Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per assicurare condizioni di lavoro e di vita dignitose agli immigrati che lavorano nei campi - n. 3-00230)
PRESIDENTE. L'onorevole Buglio ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00230 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
SALVATORE BUGLIO. Signor Presidente, onorevole Vicepresidente, intanto voglio ringraziare il settimanale L'espresso ed il bravissimo giornalista Fabrizio Gatti.Pag. 47Egli ha riempito un vuoto, poiché ricordo che negli anni Quaranta-Cinquanta i problemi del caporalato di intere zone, in cui lo sfruttamento e l'abbruttimento somigliavano a ciò che oggi viene denunciato, non emersero grazie ai giornalisti, ma al sindacato, alle sezioni socialista e comunista, ai movimenti che, ad esempio, univano Danilo Dolci e tanti intellettuali della sinistra meridionale. Oggi vi è un vuoto che produce lo sfruttamento infame in cui vive una parte rilevante degli immigrati.
Le TV ci hanno mostrato immagini della Puglia - proprio la Puglia di Di Vittorio - che non possiamo dimenticare: lavoratori immigrati sfruttati, sottopagati, alloggiati in posti luridi, massacrati di botte se protestano, qualche volta scomparsi nel nulla. Questa è la condizione di migliaia di braccianti in Puglia!
Penso, come lei, signor Vicepresidente del Consiglio, che un paese civile non può ignorare lo sfruttamento di migliaia di lavoratrici e lavoratori.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Buglio!
SALVATORE BUGLIO. Concludo, chiedendo al Vicepresidente del Consiglio dei ministri - successivamente entrerò maggiormente nel merito - se il Governo ha già predisposto - lei, signor Vicepresidente, ha già detto qualcosa in merito in precedenza, ma non mi pare esaustivo; credo che ci si trovi ancora nella parte iniziale - concrete soluzioni per combattere questa piaga sociale.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, vorrei integrare quanto detto in precedenza, rafforzando un giudizio di estrema condanna, ma anche un impegno riguardo a circostanze che non hanno possibilità di esistere in principio e, quindi, debbono essere perseguite in un paese civile in cui si rispettano le regole fondamentali della legalità e della convivenza. Vorrei fare riferimento al tema dell'agricoltore, perché non vi è dubbio che è allo sfruttamento di manodopera immigrata in agricoltura che si riferisce questa eccellente - dal punto di vista dell'efficacia - inchiesta giornalistica cui si richiamano gli interroganti.
Episodi come questi non possono, naturalmente, portare ad una colpevolizzazione generale del mondo del lavoro agricolo e, a maggior ragione, debbono spingere ad identificare quelle aree dove simili comportamenti si protraggono. Ciò vale per le molte zone del paese in cui l'agricoltura sa offrire risposte ai bisogni delle imprese, che ne hanno una necessità assoluta, e favorire l'integrazione economica e sociale anche degli immigrati extracomunitari, che sono una componente ormai strutturale, indispensabile per molte situazioni del paese. La ricerca della Caritas, Migrantes, indice di integrazione degli immigrati in Italia, indica, a sua volta, che in agricoltura lavorano circa 120 mila immigrati, con una percentuale che si attesta attorno all'11 per cento.
Il Governo è impegnato a promuovere una linea di azione, come ho già detto, ed anche il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali è impegnato in prima linea e sarà pronto a rispondere alle vostre interrogazioni, ai richiami, alle sollecitazioni e alle proposte per contrastare i fenomeni di illegalità e adottare misure che vanno dal nuovo provvedimento sui flussi dei lavoratori extracomunitari alla lotta al lavoro nero. Tra queste misure si evidenzia l'individuazione degli indici di congruità, l'obbligo di comunicazione dell'assunzione il giorno antecedente l'effettivo impiego del lavoratore e il documento unico di regolarità contributiva previsto dall'INPS. Quindi, oltre alle misure di prevenzione, di sicurezza e di repressione, oltre alle misure di natura correlata all'integrazione, segnalo tali aspetti amministrativi, che non sono meno importanti ed utili.
PRESIDENTE. L'onorevole Buglio ha facoltà di replicare.
Pag. 48
SALVATORE BUGLIO. Signor Vicepresidente del Consiglio, lei ha dimostrato grande sensibilità e piena conoscenza del problema. Sono fiducioso. Mi permetta, tuttavia, un suggerimento ed una riflessione. Il Governo prenda un'iniziativa per un tavolo di concertazione tra la regione Puglia, gli imprenditori, i sindacati e lo stesso Governo, per evitare di degradare a fatto episodico queste disumane visioni dei rapporti sociali.
Signor ministro, lo dico francamente, sono pessimista. Il prossimo anno, quando visiterò quei luoghi, sono convinto che non sarà cambiato moltissimo, anzi nulla. Questa forma di schiavismo moderno si nutre di indifferenza, di razzismo e di un'idea distorta e malata del mercato. È fatto anche culturale.
Si pone attenzione ai più garantiti e si dimenticano centinaia di migliaia di persone che non hanno diritti, che non fanno notizia e soprattutto non votano.
Le do alcune informazioni, signor Vicepresidente del Consiglio. Il compenso per gli stranieri varia da 2,50 a 3 euro l'ora, da cui devono essere tolti tutti i servizi per il «caporale». Anche per questo motivo gli italiani sono scomparsi da tale tipo di lavoro. La legge prevede una retribuzione ordinaria di 35 euro al giorno. Per favorire le assunzioni regolari il Governo ha fatto qualcosa. In particolare, ha abbassato i contributi che gli imprenditori devono versare di circa il 75 per cento, mentre il contributo dell'8,54 per cento che il bracciante deve pagare all'INPS è rimasto inalterato.
Signor Vicepresidente del Consiglio, i controlli sono inesistenti. Nell'ultimo anno in provincia di Foggia soltanto un imprenditore è stato arrestato per sfruttamento dell'immigrazione clandestina. Oggi si è avuta la novità che lei ci ha evidenziato poc'anzi, che indubbiamente ci fa piacere e per la quale ringrazio la questura di Foggia. Però, questa situazione rappresenta un vero scandalo, un mare di indifferenza e di complicità. Si tratta di una battaglia difficile, ma un Governo di centrosinistra ha il dovere morale di sconfiggere questo schiavismo per consentire una vera rinascita del nostro paese.