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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 8 - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 4).
Constato l'assenza dell'onorevole Della Vedova, che aveva chiesto di parlare: s'intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Armani. Ne ha facoltà.
PIETRO ARMANI. L'articolo 8 è intitolato: «Imposta di scopo per la realizzazione di opere pubbliche». Sostanzialmente, questa imposta di scopo non meglio definita dovrebbe essere destinata esclusivamente alla parziale copertura delle spese per la realizzazione di opere pubbliche individuate dai comuni.
Il meccanismo fiscale che dovrebbe caratterizzare questa imposta di scopo è rappresentato dall'applicazione alla base imponibile dell'imposta comunale sugli immobili di un'aliquota nella misura massima dello 0,5 per mille, il tutto per cinque anni. La quota di copertura dell'opera pubblica dovrebbe essere il 30 per cento e dovrebbe essere previsto un rimborso ai contribuenti qualora, nell'arco di un certo periodo di tempo, questa opera pubblica non giungesse alla pianificazione definitiva.
Naturalmente, le opere pubbliche elencate ai fini del finanziamento attraverso questo sistema fiscale dell'imposta di scopo sarebbero opere per il trasporto pubblico urbano, opere viarie - con esclusione delle manutenzioni -, opere particolarmente significative di arredo urbano e di maggior decoro dei luoghi, opere di sistemazione di parchi e giardini nonché realizzazioni di parcheggi.
Capisco che nel momento in cui tagliate i trasferimenti ai comuni dovete attribuire a questi ultimi - come avete fatto con la tassa di soggiorno - altri strumenti di finanziamento oltre all'aumento delle addizionali IRPEF; tuttavia il meccanismo che con grande superficialità è stato predisposto da coloro che hanno steso il testo originario della finanziaria dimostra l'assoluta incompetenza e, soprattutto, uno sforzo per realizzare una sostanziale iniquità.
In realtà, introducete un'addizionale all'ICI. Infatti, nel momento in cui per finanziare parzialmente un'opera pubblica di interesse comunale applicate un'aliquota con un limite massimo del 5 per mille per cinque anni facendo riferimento all'imposta comunale sugli immobili, evidentemente introducete un'addizionale all'ICI. Non solo. Nel momento in cui introducete questa addizionale all'ICI, la prevedete indifferentemente per tutte le cinque categorie di opere pubbliche che ho prima elencato. Opere per il trasporto pubblico urbano: mi volete dire cosa interessi a colui che è proprietario di un immobile nel centro urbano la realizzazione di una strada di circonvallazione esterna al comune? Credo che maggiore interesse per questo tipo di opera pubblica potrebbero avere i proprietari degli immobili che sono a diretto collegamento territoriale con questo tipo di opera viaria che viene realizzata. Cosa c'entra con essa l'immobile localizzato magari a molti chilometri di distanza? Vi è quindi una sostanziale iniquità.
Non capisco perché coloro che hanno scritto il testo di questo articolo non si siano ricordati che esiste, o meglio esisteva, nell'ordinamento tributario italiano, il contributo di miglioria generica e specifica. Con tale contributo di miglioria generica e specifica si poteva graduare l'onere trasferito a carico degli immobili in relazione alla vicinanza territoriale dell'immobile stesso e al beneficio che questa vicinanza territoriale poteva determinare aPag. 98favore dell'immobile stesso. Mi volete dire per quale ragione un immobile localizzato, per esempio, nel centro storico di Roma dovrebbe pagare la stessa imposta che paga un immobile collocato davanti al parco pubblico che viene realizzato magari nel quartiere Tiburtino o nel quartiere Aurelio o nel quartiere Salario?
Vi sono quindi delle incongruenze assolutamente inaccettabili in questo articolo 8, tanto è vero che io, che peraltro ho ritirato la mia proposta emendativa, avevo pensato di reintrodurre il contributo di miglioria per quanto riguarda le opere pubbliche di decoro e di arredo urbano, per i parchi e i parcheggi, limitando invece un altro tipo di imposta di scopo, l'imposta per i flussi di traffico nei centri urbani, che avrebbe potuto essere più facilmente e più specificamente applicata, alle opere per il trasporto pubblico urbano e alle opere viarie.
Predisponendo la mia proposta emendativa, speravo che il relatore e la maggioranza riflettessero sulle considerazioni che fra l'altro avevo espresso al viceministro Visco nel corso della sua audizione in Commissione. Speravo ci fossero un ripensamento ed una riformulazione dell'intero articolo 8, in relazione alle considerazioni che avevo svolto e alle palesi iniquità che si determinano con questa addizionale all'ICI. Vedo però che la maggioranza è andata avanti come un carro armato - siamo a qualche giorno dal ricordo dell'invasione dei carri armati sovietici a Budapest! -, senza modificare il testo dell'articolo.
Credo quindi che siamo di fronte ad una palese iniquità. Diamo ai comuni uno strumento che i comuni stessi non saranno in grado di applicare con equità, perché il riferimento unico all'imposta comunale sugli immobili per tutti i vari tipi di opere pubbliche elencate è assolutamente incongruo. Chiedo scusa, Presidente, ma...
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Armani. Invito i colleghi a fare un po' di silenzio e a lasciar parlare l'onorevole Armani.
PIETRO ARMANI. Volevo dire che applicando il sistema dell'imposta comunale sugli immobili all'insieme delle opere pubbliche elencate alle lettere a), b), c), d) ed e), evidentemente, si determinano forme palesi di iniquità, che avrebbero potuto essere modificate, pur discutendo sul meccanismo con il quale consentite ai comuni di aumentare le imposte, a fronte di trasferimenti dettagliati. Comunque, quello in questione avrebbe potuto essere uno strumento più adeguato, mentre, in questo modo, è palesemente iniquo e credo che sarà foriero di contenzioso tributario e, probabilmente, anche di contenzioso costituzionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zorzato. Ne ha facoltà.
MARINO ZORZATO. Questo articolo fa parte della sequenza di quelli con cui il centrosinistra vuole applicare ai cittadini (quelli che poi, alla fine, pagano sempre) le nuove tasse, mascherandole con l'utilizzo del concetto di «possono». La domanda che ci si pone sulla tassa prevista in tale articolo, però, oltre alla considerazione secondo cui si tratta di una cattiva tassa, è se e come essa sia applicabile. Innanzitutto, pensando già al nome, «imposta di scopo per la realizzazione di opere pubbliche», ciascuno si immagina la valenza, l'importanza e la straordinarietà della stessa. Ad esempio, avendo presente l'elemento straordinario dello svolgimento delle Olimpiadi a Roma, il sindaco Veltroni potrebbe immaginare di applicare la tassa di scopo per far fronte a questo grande evento, che avrà un ritorno mediatico ed economico importante. No, invece, non è coì. Con questa nuova imposta, che si applicherà ai cittadini di tutta Italia, cosa si va a finanziare? Opere per il trasporto pubblico urbano.
Mi rivolgo ai colleghi di maggioranza: immagino che gran parte di essi non avrà letto questo articolo, perché ipotizzare di applicare una tassa nuova di scopo, per opere per il trasporto pubblico urbano, che è una competenza totalmente a carico del servizio pubblico normale, e, quindi,Pag. 99del bilancio dello Stato normale, mi pare una cosa abbastanza nuova.
Si parla, poi, di opere viarie, con esclusione di quelle per la manutenzione straordinaria. Vale a dire che, ad esempio, a Roma, per realizzare un marciapiedi davanti al Parlamento, andiamo a tassare con una tassa di scopo anche i cittadini che abitano nel quartiere periferico. Mi domando se sia giusto e doveroso che, per opere così particolari, andiamo a tassare i cittadini che non hanno alcun interesse per le stesse. Può infatti non trattarsi di un'opera di interesse collettivo per tutta la città ed essere un'opera particolare. Si parla anche di opere di significativo arredo urbano. Mi domando anche in tal caso se sia giusto che, per decorare alcuni luoghi, si debba applicare una tassa di scopo che, per molti cittadini, scopo non ha. Abbiamo cittadini interessati, i quali, con le tasse applicate ad altri, avranno beneficio da queste opere. Questo avviene anche per i parchi, i giardini e per i parcheggi pubblici.
Vorrei poi che il Governo si rendesse conto che questa è una norma inapplicabile, in quanto il comma 7 così recita: «Nel caso di mancato inizio dell'opera pubblica entro due anni dalla data prevista dal progetto esecutivo i contribuenti possono chiedere il rimborso degli importi versati...». Allora, signor Presidente, relatore, rappresentante del Governo, immaginando che, quando c'è una tassa di scopo, una parte dei cittadini non sarà d'accordo, conoscendo l'iter burocratico, sia per i finanziamenti che per la realizzazione, delle opere pubbliche, sapendo che solo per un parere della sovrintendenza passano due, tre o quattro anni, e che, quindi, per moltissime di queste opere di scopo non si riuscirà ad iniziare i lavori nei due anni previsti, vi immaginate quanti ricorsi verranno presentati da parte di cittadini contrari all'opera che, dopo due anni, chiederanno il rimborso? Basta poi il rimborso di un cittadino per non avere più copertura finanziaria e rendere impossibile l'esecuzione di quell'opera?
Credo che voi stiate ancora immaginando di inventarvi nuovi balzelli a copertura di iniziative dei vostri amministratori, con i quali avete deciso di mettere sistematicamente le mani in tasca ai nostri cittadini. Continuate, però, a fare un'operazione mal fatta, perché oggi mettete loro le mani in tasca, ma domani quei cittadini ricorreranno contro di voi ingessando l'esecuzione di opere pubbliche.
