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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Condizioni di sicurezza e di viabilità sulla strada statale 106 ionica - n. 3-00545)
PRESIDENTE. L'onorevole Morrone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00545 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
GIUSEPPE MORRONE. Signor Presidente, signor ministro, negli ultimi anni la strada statale 106 ionica, che è lunga oltre 500 chilometri, da Reggio Calabria a Taranto, attraverso la Puglia e la costa ionica dalla Lucania alla Calabria, è diventata una delle strade più pericolose d'Italia. È stata addirittura definita come «la strada della morte», proprio a causa dell'impressionante percentuale di incidenti e scontri, soprattutto nel tratto calabrese. I dati confermano che soltanto nel 2004 sulla statale 106 sono avvenuti 414 incidenti e sono morte più di 40 persone. Ciò significa che orientativamente ci sono stati 0,083 casi di decesso per ogni chilometro. Questo elevatissimo numero di incidenti non è dovuto alla violazione del codice della strada, come qualcuno potrebbe pensare, ma è causato dall'estrema pericolosità del tratto stradale.
Si chiede, signor ministro, che vengano presi provvedimenti urgenti per riportare la statale 106 ionica ad una condizione di efficienza e, soprattutto, di sicurezza indispensabile per offrire un servizio dignitoso agli utenti della strada, che da anni rischiano la vita lungo questa pericolosissima arteria di collegamento.
PRESIDENTE. Il ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI. Ministro dei trasporti. Signor Presidente, risponderò anzitutto dicendo che condivido pienamente gli assunti che l'onorevole Morrone ha posto a premessa della sua domanda diretta; che, in particolare, il fatto che la sicurezza stradale rappresenti oggi una delle espressioni maggiori della società moderna è talmente presente, che abbiamo impostato un'intera linea di lavoro in questa finanziaria per sostenere, con misure di carattere normativo e finanziario, proprio la sicurezza in generale dei trasporti, in particolare quella stradale, per la quale nel triennio investiremo 204 milioni e, nell'anno 2007, 68 milioni.
La seconda premessa riguarda la pericolosità della strada statale 106, che è ormai assodata da anni e che deriva dal fatto che si tratta di un'arteria di vecchia costruzione e con pochissimi ammodernamenti. Pag. 52Penso, in particolare, al fatto che non mai stati effettuati interventi sui ponti che attraversano le numerose fiumare e sugli attraversamenti dei centri abitati. Occorre aggiungere che tale strada è insicura e richiede interventi, che riguardano sostanzialmente l'infrastruttura stessa e le tecnologie per la sicurezza.
Mi riferisco, in particolare, al fondo stradale, alla segnaletica, all'illuminazione, all'installazione di dissuasori e di barriere spartitraffico. Si tratta di interventi - lo ripeto - di carattere infrastrutturale, per i quali la responsabilità o, comunque, il compito del Ministero dei trasporti è limitato ad un'azione persuasiva nei confronti di quello che è e che considero il responsabile di questa condizione, che si chiama ANAS.
L'unico intervento urgente, onorevole Morrone, che il ministro dei trasporti può compiere è di reiterare un'azione già fatta molte volte, ossia insistere a sollecitare, ancora una volta, l'ANAS a intraprendere questi interventi urgenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Morrone ha facoltà di replicare.
GIUSEPPE MORRONE. Signor ministro, la ringrazio e mi ritengo soddisfatto di quanto da lei, che è un tecnico molto conosciuto e molto noto, affermato.
Le sue parole mi fanno sperare che, a breve, su questa strada siano operati interventi, oltre che per la sicurezza, anche infrastrutturali.
Ho molta fiducia che questo Governo segni una forte discontinuità con il precedente, anche se devo dire che in passato membri calabresi del Governo hanno cercato di migliorare la viabilità di quella regione, ma l'attenzione generale del Governo del centrodestra era scarsa nei confronti dei problemi del Sud e della Calabria.
Quindi, sono soddisfatto e spero che questa forte discontinuità si verifichi concretamente per le infrastrutture e per tutto ciò che riguarda lo sviluppo di questa nostra terra.