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Allegato B
Seduta n. 83 del 6/12/2006
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SVILUPPO ECONOMICO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
l'industria comunitaria dello zucchero attraversa serie e profonde difficoltà dovute alla congiuntura a livello internazionale e comunitario, a giudizio degli interpellanti, imputabili anche all'inerzia e all'incapacità della Commissione europea di adottare adeguate misure di difesa e rilancio del settore, specialmente nel periodo in cui la presidenza è stata affidata all'Italia e all'onorevole Prodi;
a seguito di ciò è stato avviato un radicale processo di ristrutturazione per ridurre drasticamente la capacità di produzione. Per quanto riguarda l'Italia è prevista una riduzione del 50 per cento della produzione;
la Comunità europea ha adottato il regolamento CE n. 320/2006 del Consiglio del 20 febbraio 2006 relativo dal «regime temporaneo per la ristrutturazione dell'industria dello zucchero nella Comunità e che modifica il regolamento CE n. 1290/2005 relativo al funzionamento della politica agricola comune», con il quale è stato istituito un fondo temporaneo per la ristrutturazione dell'industria dello zucchero nella Comunità europea. Tale fondo è assegnato all'impresa produttrice, a condizione che rinunci totalmente o parzialmente alla quota assegnata ovvero smantelli completamente gli impianti di produzione;
allo scopo di accedere alle risorse, le varie aziende hanno predisposto i relativi piani di ristrutturazione degli stabilimenti di loro proprietà;
prima delle elezioni vari interlocutori istituzionali e sociali: regione, provincia e sindacati sono accorsi al capezzale delle aziende agonizzanti, assicurando sostegno e tutela alle categorie interessate alla filiera agro-alimentare;
dopo 8 mesi dall'insediamento del nuovo Governo i lavoratori di tali aziende vivono una situazione di incertezza e paura circa il loro futuro -:
quale sia lo stato dell'arte relativamente alla filiera agroalimentare del settore dello zucchero;
quali siano le risorse comunitarie a disposizione;
quali risorse aggiuntive intenda mettere a disposizione il Governo;
quali piani di ristrutturazione proposti il Governo abbia approvato o abbia in animo di approvare;
quale sia l'entità delle risorse disponibili per la mobilità lunga, riservate ai lavoratori dello zucchero;
a quali iniziative il Governo abbia intenzione di dare corso per venire incontro alle aziende di autotrasporti che saranno penalizzate dalla riduzione delle produzioni;
quali siano le azioni che il Governo intenda mettere in atto per aiutare gli agricoltori e per favorire la coltivazione dei terreni in precedenza destinati alla bieticoltura;
in che modo intenda attivarsi per restituire serenità e tranquillità ai lavoratori del settore industriale e agricolo dello zucchero;
in sostanza, che cosa il Governo abbia fatto e farà per restituire serenità e tranquillità agli operatori: lavoratori, trasportatori, agricoltori impegnati nella filiera agroalimentare dello zucchero.
(2-00268) «Ceroni, Baldelli, Fasolino, Gianfranco Conte, Di Cagno Abbrescia, Valducci, Giacomoni, Lainati, Pelino, Gardini, Uggè, Campa, Crosetto, Verro, Garagnani, Giudice, Zorzato, Pescante, Paroli, Palmieri, Cesaro, Gioacchino Alfano, Aracu, Nicola Cosentino, Testoni, Pizzolante, Cossiga, Fallica, Fratta Pasini, Osvaldo Napoli, Lupi, Gregorio Fontana, Costa, Jannone, Bernardo, Mazzaracchio, Azzolini, Romani, Giuseppe Fini, Luciano Rossi, Ferrigno, Mistrello Destro, Paolo Russo, Casero».
Interrogazione a risposta scritta:
VICO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il Gruppo Sviluppo Italia S.p.A, istituito con decreto legislativo n. 1 del 9 gennaio 1999, con il compito di agenzia nazionale per lo sviluppo d'impresa e l'attrazione degli investimenti, possiede un ampio ed articolato patrimonio di competenze professionali e di esperienze progettuali, maturate anche in molti anni di attività nelle società incorporate per fusione nella Sviluppo Italia [SPI, ITAINVEST (ex GEPI), IG-Imprenditorialità Giovanile, INSUD, RIBS e FINAGRA];
a giudizio dell'interrogante, tale agenzia ha subito e subisce in misura crescente le conseguenze dell'assenza di una politica industriale di sviluppo da parte del precedente Governo nonché di una discontinua gestione strategica ed organizzativa. I ripetuti e numerosi cambi al vertice realizzatisi nella sua esistenza - 4 presidenti e 4 amministratori delegati dal 1999, ne sono testimonianza diretta;
negli ultimi quattro anni, sotto la guida degli Amministratori Delegati Massimo Caputi e Ferruccio Ferranti, Sviluppo Italia ha ampliato le proprie attività oltre la missione iniziale di «sviluppo» arrivando financo a creare una serie di società controllate (tra le quali Italia Evolution destinata a gestire attività funzionali alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, Italia Navigando, con le sue 28 società controllate o collegate, finalizzata alla gestione di porti turistici, Garanzia Italia, Italia Factor, Strategia Italia tutte e tre create per gestire attività di natura finanziaria);
parallelamente tali nuovi vertici hanno effettuato una continua immissione di profili dirigenziali e sostenuto rilevanti spese per consulenze «di struttura» anche in tempi recentissimi, aumentando i costi di struttura e «sovrastruttura», secondo l'interrogante, senza un contestuale ritorno in termini di risultati e talvolta, anzi, rallentando la rapidità e l'efficacia dell'azione dell'Agenzia, e mortificando le competenze storicamente interne;
nonostante questo Sviluppo Italia, grazie soprattutto all'impegno costante e alla professionalità dei suoi dipendenti, ha realizzato negli ultimi sei anni risultati meritori anche se inferiori alle sue potenzialità, quali: la creazione, in media e per ogni anno di attività, di circa 10.000 imprese con una ricaduta occupazionale di circa 20.000 nuovi posti di lavoro diretti concentrati per oltre il 90 per cento nelle aree svantaggiate del Paese ed in particolare nel Mezzogiorno; l'ideazione e la gestione di progetti complessi e valutabili come di «eccellenza» di natura nazionale, multiregionale e regionale (advisoring studi di fattibilità, reddito di cittadinanza in Campania, distretti tecnologici, supporto alla committenza pubblica regionale, servizi pubblici locali, eccetera);
tale attività rimane irrinunciabile e pressoché unica per lo sviluppo dell'economia meridionale dove, a causa di ritardi
del miglioramento del contesto localizzativi e dei maggiori costi esistenti sui mercati del credito e del capitale, permangono condizioni di svantaggio rispetto al resto del Paese che determinano un elevato differenziale degli investimenti realizzati;
a giudizio degli interroganti sarebbe opportuno stabilire obiettivi periodicamente verificabili che impediscano ai vertici dell'Agenzia Sviluppo Italia di distogliere risorse dalla sua originaria «mission», superando, così le accertate difficoltà societarie al fine di preservarne le sorti e le professionalità al suo interno espresse -:
quali iniziative e misure il Governo intenda assumere affinché venga stabilito un indirizzo univoco sulle priorità relativamente alle numerose attività previste dal decreto legislativo del 9 gennaio 1999, che deve essere ricondotta allo «sviluppo» delle aree in ritardo ed alla funzione di attrazione degli investimenti, anche esteri.
(4-01899)