Credo che, per come è redatto questo articolo, per la sua ratio per il fatto che prevede un ulteriore balzello a carico dei cittadini, la soppressione che noi chiediamo con gli emendamenti che abbiamo proposto sia la cosa più giusta da fare. Vi chiediamo un ripensamento: un accantonamento per farlo morire nei prossimi giorni o una soppressione per eliminarlo subito. Questa non è una tassa di scopo in senso alto, ma è un ulteriore balzello per i nostri cittadini, che pagheranno piccoli marciapiedi, piccole opere pubbliche, piccoli interessi di bottega di qualche amministratore che pensa solo al presente creando molti problemi per il domani (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Ne ha facoltà.
LAURA RAVETTO. Signor Presidente, questo articolo a nostro avviso presenta anche problemi di incostituzionalità. In primo luogo, ci sembra che violi l'articolo 119 della Costituzione per ciò che concerne le competenze Stato-regioni e non ci sembra che la questione sia stata risolta in modo compiuto nell'ambito della Commissione affari costituzionali. Esso appare inoltre incostituzionale perché di fatto è una delega in bianco, una norma in bianco caratterizzata da assoluta indeterminatezza perché quello che manca in questa norma è proprio lo scopo; infatti, si parla solo di tassa senza indicare le finalità della norma. Sono date delle direttive generiche e, tra l'altro, anche poco comprensibili: si parla di inizio dell'opera, ma a nostro avviso si tratta non soltanto di iniziare un'opera, ma di completarla e, quindi, si deve andare a tassare il cittadino a completamento dell'opera. Si parla di tettoPag. 100massimo, ma non si spiega se sarà una tassa per singola opera, se sarà una tassa generale annuale, come previsto dato che si fa riferimento alla disciplina ICI. Si parla di un rimborso, una restituzione a carico del cittadino nel quinquennio, ma poi non si spiega cosa succede se una persona cambia residenza o se diventa residente di un comune diverso; quindi - a nostro avviso - ci sono almeno due profili di incostituzionalità che forse, se proceduralmente fosse possibile, potrebbero indurre ad un ritorno in Commissione affari costituzionali.
Facciamo ancora presente che questa norma, come poi la successiva che andremo a discutere nell'articolo 9, tende di fatto a delegare delle responsabilità ai comuni, cioè ad imporre di fatto ai comuni, a fronte dei tagli di spesa che sono stati loro imposti, di tassare i cittadini.
Questa imposta ci sembra nient'altro che una nuova ICI e non ne comprendiamo né le finalità né la necessità (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere sugli emendamenti all'articolo 8.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Colasio 8.22 e D'Elpidio 8.23, mentre per quanto concerne l'emendamento Alberto Giorgetti 8.25 il parere è favorevole a condizione che sia riformulato limitandolo alla lettera f).
Sui restanti emendamenti esprimo parere contrario.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, esprimo parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Onorevole Alberto Giorgetti, accetta la proposta di riformulazione del suo emendamento 8.25 avanzata dal relatore?
ALBERTO GIORGETTI. No, signor Presidente, non sono d'accordo.
PRESIDENTE. In questo caso, qual è il parere del relatore?
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, in questo caso il parere è contrario.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il parere è contrario.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Zorzato 8.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, mi scuso per la mia assenza di poc'anzi, ma devo confessare che, essendo questo il primo disegno di legge finanziaria al cui esame partecipo, ho qualche difficoltà a capire con quale ordine - se pure un ordine esiste - svolgiamo i nostri lavori.
Ritengo sia stato molto utile il dibattito svolto questa mattina sull'ICI e sulla proposta emendativa tesa all'abolizione di tale imposta per quanto riguarda la prima casa; con il nome di tassa di scopo noi stiamo discutendo semplicemente di un'addizionale ICI, fino al 12,5 per cento rispetto all'importo normalmente dovuto. Infatti, stiamo discutendo di un'addizionale fino allo 0,5 per mille, il che, considerata l'aliquota ICI ordinaria del 4 per mille, significa esattamente più 12,5 per cento.
Sostengo che si tratta di un'addizionale ICI e di null'altro; basta leggere il testo per capire che tra le opere - indicate peraltro in modo del tutto generico - che i comuni possono finanziare attraverso la tassa di scopo (che è appunto un'addizionale ICI), in realtà rientrano quelle che qualsiasi comune di qualsiasi dimensione svolgePag. 101regolarmente. Quindi, di ciò si tratta, di una addizionale ICI dello 0,5 per cento.
Il collega Zorzato e la collega Ravetto hanno già evidenziato alcuni profili di illogicità o addirittura di incostituzionalità di questa misura, che è stata definita un balzello; io mi limito a sottolineare altri aspetti.
Viene lodevolmente previsto che, nel caso in cui l'opera per la quale si è riscossa l'addizionale ICI non venga iniziata entro due anni, sia possibile chiedere la restituzione di quanto pagato. Ritengo sarebbe stato di una qualche ragionevolezza aggiungere, oltre alla data di inizio, quanto meno che i lavori vengano terminati entro la data prevista nei capitolati o con un margine di tolleranza limitato, per cui basterebbe che dopo due anni l'opera venisse iniziata ed i soldi non dovrebbero più essere restituiti. Nel caso in cui l'opera non venga completata, non vi è alcuna restituzione dell'imposta di scopo.
In realtà, come è stato osservato questa mattina, noi sappiamo che una percentuale elevatissima di italiani, rispetto a quelle riscontrabili negli altri paesi comparabili con l'Italia, è proprietaria della prima casa; non necessariamente ciò rappresenta un dato in assoluto positivo: può anzi anche essere un elemento che influisce sulla scarsa attitudine alla mobilità e che quindi in qualche modo rende più rigida la struttura sociale nonché, conseguentemente, la struttura economica del paese. Ma è un fatto; è un fatto, quindi, che l'ICI funziona come una patrimoniale, ed è altresì un fatto che questa mattina abbiamo discusso - a mio avviso, con qualche interesse anche da parte della maggioranza - sull'abolizione dell'ICI sulla prima casa.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, la fasulla rubrica di questa norma la definisce imposta di scopo, ma essa altro non è, invece, che un'addizionale ICI dello 0,5 per cento, il che, per i comuni, significa poter giungere ad un incremento del 12,5 per cento dell'imposta ICI sulla proprietà di case, terreni e via dicendo (e quindi anche della prima casa). Se poi aggiungiamo la tassa di soggiorno, vediamo che in realtà ai comuni si concedono notevoli facoltà.
Io ho presentato una proposta emendativa, successiva nel fascicolo degli emendamenti, tesa quanto meno ad introdurre un elemento di correzione, vale a dire l'attivazione della tassa di scopo solo per quei comuni che abbiano rispettato il patto di stabilità. Altrimenti, ai comuni che già eccedano nelle spese rispetto a quanto previsto ed indicato dal patto di stabilità interno, si consentirebbe tranquillamente di poter accendere un altra imposta, considerando che essa deve servire per opere particolarmente significative - non so cosa voglia dire - di arredo urbano e di maggior decoro dei luoghi. Questo, onorevoli colleghi della maggioranza, stiamo votando: «maggiore decoro dei luoghi». Non so poi a chi si dovrà chiedere l'interpretazione autentica; è chiaro che qualsiasi comune d'Italia in qualsiasi esercizio di bilancio prevede e finanzia tali opere per il maggiore decoro dei luoghi (peraltro, non si sa di quali luoghi si tratti).
PRESIDENTE. Deve concludere...
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Concludo signor Presidente.
Pertanto, questa non è una tassa di scopo, che sarebbe stata definita con altri criteri; è la possibilità di prevedere da parte dei comuni un'addizionale dell'ICI.
Questo stiamo votando, altro che abolizione dell'ICI sulla prima casa: se voterete a favore darete il via libera perfino alle addizionali sull'ICI stessa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Paoletti Tangheroni. Ne ha facoltà.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Presidente, a titolo personale, chiedo che le persone presenti in aula si rendano conto di quello che stanno votando, perché si tratta di una tassa che è vergognoso proporre al nostro paese, visto che, oltre aPag. 102quello che diceva il collega Della Vedova, nel comma 5 si parla di «opere varie» non meglio precisate. E poi, excusatio non petita, si prevede la possibilità di reintegrare il cittadino con i tempi che tutti conosciamo per opere non realizzate e tasse indebitamente riscosse.
Mi permetta, Presidente, una piccola annotazione di analisi filologica di questo articolo, me lo consenta...
PRESIDENTE. Che sia breve però, perché ha già esaurito il suo tempo.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. In esso si parla dello 0,5 per mille ed è interessante che si evochi il 5 per mille, perché è esattamente la logica opposta a quella del 5 per mille!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zorzato 8.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 499
Votanti 498
Astenuti 1
Maggioranza 250
Hanno votato sì 222
Hanno votato no 276).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Zorzato 8.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crosetto. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO. Presidente, con l'articolo 6 ha inizio una sequenza di altre tasse. Per carità, non lo diciamo solo come slogan per la televisione, penso che tutti i colleghi possano rendersene conto man mano che stiamo procedendo nella votazione degli articoli.
Ho fatto però alcuni calcoli, fermandomi all'ICI, poiché ritengo giusto che, quando si approvano alcune norme che sembrano astratte, ognuno di noi si renda conto dell'incidenza che il complesso di quelle norme avrà sulle tasche dei cittadini.
Partendo da un importo medio di 200 euro - penso che 200 euro all'anno rappresentino un costo minimo di ICI per una casa - alla fine degli aumenti previsti riguardanti l'ICI (questo è solo uno), si arriverà ad un costo di 420 euro all'anno. L'articolo 6, cioè, oltre agli altri aumenti, ad esempio quello delle rendite catastali, su un'ICI di 200 euro avrà un'influenza di altri 220 euro aggiuntivi; se gli euro attuali sono 300, saranno 330 i costi aggiuntivi. Questo serve per far capire a tutta l'Assemblea, quale sarà il risultato di queste norme, che sembrano astratte ma che poi tali non sono perché hanno un impatto violento nella vita di tutti i cittadini.
