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Allegato A
Seduta n. 83 del 6/12/2006
MOZIONI MARONI ED ALTRI N. 1-00043, AIRAGHI ED ALTRI N. 1-00047, SANZA ED ALTRI N. 1-00064, ATTILI ED ALTRI N. 1-00065 E VOLONTÈ ED ALTRI N. 1-00066 SULLE INIZIATIVE VOLTE A PREVEDERE IL TRASFERIMENTO DELLA COMPAGNIA AEREA ALITALIA A MILANO E SUL RUOLO DELL'AEROPORTO DI MALPENSA
(Sezione 1 - Mozioni)
La Camera,
premesso che:
nell'ambito degli indirizzi strategici, contenuti nei diversi piani industriali che sono stati via via adottati dal 1998 ad oggi, tra gli obiettivi fondamentali per il rilancio della compagnia aerea Alitalia nello scenario dei grandi vettori a vocazione globale viene contemplata la costruzione di un sistema multi-hub, che vede proprio nell'aeroporto di Malpensa il punto di svolta verso una politica di efficientamento dei costi e di apertura alla concorrenza del mercato;
l'aeroporto di Malpensa, pensato e costruito per svolgere la funzione di grande hub aeroportuale, è uno dei centri di distribuzione più importanti d'Europa; sono 38, infatti, le destinazioni servite da Malpensa, cifra che ne fa il quinto hub europeo per destinazioni e frequenze, in una classifica che vede al primo posto Francoforte con cinquantadue destinazioni, seguito da Heathrow con cinquanta;
il numero di passeggeri nell'aeroporto di Malpensa è passato da 3,9 milioni nel 1997 a 19,6 milioni nel 2005, facendo registrare una variazione del 400 per cento, contro una variazione del 26,6 per cento registrata nello stesso periodo di tempo nell'aeroporto di Roma-Fiumicino, il cui numero di passeggeri è passato da 25,9 nel 1997 a 32,8 nel 2005; una crescita, quella di Malpensa, confermata anche dai positivi risultati, vicini all'11,1 per cento dei primi sei mesi del 2006, contro una media europea del 5 per cento;
le allarmanti notizie, diffuse in questi giorni dalla stampa nazionale, in merito alla proposta del Ministro per i beni e le attività culturali di puntare sullo sviluppo del solo hub di Fiumicino, dove concentrare tutti i voli intercontinentali, hanno suscitato profonde incertezze non solo sul futuro di Alitalia, dal momento che la compagnia di riferimento ha su Malpensa il 50 per cento del proprio traffico;
la proposta di concentrare i voli intercontinentali sull'hub di Fiumicino, principalmente i voli verso l'America del Nord e l'Asia che seguono le rotte polari che puntano al settentrione, comporterebbe conseguenze disastrose per un'area, quella del Nord, che economicamente è la più importante del Paese; e mentre l'Italia resterebbe emarginata dai traffici europei, il vantaggio ricadrebbe sui grandi hub dell'Europa del Nord, in particolare su Francoforte e Parigi, aeroporti verso i quali verranno indirizzati i nostri passeggeri;
nel confronto con l'aeroporto di Fiumicino emerge, infatti, che il sistema imprenditoriale del Nord è caratterizzato da 1 milione e 361 mila imprese, contro 957 imprese che fanno riferimento a Fiumicino, un dato di mercato confermato dal fatto che circa il 75 per cento dei biglietti aerei è staccato nel Nord-Ovest del Paese. Ancora più significativo è il divario sul fronte del valore aggiunto, soprattutto nel commercio estero, dove il fatturato del Nord-Ovest è pari a 120 miliardi di euro, contro i 44 miliardi di Fiumicino;
