudica avulso dal Paese reale il disegno di legge finanziaria in esame.
Nel rilevare, quindi, che le maggiori entrate tributarie sono da ascrivere non al contrasto all'evasione fiscale - peraltro efficacemente affrontata dal Governo Berlusconi attraverso la riforma della riscossione e il coinvolgimento dei comuni nell'attività di accertamento - ma esclusivamente alla crescita dell'economia, stigmatizza l'incremento della spesa collegato alla manovra, che accresce l'indebitamento rispetto al dato tendenziale, nonché la mancanza di misure a favore del Mezzogiorno.
Dichiara, infine, che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
ANTONELLO SORO (PD-U). Osservato che i maxiemendamenti del Governo riproducono sostanzialmente il testo licenziato dalla Commissione, presso la quale si è svolto un proficuo confronto, esprime un giudizio positivo sulla manovra finanziaria in esame, che riduce la pressione fiscale a carico delle imprese e stanzia adeguate risorse per garantire la sicurezza dei cittadini, nonché per finanziare misure a favore dei lavoratori dipendenti e delle famiglie numerose.
Richiamati, quindi, i positivi risultati conseguiti dalla politica economica del Governo, auspica una modifica dei regolamenti parlamentari che consenta di razionalizzare le procedure d'esame dei documenti di bilancio. Dichiara infine che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati SALVATORE CANNAVÒ (RC-SE) e LUIGI CANCRINI (Com.It).
La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,45.
PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento 1.1000 del Governo, con annesse tabelle, interamente sostitutivo dell'articolo 1 e soppressivo degli articoli da 2 a 22, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
INDI
DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
E DEL PRESIDENTE
FAUSTO BERTINOTTI
PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 528
Maggioranza 265
Hanno risposto sì 324
Hanno risposto no 204
(La Camera approva).
Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative riferite agli articoli da 1 a 22.
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