Prima abbiamo cercato di portare avanti una battaglia per la soppressione dell'ICI sulla prima casa, ma abbiamo ricevuto un netto rifiuto. Dal sopprimere l'ICI sulla prima casa al raddoppiarla nel giro di un anno ci sarà una via di mezzo! Una minima via di mezzo poteva essere quella di accantonare l'articolo 6, che prevede un ingiusto aumento dello 0,5 per mille, portando cioè da una media del 5 (che è l'ICI media in Italia) al 7,5, visto che adesso è consentito il 7, con il mezzo punto in più previsto, per finanziare opere pubbliche.
Lo diceva ieri una collega di Alleanza Nazionale: in Italia vi sono sindaci - mi sembra che lei citasse la Poli Bortone - che sono riusciti a tenere il livello dell'imposta dell'ICI al minimo, mentre ve ne sono altri che non sono contenti dell'ICI al massimo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania). Non vedo perché il Parlamento, continui a scaricare sulle spalle dei cittadini le inefficienze che molto spesso sono degli amministratori locali. È assurdo che vi siano comuni in cui i cittadini pagano il 4 per mille e comuni che non sono contenti di riscuotere il 7 per mille!Pag. 103A questi stiamo dando la possibilità di aumentare le rendite catastali e di aumentare l'ICI dello 0,5 con una tassa di scopo assurda e incomprensibile. Alla fine, il cittadino che paga 200 euro ne pagherà 420 e quello che paga 600 euro ne pagherà 1.200!
Quindi, stiamo costruendo una finanziaria che riesce a colpire non i più ricchi - e torno su questo aspetto -, ma tutti: e, quando diciamo in televisione (mettendovi in difficoltà), che il disegno di legge finanziaria in esame non è fatto per colpire soltanto alcune categorie, perchè i 35, i 40, i 70 o gli 80 miliardi cadranno sulle spalle di tutti, intendiamo proprio questo!
Ieri, quando ci siamo occupati dell'imposta di bollo, abbiamo fatto rilevare che essa colpirà i più poveri! E l'ICI? Non ditemi che colpirà i ricchi: colpirà proporzionalmente tutti, ma l'incidenza più forte l'avrà su chi è povero, su chi ha comprato la casa, sta pagando il mutuo e si troverà l'ICI raddoppiata (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
Ci sono, però, i conti pubblici da salvare. Salviamoli! Il fatto è che l'ICI è aumentata, come previsto in tre o quattro articoli diversi del disegno di legge finanziaria. L'aumento dello 0,5 per cento, di cui ci stiamo occupando, è operato per tacitare l'ANCI, cioè per far stare zitti alcuni grandi sindaci, quelli che, mediante l'aumento dell'ICI, vogliono finanziare opere sulle spalle dei loro cittadini. È un'ingiusta oppressione per i cittadini! Passi l'aumento delle rendite catastali - se collegato ad una contestuale riduzione dell'ICI (alcuni sindaci pensano di aumentare le rendite catastali e di mantenere l'aliquota, ma, in tal modo, l'imposta raddoppierà) -, ma questa tassa, assurda ed ingiusta, non ha senso!
Il contenuto dell'articolo in esame è soltanto questo: sopprimendolo, non creiamo problemi a nessuno e costringiamo gli amministratori locali - diciamo così - a fare il fuoco con la legna che hanno.
Ripeto che non possiamo far finta di non vedere: vi sono amministratori che, con i trasferimenti dello Stato, riescono a tenere le imposte al livello più basso; vi sono altri amministratori che, con maggiori trasferimenti dello Stato, devono aumentare al massimo le imposte, perché le entrate non bastano. Con articoli come quello in esame, diamo ragione non ai bravi amministratori, ma a quelli che i soldi dei cittadini li amministrano peggio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Frigato. Ne ha facoltà.
GABRIELE FRIGATO. Signor Presidente, desidero fare una brevissima precisazione.
Faccio riferimento, in particolare, all'intervento della collega Paoletti Tangheroni, la quale richiamava tutti ad essere coscienti dell'oggetto della votazione alla quale ci accingiamo. Allora, vorrei semplicemente leggere il comma 5 dell'articolo 8, riguardo al quale c'è un po' di confusione. La collega sosteneva che l'imposta può essere istituita per realizzare le seguenti opere pubbliche: opere per il trasporto pubblico urbano ed «opere varie». Tuttavia, il predetto comma 5, lettera b), espressamente contempla le «opere viarie».
Allora, colleghi, credo che, insieme, dobbiamo essere coscienti e precisi riguardo all'oggetto delle nostre votazioni. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zorzato 8.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 493
Votanti 491Pag. 104
Astenuti 2
Maggioranza 246
Hanno votato sì 227
Hanno votato no 264).
Prendo atto che il deputato Dato non è riuscita a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Zanetta 8.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zanetta. Ne ha facoltà.
VALTER ZANETTA. Signor Presidente, a fronte della forte riduzione dei trasferimenti ai comuni, il Governo ha escogitato questa assurda modalità di tassazione che è l'imposta di scopo, la quale dovrebbe coprire, parzialmente, le spese per la realizzazione delle opere pubbliche individuate dai comuni con loro regolamento.
Si tratta di un'imposta assurda: essa sottende una falsa autonomia fiscale dei comuni, affidata alla volontà degli amministratori, e crea profonde sperequazioni tra comune e comune, con possibili ingiustizie tra i cittadini. Si tratta di una forma ingiusta di federalismo fiscale. Inoltre, la norma è limitativa, e non risolutiva, in quanto prevede, per il finanziamento dell'opera, il limite del 30 per cento, da richiedere ai cittadini. Appare assurdo, altresì, che dalla tassa di scopo non siano state escluse le categorie più deboli economicamente.
Per queste ragioni, invito il Parlamento ad approvare l'emendamento soppressivo dell'articolo 8, da me sottoscritto unitamente ad altri colleghi del gruppo di Forza Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, intervengo per rivolgere un accorato appello ai colleghi veneti e a tutto il Parlamento allo scopo di far approvare questa proposta emendativa che, in maniera molto intelligente, ha presentato il collega Zanetta.
Non possiamo assolutamente dividere il nostro paese attraverso tasse di scopo differenziate che mettono i cittadini l'uno contro l'altro. Peraltro, queste ultime pongono addirittura i cittadini meno abbienti in una condizione di grave disagio. Quindi, cerchiamo di correggere il tiro poiché molto spesso in aula si sono manifestate reciproche volontà - lei, Presidente Castagnetti, lo ricorda sempre - di collaborazione e di ascolto. Dimostrate tutto ciò, anche se ho l'impressione che fino a questo momento siete stati completamente sordi.
Una disponibilità all'ascolto potrebbe essere intesa in maniera molto positiva soprattutto se volta all'accoglimento di questo emendamento, che certo non stravolge il vostro impianto, ma mette il nostro Paese in condizione di essere veramente all'avanguardia e caratterizzato da un federalismo partecipato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zanetta 8.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 491
Votanti 490
Astenuti 1
Maggioranza 246
Hanno votato sì 224
Hanno votato no 266).
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Mereu 8.4, Bertolini 8.5 e Garavaglia 8.6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, questi emendamenti sono soppressivi.Pag. 105Perché lo sono? Nell'ottica del federalismo fiscale, a onor del vero, la tassa di scopo non è assurda, si potrebbe ipotizzare. Quindi perché, lo ripeto, sono stati presentati emendamenti soppressivi? Stiamo parlando di una norma mal scritta - attraverso gli emendamenti successivi avremo modo di capire meglio a cosa mi riferisco - che, soprattutto, si inserisce in un contesto di aumento di tasse a livello locale.
Intendo rubarvi due minuti di tempo solo per eseguire un piccolo conto, il conto della serva. Prendiamo l'introito totale dello Stato in tasse, lo dividiamo per la popolazione ed otteniamo quanto ogni cittadino versa. Tale valore lo moltiplico per il numero dei cittadini del mio comune e ottengo una cifra: circa 80 miliardi di vecchie lire. Ebbene, quanto riceve dallo Stato il mio comune? Un miliardo e 800, per cui facendo una media che non tiene conto delle diversità - sarebbe come dire che un comune in provincia di Milano, pieno di industrie, versa allo Stato tanto quanto un comune montano della Valtellina, ma non fa niente -, se consideriamo quanto riceve il mio comunello e lo dividiamo per quanto versa, noteremo che ci troviamo al 2,6 per cento: quindi, ritorna al mio comunello il 2,6 per cento. È evidente che stiamo parlando di una piccola mancetta, però andiamo avanti nel conto. Se invece del 2,6 per cento il mio comunello potesse tenersi il 5 per cento - parliamo sempre di una piccola mancetta, dovete ammetterlo - noi potremmo eliminare tutta l'ICI e non solo per la prima casa, ma per tutto il resto. Andiamo avanti con questa piccola simulazione. Se invece del 5 per cento potessimo tenerci il 7 per cento di quegli 80 miliardi che versiamo, potremmo eliminare tutta l'ICI, la tassa sui rifiuti, la TOSAP e ogni altro balzello, con un avanzo da distribuire ai cittadini.
Ecco, è questo il federalismo fiscale. Noi chiediamo semplicemente che venga riconosciuta ai territori una parte, quella giusta, di ciò che versano.