alla luce delle considerazioni sopra riportate, la scelta di mantenere un solo hub di riferimento, quello di Fiumicino a discapito di Malpensa, scelta che, tra l'altro, ha scatenato dure reazioni nel mondo politico, creando un clima da vero e proprio derby, usando un termine calcistico, non ha senso in un contesto in cui le esigenze di mercato spingono alla diversificazione dei traffici, indirizzando su Fiumicino il traffico turistico e su Malpensa il traffico business, a vantaggio delle piccole e medie imprese del Nord, ed in generale dello sviluppo economico del nostro Paese;
non è concepibile che la crisi dell'Alitalia, la prima compagnia aerea di riferimento nazionale, possa ostacolare lo sviluppo economico e infrastrutturale del Paese; la crescita dell'aeroporto di Malpensa è legata, infatti, alla realizzazione dei collegamenti stradali, tangenziali e autostradali e rappresenta una grande opportunità di sviluppo non solo dell'area Lombarda, ma dell'intero Nord, che situato proprio nel centro dell'Europa, permetterebbe al nostro Paese, con il suo sistema di piccole e medie imprese, di divenire un ideale crocevia dei traffici tra il Mediterraneo e il resto dell'Europa e del mondo;
impegna il Governo:
ad adottare tutte le iniziative necessarie affinché il piano industriale, in accordo con l'azionista pubblico (ministero dell'economia e delle finanze), preveda il trasferimento della compagnia aerea Alitalia a Milano, garantendo, di conseguenza, il mantenimento di un solo hub aeroportuale nazionale a Malpensa, condizione indispensabile per restituire efficienza e competitività all'Alitalia, garantendo così lo sviluppo economico non solo del Nord d'Italia, ma dell'intero Paese.
(1-00043) «Maroni, Gibelli, Cota, Dozzo, Alessandri, Allasia, Bodega, Bricolo, Brigandì, Caparini, Dussin, Fava, Filippi, Fugatti, Garavaglia, Giancarlo Giorgetti, Goisis, Grimoldi, Lussana, Montani, Pini, Pottino, Stucchi, D'Agrò, Rivolta, Mancuso, Uggè, Zacchera, Lupi, Colucci, Di Centa, Barbieri, Gardini».
(19 ottobre 2006)
La Camera,
premesso che:
la compagnia di bandiera, Alitalia, ha progressivamente perso negli ultimi anni quote di mercato, sia sulle tratte nazionali, sia su quelle internazionali ed intercontinentali;
l'attuale sistema aeroportuale nazionale è fondato su due grandi hub intercontinentali, Malpensa e Fiumicino, fatto che costituisce una delle cause delle difficoltà gestionali di Alitalia, non avendo la compagnia di bandiera le risorse e la flotta sufficienti per il contemporaneo sfruttamento delle potenzialità di questi hub;
il traffico dell'aeroporto di Malpensa dal 1997 è cresciuto da 3,9 milioni a 19,5 milioni di passeggeri. Malpensa è il quinto hub d'Europa, con 38 destinazioni servite. Malpensa è lo scalo che registra il più alto tasso di crescita tra quelli europei: +11 per cento nei primi sei mesi del 2006, rispetto al 5,6 per cento su cui si attesta la media europea;
l'importanza di incentivare lo sviluppo di Malpensa deve essere un'esigenza nazionale, non potendo prescindere dal suo ruolo di hub internazionale in competizione con i grandi hub continentali. Rivali di Malpensa sono i grandi aeroporti europei, primi fra i quali quelli tedeschi e francesi, non certo Fiumicino;
