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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a continuare la realizzazione delle grandi opere strategiche dei corridoi 5, 1 e 8 - n. 3-00319)
PRESIDENTE. Il deputato Bricolo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-00319 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), di cui è cofirmatario.
FEDERICO BRICOLO. Signor Presidente, dopo trent'anni di assoluta inattività nella costruzione di opere viarie nel nostro paese, finalmente nel corso della scorsa legislatura il Governo della Casa delle libertà ha cambiato rotta ed iniziato un lungo e imponente lavoro di studio, progettazione e finanziamento per realizzare i lavori che servono a migliorare la qualità della vita dei cittadini italiani, ogni giorno costretti a subire code interminabili nelle nostre città.
Onorevole Di Pietro, da quando lei è diventato ministro, la realizzazione di queste opere si è bloccata. Lei non ha fatto nulla per proseguire i lavori; l'abbiamo vista litigare con il ministro Mastella e scontrarsi con gli altri ministri di questo penoso Governo, ma non l'abbiamo vista fare nulla di quanto le compete come ministro delle infrastrutture. Le chiedo se ha intenzione di ravvedersi e di portare avanti queste opere, necessarie per lo sviluppo economico del nostro paese.
PRESIDENTE. Il ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, ha facoltà di rispondere.
ANTONIO DI PIETRO, Ministro delle infrastrutture. Signor Presidente, devo quindi rispondere ai quesiti appena posti e non all'interrogazione scritta, completamente diversa. Quindi, poiché mi è stato chiesto se ho intenzione di portare avanti le opere di infrastrutture in generale, vorrei far presente che le opere possono essere proseguite in due modi: inaugurando fogli di carta oppure realizzando infrastrutture.
Il precedente Governo, come scritto nel testo dell'interrogazione, ha previsto una serie di infrastrutture, riepilogate una per una, che condivido totalmente. Peccato che lo stesso Governo non le abbia realizzate come promesso e neppure finanziate. Quindi, le infrastrutture indicate in quell'elenco sono tutte opere che non prevedono alcun finanziamento ed esistono solo sulla carta. Non possiamo realizzare infrastrutture non finanziate. Per questo, sulla base di quanto è possibile realizzare tecnicamente con le risorse a disposizione, mi sono recato nelle regioni del centro-nord, Lombardia compresa, ed insieme alle autorità regionali e locali ho individuato una serie di priorità e, in tale ambito, le relative modalità di finanziamento. Inoltre, sono state previste anche realizzazioni che avvengono tramite il rifinanziamento della legge obiettivo, compreso all'interno della legge finanziaria.
In più, abbiamo previsto una serie di capitoli specifici per opere che si protraggono da molti anni e che noi abbiamo finalmente finanziato: ad esempio, la Salerno-Reggio Calabria. Abbiamo previsto, inoltre, opere in project financing, in cofinanziamento con le regioni interessate, anche andando incontro ad una proposta specifica avanzata dal presidente della regione Lombardia. Tale proposta intendeva mettere in joint venture l'ANAS con le realtà simili che si trovano nelle singole regioni - nel caso di specie, la società delle infrastrutture della Lombardia - in modo da creare, attraverso una funzione congiunta di concedenti, una migliore sinergia per la realizzazione delle opere.
PRESIDENTE. Il deputato Bricolo ha facoltà di replicare.
FEDERICO BRICOLO. Signor Presidente, abbiamo capito alcune cose. Altre, forse, non sono state comprese neppure da chi sta seguendo i lavori attraverso la televisione. Al di là di questo, ancora una volta il Governo vuole prendere in giro iPag. 45cittadini e gli elettori del paese. Noi vogliamo sapere, ministro Di Pietro, se vogliate o meno portare avanti le grandi opere in Italia! La TAV sarà o non sarà realizzata? I Verdi, Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani vi permetteranno di realizzarle? Mi riferisco non solo alla TAV ma anche al passante di Mestre, alla pedemontana veneta, alla pedemontana lombarda, alla tangenziale est di Milano ed alla BREBEMI. Forse lei, signor ministro, non sa neanche che cosa sia la BREBEMI: è un'autostrada che dovrebbe collegare Brescia a Milano. Queste grandi opere, comprese le metropolitane nella nostre città ed il sostegno al trasporto pubblico locale, ci sono richieste dai cittadini. Abbiamo iniziato un percorso in questo settore e voi lo avete bloccato. Lo ha detto lei: non ci sono fondi in questo disegno di legge finanziaria. Se si vogliono realizzare le opere servono i fondi. Lei stesso, rispondendo alla precedente interrogazione, si lamentava della carenza di fondi per la loro realizzazione. Dunque, è chiaro che, purtroppo, l'operazione condotta dal Governo Berlusconi e dalla Casa delle libertà, dopo trent'anni, viene interrotta da un Governo che, con il disegno di legge finanziaria, propone una stangata per i cittadini italiani. Vi sarà, infatti, un aumento delle imposte sulle case, l'introduzione dei ticket nella sanità, l'esproprio del TFR dei lavoratori da parte dello Stato. Sono previsti fondi destinati a sostenere non certo le persone meno abbienti ma soltanto gli extracomunitari e non c'è alcunché destinato allo sviluppo delle grandi opere.
Ministro Di Pietro, molto chiaramente le voglio esprimere il mio pensiero che credo coincida con quello della stragrande maggioranza degli italiani. La scorsa settimana lei ha litigato con il ministro Mastella, il quale ha chiesto le sue dimissioni. Il gruppo parlamentare al quale il ministro Mastella appartiene ha minacciato di presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti ed ha promesso che nessun provvedimento del Ministero delle infrastrutture sarà approvato dal Senato. Noi le chiediamo, signor ministro, di prendere atto di ciò che un gruppo della sua maggioranza le chiede, cioè di dimettersi e di lasciare il posto, magari, ad un ministro «tecnico» capace - perché lei, me lo permetta, di infrastrutture ne capisce poco o nulla - che sia in grado di andare avanti nella realizzazione di infrastrutture necessarie per lo sviluppo economico di questo paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).