In questo contesto, nel quale noi tartassiamo i territori, anziché assegnare loro più denaro, l'idea di federalismo fiscale della sinistra consiste nel dare ai comuni la possibilità di aumentare le tasse locali. Non è così che risolviamo il problema. Mettiamoci davvero, una volta per tutte, a fare i conti e a farli bene. Quello che ho fatto prima è un «conto della serva» che chiunque può effettuare riguardo al proprio comune. Vi consiglierei di provare perché vi rendereste conto, in tal modo, di quale spreco ci sia nelle amministrazioni centrali dello Stato. Noi non possiamo fare altro che pretendere che questo ulteriore balzello, oggi, non sia imposto. Per questo motivo, abbiamo proposto un emendamento soppressivo, pur essendo concettualmente d'accordo sulla tassa di scopo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Galletti. Ne ha facoltà.
GIAN LUCA GALLETTI. Signor Presidente, siamo tutti d'accordo su un concetto, cioè che l'ICI sia un'imposta sbagliata. Fra le imposte del panorama fiscale italiano, forse è l'imposta più sbagliata perché è l'unica patrimoniale esistente. Infatti, colpisce non il reddito, ma il patrimonio. Oltretutto, gravando sulla prima casa, non discrimina tra le grandi proprietà e le piccole proprietà. L'ICI aveva una sola ragion d'essere: alcuni sostenevano, infatti, che l'ICI sia versata dai proprietari perché le opere pubbliche che ogni anno si realizzano in una città contribuiscono a mantenere e ad innalzare il valore dell'abitazione. All'osservazione secondo cui l'ICI finanzia la spesa corrente si poteva replicare che nella spesa corrente dei comuni insistono le quote capitale e gli interessi dei mutui che servono per realizzare quelle opere pubbliche. Quindi, l'unico elemento di giustizia contenuto nell'ICI, fino ad oggi, è stato che l'imposta contribuisce agli investimenti effettuati nella città di competenza.
Oggi noi togliamo anche quest'ultimo velo, perché affermiamo che, per contribuire alle opere pubbliche, al proprietario è richiesta una «super ICI», una ICI aggiuntiva. In altri termini, certifichiamo che l'ICI pagata fino ad oggi serviva aPag. 106finanziare non le opere pubbliche ma, semmai, l'asilo nido per la famiglia che non ha neanche una casa in quel comune, oppure per la famiglia che risiede in un altro comune e solo temporaneamente si trova nel comune che incassa l'ICI dai proprietari di immobili (Applausi del deputato Armani). Si sancisce l'anomalia e l'ingiustizia dell'ICI.
Come ulteriore osservazione, rilevo che quanto più confondiamo il panorama fiscale, tanto più rendiamo possibile l'evasione fiscale. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Immaginate quale sarà la possibilità per un comune di accertare la «super ICI» derivante dalla tassa di scopo. Nonostante facciamo fatica, già oggi, a farci pagare l'ICI, dobbiamo inventare un sistema di accertamento aggiuntivo. Sarà molto difficile.
Stiamo parlando, per intenderci, dell'ipotesi in cui, vicino a casa vostra, sia sistemato un giardino pubblico. In un caso del genere, sarete chiamati, per cinque anni, a versare una ICI maggiorata dello 0,5 per mille. Lo 0,5 per mille è molto. In numerose città, per fortuna, l'ICI sulla prima casa è rimasta ferma all'aliquota minima del 4 per mille. Ciò vuol dire che, per alcuni contribuenti, la stiamo innalzando tout court al 4,5 per mille. È lecito pensare che ci sarà una rincorsa all'evasione e noi non abbiamo alcuno strumento per accertare questa nuova ICI.
Come ulteriore osservazione, rilevo che noi siamo l'unico paese al mondo che sta per approvare una norma di questo genere per le opere viarie. Sto parlando delle opere più importanti che i comuni realizzeranno, le più costose. Tra le due ipotesi, mi preoccupa meno la sistemazione del giardino pubblico, che non potrà avere un costo elevato, mentre mi preoccupa molto di più il rifacimento di una strada, di una tangenziale o di una metropolitana.
In questo caso saranno molti i cittadini ad essere interessati dall'aliquota massima. Se guardiamo gli altri paesi, oggi per finanziare tali opere non si ricorre alla tassa di scopo, ma a due strumenti definiti che funzionano. Essi sono il road pricing (paga un tot ogni giorno chi usufruisce dell'opera pubblica realizzata dal comune) oppure il project financing, strumento che molti comuni da anni utilizzano con ottimi risultati. Non si capisce perché dobbiamo imbarcarci in un nuovo sistema che farà più danni che benefici. Vi assicuro che l'onere sulla prima casa per molte famiglie sta diventando una delle contribuzioni maggiori, anche perché sulla prima casa spesso, soprattutto per le giovani coppie che maggiormente vogliamo tutelare, già grava un mutuo. Quindi, al mutuo si aggiungono le maggiori imposte. Davvero vi chiedo di soprassedere all'esame di tale norma per ulteriori chiarimenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Peretti. Ne ha facoltà.
ETTORE PERETTI. Signor Presidente, se possibile, vorrei richiamare in breve l'attenzione del relatore e del Governo. La tassa di scopo in teoria finanzia le opere pubbliche e quindi politicamente è considerata molto più accettabile dai cittadini. Tuttavia, prendiamo il caso di un comune in equilibrio finanziario che ha già previsto di finanziare le opere pubbliche con entrate ordinarie (oneri di urbanizzazione, ICI eccetera) e che decide di spostare la copertura delle opere pubbliche utilizzando la tassa di scopo. Si libereranno risorse che possono essere spese per oneri di natura corrente. Quindi, la tassa di scopo può avere l'effetto netto di aumentare la spesa corrente del comune. In proposito, vorrei sapere se il Governo e il relatore sono della stessa opinione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paoletti Tangheroni. Ne ha facoltà.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente, intervengo sull'emendamento Bertolini 8.5 al quale ho apposto la mia firma. Esso è soppressivo e non può che esserlo perché la tassa di scopo è tragicamente l'opposto di quanto volevamo fare con il 5 per mille che abbiamo proposto. Con il 5 per mille il cittadinoPag. 107decide come e quando finanziare alcune opere. In questo caso, invece, bisogna rendersi conto, purtroppo tragicamente, che siamo di fronte alla porta principale di un'economia pianificata. Infatti, sono i comuni a decidere dove, come e quando far ricadere la tassa di scopo sul cittadino. Badate bene che essa non è richiesta con la logica dell'una tantum per un evento straordinario, ma per situazioni tutto sommato ordinarie, nonostante l'esclusione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. In realtà, se si legge quanto riportato nel comma 5, si tratta di opere che non hanno la straordinarietà di un evento che richiede un intervento una tantum. Allora, si tratta effettivamente di pianificare l'economia. Noi siamo una forza liberale e dobbiamo assolutamente rigettare qualunque logica di pianificazione economica, perché essa ci è estranea. Per questo abbiamo presentato un emendamento soppressivo, in quanto tale articolo non è emendabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Forlani. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO FORLANI. Signor Presidente, devo ammettere che nel quadro del dibattito da tempo in corso nel nostro Paese sul federalismo fiscale questo tipo di imposta appare abbastanza suggestivo, nell'esigenza di dare ai comuni maggiori possibilità impositive per autofinanziare le proprie opere. Pertanto, essa può apparire un'iniziativa avveniristica e moderna. Tuttavia, la mia contrarietà - e quindi la mia adesione all'emendamento in oggetto - si collega all'ancoraggio della norma ancora una volta all'ICI.
Si viene a configurare, infatti, come un'addizionale dell'imposta comunale sugli immobili (ICI), costituendo un ulteriore gravame sulla proprietà immobiliare dopo tutti quelli che sono stati introdotti dal disegno di legge finanziaria in esame. Mi riferisco alla revisione delle rendite catastali, agli aggravi sulla proprietà immobiliare e all'inutile registrazione dei dati catastali nella dichiarazione IRE...
PRESIDENTE. La prego di concludere!
ALESSANDRO FORLANI. ...determinando, così, ulteriori disagi per i cittadini.
A questo punto, appesantire ulteriormente l'ICI significa non soltanto incidere più pesantemente sul mercato immobiliare, ma penalizzare ancor di più i proprietari...
PRESIDENTE. Grazie...!
ALESSANDRO FORLANI. ...soprattutto quelli più poveri, vale a dire quelli che possiedono soltanto la prima casa (Applausi del deputato Armani)!
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, mi è stata rivolta esplicitamente la richiesta di prestare ascolto alla discussione e ritengo giusto soddisfarla.
La norma recata dall'articolo 8 del provvedimento in esame, per la verità, andrebbe valutata con un'attenzione maggiore di quella mostrata dal contenuto di alcuni interventi. Se ci limitassimo alla polemica politica, naturalmente si può affermare tutto; se ci vogliamo attenere alla sostanza della questione, invece, vorrei rilevare che l'articolo in esame offre una possibilità ai comuni rispetto ad impegni che debbono assumere a favore della loro collettività.
Del resto, i colleghi Alberto Giorgetti, Pedrizzi ed Amoruso hanno prolungato legittimamente, con la presentazione di alcune proposte emendative, la lista degli obiettivi che i comuni potrebbero perseguire attraverso l'introduzione di una propria modalità di finanziamento. Si tratta, chiaramente, di opere che riguardano una comunità locale; in altri termini, vorrei osservare che tra il cittadino, ciò che decide l'amministrazione ed il risultato concreto deve esistere un rapporto diretto.Pag. 108Abbiamo pensato che vi potesse essere una serie di impegni: peraltro, con l'elenco indicato in alcune proposte emendative, che accogliamo, si chiarisce meglio che vi sono asili nido, restauri, allestimenti museali, opere culturali e conservazione di beni artistici da porre in essere.
In questo modo, si amplierà notevolmente la possibilità delle amministrazioni locali di prefigurare obiettivi di investimento di grande interesse sociale, a favore dei loro cittadini, che rivestono una natura pubblica. Tuttavia, nel momento in cui i comuni si prefiggono tali obiettivi, debbono evidentemente avere a disposizione anche le risorse finanziarie per poterli realizzare.
Una delle possibili modalità è quella che abbiamo individuato proprio nell'articolo 8 del disegno di legge finanziaria. Ciò perché, ormai, nella legislazione che si è consolidata nel tempo in Italia, il ricorso all'imposizione fiscale territoriale (in particolare, l'imposta comunale sugli immobili) è progressivamente diventato il pilastro fondamentale dell'autonomia degli enti locali.
L'ICI, infatti, costituisce un'entrata importante per i comuni, riguardando ciò che insiste sul territorio. Pertanto, con le modifiche che dispongono il decentramento del catasto ai comuni, nonché con la revisione delle modalità di valutazione degli estimi catastali (sia pure in un secondo momento), gli enti locali assumeranno sempre di più il controllo di quanto avviene sul territorio, nonché la relativa leva impositiva.
Conseguentemente, sembra essere abbastanza logico il rapporto sussistente tra le opere pubbliche di vario tipo che i comuni intendono effettuare ed il ricorso a tale tipo di imposizione, al fine di realizzare le stesse, quando non dispongono di altri mezzi per poterlo fare.
Naturalmente, sono state introdotte anche alcune cautele. Infatti, se le opere in oggetto non dovessero essere realizzate entro un determinato periodo, ovviamente, il gettito dell'imposta di scopo dovrà essere restituito dall'ente locale ai cittadini. Devono essere previste, inoltre, occasioni di verifica e deve instaurarsi un rapporto tra la giunta ed il consiglio comunale ed i cittadini.
È evidente, in altri termini, che si tratta di una questione delicata. Io me ne rendo conto, tuttavia ritengo che le disposizioni che stiamo cercando di far approvare dimostrino l'assoluta consapevolezza del fatto che stiamo chiedendo ai cittadini, attraverso interventi di natura straordinaria, di sostenere il perseguimento di un obiettivo della comunità locale.
Tutto questo potrà essere realizzato se l'amministrazione comunale si prefigge tale obiettivo e se i cittadini, ovviamente, confermeranno l'amministrazione proponente e, dunque, il suo progetto. Vorrei comunque rilevare che ciò avverrà su base volontaria, poiché si tratta non di un obbligo, ma di una facoltà.
È abbastanza strano il dissenso di fronte all'esigenza di consentire ai comuni di muoversi con maggiore autonomia, con maggiore facoltà di decisione e di scelta, attraverso la possibilità di stabilire un rapporto diretto con i cittadini, sulla base di scopi evidenti, vorrei dire toccabili con mano sotto un certo punto di vista. Nello stesso tempo, vale il concorso che i cittadini forniscono. Questo non vuole dire che debba essere il 100 per cento, può essere anche una quota parte dell'opera; ma quando il comune non ce la fa e almeno la maggioranza dei cittadini è d'accordo sulla realizzazione di un intervento, perché non dare ai comuni la possibilità di muoversi anche attraverso questo strumento?
A me pare che questo articolo, sia pure con gli emendamenti che abbiamo accolto, e quindi con l'allargamento ulteriore dei compiti, debba essere approvato perché si tratta di una facoltà che dà ai comuni delle potenzialità, che non sono obblighi ma scelte politiche di amministrazione locale che verranno realizzate se e quando le amministrazioni avranno il consenso dei cittadini. Sono certo che anche in comuni amministrati non dal centrosinistra, ma dal centrodestra, vi sono in certi casi rapporti di fiducia tale tra l'amministrazione ed i cittadini per cui è del tutto possibile che un percorso democraticoPag. 109giunga ad individuare degli obiettivi e, attraverso questa modalità, la possibilità di realizzarli. Mi auguro che ciò sia possibile sia con l'amministrazione di centrosinistra sia con quella di centrodestra, quando e dove le amministrazioni ritengano che ciò sia necessario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Filippi. Ne ha facoltà.
ALBERTO FILIPPI. Signor Presidente, non siamo convinti di quanto espresso dal sottosegretario Grandi e ribadiamo la nostra intenzione di voler sopprimere questo articolo, che ancora una volta incide sull'ICI cercando di aumentarla. La casa non è più il sogno per gli italiani, sta diventando un incubo; quasi quasi conviene iniziare a dotarsi, come gli zingari, di roulotte e di tenda, visto che dopo ti vengono regalati anche luce e gas.
Inoltre si tratta di una tassa doppia, perché per operare e migliorare il trasporto pubblico, dove comunque si pagano dei ticket e dei biglietti, andiamo a tassare, incidendo sulla casa, i cittadini. Stesso discorso vale per le opere viarie e per l'arredo urbano, dove i cittadini hanno già pagato gli oneri di urbanizzazione.
Infine, al comma 7 vi è addirittura una presa in giro per i cittadini, perché in caso di mancato inizio dell'opera per due anni, gli stessi hanno cinque anni per poter vedere risarcito quanto maltolto. Il cittadino rischia di anticipare quattrini che incidono sulla casa per vederseli restituiti dopo sette anni. Ingiustizia su ingiustizia, tasse su tasse, per non avere probabilmente neanche i servizi o servizi già pagati. Questo è inaccettabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marras. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MARRAS. Chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento Bertolini 8. 5. Voglio associarmi alla richiesta dei colleghi sulla soppressione di questa tassa: è una tassa di scopo che non si capisce dove voglia arrivare. Il sottosegretario Grandi afferma che questa tassa serve per dare al comune il controllo del territorio e per aumentare il rapporto di fiducia con i cittadini. Io penso invece che serva ad allontanare la fiducia da chi ce l'ha già, perché effettivamente l'ICI è una tassa iniqua e Forza Italia ha sempre lavorato per eliminarla; a questo risultato si voleva giungere progressivamente. Considero, quindi, assolutamente inaccettabile coinvolgere i cittadini nella realizzazione di opere pubbliche. È una situazione assurda.
Dirò di più, proprio per rispondere al sottosegretario Grandi. In Sardegna, il governatore Soru, proprio sulle servitù militari - che poi riguardano beni che spettano ai comuni - deteriora il rapporto di fiducia con questi ultimi. Infatti, sta trattenendo alla regione i beni che lo Stato gli sta conferendo.
Pertanto, se lo scopo era quello di avvicinare i cittadini agli enti locali, attribuendo ad essi il controllo del territorio, mi sembra che il Governo, attraverso i suoi maggiori rappresentanti, stia facendo il contrario. Avete dunque bisogno di riunire la Conferenza Stato-regioni, con i vostri governatori di maggioranza, per decidere lo scopo che volete realizzare.
È assurdo pensare - questa è una presa in giro, e mi associo ai colleghi che mi hanno preceduto - alla restituzione degli importi versati dai cittadini per il perseguimento dello scopo, seppure si tratti di opere importanti. Il comma 5 dell'articolo 8, infatti, concerne opere per la viabilità, per il trasporto e per l'arredo urbano. Ma l'istituzione di tale imposta di scopo è la conseguenza del taglio delle risorse operato nei confronti dei comuni. Non li avete posti nella condizione di scegliere di applicare o meno questa tassa, ma li avete obbligati a farlo, che è una cosa ben diversa.
Alla fine, è troppo semplice dire che l'applicazione dell'imposta è facoltativa, che si tratta di un aiuto, di un'apertura e che i sindaci possono deliberatamente decidere come e dove intervenire, quando, nel contempo, si opera un taglio di risorse che li costringe a vessare i cittadini.Pag. 110
Nell'articolo 9 si parla ancora dell'imposta di soggiorno. Vorrei capire dove volete arrivare e qual è il vostro scopo finale, se è quello di lavorare come un Robin Hood al contrario, cercando di togliere ai poveri per dare ai ricchi. Di fatto, state colpendo tutte le categorie che non possono pagare.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, non credo che per i comuni ci sia bisogno della revisione del catasto; ritengo ci vorrebbe la revisione del Governo! Bisogna sicuramente dare atto del fatto che, probabilmente, nei banchi del centrosinistra non siedono molti amministratori pubblici. Viceversa, ci sarebbe un attaccamento a ciò che è centrale. La nostra centralità è il cittadino che non va «spennato», bensì aiutato, soprattutto non imponendo nuovi balzelli e nuove tasse.
Le opere devono essere realizzate dal Governo e dalle regioni, che le devono mettere a disposizione dei cittadini. State cambiando completamente il modo di pensare che ha sempre caratterizzato tutti i Governi. Mi auguro che l'articolo in esame non venga approvato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
ROBERTO MENIA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO MENIA. Signor Presidente, ho chiesto la parola per denunciare un fatto grave. Pochi minuti fa si è appreso da un'agenzia di stampa che un nostro collega - che certamente non chiamerò onorevole né deputato, come usa fare il Presidente Bertinotti - si vanta di aver portato in Parlamento la battaglia per il diritto all'autocoltivazione della droga. «Ho seminato alcuni semi di marijuana nelle fioriere del cortile della Camera. I primi germogli sono già sbocciati e speriamo crescano bene».
Ora, signor Presidente...
PRESIDENTE. Onorevole Menia, poichè stiamo terminando i nostri lavori...
ROBERTO MENIA. No, Presidente (Commenti dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega Nord Padania)... Al riguardo le chiedo che la Presidenza intervenga, se questo è l'esempio che un parlamentare dà al paese. Questi non sono i tamponi delle Iene! Questo è un parlamentare che si vanta di compiere reati all'interno della Camera! E la Presidenza della Camera non può fare finta di non sapere e di non vedere (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega Nord Padania)!
È la testimonianza morale di questa sinistra che fa schifo, perché è divisa sui valori ed è unita sui disvalori, dalla droga libera fino agli insulti ai caduti di Nassiriya!
Presidente, le ricordo che la Presidenza deve intervenire. Le chiedo, quindi, quali accertamenti vorrà porre in essere e quali provvedimenti vorrà assumere nei confronti del deputato Caruso. È inaccettabile quanto accaduto e quanto egli si vanta di avere fatto (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)!
PRESIDENTE. La ringrazio. Riferirò doverosamente le sue considerazioni al Presidente della Camera (Commenti - Una voce dai banchi dei gruppi dell'opposizione grida: Il buffone scappa!).
Chiedo ai colleghi di aiutare la Presidenza perché non è il caso di fare confusione (Commenti).
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Giovanardi. Ne ha facoltà.
CARLO GIOVANARDI. Su questo fatto mi associo e basta.
Invece, voglio intervenire sull'ordine dei lavori per un senso di rispetto per la Presidenza e per i colleghi. Siamo stati in quest'aula a lavorare per l'intera giornata e credo siano stati trattati argomenti importanti per il paese.
Mi sembra, ad esempio, che oggi si sia parlato della tracciabilità del pagamento dei professionisti. Poi, ho avuto occasionePag. 111di vedere il TG1, durante il quale si è detto che stiamo lavorando e che abbiamo approvato, come novità, la rimodulazione dei ticket sanitari e tutta un'altra serie di questioni di cui questo Parlamento non si è assolutamente interessato.
Dunque, riguardo per l'appunto ai nostri lavori, vorrei segnalare alla Presidenza che vi sono valorosi colleghi che seguono i lavori parlamentari anche per la TV di Stato. Allora, o quest'ultima la sera racconta quello che ha fatto il Parlamento oppure racconta ciò che il Governo le dice di dire e che farà nei prossimi giorni, dandolo già per approvato (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia e Alleanza Nazionale)! Le novità riportate circa la legge finanziaria, dunque, risultano essere i ticket sanitari che sarebbero stati approvati: ma quando e da chi sono stati introdotti?
GUIDO CROSETTO. Vergogna!
GAETANO FASOLINO. Vergogna!
CARLO GIOVANARDI. Chi è stato ad approvarli e perché il TG1 esordisce dicendo che a Montecitorio si stanno discutendo ed approvando gli emendamenti al disegno di legge finanziaria e che queste sono le novità? Si tratta di falsità assolute! Almeno si abbia la correttezza di fare un'informazione che spieghi agli italiani quello che il Parlamento sta facendo (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia e Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Grazie, riferirò anche questa osservazione al Presidente della Camera.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moffa. Ne ha facoltà.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, in merito all'emendamento soppressivo presentato dai colleghi dell'opposizione, vorrei avanzare una breve riflessione. Ringrazio il sottosegretario per aver richiamato poco fa alcune questioni che attengono al ruolo dei comuni in tema di autonomia locali.
Tuttavia, le devo dire, caro sottosegretario, che noi stiamo assistendo ad una sorta di introduzione di un federalismo fiscale un po' particolare. La mancata applicazione dell'articolo 119 della Costituzione, sostanzialmente, sta creando anche molta confusione circa il tentativo di garantire un federalismo fiscale serio, a livello territoriale. Infatti, la tassa di scopo che viene introdotta, anche se costituisce una possibilità a favore dei comuni, di fatto altera l'unità di bilancio degli enti locali.
Vorrei che fosse presente alla coscienza di ogni collega che qui stiamo introducendo un meccanismo il cui profilo di costituzionalità è tutto da discutere e da verificare, ma che modifica nella sostanza il modo di essere degli enti locali, sotto il profilo della corrispondenza tra entrate e spese. Infatti, la tassa di scopo finalizza l'entrata ad una determinata spesa, ma non consente più all'ente locale di costituire un bilancio sulla base della globalità delle entrate.
Ciò significa che non solo surrettiziamente stiamo dando ai comuni un maggior potere impositivo, ma di fatto stiamo alterando il modo di essere di una amministrazione. Lei prima ricordava che i sindaci, oggi, sono caricati di una nuova responsabilità nel momento stesso in cui presentano gli indirizzi di governo. Tuttavia, vorrei anche sottolineare che, nel momento stesso in cui si diventa sindaci e ci si presenta in un consiglio comunale o provinciale, si legge un documento che rappresenta gli indirizzi di governo. In esso, vengono tracciati i percorsi realizzativi di una pubblica amministrazione e rispetto a quegli indirizzi di governo, successivamente, il sindaco o il presidente sarà giudicato.
Voglio anche ricordare che questo percorso sostanzialmente responsabilizza l'amministrazione, ma consente anche di disporre di un programma delle opere pubbliche ben definito. Sono altri gli strumenti che possono essere messi in campoPag. 112per consentire di andare al di là della stessa programmazione che ogni ente fa sulla base delle effettive ed accertate entrate pubbliche!
Questo non è federalismo fiscale, questo è soltanto un modo spurio di aumentare la pressione fiscale e di responsabilizzare l'amministratore locale rispetto ai cittadini. Ecco perché ho qualche perplessità e qualche riserva sulla stessa natura della tassa di scopo, così come viene tratteggiata in questo articolo 8 (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Informo i colleghi che la seduta proseguirà fino alle 22. I nostri lavori riprenderanno domani mattina alle 9.
ELIO VITO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Intervengo con riferimento all'articolo 60 del nostro regolamento che, al comma 4, prevede che, per fatti di eccezionale gravità, che si svolgano nella sede della Camera, ma fuori dell'aula, il Presidente della Camera può proporre all'Ufficio di Presidenza le sanzioni previste, tra le quali rientra l'interdizione a partecipare ai lavori parlamentari per un periodo da 2 a 15 giorni (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania).
Presidente, ritengo che, rispetto a quanto affermato dal deputato Menia, si rientri precisamente nella disposizione dell'articolo 60. Immagino che questa sia una questione che attiene anche alla sua personale sensibilità, dunque vorremmo avere immediata conoscenza della volontà del Presidente della Camera, se intenda o meno applicare l'articolo 60. Se ritiene, cioè, che quanto ostentatamente dichiarato dall'onorevole Caruso sia o meno un fatto di eccezionale gravità accaduto nella sede della Camera per il quale intende convocare l'Ufficio di Presidenza e proporre le eventuali sanzioni. Infatti, se il Presidente della Camera lo vuole fare - a nostro avviso, ha il dovere di farlo - rispetta il regolamento; se invece il Presidente della Camera non intendesse convocare l'Ufficio di Presidenza per proporre le sanzioni previste dall'articolo 60, vuol dire che condivide il gesto dell'onorevole Caruso, vuol dire che non lo ritiene grave.
Per tale motivo - onorevole Migliore - crediamo che il Presidente della Camera dovrebbe far meglio conciliare le sue funzioni di rappresentanza di tutta l'Assemblea e della dignità di quest'ultima con l'appartenenza allo stesso gruppo e allo stesso partito dell'onorevole Caruso che turba i lavori parlamentari. Su tale questione, Presidente, vorremmo ricevere un'immediata risposta da parte del Presidente Bertinotti (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Onorevole Vito, la questione è già stata sollevata dall'onorevole Menia e ho già detto che informerò immediatamente il Presidente della Camera (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale). La prego di non fare più processi alle intenzioni sulle scelte del Presidente della Camera, che ancora nessuno conosce.
Siccome lei, onorevole Vito, ha espresso apprezzamenti, dando per scontate certe scelte che invece nessuno sa quali possano essere, credo che lei - essendo un garantista - converrà con me che la procedura prevede che il Presidente della Camera chieda al Collegio dei Questori di svolgere una rapida indagine per poi assumere i provvedimenti del caso.
In ogni caso, il Presidente della Camera sarà investito immediatamente della questione. Spero con questo che si possa chiudere la discussione su tale argomento, posto che allo stato ciò che la Presidenza può fare è investire subito il Presidente della Camera (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Pag. 113
TEODORO BUONTEMPO. Pur apprezzando ciò che lei ha detto, cioè che riferirà al Presidente della Camera, credo però che ci troviamo in un'altra fattispecie. Qui non si tratta di giudicare l'opinione di un parlamentare, né di valutare se un parlamentare abbia pronunciato o meno parole sconvenienti. Qui ci troviamo di fronte ad un'ipotesi di reato commessa all'interno del perimetro della Camera dei deputati. Se ciò fosse avvenuto fuori dal palazzo di Montecitorio, si sarebbe potuta fare una denuncia ai Carabinieri o alla Polizia. Visto che ciò avviene all'interno del perimetro di Montecitorio, dove né magistratura né forze dell'ordine possono entrare, noi abbiamo l'organo Ufficio di Presidenza che è preposto per regolamento ad occuparsi di questo tipo di situazioni.
Trattandosi di reato commesso o ipotesi di reato commesso, io chiedo, quale membro dell'Ufficio di Presidenza, che venga convocato urgentemente l'Ufficio di Presidenza. Mi perdoni, ma non è sufficiente che lei ci dica che il Presidente della Camera è stato avvertito. In questo caso c'è, fino a prova contraria, un'ipotesi di reato, dal momento che l'interessato non ha smentito. C'è una dichiarazione virgolettata sulle agenzie di stampa. Dunque così come si verifica quando, in base al nostro regolamento, si pronunciano parole sconvenienti o quando avviene un incidente in aula, l'Ufficio di Presidenza non si convoca la settimana successiva, bensì lo si convoca immediatamente, per affrontare questo problema.
La invito quindi a chiedere al Presidente della Camera la convocazione urgente, come da nostro regolamento, dell'Ufficio di Presidenza. Ognuno ha le proprie idee e fa quello che può, ma noi non possiamo consentire questo ulteriore degrado dell'immagine della Camera! Domani si riderà sulla Camera dei deputati! Se al Presidente non interessa tutelare la dignità di questo Parlamento...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la prego...
TEODORO BUONTEMPO. ...noi non vogliamo essere complici di chi tenta (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)...
PRESIDENTE. La prego di non fare il processo alle intenzioni, perché...
TEODORO BUONTEMPO. Io faccio parte dell'Ufficio di Presidenza e non sono stato convocato dopo la grave denuncia del collega Menia! Quindi, anche lei faccia il suo dovere (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Il mio dovere l'ho fatto. Credo di avere già informato l'Assemblea di quello che ha fatto il Presidente. Il Presidente di turno ha investito immediatamente il Presidente della Camera. Credo che la discussione su questo punto possa essere conclusa (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania).
ROBERTO COTA. No!
PRESIDENTE. È stato fatto un richiamo al regolamento, precisamente ad un comma dell'articolo 60, che non prevede un processo assembleare, un processo sommario, senza conoscenza dei fatti...
ROBERTO COTA. Presidente!
PRESIDENTE. ...per di più in Assemblea. È stato fatto un richiamo al regolamento su un comma di un articolo che prevede un'iniziativa del Presidente della Camera, che deve coinvolgere per l'istruttoria il Collegio dei questori ed immediatamente dopo l'Ufficio di Presidenza.
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori (Commenti).
PRESIDENTE. Capisco l'intenzione di continuare una discussione, che però non può che avere dal Presidente la risposta che ha già avuto.Pag. 114
Quindi chiedo ai colleghi (Commenti dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania)...
ROBERTO COTA. Mi lasci parlare!
PRESIDENTE. Allora, visto il clima di tensione, darò la parola solo ad un deputato per gruppo. Il gruppo di Alleanza Nazionale ha già parlato due volte.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Francamente noi ci saremmo aspettati da lei, Presidente, un comportamento diverso. Lei formalmente ha detto che avrebbe investito il Presidente della Camera, che peraltro mi dicono essere lì fuori; quindi forse potrebbe anche entrare in aula il Presidente Bertinotti.
Però, non abbiamo sentito da lei una parola, solo una, di stigmatizzazione del comportamento del deputato Caruso [Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)]! Lei non ha detto niente! Allora, noi ci aspettiamo, da parte sua, una parola chiara di stigmatizzazione del comportamento del deputato Caruso [Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)], che ha fatto dichiarazioni specifiche, dicendo di aver commesso un reato all'interno della Camera (Dai banchi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale si scandisce: Vergogna! Vergogna!)! Vorremmo, poi, anche sentire l'opinione dei colleghi di maggioranza su questo punto, per esempio dei deputati della Margherita (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia e Alleanza Nazionale), visto che si ritrovano, all'interno della coalizione, un collega che assume questo tipo di comportamento. Poi, Presidente, non lamentiamoci se l'immagine del Parlamento che esce all'esterno è quella che è e se le «Iene» ci fanno il tampone [Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)]!
PRESIDENTE. Onorevole Cota, sono interessato, non meno di lei, all'immagine del Parlamento (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania). La mia cultura garantista mi suggerisce di non esprimere valutazioni su fatti che non sono accertati (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania). Quindi, ho dato la risposta che il Presidente dell'Assemblea, in questi casi, deve dare.
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Migliore. (Commenti dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale). Prego i colleghi dell'opposizione di lasciar parlare il collega, così come loro hanno potuto parlare ed esprimere liberamente le proprie osservazioni.
Prego, onorevole Migliore, ha facoltà di parlare.
GENNARO MIGLIORE. Grazie, signor Presidente. Spero che i colleghi dell'opposizione e i colleghi di tutto il Parlamento siano interessati ad una precisazione che intendo fare a nome del nostro gruppo, in relazione a - mi pare - un'esagerata interpretazione di una dichiarazione che non corrisponde né ad un reato né all'individuazione di una materia che, peraltro, si sta verificando sulla stampa attraverso una smentita (Commenti dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)...
IGNAZIO LA RUSSA. Se li è già fumati!
GENNARO MIGLIORE. Pertanto, mi pare che l'atteggiamento che avete tenuto fino ad ora non rechi un servizio positivo all'immagine del nostro Parlamento (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania).
CARLA CASTELLANI. La nostra, di immagine?
Pag. 115GENNARO MIGLIORE. Vi siete occupati di sindacare su un'opinione politica e su un atteggiamento che non corrisponde, minimamente e in nessun momento, ad una fattispecie di reato. Pertanto, vi direi sinceramente di piantare questa polemica, in modo tale che sappiate anche cosa significa, in questo Parlamento, avere rispetto per le istituzioni (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania). Non c'è nessuna necessità, colleghi (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania), nessuna necessità di invitare l'Ufficio di Presidenza ad esprimersi su una questione che non è basata che sul nulla. Vi invito, quindi, a raccogliere la vostra indignazione e a riportarla sui vostri banchi, perché così, tanto, non si va da nessuna parte. Noi non abbiamo niente da dire oltre il fatto che c'è stata una smentita e che non c'è nessun reato in corso (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e L'Ulivo).
PRESIDENTE. Mi pare che il Parlamento sia il luogo in cui si parla e ci si confronta. Sono state chieste spiegazioni e le spiegazioni sono state date (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania). Era giusto che venisse richiesta una posizione e l'onorevole Migliore, a nome del suo gruppo, ci ha detto che c'è stata una smentita, che, ancora, non è apparsa. Ci è stata data questa informazione, che ritengo sia utile e serva a rasserenare il clima e a chiudere la discussione, fermo restando che sono possibili tutte le iniziative successive nei giorni da domani in avanti. Allo stato, sappiamo che il presidente del gruppo a cui appartiene il deputato le cui dichiarazioni a lui attribuite, ma, in corso di smentita alla stampa, erano state evocate...
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, non abusare della nostra intelligenza!
PRESIDENTE. Io non abuso...
IGNAZIO LA RUSSA. Non abusare!
PRESIDENTE. Non abuso, ma la do per conosciuta ed apprezzata e quindi mi pare che questa sera la discussione su tale questione possa fermarsi qui (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Leo. Ne ha facoltà.
MAURIZIO LEO. Signor Presidente, volevo parlare di federalismo fiscale, ma la gravità dell'episodio e l'inattività da parte della Presidenza su questo punto mi costringono a rinunciare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo al regolamento l'onorevole Gamba. Ne ha facoltà.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA. Signor Presidente, ho chiesto la parola per un richiamo al regolamento (articolo 62, terzo comma) perché, oltre alle norme che sono state già invocate da altri colleghi in riferimento all'episodio di cui stiamo parlando, vi è un dovere preciso del Presidente della Camera, che è richiamato appunto dal comma terzo dell'articolo 62 del regolamento. Non si tratta soltanto di convocare - come ha chiesto l'onorevole Buontempo - l'Ufficio di presidenza ed eventualmente prevedere sanzioni a carico di un deputato che abbia commesso irregolarità e atti illegittimi; di fronte ad una confessione pubblica della commissione di un reato, il Presidente della Camera si deve far carico di autorizzare l'ingresso delle forze dell'ordine, della polizia giudiziaria con i supporti di polizia scientifica (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Comunisti Italiani e La Rosa nel Pugno) per l'accertamento della veridicità delle affermazioni rese dall'onorevole Caruso. Non ci sarebbePag. 116altro modo di accertare quanto è stato dichiarato; quindi, credo che il Presidente debba anche rispondere all'Assemblea, considerati gli obblighi che gli derivano dall'articolo 62, terzo comma, del regolamento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. A me pare che quanto di nostra competenza sia stato detto, sia stato fatto, sia stato chiarito e che vi sia stata già una smentita [Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
Ha chiesto di parlare per un richiamo al regolamento l'onorevole Giovanardi. Ne ha facoltà.
CARLO GIOVANARDI. Il Presidente ha stabilito che sulla questione avrebbe dato la parola ad un rappresentante per gruppo. Ha parlato l'esponente di Rifondazione Comunista, abbiamo ascoltato le sue ragioni e adesso, secondo la decisione già assunta dal Presidente, ha diritto di parlare un rappresentante per ogni gruppo che si era già iscritto. L'onorevole Capitanio Santolini e gli altri rappresentanti hanno diritto di parlare, come hanno fatto sia Alleanza Nazionale sia Rifondazione Comunista perché glielo ha concesso la Presidenza.
PRESIDENTE. Io ho detto poc'anzi che poteva parlare un esponente per gruppo e, peraltro, mi è parso con molta ragionevolezza che l'intervento dell'onorevole Migliore abbia introdotto un elemento di novità di cui non si può non tenere conto [Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)]. Ciò nonostante confermo la decisione presa.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, dopo le precisazioni dell'onorevole Migliori io, da garantista quale sono, mi sento tranquillizzato; infatti, il collega Migliori ha parlato a nome del gruppo e ha parlato di smentita.
Ciò non toglie che il Presidente e i questori debbano verificare l'attendibilità della notizia, ma non condivido - amici e colleghi di Alleanza Nazionale - che l'autorità giudiziaria venga qui dentro. Non ce la portiamo! C'è già stata ai tempi del povero Matteotti: non riportiamola qui dentro (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista).
Vorrei aggiungere - per stemperare il clima - che, se fosse possibile coltivare qualcosa nel giardino, tenete conto che io semino garofani; almeno, se Dio vuole, qualcosa di buono lo potrei fare anch'io (Applausi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Capitanio Santolini. Ne ha facoltà.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, credo che davvero stiamo scendendo molto, ma molto in basso. Penso che ci dovremmo vergognare non solo di quello che è successo, ma anche di quello che sta succedendo in quest'aula adesso.
Sono sdegnata, colleghi, sono profondamente sdegnata, perché non basta minimizzare un episodio così grave; non basta dire: non fa niente, adesso verificheremo, adesso vedremo. E tutti che si nascondono impauriti, come se, qui dentro, noi «armassimo» tutta questa vicenda semplicemente perché stiamo all'opposizione. Voglio sapere cosa scriveranno domani i giornali di noi, dopo le figuracce che abbiamo collezionato in questi ultimi tempi! Stiamo dando uno spettacolo indecoroso; io mi aspetto una rivolta, qui dentro, contro quanto sta succedendo (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia e Alleanza Nazionale)! Mi aspetto che qualcuno si indigni veramente per il fatto che le istituzioni vengano offese in questa maniera! Non accetto di far parte di una Camera che cerca di minimizzare in maniera colpevole quanto è successo: se l'onorevole Caruso l'ha fatto, deve essere fortemente stigmatizzato e punito; se ha raccontato delle bugie, solo per seminare zizzania, ugualmentePag. 117è grave quanto è accaduto (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia e Alleanza Nazionale)!
Non mi piace essere presa in giro in quest'aula che rispetto profondamente e di cui ho grande soggezione! Perché io, in questa istituzione, sono venuta in silenzio, in umiltà e in grande soggezione, e sono sdegnata!
Oggi il ministro Turco ha aumentato il limite della dose tollerabile in quanto ad uso personale, portandolo da venti spinelli a quaranta (Commenti dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)! Quaranta spinelli per i nostri ragazzi è cosa indegna, decisa in maniera del tutto arbitraria e senza alcuna spiegazione scientifica. Non c'è nessuna ragione che giustifichi un provvedimento di questo genere! E adesso seguirà il TG1, che racconterà quello che vuole. Un episodio gravissimo, che inquina la serietà e la verità di questa istituzione. Presidente, faccia qualcosa! Chiami il Presidente Bertinotti, e veniteci a dire qualcosa di serio (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania - Applausi ironici dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea - All'ingresso in aula del deputato Caruso, deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) scandiscono reiteratamente: Fuori)!
RAMON MANTOVANI. Siete tutti drogati!
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi ... Onorevoli colleghi ... Onorevoli colleghi, nessuno può intimare ad altri colleghi di uscire dall'aula; solo il Presidente, se ne ricorrono le circostanze. Vi prego di ricondurvi ad un comportamento rispettoso di questa aula (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
Voglio far osservare all'onorevole Capitanio Santolini che ho seguito con interesse anche il suo intervento e mi sono chiesto, mentre lei parlava, cos'altro, a norma del regolamento, il Presidente dell'Assemblea, dinanzi alla questione sollevata ed al dibattito sviluppatosi, nonché di fronte alle smentite intervenute, avrebbe dovuto fare [Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)]. E in coscienza, le dico che mi sono comportato nel rispetto assoluto di quest'aula, delle prerogative del Parlamento e, soprattutto, delle prescrizioni del regolamento (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
Per tale ragione, invito tutti ad un comportamento adeguato all'esigenza che in questa sede poc'anzi è stata evocata, per l'appunto quella del rispetto dell'istituzione parlamentare. Lo chiediamo a tutti, fuori dell'aula e dentro l'aula. Per queste ragioni si è sviluppato un dibattito ampio, e ritengo che a tale punto non vi sia altro da dire sull'argomento [Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
Sull'argomento hanno parlato tutti quelli che hanno chiesto di intervenire; vi sono ancora solo richieste di più deputati all'interno dello stesso gruppo.
ELIO VITO. No, no!
PRESIDENTE. Chi non ha ancora parlato?
ELIO VITO. Rao, per il gruppo Misto-Movimento per l'Autonomia.
PRESIDENTE. Sta bene. Prego, onorevole Rao, ha facoltà di parlare.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Come già anticipato, darò la parola ai rappresentanti dei gruppi che ancora non l'hanno avuta.
Prego, onorevole Rao.
PIETRO RAO. La ringrazio, signor Presidente. Intervengo per svolgere soltanto un paio di considerazioni. La prima è rivolta a lei, che non deve solo informare il Presidente. Infatti, il Presidente di turno è lei e, quindi, deve esercitare il ruolo fino in fondo. Deve dirci quali provvedimenti intenda assumere e se voglia riunire l'Ufficio di Presidenza per verificare se sussistano le condizioni per sanzionare il collega Caruso.
In secondo luogo, vorrei osservare che mi pare veramente una provocazione la circostanza che l'onorevole Caruso venga a sghignazzare in aula, quasi a «sfottere» l'intero Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Movimento per l'Autonomia, Forza Italia e Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Voglio informare l'Assemblea che è già uscita sulle agenzie la smentita che era stata anticipata dall'onorevole Migliore (Commenti di deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale - Una voce dai banchi di Alleanza Nazionale grida: E chi se ne frega!). Non è possibile rispondere, come ho sentito fare da qualche collega, «Non ci interessa!», perché non si tratta di essere garantisti, ma di essere persone serie e responsabili. La smentita ha il valore della smentita! Non consentirò che si faccia un processo sommario, assembleare di una cosa che è già stata smentita. È chiaro? Su questo argomento la discussione è chiusa, perché nessuno dei gruppi che ancora non era potuto intervenire mi ha chiesto di farlo (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione comunista-Sinistra europea, La Rosa nel Pugno).
Torniamo alle dichiarazioni di voto sugli identici emendamenti Mereu 8.4, Bertolini 8,5 e Garavaglia 8.6.
ANTONIO LEONE. Ha chiesto di parlare Caruso!
IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Sono abituato a rispettare le decisioni della Presidenza; posso condividerle o non condividerle. Lei ha detto che vorrebbe che su questo argomento non si intervenisse più. Comprenderà, Presidente, che se anche fosse vero che si è trattato di una provocazione, così come la tardiva dichiarazione dell'onorevole Caruso asserisce essere, dopo che il problema è stato sollevato in aula, ammesso e assolutamente non concesso, lei capirà che questa vicenda non può consentire un ordinato svolgimento dei lavori per i quarantacinque (Una voce dai banchi de L'Ulivo: Ma smettila! - Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione comunista-Sinistra europea). .. Se vuoi che continuiamo a urlare e a trasformare quest'aula in un'accusa e in una difesa di gente che dice di seminare la droga nei giardini, possiamo andare avanti. Io, con un po' di buon senso, sto chiedendo al Presidente, senza tornare più sull'argomento, di apprezzare le circostanze, di mettere un pietoso velo su questa squallida vicenda e interrompere la seduta per il decoro dell'Assemblea; in caso contrario, sarà difficile proseguire tranquillamente i lavori. Ve lo dico per esperienza parlamentare, non come minaccia (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia, Lega Nord Padania)!
PRESIDENTE. Atteso che la discussione su questo argomento è chiusa, chiedo al Presidente della Commissione... Non è presente? Mi aveva chiesto di parlare (Commenti dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)! La discussione su questo argomento è chiusa. Chiedo a questo punto al presidente della Commissione come dobbiamo continuare i nostri lavori, visto che la Conferenza dei presidenti di gruppo aveva previsto che i lavori proseguissero ancora, sia pure non per molto tempo. Prego, presidente Duilio, ha facoltà di parlare.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Presidente, sono le 21,15 e manca circa mezz'ora all'orario fissato perPag. 119il termine della seduta (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale). Considerato che vi è una situazione che demanda alla responsabilità della Presidenza, mi limito a dire che per l'ordinato svolgimento dei nostri lavori, tenuto conto che dobbiamo entrare nel merito degli articoli (Al momento dell'ingresso del Presidente Bertinotti in aula, commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)...
GUIDO CROSETTO. Alla fine arrivi!
RENZO LUSETTI. Non è accettabile (Vive reiterate proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega nord Padania - Scambio di apostrofi tra deputati di Rifondazione comunista-Sinistra europea e Alleanza Nazionale).
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI (ore 21,10)
ELIO VITO. Vergognati!
ANTONELLO FALOMI. Vergognati tu: sei un presidente di gruppo o cosa?
RENZO LUSETTI. Sei il capogruppo! Stai parlando al Presidente della Camera!
PRESIDENTE. Prima (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)... Continuo (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)...
Colleghi (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)! No, no, è una (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)...
Prima (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)...
Colleghi, non mi costringete a sospendere la seduta, vi prego! Io (Deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea scendono nell'emiciclo, trattenuti dai commessi). .. Fermatevi! Io capisco benissimo che, in questa giornata, come si è già verificato, si cerca lo scontro. Commessi, per favore! Commessi, per favore (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)!
Colleghi, vorrei evitare di sospendere la seduta. Se loro me lo consentono (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)... Se loro me lo consentono (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)...Pag. 120
Devo dare alcune comunicazioni. Dunque, siccome è impossibile (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)... Se, invece di urlare, ascoltaste, forse, poi, potreste anche intervenire con cognizione di causa (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)!
Se continua così, sospendo la seduta (Vivi commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'autonomia - Proteste dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)!
Sospendo la seduta per dieci minuti.
La seduta, sospesa alle 21,15, è ripresa alle 21,30.
TESTO AGGIORNATO AL 14 NOVEMBRE 2006