la redditività di una compagnia come Alitalia si può basare solamente sul traffico commerciale, prevalentemente concentrato nelle regioni del Nord Italia, maggiormente industrializzate. L'idea di concentrare i voli intercontinentali sull'hub di Fiumicino, in modo particolare verso il continente asiatico e quello americano, comporterebbe una perdita notevole del volume di traffico commerciale, con la forte probabilità che le imprese del Nord scelgano Francoforte, Monaco o Parigi in luogo di Fiumicino, a discapito della stessa compagnia di bandiera;
la regione Lombardia è un consistente bacino di produzione e di consumo, che concentra nel proprio territorio il 36 per cento dell'import e 28,5 per cento dell'export italiano, il 51 per cento degli investimenti esteri in Italia, una capacità di investimento italiano all'estero pari al 40 per cento, una presenza del 36 per cento di imprese italiane con partecipazione in imprese estere pari a circa 900 imprese con 206.000 addetti, oltre a una presenza del 35 per cento di imprese italiane a partecipazione estera pari a oltre 800 imprese con 250.000 addetti, nonché una attrattività turistica pari a 9,4 milioni di arrivi turistici, di cui altre 4 milioni provenienti dall'estero;
la compagnia di bandiera vende il 75 per cento dei biglietti nelle regioni settentrionali del Paese;
i problemi di Alitalia non possono essere ricondotti all'apertura di Malpensa, quando ben altri fattori contestuali hanno pesato su Alitalia: si pensi all'eccessiva sindacalizzazione, al cristallizzarsi di privilegi e corporativismi ed all'assenza dei necessari investimenti per il rinnovamento della flotta;
altra causa della crisi Alitalia sono i numerosi disservizi, causati, tra l'altro, dal mancato arrivo dei piloti e degli equipaggi presso l'aeroporto di Milano Malpensa. L'accordo sindacale del 2005 prevedeva che 1500 dipendenti di Alitalia avrebbero dovuto trasferirsi da Roma a Malpensa, ma solo pochi lo hanno fatto creando enormi disagi. I pochi voli operativi sulla tratta Malpensa-Fiumicino imbarcano fino al 50 per cento di dipendenti Alitalia, anziché passeggeri paganti, creando penuria di posti ed overbooking;
impegna il Governo:
ad adottare tutti i provvedimenti necessari affinché il piano industriale di Alitalia, in accordo con l'azionista pubblico (ministero dell'economia e delle finanze), preveda un rilancio della compagnia di bandiera basato sulla concentrazione su Malpensa delle proprie attività e sulla crescita dell'aeroporto di Malpensa quale primario hub nazionale, riconoscendo il suo insostituibile ruolo nello sviluppo economico dell'intero Paese.
(1-00047) «Airaghi, De Corato, Armani, Bellotti, Giorgio Conte, Contento, Foti, Frassinetti, Gamba, Garnero Santanché, Alberto Giorgetti, Holzmann, La Russa, Mancuso, Minasso, Raisi, Ronchi, Saglia, Zacchera, Ascierto, Menia, Germontani».
(10 novembre 2006)
La Camera,
premesso che:
la crisi che ha colpito il trasporto aereo non registra significativi segnali di ripresa, crisi dovuta in parte alla liberalizzazione, cui non è seguita una seria ed organica regolamentazione, ai nodi del sistema di rilascio della concessione delle gestioni totali, ancora indeterminate per la maggioranza degli aeroporti, all'incertezza finanziaria dell'Enac, con conseguenti ripercussioni
in termini di efficienza, autonomia ed autorevolezza dell'ente, e non ultimo ad un mancato adeguamento e potenziamento dei due principali hub nazionali, Malpensa e Fiumicino;
contrapponendo tra loro gli aeroporti di Milano e Roma si rischia di emarginare ancora di più il settore del trasporto aereo rispetto al contesto europeo e internazionale;
