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Allegato B
Seduta n. 83 del 6/12/2006
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazioni a risposta scritta:
NACCARATO. - Al Ministro della pubblica istruzione - Per sapere - premesso che:
ai sensi della legge Bassanini n. 127 del 1997, articolo 117, comma 17, «fino al riordino degli istituti superiori di educazione fisica, i diplomi conseguiti presso le predette istituzioni costituiscono titolo valido per l'ammissione alla scuola di specializzazione per gli indirizzi comprendenti
le classi di abilitazione all'insegnamento cui gli stessi danno accesso in base alla normativa vigente»;
non essendo intervenuto il riordino, cui la norma fa riferimento, sino ad oggi, i diplomati ISEF sono stati regolarmente ammessi alla scuola di specializzazione;
nel luglio 2006 l'Università Cà Foscari di Venezia ha bandito il concorso per l'acceso alla scuola di specializzazione, inserendo tra i requisiti necessari all'ammissione, il possesso della laurea in Scienze Motorie, senza che tale requisito apparisse nella legislazione vigente;
questa previsione del bando ha posto fuori concorso i diplomati ISEF regolarmente preiscritti alla scuola di specializzazione, i quali hanno promosso ricorso di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale che ha rigettato, in fase cautelare, l'istanza sospensiva;
l'università ha proceduto con la pubblicazione dei risultati del concorso e dato inizio ai corsi;
di fatto gli esclusi si trovano sprovvisti di tutela concreta poiché dovrebbero intentare ricorso avanti il Consiglio di Stato o attendere la sentenza di merito, mentre il corso suddetto è già iniziato;
se questa prassi dovesse consolidarsi, o trovare vigore in una disposizione di legge, si determinerebbe la grave conseguenza per cui i diplomati ISEF riceverebbero trattamenti diversi in relazione all'anno di iscrizione al corso di diploma in violazione dell'articolo 3 della Costituzione;
in concreto poi questi esclusi, se iscritti alle graduatorie per l'insegnamento dell'educazione fisica, potrebbero insegnare come supplenti, ma verrebbero esclusi dall'entrata in ruolo -:
se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti e come gli esclusi possano trovare tutela rispetto alla vicenda descritta.
(4-01885)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante, già nella passata legislatura, con l'atto ispettivo n. 4-07773 dell'ottobre 2003, ha provveduto a denunziare la non efficiente gestione, da parte del prof. Vincenzo Mandalari, dirigente dell'Istituto «G. Familiari» di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria);
in quel tempo, favorendo notevolmente alcuni studenti perché amico dei relativi familiari, il dirigente Mandalari, ha calpestato la professionalità di alcuni validi docenti dell'Istituto, accusati di non aver dato adeguate valutazioni ad alunni certamente non brillanti per rendimento e comportamento;
a seguito di visite ispettive, a suo tempo, sollecitate dall'interrogante, il dirigente Mandalari, nell'anno scolastico 2005-2006, ha svolto l'incarico presso un Istituto di Bova Marina (Reggio Calabria), sede di sua residenza;
nel corrente anno scolastico, in deroga alla normativa vigente, il dirigente Mandalari è tornato presso l'Istituto «G. Familiari» di Melito Porto Salvo, dove, peraltro, risultava incompatibile a causa di vari contenziosi e denunzie di alcuni docenti che si erano rivolti alla Procura della Repubblica, al Giudice del lavoro ed alla Direzione Scolastica Regionale;
fin dall'inizio del corrente anno scolastico, nonostante il tentativo delle docenti, con le quali il dirigente scolastico aveva avuto contenziosi negli anni precedenti, di evitare scontri vari, lo stesso dirigente è riuscito a creare un clima di tensione certamente non idoneo ad una istruzione scolastica;
durante le riunioni dei Collegi Docenti e dei Consigli di classe il dirigente Mandalari ha usato atteggiamenti intimidatori e minacciosi, provocando degenerazioni che hanno costretto alcune docenti al ricovero presso il Pronto Soccorso del locale Presidio Ospedaliero;
lo stesso dirigente Mandalari sta fomentando divisioni tra i docenti dell'Istituto, viene meno al rispetto delle norme contrattuali in materia di organizzazione e qualità del servizio, è silente di fronte agli «ammutinamenti» di alcuni allievi, certamente incoraggiati in tal senso dai genitori garantiti dal dirigente;
il buon nome dell'Istituto «G. Familiari» di Melito Porto Salvo è, purtroppo, già rimbalzato sulle cronache regionali calabresi sia a causa di graffiti oltraggiosi apparsi sui vari muri della Scuola, sia a conseguenti interviste di una docente relative al ruolo odierno dell'istruzione;
quanto sopra descritto dovrebbe già essere a conoscenza del Ministro dell'istruzione, direttamente interessato, per iscritto da una docente del liceo in questione;
quanto sta accadendo, nuovamente nel corrente anno scolastico, presso il Liceo «G. Familiari» di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) non è certamente indicativo dell'importante ruolo educativo che qualsiasi Istituzione scolastica dovrebbe mantenere nei confronti dei giovani -:
se non ritenga necessario ed urgente, al fine di un buon andamento dell'anno scolastico in corso, inviare un'adeguata visita ispettiva ministeriale al fine di accertare le responsabilità del pesante clima di tensione registrabile all'interno del Liceo «G. Familiari» di Melito Porto Salvo.
(4-01895)