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Allegato A
Seduta n. 83 del 6/12/2006
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(Sezione 9 - Pagamenti, dovuti dal Ministero della giustizia, ad imprese fornitrici di beni e servizi)
BUEMI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da tempo il ministero della giustizia disattende al pagamento di prestazioni e beni forniti e ciò rappresenta un punto di non più attendibilità dei contratti di fornitura stipulati, che hanno come committente il ministero stesso;
da anni, infatti, tale ministero si dibatte tra tagli di bilancio e stanziamenti inadeguati;
tali situazioni hanno trovato tragica ed esplicita conferma quando nelle settimane scorse a Torino, in pieno giorno, davanti al tribunale un uomo si è ucciso con un colpo di revolver 38 alla tempia, chiuso nell'abitacolo di un'Alfa 166 grigio scuro, parcheggiata con cura proprio davanti all'ingresso principale di palazzo di giustizia, come da articolo pubblicato in data 24 ottobre 2006 sul quotidiano La Stampa, nella pagina di cronaca torinese;
l'uomo di cui trattasi, Agostino Rocco, 57 anni, non era un inquisito, bensì il titolare di uno dei più grandi autodepositi del Nord-Ovest e, nella sua qualità di custode giudiziario, era uno dei tanti creditori del ministero della giustizia;
nel suo deposito custodiva oltre 5 mila veicoli di ogni tipo, sotto sequestro per le più svariate ragioni: dalla bicicletta al motorino, dall'auto al tir, senza essere pagato mai, o quasi mai, da oltre ventiquattro anni;
il suicidio così esibito, pubblico, non solo rimane un atto di una tragicità assoluta, ma rappresenta un estremo atto di denuncia contro la burocrazia, lo Stato e le sue inadempienze, così come denunciato in una lettera che Agostino Rocco ha lasciato, trovata immersa nel sangue e in altri scritti, destinati ai figli e ai collaboratori della sua ditta, la Sps, che inizia così: «Caro Stato italiano, sono un custode giudiziario di auto e veicoli dal 1982 ...» e poi prosegue puntigliosamente, ricordando che: «Lo Stato paga un euro al giorno. Vanto crediti dagli anni '80. Più o meno 40, 50 milioni di euro» ed ancora: «Sì, basta fare i conti con la calcolatrice. Ora pensate che lo Stato, in teoria, offre la stessa tariffa per una bicicletta o un tir che occupa tantissimo spazio. È ovvio che mi accontenterei di molto meno, ma questi soldi mi spettano. Io dico: se non paghi una multa, lo Stato provvede a pignorarti i beni. Nel caso contrario, vieni preso in giro. Ogni tanto faccio un giro in tribunale. Sa cosa mi dicono? Che il tizio è in ferie, che l'altro è trasferito, che sono cambiate le norme, che c'è una legge nuova, di ripassare. Quando? Domani, dopodomani, magari martedì»;
di situazioni dello stesso tipo non sfocianti in gesti estremi come questo ve ne sono diverse -:
quali misure il Ministro interrogato intenda intraprendere per porre rimedio a questa situazione particolarmente grave, che sta mettendo in crisi la stabilità di imprese piccole e medie fornitrici del ministero della giustizia e che talvolta sfocia, come sopra premesso, in tragedie senza ritorno.
(3-00451)
(5 dicembre 2006)