la proliferazione di scali aeroportuali non favorisce un'efficiente programmazione del traffico aereo, laddove sarebbe auspicabile che gli scali cosiddetti minori si rivolgessero alle esigenze e alle vocazioni territoriali;
la crisi ormai irreversibile in cui versa la compagnia di bandiera nazionale Alitalia è definita, dal Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, completamente fuori controllo, senza paracadute, con ingenti perdite di quote di mercato sia all'interno dei confini nazionali, sia in ambito internazionale;
nel primo semestre 2006 il bilancio della compagnia ha registrato una perdita pari a 221,5 milioni di euro, con un aumento dell'indebitamento finanziario pari a 91 milioni di euro, a dimostrazione dell'insoddisfacente risultato ottenuto dai vari piani industriali, attuati, negli anni, dal consiglio di amministrazione della società;
la compagnia, già dagli anni novanta, è stata travolta dalla pressione concorrenziale dovuta alle mutate tariffe aeree, ha dimostrato poca flessibilità e dinamicità, al punto da collocarsi sul mercato senza strategie idonee e insufficientemente adeguata al nuovo scenario comunitario e internazionale, e, soprattutto, non in grado di soddisfare l'utenza, procedendo a nuovi tagli di rotte internazionali;
le condizioni della compagnia rendono necessario uno sforzo congiunto delle istituzioni a livello nazionale e locale con le società di gestione aeroportuale, nella consapevolezza che non si può più procedere attraverso sovvenzioni o attraverso un'ennesima ricapitalizzazione;
la compagnia è una realtà quotata in borsa, che deve rispondere ai propri azionisti e, quindi, deve essere pronta e sollecita alle offerte di mercato;
il disegno di legge finanziaria mostra una preoccupante chiusura nei confronti del trasporto aereo, prevedendo, tra le altre cose, la perdita di autonomia dell'Enac e la possibilità offerta all'agenzia del demanio di sottrarre aree demaniali aeroportuali da destinare in un momento successivo alla cartolarizzazione;
impegna il Governo:
a adottare tutte le iniziative:
a) volte al rilancio del settore del trasporto aereo, sostenendo la necessità di una limpida ed efficiente caratterizzazione dei singoli scali aeroportuali in una logica di sistema con una specifica valorizzazione degli hub di Roma e Milano, anche attraverso una nuova normativa che affronti in termini chiari e puntuali argomenti, come il costo del lavoro, la qualità dei servizi, la definizione di strumenti in grado di accertare sistematicamente l'efficienza dei gestori aeroportuali di garanzia, il monitoraggio del livello di sicurezza dell'utente, nonché a sostenere progetti di salvaguardia ambientale;
b) necessarie al rilancio della compagnia di bandiera, attraverso nuove alleanze nazionali o straniere, volte a rendere pubbliche le offerte di investimento nell'azienda Alitalia, allo scopo di rendere noti in anticipo i progetti industriali e i piani di sviluppo di eventuali possibili pretendenti, in modo da poter coinvolgere anche investitori italiani, come banche e imprenditori italiani;
affinché si escluda di giungere ad un accordo punitivo che ponga la società italiana come un vettore regionale, sussidiario e marginale rispetto al contesto europeo ed extracomunitario.
(1-00064) «Sanza, Romani, Testoni, Uggè, Colucci, Aracu, Cesaro, Floresta, Pizzolante, Zanetta».
