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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure di sostegno finanziario a favore degli enti locali per il reinserimento sociale dei detenuti - n. 3-00182)
PRESIDENTE. Il deputato De Corato ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00182 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1), di cui è cofirmatario, per un minuto.
RICCARDO DE CORATO. Signor Presidente, ministro, il provvedimento sull'indulto, oltre ad altri problemi assurti, in queste ore, alle cronache dei quotidiani, sta comportando costi sociali di un certoPag. 198rilievo per quanto concerne gli interventi a favore dei detenuti che in questi giorni lasciano i penitenziari del nostro paese. Infatti, in questo provvedimento non è previsto alcuno stanziamento nei confronti degli enti - mi riferisco ai comuni, ma anche alle associazione del volontariato - che si trovano a dover far fronte alla situazione. Ecco il motivo per cui abbiamo chiesto, con l'interrogazione in esame, un chiarimento da parte del ministro.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, voglio dire in premessa agli interroganti che il mio ministero in realtà è chiamato a svolgere un'attività di collaborazione con le autorità deputate a garantire che il reingresso nella libertà di una cospicua parte di popolazione detenuta avvenga nel modo consono alle finalità del reinserimento sociale cui la stessa pena detentiva è orientata, con le sue chiare ricadute anche in termini di sicurezza e di garanzie di sicurezza per i cittadini.
A tale scopo, in data 1o agosto, si è tenuta presso le prefetture di Roma, Napoli, Torino, Palermo e Milano - parlo delle città dove era più cospicua la presenza dei detenuti - una riunione presieduta da ciascuno dei miei sottosegretari alla giustizia alla presenza dei provveditori interessati. A tali riunioni ne hanno fatto seguito altre presso i provveditorati di altre province italiane.
Segnalo anche che, con circolare del 31 luglio ultimo scorso, il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha sensibilizzato le articolazioni periferiche a coinvolgere gli enti presenti sul territorio: autorità giudiziarie, questure, comandi dei carabinieri, comuni, province, strutture sanitarie, SERT, dipartimenti, Croce rossa e tutte le associazioni di volontariato sia laiche sia cattoliche.
Mi preme sottolineare che, soprattutto in alcune aree, il flusso di immediate scarcerazioni conseguente all'applicazione della legge sull'indulto ha incontrato la piena disponibilità e l'immediata attivazione degli enti locali. Già nella giornata di lunedì ho concordato le prime linee di azione con il presidente dell'ANCI, Leonardo Dominaci, e con i sindaci delle città maggiormente interessate per verificare le esigenze e le disponibilità di queste amministrazioni. Segnalo inoltre che all'interno di gran parte degli istituti penitenziari sono già attivi da lunedì operatori e volontari che svolgono la prima opera di indirizzo, di informazione e di assistenza.
Ovunque, poi, sono stati istituiti o potenziati servizi di accoglienza e di orientamento ritenuti in dismissione; è stata potenziata per i periodi di domicilio la rete di ospitalità già esistente nei rispettivi bacini territoriali. Si stanno inoltre studiando misure per il reinserimento sociale degli ex detenuti e l'attivazione di corsi di formazione professionale nonché la promozione di borse per l'inserimento lavorativo.
Quanto alle preoccupazioni espresse dagli interroganti, devo rilevare che il reinserimento sociale degli ex detenuti rientra nella sfera di interessi degli enti locali. A questo proposito, il Ministero dell'interno, da me interpellato, ha specificato che, come per gran parte delle funzioni svolte dai comuni, il livello di intervento non è in alcun modo prefissato dalla legge ma, piuttosto, è legato alla valutazione politica ed all'entità degli stanziamenti che nel bilancio l'ente intende e può prevedere.
Voglio, in conclusione, rassicurare sul fatto che si sta valutando la possibilità di promuovere un bando straordinario, a valere sui fondi della cassa delle ammende, da espletarsi con procedure di urgenza.
PRESIDENTE. Il deputato De Corato ha facoltà di replicare, per due minuti.
RICCARDO DE CORATO. Signor Presidente, signor ministro, mi dichiaro totalmente insoddisfatto della risposta del ministro perché mancano le garanzie di sicurezza. Basta leggere i quotidiani diPag. 199stamattina per capire cosa sta accadendo a seguito della scarcerazione dei detenuti a Udine, a Milano e in altri centri dove le situazioni determinatesi stanno comportando il rientro immediato in carcere di costoro a causa di gravi fatti di sangue, talora anche di notevole rilievo sociale.
A parte ciò, voglio far rilevare che il sottosegretario Melchiorre è venuta a Milano promettendo uno stanziamento di 30 milioni di euro basato su un marchingegno infernale: il Governo emanerà i bandi, i comuni dovranno presentare i relativi progetti e, quindi, il Governo sceglierà. Ciò significa che solo tra un mese affronteremo la questione. Pertanto, da oggi fino a quando la questione verrà affrontata, i comuni si faranno carico di questi ex detenuti; dovranno pertanto distogliere risorse dai propri bilanci - che si compongono di voci a favore di anziani e disabili ovvero di fondi destinati ai servizi sociali (si tratta perciò di un fondamentale settore dell'amministrazione pubblica rivolto alle categorie deboli) - per destinarle agli ex detenuti fino quando il Governo, tra un mese o due, deciderà quali progetti finanziare.
Ritengo che tale meccanismo infernale punisca notevolmente e nuovamente gli enti locali, lasciando, per così dire, il cerino in mano ai comuni di fronte alla situazione drammatica di queste ore. Una situazione che vede migliaia di carcerati uscire dai penitenziari ed i comuni dover far fronte in condizioni di bilancio difficili. Il ministro sa bene che i tagli operati sugli enti locali sono stati rilevanti ed hanno gravato soprattutto sui settori dei servizi sociali (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale).