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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a garantire i livelli occupazionali degli stabilimenti della Finmek Access Spa di Pagani (SA) e per rilanciare il settore delle telecomunicazioni - n. 3-00519)
PRESIDENTE. L'onorevole Nardi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00519 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
MASSIMO NARDI. Grazie, signor Presidente.
Signor ministro, sono qui a rivolgerle la seguente domanda: ricorda ancora la situazione in cui si trovano i lavoratori della Finmek di Pagani? Ricorda che quei lavoratori, attualmente in cassa integrazione, avevano la speranza che l'azienda desse indicazioni su come rilanciare la propria attività? Ciò accade nonostante vi siano una forte richiesta per il prodotto che lo stabilimento di Pagani produceva (contatori, centraline e via dicendo), una professionalità che, in qualche misura, era stata considerata positiva già in passato e una forte disponibilità da parte dei lavoratori ad adattarsi alle soluzioni che il Governo proporre.
Sono qui a chiederle, signor ministro, cosa lei ed il suo Governo pensano di fare, per dare una risposta certa ed efficace ai predetti lavoratori.
PRESIDENTE. Il ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha facoltà di rispondere.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, non potendo esporre tutte le vicende del sito produttivo del gruppo Finmek di Pagani - la cui storia è lunghissima, tribolata, molto complessa e difficile - prenderò in considerazione la fase che ha avuto inizio con l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria.
Per evitare un pregiudizio sulle prospettive di collocazione sul mercato dell'unità produttiva, il commissario straordinario ha proseguito l'esercizio dell'impresa anche in perdita. L'interrogante fa riferimento ad un successo conseguito dall'azienda nel 2001, con l'aggiudicazione di una gara dell'ENEL. In realtà, quel risultato è stato scontato pesantemente dalla società, perché ha fatto accumulare alla medesima ulteriori perdite a causa del divario tra i ricavi conseguiti ed i costi di produzione effettivamente sostenuti a seguito della gara. Quindi, l'amministrazione straordinaria si è dovuta confrontare con una situazione veramente compromessa e difficile.
In questo momento, la società è in attesa di conoscere i risultati di una gara Pag. 56ENEL che ha ad oggetto circa tre milioni di contatori monofase ed altre apparecchiature (che non elenco). L'amministrazione straordinaria ha presentato offerte per tutti i lotti di gara.
Per quel che riguarda le prospettive di sbocco della procedura, come l'interrogante saprà, il 1o settembre 2005 era stato presentato un programma di cessione dell'attività aziendale del gruppo Finmek, con un procedimento di gara che, però, non aveva dato risultati né per il sito di Pagani né per altri siti significativi del Mezzogiorno. A questo punto, era partita una trattativa privata con un gruppo russo, la FK, ed a febbraio del 2006 vi era stata la formalizzazione di un protocollo d'intesa presso la Presidenza del Consiglio, a palazzo Chigi.
Dopo un anno - assicuro all'interrogante che vi sono stati, nel frattempo, sollecitazioni e sollecitudini di ogni genere, incontri a livello industriale, politico e diplomatico - abbiamo dovuto registrare che la società indicata non aveva intenzione di tradurre tutta la discussione svoltasi in un'impegnativa offerta d'acquisto (nonostante le manifestazioni di interesse più volte reiterate). Ne abbiamo preso atto e, a breve, avvieremo un nuovo procedimento di gara per la ricollocazione del sito produttivo.
Naturalmente, di tutti i suddetti sviluppi della vicenda abbiamo tenuto informate, come sempre, le organizzazioni sindacali, con le quali abbiamo un dialogo continuo. Grazie.
PRESIDENTE. L'onorevole Nardi ha facoltà di replicare.
MASSIMO NARDI. Signor Presidente, più che insoddisfatto, la risposta del ministro mi fa sentire profondamente deluso: lo sono non perché abbia pregiudizi nei confronti di quanto esposto dal ministro, ma semplicemente perché ricordo che amici di partito del ministro medesimo, ed anche altri, avevano manifestato, a Pagani, certezza assoluta circa la possibilità di una soluzione a breve termine per quanto riguarda quel sito.
Ricordo ancora lo sforzo che era stato compiuto da un precedente Governo, che, in qualche misura, aveva mostrato una prima, immediata capacità di dare una soluzione alle difficoltà nelle quali versava l'impresa (oggi considerata, tutto sommato, una pecca di quella realtà territoriale).
A me sembra che dovremmo rispondere, fondamentalmente, al seguente quesito: è utile, importante, necessario che, in Italia, vi sia un settore dell'elettronica che parli italiano? Dal mio punto di vista ciò è importante e fondamentale. Se è così, il Governo non dovrebbe venire ad esporci, in termini di prospettive, intenzioni che, almeno a mio giudizio, sono lontane dalla concretezza che gli era stato chiesto di dimostrare, ma dirci se abbia anche una volontà precisa di impegnarsi ad affrontare le difficoltà che oggettivamente vi sono, in relazione alle quali immagino che debba essere portata avanti un'iniziativa specifica ed efficace.
Noi della Democrazia Cristiana, signor ministro, siamo qui a chiederle di fare quello che è di sua competenza. Questo non significa un intervento diretto dello Stato, ma sicuramente questo ha gli strumenti per non accampare scuse, quando si trova di fronte ad una difficoltà di rilancio delle imprese. Se veramente c'è la volontà politica, se veramente il ministro intende portare avanti questo processo di rilancio, egli può farlo con cognizione ed immediatezza. Questo siamo qui a chiedere, come Democrazia Cristiana, e questo le chiedono, soprattutto, i lavoratori di Pagani (Applausi dei deputati dei gruppi Democrazia Cristiana-Partito Socialista e Forza Italia).