(28 novembre 2006)
La Camera,
premesso che:
la situazione difficile in cui versa la compagnia aerea Alitalia comporta da parte del Governo e del management decisioni chiare e rapide, al fine di scongiurare: il rischio di chiusura di una società che riveste un ruolo strategico per l'intera economia nazionale, la forte contrazione di forza lavoro che seguirebbe al fallimento della compagnia, la marginalizzazione del maggiore vettore nazionale nel mercato interno ed in quello internazionale, la cessione della compagnia di bandiera e la sua collocazione nel mercato in un rapporto con altri soggetti. È necessario formulare un chiaro progetto strategico di rilancio che ne contempli la valorizzazione e una consistente presenza nel mercato italiano;
la fuoriuscita di Alitalia dal mercato comporterebbe ingenti effetti negativi per l'intero sistema Paese. La mancata presenza in un settore, com'è quello del trasporto aereo e del suo indotto, comporta, infatti, la perdita di un ramo economico caratterizzato da elevati investimenti in tecnologie di evidente rilevanza strategica;
la presenza di un forte vettore nazionale è da considerarsi strategica, anche in virtù della forte attrazione turistica rivestita dal nostro Paese;
per il rilancio di Alitalia uno dei punti rilevanti del piano industriale non può che essere il rapporto del vettore con il sistema aeroportuale italiano;
in modo improprio e superficiale si è parlato sugli organi di stampa di una situazione concorrenziale fra i due principali aeroporti nazionali che danneggerebbe Alitalia, «obbligata» ad alimentare entrambi;
secondo questa analisi, Alitalia dovrebbe scegliere uno dei due aeroporti come base esclusiva;
una scelta di tal genere appare semplicistica e superficiale e non risolverebbe i problemi, né di Alitalia, né dei due aeroporti, né del trasporto aereo;
come sottolineato dal Ministro dei trasporti nel corso della riunione del tavolo per Milano del 20 novembre 2006, i due grandi aeroporti italiani devono essere capaci di trovare il proprio ruolo e le proprie funzioni all'interno del sistema aeroportuale nazionale. Per questa finalità il ministero dei trasporti sta predisponendo, all'interno del nuovo piano nazionale dei trasporti, un progetto per il sistema del trasporto aereo nazionale all'interno del quale sarà individuato un percorso di armonico sviluppo dello scalo di Malpensa e dello scalo di Fiumicino;
per quanto attiene a Malpensa, uno dei principali problemi che hanno ostacolato il pieno sviluppo dello scalo è rappresentato dall'insufficiente accessibilità terrestre. In questo senso occorre procedere all'adeguamento del sistema di accessibilità, attraverso la realizzazione di tutti gli interventi programmati, in un quadro di particolare attenzione alla sostenibilità ambientale;
centrali per lo sviluppo dello scalo di Malpensa risultano, pertanto, gli investimenti infrastrutturali. E ciò è tanto più osservabile dalla correlazione tra lo sviluppo dell'accessibilità dello scalo e l'incremento delle destinazioni direttamente collegate, che negli ultimi anni sono passate da 120 a 160;
anche lo scalo romano di Fiumicino presenta alcune necessità infrastrutturali, che da anni vengono sottolineate nelle diverse sedi istituzionali ma disattese
a livello nazionale e a cui risulta oggi necessario dare risposte urgenti e tempestive. In particolare, risulta rilevante e prioritaria la realizzazione del «molo C»;
il sistema dei trasporti è oggetto di ampie disposizioni incluse nei due principali provvedimenti che danno vita alla manovra di bilancio 2007, ovvero il disegno di legge «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)» e il decreto-legge collegato «Disposizioni in materia di accertamento, riscossione e contrasto dell'evasione ed elusione fiscale nonché di potenziamento dell'Amministrazione economico-finanziaria» (decreto-legge n. 262 del 2006);
il disegno di legge finanziaria per il 2007 interviene a sostegno dell'accessibilità dello scalo di Malpensa, prevedendo che nell'ambito dello stanziamento di 100 milioni di euro annui, nel triennio 2007-2009, finalizzato alla prosecuzione degli interventi di realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale, è assicurato il concorso dello Stato al completamento della realizzazione delle necessarie opere infrastrutturali;
impegna il Governo:
ad attivare tutti le azioni ed i provvedimenti necessari per lo sviluppo di tutto il sistema aeroportuale italiano, incentrato sulla specializzazione dei singoli scali regionali, in particolare affermando la rilevanza dello scalo di Malpensa e dello scalo di Fiumicino - così come definito nei documenti vigenti di programmazione nazionale e regionale - e, in particolare, a garantire gli idonei interventi di adeguamento e rafforzamento armonico dei due principali scali aeroportuali nell'ambito della divisione delle specifiche vocazioni e naturali funzioni territoriali;
per quanto riguarda, in particolare, l'aeroporto di Malpensa, a garantirne l'accessibilità infrastrutturale mediante il completamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali già programmate;
a sollecitare il management Alitalia all'implementazione di un piano industriale che preveda prioritariamente:
a) alleanze con vettori nazionali e internazionali, soprattutto verso i Paesi economicamente emergenti;
b) investimenti sulla flotta;
c) la presenza sui due principali aeroporti nazionali;
d) modello aziendale più agile, più efficiente;
e) realizzare a Malpensa un'appropriata base di armamento;
f) la costruzione di un polo manutentivo di eccellenza in grado di vendere i propri servizi anche a terzi;
g) il recupero di relazioni industriali e criteri di gestione del personale che motivino i lavoratori a produrre uno sforzo eccezionale per salvare l'azienda;
a mantenere la presenza pubblica nella compagnia e a garantire che le modifiche dell'attuale assetto societario in Alitalia siano accompagnate da un ampio dibattito parlamentare;
ad adottare interventi adeguati per affrontare il problema della precarietà del lavoro nel settore del trasporto aereo;
a realizzare la valutazione ambientale strategica relativa agli interventi sugli aeroporti finalizzata alla riduzione dell'inquinamento e all'attenzione dell'impatto sul territorio;
a varare il regolamento relativo alla ripartizione delle risorse previste dall'imposta sulle emissioni sonore degli aerei;
ad avviare una politica organica e complessiva sul sistema del trasporto aereo italiano che riguardi tutti gli attori del sistema e che sia capace di intervenire, anche a livello legislativo, sulle questioni e sulle criticità tuttora presenti: dalla rivisitazione della legislazione sui requisiti di sistema approvata nella XIV legislatura e dalle necessità infrastrutturali dei due maggiori scali nazionali all'esigenza di
prevedere nuovi meccanismi di verifica dell'efficienza e dell'efficacia dell'attività di investimento dei gestori aeroportuali; dal potenziamento delle operazioni della sicurezza alla tutela dell'utenza e al rafforzamento della presenza del nostro Paese nei luoghi sovranazionali deputati alla definizione della normativa di settore.
(1-00065) (Testo modificato nel corso della seduta) «Attili, Fiano, Barbi, Quartiani, Marantelli, Donadi, Evangelisti, Mura, Razzi, Mario Ricci, Locatelli, Olivieri, Migliore, Bonelli, Francescato, De Zulueta, Picano, Fabris, Satta, Lovelli».
(28 novembre 2006)
La Camera,
premesso che:
secondo la recente relazione della società di revisione Deloitte & Touche, la crisi della compagnia di bandiera, già reduce da un primo semestre con una perdita netta di 221,5 milioni di euro, si è aggravata ulteriormente, con un indebitamento finanziario netto del gruppo aumentato di 91 milioni di euro a settembre 2006 (+10 per cento), fino a 1.023 milioni al 30 settembre 2006;
in questi anni si sono succeduti, con scarsi risultati, diversi piani industriali volti al rilancio dell'Alitalia ed in queste ultime settimane si sono ventilate alcuni soluzioni legate all'ingresso di partner stranieri, in grado, in una prospettiva strategica, di realizzare significative sinergie strutturali;
una politica nazionale del trasporto aereo non può prescindere dal potenziamento di Fiumicino e Malpensa, quali aeroporti di interesse nazionale, favorendone il loro ruolo complementare di aeroporti internazionali, l'ottimizzazione del traffico, sia nella logica dell'hub sia in quella di collegamenti diretti point to point, ed il loro ruolo nel creare relazioni di rete, anche con gli aeroporti gravitanti nella loro area geografica;
impegna il Governo:
ad avviare ogni utile iniziativa volta al rilancio della compagnia di bandiera, prevedendo nel contempo una valorizzazione e un rafforzamento delle relazioni di rete fra gli hub di Fiumicino e Malpensa, favorendone le potenzialità in risposta alla domanda del mercato, attraverso un adeguato piano di investimenti infrastrutturali.
(1-00066) «Volontè, Tassone, Oppi, Dionisi, Formisano, Ciocchetti».
(29 novembre 2006)